Un’Inter da sballo. Riuscire a ripetersi farebbe la storia: Barcellona – Inter 3-3

Foto: il bellissimo goal in rovesciata di Denzel Dumfries (fonte: Tuttosport).

In realtà, se guardiamo alla CL, è già un’Inter che passa alla storia.

Quante squadre italiane negli anni 2000, nella stessa competizione hanno pareggiato a Manchester col City, battuto l’Arsenal, eliminati tra gli altri il Monaco, il Lipsia e il Feyenoord, eliminato il Bayern ai quarti e pareggiato a Barcellona, segnando tre gol?

Nella classifica della prima fase una squadra, il Liverpool è arrivata a 21 punti ma è stato poi eliminato.

Le tre squadre che sono arrivate a 19 punti sono anche tre delle quattro semifinaliste.

Significa che hanno fatto una stagione pazzesca sul piano della qualità e della continuità.

Spero che nessuno si offenda, ma a me a occhio (non ho controllato le cifre) pare che nessuna delle quattro semifinaliste abbia fatto un mercato di rafforzamento così risicato come noi.

Poi, se fosse impossibile o no fare qualcosa in più in ingresso è materia opinabile.

Tutte hanno giocato tanto, ma le cinquantasette partite di Bastoni (e di altri) per me pesano maggiormente e non solo perché l’età media della rosa è più alta, ma perché il campionato italiano non è il più bello, ma è il più stressante.

Questa è un’opinione e capisco che si possa non condividerla.

Ma non è un’opinione il fatto che le altre tre squadre abbiano un budget non confrontabile con il nostro, il che permette loro, per esempio, di sostituire Lewa con Ferran Torres, pagato 55 milioni, mentre noi abbiamo sostituito Lautaro con Taremi, parametro zero.

Cioè in sostanza di avere, loro si, almeno 20/25 giocatori quasi intercambiabili.

E questo, nell’arco della stagione pesa, come stanchezza e come infortuni.

Naturalmente quando parlo di Inter da sballo non intendo neppure sostenere che tutto sia andato benissimo, che non ci siano state pecche ed errori, che abbia dominato la partita.

Mi riferisco alla capacità assolutamente imprevedibile, in questo momento, di tener testa a uno squadrone come i catalani, provenendo da 3 sconfitte consecutive senza segnare un solo gol a squadre molto più modeste come Bologna, Roma e Milan.

Ho sempre detto, credo di averlo anche scritto, che se si fosse giocato a novembre avrei puntato sull’Inter, perché la squadra al top della brillantezza fisica e mentale, con il giusto atteggiamento tattico e lo spirito di gruppo è in grado di affrontare con successo chiunque.

E’ chiaro che noi non potremo mai pensare di affrontare i blaugrana aggredendoli alti e ‘facendo’ la partita.

Per il semplice motivo che loro per palleggio e dinamismo ci sono superiori.

A noi non resta che contenerli, possibilmente senza abbassarsi troppo, e ripartire con combinazioni in verticale che sono nelle nostre qualità, se i centrocampisti e gli esterni stanno bene, come le due punte titolari.

Ieri, pur non avendo il miglior Lautaro, il miglior Bastoni, il miglior Dimarco e forse neppure i migliori Calha e Barella, abbiamo fatto loro tre gol, uno ci è stato annullato per un cm, al termine dell’azione più entusiasmante  e abbiamo avuto altre occasioni.

Difficile pretendere di più per quanto concerne la fase offensiva, ma come dice Emiliano, problemi ci sono stati proprio nella fase difensiva: la marcatura coraggiosa ma forse non azzeccata di Dima su Yamal (Carlos è andato meglio, ma bisogna vedere se Lamine è calato e quanto ha impattato il fatto che l’Inter sia riuscita a difendere un po’ più alta che nella prima ora di gioco).

Effettivamente nella fase difensiva non tutto è andato al meglio, ma solo in parte, per il motivo che cercherò di spiegare dopo, il tutto è pienamente riconducibile alle difficoltà e amnesie’ ricorrenti in questa stagione.

Vediamo in sintesi dove si sarebbe potuto far meglio.

Nella marcatura di Yamal, che spesso ha avuto troppo spazio in partenza: un giocatore così, del tutto imprevedibile, se può prender palla e girarsi ti salta anche se lo raddoppi.

Ma Lamine è un fenomeno ed è lecito domandarsi se davvero si potesse limitarlo maggiormente.

In CL ha segnato un gol ogni 197 minuti, nella Liga 1 ogni 409 minuti.

Forse dunque qualcosa di meglio si poteva fare, ma parliamo anche di quello che oggi è fra i tre migliori giocatori al mondo.

Per il resto, su tutti i tre gol loro ci sono errori di singoli: Thuram va troppo morbido al contrasto su Yamal (l’impressione è che fosse in vantaggio) in occasione del primo gol e poi in troppi non riescono a chiuderlo.

Sul secondo gol Bisseck si fa beffare di testa perdendo la marcatura e Ferran Torres è troppo solo al centro dell’area. Qui potrebbe esserci qualche responsabilità anche di Acerbi.

Sul terzo gol Raphinha calcia in tutta libertà dai venticinque metri (molte volte la squadra si è schiacciata troppo sulla linea estrema, lasciando spazio ai tiratori da fuori, in questa stagione).

Inoltre Sommer sembra poco reattivo o forse, come ha detto Julio Cesar, non ha visto subito partite il tiro.

C’è da dire però che almeno fino all’ultimo quarto di partita il Barça ci ha costretti nella nostra area, attaccando in massa e quando  la difesa è sotto pressione così a lungo, qualche errore prima o poi è quasi inevitabile.

In questo senso credo che ci siano si delle somiglianze sulle ‘sbadataggini’ che ci sono costate gol in stagione, soprattutto in campionato, ma è anche vero che qui c’era qualche ‘giustificazione’ in più.

In ogni caso per la partita di ritorno, se vogliamo avere qualche speranza, bisognerà cercare di evitare proprio queste situazioni: spazio eccessivo in partenza a Yamal, difesa più alta in molte situazioni e capacità di palleggiare più a lungo.

Poi evitare, se possibile, che calcino liberi dal limite: basterebbe un uomo dieci metri più avanti della linea difensiva, sui corner e sui traversoni.

Potrebbe essere importante recuperare Pavard, che ha meno potenza di Bisseck, ma a me sembra che vada meno soggetto a ‘distrazioni’ in marcatura: forse l’esperienza gli consente di leggere in anticipo i possibili pericoli.

L’ideale sarebbe uno con l’esperienza e la classe di Pavard e la fisicità di Bisseck.

Bisogna essere onesti: la differenza tra le due squadre resta ed è notevole, come ha detto Adani, uno che a differenza di Cassano non ha bisogno di farsi pubblicità e non ama sparlare dell’Inter.

A San Siro dovremo essere consapevoli di questo e sfruttare al massimo tutte le nostre armi, senza alcuna distrazione, se vogliamo avere delle possibilità: perché non succede in tutte le partite che si verifichino prodezze individuali come quelle che hanno portato ai primi due gol rispettivamente di Thuram e Dumfries, mentre è… probabile che le prodezze tecniche di Yamal e non solo si possano ripetere.

In conclusione voglio dire che per qualche critico (il solito Cassano in primis) che ha stroncato la nostra prestazione, ci sono voci autorevoli che l’hanno elogiata apertamente.

Ne cito due:

– Il NYT che parla di Inter splendida e sottovalutata.

Pep Guardiola, che parla di partita che è un vero spot per il calcio, per la bravura delle due squadre.

Il Pep è un offensivista, nel senso che ha sempre guidato squadre così forti nel palleggio e nella corsa da poter giocare partite d’assalto contro chiunque.

Ma è anche uno che… un po’ capisce di calcio e sa che difendersi bene è importante quanto attaccare bene.

– E lo stesso Fabregas in una recentissima intervista ha detto testualmente: “Ci sono tanti modi di fare calcio e non se ne può escludere uno. Simeone vince alla sua maniera, Guardiola alla sua, così come José e Conte”. 

– Cito ancora Sacchi, uno mai tenero con l’Inter: “Secondo me, un po’ per il periodo non semplice che sta attraversando, un po’ per qualche guaio fisico che ha, l’Inter ha dimostrato di essere davvero forte. Quella di Inzaghi è una squadra esperta, che sa stare sul campo, e a Barcellona lo ha fatto vedere. È vero che le energie fisiche non sono quelle d’inizio stagione…”

E se l’essersi difesi bene, pur con qualche isolato errore, come si diceva, ti ha consentito di segnare quattro gol splendidi (uno annullato per mera sfortuna) alla squadra probabilmente più forte del mondo, significa che hai giocato una grande partita con le armi di cui disponi.

Tanto più che qualche big non era al top e il più importante, forse addirittura sarà assente nella gara di ritorno.

Tornare da Barcellona con ancora la possibilità di andare in finale, secondo me è un successo, parziale, ma notevolissimo.

Anche se, qualora non passassimo il turno, tutto ciò che di meraviglioso è stato fatto in Europa, verrà fatto passare nel dimenticatoio dalla marea di nemici.

I dati statistici confermano la supremazia dei blaugrana, ma quelli complessivi della CL confermano anche la forza dell’Inter: mi pare di aver letto da qualche parte che nelle 9 partite di CL fino ad ora disputate l’Inter è andata in svantaggio una sola volta, al 93′ nella gara persa 1-0 col Leverkusen (e con un gol irregolare, tra l’altro).

Qualcosa questo dato sicuramente significa.

Vediamo comunque le cifre relative al match:

Totale dominio catalano per quanto concerne il possesso palla: 72 a 28.

Credo che sia in assoluto il dato più basso del nostro possesso da quando all’Inter c’è Inzaghi.

Effettivamente bisogna riconoscere che nei periodi di maggior pressione dei locali abbiamo fatto molta fatica a uscire palleggiando e questa è stata un a delle cause, forse, degli errori difensivi, perché non si riusciva ad alleggerire la pressione.

Anche il numero dei tiri totali vede prevalere nettamente i nostri avversari: 19 a 7.

Nello specchio hanno tirato tre volte più di noi (9 a 3), ma bisogna  aggiungere che hanno colpito due legni, che non vengono considerati tiri nello specchio.

Questi dati da un lato fanno riflettere sulla difficoltà del ritorno, perché non capita spesso di fare tre gol con tre tiri in porta.

D’altra parte però cifre in oggetto nascondono altre evidenze significative:

  • per esempio il gol annullatoci per… un cm al termine dell’azione corale forse più bella della partita;
  • oppure il fatto che un loro gol sia venuto in modo del tutto fortunoso, con la palla che sbatte sulla schiena di Sommer e si insacca.

Poi c’è il dato degli xG: 1,36 per loro, contro 0,90 per noi.

E’ a loro favore, ovviamente, ma lo scarto abbastanza ridotto dimostra che anche noi siamo stati più pericolosi di quanto potesse apparire  a prima vista.

Superiorità netta loro nel numero dei passaggi (anche qui il triplo) come conseguenza del divario nel possesso.

Ottima la percentuale di loro passaggi riusciti, che conferma le superiori doti di palleggio, mentre è deludente la nostra percentuale (75%).

Questo conferma secondo me che abbiamo subito eccessivamente il loro pressing e di conseguenza sbagliato molto.

Sarà un problema anche nel ritorno.

Sostanziale parità nel numero di falli commessi, ma l’ultimo dato interessante riguarda i fuorigioco: loro non ci sono mai andati, noi ben 5 volte.

Questo elemento, in conclusione, però può essere incoraggiante per il ritorno: la loro difesa non è insuperabile e noi con maggiore attenzione qualche volta potremmo perforarla

Le pagelle

Sommer:

dà sicurezza alla squadra nelle uscite in mischia e è bravissimo sia sulla conclusione di Dani Olmo, che devia in tuffo, sia su quella di Yamal che manda contro la traversa. Sfortunato nella deviazione di schiena che causa il gol di Raphinha. Secondo alcuni però è stato poco reattivo sulla conclusione da fuori del giocatore catalano.

6.5

Bisseck:

si dimentica di marcare Raphinha in occasione del secondo gol catalano. Fosse rimasto sul suo uomo, quella palla alta sarebbe stata inevitabilmente sua.

Per il resto però una gara in cui mostra forza, vincendo tutti i contrasti (quando… se ne ricorda) e personalità, provando anche qualche uscita per spezzare l’assedio blaugrana e provare a creare fastidi

6.5

Acerbi:

con la sua fisicità domina negli spazi stretti e con statura e tempismo allontana dall’area decine di palle alte.

Al suo attivo l’assist per il gol di Dumfries.

Anche lui secondo me in ritardo nella marcatura di Ferran Torres, dopo la ‘leggerezza’ di Bisseck.

6.5

Bastoni:

c’è un  dato significativo a mio parere: anche lui come gli altri 3-4 pilastri della squadra che hanno sempre giocato  (Dima, Lautaro, Barella, Calha) non si presenta al top delle sue possibilità (e questo spiegherebbe anche la vistosa flessione della squadra nell’ultima fase di campionato.

Impegnato severamente nel raddoppio su Yamal, che sfugge quasi sempre a Dima, si rende poco utile nelle transizioni, suo punto di forza solitamente.

6

Dumfries:

quando a Barcellona un esterno, in una semifinale di CL,  segna due gol, ha al suo attivo due assist (uno annullato dal fuorigioco millimetrico di Miki) e si rende utile con continuità nelle due fasi, la valutazione non può che essere molto alta.

8

(Darmian:

pochi minuti non consentono una valutazione.

s.v.)

Barella:

sul piano quantitativo siamo sempre ai massimi livelli. Costretto a rincorrere più che a costruire, ci mette tutta la corsa e la garra di cui è capace, ma il tipo di partita non gli consente di mostrare le sue doti in transizione e addirittura negli inserimenti.

L’impressione è che la condizione non sia più quella dei momenti top. Nel finale da play non dispiace

6

Calha:

altro giocatore che non sembra chiaramente nel suo momento migliore. Piuttosto statico, gioca praticamente davanti alla difesa, senza provare sortite o con poche possibilità di orchestrare il gioco. La velocità dei blaugrana lo mette in difficoltà

5.5

(Frattesi:

una ventina di minuti abbondanti nei quali dimostra di avere ancora vigore fisico e corsa, anche perché meno impiegato di altri in stagione. Lotta, contrasta e prova qualche ripartenza, approfittando del leggero calo dei catalani.

6)

Mkhitaryan:

conferma di essere uomo da grandi palcoscenici. Con la consueta intelligenza, capisce che la dinamica del match lo costringe a stare in zona, per provare a raddoppiare Dimarco in marcatura su Yamal, addirittura triplicato quando esce anche Bastoni. Ottimo nelle letture preventive, lo è meno nei contrasti che non sono il suo mestiere preferito. Molle su Yamal in occasione della prima rete catalana.

6

Dimarco:

deve fare una partita prettamente difensiva cioè è costretto a sacrificarsi in un ruolo nel quale non dà il meglio di sé. Io ho il dubbio (solo il dubbio eh) che sarebbe stato meglio impiegare Carlos, certamente più difensore e con più gamba per eventualmente ripartire, anche con minore qualità.

Però Dima riesce anche a procurarsi una palla gol, che purtroppo gli arriva sul destro.

5.5

(Carlos:

più di mezz’ora giocata con buon rendimento. Chiude meglio su Yamal – da capire se abbia contribuito anche il calo del catalano – e in un paio di occasioni si fa vedere in avanti. L’impressione è che in generale quelli meno utilizzati conservino più energie.

6)

Lautaro:

il discorso sull’usura e sulla… crisi energetica riguarda anche lui. E persino Thuram, come vedremo. Resta il rimpianto sul fatto che non si sia voluto investire su una vera terza punta, forte, che  attraverso le rotazioni, avrebbe consentito all’Inter tra l’altro di arrivare ai match decisivi con i due attaccanti titolari sani e… vivi.

Lui lotta sempre, ma poi non si presenta in area.

6 di… sola stima

(Taremi:

a sorpresa fa relativamente bene, senza esagerare perché anche lui non è certo una punta aggressiva e insidiosa. Però entra abbastanza nel vivo della manovra e ha al suo attivo qualche buona giocata.

A conferma ancora una vola, che i meno… sfruttati si sono presentati in condizioni migliori.

6)

Thuram:

gioca pur non essendo visibilmente in condizione, soprattutto per la mancanza di allenamenti nella fase pre-match. Parte con un gol capolavoro che sarà ricordato nella storia del calcio, conferma di poter essere un pericolo costante, per il modo di giocare dei catalani, ma gli manca qualcosa come brillantezza fisica: ad esempio nel secondo tempo quando ha la palla profonda per puntare la porta, ma gli viene a mancare… la gamba, cioè il suo forte.

Un voto in più per il gol spettacoloso che mette la partita in discesa.

7

(Zielinski:

anche per lui pochi minuti che non consentono una valutazione.

s.v.)

All. Inzaghi:

penso che non si possa analizzare la prova della sua Inter senza teer conto dei limiti della rosa e del percorso straordinario da agosto a oggi, con tanti infortuni e tanti giocatori logorati dagli… straordinari.

Lui sarebbe uno che preferisce pressare alti e attaccare e nell’intervallo (poi durante tutto il secondo tempo) chiede ripetutamente alla squadra di alzarsi. Ma la pressione del Barca è fortissima e le gambe dei nostri non girano più come a novembre.

Nella condizione data credo fosse impossibile fare più di così: teniamo presente che se i nostri gol sono nati da prodezze individuali, anche i loro sono conseguenza di errori dei singoli, non imputabli quindi al sistema di gioco.

Riceve i (meritati) riconoscimenti persino dal NYT e questo la dice lunga.

7

Luciano Da Vite

126 pensieri riguardo “Un’Inter da sballo. Riuscire a ripetersi farebbe la storia: Barcellona – Inter 3-3

  1. Lo dico prima della gara: quale che sia il risultato non scriverò post su Inter Barcellona.

    Continuerò, se posos, a occuparmi delle giovani sulle quali c’è meno animosità

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  2. L’atmosfera è stata molto tesa in questi ultimi giorni. Non solo qui sul blog. Speriamo che la squadra sia riuscita a “proteggersi”. Ovviamente Luciano, spero che tu cambierai idea e scriverai della partita. Ma posso capire.

    Adesso solo forza ragazzi, forza mister, forza Inter!

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  3. ieri è nata mia figlia. Stasera vittoria storica per emozioni e cuore….un due giorni incredibili!!!! Grazie ragazzi perché davvero era impensabile all’88’…..meglio della finale mondiale 2006….epica!

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  4. Dare dei meriti particolari significa essere ingiusti nei confronti della squadra….però a mio parere il simbolo della ferocia e determinazione stasera è acerbi che ha caricato tutti nel momento più difficile e ha attaccato credendo di fare la differenza

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  5. E’ un segnale. Se decido di non scrivere più…si vince

    Ragazzi immensi davvero tutti e il mister con loro

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  6. Tanti cari auguri Sergio!

    Non mi sono ancora del tutto ripreso da ieri…grandissimo cuore!

    Finalmente la buona sorte ha guardato di qua.

    Cuore enorme da parte di tutti.

    Ho una domanda per gli amici del blog: di fuoriclasse ne ho visti ma, a memoria, nessuno come Yamal in grado di puntare uomo senza pause per 120 minuti. Tutti nel match si prendevano pause, impossibile essere sempre brillanti e lucidi

    Puntare sempre uomo è faticoso, non è giocare di posizione facendo girare palla…..questo qui non è umano.

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  7. Partita che entrerà nella storia, complimenti a tutti quanti, dai dirigenti, staff tecnico, giocatori e tifosi. Non smetterò mai di ringraziare questo gruppo e l’avrei fatto anche se fossimo usciti ieri sera, bravi tutti anche i subentrati, mi ha sorpreso perfino Taremi, nell’ultimo gol c’è anche del suo.

    Sono andati al di là delle loro possibilità fisiche, Dumfries nell’ultimo gol non ha neanche più la forza di esultare, Lautaro che ha dato tutto fino a quando è stato in campo, Thuram che ha tirato fuori le ultime energie per dare il pallone a Taremi sul gol di Frattesi, Sommer un Superman, Acerbi un highlander, bravi bravi tutti veramente.

    Roberto secondo me Yamal gioca con una spensieratezza incredibile, è un piacere vederlo giocare, un fuoriclasse assoluto, beati i tifosi del Barcellona che possono goderselo lui come tanti altri giovani che hanno, di questa squadra penso che ne sentiremo parlare per anni, dovrebbero solo imparare a essere più sportivi e riconoscere i meriti dell’avversario e non attaccarsi sempre all’arbitro che tra l’altro li stava favorendo se non fosse intervenuto il Var.

    Congratulazioni a Sergio per la nascita della figlia.

    Luciano se questi sono i risultati dal tuo non scrivere ti dispensiamo per la settimana prima della finale. Scherzo, fa sempre piacere leggere i tuoi post e commenti.

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  8. Grazie di cuore del pensiero ragazzi.

    Avete detto perfettamente della squadra, sembrava italia Germania del 70 e l’urlo di Repice sul pareggio di Acerbi è da immortali. Anche Taremi ha dato il meglio bisogna riconoscerlo giustamente ed è tanta roba se si considerano i raddoppi sul genio del calcio, Yamal! Un ragazzino che praticamente danza sulle punte e quasi lievita …..mai visto uno che prende il tempo in questo modo a chiunque telecomandando il piede….

    Ora Oaktree dovrà rispettare i valori mostrati, è troppo in vista per non farlo :).

    Buona giornata e….complimenti ai ragazzi!

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  9. E adesso mi auguro che ,almeno per qualche giorno ,si parli solo di calcio giocato…e Auguri a Sergio !

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  10. Grazie a voi del pensiero. Sono d’accordo, a prescindere da quello che è stato e che sarà, partite come queste capitano una volta in tanti anni, tanto vale fare i complimenti al mister perché con nessuno dei mister precedenti abbiamo visto tanta qualità e intensità

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  11. carissimi auguri a Sergio,. la prestazione dei ragazzi mi sta facendo venir voglia di rimangiarmi la promessa fatta agli amici del blog. Tan to è giuà successo milel volte, che io abbia un umore instabile non è una novità

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  12. Ti ringrazio del pensiero Luciano, chi più (io) chi meno si lascia prendere da stati umorali. Io cerco di fare del mio meglio per non cedere allo sfogo e per non proiettare sugli altri i disagi personali quindi sto evitando di scrivere quando risultati o polemiche darebbero il via a certe pulsioni.

    Di fronte però alla riconciliazione con il calcio di un match come quello di ieri sera (direi anche andata e bayern) chiunque si lascerebbe andare a slanci di entusiasmo….ed è giusto così

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  13. Eliminare Bayer e Barca è stata una vera prodezza.

    Certo, serve come sempre che gli episodi girino a favore ma perchè ciò possa avvenire devi essere li, quindi grande merito a tutti ed in particolare ad Inzaghi.

    Ero molto scettico che potesse crescere rispetto all’allenatore della lazio, capace di guidare la propria squadra as un paio di mesi al top, per poi crollare come molti prima di lui.

    Il primo anno mi aveva confermato questa sensazione ma poi il tecnico è migliorato. La finale di CL, ma soprattutto il campionato dello scorso anno condotto in testa dall’inzio alla fine, ha dimostrato come i miei timori fossero errati.

    Questa stagione ha confermato la crescita esponenziale di Inzaghi che se avvesse avuto una squadra un pelo più completa, probabilmente sarebbe in testa anche in campionato.

    Ora siamo sempre in bilico tra stagione storica e stagione eccellente che, purtroppo, in caso di zero titoli verrà poi dimenticata o comunque ricordata con il classico “abbiamo fatto ma purtroppo …”

    Non resta che incrociare le dita. Non so come gestirà le rimanenti partite. Certo occorre far recuperare bene i top ma anche non farli giocare mai potrebbe essere un boomerang perchè la ruggine non è mai una cosa positiva.

    Se posso fargli un appunto le gestione degli ammoniti: io, come molti, mi lamentavo all’danto per la scarsa fisicità contro Yamal. Ma capisco anche i giocatori che in caso di giallo sanno che verranno sostituiti. Ance ieri Micky mi sembrava il più lucido del cc ma non è sfuggito alla tagliola del giallo=cambio.

    Ma oggi questa casa passa in quarto/quinto piano.

    Ancor aun grande grazie ai ragazzi

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  14. Grandissimi tutti niente da dire. Onestamente dopo essere stati ripresi, per l’ennesima volta, al 2-3 avevo perso le speranze, non mi sembrava che fossimo in grado di arrivare al pareggio . E non vedevo come avremmo potuto fare meglio di loro nei supplementari. E invece … Partita epica, comunque andra’ rimarra’ nella storia, non penso solo per Inter e Barcellona …

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  15. Sergio Longoni, non ho dimenticato il tuo discorso sui giovani. ti dirò presto la mia opinione

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  16. Grazie Luciano.

    Cosa ne pensate del Paris ? io credo che sia alla nostra portata, sicuramente non partiamo sfavoriti come due anni fa, abbiamo anche più consapevolezza nella nostra forza, poi è una partita secca e può succedere di tutto e basta un episodio per cambiare tutto, mi auguro che da qui al giorno della finale si riesca a recuperare anche un pò di condizione atletica e far riposare un pò quei giocatori che sono stati utilizzati di più senza però trascurare il campionato perchè anche se penso che ormai sia andato nel calcio non si sa mai e noi proprio martedì lo abbiamo dimostrato.

    Con il Torino sono curioso di vedere che formazione manderà in campo il Mister, mi aspetto che Thuram, Lautaro, Dumfries reduci da infortuni non entreranno neanche nelle rotazioni durante la partita.

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  17. Sergio Longoni: sono d’accordo con te sul fatto che sarei cauto a privarmi di Asllani e di Zalewski. Secondo me il primo può ancora diventare forte. Il secondo continuerà ad essere un bel giocatorino, vivace.

    Il problema però è, come sempre, con chi ti confronti, quali sono le tue aspirazioni, quali le tue possibilità.

    Puoi privarti di entrambi ma bisogna essere certi che i nuovi arrivi siano migliori.

    Per esempio, non cambierei mai Asllani con Nicolussi Caviglia.

    Ma Nicolussi non lo seguo da un po’ e il mio pensiero inevitabilmente si basa sul giocatore che conoscevo.

    Se penso a una finale di CL o a una partita decisiva per lo scudo, al momento non vorrei vedere in campo nessuno dei due.

    Se mi chiedi chi dei due un domani può essere all’altezza, ti rispondo, sapendo di poter sbagliare, che per me ha più possibilità Asllani.

    Se mi chiedi se, essendo un giovaneo piuttosto talentuoso, avrei preferito vedere in campo Assllani anziché Calha contro De Jong, ti dico di no.

    Se si parla di fabbian, anche lui utimamente lo seguo meno rispetto a quando lo vedevo ogni domenica.

    Il Fabbian che conoscevo io era un giocatore forte ma incompleto. Nel senso che ricordava un po’ il Frattesi attuale: non fortissimo in interdizione pur avendo più prestanza dell’ex romanista, non fortissimo in fase di costruzione e palleggio, micidiale negli inserimenti a sorpresa in area, soprattuto su palle alte (rispetto a Frattesi ha anche più cm)

    Se considero però che nel Bologna ha giocato circa un terzo dei minuti disponibili in campionato, penso che difficilmente all’Inter troverebbe più spazio.

    Se dovesse venire per sostituire Frattesi, sono convinto che sarebbe un indebolimento della rosa.

    So che posso sbagliare e poi si devono considerare altre cose: se per riscattarlo spendo 13 milioni e dalla vendita di Frattesi ne prendo 40 (oltre a considerare il risparmio sull’ingaggio, perché uno é nazionale e ambito da forti club, l’altro no) tutto rimanda a che cosa ne faccio dei soldi ricavati. Dovessero contribuire in modo determinante a prendere una punta fortissima, forse ne varrebbe la pena.

    Non so se mi sono spiegato.

    Altro discorso sarebbe riportare a casa gratis, come settimo centrocampista, inizialmente, Ale Stankovic. Egoisticamente farei subito questa operazione, ma se ragiono in prospettiva per il giocatore e indirettamente per noi sarebbe meglio che giocasse per raggiungere prima il suo livello top e poi giudicare.

    Sono d’accordo con te con la superficialità e l’impazienza di noi tifosi. Credo che siamo tifosi e non tecnici perché siamo legati all’hinc et nunc..

    Detto questo io non ho mai fischiato (o disapprovato con mormorii diffusi, che è anche peggio) un mio giocatore, giovane o vecchio. Perché fiaccarlo nel morale è cosa controproducente.

    Detto questo è anche vero che nessuno dei giovani ‘maltrattati a San Siro ha poi avuto una carriera folgorante.

    Sul discorso generale dell’atteggiamento vero i giovani, la mia opinione l’ho detta spesso e non posso che ribadirla.

    Un allenatore ha l’obbligo professionale di schierare i più forti.

    Ogni allenatore vede quotidianamente cosa sanno fare i giocatori della sua rosa e i giovani ‘allegati’.

    Nessun allenatore è masochista.

    Se un allenatore non fa giocare un giovane sono propenso a credere che abbia uno più forte: in Italia, in Spagna in Germania ovunque.

    Certo se lo scarto di valori è minimo, un allenatore può sbagliare, come accade per la scelta tra due giocatori maturi.

    Ma se lo scarto è minimo, o sono due fuori classe e allora l’esclusione del giovane è dolorosa o se sono due giocatori di livello medio, comunque il sacrificato non diventerà un campione.

    Nella storia dell’Inter non conosco fuoriclasse o semplicemente campioni affermatisi fuori perché da giovani il loro valore è stato incompreso o misconosciuto.

    Se pensi che uno sia buono ma debba poter crescere è naturale che tiu lo dia in prestito.

    Ma un Balotelli, per esempio, pur essendo in una squadra con grandissime punte, è stato buttato dentro molto giovane. Solo che di Balotelli, non dico di Yamal o Pedri, non ne sono più usciti dal nostro vivaio.

    Sinceramente, io credo che velasco, che stimo, abbia detto una grossa sciocchezza, si sia adagiato su un luogo comune molto diffuso e ripetuto da molti come un manrtra.

    Ma per me se a certi livelli esordiscono pochi giovani è perché produciamo pochi giovani di valore e precoci, visto che all’estero i costi sono minori e si possono prendere giocatori già pronti a prezzi abbordabili.

    Bisogna considerare anche la differenza tra essere una squadra che punta a vincere e una che punta a lanciare giovani da vendere per sopravvivere.

    E’ logico che nella seconda il buon giovane trovi più spazio e trovi pure meno concorrenza.

    Ma, lo ripeto, se una squadra ha un potenziale fuoriclasse già apprezzabile come rendimento, non lo cede neppure in prestito .

    In fondo, ad esempio, l’Inter ha dato delle chance a Pinamonti e l’ha ceduto quando ha visto che non sarebeb diventato un fuoriclasse ma solo un buon giocatore.

    Poi in prospettiva si può dire che ha sbagliato perché oggi ci starebbe eccome al posto di alcune ‘riserve’. Ma perché l’Inter ha sbagliato la valutazione delle riserve, no quella su Pinamonti.

    Non so se sono stato abbabùstanza chiaro sul mio pensiero in proposito

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