
Speriamo che ora… restino fino a giugno.
Credo che si debba essere sinceri, dopo Inter – Monza e dopo la prova con il Feyenoord che ci ha tolto molte energie e qualche giocatore, quasi nessuno, se non i più ‘fideisti’ tra i tifosi poteva pensare non solo al risultato, ma soprattutto alla prova così spavalda che sembrava di essere a novembre e non alla quarantesima partita circa.
Io per esempio, che non conto perché amo stare sempre ai… minimi danni quando si tratta di Inter, avrei firmato, prima del match, per un pareggio.
Tra l’altro l’Atalanta veniva da uno strepitoso 0-4 colto sul campo della juve e quindi appariva in condizione sontuosa, anche grazie al fatto che era uscita dalle coppe.
Vero che prima aveva ottenuto uno zero a zero interno, ma si sa che qualche infortunio nel nostro campionato si deve preventivare, soprattutto contro le medio-piccole, perché aldilà della retorica non si possono giocare tutte le partite come fossero finali.
Non sarebbe umano.
Tra l’altro noi avevamo una rosa molto ristretta, come mostra la necessità di convocare quattro primavera, mentre gli orobici quando è stato il momento di ricorrere a soluzioni alternative hanno schierato solo… Maldini, De Ketelaere, Samardzic, ecc.
Inzaghi ha scelto di provare a giocare con la squadra alta, per impedire ai cursori atalantini di rovesciarsi nella nostra area.
Allo stesso tempo, quando eravamo in possesso, i nostri palleggiatori mandavano fuori giri gli avversari, facendoli correre a vuoto e aspettando che l’abilità tecnica dei ‘costruttori’ individuasse il corridoio in cui imbucare per le punte, si trattasse di Thuram o di Dumfries, più raramente Bastoni (con Carlos che gli copriva le spalle), o lo stesso Lautaro.
Proprio la posizione di Lauti secondo me è stata decisiva, perché il Toro agiva in verticale, dietro la prima punta.
In questo modo aiutava la squadra e si muoveva quasi come un ’10’ per mandare in porta Thuram o chi arrivava in corsa da dietro.
L’azione spettacolosa con cui l’argentino ha messo Thuram solo davanti al portiere, dopo pochi minuti, è stata esemplificativa di questo atteggiamento tattico.
Naturalmente nessun atteggiamento tattico funziona se non hai la qualità del Toro e la gamba di Thuram e Dumfries.
La scelta dell’Atalanta era più conservativa, con De Ketelaere escluso e con Pasalic incaricato di schermare Calha, per limitare le ripartenze interiste.
Pasalic nello stesso tempo ha più forza rispetto all’olandese, per cercare di inserirsi e andare alla conclusione.
Di fatto Sommer è stato impegnato una sola volta, proprio da una conclusione di testa, ma potente, del croato che arrivava in corsa, da dietro.
Un calcolo, impressionistico, delle occasioni da gol, conferma la superiorità interista, perché noi oltre alle due reti abbiamo avuto il palo di Thuram, un gol annullato per fallo mooolto discutibile di Lautaro sul difensore e il gol mancato da Frattesi, liberato centralmente davanti a Carnesecchi.
Il computo delle occasioni ‘vere’ parla dunque assolutamente a nostro favore.
Diciamo 5 a 1.
Il numero non è elevato, ma si deve considerare che il ritmo è stato notevolissimo per tutta la partita e l’attenzione posta dalle due squadre nell’attuazione della fase difensiva, enorme.
Il che non significa affatto che la partita non sia stata bella e ricca di capovolgimenti di fronte continui.
Non mi sembra il caso di dilungarmi in una cronologia dettagliata degli avvenimenti e preferisco passare subito a cercare una conferma di quanto sin qui sostenuto attraverso la consultazione dei numeri del match
Le statistiche
Partiamo anzitutto dal dato più significativo: gli xG, secondo il quale risulta che siamo andati molto più spesso vicini al gol con un valore di 2, 25, contro 0,71.
Il che significa che secondo le ‘aspettative’ realistiche, il risultato sarebbe potuto essere 3-1 per noi (ma ovviamente qui non si calcola il gol annullato a Lauti per fallo… abbastanza fantasioso).
L’Atalanta è andata al tiro più di noi (16 a 14), ma noi abbiamo tirato in porta di più: 5 a 3, oltre ad aver colto un palo interno
Anche nei tiri in porta da area prevaliamo noi, per 11 a 9.
Invece l’Atalanta ha visto più tiri respinti dai difensori: 6 a 3.
Questo dato dimostra a mio parere l’accuratezza e la concentrazione posta dai nostri difensori per tutto il match.
Le occasioni da gol sarebbero state 0-4 per noi e questo dato conferma l’esito degli xG, anzi lo migliora.
Sei a due i corner per noi, ma, come spesso accade, sei dribbling a due per l’Atalanta
Equilibrio sui passaggi riusciti e leggero vantaggio nostro, 84 a 83 per la percentuale di passaggi riusciti.
Numeri molto bassi per le due squadre, ma a mio parere c’è una spiegazione: l’elevato ritmo a cui si è giocato e il pressing attuato da entrambe, che imponeva di liberarsi presto della palla
leggermente meglio noi per numero di palloni recuperati, 64 a 55.
Sempre a livello di squadra, noi abbiamo percorso più km di loro: 117 a 115, ma loro hanno sprintato un po’ di più, 2,27 a 1,95 km.
Infine il grafico delle zone di tiro dimostra a mio parere la loro difficoltà a entrare in area e il fatto che molti sono stati in realtà tiri… della disperazione.
Passando alle curiosità sulle prestazioni individuali vediamo che:
- Barella ha surclassato tutti, sia per km percorsi, sia per quantità degli stessi in cui ha sprintato.
- Il migliore per la velocità media è stato…Taremi, che con 19.913 precede il cursore Brescianini,
- Invece la punta più alta di velocità è stata raggiunta da Barella, davanti a Bellanova, Hien e Lautaro…
Fa un po’ specie la mancanza nelle prime posizioni di Dumfries e Thuram, che forse non sono al meglio.
Le pagelle
Sommer:
la prima e unica parata seria della sua serata arriva al 18′ su colpo di testa di Pasalic.
E lui lì mostra ottimi riflessi.
Per il resto normale amministrazione.
6.5
Pavard:
deve controllare l’attaccante più pericoloso (a posteriori, poi vedremo perché) e lo fa con attenzione e intelligenza, lasciandogli solo un’uscita in tunnel pure abbastanza fortuita..
In più non si fa pregare a spingere.
6.5
Acerbi:
ecco, la sua sostituzione sarà un problema, un po’ come è successo alla juve con Bonucci e Chiellini (e pensare che io non lo volevo: quanto ne capisco!).
E’ semplicemente un muro insormontabile contro il quale si infrangono gli attacchi atalantini.
Dicevo che Pavard aveva l’uomo più pericoloso… a posteriori, cioè dopo che Acerbi non aveva fatto toccar palla al capocannoniere del campionato.
Perché prima il pericolo pubblico era il bomber.
8
Bastoni:
altra colonna insostituibile.
Dalla sua parte non si passa e con la palla si trasforma in costruttore di gioco o addirittura incursore aggiunto.
Riceve un giallo ‘consapevole’ e il secondo per la …par condicio.
Uno a loro uno a te. Meglio non scontentare nessuno.
7
Dumfries:
non devastante come in altre occasioni, ma deve occuparsi soprattutto di dare una mano a Pavard contro lo sgusciante Lookman.
Però anche la velocità di punta, non al solito livello, fa pensare a qualche problemino fisico.
6.5
(Bisseck:
difensore centrale di origine, viene messo a correre sulla fascia.
Non è la sua posizione, ma nella corsa non lo batte nessuno. Comunque lui rende sia nel suo ruolo, sia da braccetto di sinistra o anche da quinto di destra.
Ha personalità e tenta un tiro al volo che non gli riesce, ma non si ‘smonta’.
7-)
Barella:
corre come un tarantolato e con la sua voglia trascina anche i compagni.
La frenesia non sempre l’aiuta e nel primo tempo perde un paio di palloni preziosi eccedendo nella giocata individuale. Però chi doveva marcarlo se lo sognerà per molte notti.
Serve l’assist a Lauti per il secondo gol.
7
Calhanoglu:
a differenza di Barella tiene poco la palla e la gioca semplice, senza correre rischi.
Regge lo scontro con Pasalic e sostiene con continuità la transizione offensiva.
Spesso arretra sulla linea dei difensori per sottrarsi alla marcatura e far ripartire l’azione.
Mette sulla testa di Carlos la palla del gol del vantaggio.
7
(Asllani:
s.v.)
Mkhitaryan:
conferma che almeno due partite consecutive ravvicinate al top della condizione può ancora giocarle, nonostante l’età.
Speriamo che non ci deluda nella terza.
Lui è l’altro ‘anziano’ con Acerbi, la cui sostituzione sarà un problema.
Impossibile trovare uno con la sua intelligenza. Il… sostituto dovrà supplire con tante altre qualità, senza che l’equilibrio di squadra ne risenta.
7
(Frattesi:
si vede che è parte integrante del gruppo e per questo mi dispiacerebbe se dovesse partire.
Per come si batte, è… uno di noi.
Manca un gol facile facile, anche per un pizzico di sfortuna.
6)
Carlos:
difficilmente gioca da otto, ma mai meno che da sei. Giocatore utilissimo, assolutamente all’altezza del gruppo per corsa, capacità di lottare e qualità tecniche.
Il gol indirizza l’andamento del match e merita mezzo punto in più.
7.5
Thuram:
raramente prevale contro i due fortissimi marcatori centrali bergamaschi, fisicamente potenti e molto veloci. Però li tiene sempre in apprensione e si rende utile come sponda per i compagni che cercano un disimpegno.
Si intende a meraviglia con Lauti e solo la sfortuna e un pizzico di imprecisione gli negano la gioia del gol.
7
(Taremi:
s.v.)
Lautaro:
perfetto nel doppio compito di trequartista, quando tra l’altro manda in gol Thuram con un tocco delizioso no look; sia come punta spietata quando realizza il gol che chiude la partita.
In mezzo una serie ininterrotta di giocate preziose per la squadra.
8
(Correa:
s.v.)
All. Inzaghi:
presentare a Bergamo un’Inter così, a metà marzo, dopo oltre 40 partite sempre condotte al massimo e sempre restando ai vertici ovunque, con una rosa che ha qualche buco e che è piuttosto anziana mi sembra un vero capolavoro.
8
Under 16: Inter – Como 2-0 (Piva, Owusu)
Sabato a Interello si sono giocate due partite fra Inter e Como: Under 16 e Under 15.
Oltre al risultato (sempre 2-0 per noi) queste partite hanno avuto molto in comune:
- Si è trattato di due gare tiratissime,
- Il Como è in piena zona play off con gli U15 e mira ad entrarvi con l’U16,
- Non si capisce come mai le nostre squadre che un anno prima (U15) e due anni prima (U16) avevano vinto il titolo italiano U14 dominando nelle finali contro ben altre avversarie, adesso siano quasi raggiunte nel rendimento se non nel risultato da squadre di media levatura come appunto il Como.
Tra l’altro occorre segnalare come nel Como u16 fossero presenti ben 8 ex interisti.
Tornando ai nostri, Solivellas schiera una formazione senza molto turn over.
Ovviamente mancano l’infortunato Castellarin e il lungo degente Keqi che doveva essere il crack della stagione.
In compenso è presente il nuovo possibile crack, il portierone lituano Adomavicius (1,98 – lo ricordo), che vedo per la prima volta, perché nell’altra occasione non era mai stato impegnato.
Questa comunque la formazione:
- Adomavicius
- Bettelli
- Donato
- Evangelista (36′ st Puricelli)
- Pirola (36′ st Tosolini)
- Limido (36′ st Benatti)
- Nese (19′ st Morosi)
- Pannuto (8′ st Allasufi)
- Piva (8′ st Calò)
- Owusu
- Salviato (19′ st Matarrese)
A disp. Lleshi, Cassini.
Per tutto il primo tempo il Como tiene botta assolutamente alla pari.
Senza neppure chiudersi troppo, anzi le prime conclusioni di una certa importanza sono dei lariani e una in particolare impegna severamente Adomavicius.
I nostri appaiono più eleganti in qualche giocata, ma gli avversari, che pure praticano un buon calcio, si mostrano più… feroci e forse si fanno preferire atleticamente (non tanto per statura, ma sul piano muscolare).
Costruiamo anche noi qualche bella azione, ma siamo un po’ leziosi dal limite dell’area in poi.
Quasi allo scadere Piva ottiene la svolta: riceve palla dentro l’area e con un preciso diagonale fulmina l’incolpevole Sgarbi.
Il vantaggio ci consente di giocare una ripresa in modo tatticamente più agevole, perché se è vero che loro si fanno pericolosi premendo, è altrettanto evidente che i nostri negli spazi hanno una tecnica superiore.
Questo anche se, proprio a inizio ripresa, una conclusione violentissima di… Cassano (nomen omen) sembra diretta al sette, ma il nostro gigante ci arriva con disinvoltura.
Dopo i cambi, il Como cerca il tutto per tutto, ma ancora in chiusura di tempo è Owusu a concludere in porta una bella combinazione chiudendo di fatto la partita.
Il Monza (secondo) ha vinto a Cagliari e resta a 3 punti, mentre il Milan, sconfitto in casa dal Verona rischia di non qualificarsi.
Le pagelle
Adomavicius:
un paio di buoni interventi e tanta sicurezza sulle palle alte.
7
Bettelli:
generosità, grinta e una spinta continua.
6.5
Donato:
bel lavoro nelle chiusure e nel dirigere la difesa.
7
Evangelista:
un po’ il jolly della difesa. Fa l’esterno destro, il centrale di destra e contro il Como il centrale di sinistra. Sempre con buona autorevolezza
6.5
Pirola:
a me piace molto, soprattutto quando viene avanti e si si sovrappone per cercare il fondo e servire i compagni in area.
7
Limido:
sempre uno dei migliori per rendimento e qualità.
Deve rafforzarsi fisicamente, ma è un moto perpetuo e quando parte difficilmente lo fermano.
7
Nese:
Tanto lavoro oscuro ma utilissimo in mezzo al campo: prende una pallonata violentissima e ravvicinata in pieno volto, ma riprende subito come nulla fosse.
6.5
(Morosi:
questa volta non gli riesce… la doppietta da subentrato, ma il suo lo fa comunque con sicurezza.
6.5)
Pannuto:
la classe e la visione di gioco non mancano assolutamente, ma rispetto al passato soffre un po’ più dal punto di vista fisico.
6.5
(Allasufi:
dà il cambio a Pannuto e… non fa sentire troppo la mancanza.
6.5)
Piva:
assume spesso la posizione da trequartista alle spalle delle due punte, dimostrando di possedere velocità e un buon piede. Perfetta la conclusione per il primo gol.
7
(Calò:
gioca più esterno rispetto a Piva e avendo spazio, si rende protagonista di alcune belle iniziative.
7)
Owusu:
spina nel fianco della difesa avversaria, ingaggia duelli fisici con molta grinta e velocità. Ha il merito di segnare il bel gol che chiude la partita.
7
Salviato:
si muove bene. È bravino con la palla nei piedi, ma secondo me rende di più come punta centrale, anche se gli manca al momento un po’ di fisicità per lottare con successo tra due marcatori.
6.5
(Matarrese:
è un giocatore che mi è sempre piaciuto, può fare l’esterno o la seconda punta, ma lo preferisco come punta centrale.
6.5)
(Tosolini, Puricelli e Benatti:
hanno giocato solo pochi minuti.
s.v.)
Under 15: Inter – Como 2-0 (Omini P., Serantoni)
I numeri di questa partita, precedenti compresi, sono del tutto anomali.
L’Inter l’affronta da prima in classifica, con due punti sul Milan, quattro sull’Atalanta, ma il Como è quarto e soprattutto ci aveva battuto all’andata, infliggendoci la terza sconfitta nelle prime 9 partite nelle quali avevamo totalizzato 16 punti.
Poi sono arrivate 13 vittorie consecutive, comprese quelle nel ritorno delle tre che ci avevano battuti all’andata: Cagliari, Milan (entrambe le vittorie fuori casa) e appunto Como
La partita si presentava difficilissima (e il campo lo avrebbe confermato), ma il mister oltre a qualche assenza forzata, ha fatto ricorso a un po’ di turn over escludendo soprattutto Barcella, Lucarelli, Ferri e Marchesi e gli stessi Penta e Comelli, spesso titolari.
La formazione schierata era piuttosto tecnica, ma anche leggerina, dal centrocampo in su: Vanacore non è uno che ami tornare, i gemelli Omini sono talentuosi ma non abbondano… di fisico, Menegazzo e Serantoni sono due punte pure e solo l’ex Lumezzane Palmini, pur con origini da centrocampista offensivo sembra tagliato anche per il compito di cursore e incontrista.
Ma certo uno si sarebbe aspettato che in una partita così ‘di battaglia’ avrebbero trovato posto Ferri e Marchesi, o almeno uno di loro.
Dietro Foroni e Bagnara sono inizialmente preferiti a Seghezzi e Barcella, i centrali hanno centimetri e fisico.
Davanti pressoché inamovibile il bomber Serantoni (20 gol in campionato), Menegazzo è stato preferito a Penta e Comelli.
Questa comunque la formazione con i cambi:
- Bettinelli
- Foroni
- Di Carlo (20’ st Lucarelli)
- Forlani
- Bagnara (20’ st Barcella)
- Palmini (8’ st Ferri)
- Omini G.
- Omini P. (32’ st Seghezzi)
- Vanacore (8’ st Marchesi)
- Serantoni
- Menegazzo (20’ st Comelli)
A disp. Costante, Poltronieri, Penta.
Partita molto combattuta e con sostanziale equilibrio in campo.
I nostri cercano in ogni modo di sbloccarla, ma gli accessi all’area di rigore sono difficili per i nostri attaccanti, tanto che le occasioni migliori càpitano al centrale difensivo Forlani, che si proietta in avanti sui calci piazzati, concludendo prima di testa e poi calciando fuori in acrobazia.
Per i lariani molto abile si dimostra Gardanini dai cui piedi partono le azioni più insidiose e addirittura un quasi gol, quando va a pressare il portiere Bettinelli e ne scaturisce un rimpallo, con la sfera che fortunatamente termina a lato di un soffio.
In avvio di ripresa ancora un’occasione comasca con Farsaci che va alla conclusione, costringendo Bettinelli a un grande intervento.
Poi però l’Inter prende in mano le redini del gioco e non concede più nulla, dopo alcune buone occasioni fallite per poco, si deve arrivare a 10′ dal termine perché la partita si sblocchi.
Pippo Serantoni riceve palla sulla fascia sinistra, con un paio di finte disorienta l’avversario e gli prende un metro che conserva sino alla linea di fondo.
Da lì vede ‘Geme’ Pietro che arriva in corsa e gli serve un pallone che quello con una rasoiata ad incrociare, infila di precisione.
Il Como tenta il tutto per tutto ma fatalmente si scopre e Comelli, subentrato a Menegazzo si invola e crossa.
La palla viene respinta male e su di essa si catapulta Serantoni che di testa realizza.
E’ stato un match molto difficile, ma i nostri lo hanno portato a casa meritatamente.
Il Milan, ancora con due gol del fenomeno 2011 Jadid ha battuto il Verona e anche l’Atalanta ha vinto, per cui la classifica resta invariata. Inter prima con 55 punti, Milan secondo con 53 e Atalanta terza con 51
Le pagelle
Bettinelli:
sempre sicuro e autore di un paio di interventi decisivi. Rischia troppo in occasione del rimpallo che potrebbe mandare in porta l’attaccante comasco.
Mezzo voto in meno per questa leggerezza.
6.5
Foroni:
attento in marcatura e continuo nelle sovrapposizioni.
6.5
Di Carlo:
marca quasi a uomo il pericoloso Cauli e non gli lascia nulla. Sexondo alcuni operatori che ho sentito in tribuna diventerà ‘giocatore’.
7
(Lucarelli:
una ventina di minuti per fa rifiatare Di Carlo. Lo sostituisce positivamente.
6.5)
Forlani:
ha il fisico del centrale predestinato. Non si limita a chiudere tutto, ma si rende pericolosissimo in area avversaria sui calci piazzati.
7
Bagnara:
una prestazione attenta e disciplinata, senza particolari squilli
6+
(Barcella:
una ventina di minuti finali nei quali si dimostra efficace nelle due fasi.
6.5)
Palmini:
in mezzo al campo, se Omini G. è la mente e Omini P. la fantasia, lui rappresenta la sostanza e la continuità.
6.5
(Ferri:
più di mezz’ora per aggiungere grinta e sostanza al centrocampo.
7)
Omini G:
piedi buoni, senso della posizione e tanto fosforo. Non ha un gran fisico ma è imprescindibile in questo centro campo.
7+
Omini P:
segna il gol che la sblocca e già questo basterebbe.
In più, tuttavia, si rende sempre molto insidioso
7+
(Seghezzi:
pochi minuti che non consentono una valutazione.
s.v.)
Vanacore:
tecnico ed estroso, cerca sempre la giocata, spesso esagerando nell’individualismo e finendo per perdere palla. Doti tecniche indubbie, ma deve progredire nel modo di stare in campo.
6
(Marchesi:
quando entra, la squadra ha più equilibrio e solidità.
6.5)
Serantoni:
fatica molto a trovar spazi nella munita difesa lariana, ma alla lunga, come spesso è successo, si rivela l’uomo decisivo.
Sua L’azione irresistibile che porta al gol Omini P., suo il secondo gol , di rapina, che mette al sicuro il risultato.
Certo, al momento non è al livello dei due talenti di Milan (Adid Akram, 2011, ventitre gol segnati) e Atalanta (El Hafid Badr, quindici anni a luglio, 26 gol segnati), ma i tempi di crescita non sono uguali per tutti…
7.5
Menegazzo:
tante iniziative e una pressione costante sulla fascia mancina, ma poche volte trova sbocchi efficaci.
6
(Comelli:
l’ex triestina anche perché entrato fresco sembra avere qualcosa in più in fatto di imprevedibilità ed è determinante nell’azione del raddoppio.
7)
Under 18: Inter – Atalanta 2-1 (El Mahboubi,Iddrissou)
Inter – Atalanta è la partita clou del turno odierno di campionato Under 18, anche se l’Atalanta si trova un po’ indietro in classifica, ma la rivalità tra le due squadre giustifica ampiamente l’importanza e la tensione.
C’è da dire che l’Inter si presenta molto rimaneggiata, schierando ben 6 Under 17 nella formazione base, altri due dopo i cambi e uno che è rimasto in panca.
Questo in gran parte per lo slittamento provocato dalla convocazione in prima squadra di 4 primavera, con conseguente passaggio di molti U18 proprio alla corte di Zanchetta.
Anche se va detto che per esempio i due terzini 2008 sono stati preferiti in questa occasione ai loro compagni con un anno in più (Conti e Carbonara), che infatti sono entrati nel finale.
Comunque a prescindere dall’età, l’Inter ha fatto molto meglio per una settantina di minuti, trovandosi sul 2-0 nonostante avesse sbagliato un calcio di rigore.
Naturalmente i bergamaschi restano un complesso forte e anche in questa fase della partita qualche occasione, magari non clamorosa, l’hanno costruita.
Poi nel finale, dopo essere riusciti a dimezzare lo svantaggio, ci hanno provato a rimetterla in parità, senza riuscirci e senza creare veri pericoli.
Questa comunque la formazione, con le sostituzioni avvenute nel corso del secondo tempo:
- Taho
- Lissi (33′ st Conti)
- Nenna
- Breda
- Sorino (33′ st Carbonara)
- Putsen
- Kartelo
- Vukoje (21′ st La Torre)
- El Mahboubi (33′ st Badra Fofana)
- Iddrissou (33 st Kukulis)
- Humanes Gomez (21 st Mancuso)
Parte forte l’Inter che fa la partita sin dai primi minuti.
Dopo qualche occasione non sfruttata intorno al quarto d’ora El Mahroubi ha l’occasione per portarci in vantaggio, il suo tiro, violento e ben indirizzato viene appena sfiorato dal portiere e si infrange sulla traversa.
Gol mancato gol subito?
E’ una legge del calcio, ma questa volta le si oppone l’ottimo Breda che salva sulla conclusione di Bono che in contropiede aveva saltato anche Taho.
L’Inter riprende a macinar gioco e passano due o tre minuti quando Sorino verticalizza benissimo per Iddrissou che salta anche il portiere ma viene atterrato dallo stesso.
Rigore che Batte Humanes Gomez, ma il portiere intuisce la traiettoria e devia.
L’Inter non si deprime e continua a cercare il gol.
In questa fase sale al proscenio El Mahboubi, che prima impegna con un gran tiro Moroni, costretto a rifugiarsi in angolo e subito dopo con un violento e preciso tiro a giro ottiene il vantaggio per l’Inter.
Inizia la ripresa e l’Inter continua a premere.
Intorno al 50′ è Kartelo che si incunea profondamente nella difesa ospite con un percussione entusiasmante, appoggio su Iddrissou e il capocannoniere non perdona.
Un po’ i cambi, un po’ il doppio vantaggio inducono i nostri a un atteggiamento di gestione e l’Atalanta ne approfitta per provare la rimonta.
Il rischio della beffa si materializza a una ventina di minuti dal termine, quando Taho respinge lateralmente una conclusione dei bergamaschi, ma sulla palla arriva prima Platto che dimezza lo svantaggio.
L’Atalanta tenta il tutto per tutto, e un salvataggio di La Torre in recupero vale come un gol fatto.
Per il resto l’Inter non solo controlla: nel finale Mancuso avrebbe la palla del 3-1 che però Moroni con un grande intervento riesce a deviare.
In pratica il match termina qui.
Le pagelle
Taho:
sicuro tra i pali, rischia un po’ troppo nelle giocate con i piedi.
Sfortunato in occasione della respinta che determina il gol bergamasco
6.5
Lissi:
al suo esordio, credo, in U18, si comporta benissimo in entrambe le fasi.
La velocità e la forza non gli mancano
6.5
(33′ st Conti:
s.v.)
Nenna:
mancano i due centrali titolari, ma i sostituti non li fanno rimpiangere, concedendo ben poco alle punte atalantine
6.5
Breda:
anche da sotto età (è di settembre 2008) dirige la difesa con la forza e l’autorevolezza di un veterano.
7
Sorino:
altro sotto età, ma questa volta abituato a giocare con i più grandi.
Sulla fascia è una freccia e l’assist per Idrissou è una giocata gioiello
7
(33′ st Carbonara:
s.v.)
Putsen:
altro giocatore sotto età, che con Kartelo e Vukoje va a formare un centrocampo di giovanissimi, caratteristica accentuata dopo l’ingresso di la Torre.
Prestazione attenta, ordinata, senza squili ma anche senza errori.
6.5,
Kartelo:
Il giovane croato di Sibenik per me è un profilo molto interessante. Ha fisico, tratta bene la palla e dispone di buona visione di gioco. Può crescere muscolarmente, ma già ora in categoria (anche lui è sotto età) ha una progressione invidiabile, come emerso in occasione del secondo gol nostro.
7
Vukoje:
altro giovane interessante. Il montenegrino è pure un 2008 ed è alto 1,92. Dispone di un’ottima tecnica e credo sia destinato a migliorare molto il suo rendimento, già buono, con la crescita muscolare e l’abitudine al tatticismo del nostro calcio.
6.5
(21′ st La Torre:
il ‘mio’ Pit, nel senso che da tempo ho imparato ad apprezzarlo, entra senza nessun timore in una fase non facile perché l’Atalanta tenta il tutto per tutto e attacca con molti uomini. Il suo salvataggio in recupero su un uomo solo che si stava involando vale quanto un gol.
7)
El Mahboubi:
il marocchino è una punta esterna, veloce potente e fantasiosa. Quando ha la palla crea sempre pericoli.
Col tempo dovrebbe migliorare nella scelta delle giocate, ma già oggi è una minaccia per ogni difesa.
Splendida la conclusione che ha portato l’Inter in vantaggio
7,5
(33′ st Badra Fofana:
s.v.)
Iddrissou
con 18 gol, senza rigori, in 21 partite da titolare, è il capocannoniere del campionato.
Alto 1,88, velocissimo e potente, in campo aperto è incontrollabile.
Contro l’Atalanta ha segnato un gran gol e si è procurato il rigore.
Mi stupisco che non sia ancora stato provato in Primavera.
8
(33 st Kukulis:
s.v.)
Humanes Gomez:
si muove bene tocca la palla con garbo, lascia sempre pensare che combinerà qualcosa di importante, ma ben raramente questo succede.
Comunque prova sufficiente
6
(21 st Mancuso:
‘Mancu’ mi aveva dato appuntamento a marzo per il ritorno in campo ed è stato di parola, dopo il lungo calvario dell’infortunio capitatogli.
Ha voglia di farsi vedere e si produce in due o tre allunghi con tanto di doppio passo.
Poi sul finire del match si libera al tiro e solo una grande parata del portiere ospite gli toglie questa soddisfazione.
7 di augurio e incoraggiamento)
In classifica siamo quarti, piuttosto lontani dal Cesena che comanda, ma con un vantaggio assolutamente tranquillizzante nei confronti di chi occupa gli ultimi posti liberi per i play off.
All. Carbone:
la sua squadra gioca sempre la palla da dietro anche prendendosi molti rischi. Ma così sta ottenendo risultati e contemporaneamente i ragazzi migliorano.
7
Under 20: Inter – Cagliari 0-0
Mezzo passo falso dei ragazzi di Zanchetta, che vincendo avrebbero raggiunto la vetta della classifica in solitudine, vista la sconfitta interna della Roma col Milan.
Così invece siamo secondi a un punto e a pari merito con il Sassuolo.
Formazione molto rimaneggiata perché oltre ai 4 convocati in prima squadra (Aidoo, Cocchi, Alexiou e Bere), mancavano Motta, Zanchetta e, per un’ora, De Pieri e Quieto.
In campo quasi tutti 2006 e in panchina ben cinque 2007.
Il problema maggiore era sulla fascia sinistra dove mancava sia il titolare, Cocchi, sia la ‘riserva’ Motta.
Così è stato impiegato in fascia il centrale Maye, che non ha sfigurato, ma certo su quella fascia gli attacchi erano un po’ monchi e il Cagliari che ha giocato una partita molto… all’italiana, come si diceva un tempo è stato avvantaggiato nel restringere gli spazi di campo.
Non penso di dilungarmi perché le partite di cui parlare sono ben 5 e quella della Primavera credo l’abbiano vista tutti gli appassionati di giovani interisti.
Questi i ragazzi scesi in campo:
Calligaris
Della Mora, Garonetti, Re Cecconi, Maye
Venturini, Bovo, Topalovic
Zouin (De Pieri verso il 60′), Spinaccé (Lavelli per gli ultimi 5′), Pinotti (Quieto, verso il 60′)
In panchina tra gli altri, alcuni 2007 come Kangasniemi, Ballo, Cerpelletti e Mantini.
Il Cagliari si è difeso spesso con 11 uomini nella propria tre quarti, ma allo stesso tempo era pericoloso nelle ripartenze.
E’ sembrata una squadra molto solida e credo che se avesse sempre giocato così avrebbe più punti in classifica.
L’Inter ha pagato le assenze e la prestazione non al top di alcuni giocatori chiave.
Le occasioni sono state poche da entrambe le parte ma la più pericolosa è stata certo la rasoiata di Topalovic, appena dentro l’area, che ha colpito il palo interno ed è uscita.
Per il resto solo alcune conclusioni da buona posizione, per entrambe le squadre, senza che si riuscisse a centrare la porta, tanto che i due portieri sono stati impegnati quasi solo nell’avviare la transizione, o su palle innocue.
Le pagelle
Calligaris:
davvero poco impegnato, se non in qualche uscita e nelle giocate con i piedi.
s.v.
Della Mora:
tante discese in appoggio all’azione offensiva, ma senza spunti degni di nota.
6
Garonetti.
ottima prestazione, per la precisione e la puntualità degli interventi.
7
Re Cecconi:
per me il migliore dei nostri. Chiusure e tempi di intervento impeccabili.
7.5
Maye:
fa benissimo quello che… sa fare. Tra le sue doti non c’è la brillantezza nelle fasi offensive, ma ha il merito di essersi adattato dando il meglio delle sue possibilità.
6.5
Venturini:
largamente il migliore del centrocampo. Tampona e costruisce, corre a recuperare e si smarca. Ne secondo tempo prova anche la penetrazione eprsonale che per poco non gli riesce.
7
Bovo:
Fa il suo lavoro, con applicazione ma in maniera anonima. So che può essere più incisivo.
6-
Topalovic:
un solo acuto, il palo, per il resto prestazione di scoraggiante grigiore.
5.5
Zouin:
qualche spinto iniziale, ma non trova spazio nella difesa fittissima degli isolani e anche quando mette palla in mezzo ha pochi compagni che riempiono l’area.
5.5
(De Pieri verso il 60′:
non una prestazione all’altezza delle sue qualità. Non gli riescono giocate importanti, ma si intestardisce a cercarle.
5.5)
Spinaccè:
non si libera quasi mai al tiro, ma non ha tutte le colpe. La manovra della squadra è lenta e involuta anche per la presenza di 10 difensori in pochi metri.
5.5
(Lavelli per gli ultimi 5′:
s.v.)
Pinotti:
come Zouin, si dà molto da fare ma non trova spazi e ispirazione efficace.
(Quieto, verso il 60′:
cerca spazi anche accentrandosi quasi in posizione di trequartista, ma non riesce a imbastire scambi decisivi con i compagni. Nel finale calcia malissimo una punizione da buona posizione.
6-)
All. Zanchetta:
non è da questa partita on la squadra rabberciata e forse un po’ stanca, che si deve valutare il suo lavoro, davvero eccellente sino ad oggi, in tutte le competizioni
6.5
Luciano Da Vite
Luciano grazie per la risposta su S. Esposito (e anche su Francesco Pio).
A me sembra che per lui (come per F. Stankovic e Oristanio) ci sia una percentuale sulla rivendita, che significa che in teoria – rispetto a possibili concorrenti – abbiamo un certo margine di vantaggio per poterlo riacquistare (do per scontato che l’Empoli lo riscatti). Certo poi deve essere una alternativa “reale” ai due titolari, altrimenti io non penso proprio che la cosa sia fattibile, anche per ragioni di budget perché comunque riprenderlo comporterebbe un certo esborso, magari non elevatissimo ma in un mercato dove devi intervenire da più parti…
Francesco Pio invece penso che tutti siano d’accorso sul fatto che una stagione in prestito in Serie A sia la via più giusta da intraprendere. Se l’Empoli si salvasse, un’operazione con il ritorno di Seba e il prestito di Francesco Pio sarebbe una ipotesi “simpatica” da mettere in piedi. Ma il mio è fantacalcio eh ovviamente.
Ho sentito oggi su un canale YouTube dedicato che Mancuso si sarebbe allenato con la nazionale A oggi ad Appiano. Ne sai qualcosa?
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Emiliano, non credo proprio che significhi qualcosa. probabilmente avevano un ‘buco’ in quel ruolo e hanno chiesto all’Inter un ‘prestito’ in quel ruolo. ‘Mancu’ che è al rientro da un lungo infortunio può trarre profitto dal mettere minuti nelle gambe allenandosi con simili compagni
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La speranza è che la prestazione – veramente ottima e ben oltre il risultato – sia figlia di una ritrovata condizione atletica che ci consenta di fare al meglio questa ultima parte di stagione, soprattutto aprile.
Se così fosse sarebbe ottimo.
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Roberto dice:
“Lucido commento di Marotta in cui ribadisce per l’ennesima volta come l’Italia tutta (i gobbi preferirei non considerarli italiani) debba fare i conti con limiti economici rispetto ad altri campionati: quindi si può scegliere di tenere il proprio nucleo limitando il player trading ma avendo relativamente minore potenza di fuoco sul mercato, oppure spingere di player trading che significa si avere più soldi da spendere sul mercato ma anche cedere i migliori allorquando reclamano stipendi fuori parametro”.
Spero di trovare il modo di esprimere qualche perplessità, da incompetente, ma credo che anche gli incompetenti possano avere i loro dubbi, senza far arrabbiare Phragrance col quale abbiamo ritrovato finalmente un po0 di sintonia
I miei dubbi sono i seguenti:
Il sistema juve, che la si voglia considerare italiana o meno, è lecito o illecito?
Se è illecito, perché non viene punita?
Se è lecito, allora gli investimenti della proprietà dipendono solo dalla volontà/disponibilità della proprietà stessa
E ancora: in un sistema di libero mercato come quello in cui viviamo, ha senso impedire a una proprietà di investire?
Così non si configura un abuso di posizione dominate, perché la situazione resta ingessata e non ci sono possibilità di concorrenza?
Se io piccolo voglio diventare grande ho una sola via: investire. Se io che incasso 100 non posso svilupparmi, chi incassa 300 prenderà per sempre più soldi e sarà sempre più forte.
Se voglio diventare competitivo devo investire, per essere più forte, avere più tifosi vincere più trofei avere maggiori introiti da stadio, da tv e da sponsor. Così incasserò anch’io 300 con tutti i vantaggi della situazione.
Altra domanda: capirei impedire gli indebitamenti che possono portare società al fallimento, ma il sistema calcio che vantaggio ha nell’impedire che vengano immessi nel sistema stesso ingenti fondi privati, che se vanno a alcune squadre, ricadono a cascata su tutte?
E infine, secondo voi, nella sua posizione, Marotta potrebbe dire: purtroppo non possiamo fare quello che vorremmo perché la proprietà non è disposta a investire?
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Sul tema di consentire a tutti di investire io ti seguo – e credo anche i club che hanno abbozzato superlega – però se ti iscrivi ad un’organizzaizone privata – Uefa – che ha le sue regole e le sottoscrivi non credo ci sia molto da dire. Altrimenti è come firmare un contratto e poi dopo 2 gg dire: perchè devo rispettare quello che oggi non vorrei più fare?
Se sia lecito o meno ciò che fa la gobba io non lo so: resta il fatto che se UN solo club si comporta così, non credo che si possa generalizzare con “lo fanno tutti” mentre gli unici sfigati a non spendere siamo noi. E infatti i numeri dicono l’esatto contrario.
Il FFP finanziario dell’Uefa – che personalmente non appoggio in quanto preferirei un salary cap uguale per tutti che garantirebbe, quello sì, una parità competitiva estrema e alternanza di cicli – mira ad evitare che club si indebitino, i proprietari spariscano (come hanno fatto alcuni magnati russi in club spagnoli e inglesi) lasciando strascici finanziari pesanti. Se un club, potremmo essere noi, cede per fare un esempio Onana ad un club che si indebita e poi fallisce perchè il proprietario garante sparisce, quei soldi vengono meno. Peccato che con ogni probabilità quei soldi sono stati usati per finanziare campagna acquisti presso altri club che a loro volta li hanno usati, ecc. originando un danno molto pesante ed esteso. Quindi il principio Uefa lo colgo, non mi sembra solo il modo migliore perchè club ricchi forti di grosse entrate potranno spendere molto di più di club gloriosi ma …meno ricchi perchè essenzialmente parte di campionati gestiti per decenni da incompetenti e quindi con scarso appeal ed entrate (caso Italia emblematico).
Sulla scelta di Marotta e del mitico Ausilio non so che dire: ma se fosse vero che proprietà li tiene senza denari, perchè dovrebbero restare? Io dico la mia: perchè non è vero siano senza denari. E i numeri più volte postati lo dimostrano. Hanno scelto – per me giustamente – di tenere il nucleo forte pagandolo ogni anno di più. Le risorse per il resto ovviamente si riducono: dove io dissento è sull’utilizzo di queste “altre” risorse che sono andate essenzialmente su profili molto maturi mettendoci nella condizione di dover probabilmente fare molte sostituzioni. Un miglior bilanciamento credo andasse cercato sfruttando un nocciolo motlo solido. Opinione personale, ovvio
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Su alcune cose (poche) mi hai quasi convinto. Su altre no, ma non è il caso di rilanciare la discussione
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Per il mercato estivo io non farei troppe operazioni.
Come parco portieri rimarrei così, Sommer-Martinez sono un’ottima coppia con la speranza che il secondo diventi titolare nel corso della stagione.
Difesa: io confermerei tutti a meno di un’offerta sul mercato. So che Acerbi-De Vrij non sono nè giovani nè indistruttibili, ma sul mercato non vedo grandi nomi. Mi piace Beukema del Bologna ma costerebbe uno sproposito. Bastoni-C. Augusto e Pavard-Bisseck sono ottime coppie di braccetti.
Centrocampo: venderei Frattesi (merita una squadra dove sia titolare, ma non ha il livello per fare il titolare da noi) e Asslani con la giusta offerta. Qua farei un grande investimento sulla mezzala sinistra, che può essere Nico Paz o profilo futuribile ma già pronto. Qua vanno messi i soldi e sperare di non cannare il colpo. Se parte Asslani un profilo simile senza svenarsi, quindi niente Ricci. Non so se Susic si possa riciclare come regista, oppure impostare Zielinski come vice-Chala e Susic come alternativa mezzala di centrocampo.
Attacco: assolutamente confermare Thuram-Lautaro e fare piazza pulita se possibile.. venderei a malincuore Taremi che secondo me a inizio anno ha fatto anche bene, ma si è depresso e ha perso fiducia totalmente. Qua farei il secondo grande investimento, serve un titolare al livello quasi di Thuram e Lauti. David è forte ma non è un dribllatore, a noi servirebbe più un giocatore veloce di estro.. un Lookman, un Luis Diaz, Nico Williams, Doku.. non proprio punte ma esterni offensivi che però possono giocare anche più centrale. Ci darebbe una nuova dimensione nel gioco.
Come quarto mi piacerebbe Pio, anche se sarebbe un incognita, e un usato sicuro.
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Elenco dei 17 giovani nerazzurri convocati dalle rispettive nazionali (categoriue U16-U20, con l’eccezione di Alexiou U21
GRECIA U21 – Alexiou
U20 – Berenbruch, Cocchi
MAROCCO U20 – Zouin
LETTONIA U19 – Kukulis
FINLANDIA U19 – Kangasniemi
SLOVENIA U19 – Topalovic
MAROCCO U18 – El Mahboubi
U19 – Mosconi, De Pieri
U18 – Ballo, Cerpelletti, Iddrissou, Mantini
ALBANIA U17 – Vukaj
U16 – Donato, Evangelista, Rocca
Considerando che non so se le rappresentative di alcuni nostri stranieri siano impegnate (ad esempio se la sua nazionale fosse impegnata io Kartelo lo avrei convocato), mi sembra che sia una scelta giusta, anche se mancano alcuni nomi di rilievo (che però potrebbero essere infortunati)
Tra gli italiani della primavera sicuramente Re Cecconi e forse Zanchetta
Per l’U18 sicuramente Bovio (centrale, 2008)
Iddrissou (nato a Brescia, 2007)
Sorino (2008),
forse anche il ‘Griso’e Moressa.
Sicuramente Gjeci (2009)
Saltando l’U17 che non ha partite della nazionale, nell’U16 almeno Limido e se sta bene Matarrese
A me questa sembra la situazione del momento, tenendo contro per altro che forse per alcuni non chiamati potrebbero esserci… concorrenze forti che non conosco
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per quanto riguarda il mercato estivo celebrerei Oaktree se mi prendesse Castro o Guler come terza punta, Paz come mezz’ala e Gila o Beukema come centrali. Sui nomi non mi fossilizzo, ma la qualità deve essere questa, altrimenti non servono
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Questa volta non concordo in pieno con Luciano: Guler e Castro (intendo anch’io come qualità e caratteristiche) servirebbero entrambi. Castro è un mini-Lautaro, ma a noi servirebbe come il pane anche qualcuno che con una giocata estemporanea, salti l’uomo e possa inventarsi un’occasione.
Paz come mezz’ala credo metta d’accordo tutti (anche se, sul nome specifico, la vedo difficilissima), sul centrale di difesa anche qui concordiamo tutti (poi io non capisco perché guardiamo così poco all’estero, cioè capisco che in Italia con la camera di compensazione sia più semplice, però ormai potremmo guardare ogni tanto anche fuori). Io aggiungo un esterno destro perché Darmian non può più reggere gli sforzi fisici che quel ruolo comporta e Zalewski ha quasi sempre giocato a sinistra in carriera (pur non essendo un mancino naturale). A un ritorno di Buchanan non voglio nemmeno pensare.
Un altro nome che sento girare e non mi piace è Lucca (a quel punto tengo Pio).
Insomma, gli spazi a bilancio potremmo averli, mi piacerebbe come detto prima anche guardare un po’ fuori dall’Italia (per esempio Sucic è stato un bel colpo secondo me… e la mia incompetenza) perché la base italiana e forte ce l’abbiamo.
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100% concorde con Phragrance: un Sucic al Sassuolo, per dire, sarebbe costato almeno 10 mn in più.
Io capisco che il fatto di aver giocato in Italia possa essere un vantaggio e senza vincoli economici appoggerei anche la scelta di prendere solo dall’Italia (o dall’argentina). Ma non è così.
Il mercato calcistico è, tuttavia, ormai globale per cui occorre sapersi muovere ovunque cogliendo le occasioni che si palesano.
Io, ad esempio, mi sono sempre domandato perchè Inter non abbia mai pescato in Francia, negli ultimi decenni fucina di giocatori talentuosi, anche e soprattutto per una base fisica importante.
Capisco la presenza del Psg, ma non li può prendere tutti. Ovvio che bisogna saper un po’ anticipare le mosse perchè se si aspetta che i giocatori mostrino gran parte del potenziale allora difficilmente ci arrivi.
Non so, la sensazione è che ci sia un giro consolidato interno forte di rapporti di vecchia data con un pool di procuratori per cui si fa fatica ad andare oltre.
Credo che margini su questo fronte ci siano e vadano colti se vogliamo restare competitivi e sostenibili (scelta obbligata vista la fine dell’epoca dei presidenti mecenati).
Per fare un esempio Castro mi piace ma mi domando: possibile che siamo disposti a spendere 40 e oltre milioni – così si legge – per un giocatore preso per poco più di 10 milioni solo un anno e mezzo fa? E, soprattutto, non esistono altri Castro in europa/nel mondo a prezzi più abbordabili?
Intendiamoci, se poi avremo tali risorse giusto spenderle. Però se anche ne avessimo un pelo meno e non potessimo prendere il Castro di Bologna, voglio credere che profili simili ci siano nell’universo pallonaro
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Tu ti dai una spiegazione per le scelte, che io non condivido neppure in minima parte. Non credo assolutamente che le scelte di mercato siano condizionate da ‘giri consolidati di procuratori’, anzi trovo questa ipotesi offensiva a meno che non si intenda ci sono dei procuratori con i quali si è lavorato bene e che quindi godono di maggior fiducia.
Credo che invece le scelte siano originate da altre considerazioni. I giovani forti che non sono incognite costano dai 70 milioni in su, Quelli di seconda scelta (al momento della scelta) vanno nelle squadre il cui obiettivo non è essere competitivi, ma prenderne 10 a un milione sperando che uno di quei dieci poi ne valga 30. Le cifre sono inventate e esagerate, ma il concetto spero sia chiaro.
Per noi il calcio è competitività e non speculazione. L’Inter deve vincere, non giocare in borsa. So già che cosa obietti: ma per vincere prende Correa, Taremi Godin ecc. ?
Come sempre ti rispondo che ci sono errori in un caso e nell’altro. A parte che sul cartellino di Correa si è investito, quindi è stato un errore puro e semplice.
Tu ritieni che un contratto annuale fallimentare a Godin costi di più dell’acquisto pure fallimentare di un giovane + ingaggio. parliamo di eventi negativi perché se uno è forte, giovane o vecchio chi se ne importa… Su Dumfries non si discute, come non si discute su Acerbi o Mikhi.
Penso solo che sarei più contento se avessi una proproetà con spirito imprenditoriale, capace di rischiare su giocatori forti per ottenere insieme risultati sportivi e finanziari
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Anch’io, come Luciano, penso che l’Inter debba essere competitiva e non speculare (ma credo che anche Roberto la pensi così).
Una domanda per Luciano: non credi che 40 milioni per Castro siano un’enormità? Non credi che con uno scouting di livello si possa trovare qualcuno di simile che costi la metà? Anche perché non mi pare che Castro abbia fatto sfracelli. Buon giocatore, molto giovane e in forte crescita, ma – per fare un paragone – noi ne chiediamo 35 per Frattesi. Non c’è alcun intento polemico nella mia domanda, anche perché sai bene che apprezzo il lavoro fatto dalla società, ma volevo sapere cosa ne pensi a riguardo.
Personalmente rimango fortemente convinto che avere uno scouting eccezionali crei un vantaggio competitivo, mentre affidarsi a procuratori con cui ci si è trovati bene sia molto più limitante e rischioso (per un Bisseck che ti portano, arriva un Palacios per esempio).
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Sui procuratori non intendo che smazzino soldi ma che siano più propensi a lavorare con un gruppo, soprattutto italico, limitato.
Non c’è nulla di male ma l’Italia è mercato molto caro per cui, come scrive Prhagrance un emergente come Castro costa uno sproposito.
Quindi io auspico e spero si possa allargare orizzonte perché un emergente quale Castro, che non è (ancora) un campione, credo si possa trovare anche altrove a prezzi più umani.
Se cerchi binomio sostenibilità (obbligatoria) / competitività credo sia un passaggio obbligato.
Per cui concordo con potenziamento scouting cone primaria necessità
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nessuno sarebbe scontento se si potenziasse lo scouting, ammesso che ci siano margini di potenziamento e che non sia già ottimo.
Rispondendo a phragrance: no, non penso che 40 milioni per castro siano un’enormità, per molti motivi: è un attaccante e gli attaccanti costano più degli altri giocatori, a parità di ‘garanzie’.
Gli attaccanti giovani si possono suddividere in attaccanti che forse potrebbero diventare forti e attaccanti chesonod avvero potenzialmente forti e comunque sono già forti.
Chi giocando nel Boogna, al primo anno di A e a 20 anni (sett.2004) ha segnato 8 gol e 5 assist è già forte.
Il problema è che se non puoi spendere, puoi andare solo sugli attaccanti che forse potrebbero anche diventare forti. E questo lo può fare il genoa (Retegui) e il Bologna (Castro).
Scamacca che certo non era più promettente di castro è stato pagato dall’Atalanta una trentina di milioni, bonus compresi.
Ma Guler, allora diciottenne turco, è stato pagato 30 milioni, bonus compresi, più il 20% dell’eventuale rivendita, più, sembra, una quindicina di milioni per il padre..
Il fatto è che i giocatori bravi non c’è scouting che tenga, perché li conoscono tutti gli operatori ditutto il mondo e li prendono quelli che possono spendere.
Quindi ha ragione Roberto: se non puoi competere finanziariamente devi andare su quelli che forse potrebbero diventare forti e sui quali (pure loro conosciuti da tutti) c’è meno concorrenza …in soldi.
ma la domanda è: può l’Inter correre questi rischi? la risposta di Roberto è: si perché peggio di Correa e Arna non potrebbero comunque fare.
La mia risposta è: di pende. Perché è vero che Arna è stato un mezzo fallimento (come altri), ma è anche vero che Mikhi e Acerbi sono stati DETERMINANTI per i nostri successi. Quindi la .ia risposta è: si deve vedere caso per caso e di solito…lo si sa dopo.
Se però vuoi una punta forte, che non sia ancora un fuoriclasse ma che sia già molto forte, 40 milioni, magari a rate, con formunle strane e con una parte della cifra coperta da giocatori, la devi spendere.
Altrimenti ti tieni i fratelli Pio e Seba, che peggio delle nostre riserve di questìanno non possono fare
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Chiarissimo, grazie Luciano.
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D’accordo con lo scuoting, sicuramente questa va potenziata, però se poi devi prendere uno per fare il “terzo attaccante” dell’Inter, devi prendere uno forte. Comunque Castro mi pare sia costato al Bologna tipo 15 milioni… Purtroppo noi 15 milioni da spendere in questi anni così facilmente non ce li abbiamo mai avuti o quasi mai. Ma insomma ci siamo capiti… Sullo scouting comunque abbiamo avuto tagli a quanto pare anche per le giovanili, stando a cosa ci ha detto Luciano ultimamente, specie a inizio stagione. Ovvio che io spero cambino le cose.
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Però qui va detto che mi sa che in tutti i casi, pure giovani emergenti, hai per forza a che fare con procuratori. Sia qui che nel mio commento precedentemente comunque non esprimo la mia contrarietà al pensiero riguardo lo scouting, sia ben chiaro.
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Io penso che sul mercato ci siano delle priorità che richiedono diversi interventi.
a. In primo luogo abbiamo bisogno di prendere due innesti importanti in due ruoli chiave: centrale di difesa e mezzala. Perché Acerbi e Mkhitaryan (detto che io terrei entrambi e mi terrei pure de Vrij) hanno 37 e 36 anni. I nomi di Gila e Nico Paz (considerando Nico Paz ad esempio per quello che può essere stato Barella quando lo abbiamo acquistato). Gila sarebbe invece quello che avrebbe dovuto essere… Buongiorno.
b. Serve una alternativa a Dumfries a destra. Uno forte nell’uno contro uno possibilmente. Giocatore che cerchiamo da tempo del resto in quella zona del campo.
c. Io a centrocampo cederei tutte e tre le riserve: Zielinski, Asllani, Frattesi. Per ragioni diverse. Fermo restando che spero mi facciano cambiare idea da qui alla fine del campionato. Se si può fare cassa, qui ci sono dei margini. Magari ristretti, ma ci sono. Preso Susic, detto che serve uno tipo Nico Paz, mancherebbe il famoso vice-Calha…
d. Davanti almeno due su tre tra Correa, Arnautovic e Taremi sono fuori. Io mi terrei Arnautovic con contratto ribassato come quinto e venderei Taremi ammesso si possa incassare qualche cosa. Voglio quattro attaccanti “forti”. Ovviamente i due titolari sono fortissimi, ma io Castro lo prenderei e come quarto mi intriga l’idea di riportare a casa Sebastiano Esposito. So che si parla sempre del fatto che manca giocatore con “dribblig” ecc. ma secondo me se hai quattro attaccanti bravi e hai una certa “freschezza” in mezzo, non hai bisogno del cosiddetto “jolly”. Penso all’Inter di Mancini che non giocava così bene, ma che davanti aveva – lasciamo stare Adriano – Crespo, Cruz, Ibrahimovic. L’impatto di Julio Cruz dalla panchina era devastante e in mezzo Figo che era quello che saltava l’uomo non è che fosse al top della carriera, ma la forza degli attaccanti e la solidità complessiva faceva la differenza. Solo che questa Inter, rispetto a quella di Mancini (allenatore per me decisamente meno bravo di Inzaghi) ha un gioco che è assolutamente fantastico.
Sono solo chiacchiere ma…
Sommer/J. Martinez/Di Gennaro
Pavard/Bisseck (aspetterei un altro anno prima di cambiare uno dei due)
Gila/de Vrij
Bastoni/Acerbi
Dumfries/x
Barella/Susic
Calhanoglu/x
Mkhitaryan/Nico Paz
Dimarco/Carlos
Lautaro/Castro
Thuram/Sebastiano Esposito
+ Darmian e Arnautovic
Ovvio che le “x” mi piacerebbe fossero tipo, che so, Ndoye e Ricci (che non mi fa impazzire, ma insomma, è un nazionale).
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Ovviamente non mi è ancora esattamente chiaro che giocatore sia Susic. Qui mi scuso. Rispetto a qualche anno fa sono meno sul pezzo. Mi sembra di capire sia una mezzala e mi sembra di capire che venga a prendere il posto di Frattesi (dato per partente).
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grandissimo jami che con una splendida rete guida alla vittoria (0-1) la rappresentativa U18 in Belgio. Mi sono sempre stupito el fattochenon sia mai stato provato in Primavera
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Dico anche la mia da avventore di…bar.
Se non ricordo male (cosa possibilissima) si devono avre 25 giocatori iscritti, di cui 4 di scuola Inter
L’esperienza dimostra che si devono avere 22 giocatori possibili titolari: 2 portieri, 6 difensori, 4 esterni, 6 centrocampisti 4 punte.
Poi servono un portiere un difensore un centrocampista e un attaccante anche giovani da integrare in caso di necessità.
Ecco come dal mio..bar comporrei la rosa (i nomi dei nuovi sono indicativi: conta il livello, almeno come aspettativa)
Sommer, Martinez,
Bisseck, Pavard
Acerbi (De Vrji) , Beukema (Gila, Hien, Bijol)
Bastoni, Carlos
Dumfries, Darmian
Barella, Sucic
Calha, Asllani
Mikhi, Paz
Dimarco Isaksen
Thuram Castro (Gulen)
Lauti Taremi
Di Gennaro, Re Cecconi (o Alexiou), Stankovic A., Seba
(sarebbero giusti 25 perché Re Cecconi (o Alexiou) andrebbe in lista giovani).
Nella lista dei giovani dovrebbe esserci anche De Pieri a cui si potrebbe far ricorso in caso di necessità, per qualche partita o spezzone di partita in cui servisse un estrno destro più offensivo di Darmian (a parte il fatto che Isaksen, mancino, di solito gioca a destra)..
Ho messo Seba e non Pio perché Seba ha già esperienza di A a buon livello ed ha qualità che le punte titolari non possiedono
In questa lista molti nomi di ‘nuovi’, come dicevo sono puramente indicativi.
Ma tre situazioni sono indispensabili se si vuole provare a essere ancora competitivi in tutto:
Il centrale deve essere la prima scelta, perché la sostituzione di Acerbi (o de Vrji) non deve indebolire la squadra
L’alternativa a Mikhi deve essere una prima scelta, per lo stesso motivo
La terza punta…idem, con in più, dovendo tenere Taremi che non si potrà vendere, anche la quarta deve avere qualità già testate in serie Ao in un campionato improtante.
Se per arrivare a questi tre nuovi ci si dovesse accontentare della ottva o non scelta, per motivi finanziari, sarebbe necessario ridimensionare le aspettative.
Su Sucic che anch’io conosco poco ho trovato queste indicazioni (da Tag 24), non so quanto attendibili:
“Luka Sucic è un centrocampista. Può giocare sia mediano in un centrocampo a due che mezzala in una linea a tre. All’occorrenza, il classe 2002 ha giocato anche trequartista. Nonostante la giovanissima età, infatti, è un calciatore molto duttile che ama svariare su tutto il fronte di gioco. È dotato di un fisico importante – un metro e ottantacinque centimetri d’altezza – che gli conferisce grande fisicità e forza. Luka Sucic è un calciatore che ha un’ottima tecnica, che ama giocare il pallone nel breve e giocare di strappi. Non è molto veloce, ma è abile nella conduzione. Uno dei tratti distintivi è l’imprevedibilità. Come dimostrano i numeri, è anche importante in zona gol, sia come finalizzatore che rifinitore”.
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d’accordissimo con questa affermazione di Cosmi:
“Sembra che l’Inter debba sempre dimostrare, sempre dimostrare. Cosa deve dimostrare l’Inter? È campione d’Italia, due anni fa ha fatto una finale di Champions, non meritando di perderla. E’ dentro a tutte le competizioni, che non significa averle vinte ma è dentro a tutto. Nessuna squadra in Europa è dentro a tutte le competizioni come l’Inter. Ha subito solo due gol finora in Champions, non capisco come si fa a non considerare il lavoro di Inzaghi»
da fc Inter 1908
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ancora Palmeri:
“ma in privato (Conte) non può capacitarsi del fatto che di fronte alla possibilità di vincere scudetto grazie ai risultati ottimi, la società non abbia accompagnato il rendimento con il salto nel mercato di gennaio che avrebbe sicuramente aiutato la fuga per la vittoria“.
E’ quello che sostengo io, se non avrà assicurazioni su un mercato estivo sontuoso, dovendo lottare per scudo e CL, Conte se ne andrà. E penso che andrà al Milan, società con la quale da tempo sembra mantenga contatti.
Conte ha l’autorevolezza per dire: o mi accontentate, o arrivederci
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Conte è molto molto bravo. Però se continua a fare avventure da 1 anno, massimo due, per il suo c/c è ottimo, per le squadre in cui va un po’ meno. Perchè cambio dello staff tecnico è sempre complesso da digerire.
Quanto a noi credo che i margini sul mercato dipenderanno anche da eventuali cessioni.
Io concentrerei risorse sul cc (esterni inclusi): ammettendo che Augusto giochi da braccetto e si riscatti zelensky (come cambio di Dima c’è di peggio e sempre di cambio si tratta), vorrei un’alternativa vera a Dum che per me non può essere Darmian. Al centro, se veramente Frattesi partisse resteremmo con Chala, Barella, Micky, Sucic e Zelinski (che non è cedibile al pari di Taremi). Io sacrificherei anche Asslani – ch non m ida impressione di essere granché – per prendere un top di ruolo che possa subentrare a Micky.
Davanti serve ovviamente una terza punta normodotata. Se poi riuscisse il miracolo, cedere Taremi si potrebbe prendere una quarta punta frizzante.
In difesa dipende da chi esce: punti fermi Pavard, Bisseck, Basto e, se vale l’ipotesi sopra, Carlos Augusto. Resterebbero Acerbi, De Vrj, Darmian e Palacios per due posti. La tipologia da cercare dipende da chi va e chi resta.
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Ho scritto che mi piace Isaksen e pocodopo leggo che piacerebbe anche a Inzaghi.
Sono piccole soddisfazioni in mezzo a decine di miei errori di valutazione clamorosi
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Beppe Bergomi qualche giorno fa ha fatto proprio il nome di Isaksen come acquisto “da suggerire” a Marotta.
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Se è vero che la Juve aspetta la gara col Genoa per esonerare Thiago Motta per preservare l’indice di liquidità, vi fa capire in che stato versa, finanziariamente, il loro bilancio. Se è vero eh, ci mancherebbe…
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Cos’è l’indice di liquidità e perché può cambiare in pochi giorni? Domanda reale
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L’indice di liquidità è, appunto, un indicatore finanziario che serve, in pratica, a monitorare la salute finanziaria dei club, con verifiche due volte all’anno (31 marzo e 30 settembre). Se non venisse rispettato, può portare a multe, blocco degli acquisti o, dal 2023/2024, impedire l’iscrizione al campionato (ovviamente nel caso Juve si tratterebbe di una multa, presumo).
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Chiaro che se fosse esonerato dopo la data della verifica, avrebbero tutto il tempo, tra mercato estivo o aumento di capitale, di rientrare nei parametri richiesti.
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Grazie
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Quando il campionato è fermo, mi diverto moltissimo.
A leggere quello che si scrive.
Su fcinternews uno che non deve aver mai visto una partita delle giovanilid ell’Inter dice in sostanza: Paz non lo mollano? poco male, puntiamo sul nostro Carbone.
E galeone: “se Inzaghi non vince lo scudo l’Inter lo licenzia e al 100% prende Allegri”
Ora, può essere che entrambe le cose si realizzino, nel calcio mai dire mai. Ma a oggi sono davvero dichiarazioni esilaranti
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Carboni ovviamente. Si parla di Valentin
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D’accordo perfettamente sull’assurdità delle affermazioni fatte su Carboni (al di là di tutto il ragazzo ricomincia ora praticamente da zero) alternativo a Nico Paz e relative l’esonero di Inzaghi. Cose senza senso.
Luciano cosa ne pensi dell’evoluzione di Jens Odgaard? È un giocatore che a me piace.
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Piace anche a me, ma come tipo di giocatore gli preferirei Frendrup, del Genoa. Però c’è da dire che nel nostro centrocampo si trovano benissimo i giocatori raffinati più che i giocatori ‘forti’. Forse uno con quelle caratteristiche potrebbe essere un’ottima alternativa
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Motta esonerato.
Arriva Tudor.
Spogliatoio evidentemente si era rotto altrimenti non si spiega una decisione del genere praticamentecad aprile.
Questi puzzoni ovini proprio a noi dovevano fregare punti?
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Giuntolone licenzia Mottarello. Senza neppure aspettare la verifica di liquidità
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Infatti avevo scritto “se è vero” due volte nel messaggio. La prossima ne metto tre.
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Eppure Giuntolone, alla luce anche di quanto ha combinato ad Allegri lo scorso anno, dovrebbe essere licenziato assieme a Thiagone. Ingiustizia è compiuta
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Per come la vedo io, è la dimostrazione che quando sei in squadre come Juve, Inter e Milan, non puoi permetterti di programmare senza essere competitivo ANCHE nell’immediato. Per questo insisto a dire che il lavoro fatto da Marotta all’Inter è stato strepitoso.
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il secondo gol subito dai tedeschi credo sia il più assurdo che abbia mai visto in vita mia. Resterà sugli annali….che differenza di qualità e fisicità
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phragrance, non essere permaloso, dopo che abbiamo trovato un po’ di armonia. Non intendevo essere polemico, ma solo sottolineare il fatto che non avevano avuto necessità di aspettare. Semmai doveva arrabbiarsi…Sergio, per il quale con Mottarello e Giuntolone la juve aveva in pratica già vinto la coppa… Intergalattica.
Comunque premesso che so benissimo per esperienza pluriennale come ricostruire sia difficilissimo, anche spendendo tanti soldi, perché le grandi squadra non sono una raccolta di belle figurine ma il prodotto di una magica alchimia, condivido il tuo pensiero: le grandi squadre non possono limitarsi a lavorare per un futuro per altro incerto.
A parte il fatto che a me la rosa della juve sembrava creata per vincere subito.
Per questo sogno sempre per l’inter giocatori pronti subito e possibilmente…forti. Le promesse poco costose le prenderei per la Primavera e per la seconda squadra.
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Under 17 Inter Cremonese 5-2
(La Torre, Orlacchio, Franchi, Carrara, Salviato)
Fermi anche i campionati giovanili a causa degli impegni internazionali delle varie selezioni, si è giocata solo la ventiduesima giornata dal campionato Allievi U17, che ha visto la squadra di Handanovic impegnata a conservare il primato in classifica, affrontando a Interello la Cremonese.
I grigiorossi sono un buon complesso che veleggia a metà classifica, un solo punto sotto l’Atalanta.
Naturalmente noi eravamo favoriti, sebbene sia sia fatto un po’ di turn over e soprattutto nonostante diversi 2008 mancassero proprio dalla distinta, perché promossi stabilmente in categorie superiori o per altri motivi.
Non erano in lista: Sorino, Pirola (09), Moranduzzo, Bovio Kartelo, Putsen, Vukaj Fofana e Gjeci (09).
Numerosi giocatori spesso titolari sedevano in panca. Alcuni sono subentrati, qualcuno no.
Il risultato non deve ingannare: si è trattato di una partita tirata sin quasi alla fine, perché se è vero che noi siamo sempre stati davanti, è altrettanto innegabile che ogni volta che cercavamo di prendere il largo (2-0, 3-1) loro riuscivano a dimezzare portandosi rispettivamente sul 2-1 e sul 3-2, cosicché solo dopo la quarta rete, a una quindicina di minuti dal termine, la vittoria è stata definitivamente acquisita.
Successo importante, anche perché la prima inseguitrice, l’Udinese distanziata di tre punti, che affronteremo domenica in trasferta, ha incredibilmente perso a Mantova, per 2-1 in rimonta..
Così il nostro primo inseguitore resta il Milan, distanziato di 4 punti.
Ma perché la partita è risultata così combattuta?
Noi siamo partiti benissimo, ci è stato negato subito un rigore….forse perché è brutto dare un rigore al primo minuto… poi abbiamo segnato e dopo alcuni minuti raddoppiato
A questo punto però la partita è cambiata: loro hanno sfruttato una maggior fisicità per aggredirci approfittando anche di qualche difficoltà nostra nelle uscite cercando sempre la cosruzione dal basso.
Loro hanno vinto diversi contrasti e molte seconde palle , creando soprattutto mischie pericolose.
Naturalmente quando ‘uscivamo’ avevamo più qualità e creavamo buone situazioni, ma questo col tempo avveniva sempre meno spesso.
L’impressione è che noi facessimo meglio la fase offensiva, soffrendo di più in quella difensiva.
Volutamente parlo di fasi e non di difesa e attacco, perché non si tratta di ‘giudizi’ sui reparti ma sulle fasi di gioco.
Sicuramente noi avevamo giocatori più ‘raffinati’ ma anche più ‘leggerini’.
Non parlo di impegno e grinta, ma proprio di forza fisica.
Fatto sta che i nostri gol sono venuti tutti a conclusione di belle azioni, i loro gol sono venuti entrambi dopo ‘mischioni’ forsennati con ribattute continue.
Anche un terzo ‘gol’ loro, annullato sul 5-2 perché la palla era uscita in precedenza, era scaturito da una situazione simile.
Molto insidioso in questo senso il loro centravanti Stefani, ceduto alla Cremonese da noi quest’estate, che forse non sarà un raffinato, ma certo in area per forza, stacco e velocità, si fa molto rispettare.
Ci sono state fasi in cui il pallino del gioco rimaneva a lungo in …mano loro anche perché noi insistevamo nell’uscire giocando la palla e spesso la perdevamo.
Inoltre se arrivavamo bene al limite della loro area, poi ci perdevamo un po’ per eccesso di fraseggio e ricercatezza.
Alla fine comunque il risultato è ampiamente meritato, ma sono emerse situazioni sulle quali penso che Handanovic avrà da lavorare.
Anche perché il nostro portiere Farronato in diverse occasioni ha salvato la porta con interventi straordinari
Questa comunque la formazione:
Farronato
Lissi
Pavan
Breda
Peletti
D’Agostino
La Torre
Virtuani
Orlacchio
Franchi
Moressa
In panchina: Dorigo, Bettelli (09) Puricelli(09) Nese (09) Salviato (09) Grisoni Fasana, Carrara, Pentima
Le pagelle
Farronato:
prestazione strepitosa.
Sicurissimo in ogni occasione, fa sembrare facili interventi complicati.
In un’occasione si esibisce in un doppio intervento eccezionale.
Con i suoi due metri abbondanti fa sembrare …piccola la porta.
8
Lissi:
veloce e solido, si mostra perfettamente a suo agio in entrambe le fasi.
7
Pavan:
deve fronteggiare Stefani, che è un cliente molto impegnativo.
Gli lascia un gol, in mischia, senza responsabilità personali , comunque, e nulla più.
6
Breda:
fortissimo nei contrasti e sempre ben posizionato, guida la difesa con sicurezza totale.
Giocatore in forte crescita.
7
Peletti:
ormai abituato al nuovo ruolo di esterno, sia applica con efficacia ai compiti difensivi, ma certo nello spingere non è…Sorino
6
D’Agostino:
prestazione di assoluto livello, cresce di partita in partita. L’ex juventino ora è un centrocampista concreto, qualità e quantità.
7
La Torre:
perno e motore della squadra.
Con la palla nei piedi è impareggiabile a questi livelli.
Forse gli manca un po’ di fisico ma supplisce con l’intelligenza calcistica.
Segna il primo gol sfruttando…uno svarione di un compagno che manca il tiro. Sulla palla si avventa lui ed è una sentenza.
7
Virtuani:
ritmo, intensità e idee.
Giocatore fondamentale.
Forse non è stata la sua miglior partita, ma a questi livelli è sempre prezioso.
6.5
Orlacchio:
percorre la fascia in su e in giù con grande continuità e ottime idee.
Come quella di andare a pressare l’avversario per strappargli la palla e segnare il secondo gol
6.5
Franchi:
tre quarti di partita da prima punta, poi esterno mancino dopo l’ingresso di Carrara e Salviato.
I centrali della Cremonese sono molto più fisicati di lui, eppure spalle alla porta riesce a domare molte palle e a far salire i compagni.
Il suo gol è un capolavoro di destrezza: si fionda sulla palla crossata da sinistra e anticipa il marcatore con la punta del piede.
Nel finale da esterno si preoccupa anche di difendere.
7
Moressa:
anche per ‘More’ non è stata forse la miglior prestazione della sua annata, ma entra in modo importante in quasi tutte le azioni da gol.
Marcato sempre da due avversari, con intelligenza non tenta lo sfondamento ma gioca per i compagni.
6.5
Tra i subentrati notazioni di rilievo per Salviato e Carrara, entrambi in gol.
‘Carra’ in particolare aggiunge peso a un attacco virtuoso ma leggerino.
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Il mio timore è che dopo aver parlato per mesi di paz, castro e guler, se va bene arrivi uno tra Lucca e krstovic
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fareste lo scambio Frattesi- Raspadori?
e in caso affermativo sareste contenti di un mercato con Pio o Seba quarta punta, A.Stankovic sesto centrocampista e i soldi disponibili da spendere per un centrale e un’ala destra?
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Io non lo farei mai.
Raspadori gioca in un ruolo in cui, soprattutto a causa di una fisicità modesta, sposta pochissimo. Basti vedere il rendimento del Napoli nelle ultime 8 partite in cui è partito titolare stante cessione Kvara e indisponbilità di Neres.
Se venisse fatto per me sarebbe un’enorme cavolata.
Sbaglierò ma non vale più di un Seba Esposito (che peraltro potrebbe avre qualche margine).
Se in Italia le condizioni sono queste, andrei sempre all’estero a comprare: preferisco uno che promette rispetto ad uno che ha già fatto vedere di essere modesto e non ha margini
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In assoluto Raspadori non mi dispiace, però non so effettivamente quanto ci potrebbe dare. Non è un’ipotesi che mi entusiasma particolarmente. Non vorrei che fosse un ripiego quando penso che per il terzo attaccante si debba puntare su un profilo “sicuro” come alternativa ai due titolari. Insomma ci vuole una alternativa “reale”. Non dico forte quanto Lautaro e Thuram ma che non ce li faccia rimpiangere e non so se Raspadori sia su quel livello.
Vero che il Napoli negli anni ha adottato sistemi di gioco che non lo hanno sempre favorito, in generale però preferirei un giocatore con maggiore “forza” e comunque magari qualche responsabilità se non ha sfondato, finora, ce l’ha anche lui poi tutto sommato.
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Allora, sullo scambio Frattesi Raspadori non sono d’accordo neppure io, anche se sono meno drastico di Roberto.
Non sono d’accordo pr vari motivi.
Perché non puoi prima trattare Castro, Paz e Guler e poi ripiegare su Raspadori. A prescindere da qualsiasi altro discorso
Poi perché penso che un una squadra ambiziosa le punte siano più determinanti in linea di massima rispetto ad altri ruoli e in particolare la terza pubt (possibilmente anche la quarta) dovrebbe essere competitiva rispetto alle prime due.
Poi perché in linea di massima se devo vendere un mio giocatore mi piace recuperare i soldi per prendere chi voglio io, scegliendo in tutto il mondo e possibilmente evitadno div endere il mio giocatore a una rivale.
Le…piccole discrepanze sono queste:
in ogni caso con Raspadori terzo saremmo più forti che con il terzo (e il quarto e il quinto attuali) e avremmo un’alternativa utilizzabile con le due punte.
Prendendo Raspadori con Seba (o Pio) praticamente non spenderemmo nulla per l’attacco e se riprendessimo anche A. Stankovic, avremmo tutto il budget disponibile per intervenire prendendo prime scelte nei ruoli in cui serve di più nuova linfa: centrale e ala.
Detto questo, continuerei a essere contrario all’operazione, anche perché avendo pochi soldi è più facile trovare un centrale o un esterno forte anziché una grande punta
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A prescindre dai soldi, Raspadori non è più un emergente. Per me ha dimostrato che tipo di giocartore è: modesto, a mio parere.
Quindi se posso permettermi un top di ruolo (dubito un giocatore nel pieno delle carriera a fare il terzo da noi) bene. Se non posso permettermelo, invece, preferirei sempre puntare sul potenziale.
Capisco che poi tale potenziale potrebbe non manifestarsi ma preferisco sperare che….rassegnarmi alla mediocrità
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http://www.youtube.com/watch?v=Dp50Ff8MXgw
Interessante video su filosofia di Inzaghi
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Davvero interessante anche se non offre novità rivoluzionarie, ma sviluppa un’analisi puntuale completa ed esauriente.Solo per essere pignoli, a mio avviso trascura il rovescio della medaglia: se è vero che aggredire l’Inter pressando alti, uomo contro uomo è quasis empre letale, è anche vero che la squadra soffre di più se la si aspetta, chiusi nella propria trequarti e con contropiedisti veloci e ‘profondi’. proprio perché il calcio totale richiede atelti che, oltre a essere tecnicamente eccellenti e soprattutto intelligenti, siano anche mezzofodisti.
Mentre per attaccare le difese chiuse servono scattisti.
Nb: uso i termini mezzofondisti e scattisti in modo improprio,. riferito solo al calcio e non per esempio all’atletica.
nel calcio definisco mezzofondista uno che si esprime al meglio dui 60-70 metri, scattista uno che brucia gli avversari sui 30, massimo 40 metri.
Gli scattisti hanno un raggio d’azione limitato e questo spiega perché all’Inter chi non ha ‘gamba’ possa essere solo un’alternativa tattica per situazioni particolari
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Ancora due considerazioni, semplici opinioni personali, sul gioco di inzaghi.
Non penso che ogni giocatore sia libero di seguire il suo istitno.
per me è una sorta di disordine organizzato.
Nel senso che qualunque difensore se ha spazio può spingersi in avanti e arrivare fino in fondo, ma in questo caso un altro si fermerà a predisporre la marcatura difensiva.
Acerbi puà arrivare in area avversaria perché sa che Calha, ad esempio. arretrerà sulla linea dei difensori. Lauti e persino Thuram possono arretrare profondamente a dare aiuto alla difesa perché sanno che, una volta conquistata palla ci sarò chi, più avanzato per lo svolgimento dell’azione, sarà pronto provare la percussione.
Se questo ha un minimo di fondamento, comporta anche un notevole logorio mentale prima ancora che fisico per i giocatori, perché le scelte di gioco e di posizionamento diventano fondamentali.
Questo spiegherebbe anche perché in linea generale si preferiscano giocatori di esperienza e ragionamento, almeno in alcuni ruoli e perché ad esempio, un genio come Mikhi, nonostante l’età, appaia pressoché insostituibile.
Inoltre quando la squadra riesce ad essere corta, in avanti o più indietro, gli interscambi di posizione diventano meno logoranti
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Concordo Luciano.
Come tutti i moduli, parere personale, anche questo richiede condizione fisica importante. Non credo faccia spendere o risparmiare energie rispetto ad altri sistemi. Quanto meno non in modo così significativo.
A differenza di altri modi di giocare, personalmente credo il principale pregio sia la possibilità di andare oltre i limiti dei singoli, soprattutto per quanto concerne la fase offensiva.
Il principale difetto ritengo sia quello, proprio nei momenti di flessione atletica (che vivono tutte le squadre), di non potersi “affidare” al singolo che magari è individualmente in forma ma per caratteristiche insite in questo approccio non si mette in proprio e/o è figura proprio non cercata.
SEenza che sia letta come una critica, forse qui Inzaghi e la società potrebbero – su una rosa di 22/23 giocatori – provare ad avere qualche profilo differente. Già Frattesi rappresenta un po’ quel tipo di giocatore (anche da centrocampista è diverso che da punta), uno che rompe un po’ gli schemi, ma mi sembra sia “poco digerito” – da qui il ridotto impiego – proprio perchè difficilmente variamo approccio.
Non mi piace chiamarlo piano B – non credo a squadre che passano da 352 a 433 o 4312, ecc. schioccando le dita – ma semplicemente avere una variabile abbastanza rodata da utilizzare al bisogno. Certo servono anche giocatori con certe caratteristiche per avere alternativa vera che non sia la mossa disperata degli ultimi 5 minuti
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Oggi ho letto che gira un “vecchio” nome, quello di de Paul. Classe 1994, ha 31 anni praticamente, ma per me è un giocatore forte. Ammesso sia vero, non mi dispiacerebbe. Certo le valutazioni sulla tenuta fisica e sulle motivazioni del giocatore non stanno a me.
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Il discorso su de Paul è complicato. Quando era più giovane e noi come squadra più…modesta lo avrei voluto fortemente perché ci avrebbe fatto compiere un piccolo ma certo salto di qualità. oggi lui è più vecchio, noi siamo più forti, io l’ho un po’ perso di vista. perché verrebbe? Non credo per fare il titolare. Non sarebbe meglio né di Barella né di Mikhi. Per fare la riserva, con Sucic?
Se abbiamo i soldi, meglio un giovane forte che entro un anno possa sostituire completamente Mikhi senza farlo rimpiangere (Mikhi non è un titolare qualunque, è il perno del nostro sistema di gioco).
Per far rifiatare Mikhi nella prossima stagione, alternandosi, potrebbe andar bene, ma per rimpiazzarlo in quella successiva non credo.
Il fatto è che per quel ruolo mi ero…illuso con Paz.
Mi fido delle scelte dei nostri dirigenti: solo non vorrei che fossero scelte…forzate: non hai i soldi per prendere quelli che vorresti e ripieghi su una soluzione di compromesso. Se invece loro sono convinti…lo prendano.
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Sulla questione del modo di giocare,senza polemica ma non sono del tutto d’accordo con Roberto.
Posso sbagliare ma sono convinto che certi modi di giocare siano più dispendiosi di altri.
Con una tipologia di gioco che tiene coinvolti tutti, al massimo, per tutti i 90 e passa minuti il logorio fisico ma anche mentale per me potrebbe essere maggiore.
Non si tratta solo dei km percorsi globalmente, ma del ritmo dell’intensità e della concentrazione che vengono richiesti. a tutti i singoli
faccio un esempio, semplificando molto, certo.
Con un sistema tradizionale quando attaccano gli avversari la difesa è sotto pressione, ma quando sei tu che attacchi nella metà campo avversaria la linea di difesa si alza a metà campo e…sta a guardare la partita (esagero, naturalmente). Se devi partecipare al gioco il discorso è diverso.
Così per altre situazioni.
Poi c’è il problema della distribuzione diseguale della fatica: non è un caso che i primi cambi di Inzaghi siano quasi sempre gli esterni.
E’ vero che i cali di condizione nell’arco di una stagione li hanno tutti, ma nell’ambito della stessa partita secondo me il discorso potrebbe cambiare: per esempio non ho mai visto una squadra che pressa alta e mantiene il ritmo per 90′. Se fosse vero significherebbe che quel sistema di gioco richiama più energie, fisiche e/o mentali, di concentrazione.
Sono solo opinioni, magari sbagliate, ma per esempio io dubito che un Corso o un Beccalossi oggi farebbero la stessa carriera di un tempo. Perché il modo di giocare tradizionale richiedeva meno intensità e continuità, essendo più ‘posizionale’.
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“Non ho mai visto una squadra che pressa alta e mantiene il ritmo per 90′”.
100% concorde (anche se indubbiamente gli scenari sono diversi da campionato a campionato sul ritomo): ecco perchè ritengo che non ci sia un sistema di gioco che fa risparmiare/consumare più energie di altri in modo significativo, lo sottolineo.
Poi chiaro che un pressing uomo su uomo a tutto campo stile Gasperini, per me, è quello che consuma un po’ più di energie rispetto, ad esempio ad una difesa bassa più posizionale in cui a “sprecare” risorse sono i contropiedisti cui sono richiesti allunghi, mentre altri giocatori rimagono più in posizione potendosi così un po’ risparmiare.
Il gioco di Inzaghi può essere richieda più energie nervose ma anche qui non credo che modi più posizonali, oggi, ti consentano di rilassarti più di tanto: i lritmo tende ad essere mediamente più alto rispetto al passato e il ritmo alto per forza di cose ti richiede attenzione (energie nervose) oltre che fisiche.
Non dimentichiamo che i 5 cambi consentono di ruotare di fatto mezza squadra di movimento: chiaramente chi sta infascia tende ad allungare di più per cui è più probabile sia sostituita rispetto a chi sta al centro. Poi dipende anche dalle caratteristiche fisiche dei giocatori: Dima regge 60/70 minuti massimo, il Perisic 27enne faceva 120 minuti nello stesso ruolo, era un atleta mostruoso.
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A me De Paul piace. Certo se sia giocatore che possa garantire due-tre anni come titolare in una squadra che punta a vincere tutto ogni anno (così come mi auguro che continuerà a essere l’Inter anche i prossimi anni…) questo non lo so. Immagino lo si stia prendendo (eventualmente) in considerazione come alternativa a Mkhitaryan, che concordo sia un giocatore difficilissimo da sostituire. Impossibile trovare uno con le sue caratteristiche.
Comunque a centrocampo secondo me potrebbero arrivare altri due giocatori oltre Sucic. Mi sembra sia il reparto dove più si stia cercando di fare qualcosa.
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questa settimana andrò in crisi di astinenza: tutte e cinque le giovanili giocano fuori casa
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Phragrance volevo chiederti un parere professionale sulla nuova ricapitalizzazione di Elkann per la squadra: a parte leggere sempre il ritornello che è un segno di salute concretamente cosa vuol dire? Annullare le perdite e raddoppiare la potenza di spesa sul mercato? Ti ringrazio per il chiarimento del caso
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Ciao Sergio, l’aumento attuale è per coprire quello che spiegavo giorni fa mentre quello che potrebbe arrivare successivamente dipende tutto dall’andamento (qualificazione Champions, Mondiale, ecc…). Il fatto che prevedano e mettano in chiaro che potrebbe succedere, fa capire come il famoso pareggio di bilancio che ogni tanto qualche giornalista compiacente sbandiera, è abbastanza lontano al momento… Comunque gli aumenti di capitale sono assolutamente leciti (ne abbiamo avuti per circa 900 milioni malcontati negli ultimi 10 anni anche noi), ma non per raddoppiare la potenza di spesa. Mi spiace Sergio… Scherzi a parte, sappiamo che loro a volte si muovono in maniera un po’ borderline (anche oltre la linea), ma stiamo a vedere. Di certo sono piuttosto consci che il bilancio, a meno di interventi esterni o risultati clamorosi nel brevissimo, è lontano dall’essere a posto.
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Grazie del chiarimento, ho un po forzato la parola raddoppiare sperando di ottenere una risposta netta e così è stato grazie. Ho sempre letto della ricapitalizzazione come conferma di forza societaria ma non ho mai prestato troppa fede a questa credenza. Facendo bene a quanto pare. Grazie
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Però, sempre da incompetente, lo dico seriamente. , una cosa non mi è chiara: come si fa a distinguere sull’utilizzo dei fondi immessi dalla proprietà? Se io ho 900 milioni di debito è probabile che non possa aumentare i debiti intervenendo sul Mercato. Se io non ho debiti entro certi limiti potrò farne, credo. Altrimenti come ho fatto a raggiungere i 900 milioni di debito?
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Inter Udinese sarà una partita tostissima. Loro staranno dietro, poi hanno gamba per le ripartenze ed enorme fisicità, noi qualche assenza importante e l’incognita del rendimento di tanti giocatori tornati dalle partite con le nazionali
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No, Sergio, attenzione, la ricapitalizzazione è forza societaria. Ma è necessaria in caso di gestione deficitaria.
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Chiarisco meglio i miei dubbi: affrontare una sessione di mercato con 900 milioni di debito o affrontarla senza debiti è la stessa cosa dal punto di vista della possibilità di investimenti?
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Certo che no, Luciano, ma dipende dal tipo di debito. in sostanza oggi il vero ostacolo strutturale per il mercato dell’Inter è il bond da 415 milioni in scadenza nel 2027. Non tanto perché esiste un debito in generale, ma perché quel bond ha un interesse fisso del 6,75% annuo, che significa circa 28 milioni di euro all’anno solo in interessi. È un costo rigido, prioritario, che viene servito prima di qualsiasi spesa discrezionale, quindi prima del mercato.
Gli altri debiti ci sono, certo, ma sono più gestibili. I debiti verso altre squadre sono fisiologici, spesso compensati da crediti. I debiti tributari sono stati in parte rateizzati, quindi pesano ma in modo distribuito. I debiti verso fornitori e agenti rientrano nella gestione ordinaria. I debiti verso soci sono passivi infruttiferi o comunque non urgenti.
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Effettivamente ci aspetta una gara tosta contro l’Udinese, tradizionalmente … ostile. Sperem.
Certo che giornalisti e giornalai han fatto di tutto, in questo periodo, per far parlare di un possibile triplete, calcando bene la mano per poter poi abbaterci appena facciamo un passo falso. Il guaio e’ che qualcuno dei nostri ci sta un po’ cascando in questo giochetto. Speriamo che domani la squadra abbia la testa “al campo” e le gambe che girino.
Ho letto che Pio non verrebbe aggregato alla prima squadra nella coppa del mondo per club che disputeremo in estate, per il contemporaneo Europeo con la nazionale U21 e mi dispiace, francamente.
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https://m.fcinternews.it/focus/pinamonti-il-giro-di-prestiti-mi-ha-rallentato-ora-sono-pronto-per-una-big-saro-sempre-grato-a-icardi-978646
Interessante intervista di Pinamonti in cui dice a chiare lettere ciò che ho sempre temuto: il giro di prestiti rallenta la crescita rispetto a poter stare “dentro” un contesto di alto livello.
Chiaro che poi ci siano eccezioni, in positivo e in negativo, ma ero e sono convinto – e il Pina lo dice – che non è facile passare da un sistema ad un altro ogni anno: serve tempo per adattarsi e questi tempoalla fine risulta essere in buona parte…. sprecato.
Servirebbe una società amica che faccia giocare sempre i prestati….in un contesto stabile. Quasi impossibile. Vedremo under23 se utile (ma C è livello basso).
Anche sul 433 sostiene che sia il peggiore per una punta centrale….chiaro che dipenda da contorno, con Robben e Ribery non è male, ma anche su questo concordo e credo sia un elemento che stia facendo rendere poco gente come Vlahovic.
Molto meglio Inzaghi con le due punte in cui limiti e pregi possono essere meglio mascherati ed esaltati dal partner offensivo
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Non so, Pina dice una cosa che gli sembra giusta, ma non ha provato…l’altra, cioè restare all’Inter e giocare poco.
Io sono incline a pensare che, in un senso o nell’altro si tratti di fatti marginali, nel senso che tutte le soluzioni hanno dei pro e dei contro.
Certo che sarebbe meglio avere una squadra ‘amica’ in B e una in a dove far fare l’ultimo salto ai gioovani di prospettiva, ma questo non è possibile. Una volta aveva squadre amiche la juve, ma non era molto…corretto.
la squadra B va bene per i giocatori o molto giovani ma bravissimi per i quali si vogliono accorcoaire i tempi oppure per giocatori al momento non considerati potenziali campioncini.
faccio un esempio: si dic che Berembruch andrà in prestito in B: se può già giocare in B è siciuramente meglio che se deve giocare in C per stare con noi.
la questione è complessa e, come dici tu, mi sembra, va valutata caso per caso.
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Bella vittoria dell’U17 a Udine, contro la terza in classifica (0-3, gol di Franchi, Carrara e La Torre)
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Quindi, Phragrance, è corretto dire che se hai una proprietà che immette soldi nell’azienda e con quelli salda i debiti che generano forti interessi passivi, poi puoi fare un mercato migliore? Ad esempio, la juve con l’ultima ricapitalizzazione avrà più opportunità di noi sul mercato? (come al solito, in caso affermativo)
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Certo, è corretto dirlo Luciano, ma con una precisazione importante. Gli aumenti di capitale da parte della proprietà non entrano nel calcolo del Squad Cost Ratio UEFA, che è quello che limita quanto puoi spendere in stipendi, ammortamenti e commissioni rispetto ai ricavi operativi (sponsor, biglietti, diritti TV, plusvalenze, ecc.). Quindi no, non puoi fare più mercato solo perché hai ricevuto soldi dalla proprietà.
Detto questo, se usi quei soldi per ripagare debiti che ti costano decine di milioni all’anno in interessi, allora ti ritrovi con un bilancio più sano, meno costi fissi, e quindi più margine per investire entro i limiti UEFA. È un effetto indiretto ma concreto. Vorrei però sottolineare come il debito della Juve stia peggiorando, nel tempo, a differenza del nostro.
Provo anche a spiegare il non “chiesto”: Oaktree non fa un aumento di capitale perché non è un proprietario industriale o sportivo, ma un fondo distressed, entrato nell’Inter con l’obiettivo principale di rientrare da un prestito non restituito. Ora ha in mano un asset da valorizzare e rivendere al miglior prezzo possibile, idealmente a un enterprise value vicino ai 2 miliardi.
Immettere capitale proprio significherebbe ridurre il proprio ritorno sull’operazione: se oggi mette 200 milioni per sistemare tutto, domani ci guadagna meno. E un fondo come Oaktree ragiona solo in questi termini: quanto rientro ottengo sull’investimento.
Un aumento di capitale lo farebbe solo se fosse indispensabile per evitare di perdere valore, ad esempio in caso di sanzioni UEFA o crollo sportivo. Ma oggi l’Inter è in equilibrio, genera ricavi, partecipa alla Champions, ha tagliato le perdite. È, insomma, un’azienda sana. Quindi non c’è alcuna urgenza che giustifichi una mossa così invasiva.
In sostanza: Oaktree sta gestendo il club con l’obiettivo di venderlo, non di rilanciarlo con fondi propri. E fino a quando i conti reggono, non ha alcun interesse a metterci soldi. Al massimo rifinanzierà il debito per renderlo più sostenibile, ma non farà un vero aumento di capitale come potrebbe fare un proprietario passionale o un fondo di lungo periodo.
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Phragrance, secondo te è ipotizzabile un aumento di capitale per lo stadio?
Il costo per infrastrutture, se non erro, non dovrebbe pesare sugli indici di controllo della stato di salute della società ma, se fatto a debito, temo drenerebbe parecchie risorse.
Essendo un asset vero, voglio sperare che anche un fondo possa decidere di investirci sopra.
Ieri ero a San Siro. Primi 20 minuti eccellenti, poi gestione con rischi finali.
Chiffi imbarazzante ma non è una novità. Soulet, aldilà del gol, credo vada monitorato: un bestione veloce e con buonissimi piedi per essere un difensore.
Da noi bene Frattesi,ieri tornato sui suoi livelli (da dichiarazioni post partita pare aver avuto problemi personali, speriamo superati). Bene anche Dima, mi sembra pienamente recuperato.
Correa al solito imbarazzante mentre il problema si conferma la dx: senza Dum, Darmian non può giocare lì se non per tattici minuti finali. Tra l’altro è apparso indietro di condizione: lo stop per infortunio potrebbe aver inciso.
Il calendario è folle ed Inzaghi nelle dichiarazioni post partita è apparso nervoso: speriamo non significhi che vede problemi fisici importanti.
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Però Pinamonti poi, una volta ceduto definitivamente, a Sassuolo è rimasto due anni e non è esploso, ha fatto 16 goal in due anni… Voglio dire che è difficile tracciare una linea netta su che tipo di percorso sia meglio fare. Diciamo che Pinamonti ad oggi non ha dimostrato di essere un giocatore di prima fascia. Dimarco, per dire, è passato anche lui attraverso dei prestiti, ma poi il posto se lo è conquistato.
Io penso che la squadra B sarà un’opzione in più ma non avremo mai una “linearità” di percorso valida per tutti i giocatori. Su Berenbruch, appunto, condivido che sia meglio andare in B… Però per esempio, uno potrebbe dire, e se invece restasse nella squadra B con l’opzione di salire in prima squadra e dimostrasse a un certo punto di potere già fare il salto? Non ce l’abbiamo una risposta universale per tutti.
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Credo che lo scenario più realistico per l’Inter non sia un aumento di capitale (poi mai dire mai), ma una struttura mista con debito dedicato (project financing) e sponsor coinvolti nel progetto (viste le difficoltà nel trovare una quadra col Comune e tutti gli attori coinvolti, immagino non ci saranno contributi pubblici o fondi infrastrutturali). Molti club europei hanno fatto così (Arsenal, Bayern, Tottenham).
A patto che si abbia un piano credibile e una governance chiara che, soprattutto quest’ultima, oggi abbiamo noi, ma non so dall’altra parte del Naviglio.
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post inviato.
Ben prima del gol avevo detto a figlio e nipote che uno veloce, potente, capace di imbrigliare Thuram e per di più dotato di piedi più che discreti lo avrei preso subito, pur considerando che un conto è giocare a Udine, altra cosa nell’Inter
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Post ricevuto Luciano, cerco di pubblicarlo in giornata ovviamente.
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Pubblicato: https://buu.zone/2025/04/01/il-bicchiere-mezzo-pieno-inter-udinese-2-1/
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