Meno 11. Ma che fatica! Inter – Empoli 2-0

Fare risultato pieno con l'Empoli è stato in qualche modo rassicurante. Si tratta di una vittoria preziosa, tanto più in considerazione dell'ottima prestazione dei toscani e dell'evidente calo di condizione di alcuni nostri giocatori. Non è stata quindi una vittoria scontata: dopo l'iniziale vantaggio, la partita è rimasta in equilibrio, se non sul piano delle occasioni, almeno sul piano del risultato (sempre in bilico) e delle situazioni di gioco. Sono stati decisivi la superiore caratura umana dei nostri, la forza del gruppo; l'importanza delle seconde linee (Audero, Carlos Augusto, Asllani, Dumfries, Alexis Sanchez). Abbiamo dimostrato ancora una volta di essere una squadra forte e dove punti di forza sono la totale mobilità dell'intera squadra, l'intercambiabilità dei ruoli e il perfetto sincronismo con cui tutto questo avviene. Parliamo di meccanismi efficaci e straordinari da vedere, ma per cui è necessario che la condizione, la concentrazione, la qualità atletica e "intellettiva" dei giocatori siano elevatissimi (vedi qui l'importanza di un giocatore come Mkhitaryan, praticamente irrinunciabile). Chiaramente questo richiede un dispendio di energie importante a cui si può porre rimedio solo con una rosa ampia e qualitativa, che in questo momento evidentemente abbiamo per fare molto bene in campionato, ma non per vincere in campionato e nelle coppe (sotto questo aspetto, senza muovere critiche alla società per l'operato, mi permetto di aggiungere e di annotare quello che credo sia un "sottinteso" di Luciano, cioè che bisognerà fare qualche cosa in più sul mercato rispetto alla scorsa estate per potenziare la rosa). Registriamo comunque il miglioramento e la crescita del nostro allenatore, così come quello di tutta la squadra: questa Inter è forte ed è anche divertente e bella da vedere e questa non è una novità, ma qualche cosa che possiamo considerare come tale da almeno quattro anni a questa parte e in particolare sotto la gestione di Simone Inzaghi.

Dalla grande delusione (la prima squadra) alla piccola delusione (la Primavera)

Turno di grandi e piccole delusioni per la nostra Inter. La prima squadra esce sconfitta con il risultato di 3-1 dalla sfida dell'Olimpico contro la Lazio, mentre una Primavera deludente e con poche idee (e per la prima volta dopo tanti anni senza nessun nuovo acquisto) pareggia 2-2 contro i pari età del Cagliari. Per quello che riguarda la prima squadra, si è parlato a lungo degli "errori" di Simone Inzaghi. Ma la verità è che la Lazio ha fatto meglio di noi e si sono "confermati" dei problemi che sono già stati rilevati precedentemente (la fase difensiva, la fascia sinistra che contro le squadre forti funziona poco e male, Lukaku ancora fuori condizione, manca un uomo che crei superiorità numerica in fase offensiva saltando l'uomo, non ci sono alternative di livello): in particolare la mancanza di continuità di rendimento sui 95 minuti e l'incapacità di sfruttare al meglio i periodi di superiorità. Senza volere essere distruttivi, si può dire che su questi due punti così come sulla condizione psico-fisica e sulla fluidità ed efficacia degli interscambi ci sono margini per lavorare. La Primavera fa un altro passo falso, costretta al pari interno - dicevamo - da un Cagliari modesto e per giunta due volte in rimonta. Sembra di vedere la squadra della prima parte della scorsa stagione (speriamo che sia uguale anche... la conclusione). Per ora di gioco se ne vede ben poco, toccherà lavorare molto per migliorarsi.

La paura fa 89 (al 90′ scompare): Inter – Venezia 2-1

Avremmo commesso un grave errore se ci fossimo aspettati un girone di ritorno da dominatori. Va detto allo stesso tempo che dal punto di vista dei risultati abbiamo fatto un percorso eccezionale negli ultimi giorni. Cinque partite in dodici giorni, di cui quattro vinte e una pareggiata. Una coppa portata a casa e passi in avanti in tutte le competizioni. Dal punto di vista anche della tenuta nervosa e della determinazione, della compattezza e della solidità, il dato è anche più che incoraggiante, tanto più alla vigilia di un tour de force che tra il 6 e il 16 febbraio ci vedrà affrontare in dieci giorni, Milan, Napoli e Liverpool. Ci sono poi il recupero col Bologna, la partita di Coppa Italia con la Roma, il ritorno di Champions con il Liverpool. Tutte partite infrasettimanali. In questo contesto perdere punti contro Torino (prima di Natale) e col Venezia sarebbe stato pericolosissimo. Così come lo sarebbe ad esempio nel recupero col Bologna. Il campionato italiano si conferma pericolosissimo, ne parliamo ampiamente in questo post. Con il Venezia si è visto un discreto calo rispetto al passato, anche a livello di prestazioni individuali, per questo è stato fondamentale vincerla. La speranza è che si tratti di una situazione contingente e che dopo la sosta si riparta con un certo grado di ritrovata brillantezza. Certo aggiungere un paio di tasselli giusti, nei ruoli in cui i ricambi sono numericamente carenti, ci farebbe tare più tranquilli... Intanto sempre voto positivo a quella che oramai è a tutti gli effetti l'Inter di Inzaghi e che ha fatto fino a questo momento oggettivamente il massimo. Anche con il Venezia la gestione delle forze e dei cambi è stata perfetta. Se riuscirà a farsi regalare uno-due rinforzi di qualità, segnerà un punto importante a suo favore e per tutti noi nerazzurri.