Le nostre scuse alle seconde linee: Torino – Inter 0-2

Le scelte di Inzaghi erano quasi obbligate, perché mettere in campo giocatori sfiniti voleva dire andare incontro a una sconfitta, ma soprattutto rischiare di arrivare alla finale senza energie. Come ogni allenatore, il mister ha dimostrato che se c’è la necessità e c’è la materia prima, sa cambiare ruolo a un giocatore e in un’Inter dove praticamente in campo c’erano tutte le cosiddette “seconde linee” (eccetto Alessandro Bastoni, confermato titolare anche a Torino contro i granata) con Nicola Zalewski schierato nel ruolo di mezzala sinistra. Una scelta che si è rivelata fondamentale, forse decisiva. Praticamente ha giocato con due play per garantire a Zalewski, autore di un goal straordinario che sblocca la partita, la possibilità di avanzare per disturbare Ricci e soprattutto per creare scompiglio nella difesa avversario. Dopo il vantaggio abbiamo continuato a “mordere” davanti e a cercare nel contempo le soluzioni più efficaci per contenerli dietro e abbiamo portato a casa la partita. Da segnalare una straordinaria parata di Josep Martinez e la prova più che discreta di Correa, che, almeno lontano dall'area, si è reso utile nei ripiegamenti e nella transizione offensiva. Detto della Primavera che batte la Sampdoria uno a zero (Lavelli) e si avvicina alla Final Four senza bisogno di giocare i Play Off, la giornata delle giovanili vede l’Under 18 sconfitta in casa dopo una gara pirotecnica. Il Bologna infatti vince 3-4. In panca per i nostri, assente mister Carbone squalificato, un grande ex delle nostre giovanili, Mario Rebecchi. L’Under 16 vince in trasferta a Bologna due a zero. Una piccola impresa (mancavano ben quattro giocatori squalificati). Vanno a segno Piva e Matarrese. Se manterrà il vantaggio a Interello, il 25 maggio giocherà la semifinale contro la vincente di Monza – Roma. L'Under 15 dopo aver vinto 3-0 a Sassuolo, nel ritorno ha pareggiato 1-1 contro i neroverdi (Serantoni), passando il turno. Ora l'aspetta il doppio match col Parma, per decidere chi andrà in semifinale.

L’ottobello: Inter – Feyenoord 2-1

Se alla fine non vincessimo nulla, negli albi d'oro delle tre competizioni che ci vedono tuttora in lizza leggeremmo solo altri nomi: ma nel cuore di chi ha seguito giornalmente i ragazzi in questa meravigliosa cavalcata resteranno impresse le immagini di un gruppo (in senso allargato) clamoroso per qualità e dedizione alla causa. Abbiamo passato il turno vincendo all'andata e al ritorno contro una squadra che aveva eliminato il Milan, affrontandola nel pieno di una carenza di giocatori, logorati dall'aver sostenuto oltre 40 “battaglie”, senza contare quelle con le nazionali rispettive, in pochi mesi. Oltre al campionato, prossimamente ci aspettano due semifinali con il Milan (che può prepararle allenandosi in campionato, tanto è fuori da tutto) e due quarti europei contro il Bayern. Noi ci saremo, ovunque, e daremo fastidio a tutti, quanto meno. Non ci sono parole in particolare per celebrare la bravura di Simone Inzaghi, il mister è capace di guidare la squadra al meglio fra mille difficoltà e inconvenienti. Tra i migliori in campo: Bisseck, Dumfries, Calhanoglu, poi soprattutto Mkhitaryan e Marcus Thuram, premiato come miglior giocatore da… Spike Lee. Qualche minuto in campo anche per i giovani Berenbruch e Cocchi. Interessanti dati statistici che riguardano i punteggi “meritati” dai giocatori sulla base solo di dati misurabili e i dati sull’insieme delle azioni difensive e delle azioni d’attacco. Pure curiosità, presi singolarmente, ma dati che nell’insieme, oltre alle impressioni visive, ci consegnano la speranza di un'Inter che, anche grazie al rientro di qualche titolare, può affrontare la fase decisiva e più dura della stagione con la possibilità (non la certezza) di continuare a ben figurare.

Un gruppo straordinario: Lecce – Inter 0-4

Nessuno può sapere come finirà la stagione, perché già i prossimi sette giorni comportano dei rischi enormi. Ma una cosa è certa: questi ragazzi faranno di tutto per restare in lotta in ogni competizione. Questo gruppo sta trascinando i tifosi, anche i più increduli e i più scettici, e dopo la logorante trasferta in Arabia per la Supercoppa, ha giocato cinque partite in quattordici giorni. Risultato: quattro vittorie e un pareggio, undici goal fatti e tre subiti. In questo ciclo oneroso, abbiamo lasciato in pratica due punti al Napoli, quindi abbiamo tenuto una marcia elevatissima. Contro il Lecce un’Inter micidiale è stata capace di sfruttare al meglio le debolezze tecniche e le scelte tattiche dei giallorossi di Giampaolo. Grande protagonista Lautaro, che semplicemente conferma di essere… Lautaro. Un campione formidabile in tutti i sensi: goal, assist di tacco, sportellate, leadership. Molto bene Sommer, Bastoni, Dumfries, Frattesi, Thuram. Per quanto riguarda le giovanili, da segnalare la vittoria nel derby Under 18 (tre a zero: Iddrissou, doppietta di Kukulis). Nel post il report sulle vittorie di Under 17 (quattro all’Hellas Verona) e della Primavera. I ragazzi di Zanchetta vincono quattro a zero contro il Genoa: una buona gara, indirizzata da subito nel modo giusto e poi gestita con autorevolezza. Zanchetta ha costruito col tempo e col lavoro una squadra davvero importante. Ora deve solo ottenere conferme nelle fasi decisive della stagione.

Adesso si fa dura: Inter – Bologna 2-2

Sgombriamo subito il campo dal discorso arbitraggio. Pairetto ha infierito contro l'Inter scientemente e ha determinato, con una direzione provocatoria, il risultato finale. Tutto questo è vero e fa arrabbiare… Ma un'Inter normale avrebbe vinto largamente anche contro i dodici avversari. Non è colpa di Pairetto se i nostri sono apparsi sin dall'inizio poco brillanti e nel secondo tempo sono calati vistosamente. Abbiamo sbagliato qualche facile occasione, ma abbiamo pur sempre segnato due reti: non è lì il problema, a mio avviso. Il problema è aver preso due gol in casa, da una squadra buona ma non eccezionale. Due gol presi nello stesso modo, con la difesa che si schiaccia, centrocampisti e attaccanti che tardano a chiudere, avversari lasciati liberi di concludere da fuori (già c'era stato l'avvertimento di una grande parata di Sommer, sempre su tiro da fuori prima dei gol). Nei (pochi) risultati insoddisfacenti dell'Inter in questa stagione c'è sempre questa costante: squadra che non ha più energie per attuare il pressing alto, che si appiattisce sulla linea di difensori, lasciando troppa libertà di conclusione da fuori per i centrocampisti avversari. Una tendenza negativa accentuata qui dall'assenza di due giocatori mostruosi nel vedere in anticipo il gioco e quindi nel posizionarsi tempestivamente davanti alla difesa come Calhanoglu e Mkhitaryan. La squadra non è apparsa in difficoltà tanto sul piano fisico, come dimostrano anche i dati, quanto invece affaticata mentalmente. Minor concentrazione, movimenti ritardati, riflessi più lenti del solito. Ormai la partita è alle spalle: adesso la questione preoccupante è come affronteremo domenica l'Empoli e poi la serie di partite che si susseguiranno ogni 2-3 giorni. Se vedremo la stessa Inter, quali che siano gli uomini schierati, le prospettive rischiano seriamente di non essere all'altezza delle nostre attese e ancor più di coloro che non hanno sborsato i soldi per i rinforzi indispensabili.

Una buona Inter, ma non basta: contro il Napoli è solo 1-1

Inter – Napoli è stata una grande partita, giocata benissimo da entrambe le contendenti, che hanno messo cura in entrambe le fasi. Niente a che vedere con Inter – Juventus, in cui abbiamo segnato quattro goal, ne abbiamo sbagliati almeno altrettanti e abbiamo preso quattro goal. Lo spirito di quella gara sembrava quello di una partita tra scapoli e ammogliati in cui si gioca per divertirsi e si va tutti all'attacco. Il calcio è fatto di attacco e di difesa e quando si incontrano due squadre di valore non possono essere concesse reciprocamente 15-20 occasioni da gol. Inter - Napoli è stata una grandissima partita, giocata da entrambe con un'intensità esemplare. Il pareggio contro il Napoli di Conte in definitiva non è un risultato disprezzabile soprattutto se si considera che noi venivamo da una durissima (a livello di intensità e concentrazione) partita infrasettimanale, mentre loro hanno potuto preparare il match per sette giorni. Resta il fatto che queste prime dodici giornate hanno dimostrato che l’Inter non vincerà il campionato, a meno di una svolta importante e oggi difficilmente prevedibile, che dovrà nel caso essere frutto dell’impegno di tutti, società compresa. Ne parliamo ampiamente in questo post dove non si racconta evidentemente solo l’andamento della partita contro il Napoli. Spazio poi alle giovanili che, detto che ancora una volta arrivano segnalo preoccupanti dalle formazioni del pre-agonistico (Under 14 e Under 13), vedono tutte le nostre squadre vincere le partite nel proprio campionato. Sembra particolarmente in salute la Primavera, che ha dominato nella Youth League contro i giovani dell’Arsenal e che in campionato ha battuto in trasferta la Fiorentina (allora capolista) con un netto due a zero.

La lotta per… il secondo posto è apertissima: Udinese – Inter 2-3

La considerazione potrà attirare rancori e scongiuri da parte di molti tifosi e non si deve cedere di un millimetro, ci sono comunque tutte le possibilità di ripeterci, ma ci sono anche segnali abbastanza evidenti che questo potrebbe non essere il nostro anno, bensì quello di una società che ha potuto permettersi un bilancio in negativo di 200 milioni quest'anno e di oltre 900 milioni (poco più di 130 all'anno) negli ultimi sette anni. A parte questo c’è il fatto che dopo sei giornate la Juventus non ha ancora subito un goal. Si tratta di un dato che nel campionato italiano prelude alla conquista dello scudetto, soprattutto se consideriamo che l’attuale apparente difficoltà dei “gobbi” nell’andare in rete, sembra del tutto contingente, perché la squadra torinese dispone di un potenziale offensivo di assoluto valore. Ovviamente le perplessità sono legate anche a quanto abbiamo noi mostrato in questa parte di stagione. Non siamo davanti alla stessa Inter brillante, spietata e super concentrata dello scorso anno e le “distrazioni” forse solo distrazioni non sono. Al centro, prima del commento alla partita con l’Udinese, ci sono considerazioni che passano per forza di cose su quelle che sono le strategie di Oaktree. Se i mancati rinforzi, che hanno portato il bilancio in parità, comportassero la perdita di posizioni sportive in ambito nazionale e internazionale, si avvierebbe un avvitamento negativo: meno risultati uguale meno introiti, meno introiti uguale meno possibilità di fare mercato sostanzioso. Oaktree che aveva già una squadra forte, con qualche segno di possibile usura, si è preoccupata non di renderla ancora più competitiva, ma di avvicinare il pareggio di bilancio. Del resto la sostenibilità è un mantra ma la si può raggiungere in diversi modi: con gli squadroni e le vittorie e quindi la dilatazione degli introiti oppure con i risparmi e l'oculatezza. Le considerazioni sul settore giovanile non sono molto positive, al di là dei risultati. La Primavera (Under 20), in attesa del match di Youth League di oggi, vince uno a zero con la Sampdoria (Spinaccé). Partita deludente per l’Under 18, che pareggia uno a uno con il Parma (Iddrissou). Ancora una bella vittoria per l’Under 17 di Handanovic (quattro a zero al Sudtirol), prima in classifica da sola, con ventiquattro goal segnati in cinque partite e soli due goal subiti. L’Under 16 vince due a uno con il Cittadella (i nostri ragazzi sono a punteggio peno alla pari del Milan e di Atalanta e Monza). L’Under 15, sempre contro il Cittadella, vince tre a zero.

I colori del cielo e della notte. Illuminata però da due stelle splendenti

La vittoria nel derby, portata a casa con la furiosa sete di gloria e le qualità di alcuni giocatori, comunque espresse dentro uno stile di gioco che le potenziano, più che con lo splendore delle condizioni atletiche, ci consegna matematicamente la vittoria dello scudetto della seconda stella. I numeri, ne parliamo all'interno del post, sono eloquenti in questo senso, ma rispetto ad altre recenti stagioni questi numeri sono stati resi possibili da un fatto davvero stupefacente, anche se in parte agevolato dalla sconfitta ai rigori in CL che ha alleggerito il peso numerico delle gare più stressanti. Come in tutte le stagioni, infatti, e per tutte le squadre, ci sono stati periodi di flessione, ma con la qualità tecniche e agonistiche, con il sacrificio del gruppo, con la guida anche tattica ma soprattutto psicologica del mister, in questi periodi abbiamo lasciato solo le briciole. La stagione non l'abbiamo costruita dando cinque goal al Milan, quattro goal alla Roma e all'Atalanta, tre al Napoli, ecc. Certo, quelle sono state dimostrazioni di forza importanti... Ma sono state determinanti vittorie come quella con il Verona, allo scadere, e poi le vittorie risicate di Empoli, Firenze, Bologna, con la Juventus, a Udine. In altre stagioni, infatti, in alcuni di questi match avremmo perso punti preziosi. È stata quindi una vittoria arrivata al termine della cavalcata di un autentico squadrone, che ha affrontato una annata senza mostrare punti deboli, né cedimenti, e che ormai ha riconquistato il riconoscimento di squadra che si colloca nello ristretto gruppo dell'élite mondiale. Una cavalcata impressionante, per i numeri che l'hanno contraddistinta, ma anche per la qualità del gioco con cui si è imposta. Aspettiamo ancora prima delle pagelle di fine stagione. Per ora dedichiamo il post alla vittoria nel derby, ottenuta al termine di una gara in cui il Milan ci ha fatto sicuramente soffrire, e diamo spazio nel post, anche se l'attenzione di tutti è giustamente concentrata sulla vittoria dello scudo, ai report sulle sfide delle giovanili di Under 19 (Inter - Cagliari), Under 15 (Inter - Milan) e Under 17 (Monza - Inter). Siamo Campioni d'Italia! Forza Inter! Amala!

Meno 11. Ma che fatica! Inter – Empoli 2-0

Fare risultato pieno con l'Empoli è stato in qualche modo rassicurante. Si tratta di una vittoria preziosa, tanto più in considerazione dell'ottima prestazione dei toscani e dell'evidente calo di condizione di alcuni nostri giocatori. Non è stata quindi una vittoria scontata: dopo l'iniziale vantaggio, la partita è rimasta in equilibrio, se non sul piano delle occasioni, almeno sul piano del risultato (sempre in bilico) e delle situazioni di gioco. Sono stati decisivi la superiore caratura umana dei nostri, la forza del gruppo; l'importanza delle seconde linee (Audero, Carlos Augusto, Asllani, Dumfries, Alexis Sanchez). Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere una squadra forte e dove punti di forza sono la totale mobilità dell'intera squadra, l'intercambiabilità dei ruoli e il perfetto sincronismo con cui tutto questo avviene. Parliamo di meccanismi efficaci e straordinari da vedere, ma per cui è necessario che la condizione, la concentrazione, la qualità atletica e "intellettiva" dei giocatori siano elevatissimi (vedi qui l'importanza di un giocatore come Mkhitaryan, praticamente irrinunciabile). Chiaramente questo richiede un dispendio di energie importante a cui si può porre rimedio solo con una rosa ampia e qualitativa, che in questo momento evidentemente abbiamo per fare molto bene in campionato, ma non per vincere in campionato e nelle coppe (sotto questo aspetto, senza muovere critiche alla società per l'operato, mi permetto di aggiungere e di annotare quello che credo sia un "sottinteso" di Luciano, cioè che bisognerà fare qualche cosa in più sul mercato rispetto alla scorsa estate per potenziare la rosa). Registriamo comunque il miglioramento e la crescita del nostro allenatore, così come quello di tutta la squadra: questa Inter è forte ed è anche divertente e bella da vedere e questa non è una novità, ma qualche cosa che possiamo considerare come tale da almeno quattro anni a questa parte e in particolare sotto la gestione di Simone Inzaghi.

Di squadra. Con le unghie e con i denti: Bologna – Inter 0-1

Avevamo subito a tratti il Genoa, abbiamo subito più spesso il Bologna, che è molto più forte. Anzi il Bologna possiamo ben dire che è una squadra fortissima (i meriti sono da dividere equamente tra dirigenti tecnici, Sartori e Di Vaio, allenatore e giocatori), così come è vero che noi veniamo da una stagione fino a questo momento massacrante (non si vincono 24 partite su 28 in campionato e due finali di Supercoppa, non si disputano sei partite di Champions, senza una sconfitta e vincendo per giunta la settimana, senza pagare un dazio notevolissimo di stress e di fatica) e comincia adesso ad affiorare una certa stanchezza, soprattutto nei centrocampisti titolari. Una impressione che speriamo si riveli fallace, tanto più alla vigilia di una trasferta importantissima come quella di Madrid contro l'Atletico. Il primo tempo della gara è stato equilibrato sul piano del gioco, così come possiamo dire di avere avuto solo noi delle vere occasioni da goal. Alla fine otteniamo anche il vantaggio, al 37', al termine di una splendida azione corale, la palla arriva a bastoni che pesca sul palo lungo Bisseck che fa goal con una grande schiacciata. Nel secondo tempo tuttavia noi non siamo praticamente più esistiti, ma loro hanno costruito una sola occasione. Non si ricorda un tempo così in sofferenza, aumentata dopo l'ingresso di Orsolini, Ndoye e Castro... Ciononostante abbiamo tenuto ed è venuto l'ennesimo risultato fondamentale di questa annata fin qui strepitosa. Merito di organizazzione di gioco, compattezza, spirito di sacrificio del gruppo. Pari due a due nel campionato Primavera tra i ragazzi di Chivu e la Juventus. Dominiamo la gara, ma non riusciamo a portare a casa l'intera posta causa un po' di sfortuna e una disattenzione nel finale. Non basta la doppietta di testa di Owusu, al rientro dopo una lunga catena di infortuni.

Vinca o non vinca, squadra da amare incondizionatamente: Inter – Lazio 3-0

Non sappiamo come finirà la stagione. In termini di vittorie finali può accadere di vincere tutto o di non arrivare a nessun titulo. In Champions League affronteremo un'avversaria che in un modo o nell'altro può permettersi un'intensità e un ritmo fuori dal normale; in campionato, proprio per il grande sforzo che abbiamo sostenuto e che dobbiamo sostenere, possiamo anche non farcela; per la Supercoppa abbiamo un altro match ravvicinato da giocare alla morte, senza certezze. Tuttavia di fronte a certe manifestazioni di qualità estrema, di forza, di compattezza; di fronte a certe prove prolungate nel tempo di intensità e concentrazione, è impossibile non provare sentimenti di riconoscenza per tutti: giocatori, settore tecnico, dirigenza, proprietà. La vittoria contro la Lazio nella semifinale di Supercoppa sta nel segno di una serie straordinaria di risultati e di una reiterata dimostrazione di qualità eccelsa dimostrata dalle cifre e dallo spettacolo che abbiamo mostrato più volte sul campo. Parliamo di numeri irripetibili, che esprimono una superiorità tecnica imbarazzante, confermata peraltro anche in partite dove il risultato non è stato così netto come contro la Lazio. Adesso avanti con la finale, che, come detto, sarà una partita difficile e senza certezze. Se vinceremo sarà un trionfo sportivo importante. In caso contrario ciò non toglierà la straordinaria dimostrazione di forza e di qualità dimostrata fino a questo momento. Vince anche la Primavera di Christian Chivu, tornata alla vittoria dopo il primo risultato negativo in campinoato a Torino contro la Juventus. Vittoria faticata (uno a zero il risultato finale) contro una Sampdoria che si è comunque resa pericolosissima. Tiene bene la difesa e il primato in classifica è salvo, ma bisognerà migliorare sul piano del gioco per mantenere la posizione conquistata.