Una partita esemplare, da far studiare agli aspiranti allenatori: Inter – juve 2-1

Parliamo solo di calcio. Anche perché l'esito finale ha fatto per una volta giustizia di ogni prepotenza. L'Inter vince la Supercoppa Italiana al termine di una partita fantastica, esemplare e che ha visto fronteggiarsi due squadre molto forti ma in qualche maniera "incomplete". Allegri non doveva dimostrare nulla a nessuno. Inferiore all'Inter sul piano del palleggio ha scelto gli uomini e l'atteggiamento tattico più adatto per far rendere al meglio i suoi giocatori. Probabilmente meglio di così con gli assenti non poteva giocarsela. Inzaghi non gli è stato da meno. In poco tempo l'Inter di Conte è diventata l'Inter di Inzaghi e i risultati, almeno per ora, non sono stati certo inferiori. Anzi. Per il momento possiamo dire che sia riuscito nel difficile compito di aumentare la qualità offensiva del gioco e senza che questo sia andato a discapito della solidità difensiva. Il gruppo era già solito ma lui ha fatto un grandissimo lavoro: il goal della vittoria contro la Juventus lo hanno costruito tre "cambi". Tre nuovi ingressi: Dimarco che ha crossato in area, Darmian che si è inserito sul tocco di Alex Sandra, Sanchez che ha chiuso in porta. Una vittoria meritata, siamo stati nella giornata nettamente superiori all'avversario, anche se poi alla resa dei conti vale quel goal, realizzato al 125' e senza il quale la superiorità sarebbe stata sterile. Dopo questa vittoria possiamo guardare con ottimismo alle prossime gare, a partire dalla trasferta di Bergamo, ma non aspettiamoci un percorso in discesa, sarebbe un errore imperdonabile. Per ora, dopo questo successo però dobbiamo dire bravi tutti e bravo il mister. Amala.

Un ritorno al passato? O al futuro?

Pensare che il girone di ritorno non sarebbe stato sullo stesso livello di quello d'andata non era un'osservazione da acuti specialisti, ma un gioco da ragazzi. La Serie A è difficilissima, solo la Juventus può tenere un ritmo da 100 punti a campionato. Antonio Conte dopo la partita con il Lecce, terminata con il risultato di 1-1 (Bastoni, Mancosu), ha dichiarato che "noi possiamo vincere solo andando a mille all'ora". È la verità, siamo destinati al momento a pagare qualciasi flessione psicologica od atletica. Soprattutto di concentrazione. La seconda verità è che ci manca esperienza in ruoli chiave e determinanti e in particolare a centrocampo dove, senza nulla togliere ai bravissimi Barella e Sensi (che già adesso stanno dimostrando di poter giocare ad alti livelli) servirebbero anche giocatori con l'abitudine ad esprimersi al vertice con continuità.