
Ho apprezzato moltissimo tutta l’intervista di Marotta e Chivu, ma soprattutto l’ironia del mister, appunto in fase di presentazione della stagione di prima squadra, sui ‘numeri’.
Questo è da sempre un mio cavallo di battaglia: il calcio è un gioco di movimento e quindi nell’arco di una partita sono molto più frequenti le situazioni in cui i teorici ‘numeri’ iniziali non vengono rispettati o vengono addirittura stravolti.
Decisivi sempre sono gli interscambi, i movimenti, la loro tempestività e sincronia.
E la capacità e l’attitudine dei giocatori a compiere i movimenti (oltre alle giocate, naturalmente) che vengono loro richiesti.
Perché comunque i movimenti e i tempi degli stessi variano anche in funzione della posizione di partenza teorica. Oltre che di tanti altri fattori.
Tuttavia la risposta di Chivu è stata anche un modo intelligente per eludere una domanda in questo momento fastidiosa e pericolosa.
Abbiamo capito, ma il mister lo aveva già detto, che rispetto al rigido posizionamento INIZIALE, cioè a palla ferma, attuato da Inzaghi (352 poi così poco rigoroso da essere definito ‘liquido’) potranno esserci delle varianti, sia all’inizio sia a partita in corso, in funzione della condizione dei singoli nonché dell’atteggiamento e/o delle qualità degli avversari.
Forse quindi la squadra avrà più di un’identità tattica nelle sue corde, ma ogni partita dovrà pur affrontarla con un modulo: magari una volta con tre punte, una volta con due. Stessa cosa con difensori ecc.
L’importante è che tutti sappiano e siano capaci di svolgere il ruolo che viene loro affidato in quella situazione.
Poi Chivu ha rivelato il ‘segreto’ vero del suo calcio, che non consiste nelle formule. La squadra deve avere tre caratteristiche:
- aggressività,
- verticalità,
- equilibrio.
Tutte le formule numeriche in teoria possono concorrere a raggiungere questi obiettivi di gioco, ma, a suo parere, è meglio predisporre varianti effettive.
Questo argomento è stato oggetto di un vivace dibattito sul blog, quando alcuni, forse la maggioranza, imputavano a Inzaghi il ricorso a un modulo unico, tanto da avere 11 titolari e 11 controfigure.
Io ho sempre avuto perplessità (che non significa avversione) su queste critiche perché secondo me se hai un modulo base devi avere 22 giocatori capaci di interpretarlo.
Poi se ne hai in più, qualcuno capace di variare è meglio.
Ma a me è sempre sembrato che nell’Inter ci fossero giocatori duttili, capaci di interpretare più ruoli, all’occorrenza e che comunque le varianti venivano anche senza cambiare gli uomini.
Perché questa lunga premessa a un post in cui si vorrebbe parlare soprattutto dell’Under 23?
Perché almeno in questa prima uscita, l’U23 ha adottato un sistema di gioco che potrebbe esser simile a quello applicato da Chivu con la prima squadra.
La cosa avrebbe un senso, visto che, se durante la stagione si dovrà integrare temporaneamente, anche solo per la panca, la rosa di prima squadra, è molto verosimile che si attinga proprio dall’Under 23 e non dalla Primavera.
Per curiosità sono andato quindi a rivedere gli schieramenti prevalenti nell’anno dello scudo di Vecchi e nei tre anni di Chivu.
Questi mi sembrano i risultati.
Torniamo al lontano giugno 2018, quando la Primavera di mister Vecchi vinse il campionato.
Schierava, in finale, come in tutta la stagione, un 532 classico, anche se… mobile.
Pissardo
Valietti, Bettella, Nolan, Lombardoni, Sala
Emmers (83′ Gavioli), Pompetti, Zaniolo
Colidio, Adorante (58′ Rover)
Veniamo ora alla Primavera di Mister Chivu.
Primo anno, quello vincente, con il classico 433.
Nella finale, ad esempio, giocarono
Rovida
Silvestro (105′ Nunziatini), Hoti, Moretti, F. Carboni
Fabbian (58′ Grygar), Sangalli (79′ Iliev), Casadei
Peschetola (66′ V. Carboni), Abiuso (79′ Owusu), Jurgens (66′ Zuberek)
Questa squadra giocava con il play Sangalli, molto di posizione, davanti alla difesa e con gli interni molto offensivi.
Si vedeva poco gioco in senso tradizionale, perché nessuno dei centrocampisti era un costruttore/palleggiatore
A volte poteva sembrare un 4312 perché Peschetola si accentrava.
Diciamo che era una squadra in cui il trequartista… pendeva a destra.
Stessa cosa quando è entrato Valentin, che partiva sempre dalla linea laterale.
Nei due anni successivi Chivu ha qualche volta sperimentato la difesa a tre, ma è tornato quasi sempre a 4.
Quando giocava a 4 aveva sempre un mediano di copertura (433),
Se giocava a 3 di solito i mediani erano 2 (3412 o 343 o 3421).
In ogni caso la sua squadra è stata quasi sempre quella che ha subito meno gol: ma la vera costante è che, nelle diverse formule, non ha praticamente quasi mai rinunciato ad avere i 3 attaccanti.
L’insistenza per l’acquisto di Lookman, si spiega secondo me proprio con questa volontà: avere sempre in campo 3 attaccanti: i 3 titolari più 2 alternative giovani, più eventualmente un cc da utilizzare come guastatore (ad es. Frattesi).
Torniamo di nuovo al giugno 2018, l’anno in cui come abbiamo detto la Primavera di mister Vecchi vinse il campionato.
Come abbiamo visto, schierava, in finale, come in tutta la stagione, un 532 classico, anche se… mobile (Marchino Sala, per esempio, saliva molto spesso)
Confrontiamo ora quella formazione con la squadra vista in campo (si fa per dire) contro il Trento, ieri, sempre dello stesso Vecchi (Nb. Qui il tabellino ufficiale della gara: https://www.inter.it/it/notizie/inter-u23-trento-amichevole-2025).
INTER (3-4-2-1)
Melgrati ( Raimondi 46’);
Re Cecconi (Garonetti 46’ – Motta 68’), Prestia (C) ( Stante 46’), Alexiou ( Stabile 46’)
Avitabile (Della Mora 46’), Topalovic (Venturini 46’), Berenbruch ( Zarate 46’), Cocchi (Fontanarosa 46’)
Kamate (Mosconi 46’), Quieto (Di Maggio 46’)
Spinaccè (Zouin 61’).
Ma nel secondo tempo sembra che, con l’ingresso di Di Maggio per un attaccante, il modulo sia passato a un 352 di …inzaghiana memoria
Quindi Vecchi avrebbe provato i due moduli fondamentali sui quali lavorerebbe anche Chivu.
La costante, anche qui, sarebbe una: tre difensori centrali, mentre centrocampo e attacco possono variare.
Sarebbe una interpretazione forse non a caso molto simile, dicevo, all’intenzione attribuibile a Chivu per la prima squadra
Rispetto ai sistemi che avrebbe in mente Chivu mi sembra che la differenza principale, al momento, stia nel fatto che i due cc centrali di Vecchi (almeno quelli utilizzati ieri) non garantiscono una copertura solida.
Ma il mercato U23 in entrata e uscita è apertissimo.
Al momento questa soluzione potrebbe essere stata compensata dal fatto che i due esterni Avitabile (non a caso sostituito da Della Mora) e Cocchi (idem con Fontanarosa) siano terzini di origine. Tutti e quattro.
Ma forse il punto essenziale è proprio la… geometria variabile, cioè la capacità, su cui il rumeno insiste, e sembra anche Vecchi, di creare variazioni in qualche modo imprevedibili, per le quali è necessario avere in campo uomini molto duttili.
Nella formazione schierata ieri, appunto i due esterni possono fare i cc ma anche i terzini, Mosconi e Kamate l’esterno o la seconda punta, Di Maggio il trequartista o il cc, Quieto l’esterno o il trequartista
Se queste osservazioni avessero un fondo di verità, significherebbe che l’U23 verrebbe in qualche modo a conformarsi alle scelte di indirizzo della prima squadra, pur nei limiti dell’autonomia professionale che certamente si riconosce a Vecchi.
Per il resto, è difficile trarre indicazioni da una partita amichevole e per di più la prima della stagione, forse con la rosa ancora incompleta.
E soprattutto… alla quale non si è assistito.
Due considerazioni però mi sembra di poter trarre, a conferma per altro di quello che chi segue le giovanili già sapeva.
La prima è che prendere una Primavera, per quanto forte e trapiantarla in C sarebbe esporla al massacro.
Questo significa che giocatori buoni (non i pochissimi straordinari o straordinariamente precoci) della Primavera non possono aspirare a presenze nella nostra prima squadra, anzi in Serie A, e non perché gli allenatori e la cultura calcistica italiana siano ostili ai giovani.
Inter – Trento è stata credo una partita equilibrata sebbene l’Inter abbia inserito almeno sei tra fuori quota acquistati e interisti di ritorno dopo altre esperienze in C.
Comumque non provenienti dall’ultima Primavera.
E certamente non è finita qui.
D’altra parte i più forti (o i più pronti) della Primavera scorsa (Depi, forse tra poco Bere, Cocchi e Alexiou) vanno o andranno a giocare in B.
E verosimilmente ci andrà anche DI Maggio, vicinissimo al Padova della nostra vecchia conoscenza Crisetig.
Personalmente spero vada anche Fontanarosa, perché se non è ancora pronto, a 22 anni, per giocare in B…
Quindi la Primavera campione d’Italia ha 3-4 giocatori che l’anno dopo sarebbero pronti per la B e un gruppo (non tutti) che sempre l’anno dopo sono pronti per la C.
Marotta, nella presentazione della stagione ha detto una cosa molto saggia: la seconda squadre serve per accelerare la crescita di quei giocatori che possono arrivare in prima squadra e che devono affrontare ostacoli più impegnativi di quelli che troverebbero nelle categorie giovanili ‘superiori’ (U18-U20).
Serve anche per preparare giovani che comunque faranno i professionisti, generando un valore aggiunto, anche solo finanziario, per la società.
Diciamolo chiaramente: i giocatori che dalla C risalgono fino all’Inter sono molto rari.
Io non ne ricordo.
Alcuni sono risaliti fino alla A e questo è già un grande successo.
Dunque dall’Under 23 non ci dobbiamo aspettare grandi sviluppi per la prima squadra, a meno che non vengano mandati a giocarvi giocatori, del nostro vivaio o acquistati, molto giovani, chiaramente sotto età, ma già così forti che hanno necessità di misurarsi con ostacoli maggiori di quelli forniti dal campionato Primavera.
D’altra parte se i più bravi o i più pronti, ancora in età di primavera o addirittura sotto età, andranno a giocare in U23, si innescherà un processo di slittamento verso l’alto perché i migliori andranno a colmare i vuoti nelle categorie superiori: le squadre giovanili perderanno di competitività, ma i singoli ragazzi davvero promettenti potranno accelerare la crescita.
Secondo me è anche per questo motivo che l’Atalanta ultimamente non ha vinto nulla e spesso non è stata competitiva, mentre la juve ha vinto solo a livello di Under 16 e il Milan solo nella pre-agonistica.
Questo fatto naturalmente si sentirà soprattutto in Primavera, dove ragazzi promettenti ma giovani dovranno affrontare squadre ‘terminali’, cioè ai limiti di età, con in più possibili 5 fuori quota.
Per le squadre che hanno l’Under è chiaro infatti che se acquistano un giovane forte di 19 o 20 anni non lo fanno per la Primavera.
Quindi qual è la speranza?
Che per l’U23 non si acquistino solo esperti di categoria (indispensabili) ma anche i simil Soulé, gli Yildiz, i… Camarda. Che transitino lì il più velocemente possibile
Perché i possibili campioni, o te li costruisci tu (Pio, speriamo), ma succede rarissimamente, o puoi prenderli solo quando hanno 17-massimo 18 anni (ma è già tardi), per farli giocare subito e crescere in campionati veri.
Quando ne hanno 20-21 costano cifre inaccessibili.
Perché i rischi di insuccesso sono molto più contenuti.
Non potrei chiudere questa breve ma… confusa riflessione senza una prima valutazione di come ci si sta muovendo sul mercato dei giovani.
Alcuni colpi messi a segno sono davvero interessanti, a quanto si legge (solo per Marello abbiamo riscontri diretti molto confortanti): per concludere degnamente la sessione però io aspetto 1-2 colpi per l’U23 (tipo il trequartista argentino di cui si è parlato e che ha referenze importantissime) e soprattutto il mercato in entrata per i nuovi Under 15.
Quando si apre alla possibilità di tesseramento in tutta Italia, si vede chi crede nei settori giovanili e chi… un po’ meno.
Ogni anno all’Inter arrivano almeno 10 nuovi giocatori per l’U15: alcuni arrivano dalle società consociate e va benissimo, ma per non restare indietro rispetto alle rivali maggiori bisogna investire su giocatori emergenti anche a livello di squadre forti, botteghe naturalmente più care, ma spesso con… merce di qualità.
L’U14 per la prima volta da qualche anno non ha fatto benissimo nel suo campionato e quindi i rinforzi sono necessari: raddrizzare le squadre che non partono bene è poi molto difficile e dispendioso.
Una parte della valutazione sul mercato delle giovanili dipenderà anche dagli arrivi per l’U11.
Luciano Da Vite
Oltre a tutto il resto,mi ha fatto piacere sentire da Marotta che si sta lavorando per poter portare l’Under 23 ad Appiano…importante per creare un legame ancora più stretto.Ti chiedo Luciano….per chi ha la seconda squadra ha ancora senso il campionato Under 18….come succede anche in settori extra-sportivi , i ragazzi “entrano in gioco “ad età’ sempre più basse .
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Per me meriti e colpe sono prima di tutto della proprietà, che mette o non mette soldi, ma poi perché è lei che sceglie i dirigenti e li conferma e prolunga se è contenta del loro lavoro nelle condizioni date (che la proprietà ben conosce) oppure li licenzia se è scontenta.
Poi vengono i dirigenti in quanto scelgono allenatore e giocatori (in accordo col tecnico) all’interno del budget disponibile.
Poi viene l’allenatore per come ha gestito il patrimonio calcistico affidatogli e infine i giocatori
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Tullio, per me, si, perché altrimenti i migliori under 17, pronti per il salto di categoria, dovrebbero giocare nell’U20, e forse un salto di tre anni può essere eccessivo )tieni presente che nelle squadre che non hanno l’Under 23 in U20 giocano i ragazzi al limite, più 5 fuori quota
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Quando parlo di meriti e responsabilità della dirigenza, ovviamente mi riferisco ai risultati raggiunti parametrati alle possibilità.
La proprietà dell’Atalanta non credo cacci la dirigenza se la squadra dovesse arrivare quinta o sesta….ma se arrivasse quindicesima probabilmente dovrebbe farlo. Invece troppo spesso in questi casi paga il tecnico per tutti.
Una proprietà deve, per me, mettere i soldi che può metterci e “controllare” che il management faccia bene il suo lavoro, che è coniugare uno sviluppo sostenbile con, parlando di calcio, buoni risultati sportivi.
Abbandoniamo una volta per tutte il mito di proprietà fatta da mecenati che regalavano il Recoba di turno semplicemente perchè innamorati, dando il cosiddetto extra budget. Al netto degli arabi che vivono in un mondo parallelo, queste cose non ci sono più. So che un tifoso è un tifoso ma il costo del calcio è ormai tale che nemmeno un Moratti o un Berluskoni potrebbero oggi fare quello che hanno fatto 30 anni fa. Infatti hanno mollato.
Oggi le società calcistiche sono gestite dal management: il proprietario americano di turno non è coinvolto nelle operatività quotidiane. Altrimenti non assumerebbero manager che svolgano questo lavoro ma lo farebbero direttamente loro.
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Scusa Luciano, a parte Marello quali sono i giocatori della rosa U23 dai quali aspettarsi un eventuale salto di qualità secondo te?
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Siriano, credo di averti risposto indirettamente: quelli che non resteranno in Under 23 ma andranno subito in B. A 20 anni è difficile giocare in a, quasi impossibile giocare nell’Inter. Pio che ha proprio 20 anni è l’eccezione, ma anche lui ha fatto due anni fuori, perché era precoce. Uno molto forte come Ale che ha fatto una grande stagione nella A elvetica, non trova spazio. Di Maggio, altro forte 2005, spero vada in B al Padova o altrove, perché un altro anno di C sarebbe una sentenza. Fontanarosa, addirittura un 2003 che ha fatto tutta la trafila con le varie nazionali, sembra debba restare con noi in C.
Quando la rosa sarà definita se ci saranno 2006, 2007 e addirittura qualche 2008, si potrà guardare a loro con fiducia o almeno con speranza.
Io ho fiducia in Calligaris, in Alexiou, in Re Cecconi se aumenterà la potenza, forse Kamate. Mi sarebbe molto piaciuto Nuamah, ma sembra che non venga. Comunque questi e qualche altro, possono fare il salito di qualità ma non credo fino a interessare la nostra prima squadra.
nella U18 dello scorso anno c’era qualche giocatore interessante e anche qualche 2008 che se si confermerà potrebbe ambire al salto precoce in C
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Le possibilità le conosce la proprietà, che poidecide per la conferma o la rimozione sulla base appunto dei risultati raggiunti nelle condizioni date. Che per l’Inter sono diverse da quelle dell’Atalanta (per questioni storiche ma anche per merito di chi ha creato quelle condizioni, magari mantenendo i più forti e arrangiandosi con parametri zero per colmare le lacune che in ogni organico al cambio di annata vanno colmate
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comunque ribadisco quanto già detto…ci sono società con le quali non tratterei mai, né in entrata né in uscita….Porto, Atalanta e Lazio su tutte!!
Piuttosto vado a cercare giocatori in giro per il mondo….se l’Atalanta chiede 50 devi dargli 50, può indispettire ma è nel loro diritto..personalmente io punterei tutto su Berardi e riverserei il gruzzolo su un difensore centrale più un centrocampista fisicato! Vediamo comunque che succede.
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Come da prassi, Ndoye sembra (non ho letto ufficialità ma tutti lo danno per fatto) essere andato in Inghilterra nonostante il pressing del Napoli che stranamente non ha aggiunto quella manciata di milioni per portare a casa l’obbiettivo numero uno (così si è detto).
Scommetto che lo stipendio offerto dal Nottingham sarà molto superiore a quello del Napoli per cui il giocatore e il procuratore hanno detto ciao ciao. C’è poco da fare, se un giocatore va nel mirino dei club inglesi conviene salutarlo, altrimenti si finisce per partecipare, da perdenti in partenza, ad un’asta.
I giornali, per quanto valgono, hanno scritto che saltasse Lookman, ci sarebbero altri profili simili, che giocano nel campionato italiano, già nel mirino di Ausilio.
Chi potrebbero essere? Gonzalez è stato scritto non rientra tra questi, Ndoye è andato appunto in UK, chi altri?
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Guarda Roberto, sinceramente a me pare che Ndoye proprio non li valga quei soldi, per discontinuità ma anche per fondamentali. Sicuramente non regge il confronto con lookman per il quale si spendono 45 ma anche 50 milioni e per il quale il problema è un altro: arrivati a questo punto della trattativa rinunciare avrebbe un contraccolpo di immagine importante. Il Napoli ha fatto gia molto in questo mercato, non ha preso ragazzi acerbi o affermatisi la sola scorsa stagione ma giocatori dal rendimento “sicuro”. Può permettersi di tirare la corda e virare con calma su altre soluzioni. Comunque, piuttosto che virare sull’esubero e mediocre Gonzalez , sbloccando il mercato juve su leoni, preferisco che investano su un talentino acerbo ma molto promettente
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Sergio, io concordo ma dico solo che nell’era attuale se un club inglese qualsiasi – sia anche il Sunderland di turno arriva e spende 30 mn senza batetre ciglio – punta un giocatore, quello va. Salvo che lascia la questione economica in seconda battuta (ma quanti lo fanno?).
Facciamocene una ragione: è, peraltro, quello che facevano le squadre itaiane negli anni novanta. Andavi e compravi. La differenza? Il nostro potere di spesa si basava su mecenati, l’attuale potere di spesa inglese si basa su un vantaggio strutturale che hanno saputo costruire. Per cui sa va via Abramovic dal Chelsea, la squadra…spende uguale.
Questo solo per dire che molte volte non basta il rilancio di una manciata di milioni per chiudere l’affare. Occorre capire cosa ci stia dietro
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Beh Percassi sicuramente vorrà sfruttare il rilancio straniero questo è possibile/probabile. Anche se l’offerta formale è di ieri, ovviamente informalmente sono sempre a contatto i club contraenti….
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In serata conto di inviare un post
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Luciano ma Bovo e Sarr perché non sono con l’under 23?
E sai quali 2006 rimarranno con la primavera?
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Una domanda che può sembrare stupida, come funziona il regolamento, se l’Inter U23 arriva prima nel suo girone va in serie B o resta nel girone di serie C?
Voglio dire, potrebbe per assurdo la nostra seconda squadra arrivare fino alla serie A?
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Mi spiace ma non so rispndere a nessuna delle due domande. A naso, alla seconda direi di no. Certo, si può retrocedere, come ha fatto il Milan che è andato in D…ma loro sono abituati alle retrocessioni
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post inviato, anche se sono il primo a…non esserne molto convinto
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Ho trovato Il regolamento
La squadra deve essere composta principalmente da giocatori Under 23 (nati dopo una certa data, ad esempio il 31 dicembre 2001 per la stagione 2024/25, secondo il regolamento più recente).
È consentito inserire fino a 4 “fuori quota” (over 23), ma questi non devono aver disputato più di 50 partite in Serie A né essere nella lista dei 25 della prima squadra.
Almeno 16 giocatori devono essere “formati in Italia”, cioè tesserati con una società FIGC per almeno 7 stagioni sportive. La distinta di gara può includere fino a 26 calciatori, con flessibilità nei passaggi tra prima squadra e Under 23, purché rispettati i limiti di età e presenze.
L’Under 23 può essere promossa in Serie B vincendo il campionato o i playoff di Serie C, ma non può mai giocare nello stesso campionato della prima squadra.
In caso di retrocessione in Serie D, non può iscriversi al campionato dilettantistico e deve richiedere un ripescaggio in Serie C l’anno successivo, se ci sono posti disponibili. Infine, non può partecipare alla Coppa Italia di Serie A, ma solo alla Coppa Italia Serie C.
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Agbonifo, 2006, sulla carta è uno dei profili giusti su cui investire per l’U23. Sembra che qualcosa si sia smosso a livello di giovanili. Speriamo
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agbonifo da come gioca (fece molto bene anche contro di noi) è quel tipo di esterno indispensabile anche alla prima squadra. Comunque vada è un investimento molto importante, tra i migliori 10 della scorsa primavera
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Giorgio, per tua comodità ti trasmetto l’elenco deli giocatori under 20 SECONDO TRANSFARMARKT, AL QUALE HO AGGIUNTO L’ANNO DI NASCITA E IL RUOLO.
L’elenco sarà necessariamente impreciso perché:
Taho, 2007 p
Bovio, 2008 d
Kangasniemi 2007 d
Nenna 2007 d
Verre 2007 d
Mackiewitz 2008 d
Carbonara 2007 d
Conti 2007 d
Ballo 2007 d
“Cerpe” 2007 c
D’Agostino 2008 c
Putsen 2008 c
Kartelo 2008 c
Vukoje 2008 c
Humanes G . 2007 a
El mahboubi 2007 a
Moressa 2008 a
Mosconi 2007 a
Kukulis 2007 a
Carrara 2008 a
Idrissou 2007 a
Strand 2008 a
Manca dall’elenco Mancosu, che se si è rimesso in pieno dall’infortunio è molto forte ed è sotto contratto
Ci sono poi tre 2006: Tigani, Pinotti e Zouin
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Io fatico a comprendere perché spendere quei soldi per Lookman, 45/50 milioni per un giocatore 28enne, significa spendere soldi “a fondo perduto” soprattutto per chi come noi non hanrisorse infinite.
Squadre che le hanno, vanno su giocatori come Desire Douè (e lo comprano alla stessa cifra di Lookman), Mastantuono (idem), Cherki (a 37 milioni) tanto che così, alla fine dei loro contratti, rimane loro anche un asset di enorme valore. Lookman a fine contratto varrà zero.
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Se voglio provare a vincere oggi prendo lookman.
Se voglio essere forte per 15 anni prendo Leoni e un attaccante giovane e promettente. Io la penso così
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A me sembra che chi ha preso quei giocatori vinca abbastanza. Poi bisogna saperli scegliere. Ma in generale mi sembra che le squadre “forti” puntino a giocatori più giovani di quello che succede mediamente, non solo all’Inter, ma in Italia.
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Forse hanno piùsoldi e un impianto squadra talmente forte da rischiare su giovani costosi. Io le questioni altrui non le conosco.
So che noi abbiamo preso un 2005 (Pio), due 2003 (Bonny e Sucic) e un 2002 (Zalewski). magari li abbiamo sbagliati tutti e tre, chissà, ma c’è una costante: l’Inter non ha mai rischiato su un giovane ancora da affermarsi nel campionato italiano, e in parte all’estero che costi 40-50 milioni. Con quella cifra ne abbiamo immessi 4 ( e per uno abbiamo rifiutato 50 milioni) Per provare a vincere oltre a giovani sui 15 milioni dobbiamo anche prendere uno che non è vecchio e che è il terzo goleador del campionato italiano
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tutti e quattro
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Eh ma che permalosone! Se è per questo non conosci nemmeno le nostre – di questioni – esattamente come me. Semplicemente io ho un’opinione e tu un’altra. Non è per forza giusta la mia. E nemmeno la tua.
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Peraltro se siamo arrivati in finale di Champions e a un soffio dallo scudetto, non penso che il nostro impianto squadra sia così male. Per questo metterei quei soldi su qualcuno che abbia un certo valore anche tra qualche anno.
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Permaloso? Ho riconosciuto di non sapere i motivi per cui altri possono puntare su promesse costosissime. E quindi di non poter giudicare.
Anche sulle nostre esigenze tecniche e finanziarie (che vanno coniugate) ne so poco, Certamente meno di te. Però per quelle almeno qualche idea ce l’ho, giusta o sbagliata
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Eh però, Phragrance…tu citi Mastrantuono,Cherki…ma dobbiamo ricordare che Real,City…oltre a budget importanti ,hanno anche un “appeal” che fa’la differenza al momento della scelta del giocatore
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Verissimo Tullio, ma non ci proviamo nemmeno. Di Mastantuono parlò proprio Zanetti per confermare quanto diceva prima Luciano: non investiamo tanti soldi su quelli così giovani. Io sarei pronto a scommettere che tra 5 anni quei 3 varranno più di ora, poi può succedere di tutto per carità, ma è più facile sbagliare 2 talenti da 25 che uno da 50.
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Si, ma devi anche provare a vincere..non fra tre anni.
Comunque non esiste un interista che non vorrebbe Lookman. Che poi magari farà come Taremi, ma oggi è così
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Personalmente se avessi scelto da dilettante, tra simons e lookman avrei scelto il primo. Anche per i motivi spiegati da phragrance. Tuttavia quanto riesce a dare nell’immediato lookman è più “rassicurante” nel breve termine a livello di competitività per cui se hai l’obiettivo di valorizzare l’asset attraverso i risultati devi integrare i talenti con leader almeno tecnici, è logico anche questo. Il dubbio c’è nel momento in cui hai un settore, la difesa, completamente logora e da rifare totalmente: se devi prendere ben 2 titolari centrali perché gli altri non hanno più nulla da dare, forse devi investire su leoni da subito, andare su uno affidabile e, ahimè, aspettare un anno per l’attaccante che salta l’uomo. Senza risorse probabilmente farei così per un anno
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Il credo di Marotta è sempre stato pescare in Italia, gente che ha già dimostrato.
Vantaggi: ambientamento, qualità arcinote.
Svantaggi: le squadre alzano prezzo perché devono dare giocatore a competitor diretto; se cerchi chi ha dimostrato, età è piu alta per cui margine di errore non c’è (se floppa non rivendi più).
Non so come giocherà Chivu; se volesse usare due punte, proverei un profilo più fresco con rischi/benefici annessi, usando risorse per difesa; se volesse usarne 3 allora capirei di più Lookman, anche se Atalanta, dopo cessione Retegui, è tra le più care bancarelle dove comprare
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A me pare che l’età media della squadra continui a essere quella per cui puoi sperare di vincere ora, non tra tre anni. Un giovane da 50 milioni aiuterebbe ulteriormente. Ora. Non tra tre anni.
Poi capisco che è un problema diffuso in Italia quello di fidarsi dei giovani, non solo a livello calcistico.
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Ci credo che ogni interista vorrebbe Lookman, l’alternativa è Gonzalez della Juve o Kunku dal Chelsea. Io ho scritto nomi di 3 giovani che sono costati quanto, se non meno, di Lookman.
Sarei curioso di capire chi preferirebbero gli interisti se il ballottaggio fosse con quei 3.
Se l’alternativa a una Golf, è una Duna, tutti vogliono la Golf.
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Io scelgo uno, ancora giovane ma già esperto, che ha fatto tre gol in una finale di coppa uefa (al Bayer Leverkusen del grande Xabi Alonso) ed è il terzo marcatore del nostro campionato. Anche perché due giovani molto interessanti nel ruolo li abbiamo già. E comunque che l’alternativa sia Nico lo sapete tu e alcuni giornalisti, perché altri smentiscono qualunque interesse per l’esterno.
Ecco un breve riassunto della finale:
“La Dea va in vantaggio dopo 12 minuti: Zappacosta dalla destra mette in mezzo un pallone rasoterra che taglia l’area, all’altezza del secondo palo sbuca Lookman e insacca di piatto sinistro. Il raddoppio al 26’, ancora con la firma di Lookman: l’attaccante al limite dell’area salta Xhaka con un tunnel, poi con un destro a giro piazza la palla nell’angolino alla sinistra del portiere.
…Nella ripresa ci pensa ancora Lookman, che al 75’ – mentre l’Atalanta sembra in sofferenza – firma anche il 3-0: Scamacca innesca l’attaccante nigeriano, che salta Tapsoba con un doppio passo e fa partire un sinistro a incrociare fortissimo e vincente. Finisce 3-0: sugli spalti e a Bergamo inizia la festa dei nerazzurri.”
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Per quanto mi sforzi, non riesco a capire, in tutta umiltà, perché gi interventi di alcuni tifosi siano indirizzati esclusivamente a criticare l’operato della nostra dirigenza, che -oltre ad aver sempre agito in sintonia con proprietà e allenatori – mi sembra ngli ultimi 5 anni complessivamente non abbia fatto così male.
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Post online: https://buu.zone/2025/08/01/un-ciclo-si-e-chiuso-grande-attesa-e-speranza-per-quello-che-sta-per-nascere/
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