Inter – Napoli è stata una grande partita, giocata benissimo da entrambe le contendenti, che hanno messo cura in entrambe le fasi. Niente a che vedere con Inter – Juventus, in cui abbiamo segnato quattro goal, ne abbiamo sbagliati almeno altrettanti e abbiamo preso quattro goal. Lo spirito di quella gara sembrava quello di una partita tra scapoli e ammogliati in cui si gioca per divertirsi e si va tutti all'attacco. Il calcio è fatto di attacco e di difesa e quando si incontrano due squadre di valore non possono essere concesse reciprocamente 15-20 occasioni da gol. Inter - Napoli è stata una grandissima partita, giocata da entrambe con un'intensità esemplare. Il pareggio contro il Napoli di Conte in definitiva non è un risultato disprezzabile soprattutto se si considera che noi venivamo da una durissima (a livello di intensità e concentrazione) partita infrasettimanale, mentre loro hanno potuto preparare il match per sette giorni. Resta il fatto che queste prime dodici giornate hanno dimostrato che l’Inter non vincerà il campionato, a meno di una svolta importante e oggi difficilmente prevedibile, che dovrà nel caso essere frutto dell’impegno di tutti, società compresa. Ne parliamo ampiamente in questo post dove non si racconta evidentemente solo l’andamento della partita contro il Napoli. Spazio poi alle giovanili che, detto che ancora una volta arrivano segnalo preoccupanti dalle formazioni del pre-agonistico (Under 14 e Under 13), vedono tutte le nostre squadre vincere le partite nel proprio campionato. Sembra particolarmente in salute la Primavera, che ha dominato nella Youth League contro i giovani dell’Arsenal e che in campionato ha battuto in trasferta la Fiorentina (allora capolista) con un netto due a zero.
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Vittoria importante, con due letture possibili: Roma – Inter 0-1
La partita con la Roma presentava tutta una serie di difficoltà importanti. L'avvio di campionato per noi non è stato sicuramente esaltante. Il numero insolitamente elevato di goal è fonte di apprensione: le responsabilità non sono da ricondursi esclusivamente al fatto che alcuni difensori che avevano concluso la stagione scorsa da dominatori, per quattro mesi in più siano crollati, facendo diventare la difesa un colabrodo. Pesano una questione di approccio alle gare e di conseguenza un problema di equilibri in campo che vengono a mancare. C'è poi il problema della preparazione estiva e quello dei tanti impegni e con quelli più importante che sollecitano il fisico dei giocatori in manieradeterminante. La prova dei nostri contro la Roma è stata tuttavia sul piano della mentalità, della compattezza, dello spirito di sacrificio, pari a quella della stagione d'oro e del resto solo così avremmo potuto portare via dall'Olimpico i tre punti. L'auspicio è che questa vittoria sofferta sia il punto di partenza che ci condurrà a una crescita continua sul piano prestazionale e dei risultati. Continua intanto il declino complessivo delle nostre giovanili. Praticamente si conferma a buoni livelli solo l'Under 16, che batte nettamente il Cagliari e e mantiene il primato in classifica. Pari per la Primavera a Lecce (ottava in classifica); l'Under 18, in vantaggio di tre goal aSassuolo si fa rimontare 3-3 ed è undicesima in classifica, a 12 punti dal Cesena capolista; l'Under 17 perde il derby con il Milan e si fa raggiungere in vetta alla classifica; l'Under 15 subisce un vero e proprio tracollo casalingo, subendo un 2-5 avvilente contro il Cagliari. Quel che più conta è che al momento non si intravedono tanti giocatori completi (cioè che uniscano tecnica, intelligenza calcistica e fisicità) che possano dare speranze di una rapida ascesa. Non si investe più e fatichiamo sia a formare ottimi giocatori, sia a prelevarli sul mercato. Investivamo, vincevamo molto, formavamo ottimi giocatori, anche se più per il mercato che per la prima squadra. Oggi è ufficialmente finita un'era: gli investimenti sono ridotti al minimo e i risultati (vittorie e formazione di ottimi professionisti), sono destinati a latitare. Almeno rispetto al recente passato, a cui avevamo fatto il palato.
La (gran) prova del 9: Inter – Torino 3-2
Abbiamo vinto contro il Torino perché la condizione di alcuni giocatori sembra cresciuti e soprattutto per la prova del nove: Thuram è stato il trascinatore di una squadra che al momento ha necessità di affidarsi alle giocate vincenti di qualche suo campione (giocate individuali che nobilitano, per altro, una manovra offensiva di per sé abbastanza valida…). La squadra ha necessità di segnare tanto perché, ha subito nove goal in sette partite, se si considera il totale dei match di campionato e nove gol l'Inter non li aveva subiti lo scorso anno in tutto il girone d'andata. La situazione ricorda in modo impressionante quanto accaduto due anni or sono, quando solo nel finale di stagione Inzaghi riuscì a riportare la fase difensiva (non la linea difensiva) in condizioni adeguate, avviando un processo che poi si sarebbe perfezionato nell'anno della seconda stella. Ci sono problemi nella linea dei difensori, ma c'è anche un centrocampo sontuoso con la palla nei piedi, ma un po' fragile nelle coperture. Ne parliamo ampiamente nel post, analizzando situazioni di gioco della gara disputata contro il Toro e in generale facendo il punto su quello che è stato il nostro cammino stagionale fino a questo momento, evidenziando che c’è molto da lavorare e che non si devono sottolineare le difficoltà, ma anche che, d’altro canto, abbiamo ottenuto in presenza di tali difficoltà comunque dei risultati. In classifica ci sopravanza solo il Napoli, di due punti. Abbiamo “bucato”, dal punto di vista del risultato, i due match di Genoa e Monza. Oltre al derby, ovviamente. Ci mancano i quattro punti persi contro due squadre di media classifica. Situazione che non deve ripetersi. Negative le considerazioni sul settore giovanile. “Per la prima volta da molti anni ho perso l’entusiasmo nel seguire il settore giovanile”. La frase del nostro Luciano Da Vite dice praticamente tutto sulla situazione. Nel post il report sulle partite di Primavera e Under 18.
La lotta per… il secondo posto è apertissima: Udinese – Inter 2-3
La considerazione potrà attirare rancori e scongiuri da parte di molti tifosi e non si deve cedere di un millimetro, ci sono comunque tutte le possibilità di ripeterci, ma ci sono anche segnali abbastanza evidenti che questo potrebbe non essere il nostro anno, bensì quello di una società che ha potuto permettersi un bilancio in negativo di 200 milioni quest'anno e di oltre 900 milioni (poco più di 130 all'anno) negli ultimi sette anni. A parte questo c’è il fatto che dopo sei giornate la Juventus non ha ancora subito un goal. Si tratta di un dato che nel campionato italiano prelude alla conquista dello scudetto, soprattutto se consideriamo che l’attuale apparente difficoltà dei “gobbi” nell’andare in rete, sembra del tutto contingente, perché la squadra torinese dispone di un potenziale offensivo di assoluto valore. Ovviamente le perplessità sono legate anche a quanto abbiamo noi mostrato in questa parte di stagione. Non siamo davanti alla stessa Inter brillante, spietata e super concentrata dello scorso anno e le “distrazioni” forse solo distrazioni non sono. Al centro, prima del commento alla partita con l’Udinese, ci sono considerazioni che passano per forza di cose su quelle che sono le strategie di Oaktree. Se i mancati rinforzi, che hanno portato il bilancio in parità, comportassero la perdita di posizioni sportive in ambito nazionale e internazionale, si avvierebbe un avvitamento negativo: meno risultati uguale meno introiti, meno introiti uguale meno possibilità di fare mercato sostanzioso. Oaktree che aveva già una squadra forte, con qualche segno di possibile usura, si è preoccupata non di renderla ancora più competitiva, ma di avvicinare il pareggio di bilancio. Del resto la sostenibilità è un mantra ma la si può raggiungere in diversi modi: con gli squadroni e le vittorie e quindi la dilatazione degli introiti oppure con i risparmi e l'oculatezza. Le considerazioni sul settore giovanile non sono molto positive, al di là dei risultati. La Primavera (Under 20), in attesa del match di Youth League di oggi, vince uno a zero con la Sampdoria (Spinaccé). Partita deludente per l’Under 18, che pareggia uno a uno con il Parma (Iddrissou). Ancora una bella vittoria per l’Under 17 di Handanovic (quattro a zero al Sudtirol), prima in classifica da sola, con ventiquattro goal segnati in cinque partite e soli due goal subiti. L’Under 16 vince due a uno con il Cittadella (i nostri ragazzi sono a punteggio peno alla pari del Milan e di Atalanta e Monza). L’Under 15, sempre contro il Cittadella, vince tre a zero.
Flessione momentanea o inizio di declino? Inter – Milan 1-2
Prima del derby gli elementi da considerare erano contraddittori: a Genova e Monza lo scorso anno avremmo vinto, ma con l'Atalanta e il City avevamo visto una squadra che lasciava proprio intendere di avere ancora intatte le sue potenzialità. Il derby rappresenta una svolta: perché lo abbiamo perso e per come lo abbiamo perso. Senza essere catastrofici, sono successe in questo inizio campionato alcune cose inquietanti che fanno riflettere. Ben due volte abbiamo gettato alle ortiche punti importantissimi, facendoci trafiggere nel finale non tanto da prodezze avversarie ma da errori inconcepibili dei nostri: a Genoa e nel derby. Il Milan ha vinto la partita tatticamente e perché i loro avevano più gamba. La domanda principale è se si tratti di una flessione momentanea o se il nucleo essenziale di questo organico abbia già raggiunto il top delle sue possibilità (complessivamente, perché è inevitabile che qualcuno cali e sperabile che qualcun altro cresco) e iniziato la fase discendenti. Tutto questo mentre al mister toccherà lavorare, prima di tutto per recuperare Lautaro Martinez e poi Mkhitaryan e Pavard e intanto fare scelte che possono essere anche diverse, sempre senza accantonare nessuno, perché serve il contributo e il contributo migliore possibile di tutti. Non è stato un fine settimana esaltante neppure per i nostri giovani, a parte dalla Primavera (l'Under 20) la cui partita è stata in tutto e per tutto l'anteprima del derby serale, perché a Interello il Milan ha letteralmente dominato la partita sul piano fisico, della corsa, dell'intensità e della forza. Under 18: cambia la squadra, ma la storia è sempre la stessa, tanto gioco, tanti goal fatti, difesa allegra e tanti goal subito. Risultato finale: Fiorentina - Inter 4-4. Bene l'Under 17; l'Under 16 di mister Solivellasa disputa una buona gara e vince tre a due contro il Venezia ma ha un improvviso black-out subendo due reti nel finale; pareggio per l'Under 15. Conclusione sul settore giovanile: gli stessi problemi che esistono per la prima squadra. È evidente che per anni senza investimenti corposi e mirati sul mercato e restando a guardare gli altri che si rafforzano, è difficile mantenere posizioni di assoluto rilievo nei vari campionati, e a livello giovanile, produrre possibili campioni in numero adeguato. Come si diceva una volta: senza ali non si vola.
Il richiamo alla realtà: Monza – Inter 1-1
Alcuni segnali visti a Monza non sono del tutto tranquillizzanti. Senza farsi prendere dallo sconforto, occorre prendere atto che la situazione rispetto alla scorsa stagione è profondamente cambiata e non certo a nostro vantaggio. Era facilmente immaginabile anche dopo il 4-0 all’Atalanta: il nostro cammino resta tutt’altro che agevole e anzi ogni partita nasconde insidie e pericoli. Le avversarie si sono tutte molto rafforzate e se è vero che la squadra resta nel suo insieme molto forte, alcuni elementi potrebbero risultare un po’ logori o comunque non ripetere le prestazioni dello scorso anno che per molti aspetti, anche psicologici, sono state particolarmente intense e logoranti (in ogni caso: la rosa dei 15-16 titolari aveva due lacune evidenti, attaccante di estro e fantasia e centrale alternativo a Acerbi/de Vrij, che non sono state colmate; tutte le squadre conoscono ormai il nostro tipo di gioco). Adesso ci aspettano due partite ravvicinate, che ci sono già costate i due punti persi a Monza e che, senza essere risolutive, indirizzeranno in un modo o nell'altro il proseguimento della stagione: in che situazione le affrontiamo lo possono sapere solo i dirigenti e il mister. La domenica delle giovanili è stata indubbiamente ottima e incoraggiante: cinque partite e cinque vittorie. Nel dettaglio nel post i report sulle partite (eccetto che per quanto riguarda l’Under 17 di Handanovic che comunque ha esordito in maniera ottima con due partite, sei punti, sette goal all’attivo, uno al passivo). L’Under 20 vince con una prestazione ancora una volta poco convincente uno a zero in casa del Cagliari (Spinaccè): la sensazione è che ci sia veramente ancora tanto lavoro da fare per mister Zanchetta… L’Under 18 stravince il derby per tre reti a zero con mister Carbone che mostra come, nel bene o nel male, l’orientamento e la “visione” personale del tecnico possa essere decisiva. L’esordio è ottimo, deve confermarsi e sembra avere alcune idee innovative. Sugli scudi il tridente offensivo composto da Zouin, Iddrissou e El Mahboubi. L’Under 16 vince tre a zero con l’Udinese. Tutte e tre le reti sono state segnate nei primi venti minuti. Anche l’Under 15 vince con l’Udinese con il risultato di quattro a due: una partita letteralmente dominata dai nostri, campioni d’Italia Under 14 uscenti e con diversi nuovi in organico.
Un’Inter stellare, ma è solo una delle 70 partite che speriamo debba giocare: Inter – Atalanta 4-0
Un'Inter stellare. Contro l'Atalanta vinciamo quattro a zero, un successo netto e una prestazione convincente per diversi motivi inaspettata. Abbiamo giocato con la formazione titolare dello scorso anno (la differenza tra "titolari" e alternative c'è e si è vista) e abbiamo incanalato subito la partita nel verso giusto per noi, grazie a un ottimo approccio alla gara e anche grazie a un po' di "suerte": l'autogoal sul primo tiro in porta, la prodezza di Barella, al quale va riconosciuto un merito enorme ma che, sinceramente, fosse chiamato a ripetersi, non sappiamo quante volte ci riuscirebbe. Parlare di Inter "non giocabile" come fanno i nostri avversari (alcuni allenatori e addetti ai lavori, praticamente tutta la stampa) ha chiaramente un intendimento distruttivo: quello di sminuire il valore di eventuale succeso e soprattutto creare ostacoli, inducendo nell'ambiente processi anche inconsapevoli di sottovalutazione delle difficoltà enormi che ci aspettano. Ci sono ovviamente molti aspetti su cui lavorare e che in questo momento meritano grande attenzione ed è probabilmente anche per questo che Inzaghi e è in un certo modo "conservatori", nel senso che i nuovi, soprattutto se giovani, al di là delle loro qualità personali, devono apprendere perfettamente i meccanismi di squadra e agire con sagacia tattica, prima di ottenere un posto in squadra. Questo spiega, un esempio su tutti, perché continui a preferire Pavard, protagonista di una prestazione sontuosa, a un giocatore che ha comunque mostrato finora ottime capacità come Bisseck. Da segnalare, oltre le grandi prestazioni di Pavard e di Bastoni, il moto perpetuo di Barella (oltre il grandissimo goal realizzato), la personalità di Calhanoglu e la corsa di Mkhitaryan, la seconda doppietta stagionale di Marcus Thuram che alle sue già note qualità, sta adesso aggiungendo l'istinto del bomber rapinatore. Vittoria per due reti a zero della Primavera contro la Cremonese. Giocata sotto un caldo torrido, con alcuni dei più attesi che non sono apparsi ancora al top della condizione, arriva la prima vittoria stagionale decisa da due prodezze personali del giocatore rivelatosi in questo frangente di gran lunga il migliore del gruppo (splendida la seconda conclusione, degna del migliore Barella). Trattasi di Berenbruch, autore di una prestazione da centrocampista totale e trascinare della squadra al successo.
Un’Inter che fatica, come è giusto: Inter – Lecce 2-0
Le due partite col Genoa e con il Lecce, diverse per risultato e per andamento, hanno certificato un paio di cose importanti. La prima è che in questo momento facciamo fatica, anche contro squadre non eccelse, ma forse più avanti come condizione. La seconda è che tutte le squadre sanno che abbiamo difficoltà nel saltare l'uomo e che non possono affrontarci in campo aperto. Contro il Lecce siamo andati in vantaggio dopo quattro minuti, con un'azione bella per come è stata concepita, ma favorita da una grande disattenzione (o disorganizzazione) della difesa ospite. Questo avrebbe dovuto/potuto favorirci, ma in realtà il Lecce ha continuato ad attuare il piano di gara previsto prima dello svantaggio, cercando di infittire il suo centro area e di infastidirci con la velocità e l'intraprendenza di un paio di attaccanti molto rapidi... È servito che i nostri ritrovassero la ferocia agonistica e l'altruismo, che ha portato tanti giocatori a eseguire importanti rientri, raddoppi, persino diagonali profonde da una parte all'altra del campo, perché si portasse a casa il risultato. Qualche progresso, se non sul piano delle occasioni create, ma come compattezza di gruppo e concentrazione, rispetto alla partita con il Genoa, c'è stato. Deludente la prova della Primavera, che perde tre a due contro la Lazio. Parecchi aspetti inquietanti, ma il principale è sicuramente la questione della fase difensiva: tre goal subiti dalla Lazio e due dal Bologna. Due sono le risposte possibili: o i giocatori impiegati non sono all'altezza, oppure ci sono problemi nella capacità di organizzare la fase difensiva... Potrebbe anche essere che a Zanchetta si chieda più che di fare risultati, di curare il gioco e la crescita dei ragazzi negli aspetti costruttivi, ma sinceramente questa ipotesi, così drastica, pare largamente improbabile.
Giocare come se dovessimo vincere la seconda stella: Genoa – Inter 2-2
Nessun disfattismo e nessun processo ai singoli e/o alla squadra, occorre - anzi - essere positivi e consapevoli della forza che abbiamo (restiamo una squadra forte, ritroveremo la condizione ottimale e speriamo anche la "ferocia") e essere determinati al massimo. Si impone allo stesso tempo una severa riflessione su ciò che, speriamo occasionale, non siamo riusciti ad esprimere nella prima sfida di campionato contro il Genoa. Siamo una squadra abbastanze forte per lottare fino all'ultimo per la vittoria del campionato, anche se non daremo venti punti alla seconda come lo scorso anno, e la partita contro il Genoa ha evidenziato alcune lacune, prima tra tutte quella di avere mancato l'acquisto di un giocatore dalle caratteristiche di Gudmunsson, a lungo inseguito e finito alla Fiorentina, che in rosa non abbiamo e che avrebbe rafforzato l'organico. Certo le cose sarebbero andate diversamente in una situazione di condizione fisica normale, ci sono ovviamente anche dei problemi contingenti e qualche cosa di migliorabile ce l'avranno tutti, ma il campionato sarà "tirato" e bisogna prestare attenzione a ogni particolare che alla lunga potrà rivelarsi decisivo. Male, per quello che riguarda i singoli, Sommer, Bisseck e Mkhitaryan, molto bene Thuram e Frattesi il cui ingresso è stato molto importante e ha fatto svoltare la squadra. Segnali positivi da Taremi.
Qualche miglioramento, ma troppo poco per essere fiduciosi: Chelsea – Inter 1-1
Ultima amichevole precampionato e ultime considerazioni prima del debutto nella nuova Serie A 2024/2025. Sabato infatti, alle ore 18.30, si scende in campo allo stadio Luigi Ferraris di Genova contro i rossoblu allenati da Gilardino. Sarà una partita difficile. Contro il Chelsea, risultato finale 1-1, la squadra ha mostrato qualche progresso (in particolare la difesa per circa un'ora ha retto bene, anche perché aiutata dagli altri reparti che hanno giocato da squadra, poi hanno inciso il calo di condizione, le sostituzioni e i cambi di ruolo, così come per l'avversario è stato importante l'ingresso in campo di due giocatori forti come Palmer e Sterling) è apparsa ancora incompleta in alcuni reparti, abbastanza lontana dalla forma e dalla condizione migliore. Speriamo ovviamente in ulteriori miglioramenti sul piano della condizione in questi giorni e in qualche recupero per quello che riguarda gli infortunati. Tutto questo mentre intanto, al di là del rincorrersi delle voci, sul mercato siamo fermi e non sembra al momento possano arrivare dei nuovi giocatori del livello necessario per accrescere davvero la qualità del gruppo, anche alla delle imposizioni date dalla nuova proprietà. Nel post un report sull'amichevole con il Chelsea (migliori in campo per noi: Sommer, Bisseck, Thuram) che è chiaramente legato a considerazioni che riguardano lo stato della squadra nella settimana che ci porta al debutto ufficiale in una stagione che sarà lunghissima e la composizione della rosa. Con il tema degli attaccanti e dell'assortimento del reparto offensivo che tiene banco. Il punto di arrivo del post è la composizione della griglia di partenza a poche ore dall'inizio del campionato, un compito che è particolarmente arduo dato che devono trascorrere ancora parecchie giornate prima che si concluda il calciomercato e a volte può bastare un'operazione importante in più o in meno per cambiare le carte in tavola. I presupposti: difficilmente arriverà un attaccante di spessore con le caratteristiche eclettiche e polivalenti di un Gudmunsson o chi per lui (arriverà probabilmente un "braccetto" futuribile, o almeno lo si spera); le avversarie stanno investendo, hanno investito e se si deve dar credito alle trattative in corso, tutte per nomi importanti, investiranno ancora...









