Meglio a Verona che con l’Udinese: Hellas Verona – Inter 1-2

Era una partita fondamentale. In prospettiva scudetto, contro l’Hellas, al Bentegodi, non si potevano perdere punti. Era una giornata da sfruttare e bisognava vincere assolutamente perché sulla carta si trattava di una partita meno impegnativa rispetto alle prossime che mancano fino alla prossima pausa per gli impegni delle nazionali. Il mister decide, in ossequio al principio di rotazione, di far riposare i due centrali che si alternano solitamente come titolari, oltre Barella, Dimarco e Dumfries. Poteva starci una rotazione, il Verona nonostante abbia fatto ottime scelte sul mercato, era comunque terzultimo, ma la gara contro l’Hellas si è rivelata più difficile di quanto almeno noi da fuori avremmo potuto prevedere. Tecnicamente e tatticamente gli scaligeri hanno ricordato l’Udinese: difensori fisicamente molto importanti, centrocampo di corsa e sacrificio, con qualche lampo ogni tanto, punte veloci e insidiose negli spazi. La dinamica della partita, che nel post raccontiamo come divisa in quattro parti, rivela che anche se giochiamo quasi sempre bene, a volte molto bene, restano alcune costanti che non possono essere casuali: a) La difficoltà nel penetrare le difese chiuse; b) La difficoltà che incontriamo quando pensiamo di potere abbassare i ritmi e gestire la partita; c) Le difficoltà che incontriamo contro punte veloci, soprattutto quanto esterni e centrocampisti non riescono a rientrare in tempo e a raddoppiare. Volendo però ricondurre tutte le difficoltà a una sola: non siamo in grado di gestire una partita abbassando i ritmi: la mancanza di aggressività si trasforma in passività. Così diventiamo fragili, sia sulle ripartenze in contropiede, quando non riusciamo a ricompattarci e a proteggere i difensori, sia quando ci attaccano a pieno organico perché senza aggressione gli avversari trovano il tempo e lo spazio per scegliere la giocata migliore. Bisognerà trovare subito i necessari accorgimenti per rimediare alle problematiche qui riassunte. In caso contrario la stagione difficilmente avrà quegli esiti che tutti noi speriamo.

Vantaggio quasi decisivo, ma condizione in declino: Inter – Hellas Verona 1-0

Dopo due pareggi consecutivi, un altro "insuccesso" (anche solo parziale) sarebbe stato un serio campanello d'allarme e segno di una preoccupante trend negativo. La partita con il Verona era una sorta di cartina di tornasole. Non era una partita facile (ma non lo era neppure Spezia - Inter): loro hanno 35 punti meno di noi - quasi la metà - ma in una singola partita sono in grado di giocare pressocché alla pari. Se non meglio. Se noi fossimo stati al top, certo, avremmo faticato di meno, ma la prestazione sotto tono dei centrocampisti e di Lukaku hanno portato il discorso sul piano della sostanziale parità, anche dal punto di vista del gioco. È stata determinante la prestazione della formidabile cerniera difensiva, il sacrificio agonistico di centrocampisti, esterni e attaccanti. Sugli scudi de Vrij, Hakimi, Darmian che dove lo metti lo metti, lui fa il suo e spesso molto di più. Il goal è un premio meritato per un giocatore di grande sostanza. Timidi segnali di ripresa per la Primavera che vince 2- 0 col Cagliari. Nel post di Luciano Da Vite un passaggio importante in cui si esprimono considerazioni sulla nostra Primavera e sulle differenze tra il calcio in Primavera e quello dei professionisti e le difficoltà dei giovani nel fare il "grande salto".