Un’Inter che fatica, come è giusto: Inter – Lecce 2-0

Le due partite col Genoa e con il Lecce, diverse per risultato e per andamento, hanno certificato un paio di cose importanti. La prima è che in questo momento facciamo fatica, anche contro squadre non eccelse, ma forse più avanti come condizione. La seconda è che tutte le squadre sanno che abbiamo difficoltà nel saltare l'uomo e che non possono affrontarci in campo aperto. Contro il Lecce siamo andati in vantaggio dopo quattro minuti, con un'azione bella per come è stata concepita, ma favorita da una grande disattenzione (o disorganizzazione) della difesa ospite. Questo avrebbe dovuto/potuto favorirci, ma in realtà il Lecce ha continuato ad attuare il piano di gara previsto prima dello svantaggio, cercando di infittire il suo centro area e di infastidirci con la velocità e l'intraprendenza di un paio di attaccanti molto rapidi... È servito che i nostri ritrovassero la ferocia agonistica e l'altruismo, che ha portato tanti giocatori a eseguire importanti rientri, raddoppi, persino diagonali profonde da una parte all'altra del campo, perché si portasse a casa il risultato. Qualche progresso, se non sul piano delle occasioni create, ma come compattezza di gruppo e concentrazione, rispetto alla partita con il Genoa, c'è stato. Deludente la prova della Primavera, che perde tre a due contro la Lazio. Parecchi aspetti inquietanti, ma il principale è sicuramente la questione della fase difensiva: tre goal subiti dalla Lazio e due dal Bologna. Due sono le risposte possibili: o i giocatori impiegati non sono all'altezza, oppure ci sono problemi nella capacità di organizzare la fase difensiva... Potrebbe anche essere che a Zanchetta si chieda più che di fare risultati, di curare il gioco e la crescita dei ragazzi negli aspetti costruttivi, ma sinceramente questa ipotesi, così drastica, pare largamente improbabile.

Nessun dramma, ma il precampionato continua a preoccupare

Niente drammi: è solo precampionato. Ciononostante, al di là dei risultati che in precampionato contano relativamente, dobbiamo prendere in considerazioni dei problemi strutturali che restano ancora aperti e che si stanno trascinando nel tempo per ragioni di carattere economico e finanziario. I due problemi principali per quello che riguarda il completamento della rosa sono: il problema del braccetto sinistro (o del quinto di destra, secondo le opinioni di molti); soprattutto il problema dell'attaccante. Tanto più alla luce degli infortuni e/o ritardi nella ripresa della preparazione. A proposito degli infortuni, anche gli infortuni muscolari, insolitamente numerosi, sono diventati un problema: Taremi e Arnautovic per quanto riguarda gli attaccanti, ma anche Zielinski e de Vrij. Mentre le rivali si stanno rafforzando, sorge il dubbio che la nostra rosa, sulla base delle prestazioni e dei grandi risultati ottenuti nello scorso campionato, potrebbe essere stata oggetto di ipervalutazione. Il bilancio che emerge dall'amichevole di Monza con l'Al Ittihad, di cui forniamo la cronaca e il resoconto all'interno di questo post, si concentra su quattro punti in particolare: 1. In 95 minuti abbiamo concluso in porta solo due volte; 2. Alcuni errori individuali clamorosi hanno consentito agli avversari di sfruttare due occasioni, andando a rete, sbagliando poi di poco una terza occasione da goal importante. 3. I ragazzi sono apparsi molli nei contrasti e poco mobili: in molte occasioni la difesa non ha potuto giovarsi della collaborazione dei centrocampisti, che rimanevano alti, osservando gli attacchi avversari a una trentina di metri di distanza. 4. Di nuovo: con solo mezzo attaccante non si può sperare di far bene contro nessuna squadra. Sono più che spunti di riflessione, considerazioni sulle quali dobbiamo pensare che anche la dirigenza e il mister e lo staff tecnico stiano valutando quali accorgimenti prendere. Sperando che qualcosa si muova sul mercato da qui ai prossimi dieci giorni o comunque prima della scadenza del 31 agosto.