Meriterebbero di vincere tutto: Inter – Cagliari 3-1

Non c'è dubbio che per le qualità morali, lo spirito di squadra, la compattezza del gruppo e anche per le doti tecniche esibite in tante situazioni, questi ragazzi meriterebbero di concludere trionfalmente la stagione. Purtroppo, tuttavia, ragionando senza ascoltare il cuore, c’è il timore che non si sia favoriti a questo punto, in nessuna delle tre competizioni. Comunque vada a finire, per la dirigenza, l'allenatore e i ragazzi, deve essere chiaro, si è trattato di una stagione straordinaria. Ci hanno regalato una sessantina di partite tutte “decisive” e quindi tutte ad alto tasso adrenalinico. Ci hanno fatto restare in tensione ad ogni partita fino alla fine di aprile e quasi sempre questa tensione si è stemperata alla luce di giocate e di risultati eccezionali. Al momento c’è un'assoluta centralità: il ritorno col Bayern e non perché è la prima difficoltà in ordine cronologico, ma perché è lo snodo decisivo di questo finale di campionato. Contro il Cagliari un’Inter rimaneggiata, come ormai capiterà in tutte le partite se resteremo in corsa su tutti i fronti, è partita fortissimo, pressando alta e verticalizzando una volta riconquistata palla, tanto che gli avversari non riuscivano ad uscire. Dopo il doppio vantaggio nel primo tempo, a inizio ripresa abbiamo preso goal: Augello ha avuto l'opportunità di avanzare senza venir raddoppiato, ha crossato a centro area dove Piccoli saltando assolutamente indisturbato realizza. Sono situazioni che l'Inter non si può permettere perché dopo meno di cinquanta minuti di partita dominata ha consentito a un Cagliari certo ben messo in campo e con giocatori di gamba, ma tutto sommato non eccelsi, di avere due occasioni monumentali. Siamo ripartiti, però, e prima Dimarco ha concluso al volo, costringendo Aprile a parare in tuffo, poi su corner Bisseck è andato in cielo a ripristinare le distanze. Inzaghi ha un compito difficilissimo in questo finale di stagione: gestire al meglio un gruppo incompleto per struttura e per assenze nonché logorato da una stagione intensissima. La qualità è tanta, ma lui ci mette molto del suo, nell'organizzazione di gioco, nella crescita dei singoli, nel “compattamento” del gruppo. Comunque vada a finire, un lavoro straordinario.

Un sabato di svago. L’Inter al Luna Park: Inter – Monza 3-2

È stata una giornata di lavoro e pesantissimo, perché intenso fino alla fine, però si potrebbe anche leggerla come una giornata passata al tiro a segno. Infatti se si considera che si è giocato per meno di 58 minuti e che l'Inter è stata in possesso palla per circa 35', ma ha tirato in porta 30 volte, se ne deduce che i nostri hanno calciato a rete ogni minuto e pochi secondi del tempo in cui hanno disposto della palla. Il dato però è utile per dimostrare la imprevedibilità del calcio e la sua assoluta singolarità: perché solo nel calcio accade che tu possa dominare in lungo e in largo e rischiare di non vincere. Fisicamente la squadra ha mostrato nel complesso di star bene, perché ha assaltato la difesa Monzese per 90 minuti con grande impegno e dispendio di energie fisiche e mentali, senza concedere ai brianzoli letteralmente nulla, dopo il doppio svantaggio, quando dovevamo scoprirci anche in maniera spericolata. C'è però da considerare il rovescio della medaglia: cioè il fatto che abbiamo dovuto attaccare a pieno organico anche perché avevamo concesso loro il doppio vantaggio. Il problema delle amnesie difensive (sempre che di amnesie si tratti) continua a preoccupare. In CL abbiamo subito un gol (irregolare e a tempo scaduto) in nove partite, ma in campionato abbiamo subito 27 goal in 28 partite. L’anno scorso 22 in 38. L’Under 20 pareggia 1-1 nel derby contro il Milan: un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni, nel risultato e nel gioco per la squadra di Zanchetta che veniva dal superamento del turno contro il Bayern in trasferta, in YL e da cinque vittorie consecutive in campionato. La flessione è tuttavia comprensibile se si pensa appunto al peso dell'impegno infrasettimanale e alla conseguente necessità di attuare un consistente turn over. L’Under 15 vince 2-1 con il Mantova. A segno Barcella e Serantoni. Sempre contro i pari età del Mantova, invece, l’Under 16 vince con il risultato di sette reti a zero. Tenendo presente la fragilità delle opposizioni, sono risultate molto interessanti le combinazioni sulla sinistra che interessavano Rocca - quando saliva - Carboni e Matarrese, autori davvero di belle giocate.

Il collettivo e i “colpi”: Inter – Lazio 2-0

Il messaggio che arriva dalla gara di Coppa Italia contro la Lazio non è tranquillizzante, se si pensa alle prove decisive che ci aspettano in un lasso di tempo ridottissimo: le trasferte di Napoli e Bergamo (le nostre due più pericolose rivali, al momento) e lo spareggio, con match da dentro o fuori, contro gli olandesi in CL. Il nostro vantaggio al termine della prima frazione è venuto in modo estemporaneo, grazie a una giocata individuale clamorosa e non come conseguenza di una netta superiorità di manovra. Anzi. La ripresa è andata un po' meglio perché è cambiato l'atteggiamento tattico delle due squadre e perché a un certo punto Inzaghi ha forzatamente fatto ricorso a un cambiamento di modulo che, in quella situazione, ci ha resi più compatti. Diciamo che siamo stati più cinici rispetto agli avversari. Si dice così, quando le cose vanno bene… Migliori in campo per noi: J. Martinez, Bisseck, de Vrij, Zielinski, Arnautovic. Tutti giocatori tra quelli meno “usurati” non tanto dall'età quanto dal numero di partite giocate. Nel post anche il report sulla gara dell’Under 16 di mister Solivellas che ha vinto 3-0 contro i pari età della Cremonese. Sul piano del rendimento individuale, da segnalare come sopra la media le prestazioni di Rocca, Nese, Pannuto, Limido, Donato, Tosolino e soprattutto di Gjeci.

Forse non al top. Ma siamo ancora vivi: Inter – Fiorentina 2-1

Era una partita cruciale per le nostre sorti sotto diversi aspetti. In particolare dopo la prova agonisticamente deprimente di Firenze, un nuovo risultato negativo, con conseguente conferma dello stato di flessione fisico e/o mentale, avrebbe aperto inquietanti prospettive su proseguimento della stagione. Ma la risposta da parte dei nostri c’è stata e non solo in termini di risultato (strameritato). Anche la prestazione è stata infatti convincente sia sul piano fisico che su quello mentale. In campo si è vista la ritrovata forza del gruppo che è coincisa con la prestazione da leader clamorosi di un giocatore per reparto: il magnifico trentasettenne Acerbi, che ha umiliato Kean, il meraviglioso Barella onnipresente e ispirato e un Lautaro che, come i due compagni, per tutta la gara ha letteralmente trascinato la squadra. Da segnalare la prima prestazione del tutto convincente di Zielinski da quando è all’Inter; l’ennesima prestazione di tutto rispetto di Mkhitaryan; la prestazione senza sbavature di Carlos Augusto; il goal (decisivo) di Arnautovic. In Yough League, i ragazzi di Zanchetta battono il Lille tre a uno: doppietta di Spinaccè e goal di Mosconi. Settima vittoria su sette dei nostri ragazzi nella più importante manifestazione giovanile europea per club. Non è stato fatto ancora nulla, ma bisogna riconoscere che sino ad ora il percorso dei nostri giovani è stato entusiasmante: nessuno in estate poteva immaginare un simile percorso della squadra in Europa.

Dimensione europea: Inter – Atletico Madrid 1-0

Nulla viene conseguito in modo definitivo: per esempio, nel deprecabile caso si uscisse dalla Champions nel ritorno di Madrid, la nuova dimensione europea raggiunta non verrebbe messa in discussione, ma una sconfitta netta, nelle proporzioni oltre che nel gioco, riaprirebbe il discorso. Ma che l'Inter abbia raggiunto una dimensione europea lo dicono le cifre: una finale europea giocata alla pari con il Manchester City, poi sette partite consecutive di Champions League senza una sconfitta e l'ultima di queste giocata contro una squadra spagnola (l'Atletico) abituata a stare al vertice e con una vittoria netta al di là del punteggio. Oggi l'Inter è una squadra che è in grado di alternare due tipologie di gioco: sa difendere e giocare in contropiede come praticare un calcio offensivo e spettacolare, mostrando grandi qualità e ottima gamba. Alterna le due tipologie di gioco e sa utilizzare entrambe al meglio. A San Siro abbiamo visto ancora una volta una grandissima Inter e il merito ancora una volta va dato a tutti: società, allenatore, giocatori. Sugli scudi (su tutti, perché sono stati tutti bravissimi): Bastoni; Barella, autore di una prestazione clamorosa, oggi è senza dubbio il miglior calciatore italiano e tra i migliori centrocampisti d'Europa; i subentrati Dumfries, Carlos Augusto, Frattesi. Menzione speciale per Arnautovic: sbaglia tre goal, ma poi realizza alla quarta occasione. Ci costringe se non altro a porci una domanda: "Non è che la sua presenza in area è estremamente pericolosa per la difesa avversaria?" Report sulla sfida Under 17 tra i nostri ragazzi e il Cittadella. Vinciamo due a uno con reti di Kukulis e Iddrissou e in classifica appaiamo il Monza al secondo posto e lasciamo alle spalle l'Atalanta. È stata una vittoria sofferta, tutto è finito bene, ma restano perplessità su questo gruppo, che non a caso ha dodici punti di distacco dal Milan. In campo tutti i cinque nuovi acquisti stranieri, i quattro di luglio e il centrale finlandese Kangasniemi, arrivato nel mercato di gennaio.

Chi ben comincia è a 1/38 dell’opera: Inter – Monza 2-0

Buona la prima. C'erano mnotivi per temere il Monza, anche se la superiorità tecnica dei nostri poteva apparire piuttosto netta. I precedenti dell'anno scorso erano lì a ricordarcelo e veniamo da un'estate travagliata: sostituire dieci giocatori in un colpo solo (tra cui cinque autentici pilastri della rosa) non è facile, in poco tempo, e le amichevoli di preparazione ci hanno comunque dato un'idea del grande lavoro da fare. Il mister, a parte il portiere (del resto sono partiti entrambi i titolari, Onana e Handanovic) e uno dei due attaccanti (idem), ha puntato su tutti giocatori già presenti la scorsa stagione, che probabilmente non sono necessariamente più forti dei concorrenti di ruolo, ma già formati per i compiti, i ruoli e gli automatismi che il gioco di squadra richiede. La partenza è stata positiva, sicuramente ha aiutato andare in vantaggio dopo pochi minuti (merito ovviamente di grandi giocatori), per tutto il primo tempo il nostro dominio è stato abbastanza netto, mentre nel secondo tempo abbiamo avuto qualche difficoltà, almeno fino al momento dei cambi (piccolo campanello d'allarme: il rientro in campo con minor determinazione è stato una costante negativa di parte della stagione precedente). Sugli scudi ovviamente Lautaro Martinez, autentico trascinatore e autore di una doppietta. Tra i migliori in campo: de Vrij, Dumfries. Bene Calhanoglu e Mkhytarian. Positivo l'impatto di Arnautovic. Calcio giovanile. Qualche nota sulla nuova Primavera, del tutto rivoluzionata e di nuovo con tanti elementi sotto età, che ha disputato una gara amichevole contro la prima squadra della Biellese, che milita in eccellenza. Sugli spalti, mescolato al pubblico, presente il nuovo direttore Massimo Tarantino. L'Under 17 ha giocato in amichevole contro una squadra dell'Arabia Saudita, praticamente la rappresentativa della scuola calcio nazionale del loro Paese. Annotazioni positive sul nuovo centravanti lettone, Kukulis, autore del goal del vantaggio nel primo tempo, e dal play basso Mantini (classe 2007).