Non ci resta che confidare nella scaramanzia: Inter – Villareal 2-4

Diciamolo chiaramente: in queste amichevoli abbiamo fatto male a livello di risultati e mostrato preoccupanti lacune nel gioco. Quanto abbiamo visto fino ad ora non è piaciuto e la cosa peggiore è che alcune carenze sembrano strutturali e non legate al contingente. Contro il Villareal, tra le due contendenti, una è sembrata una squadra (loro) e l'altra no (noi). Il calcio di un allenatore accorto e preparato come Unai Emery non si pone tra quelli che esaltano le platee ma il calcio di Inzaghi per ora neppure ci riesce, ma in più deprime i tifosi che vogliono i risultati e noi siamo tifosi e - diciamolo - per noi tifosi la cosa più importante è vincere. Il mister deve capire che cosa non funziona. Carenze a livello di organico? Condizione fisica non ancora ottimale? Atteggiamento tattico superficiale? Intanto alcune situazioni sono visibili. Anche quest'anno faremo fatica a sfondare le difese chiuse e a bloccare le ripartenze, soprattutto contro attaccanti veloci. Poi la manovra non scorre fluida neppure nele ripartenze, che dovrebbero essere il nostro forte, il palleggio di avvicinamento è lentissimo e prevedibile. E infine alcuni giocatori sono fuori condizioni e/o distratti da altri "problemi" (pensiamo a Skriniar e Drumfries). C'è poco da salvare da tutto questo precampionato e dalla partita contro il Villareal. In sei giorni non si può fare molto, se non miglioreremo e non ritroveremo il giusto atteggiamento e lo spirito di squadra e una quadratura tattica, alla prima di campionato a Lecce correremo molti rischi.

Una domenica bestiale: Inter – Cagliari 4-0

È stata una domenica "bestiale" per la nostra Inter. Perché abbiamo riconquistato la vetta della classifica; perché abbiamo battuto largamente il Cagliari; perché i ragazzi hanno vinto e ci hanno pure fatto divertire; perché alcuni giocatori su cui si registrava qualche scetticismo si stanno invece affermando alla grande; perché abbiamo potuto permetterci un minimo di turn over e fatto giocare un classe 2001 (Satriano) e fare esordire un classe 2003 (Zanotti); perché nelle prime nove partite avevamo subito 12 goal e nelle ultime 8 solo 3, di cui due ininfluenti sul risultato; perché vinciamo da cinque partite e abbiamo segnato più goal di tutte; perché (questa volta in negativo, estendendo il lasso di tempo però a lunedì) abbiamo beccato uan squadra fortissima come il Liverpool agli ottavi di finale nel sorteggio di Champions League. Diciamolo chiaramente: non eravamo scarsi quando eravamo a sette-otto punti dal vertice e non siamo dei fenomeni oggi. Siamo una squadra forte che può competere con tutti e che oggi dà maggiore fiducia per quelle che sono le nostre possibilità rispetto a un mese fa. È statp raggiunto un maggiore equilibrio. Lo dicono i numeri (il numero dei goal subiti e in presenza di una percentuale di goal fatti comunque elevati). Lo dice la crescita imperiosa in particolare di due giocatori chiave che in precedenza avevano lasciato a desiderare: Calhanoglu e Dumfries. I due giocatori devono adesso restare su questi livelli per tutta la stagione e anche - in particolare - contro le rivali dirette. Allo stesso modo tutti i titolari sono in un periodo di forma straordinario. Manca qualcosa: un centravanti di peso e un altro centrocampista che unisca qualità e forza. Vedremo che cosa succederà nel mercato invernale. Per il momento, meglio non si poteva fare. Simone Inzaghi merita solo un grande plauso: vince, è primo, fa contenti i fautori del gioco ultra offensivo e che riesce a praticare senza rischiare. Quindi anche i fautori dell'equilibrio.

L’Inter di Conte: dalla difesa a tre alla iniezione di muscoli a centrocampo e attacco

Che Inter sarà? Alla vigilia dell'apertura della sessione di calciomercato, proviamo a fare il punto, reparto per reparto, sulle trattative vere o presunte che riguardano i nostri giocatori e i nostri principali obiettivi di mercato e su quale rosa sarà alla fine destinata al nuovo allenatore Antonio Conte. Un tecnico che sembra avere le idee chiare sul modulo (sarà difesa a tre) e che imposterà la squadra su due caratteristiche principali: la fisicità e la resistenza, consapevole che queste due qualità sono indispensabili per disputare un'intera stagione ad alti livelli.