Gli errori decisivi, nel testa a testa finale, pesano in maniera irrimediabile e, come sempre in questi casi, l'Inter li subisce. In questa stagione la storia è iniziata a Bologna, con un gol irregolare scaturito da una rimessa irregolare. È proseguita contro la Roma, quando non è stato fischiato un clamoroso fallo da rigore su Bisseck. Il ciclo si è chiuso con Inter - Lazio, non tanto per il rigore concesso dal... Var ai laziali, quanto per un arbitraggio a senso unico di Chiffi, la cui gemma è stato il rigore negato ancora su Bisseck. C'era il rigorino di Bisseck, c'era il rigorone su Bisseck, prima trattenuto, poi spinto a terra da dietro con entrambe le mani mentre si apprestava a calciare in porta. Detto questo è indubbio che lottare su tutti i fronti, per provare davvero a vincere, comporta necessariamente l'impossibilità di esprimersi sempre al top, situazione che si può fronteggiare solo se hai una potenza tecnico atletica nettamente superiore a tutti. In particolare fare una CL come l'abbiamo giocata noi, con le forze di cui disponevamo, ci ha portato inevitabilmente a perdere punti in campionato. Credo che questo fosse anche preventivato e il fatto che comunque si arrivi all'ultima giornata a un punto dalla prima, dopo aver subito errori arbitrali determinanti, mentre il Napoli a Lecce, per esempio, ha avuto un clamoroso regalo, dimostra che il calcolo era azzardato sì, ma non sbagliato. Se siamo in finale di CL e a un punto dalla prima all'ultima giornata, però significa due cose: che la squadra ha dato tutto, più del prevedibile e che la proprietà è la vera e unica responsabile (oltre all'AIA e alla Federazione) di quanto accaduto. Bastava prendere un attaccante forte e oggi saremmo campioni d'Italia, oltre a essere in finale di CL. Nonostante gli arbitri. Ma ci sono almeno due altri fattori da valutare: il tipo di gioco praticato da Inzaghi e gli elementi determinanti a livello psicologico, anche inconsapevolmente. Così come, stupenda la stagione della squadra, superiori ai limiti oggettivi del gruppo, è da rivolgere – senza nessuna retorica e senza nessun intento provocatorio – una domanda anche al mister: non si contano i punti persi in vantaggio, facendosi recuperare, davvero non è stato possibile trovare nessun rimedio?
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Un’Inter stellare, ma è solo una delle 70 partite che speriamo debba giocare: Inter – Atalanta 4-0
Un'Inter stellare. Contro l'Atalanta vinciamo quattro a zero, un successo netto e una prestazione convincente per diversi motivi inaspettata. Abbiamo giocato con la formazione titolare dello scorso anno (la differenza tra "titolari" e alternative c'è e si è vista) e abbiamo incanalato subito la partita nel verso giusto per noi, grazie a un ottimo approccio alla gara e anche grazie a un po' di "suerte": l'autogoal sul primo tiro in porta, la prodezza di Barella, al quale va riconosciuto un merito enorme ma che, sinceramente, fosse chiamato a ripetersi, non sappiamo quante volte ci riuscirebbe. Parlare di Inter "non giocabile" come fanno i nostri avversari (alcuni allenatori e addetti ai lavori, praticamente tutta la stampa) ha chiaramente un intendimento distruttivo: quello di sminuire il valore di eventuale succeso e soprattutto creare ostacoli, inducendo nell'ambiente processi anche inconsapevoli di sottovalutazione delle difficoltà enormi che ci aspettano. Ci sono ovviamente molti aspetti su cui lavorare e che in questo momento meritano grande attenzione ed è probabilmente anche per questo che Inzaghi e è in un certo modo "conservatori", nel senso che i nuovi, soprattutto se giovani, al di là delle loro qualità personali, devono apprendere perfettamente i meccanismi di squadra e agire con sagacia tattica, prima di ottenere un posto in squadra. Questo spiega, un esempio su tutti, perché continui a preferire Pavard, protagonista di una prestazione sontuosa, a un giocatore che ha comunque mostrato finora ottime capacità come Bisseck. Da segnalare, oltre le grandi prestazioni di Pavard e di Bastoni, il moto perpetuo di Barella (oltre il grandissimo goal realizzato), la personalità di Calhanoglu e la corsa di Mkhitaryan, la seconda doppietta stagionale di Marcus Thuram che alle sue già note qualità, sta adesso aggiungendo l'istinto del bomber rapinatore. Vittoria per due reti a zero della Primavera contro la Cremonese. Giocata sotto un caldo torrido, con alcuni dei più attesi che non sono apparsi ancora al top della condizione, arriva la prima vittoria stagionale decisa da due prodezze personali del giocatore rivelatosi in questo frangente di gran lunga il migliore del gruppo (splendida la seconda conclusione, degna del migliore Barella). Trattasi di Berenbruch, autore di una prestazione da centrocampista totale e trascinare della squadra al successo.
Sei la più bella del mondo: Inter – Atalanta 4-0
Condivido assolutamente quanto scritto da Luciano Da Vite in questo ultimo post dedicato all'ultimo turno di campionato che ci ha visto prevalere nettamente contro l'Atalanta di Gasperini con il risultato di quattro a zero. Sono più "piccolo" di Luciano di diversi anni, ma dico chiaramente che questa qui è probabilmente l'Inter più bella io abbia mai visto. Un'Inter "entusiasmante per come abbina prestazioni di altissimo livello e risultati stupefacenti". Giustamente, è bene dirlo, "non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", però personalmente ritengo che questa squadra (quando parlo di squadra io dico tutti: proprietà, dirigenza, allenatore, staff, giocatori... ma permettetemi però su tutti, senza nulla togliere ai meriti delle altre parti in causa, dire che questo scudetto se lo merita soprattutto Simone Inzaghi, che secondo me sta dimostando delle capacità e una bravura che hanno pochi eguali tra gli allenatori in circolazione) meriti veramente di portare a casa il risultato finale, che sarebbe poi la vittoria dello scudetto. Poi al di là della giusta scaramanzia, è indubbio che sia ancora presto per potere dare qualsiasi risultato come acquisito, tanto più che siamo alla vigilia di una sfida importantissima a Madrid in casa dell'Atletico (occhio però alla partita di campionato contro il Genoa di lunedì prossimo), ma resta il fatto che stiamo veramente facendo delle cose eccezionali e che dobbiamo considerare a tutti gli effetti in questo senso anche la vittoria casalinga contro l'Atalanta nell'ultimo turno. Atalanta che veniva da quattro vittorie e un pareggio con il Milan a Milano nelle cinque partite che hanno preceduto questo match, con numeri significativi a livello realizzativo, e che abbiamo letteralmente annichilito, dominandola in ogni zona del campo, come indicano i goal, le occasioni e i dati statistici. Basti pensare solo a questo: l'Atalanta ha tirato nella luce della porta una sola volta in 95 minuti di gioco... Migliore in campo? Condivido ancora il giudizio di Luciano. Lautaro Martinez non solo segna un goal spettacoloso, ma è straordinario per come vede il gioco e per come è nei fatti l'autentico trascinatore di una squadra che dopo avere sofferto un po' per venti minuti, si è poi imposta in maniera netta sull'avversario.


