Una squadra che merita solo elogi: Como – Inter 0-2

Foto: l’esultanza di Stefan de Vrij. L’olandese è stato tra i migliori in campo nell’ultima partita di campionato disputata in trasferta a Como.

Quando dopo 38 partite perdi il campionato per un punto (e guarda caso, a noi è successo più volte di recente: il primo anno di Conte, per due punti; l’anno del Milan e oggi) c’è sempre modo di recriminare.

Soprattutto se, come è apparso chiaro, la nostra era la squadra più forte.

Ma c’è troppa differenza nell’impegno tra dare tutto in 38 partite e doverlo dare in 60, affrontando nei match in più che hai disputato, non squadrette, ma Milan due volte e l’Atalanta in Italia; City, Arsenal, Lipsia, B. Leverkusen, due volte Bayern ,due volte Barça, tra le altre, in Europa.

Conte ha fatto un grande lavoro e va riconosciuto.

Il Napoli ha i suoi meriti. Grandi, ma non superiori ai nostri.

Ma se dopo 38 giornate la differenza la fa un rigore discusso, un gol annullato discusso, un episodio che non dipende dalla tua volontà e dalla tua capacità, quanto meno le squadre interessate meritano di essere accomunate in un grande applauso.

Episodi discussi e discutibili possono essere citati da una parte e dall’altra, anche se i nostri ci appaiono più clamorosi e soprattutto sono giunti in momenti determinanti, decisivi.

Entrambe le squadre sono state protagoniste, distanziando le altre.

Onore al Napoli, ma onore all’Inter che ha fatto un percorso di vertice fino all’ultimo (a meno di un’ora dalla fine era ancora prima in classifica), ma ci ha aggiunto un cammino in Europa alla quale le italiane da tempo non ci avevano abituati, oltre a una semifinale di Coppa Italia e una semifinale di Supercoppa.

Il ‘peso’ di queste partite in più lo si può vedere da questo semplice dato, l’Inter che in Europa:

  • ha pareggiato a Manchester,
  • ha umiliato i croati,
  • ha vinto a Berna,
  • ha battuto l’Arsenal e il Lipsia,
  • ha vinto a Praga,
  • ha umiliato il Monaco,
  • ha battuto il Feyenoord,
  • ha estromesso il Bayern,
  • ha estromesso il Barça,

Non è stata capace di vincere, in campionato in nessuna delle sei partite contro le tre rivali più accreditate: Napoli, juve e Milan.

Per chi non vuole rinunciare a ragionare, il secondo dato è inevitabilmente conseguenza del primo.

Poi si può discutere se ne è valsa la pena e in proposito ogni opinione è lecita e giusta.

Il risultato della finale potrebbe dare ragione agli uni, in caso di vittoria, ma non toglierebbe nulla alle ragioni dei ‘positivi’ anche nel caso contrario.

Per me la seconda stella è stata un’emozione incredibile.

A parte quella, bisogna tornare all’Inter del triplete per trovare una stagione in cui la squadra mi abbia entusiasmato e emozionato pienamente sia con i risultati complessivi, sia con il suo gioco.

E c’è un altro dato da citare perché, almeno per mio conto, dimostra quanto importante sia stato il percorso dei nostri: quello dei gol subiti in rimonta o nelle fasi finali, a dimostrazione del ‘peso’ straordinario che l’essere ai vertici in tutte le competizioni comporta:

  • Genoa – Inter: sul 2-1 al 95′ Bisseck causa il rigore del 2-2;
  • Monza – Inter: a 3′ dal termine subisce il gol del Monza, anche se nel recupero Dumfries riesce a pareggiarla:
  • juve – Inter: sul 4-2 l’Inter subisce due gol nel finale e pareggia:
  • Inter – Bologna: in vantaggio 2-1 nella ripresa subisce il pareggio di Holm;
  • Napoli – Inter: vantaggio sino al 90′. Poi Billing la pareggia;
  • Parma – Inter: sullo 0-2 l’Inter sostituisce Bastoni Lautaro, Dimarco, Calhanoglu perché tre giorni dopo ha la CL. Finisce 2-2;
  • Inter – Lazio: Inter due volte in vantaggio e rimontata entrambe le volte, sempre nel secondo tempo. La seconda volta addirittura al 90′.

Come si vede moltissimi punti persi dall’Inter  sono stati ‘lasciati’ nei secondi tempi o nel finale e in ogni caso è esperienza credo condivisa quella per cui in campionato nei secondi tempi non siamo stati brillanti e implacabili come nei primi.

Da più parti si segnala il peso determinante, in tutto questo, di un fattore: l’età media elevata.

La mia opinione è che possa esserci stato, in minima parte anche questo fattore, ma determinante è stato invece il fatto che la rosa, per quanto forte, ha avuto qualche ‘buco’ di troppo, frutto di qualche errore (inevitabile) e del braccino corto.

Abbiamo tutti detto che sarebbe bastato un attaccante in più per concludere diversamente il campionato.

E, soprattutto a gennaio, si era capito in modo indiscutibile l’esigenza di rafforzare il reparto.

Io piuttosto prenderei in prestito le parole, non ricordo se di Inzaghi o di Farris che più o meno suonano così: “La squadra ha pagato l’età media troppo alta? No, io direi che la squadra è arrivata dove è arrivata grazie anche al contributo determinante dell’esperienza dei suoi  giocatori più maturi”.

Posso sbagliarmi, naturalmente, ma secondo me il problema che abbiamo da affrontare non è tanto abbassare l’età media quanto sostituire i giocatori che non hanno reso secondo le aspettative, con altri più forti.

Se poi questo comportasse un abbassamento dell’età media, senza abbassare il livello qualitativo, tanto meglio.

Ma se arrivasse un trentenne o persino un trentaduenne integro e molto forte, sarebbe il benvenuto.

D’altra parte a livello di giovani, si dovrebbe riflettere sulla frase di Fabregas sul ‘divino’ Nico Paz: “Non so se sia pronto per il Real”. Anche Cesc è un ‘cagasotto’?

La partita

Sulla partita c’è poco da dire, essendo l’ultima ed essendo disputata a giochi ormai chiusi, realisticamente,  per lo scudetto.

Chiedevamo, anzi pretendevamo dalla squadra, pur rabberciata, una prova di grande sostanza e l’abbiamo avuta.

Di più, nelle due occasioni in cui abbiamo giocato con molte seconde linee (Torino e Como) abbiamo ottenuto due convincenti vittorie in trasferta senza subire gol.

In particolare a Como abbiamo anche sfatato la… tradizione recente delle punte che  non segnano.

Alcune delle cosiddette seconde linee hanno avuto anche l’occasione di migliorare l’opinione che ci (o mi) ero fatto di loro.

Alludo chiaramente a Asllani e soprattutto a Zalewski

Ma attenzione: il Como ha si giocato con determinazione feroce, una partita vera, bastava osservare con attenzione il comportamento di Fabregas in panchina!

Comunque i lariani non avevano nulla da chiedere al campionato, come del resto il  Toro e in più hanno giocato buona parte del match in 10 uomini, riuscendo in qualche nodo a essere pericolosi.

Le prestazioni di Asllani e Zalewski sono incoraggianti ma la domanda da porsi è questa: bastano per dire che se dovessero in futuro sostituire il titolare in una partita chiave sarebbero sicuramente all’altezza?

La mia è una domanda per nulla retorica (cioè il mio retropensiero non è: “Non bastano”).

Sono rimasto piuttosto impressionato dalla loro crescita e proprio per questo mi affido alle decisioni di chi li vede ogni giorno, anche in allenamento e ne può valutare le ulteriori possibilità di miglioramento.

In ogni caso c’è la conferma che i giovani o sono fenomeni o a certi livelli hanno bisogno di tempo.

Certo, mi si potrebbe rispondere che neppure Taremi e Arna si sono alla prova dei fatti dimostrati all’altezza.

Allora io risponderei con Acerbi, Darmian e Miki e continueremmo all’infinito.

A me sembra che bisogna sbagliare il meno possibile le scelte, di giovani o di vecchi che siano.

E mi sembra anche che se spendiamo soldi sonanti abbiamo più possibilità di azzeccare le scelte.

Prendiamo la questione dell’attacco: io non so chi sia più forte o adatto tra i nomi che si fanno.

So però che se per pochi milioni anziché sul preferito si andrà sul terzo o sul quarto, o ancora peggio, non sarà una soluzione da squadra ambiziosa.

La partita comunque ha detto una cosa importante in chiave futura: è sul tavolo realmente, almeno come alternativa, l’opzione di un modulo 3412 (alcuni dicono 3421, ma come sempre i numeri sono relativi in un gioco di movimento).

Tra l’altro c’è da dire che contrariamente a quanto affermano alcuni detrattori di Inzaghi, cioè quelli che sostengono un suo presunto limite… monotematico, questa opzione non è affatto nuova, essendo stata sperimentata più volte quando il mister disponeva di Sanchez.

Solo che Sanchez giocava si tra le linee, ma non aveva più sprint né forza nei contrasti.

Spostare Zalewski o in futuro chi per lui a funzionare da trequartista vuol dire avere di fatto tre attaccanti e variare i movimenti di diversi giocatori.

Per esempio, posto che tutti devono attaccare e tutti devono rientrare, almeno uno dei tre attaccanti dovrà rientrare più spesso e più profondamente e quindi faticherà ancora di più, perché noi non siamo il Barça che può IMPORRE agli avversari di giocare 80 minuti su 90 nella loro metà campo.

La riprova di questo sta proprio nel fatto che per molti il modulo attuato a Como sia stato proprio il 3421.

In questo caso penso che la punta unica sarebbe Thuram e Lauti si dividerebbe tra seconda punta e trequartista.

E comunque con tre giocatori che occupino stabilmente la zona centrale offensiva, dovrebbero cambiare anche i movimenti di altri.

Ma questi sono problemi del futuro e risolverli non spetta a noi.

Le ultime partite con Zalewski mezz’ala dimostrano che si può fare, come sempre l’importante è avere giocatori adatti.

L’esame dei dati statistici e delle pagelle ha un’importanza relativa, essendo la gara conclusiva del campionato e più che altro va condotta, sia pure brevemente, per capire come la squadra si appresta a disputare la partita dell’anno, anche tenendo presente, comunque, sia l’elevato numero di assenze, sia il fatto che abbiamo giocato la ripresa (che di solito soffriamo) in superiorità numerica.

Le statistiche

Alcuni dati sembrano un po’ contraddittori: da un lato quelli relativi a

  • possesso palla (60%),
  • passaggi completati (614) e
  • percentuale di precisione degli stessi (91%)

farebbero pensare a una partita gestita con una certa tranquillità, dopo il vantaggio di de Vrij.

D’altra parte però se esaminiamo il numero dei tiri sferrati verso la porta la differenza non appare così netta, anzi: 18 conclusioni a 11 per loro.

Invece per quanto concerne i tiri finiti a bersaglio, prevaliamo noi, di poco: 7 a 4.

Fa riflettere l’insolito numero di conclusioni effettuate dai lariani da dentro l’area (ben 11, un dato inconsueto) contro i sette nostri.

Noi sembra che abbiamo sfruttato maggiormente l’ampiezza del campo, in attacco, con 4 cross riusciti su 11 tentati, contro l’unico cross riuscito del Como, ma questo forse è riferibile al fatto che i padroni di casa hanno giocato a lungo con un uomo in meno e quindi hanno cercato di essere più ‘fitti’.

Del tutto insolito il dato sui dribbling riusciti (8 a 4 per noi, con il contributo decisivo di… Correa, con 4).

Abbiamo avuto qualche difficoltà a contenere Cutrone (andato al tiro 5 volte) e lo stesso Paz (4).

Ma Carlos, unico presente tra i primi 5 in questa statistica (con 2) è anche il primo per conclusioni nello specchio (2).

Il brasiliano è anche il primo per numero di palle giocate e passaggi riusciti.

Questi dati, uniti a quelli degli xG (1,39 contro 1,25 per noi, differenza davvero minima), secondo me devono far riflettere anche considerando da un lato la presenza di pochi titolari e la difficoltà che tutti hanno incontrato contro il Como in questa stagione, ma dall’altro il lungo tratto di partita giocato in 10 dai nostri avversari.

Interessante anche, a mio parere, il dato sulle posizioni medie: la mappa ci mostra che i lariani sono stati molto più stretti di noi, che al contrario abbiamo sfruttato più le fasce.

Significativo anche il dato sulle posizioni medie degli attaccanti. I nostri sono stati più in verticale: Arna è quello che è tornato meno, mentre Zalewski Correa e Taremi hanno assunto in prevalenza una posizione verticale a differenza dei tre attaccanti del Como la cui posizione media è praticamente sulla stessa linea orizzontale.

Probabilmente queste situazioni sono contingenti, cioè derivate dal fatto che il Como dovendo cercare il pareggio teneva più allineate in avanti le punte.

Interessante il dato sugli esterni, con Dumfries molto più largo e più alto (in pratica sulla stessa linea di Zalewski) rispetto a Darmian prima  e anche a Dima sull’altro lato.

Ma complessivamente l’immagine dei posizionamenti rimanda l’idea di due squadre molto corte, ma con il Como molto più stretto, a fare densità.

Infine i dati di movimento.

A livello di squadra, abbiamo percorso la stessa distanza, ma dei 115 km complessivi il Como ne ha percorsi 2,5 più di noi sprintando e altri 2,5 più di noi a corsa moderata.

Strefezza, Da Cunha, Paz e Zalewski nell’ordine hanno toccato punte più elevate di velocità, mentre Butez ha superato di poco Arna come velocità media, con gli altri comunque tutti a ridosso.

Pagelle

Sommer:

nel primo tempo un paio di buoni interventi, nel secondo solo ordinaria amministrazione.

6.5

Bisseck:

una prova senza particolari squilli ma anche senza pecche. Speriamo non abbia conseguenze l’infortunio che ha accusato.

6+

(Acerbi:

entrato nel finale, fa il suo, senza particolari problemi, per… tenersi in esercizio.

6)

de Vrij:

forse il migliore, insieme a Zalewski. Domina sia nella sua area sia… in quella avversaria, come dimostra il gol.

7

Carlos:

ancora una prova di grande sostanza: attento in marcatura ed efficace nella spinta.

6.5

Darmian:

in apertura si procura una grande occasione con uno smarcamento perfetto anche per tempismo, ma un difensore comasco gli devia la conclusione a portiere battuto. Tiene la posizione con sicurezza sia da esterno sia quando arretra a braccetto.

6.5

Calha:

un’onesta prestazione per mantenere il rimo in vista della finale di Monaco. Trova anche il modo di mettere sulla testa di de Vrij la palla del primo gol.

6.5

(Barella:

vale il discorso fatto per Calha, qualche decina di minuti per mantenere il ritmo senza sfiancarsi troppo. Anche se lui a stare… tranquillo non ci riesce.

6+)

Asllani:

a me è piaciuto abbastanza, l’ho visto meno timido del solito e più determinato a sfruttare al meglio le sue capacità.

6.5

Dimarco:

finché ne ha è un fattore. Crea molti problemi al Como su quella fascia e avvia l’azione che porta al 2-0.

6.5

(Dumfries:

qualche sgasata delle sue, nel contesto diuna prova comunque ordinata e ‘prudente’.

6)

Correa:

partendo lontano dall’area calda ha meno occasioni di vivere contrasti fisici che sembra soffrire enormemente. Nel nuovo ruolo fornisce una delle sue prove migliori, anch se poi il meglio lo dà con l’azione del gol, in area.

Non lo conoscessi e avessi visto quell’azione, direi che è da prendere subito. E’ l’unico argentino che conosco con poca garra.

mezzo voto in più per quel gran gol

6.5

Zalewski:

primo tempo da 7 secondo da 6. La media diventa quasi… sette, per incoraggiamento, vista la crescita e le buone attitudini dimostrate nel nuovo ruolo.

7-

(Topalovic:

pochi minuti per respirare l’aria di prima squadra. Con personalità.

s.v.)

Taremi:

senza strafare, ma finalmente dà segni di vita: si procura una grande occasione, ma poi si fa respingere la conclusione ravvicinata e abbastanza agevole. Con un’altra incursione costringe Reina al fallo da espulsione e infine serve al Tucu la palla per il 2-0.

(Arnautovic:

entra quando l’Inter governa il match senza più spingere troppo e non ha occasioni per mettersi in mostra.

s.v.)

All. Inzaghi:

gestisce con saggezza uomini e situazione. Ottiene il secondo risultato consecutivo, in trasferta, con molte seconde linee.

Dimostra di saper variare modulo, se gliene si danno i mezzi.

7

Luciano Da Vite

21 pensieri riguardo “Una squadra che merita solo elogi: Como – Inter 0-2

  1. se quello che scrive Sportmediaset corrisponde a verità, Inzaghi è con le valigie in mano e a questo punto non ho dubbi sul successore che ingaggerà Marotta…..viene da Livorno!

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  2. Questa fretta della stampa di sottolineare le proposte fantasmagoriche a Inzaghi, a pochi giorni da una finale di CL, invece di processare Milan e Juve per la poverta’ della STAGIONE (non solo campionato) e’ veramente stucchevole, per non usare altre parole.
    Dai ragazzi, usate tutto questo schifo per trovare Sabato sera forze insperate.

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  3. fine settimana da incorniciare per le nostre giovanili. under 18, under 16 e under 15 raggiungono under 17 e under 20 alle semifinali nazionali

    Particolarmente emozionante la partita dell’Under 18

    che vain vantaggio sul genoa, ma viene raggiunta all’ultimo minuto del primo tempo; si porta sul 2-1 ma viene raggiunta all’ultimo minuto del secondo tempo.

    Nei supplementari va in vantaggio sul 3-2 ma all’ultimo minuto subisce un calcio di rigore assolutamente inventato, a detta anche di osservatori neutrali. Per fortuna il tiro del genoano viene respinto dalla traversa

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  4. Negli anni d’oro post calciopoli la nostra antagonista primaria era la Roma, ricordo grandi sfide contro i giallorossi anche a livello di mercato….oggi la nuova antagonista in un periodo dove indubbiamente noi siamo una delle squadre più accreditate è diventata il Napoli, che grazie a uomini mercato ispirati riesce a trovare dei diamanti grezzi che spesso svoltano le loro stagioni (pagando il giusto ovviamente)e producono notevoli plusvalenze…Kim, Osimeh, Kwara, McTominay,  Neres, Buongiorno, Ruiz, Lobotka…..adesso pare che stiano per chiudere DeBruyne che anche se stagionato vale quanto se non più del coetaneo Mikhitarian….se poi chiude anche David (che io stimo e reputo un attaccante top) credo che loro saranno i nuovi pretendenti al titolo…..a prescindere dal fatto che l’allenatore sia Conte o Allegri.

    Alla fine Oaktree si rivela essere quello che ho sempre temuto, una proprietà il cui fine unico è quello di speculare…da Calcio e Finanza “ L’Inter sta valutando il ricorso al mercato del private debt per rifinanziare il proprio bond da 400 milioni, garantito dai ricavi derivanti da sponsor e diritti televisivi del club.” 

    in pratica stiamo ipotecando anche i muri!

    La mia speranza è che questa volta Simone si sieda con dirigenza e proprietà e batta i pugni sul tavolo…io vi faccio incassare milioni su milioni voi fate un mercato degno di questo nome, e al diavolo le giustificazioni…..gli acquisti mirati….il bilancio in equilibrio….servono i campioni e servono adesso o torneremo a guardare gli altri sollevare i trofei….almeno questo è quello che direi se fossi in lui.

    Voglio un attaccante che faccia la differenza in attacco che salti l’uomo un ulteriore titolare…..uno Zirkzee, un David….macché Bonny o roba simile!! Resto della mia opinione, avessimo avuto anche solo Raspadori al posto di Arna, Correa o Taremi, oggi festeggeremmo noi uno scudetto e probabilmente pure una Coppa Italia in più.

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  5. Avrei preferito il rinnovo del mister arrivasse prima. Mi danno un po’ fastidio tutte queste voci. Sono sicuro che all’interno ci sia chiarezza tra dirigenza, mister, staff e giocatori ma per noi che stiamo fuori la situazione è poco simpatica.

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  6. Quanto alle voci su Inzaghi, sto leggendo molto can can dal mondo arabo: sbaglierò, ma ci vedo una bella sinergia Arabia-Qatar per mettere pressione mediatica all’Inter, proprio alla vigilia della finale di Cl contro una squadra qatariota.

    Venendo a noi, sacrosanto pretendere investimenti ma, al solito, si vince se si commettono meno errori degli avversari.

    Se guardo al nostro attacco, i più costosi guardando solo al cartellino sono nell’ordine: 1) Correa; 2) Toro; 3) Arna; 4) Thuram/Taremi. Non credo serva indicare i migliori. Non credo nemmeno serva ricordare che ovviamente Thuram è stato un investimento importante per contratto/commissioni anche se figura a zero. Quindi venisse David, pagando lui e i suoi procuratori profumatamente, per me sarebbe un investimento. Non guardo League 1 per cui non so giudicarlo. Ma sarebbe un investimento.

    Se penso agli esterni sx degli ultimi anni abbiamo: 1) Gosens; 2) Dalbert; 3) Perisic; 4) Carlos Augusto; 5) Dimarco. Anche qui….

    Sui dx: 1) Hakimi; 2) Lazaro; 3) Dum; 4) Darmian. Di nuovo.

    Io pretendo che si spenda TUTTO ciò che si può spendere, questo sì. Se devo stare sotto il 70% del rapporto costo squadra/ricavi pretendo che si sia al 69,9% o giù di li.

    Se dovesse arrivare Allegri, Dio ce ne scampi, credo la squadra andrà rivoluzionata: Dimarco e Bastoni, giocatori tecnici ma tut’altro che eccezionali in fase difensiva, credo dovranno essere ceduti se si vuole assecondare un tecnico che fa della difesa strenua e del contropiede con corsa lunga i suoi mantra. Kostic e Gatti, ma non solo loro, sono il prototipo di giocatori che ha cercato in quei ruoli quando era a capo del “progetto” di rinascita gobba. Con tanti soldi da spendere. Idem un cc come Chala, tecnico prima ancora che incontrista, rischierebbe visto che Max li ha voluto i vari Locatelli, Zakaria, ecc. pagandoli una sacco, quindi cercando proprio quel tipo di giocatori.

    Io spero che nella – per me remota – ipotesi di abbandono di Inzaghi non si scelga una strada totalmente opposta a quelle fin qui seguita. Sarebbe una rivoluzione….al contrario: torneremmo nel medioevo calcistico.

    Allegri con il suo non calcio non riuscirebbe mai a far vincere una squadra che non può comprare ogni anno il migliore della seconda: Inter non può acquistare McTominay quest’anno, Osimeh due anni fa o Leao tre anni fa, come fece la gobba non appena minimamente inacciata dalla seconda. Senza contare i furti arbitrali richiesti al bisogno che a noi non sono mai concessi.

    Qualcuno crede che con la gobba al posto dell’Inter il Napoli avrebbe vinto lo scudetto di un punto?

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  7. Spero che Allegri firmi subito per il Napoli, ma se dovesse andare via Inzaghi, mi auguro con tutto il cuore di no, non saprei proprio chi vorrei al suo posto.

    L’altro giorno ho fatto il nome di Motta ma sinceramente pensandoci bene alla Juve mi ha deluso parecchio, sia come risultati, gioco e gestione spogliatoio, qualcuno qui ha ipotizzato Fabregas, è sicuramente quello che mi intrigherebbe di più ma forse avrebbe bisogno di fare ancora un pò di esperienza prima di allenare una squadra come l’Inter, soprattutto l’Inter di adesso.

    Conte da quello che dicono andrà alla Juve, curioso di vedere chi prenderà il MIlan certo è che in giro a livello di allenatori non c’è molto.

    Speriamo che siano solo voci e che alla fine Inzaghi rimanga e la società gli faccia un mercato adeguato.

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  8. Per me Allegri è un grande allenatore, bombardato pesantemente sul piano mediatico ma molto più bravo di quella che è la vox populi. Detto questo spero nella permanenza di Simone Inzaghi perché è un punto di riferimento importante in un momento storico dove un punto di riferimento importante è a dir poco fondamentale…

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  9. Il mondiale per club potrebbe essere una garanzia, nel senso che un un tecnico (o un giocatore) che non sarà parte del tema, non può prenderne parte.

    Pensare che Inter vada in Usa senza Inzaghi – che peraltro ha ancora un anno di contratto – mi sembra remoto, salvo che si decida di mandare una primavera arricchita da qualche giocatore e allora il discorso cambierebbe. Ma non la vedo un’ipotesi forte.

    Stiamo e vedere ma essendo noi squadra più tecnica che fisica, se proprio andasse via credo bisongerebbe puntare ad un profilo che propone calcio e non muri

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  10. Le voci su Inzaghi hanno il solo scopo di destabilizzare l’ambiente. Però mi piacerebbe sentire delle dichiarazioni di Marotta, nel senso, so che la nostra società fortunatamente fa trasparire pochissimo però per dare sicurezza al tifo..

    Domanda per tutti, se si dovesse andare a pescare in un campionato straniero giocatori in rampa di lancio (non penso spenderemo 60 milioni per un singolo giocatore) che possono fare bene in poco tempo nella nostra squadra, dove guardereste? Evitando Inghilterra (costi per cartellini esorbitanti, in un campionato non così competitivo come si vuole far credere, magari ecco, lo descriverei estremamente diverso rispetto alla serie A) e Portogallo ( clausole rescissorie incredibilmente elevate). Bundesliga? Ligue One? Liga? O anche campionati come quello polacco, belga, olandese..

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  11. Est Europa offre poco? Storicamente il mondo balcaninco ha sempre prodotto grandi atleti con anche una più che apprezzabile tecnica.

    Però non seguo i loro campionati.

    Per il resto proverei con la Francia che ha un bacino veramente grande di talenti

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  12. Come è normale, solo su una cosa sono d’accordo con Roberto: fosse stata la juve al nostro posto lo scudo non glielo avrebbero sottratto.

    Che io ricordi la juve non ha mai perso un solo scudo in volata e ha fatto innumerevoli vittime del suo prepotere. Per questo in tutta Italia quando si vuole offendere una squadra si grida: voi siete come la juve

    Sul resto, siccome io non credo che l’aumento delle spese di gestione di un’azienda si possa catalogare come investimento e lui si, per cui diventa una disputa terminologica, la metterei in modo più semplice:

    nessuno mi convincerà mai che se una proprietà ritiene che si debba migliorare il livello della sua squadra e ha soldi e volontà di spendere, non riuscirà a trovare il modo di farlo.

    Non sono d’accordo neppure sul continuare a insistere sugli errori di mercato. Certamente ci sono stati e alcuni anche importanti (poi bisognerebbe vedere perché si è stati indotti a farlo, ma lasciamo perdere).

    Fino al 19-20 non eravamo nessuno, né in Italia né in Europa.

    Negli ultimi 5 anni siamo diventati la prima squadra in Italia e una delle più temute e rispettate in Europa.

    Bene, io firmerei per fare gli stessi…progressi nei prossimi 5 anni con altrettanti errori.

    Non sono neppure del tutto convinto che sia corretta la campagna sui cosiddetti costi di mediazione.

    I costi di mediazione di un giocatore forte che si libera a zero sono alti. Ma non più alti di quelli per un giocatore forte che una società deve vendere e sul quale per il suo elevato e sicuro valore, c’è un asta di grandi club interessati.

    Certo, se si paragona il costo di mediazione di Thuram con quello di…Palacios, tale costo risulta molto più elevato nel primo caso.

    Voglio dire che il costo di mediazione è si legato alla gratuità del cartellino, ma lo è anche in funzione delle richieste di molti club, se il giocatore è forte e assai ambito, mentre è più basso se vai su una scommessa che pare tale solo all’ Atalanta o Udinese di turno, che poi magari ci azzeccano, in questo o quel Paese (con tutto il rispetto)

    Infine non sono neppure d’accordo sulla questione Allegri. Intanto se è vero (non lo so e per noi spero di no) che sono interessate Inter e Napoli vuol dire che non sono poi moltissimi gli allenatori in questa situazione da…reietti.

    Ma lasciando perdere questo Allegri assolutamente non lo vorrei. Infatti ho abiurato ai miei convincimenti essendomi innamorato del gioco di Inzaghi, anche se ci avesse fatto perdere qualche titulo.

    Posso sbagliarmi anch’io, forse sono ingenuo ma non mi convince l’idea che gli arabi vogliano creare problemi all’Inter diffondendo voci su trattative, per far perdere l’Inter col PSG.

    Credo che le voci possano destabilizzare noi tifosi, non l’ambiente squadra, dove sanno benissimo se Inzaghi resterà (naturalmente al realizzarsi di alcune condizioni soprattutto in termini di pesanti investimenti) oppure se è intenzionato ad andarsene.

    Ricordo che prima di Inter Bayern finale del triplete, giravano voci insistenti sulla partenza di Mou.

    Chiesi a una persona vicinissima a lui che più vicina non si può, se davvero sarebbe andato al Real. Mi rispose piccatissimo: “perché non lo chiedi a lui?”.

    La risposta per me era chiara: lui aveva deciso di andarsene e tutti nell’ambiente lo sapevano. Altrimenti a quella persona non sarebbe costato nulla farmi un cenno rassicurante o dirmi: “tranquillo”

    Infine una considerazione che non è una risposta indiretta a Roberto, ma a quanti sostengono che lottando fino in fondo per la CL abbiamo perso il campionato e un solo titulo in 4 anni è poco per Inzaghi.

    In proposito vorrei citare le parole di Sucic: “sono impressionato dall’Inter, non vedo l’ora di iniziare”. Non credo avrebbe detto le stesse cose del Napoli che pure negli ultimi 3 anni ha vinto uno scudo più di noi.

    Il gioco e le finali di CL conquistate ci hanno fatto crescere nella considerazione generale di tutto il mondo calcistico, hanno accresciuto il nostro appeal, hanno aumentato enormemente gli introiti, diretti e indiretti (maggior interesse degli sponsor).

    Insomma ognuno è libero di pensarla come crede, naturalmente, e io non pretendo di essere nel giusto, ma dico che per me l’ultimo quinquennio è stato fantastico

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  13. Allegri non mi piace per il tipo di gioco che propone soprattutto arrivando da quattro anni di Inzaghi, sono sicuro che sia perfetto per il Napoli se dovesse andare via Conte ma per noi vorrei qualcosa di differente. Certo non si può negare che i risultati li abbia raggiunti soprattutto i primi anni alla Juve.

    Nell’intervista di oggi Inzaghi dice che c’è grande feeling con dirigenza e proprietà e che dopo la finale si incontreranno e se ci saranno i presupposti continueranno in armonia. Quindi fatemi un mercato all’altezza che io rimango volentieri. Speriamo.

    Gli argentini in Italia hanno fatto sempre bene e all’Inter abbiamo una ottima tradizione quindi sarebbe sicuramente un Paese da tenere presente per fare acquisti ma guarderei anche al Brasile.

    In generale di campionati dove andare a pescare ce ne sono parecchi anche in europa, bisogna essere bravi a scegliere.

    Quando abbiamo preso Dumfries, vero che già giocava in nazionale ma credo che nessuno si aspettasse che diventasse così forte.

    Curioso di vedere Sucic

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  14. La penso come te Luciano, riguardo Inzaghi. Nel senso che anche io penso che in società sappiano già quale sarà il destino del mister, cioè se resterà a Milano o se andrà via. Chiaramente noi tifosi siamo un po’ infastiditi, ma questo è normale.

    Per il mercato continuo a non leggere grandi nomi e questa cosa diciamo che “mi dispiace”. Però è pure vero che siamo al 26 maggio e tutta la concentrazione sta sulla finale di CL (magari poi dietro chi deve fare un certo lavoro lo sta facendo, sono sicuro che sia così).

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  15. essere in numerosissima compagnia fa sempre piacere:

    La gazza “..

    …Ma, in ogni caso, si viaggerà diverse atmosfere sotto alle vette saudite: sul terreno economico, non è possibile competere con l’Arabia. E neanche comprare attaccanti da 100 milionianche se per la prossima punta l’Inter ha un budget di una quarantina: visti gli ULTIMI ANNI SENZA INVESTIMENTI, non è certo banale“, si legge.

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