Una vittoria della volontà e dell’organizzazione: Sparta Praga – Inter 0-1

Nella giornata in cui Guardiola dimostra di essere bravissimo, quando ha 25 fuoriclasse in grande condizione, ma meno bravo, come tutti, quando deve gestire problemi seri, l'Inter di Inzaghi conferma come, con il lavoro, la competenza e l'organizzazione, si possano ottenere risultati superiori alla teorica caratura tecnica/agonistica e alla completezza qualitativa dell'organico. Nonostante tutto, infatti, a fine gennaio siamo in lotta per lo scudetto e per la qualificazione immediata al turno successivo di Champions League. Al momento, comprensibilmente, la squadra non è più quella del periodo ottobre-novembre (per intenderci il ciclo di partite successivo alla sconfitta nel derby): fatica molto di più, come mostrano la sconfitta nella finale di Supercoppa, e le partite di campionato contro Venezia, Bologna ed Empoli. Quando il livello dello scontro si alza è solo con un grandissimo equilibrio tattico e la compattezza generale che la squadra riesce quasi sempre a prevalere. Contro lo Sparta Praga, chiusa la prima frazione di gioco in vantaggio, nel secondo tempo ci siamo limitati, anche saggiamente nella situazione, a gestire la partita, al di là della rete annullataci giustamente ma solo per una regola assurda. Certo, così si rischia, perché basta una deviazione casuale, una decisione errata dell'arbitro per condannarti (vedi la gara contro il Leverkusen) e d'altra parte si deve sapere che con questa squadra in Europa dovremo sempre soffrire per portare a casa il risultato, quando ci riusciremo. E ancor di più quando non saremo al top. Per questo è indispensabile che gli infortuni non siano numerosi, che ci sia sempre la possibilità di turnazioni senza incidere sulla competitività e che si cerchi di recuperare tutti i giocatori che oggi sembrano un po' fuori dal gioco. Servirebbero come il pane degli investimenti, come fanno gli altri, ma questo non si può dire senza suscitare polemiche… Nel post anche il report della gara della Primavera contro l’Hellas Verona. I ragazzi di Zanchetta hanno vinto in trasferta quattro reti a uno. Da segnalare la grandissima prestazione, tra gli altri, di Cocchi e De Pieri.

Ancora conferme, nel bene e nel male: Inter – Milan 1-0

Il Toro è scatenato e quando vede rosso(nero) non lo fermano né le banderillas, né i toreri più arcigni. Vinciamo nettamente il derby con la squadra che, al di là dei singoli episodi, ha saputo mantenere alta la concentrazione e ha giocato sempre con la ferocia di un gruppo in cui tutti si sacrificano per il bene comune. Sugli scudi Lautaro Martinez e un gigantesco Acerbi in difesa, mentre Simone Inzaghi si può dire che praticamente abbia azzeccato tutte le scelte e nel solco di una serie di cambiamenti che possiamo anche considerare nei risultati dell'ultimo periodo, è riuscito a mettere a nudo le intervenute insicurezze rossonere. Una vittoria netta dunque (il Milan non ha praticamente mai calciato in porta, probabilmente record assoluto per un derby...) e ancora conferme, nel bene e nel male, per una squadra che, da dominatrice che era, dopo aver perso giocatori fondamentali che non ha potuto rimpiazzare in modo adeguato, è diventata un gruppo sempre forte ma "normale" a livelli alti. Potevamo fare di più? Difficile da dire. Sicuramente siamo comunque gli unici ad avere già vinto qualcosa e, oltre che essere secondi in campionato, siamo in corsa in tutte le competizioni. Per il resto va detto che a quanto pare tutta una serie di problemi si riscontrano in tutte le altre nostre dirette concorrenti. Eccetto il Napoli che a quanto pare ha trovato la squadra vincente. Nel post parliamo anche delle giovanili. La larga vittoria dell'Under 17 contro i pari età dell'Udinese (doppiette di Mosconi e Spinaccè), la dodicesima vittoria in dodici partite dell'Under 15 contro l'Hellas Verona (D'Agostino e Franchi) e la sconfitta dell'Under 16, sempre contro l'Hellas Verona per una rete a due.