Il bicchiere mezzo pieno: Inter – Udinese 2-1

La sfida contro l’Udinese è stata una partita dai due volti, con un primo tempo sontuoso e una ripresa iniziata in controllo, probabilmente troppo prematuro, e finita in sofferenza. A otto gare dalla fine del campionato conta soprattutto il risultato, ma la situazione complessiva della squadra, alla luce della serie dei prossimi impegni decisivi ravvicinati, desta più di una preoccupazione. L'avvio di partita è apparso straordinario, perché dopo un quarto d'ora sono state costruite almeno tre palle gol e alla mezz'ora eravamo in vantaggio di due reti. Il mister Inzaghi è stato criticato per i cambi, eppure se si guarda la panchina si poteva anche capire che non tutto sarebbe andato liscio fino al termine. La squadra nella ripresa è entrata in campo con un atteggiamento conservativo, così si è dato spazio e coraggio all’Udinese: i friulani hanno capito che la situazione stava volgendo a loro favore e hanno inserito giocatori più offensivi, per accrescere la pressione sulla nostra retroguardia. Quando l'Inter ha dovuto ricorre ai cambi, per l'ultima mezz'ora, la svolta è apparsa ancora più netta: è arrivato il loro gol e sono arrivate due parate prodigiose di Sommer a salvare il risultato. Appare miope la gestione di Oaktree (derivante evidentemente da una non conoscenza del mondo calcistico) a fronte delle carenze sul piano dell’organico di questa squadra, perché è evidente che degli investimenti appaiono necessari e che porterebbero risultati e migliorerebbero allo stesso tempo anche i conti finanziari… Da segnalare una prova ancora una volta sontuosa di Henrik Mkhitaryan, calciatore che, a 36 anni compiuti, continua a stupire non solo per intelligenza, abilità tecnica, visione di gioco. L’armeno stupisce per corsa intensa, dinamismo e progressione. È praticamente ovunque. Alla vigilia di una difficile trasferta a Trebisonda contro il Trabzonspor (Youth League), la Primavera, pure con tantissime assenze, vince uno a zero in casa del Sassuolo (prodezza individuale di Cocchi). Non sembra essere un grandissimo momento in generale, ma questo è condizionato anche dalle assenze, tra chiamate in prima squadra e infortuni.