Un'Inter troppo brutta per essere vera è costretta al pareggio (uno a uno il risultato finale) in casa della Real Sociedad nella prima sfida d'esordio nella nuova edizione della Champions League. Si salvano solo due cose: il risultato, positivo per come è andata la partita, e gli ultimi venti minuti di gioco. Il mister ci ha creduto fino all'ultimo, le ha provate tutte e alla fine con i cambi di giocatori, ma anche di modulo, ha raddrizzato la partita. Sicuramente la cattiva prestazione è stata dovuta ai cambi (sembra assodato che al momento Asllani non vale Brozovic, Arnautovic non vale Dzeko e Sanchez vale... Correa, cioè non molto), ma tra i peggiori troviamo anche giocatori che sono tra i pilastri della squadra, come Bastoni e Barella, quindi è lecito dubitare che la formazione di partenza non sia stata l'unico fattore determinante. Vale la pena considerare dunque che: 1. Ritmo e qualità sono determinanti e per potere garantire lo stesso livello sempre bisogna essere attrezzati atleticamente, sia dal punto di vista della scelta degli uomini sul mercato, sia dal punto di vista della preparazione da forzare; 2. In ogni caso questa è la prima volta che per un'ora abbiamo subito una lezione così dura. Niente catastrofismi e speriamo in un immediato ritorno al top, in campionato (immaginate le ripercussioni se non vincessimo a Empoli, cosa per nulla facile, dopo che la Roma di Mou, Lukaku e Dybala ha sotterrato i toscani sotto una valanga di sette reti...) e soprattutto in Coppa, dove il pareggio è stato prezioso, visto l'andamento della gara, ma la situazione è più che mai ricca di incognite e pericoli.
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Un mattone in più: Inter – Lazio 2-1
Inter batte Lazio due a uno. Si è trattato di un mattone molto significativo, quasi una colonna portante, ma il completamente dell'edificio è sempre assai lontano e arrivare al tetto sarà difficile perché la costruzione è piena di insidie. Il mattone è stato importantissimo perché c'erano nell'aria tutti gli elementi per pensare, come poi è avvenuto, che avrebbero cercato di bloccare la costruzione del nostro edificio. Oltre a questo c'erano elementi oggettivi che rendevano possibile, se non probabile, un'interruzione forzata. La partita quindi presentava molte incognite ma l'abbiamo affrontata nel migliore dei modi: abbiamo commesso qualche leggerezza in più rispetto ad altre occasioni, ma queste leggerezze sono state compensate dalla prestazione super di alcuni protagonisti. Bastoni su tutti. Poi Skriniar, Gagliardini, Brozovic, Martinez. Impossibile non dare otto in pagella a Simone Inzaghi per tutto quello che ha fatto finora. Dopo venti partite si può dire che abbiamo una squadra forte e competitiva. Competitiva vuol dire che possiamo giocarcela con tutte le altre e che quando siamo al meglio siamo anche superiori. Però dobbiamo essere al top. Questa squadra ha fatto 49 punti in venti partite. Se mantiene la media nel girone di ritorno, vince il campionato senza dubbio alcuno. Ma è chiaro che se l'ottimo rendimento di questo periodo sia stato invece uno spingersi oltre le nostre possibilità media e dovessimo avere una flessione, tutto dipenderebbe allora dalla flessione stessa e dalle possibilità che gli altri accelerino. Per questo ogni singola vittoria, tanto più in situazioni difficili, diventa un mattoncino fondamentale posto nella costruzione dell'edificio che tutti vorremo completare.

