Il bicchiere mezzo pieno: Inter – Udinese 2-1

Foto: Henrik Mkhitaryan contro Oumar Solet. Uno degli scontri di gioco nell’ultimo turno di campionato contro l’Udinese. Ancora una grandissima prova per il nostro centrocampista (fonte: Getty Images).

Partita dai due volti, con un primo tempo sontuoso e una ripresa iniziata in controllo, probabilmente troppo prematuro, e finita in sofferenza.

A otto gare dalla fine conta soprattutto il risultato, ma la situazione complessiva della squadra, alla luce della serie dei prossimi impegni decisivi ravvicinati, desta più di una preoccupazione.

Per infortuni, squalifiche e rotazioni, contro l’Udinese mancavano all’inizio ben quattro giocatori cardine: Bastoni, Barella, Dumfries e Lautaro oltre allo  stesso Zielinski, per non considerare Taremi, infortunatosi proprio nel momento in cui si stava riscattando con la sua nazionale.

Eppure inizialmente la squadra non ne ha risentito.

L’avvio di partita è apparso straordinario, perché dopo un quarto d’ora sono state costruite almeno tre palle gol e alla mezz’ora eravamo in vantaggio di due reti.

Ma soprattutto i nostri hanno dimostrato di trovarsi a memoria e i movimenti sincronici di tutti i giocatori erano funzionali a creare spazi in fase di possesso e viceversa a chiuderli sui tentativi di ripartenza friulana.

L’Inter sembrava un meccanismo perfettamente funzionante, anche perché le varie componenti erano tutte di assoluta qualità.

Eppure se si guarda la panchina si poteva anche capire che non tutto sarebbe andato liscio fino al termine: oltre a Barella, poi entrato, ed escludendo i portieri, c’erano quattro Primavera e alcuni esponenti della rosa che ad oggi non hanno dimostrato di poter sostituire i titolari con efficacia paragonabile, di sicuro non tutti insieme: Correa, Asllani, Zalewski.

Comunque la squadra nella ripresa è entrata in campo con un atteggiamento conservativo, cioè proprio nel modo che più mi impensierisce, anche se posso comprenderne le motivazioni.

Si cercava di smorzare il ritmo, chi aveva la palla la giocava spesso da fermo, il giro palla diventava lento perché gli smarcamenti dei singoli finalizzati a creare spazi erano molto più rari.

Così si è dato  spazio e coraggio all’Udinese, praticamente inesistente nel primo tempo sul piano offensivo (l’xG loro in questa frazione è stato di 0,11).

I friulani hanno capito che la situazione stava volgendo a loro favore e hanno inserito giocatori più offensivi, per accrescere la pressione sulla nostra retroguardia.

Quando l’Inter ha dovuto ricorre ai cambi, per l’ultima mezz’ora, la svolta è apparsa ancora più netta: è arrivato il loro gol e sono arrivate due parate prodigiose di Sommer a salvare il risultato.

Perché?

Perché solo il cambio Frattesi – Barella era teoricamente indolore.

Al posto di un Arnautovic finalmente tosto e in salute è entrato l’ectoplasma Correa, al posto di Calha, Asllani.

A sua volta Bisseck ha rilevato Carlos Augusto, avanzato a sostituire Dimarco.

Così abbiamo perso sia nella linea difensiva sia nella fascia, perché Bisseck teoricamente non è inferiore a Carlos, ma schierato a sinistra perde costantemente un tempo di gioco per portarsi la palla sul destro e viene aggredito, mentre Carlos in fascia non è Di Marco.

Non è una critica al mister, perché nella situazione non si poteva far altro.

E’ solo la conferma che alla squadra se vuole correre in tutte le competizioni, mancano alternative accettabili.

Oltre al portiere, le alternative realistiche a mio parere sono:

  • Pavard – Bissesk (a destra!),
  • Acerbi – de Vrij,
  • Barella – Frattesi,
  • Bastoni – Carlos,
  • Miki – Zielinski,
  • Una delle punte – Arna.

Manca all’organico un’alternativa affidabile sulla sinistra (Zalewski per me non lo è) e una sulla destra (il pur bravo Darmian ha caratteristiche troppo diverse da Dumfries).

Ma soprattutto mancano le alternative a Calha e due alternative di sostanza alle punte.

Allora si capisce perché quando ti vengono meno 4-5 colonne e devi comunque fare il turn over (necessario per reggere su tutti i fronti giocando ogni 3 giorni partite decisive) la squadra può andare in difficoltà.

Il mio può sembrare un partito preso e/o un accanimento… terapeutico, ma io vedo in questa situazione una grossa responsabilità della proprietà.

I proprietari non sono più i cinesi che non potevano spendere soldi, perché erano in crisi altri loro settori imprenditoriali e per l’ostacolo della politica nazionale.

Qui i proprietari sono facoltosissimi e non hanno altri vincoli che le regole calcistiche e la loro visione imprenditoriale.

Nel mio piccolo, sono perfettamente d’accordo con le affermazioni di Phragrance: “In sostanza: Oaktree sta gestendo il club con l’obiettivo di venderlo, non di rilanciarlo con fondi propri. E fino a quando i conti reggono, non ha alcun interesse a metterci soldi”.

Ecco io, se posso, critico proprio questa miopia gestionale (che deriva da totale non conoscenza del mondo calcistico, non, ovviamente, da inadeguatezza generale, che sarebbe tesi ridicola, sostenuta… da me).

Perché credo che nel calcio i conti in equilibrio siano funzione e prodotto della efficacia sportiva: risparmiare 70 o 80 milioni necessari per acquistare un paio di giocatori forti che completano la rosa e, se hai bisogno di un braccetto di sinistra, investire solo 6 milioni su un Palacios, non è una buona soluzione sul piano tecnico e di conseguenza rischia di non esserlo neppure sul piano finanziario…

Se qualche investimento ti porta risultati, migliorano anche i conti finanziari, se la mancanza di qualche investimento mirato ti preclude l’ottenimento di risultati sportivi, non so se i conti resteranno in equilibrio, a causa dei minori introiti.

In ogni caso non so se una squadra con i conti in ordine ma con  la necessità di grandi investimenti per tornare a primeggiare avrà un valore di mercato superiore  a quello di una squadra saldamente al top a livello internazionale.

Ma tutto questo importa relativamente a noi tifosi.

A noi serve che si resti competitivi e possibilmente che si vinca.

Vediamo la possibilità di completare una stagione esaltante (ad aprile in competizione su tutti i fronti, credo unici in Europa) con qualche titulo straordinario, ma vediamo le difficoltà che qualche carenza di organico, prevedibile in sede di allestimento del gruppo squadra, può indurre rispetto al conseguimento di questi obiettivi.

Tutto qui.

Tornando alla partita, una cosa fondamentale da capire, non tanto da noi tifosi ma da Inzaghi e dal suo team, è il motivo per cui c’è stata questa svolta tra primo e secondo tempo.

Perché probabilmente senza le sostituzioni avremmo sofferto di meno, ma sicuramente la flessione dinamica era iniziata subito, ben prima delle sostituzioni citate, le quali se mai hanno acuito le difficoltà.

Problema fisico o atteggiamento mentale incautamente speculativo?

Senza contare che esistono anche gli avversari e che pure la loro crescita è un fattore da considerare.

Quel che mi sembra certo è che la nostra possibilità di andare avanti almeno nelle due manifestazioni più importanti è legata al recupero degli infortunati, mentre per i derby di coppa Italia temo che si dovrà far ricorso anche a qualche Primavera.

Come al solito, qualche considerazione e curiosità sui…

Dati statistici

Purtroppo in questa occasione sul sito ufficiale della Lega sembra sia stata sperimentata, solo per la nostra partita, una strutturazione dei dati più complessa la cui consultazione approfondita richiederebbe molto tempo.

Soprattutto per quanto concerne i dati individuali.

Le poche cifre di cui disponiamo sembrano comunque evidenziare una conferma delle impressioni visive, poiché sottolineano una leggera prevalenza complessiva interista e una decisa superiorità della nostra squadra nel primo tempo, quasi compensata dalla prova più efficace dei friulani nella ripresa

Il primo dato significativo in proposito è proprio costituito dagli xG che nel primo tempo ci vedevano ampiamente in vantaggio: il nostro 1,27 infatti era il frutto dei due gol, del palo colpito da Frattesi e di un altro paio di occasioni mancate da posizione favorevole, mentre il loro 0,11 verosimilmente si riferiva all’unico colpo di testa, centralissimo e senza pretese, effettuato da Lucca.

Il dato finale invece riequilibra parzialmente la situazione con il nostro 1,66 contro il loro 0,74.

In linea generale comunque si riscontra un certo equilibrio, situazione anomala per le nostre gare e soprattutto per quelle casalinghe

A livello di tiri totali, per esempio, la nostra prevalenza è insolitamente lieve: 13 contro 11, mentre a livello di tiri nello specchio prevalgono addirittura i friulani (4 contro 3) e bisogna dire che in questo caso l’esiguità delle nostre conclusioni fa suonare un campanello d’allarme.

I tiri da dentro l’area sono stati 10 per noi ma ben otto per loro

Più netta la nostra prevalenza nel possesso palla, 60 a 40.

Un dato curioso: i passaggi all’indietro sono stati ben 309 per noi contro 161 loro e persino nel numero di azioni manovrate, solitamente un nostro punto forte si registra uno stentato 78 a 76, anche se poi la durata media delle stesse presenta dati clamorosi che non so se siano da leggere come un fattore positivo.

Equilibrio nell’indice di rischio dei passaggi, 19% a 18%.

Le occasioni da gol sono state 10 a 8 per noi.

Abbiamo recuperato palla in 39 occasioni contro 37.

Le palle perse da noi sono state 4 contro 6.

Per il resto vantaggio nostro nei passaggi riusciti (473 a 299) e nella percentuale dei passaggi stessi (87% a 85%). Anche qui il nostro dato non è entusiasmante, visto che si considera valida una percentuale di almeno 90.

Credo che abbia influito in questo l’affanno e il disordine tattico verificatosi nel secondo tempo, quando spesso anche per la mancanza della giusta distanza tra i reparti abbiamo perso banalmente parecchie palle in uscita.

I loro cross sono stati 17 contro i soli 7 nostri e hanno prevalso pure nei dribbling riusciti: 17 a 10.

Infine i friulani hanno percorso 116 km, contro i 115 nostri, ma soprattutto hanno effettuato 201 scatti, contro i 180 nostri.

Insomma considerando il valore delle due formazioni, sembrerebbe di poter considerare la loro condizione del momento superiore alla nostra.

Le pagelle

Sommer:

due parte straordinarie ognuna delle quali vale due punti in classifica. Secondo alcuni sul loro gol ha qualche responsabilità perché Solet calcia da lontano.

Ho rivisto l’episodio e non mi sembra proprio.

In ogni caso responsabilità maggiori sono di  Correa, molle come una mozzarella nel contrasto con Solet, mentre in seguito Barella, già ammonito non può affondare nel contrasto. Poi ci sono responsabilità della linea difensiva che si appiattisce troppo e lascia al francese la possibilità di calciare in totale libertà.

Volendo trovare un errore di Sommer, nell’occasione, è il rinvio lungo proprio su Correa che si trasforma inevitabilmente in una ripartenza dei friulani.

7.5

Pavard:

quando c’è da appoggiare l’azione è sempre puntuale e positivo, col suo buonissimo destro. In fase difensiva stringe sul pericoloso Lucca, garantendo buone chiusure quando l’attaccante agisce sul suo verante.

6.5

Acerbi:

insolitamente Lucca gli sfugge un paio di volte. Nel primo tempo conclude di testa troppo centralmente, nella ripresa solo un grandissimo Sommer evita il peggio. Quasi… più bravo quando si spinge in avanti come il velo che rende possibile il primo gol.

6.5

Carlos Augusto:

sembra in un ottimo momento come condizione, in fase difensiva non fa rimpiangere l’assente Bastoni. Nel sostegno all’azione  offensiva non è… Dimarco ma risulta sempre utile.

6.5

Darmian:

anche lui non è certo Dumfries come capacità di ribaltare l’azione e anche di andare a chiuderla di prepotenza, però sul suo lavoro ordinato e positivo nelle due fasi si può sempre contare.

6+

(Zalewski:

ci mette un po’ di corsa e energie fresche, ma nel complesso si vede poco.

s.v…. un po’ largo)

Frattesi:

in avvio prende un palo, calciando da due passi, ma ha la giustificazione  di essere costretto a una conclusione ‘forzata’. Comunque poi si riscatta con un grandissimo gol, di controbalzo. Meglio del solito nel lavoro con la squadra.

Resto della miaidea: se proprio si deve cederlo, mai a una rivale italiana.

7

(Barella:

appena entrato deve spendere un giallo necessario per frenare una ripartenza udinese.

Questo fatto lo condiziona soprattutto in occasione della discesa di Solet, quando non può rischiare l’intervento per non lasciare la squadra in dieci.

Probabilmente il suo spirito agonistico ne risulta un po’0 frenato anche in seguito.

6-)

Calhanoglu:

si conferma perno indispensabile del centrocampo interista, per le sue doti di play completo (tecnica, fisicità corsa e tiro) ma anche perché non esiste in rosa un’alternativa che possa dare le stesse garanzie.

7

(Asllani:

purtroppo non riesce a fare quel salto di qualità che da sempre ci si attende da lui. Pulito, ordinato, fa il compitino con zelo ma per le ambizioni dell’Inter ci vuole ben altro, sia nei contrasti sia in impostazione.

6-)

Mkhitaryan:

tutto normale: l’intelligenza, l’abilità tecnica, la visione di gioco sono stra note. Continua a stupire invece, a 36 anni la corsa intesa come dinamismo ma anche come progressione.

E’ davanti quando serve, con i tempi giusti è dietro a salvare, da ultimo uomo, nei minuti di recupero.

8

Dimarco:

entra in modo decisivo nell’azione dei due gol  e sciorina il solito repertorio di intraprendenza, abilità tecnica ho  la soddisfazione di averlo visto giocare, prevedendone in parte la carriera esattamente 20 anni fa, quando ancora potevo andare a osservare persino i pulcini.

8

(Bisseck:

conferma che il suo impiego a sinistra è in realtà un ripiego. Per questo era stato preso…Palacios. Conferma anche la strapotenza fisica ma la necessità di una crescita tattica: per esempio sulla conclusione di Lucca miracolosamente respinta da Sommer è lui che si perde l’uomo.

6, perché non ha colpa se deve giocare a sinistra)

Thuram:

un buon primo tempo durante il quale fa a botte e a chi corre più forte con due colossi come Bijol e Solet e riesce a rendersi utile. Nella ripresa si vede di meno, ma ha meno assistenza dai compagni e soprattuto dalla… seconda punta.

6.5

Arnautovic:

conferma di saper giocare a calcio e di essere un grandissimo puntero, quando il fisico lo assiste e può giocare con un minimo di continuità.

7

(Correa:

non si capisce come un giocatore professionista, con una buonissima carriera in Derie A possa dimostrarsi così privo di energie e di determinazione.

5.5 perché avremo ancora bisogno di lui)

All. Inzaghi:

per la squadra che ha presentato nel primo tempo sarebbe da nove. Per quella del secondo tempo da sei stiracchiato. Le responsabilità però non sono certo sue. Tanti infortuni (prevedibili per il susseguirsi di scontri ravvicinati), rosa incompleta o in certi ruoli inadeguata e nessuna possibilità di attingere alla Primavera perché i due giocatori relativamente più pronti, Alexiou e ‘Bere’, occupano ruoli dove non servono.

Il mister ha indirettamente risposto, secondo me a ragione, anche alle critiche sui cambi:

“Non avrei toccato nulla, su 5 cambi 4 sono forzati. Arnautovic e Frattesi avevano preso dei colpi, Dimarco e Darmian erano al rientro dopo 4 settimane fuori per infortunio e Calhanoglu aveva giocato due partite da 90 minuti con la Nazionale. Mercoledì avremo il Milan e Asllani è squalificato e abbiamo difficoltà numeriche oggettive”. 

Anch’io avevo dei dubbi sui cambi, ma capivo che non si può giudicare senza conoscere i fatti.

Concordo al 100% anche con questa  dichiarazione del mister:

“Secondo me siamo una squadra nata per giocare, dobbiamo giocare tecnicamente e quando non siamo puliti andiamo incontro a  20 minuti come questi in cui bisogna fare i complimenti all’Udinese”.

Una prestazione preoccupante: Sassuolo U20 – Inter U20 0-1

Non sembra essere un grande momento per la nostra Primavera, reduce da due pareggi e da una vittoria che stando alle cifre è importantissima, perché ottenuta in casa di una rivale diretta per le prime due posizioni che permettono di accedere direttamente alla final four, ma se si considera il gioco praticato e l’andamento della gara accende discrete preoccupazioni in vista del prossimo turno di Youth League.

La partita di martedì, in Turchia, sarà forse la più importante dell’intera stagione: una vittoria ci proietterebbe tra le prime 4 squadre giovanili d’Europa e questa volta i denigratori non potrebbero neppure parlare di sorteggio fortunato, vista la qualità degli avversari incontrati.

Ma non sarà facile, perché il Trabzonspor ha già eliminato juve e Atalanta, tra le altre e di norma alle sue partite casalinghe di YL assistono non meno di 30 mila spettatori.

L’Inter dovrà essere davvero al top per spuntarla e quindi c’è solo da sperare che le ultime prestazioni non tranquillizzanti si spieghino in parte col turn over e in parte con un lavoro finalizzato ad arrivare al meglio alla partita sul mar Nero.

Il turn over può aver contato, ma fino a un certo punto perché in campo c’erano giocatori generalmente  competitivi rispetto alle prime scelte.

La formazione iniziale era la seguente:

Zamarian

Della Mora, Re Cecconi, Maye, Motta

Venturini, Bovo, Topalovic

De Pieri, Lavelli, Zouin

Tra i cosiddetti titolari mancavano:

  • Calligaris per Zamarian
  • Aidoo per Della Mora
  • Cocchi per Motta
  • Alexiou per Maye
  • Zanchetta per Bovo
  • Berenbruch per Topalovic o Venturini
  • Spinaccè per Lavelli

Poi, davanti, si può discutere se ci piace più Zouin o Mosconi o Quieto.

Quindi non c’è dubbio che dal punto di vista del risultato sia stata una mezza impresa, ma da questo a parlare di ‘partita perfetta’  come ho letto da alcune parti, mi sembra una valutazione ad uso e consumo di un’ utenza di tifosi che vuole sentirsi dire cose belle.

In effetti i primi 20 minuti sono stati ben giocati dai nostri che chiudevano agevolmente dietro e ripartivano con verticalizzazioni efficaci.

Ma dopo la clamorosa traversa di Lavelli, la partita è totalmente cambiata.

Loro pressavano alti, uomo contro uomo e vincevano quasi tutti i duelli individuali.

Noi concedevamo poco, è vero, ma faticavamo moltissimo a ‘uscire’.

Nonostante qualche raro contropiede condotto con efficacia, ma arenatosi sull’ultimo passaggio sbagliato, credo che sino al gol di Cocchi non abbiamo più tirato in porta.

Qualche giocatore, pressato, ha mostrato limiti tecnici importanti, davanti Zouin è andato spegnendosi dopo un buon avvio e DePi non era certo nella sua miglior giornata, così Lavelli era troppo isolato e gli arrivavano poche palle giocabili.

La svolta è venuta a 20′ dal termine quando per un doppio giallo il Sassuolo è rimasto in dieci.

Ma anche in questa situazione i locali hanno continuato a premere e i nostri hanno commesso alcuni errori significativi persino in fase di gestione.

A quel punto Zanchetta, oltre al cambio De Pieri – Mosconi, ha sostituito Topalovic con Quieto per avere in pratica un attaccante dribblatore in più

Praticamente, però, non abbiamo mai tirato neppure in vantaggio numerico, se si eccettua il calcio piazzato da posizione impossibile con cui Cocchi, con la complicità del portiere avversario, ci ha regalato i tre punti.

Ripeto a Trebisonda (il nome antico di Trabzon) che conosco abbastanza bene e so essere un luogo di gente molto ‘passionale’, sarà necessaria una prestazione ben superiore per avere la possibilità di ottenere un risultato che da solo nobiliterebbe tutta la stagione

Pagelle

Zamarian:

chiamato in causa con una certa pericolosità solo in un’occasione, si è mostrato sempre sicuro negli interventi di normale gestione.

6.5

Della Mora:

nei primi venti minuti un po’ è riuscito a spingere, sovrapponendosi a DePi, poi si è dedicato solo alla fase difensiva e nel finale ha commesso uno svarione che ha rischiato di vanificare il nostro vantaggio.

5.5

Re Cecconi:

sempre impeccabile ed elegante negli interventi difensivi e negli appoggi.

Il prossimo anno sarà decisivo per la sua valutazione perché in serie C affronterà avversari di diversa forza e peso atletico,

6.5

Maye:

non è Alexiou e questo si sapeva. Difensivamente se la cava bene, in categoria, ma quando si passa alla transizione offensiva i piedi lasciano a desiderare.

5.5

Motta:

è un giocatore che difficilmente va oltre la sufficienza, ma in pratica mai va sotto.

Svolge il suo lavoro con applicazione e se può spingere (a Sassuolo è riuscito raramente) esprime le sue qualità migliore.

6

Venturini:

al solito tanto lavoro prezioso, grande sacrificio e qualche giocata di qualità.

6.5

Bovo:

gioca molto di posizione e assicura una buona copertura alla difesa.

Sufficiente nell’organizzare la transizione.

6

Topalovic:

le qualità teoriche e potenziali del giocatore non si discutono. Contro il Sassuolo ho letto giudizi molto positivi, addirittura entusiastici.

Per me la sua prestazione è stata insufficiente, per mancanza di ritmo e intensità, non compensata  da qualche rara giocata di qualità.

5.5

De Pieri:

inizia bene con qualche buono spunto, ma dopo una ventina di minuti rallenta e  a metà ripresa viene sostituito.

In Turchia servirà il miglior DePi.

6

Lavelli:

lui si sbatte moltissimo, sfiora il gol in apertura e poi colpisce una traversa da posizione favorevolissima. Va benissimo il lavoro per la squadra, ma dove è finito il giocatore che lo scorso anno segnava al ritmo di un gol a partita?

6

Zouin:

per mezz’ora non lo prendono mai e tutti i pericoli vengono da lì. Quando il Sassuolo alza il ritmo e il pressing non riesce più a piazzare il suo proverbiale sprint.

6

Cocchi:

in un quarto d’ora decide la partita con una prodezza balistica. Che avesse un sinistro raffinato lo si sapeva, se completerà il bagaglio atletico potrà diventare un giocatore interessante.

7.5

Quieto:

un quarto d’ora al posto di un grigio Topalovic per dare brio e dinamismo a una squadra che incontrava qualche difficoltà.

6

Mosconi:

con Spinaccè è il primo cambio, a mezz’ora dalla fine. In parte per ‘risparmiare’ due probabili titolari della partita in Turchia, in parte per dare nuove energie a una squadra apparsa un po’ in difficoltà. ‘Mosco’ senza fare nulla di eccezionale, il suo contributo in questo senso lo dà

6.5

Spinaccè:

continua il lavoro sporco ma importante fatto in precedenza da Lavelli, ma non riesce a crearsi occasioni per concludere.

6

All. Zanchetta:

in questa fase per la squadra sarebbe indispensabile disporre di tutti i titolari da ruotare, invece tra chiamate in prima squadra e infortuni, perde alcuni degli elementi più importanti e in alcuni ruoli non può ricorrere alle rotazioni necessarie.

Dopo un buon avvio, in casa della diretta rivale, la squadra subisce qualcosa, ma ci sta. Comunque regge e trova addirittura il gol della vittoria con uno dei suoi elementi più talentuosi.

Temo che a Trabzon dovrà ancora fare a meno di qualche pilastro prestato alla prima squadra.

7

Le altre giovanili

Giornata negativa per l’Under 18 sconfitta per 2-0 a Roma dalla Lazio.

Probabilmente ha inciso lo slittamento di giocatori verso la primavera, per ovviare a quello verso la prima squadra.

In ogni caso la qualificazione alle fasi finali non dovrebbe essere in dubbio.

Importante successo in trasferta per l’U17 che batte l’Udinese e porta a 4 punti il vantaggio sul Milan, prima inseguitrice.

Primato in classifica confermato anche per l’U16 fermata sul pari a Verona e per l’U15 che invece sempre a Verona ha vinto per 2-0 con gol di Pietro Omini e di Seghezzi. Per i ragazzi di Fautario questa è la quattordicesima vittoria consecutiva

Luciano Da Vite

13 pensieri riguardo “Il bicchiere mezzo pieno: Inter – Udinese 2-1

  1. Faccio una domanda: è più un rischio prendere un 25enne come Soulet o Palacios?

    Perchè ora il francese appare come un potenziale buonissimo giocatore ma a 24 anni, a settembre, l’Udinese lo prende se non erro da svincolato.

    Se fosse arrivato da noi sarebbe stato bollato come un rischio, profilo non pronto, ecc. E’ chiaro che un minimo di rischio ci sia – sia che si punti su Soulet o Palacios – ma vediamo che è rischioso anche puntare su Taremi e Correa…..

    Io ribadisco che – al netto del tutti vorremmo poter spendere sul mercato ogni anno parecchi soldi, ci mancherebbe – nella nostra situazione (debitoria e con proprietario un fondo che non vuole perdere denari) occorre rischiare su profili che garantiscano quanto meno una fisicità adeguata. Poi ci si lavora sopra.

    Taremi, Asslani, Correa e anche Arna hanno ottima tecnica ma si caratterizzano tutti per una estrema inadeguatezza fisica che li rende spessissimo tra i peggiori in campo. In molti casi non utlizzabili per acciacchi vari. E temo anche Zelinski rientri in questo novero.

    All’opposto Dum e Bisseck e anche Carlos non hanno tecnica sopraffina ma difficilmente sono tra i peggiori in campo. Perchè la lora intensità e forza fisica mascherano i difetti tecnici.

    Potendo spendere cifre importanti ovvio che andrebbero cercati profili capaci di abbinare tecnica e fisico – i top di gamma – ma anche senza cifre rilevanti (cmq superiori a molta concorrenza italiana) quanto meno la fisicità nel mondo la si trova.

    Spero di aver reso l’idea.

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  2. In una partita così importante e ‘dura’ non si possono sbagliare in tre minuti un calcio di rigore e un gol atre metri dalla porta.. loro hanno tanta forza fisica e menano senza preoccupazioni. temoi che alla distanza la fisicità possa fare la differenza

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  3. recidivo dal dischetto, tra l’altro… Va beh, spiace, non sembrava impossibile fare un po’ meglio

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  4. Y. L. Trabzonspor Inter 1-0

    Ho dovuto aspettare a scriverne, per smaltire la delusione, davvero cocente.

    Come hanno detto sia mister Zanchetta sia il direttore Tarantino, abbiamo fatto un percorso spettacolare, inimmaginabile, con otto vittorie consecutive, spesso in trasferta e contro autentici squadroni.

    Siamo caduti sul nono ostacolo in maniera dolorosa.

    Ancora una volta devo concordare con il mister: primo tempo meglio noi, secondo tempo meglio loro.

    Ma se facciamo il conto delle occasioni reali noi ne abbiamo avute almeno tre, clamorose. Loro solo una, su gentile omaggio di un nostro giocatore, ma non hanno mai costruito un’azione da gol.

    Per i nostri è stato un test importante: giocavano davanti a un pubblico che numericamente non sempre è presente in serie A (oltre 40 mila persone) e soprattutto ‘gasato’ in maniera incredibile.

    Gli avversari hanno subito dimostrato una superiore prestanza fisica e la determinazione ad usarla ai limiti del lecito..

    Nel primo tempo la superiorità tecnico tattica dei nostri ha prevalso e dovevamo sfruttare la situazione, ma non ci siamo riusciti ed era evidente che nella ripresa qualcosa sul piano fisico avremmo pagato.

    Nonostante ciò abbiamo ancora costruito qualcosa e abbiamo stoppato con sicurezza tutte le loro iniziative.

    Fino a quando uno dei nostri ha deciso di …lanciare verso la nostra porta , in perfetta solitudine, il loro centravanti, il cui tiro è stato pure deviato da un difensore in recupero.

    E’ stata comunque una partita importante perché ha chiarito la situazione attuale dei singoli, quando l’asticella delle difficoltà viene alzata.

    Pagelle sintetiche.

    Calligaris:

    concentrato, incolpevole sul gol, bravo nel dirigere i suoi difensori

    6.5

    Della Mora:

    primo tempo discreto, ripesa saggiamente in copertura. Certo, nello spingere non è …Aidoo

    6

    Garonetti:

    l’assenza di Re Cecconi era potenzialmente grave, invece ‘Garo’ in fase difensiva ha tenuto benissimo. Mezo punto in meno per il gol sbagliato quando in perfetta solitudine ha colpito di testa al centro dell’area.

    6

    Alexiou:

    Con ‘Spina’ e ‘Mosco’ era quello che fisicamente ha retto lurto con i turchi. Leader della difesa, capitano vero, pronto per il professionismo. Vedremo a quali livelli.

    7 .

    Cocchi:

    tra i giocatori tecnici è stato quello che ha retto meglio il confronto. Davvero una buonissima sorpresa per me, che ne ho sempre apprezzato la qualità del piede mancino, ma avevo dubbi sulla sua…compatibilità con le grandi battaglie fisiche.

    7

    Venturini:

    il migliore dei nostri centrocampisti. Primo tempo di grnde corsa e combattività, impreziosito da alcune belle giocate. Si danna l’anima e alla distanza un po’ paga.

    6.5

    Zanchetta:

    il suo compito era quello di schermare davanti alla difesa e far ripartire l’azione grazie alla precisione dei suoi lanci. In entrambi i compiti è stato un po’ al di sotto delle aspettative.

    5.5

    Topalovic:

    era fuori partita, si era visto sin dall’inizio. Io non gli avrei fatto calciare il rigore (vero che il portiere ha intercettato il tiro con i piedi, in modo fortuito, mentre andava dall’altra parte, ma la conclusione era comunque inefficace). Poi l’avrei sostituito perché anche con l’atteggiamento mostrava chiaramente di non aver reagito alla ‘botta’. Purtroppo non c’erano sostituti perché ‘Bere’ era con la prima squadra, Zarate è scomparso dai radar (mega infortunio?) e l’ottimo Cerpelletti chiaramente inadatto, per il momento, a questa situazioni.

    L’errore che ha causato il loro gol è imperdonabile.

    Sv

    perché non mi va di infierire, piuttosto in questa fase va sostenuto moralmente.

    De Pieri:

    già in campionato era apparso in fase calante. Qui non ha mai piazato uno spunto importante e non è riuscito a incidere.

    Da capire se si è trattato di un fatto contingente o se soffre l’innalzamento dell’asticella atletica e agonistica.

    5.5

    Spinaccé:

    prestazione davvero di grande spessore. Ha lottato, preso botte senza farsi intimidire, lavorato per la squadra e dimostrato che può avere un discreto futuro.

    7

    Mosconi:

    sempre in partita, con coraggio, qualità e sacrificio. Prova soddisfacente.

    6.5

    Lavelli, Quieto, Pinotti:

    sv

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  5. tecnicamente era più rischioso Palacios che (non) giocava nel campionato argentino, mentre Solet giocava dal 2020 nel Salisburgo. Poi bisogna vedere perché il Salisburgo alla scadenza non gli ha rinnovato il contratto (oppure se lui non ha rinnovato, preferendo andare a scadenza).

    Ma il problema è sempre lo stesso: l’Udinese può rischiare un ‘buco’ tecnicamente, l’inter no. la dimostrazione sta nei problemi creati dal buco Palacios, che per esempio ci ha costretti in partite importanti a giocare con Bisseck a destra, fuori ruolo.

    Se invece si confrontano parametri zero o poco costosi giovani ‘speranze’ (che se vengono via a zero o a poco solitamente sono molto…speranze) o campioni assodati, avanti con gli anni, che non rinnovano per avere un ottimo contratto finale il rischio è che abbiano poco da dare fisicamente. Ci sono casi positivi e casi negativi. ma i casi positivi ti trascinano alle vittorie i Palacios almeno per qualche anno certamente no.

    Quindi per me non c’è una risposta da…nero o bianco. Vanno esaminati i singoli casi alla luce della carriera, dell’integrità fisica che può essere definita solo in sede medica, del carattere, dell’intelligenza calcistica del carisma, ecc.

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  6. Sul caso per caso concordo però resta il fatto che pur spendendo di più per Palacios (vs Soulet) …..il buco tu stesso dici essere rimasto.

    Ora non mi importa di Soulet – credo ci siano diversi profili così – ma quello che sostengo è che c’è sempre un margine di cosiddetto rischio.

    Trovo solo curioso che ora che ha fatto una decina di (buone) partite in A, si parla di interesse per un giocatore che solo 6 mesi fa si è svincolato a zero. La fisicità non è mai una brutta presa.

    Questo, ovviamente, vale anche per altri club che dovessero eventualmente andare in estate dall’Udinese con un assegno consistente per prendere il calciatore: ovviamente, dopo che lo abbiamo visto giocare anche io e te, costerà una cifra non proprio irrisoria.

    Poi i bilanci delle squadre italiane finiscono spesso in rosso, bah.

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  7. l’Udinese per dimensione di società, coe altre, ha il compito di correre rischi per poioffrire i giocatori pronti alle grandi.

    Nel caso di Soulet non sappiamo se non lo hanno rinnovato (e le eventuali motivazioni) o se è andato a zero per suo interesse

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  8. Sembra che Soulet abbia avuto cattivi rapporti con la vecchia società, sia arrivato spesso tardi all’allenamento e addirittura che l’abbia frequentemente saltato. Non ricordo se a dirlo era il suo procuratore o (più probabilmente) un operatore di mercato vicino all’udinese: al di la delle potenzialità da grande giocatore la testa non lo ha mai aiutato e pare che questi 3 mesi sono la prima prova di continuità della sua carriera. Non il massimo…..se comprano lui mi aspetto un altro centrale piu definito e per coerenza Seba Esposito come 4 punta, altrimenti parliamo di minus habens

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  9. Ieri la squadra mi è piaciuta perchè mi ha dato la sensazione di sapere controllare il ritmo, che per me è lo step più difficile da fare per eccellere: tutti possono andare a tavoletta (la prima inter di Inzaghi ne è un esempio) ma nella partita, e nella stagione, prima o poi la benzina finisce e questa cosa difficilmente si sposa con la raccolta di titoli.

    Dopo essere andati sotto di sfortuna abbiamo dato sgasata: raggiunto il pari siamo tornati in modalità gestione pur mantenendo sostanzialmente il pallino del gioco.

    Il bilan è l’opposto nostro: tutte giocate individuali anche se, sofrtunatamente, possiedono diversi giocatori in grado di farle per cui sono pericolosi. Però quando i big si stancano, vedi Leao, fanno più fatica. Quanto a fisicità si confermano comunque attrezzati e rognosi: spero continuino con la politica di non avere un tecnico con la T maiuscola.

    Bene anche non ci siano stati infortuni.

    Purtroppo oggi ho letto, speriamo non sia vero, che i tempi di recupero di Dum si allungano: questo sarebbe un problema perchè anche il buon Darmian da tutto ma non è sufficiente per quel ruolo se giochi match ad alto livello. Troppo spesso aveva spazi invitantissimi ma tornava indietro non avendo lo spunto e ormai nemmeno più la fisicità di un tempo per affondare.

    Qui spero si deciderà di investire su una solida alternativa all’olandese che non lo faccia troppo rimpiangere quando assente.

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