Una questione di equilibrio: Sassuolo – Inter 1-2

Se esaminiamo in particolare le ultime tre partite, vi troviamo una costante che non può che farci preoccupare. Per almeno un tempo su due subiamo l'egemonia degli avversari, anche quando questi non sono di un livello importante. Nell'altro tempo ci riprendiamo e (tranne con Atalanta e Shakhtar che sono un po' più forti) arriviamo a vincerla. Il gap tra il periodo peggiore della gara e quello in cui riusciamo a esprimersi meglio è troppo netto: la velocità del gioco, i ritmi elevati e la frequenza di impegni ravvicinati, sono alla base di un’inevitabile differenza fra due livelli di una stessa prestazione, sia nel caso che una squadra inizi forte e poi rallenti, sia nella situazione opposta. Questa Inter è ancora alla ricerca di un equilibrio, quindi di una perfetta organizzazione di gioco ovvro il modo più efficace di stare in campo in rapporto ai tuoi mezzi tecnici e atletici. Il lavoro che Simone Inzaghi ha davanti a sé è ancora tanto e difficile, perché il materiale umano a sua disposizione ha dei limiti ed alcuni sono evidenti. Tanti gli errori individuali in una partita dove sono stati decisivi i quattro cambi operati dall'allenatore: un ispiratissimo Dzeko; la furia di Vidal che ha rivitalizzato il centrocampo; il grande impatto sulla gara di Darmian; la voglia di vincere di Dimarco. Bene il risultato finale, quindi, ma quadratura ancora da trovare.

Sensazioni negative: Sampdoria – Inter 2-2

Le sensazioni dopo la partita di domenica contro la Sampdoria, non sono particolarmente positive. Inutile guardare i punti a questo punto della stagione. Le preoccupazioni derivano da altre considerazioni e dal timore che la squadra fortissima del girone di ritorno dello scorso campionato sia definitivamente svanita e che si stia tornando alla squadra incostante (perché incompleta) del livello pre-contiano. È un timore - fondato - ma non è una certezza. Si è dovuta constatare una mancanza di potenza, di compattezza feroce, di completezza tecnico-tattica, di utilitarismo visto in certo positivo, cioè come volontà feroce di raggiungere comunque il risultato, anche con gli accorgimenti che piacciono meno agli esteti. Perché alla fine è il risultato che conta nel calcio, piaccia o non piaccia. Abbiamo fatto qualcosa di più della Sampdoria e il risultato ci va stretto, ma non siamo stati capaci di gestire la partita e questo è un limite preoccupante e che bisognerà superare presto. Simone Inzaghi ha evidenti problemi di quadratura da risolvere e poco tempo per farlo. Incombono sfide importanti e ravvicinate e più che dalla partita di Genova, lo giudicheremo da come affronterà i prossimi impegni.