L’Inter c’è. Ma ci sono anche le altre: Inter – Parma 3-1

Foto: l’esultanza di Dimarco dopo la spettacolare rete messa a segno contro il Parma nell’ultimo turno di campionato.

Non c’è dubbio che quella col Parma sia stata un’ottima prestazione, l’ennesima testimonianza del fatto che la squadra, al top della condizione, può essere competitiva con chiunque.

Purtroppo non si può essere sempre al top e noi siamo una società seria, che punta a ottenere il massimo risultato possibile in ogni competizione.

Questo significa che tra campionato, coppe italiane, CL, mondiale per club e partite delle varie nazionali molti giocatori potranno arrivare a disputare 70 partite.

In queste condizioni riuscire a giocare sempre, non dico al 100%, ma almeno all’80%, è quasi impossibile

Quindi nelle varie competizioni per tutte le big (tranne che per il Napoli che ha solo il campionato: 38 partite) sarà determinante cosa si verificherà nei periodi di inevitabile flessione.

Oggi, almeno secondo quanto si è visto, la nostra condizione sembra ottima e questo è fondamentale perché ci aspettano, prima della sosta natalizia, quattro partite, dal 10 al 23,  che in qualche modo potrebbero orientare il corso della nostra stagione: in campionato, in Coppa Italia e in CL.

L’Inter contro il Parma, si diceva, ha disputato davvero una gran prova, in alcuni momenti spettacolare.

Ci sono stati due piccoli nei: le troppe occasioni (o situazioni?) mancate e l’inevitabile distrazione che ci ha impedito di tenere la rete inviolata, anche se non ha influito sui tre punti.

Il fatto è che sia la prima che la seconda ‘manchevolezza’ quest’anno sembrano ripetersi con una continuità preoccupante.

Poi c’è da considerare quanto il Parma, con le sue scelte di uomini e il suo stile di gioco, abbia eventualmente e in modo certo involontario contribuito ad esaltare le qualità dei nostri.

Voglio dire che i ducali hanno giocato una gran partita, quasi a viso aperto (il tener alti tre attaccanti quando subivano un corner è solo un esempio) e sono stati pericolosi nelle ripartenze veloci.

Ma ci hanno lasciato giocare in spazi non eccessivamente intasati, offrendo margini per le nostre giocate di classe e per i posizionamenti dettati da una superiore esperienza (non sempre l’età media alta è un danno).

Nel calcio le scelte di gioco  e di posizionamento sono importanti quasi quanto la forza, la velocità e l’intensità: noi avevamo in campo solo due ultra trentenni tra i giocatori di movimento, ma entrambi sono mostri di intelligenza calcistica e non sono affatto disprezzabili atleticamente e agonisticamente.

Abbiamo corso come loro, con un’intensità non inferiore, ma abbiamo avuto maggior classe e intelligenza calcistica.

E’ questo che ha fatto la differenza.

Al 40′ minuto ero convinto che questa fosse una partita segnata: avevamo giocato benissimo, creato  numerose  occasioni, non avevamo concesso nulla a un buonissimo Parma (una squadra che, non dimentichiamolo, aveva pareggiato con juve – a Torino – e Fiorentina, aveva battuto il Milan e la Lazio mentre a Napoli era stata letteralmente derubata di almeno un pareggio sacrosanto).

In altre occasioni, soprattutto nelle partite interne, quando abbiamo sprecato molto poi  è venuta la beffa o comunque abbiamo corso grossi rischi.

Ma in questo match eravamo abbastanza forti da travolgere ogni ostacolo e il mio timore, un po’ scaramantico è stato… sconfitto.

Non c’è molto altro da aggiungere: questa è stata certamente una delle migliori nostre prestazioni della stagione e speriamo che sia di buon auspicio per le difficoltà che ci aspettano

Inzaghi sceglie di schierare la miglior formazione possibile, sostituendo gli infortunati Acerbi e Pavard con de Vrij e Bisseck.

Il Parma risponde con un 4231 sulla carta piuttosto temerario, visto che sono almeno 4 i giocatori che hanno caratteristiche in prevalenza offensive.

In realtà senza fare assembramenti nella propria area, i ducali alternano la pressione alta all’attesa su due linee difensive.

La presenza di uomini di ‘gamba’ consente infatti a Pecchia di essere pericoloso soprattutto sulle ripartenze.

L’Inter parte subito molto forte con grande aggressività e costruendo trame efficaci, anche esteticamente.

Le occasioni arrivano in serie:

  • Al 5′ è Calhanoglu che si presenta al limite e calcia con forza da fuori, sfiorando il bersaglio.
  • Al 10′ il primo sobbalzo del… cuore tifoso: Lauti salta Keita che lo atterra. Il primo fallo avviene appena fuori area, ma Lauti resta in piedi e Keita compie un secondo fallo. L’arbitro assegna il rigore, poi al var torna sulla sua decisione: non sono un esperto di regolamenti, ma se sul primo fallo aveva dato il vantaggio, sul secondo era rigore.
  • … Ad altre squadre l’avrebbero sicuramente concesso. Comunque Calha batte la punizione e sfiora ancora il palo.
  • Poco dopo è la volta di Thuram a mandare alto sugli sviluppi di un angolo.
  • Subito dopo il quarto d’ora Dumfries si libera sulla destra, e da posizione angolata coglie l’incrocio dei pali.
  • Attorno al 20′ è Thuram, dopo una grande azione personale, a presentarsi al tiro, sfiorando il palo.
  • Quindi il festival delle occasioni mancate prosegue con Lauti che raccoglie una corta respinta del portiere, su cross di Dimarco, ma manda alto.

Nel frattempo il Parma non ha mai rinunciato a tentare la ripartenza, ma la sorveglianza dei nostri difensori e centrocampisti e l’attenzione nelle marcature preventive hanno sempre neutralizzatole loro… intenzioni .

Deve scoccare quasi la mezz’ora perché arrivi il primo (e unico) tiro in porta dei ducali: la conclusione di Cancellieri non impensierisce granché l’attento Sommer.

Quando il tempo sembrava chiudersi con un pareggio a reti bianche che lasciava presagire un ripresa di sofferenza, veniva il sospirato gol del vantaggio: scambio di qualità eccelsa tra Miki e Dimarco (due che al pallone danno del tu come pochi….). Il terzino di Porta Romana si porta avanti il pallone di tacco  e conclude con l’altro piede (quello meno… nobile) infilando l’angolino opposto con un rasoterra imprendibile per il portiere.

A inizio ripresa c’è ancora qualche timore in me, perché a volte in passato l’approccio, dopo la chiusura in vantaggio, non è stato dei più feroci.

Ma questa volta i nostri appaiono determinati.

Non passano 10 minuti e Miki impreziosisce la sua stupenda prestazione con un lancio straordinario che pesca Barella nello spazio.

Il nostro centrocampista, che qualcuno vorrebbe inferiore a… Mandragora, fa letteralmente sedere il suo avversario e batte il portiere con una conclusione perfetta.

C’è da dire che in questa situazione la retroguardia del Parma si fa sorprendere scoperta, forse per l’ansia di recuperare il risultato.

L’Inter gestisce la partita, ma senza ‘mollezze’ e eccessivo attendismo e il Parma, che pure non demorde giustamente, sembra accusare un po’ il colpo.

Così intorno a metà tempo, dopo un calcio d’angolo battuto da destra, Bisseck spizza il pallone per Thuram che, in caduta, riesce a colpire mandando la palla sul palo opposto.

Adesso l’Inter ha due obiettivi: far segnare il suo capitano e chiudere con un altro clean sheet.

Non realizza nessuno dei due, perché Lauti ha un’altra grossa occasione, ma manda incredibilmente a lato e perché  Buchanan perde palla ingenuamente sulla nostra trequarti; Hernani fa partire verso il centro area Man e Darmian, nel tentativo di precederlo, beffa l’incolpevole Sommer.

Va bene così, speriamo che il gol Lauti lo trovi magari martedì in Germania e che sia decisivo.

Se consideriamo che il Parma è un’ottima squadra, le principali statistiche del match  confermano il positivo momento della nostra squadra.

In ogni caso le cifre mi sembra dimostrino, oltre alla buonissima prestazione dei nostri  anche il tentativo del Parma di giocarsi comunque la partita.

Infatti, per esempio i dati relativi ai passaggi e alla percentuale dei passaggi riusciti a mio parere dimostrano che è stata una partita quantitativamente non a senso unico.

Anche il possesso palla è di 57 a 43 per noi: non una grandissima differenza calcolando che era una partita casalinga e che per un tempo dovevamo attaccare in forze, visto che non si riusciva a segnare.

A me pare che la loro percentuale dimostri che non hanno rinunciato a giocarsela.

Anche se esaminiamo il numero di passaggi riusciti, la differenza non mi sembra abissale: circa 100 in più per noi.

E se il dato percentuale dei passaggi riusciti indica naturalmente un nostro vantaggio, la nostra percentuale (88%), inferiore alla media abituale, dimostra che ci hanno contrastati in ogni zona del campo.

Negli altri dati invece la nostra superiorità appare nettissima e credo di poter attribuire questo fattore alla qualità della manovra (quindi in gran parte al mister) e alla classe superiore dei singoli.

Infatti a fronte di dati che definisco ‘quantitativi’ non troppo diseguali, abbiamo dati qualitativi nettamente a nostro favore:

  • Siamo andati al tiro 18 volte contro 4.
  • Abbiamo tirato in porta 5 volte oltre a un palo, contro 1.
  • Abbiamo fatto 3 gol su 5 tiri nello specchio e loro nessuno nell’unico tiro.
  • I tiri da dentro l’area sono stati  ben 15 per noi e solo 3 per loro.
  • Otto nostri tiri sono stati respinti da un difensore, contro zero loro.
  • Abbiamo sbagliato 3 big chance a 0 (cioè non ne hanno avute).
  • E gli expected goal (xG) segnano per noi un 1,77 che ‘giustifica’ le tre reti e per loro un 0,38 che non giustificherebbe il loro gol (che infatti abbiamo… realizzato noi)

Si insiste spesso sul fatto che una squadra deve avere un giusto mix di giocatori di qualità esperti e di giovani dinamici.

Bene, noi siamo… i più vecchi del mondo ma come dicevo avevamo in campo solo due ultra trentenni (tra parentesi entrambi tra i migliori in campo).

Tra i subentrati c’erano Buchanan, Asllani, Correa e Palacios (oltre a Darmian,) mentre non sono entrati il portiere Martinez, i centrocampisti Frattesi e Zielinski, l’esterno Carlos, che anziani non sono.

Mi sembra una situazione di buon assortimento. In pratica per la… perfezione mancherebbe solo una riserva giovane davanti e una come centrale di difesa.

Magari provvederanno, chissà…

In ogni caso la squadra più vecchia del mondo, opposta al giovane Parma, ha percorso una distanza maggiore, ha corso per più km e ha percorso una distanza maggiore sprintando.

Le pagelle

Sommer:

una sola parata, non difficile,  su tiro di Cancellieri. Sull’autogol non ha responsabilità. Bene con i piedi.

6.5

Bisseck:

prestazione convincente, sia a destra, sia, nel finale, a sinistra. Comincia a non essere più solo un’alternativa a Pavard.

7

de Vrij:

ancora una prestazione di assoluto rilievo: forte nei contrasti ottimo nelle ‘letture’ e nella scelta dei tempi. Perfetto nelle ‘uscite’.

7

Bastoni:

sono ben pochi gli esterni mancini in circolazione capaci di dominare in fase difensiva e di diventare trequartista in fase di possesso.

7

(Darmian:

sfortunato in occasione dell’autogol, quando stava rimediando con una diagonale difensiva generosa all’errore di un compagno.

s.v. di stima)

Dumfries:

giocatore in continua crescita, credo debba molto a Inzaghi. Difende meglio che in passato e in avanti rappresenta un pericolo continuo. Coglie un palo con una gran conclusione da posizione angolata.

6.5

Barella:

come il famoso commissario della pubblicità, anche lui ieri ha commesso un errore fortunatamente senza conseguenze, nell’azione che ha portato al tiro Cancelieri. Però ha dato una dimostrazione eccezionale di che cosa si intende per tuttocampista: mobilità contrasto, ispirazione, intelligenza freddezza e abilità in area.

7

Calhanoglu:

Un’ altra prestazione di assoluto rilievo. Forte nei tackle, sempre ben posizionato, con ottima visione di gioco e capacità di lancio, pericoloso nelle conclusioni da fuori.

7.5

(Asllani:

l’unico che non mi ha convinto del tutto. Sempre troppo timido e ‘scolastico’ non segue il taglio di Man e quindi ha una parte di responsabilità nella loro segnatura.)

Mkhitaryan:

mi limito a fornire delle cifre:

  • primo per passaggi riusciti nell’ultimo terzo,
  • primo per passaggi chiave,
  • primo per assist,
  • terzo per passaggi riusciti in assoluto,
  • quinto per numero di palle giocate,
  • Percentuale di passaggi riusciti 90%,
  • è secondo per km percorsi con 11,094, superato solo da Barella,
  • primo tra i nostri per recuperi riusciti (5), secondo per contrasti vinti (4), ha prevalso nei duelli 4 volte su 5.

Inoltre si è costruito un’ottima palla gol rientrando sul destro in area, dopo una finta, ma ha calciato di un soffio a lato. Strepitoso nello scambio che porta al gol Dimarco,  e nell’assist per Barella. E’ sempre al posto giusto.

8

Dimarco:

non ci sono più dubbi sul fatto che sia tra i migliori esterni mancini d’Europa, perché alla qualità delle giocate unisce una continuità di prestazioni davvero impressionante. Magnifico in occasione del gol ma quando ha la palla lui puoi sempre attenderti qualcosa di clamoroso.

7.5

(Buchanan:

ha l’attenuante di essere in pratica al rientro dopo una lunga assenza, ma non dà l’impressione di essere pronto per questa squadra, al momento. Prova sempre a saltare l’uomo ma non ci riesce mai, nonostante la velocità e perde una palla sanguinosa che porta al loro gol.

5.5 di… stima)

Thuram:

si conferma punta di grande valore e comunque irrinunciabile per il tipo di gioco che attuiamo e non solo perché il suo possibile sostituto, Arna, fino ad ora ha deluso. Dieci gol realizzati sino ad opra ma soprattutto un contributo importantissimo alla squadra.

7

(Correa:

conferma di essere in buona condizione fornendo una prestazione più vigorosa e determinata del solto, arrivando anche a confezionare un assist notevole per Lauti, che spreca.

6)

Lautaro:

ho letto voti che variano dal 4.5 al 6. per me ha fatto bene tutto, lavorando per la squadra e procurandosi palle gol. La vita di un puntero è questa, a volte sbagli a tirare e fai gol a volte non entra per nessun motivo. Io comunque l’ho visto in ripresa e sono fiducioso.

6+

All. Inzaghi:

far giocare meglio di così una squadra che non investe sul mercato da anni, non si può. Speriamo solo nella continuità.

8

Settore giovanile

Purtroppo ho potuto assistere a due sole partite: la Primavera e l’U17, entrambe disputate di sabato.

Primavera: Inter – Torino 4-3 (De Pieri 2, Spinaccè, Motta)

Su questa partita ho letto e sentito di tutto.

Mi hanno raccontato che in telecronaca il conduttore ha parlato più volte di ‘spettacolo puro’ e sinceramente, sono allibito.

Di spettacolare ho visto solo la rovesciata di Gabellini e un paio di spunti di De Pieri.

Per il resto tanta confusione, tanta frenesia, tanti passaggi sbagliati dall’una e dall’altra parte.

In parte l’Inter è giustificabile perché a causa delle assenze di Berenbruch e dei due play (Zanchetta e Bovo) aveva un centro campo inedito con Zarate a fare il regista, mentre è chiaramente un incursore e con Topalovic che non ha la continuità e la mentalità del costruttore di gioco, mentre Venturini ha ritmo e intensità ma non il piede ispirato.

Poi mancavano anche Cocchi e, da tempo, Mosconi, ma queste assenze rientrano nella normalità  di un campionato: al contrario le assenze contemporanee di ben tre centrocampisti è chiaro che possano incidere.

Comunque questa è la formazione, con le sostituzioni in corso di gara, per chi non vi avesse assistito:

Zamarian

Aidoo, Re Cecconi, Alexiou, Motta

Venturini, Zarate, Topalovic

De Pieri (Zouin), Spinaccè (Lavelli), Quieto

A disposizione: Taho, Michielan, Maye, Kangasniemi, Bovo, Della Mora, Tigani, Vanzulli, El Mahboubi.

L’Inter inizia subito forte e per almeno mezz’ora tiene il pallino del gioco.

Già al 3′ va in vantaggio con un tiro cross a giro di De Pieri sul quale Spinaccè arriva in ritardo, ingannando però il portiere granata.

I nostri controllano abbastanza agevolmente la gara e si rendono pericolosi in un paio di occasioni.

Ma c’è tanto agonismo, tanta confusione e parecchi errori da entrambe le parti e la situazione non muta.

Intorno alla mezz’ora il primo squillo dei granata con Acar che si trova solo al tiro da buona posizione, ma Zamarian blocca la conclusione centrale.

Al 40′ grande accelrazione di de Pieri che serve in area Quieto la cui conclusione è deviata da Plaia con un intervento prodigioso.

Il tempo sembra avviato a concludersi  senza ulteriori emozioni e invece succede di tutto.

Al 44′ Gabellini, con una ottima mezza rovesciata acciuffa il pareggio.

Palla la centro e l’Inter torna in vantaggio: Mendes commette uno dei tanti errori di cui è infarcita la prova delle due squadre, ‘Spina’ ne approfitta per involarsi e riportare i nostri in vantaggio.

Una gara senza logica vede un inizio di ripresa altrettanto scoppiettante.

Al 1° minuto Motta approfitta di un errore difensivo granata (respinta corta) per raddoppiare.

Sembra chiusa, ma in due minuti i granata la riaprono. Una serie di errori difensivi dei nostri fa si che la palla giunga a Franzoni che non può sbagliare.

Le emozioni non sono finite perché dopo altri due minuti, De Pieri raccoglie un passaggio di Venturini e con una grande conclusione batte Playa.

Il Toro rientra in partita poco dopo quando Aidoo intercetta con un braccio un cross da sinistra e Gabellini sigla l’inevitabile rigore.

Adesso il Toro ci crede e l’Inter soffre…

Zanchetta immette forze nuove: il Pocho Lavelli per Spinaccè e Zouin per DePi.

Probabilmente c’è anche il desiderio di risparmiare i sostituiti in vista della gara di martedì in YL.

Proprio Lavelli va vicino al gol della sicurezza, con un bel colpo di testa, deviato in angolo dal portiere.

Il risultato è prezioso, ma, lo ripeto, dal mio puto di vista non è stata una bella partita se non sul piano agonistico, perché le due squadra hanno dato vita a un battaglia con molti errori e poco spazio per le finezze.

L’Inter di YL fino ad ora ci ha abituato a ben altre prestazioni. Speriamo che sia così anche in Germania.

Le pagelle

Zamarian:

incerto i diverse situazioni, con responsabilità evidenti sul gol di Franzoni (da condividere però con Aidoo).

5.5

Aidoo:

aveva un avversario insidioso, ma è andato in confusione  sbagliando  parecchi interventi. Una giornata no.

5

Re Cecconi:

è tornato il Rece che conoscevamo. Non ha perso un duello, a terra come sulle palle alte . Perfetto per posizionamento e tempi di intervento.

7

Alexiou:

In una gara in cui contava la forza e l’agonismo si è trovato subito a proprio agio. Dalla sua anche un salvataggio a portiere battuto.

6.5

Motta:

presidia la fascia con sicurezza e autorità, spingendosi ssso ad appoggiare l’azone offensiva. Mezzo punto in più per il gol, rivelatosi alla fine decisivo

6.5

Venturini:

senza i due play titolari e con l’evanescente Topalovic come altra mezzala deve sacrificarsi in un oscuro lavoro di copertura, ma trova comunque il modo di fornire l’assist per il secondo gol di DePi.

6.5

Zarate:

non disputa un match negativo, ma è evidente che quello di play non è il suo ruolo e la precisione nelle transizioni offensive ne risente. Buono il lavoro da baluardo davanti alla difesa

6

Topalovic:

ho letto valutazioni da sette e da cinque sulla sua prova. Io propendo più per il cinque. Primo tempo quasi inesistente, nella ripresa entra un po’ più nel vivo del gioco azzecca qualche passaggio ma è percioloso solo sui calci piazzati. Il voto sarebbe in sufficiente, ma diamogli un 6 stentato, di incoraggiamento, perché il piede è davvero importante.

6

De Pieri:

due gol e un assist, ma soprattutto ogni volta che parte in accelerazione risulta imprendibile per i difensori del Toro. Un crack nella categoria, vedremo se si affermerà anche tra i grandi.

8

(Zouin:

entra con determinazione e si rende protagonista di alcune accelerazioni pericolose e tali da far respirare la squadra.

6.5)

Spinaccè:

Il suo lavoro al centro dell’attacco per spizzare palloni e aprire varchi per i compagni risulta fondamentale, anche se sbaglia parecchi controlli e qualche appoggio. Il gol è da bomber rapace.

6.5

(Lavelli:

in pochi minuti riesce a rendersi molto pericoloso impegnando il portiere granata in un grande intervento.

6.5)

Quieto:

mah, anche in questo caso ho letto giudizi elogiativi che condivido solo in parte. Si batte, cntro un avversario molto più potente, cerca dribbling e finte, mette alcuni buoni cross, ma alla fine non incide.

6

All. Zanchetta:

in campionato la squadra va bene, in coppa benissimo. Speriamo continui così.

7

Under 17: Inter – Mantova 1-1 (La Torre)

Una partita che spiega bene il fascino del calcio anche quando non si segnano molti gol.

Si affrontano a Interello l’U17 di Samir Handanovic prima in classifica con 30 punti e il Mantova, ultimo con 7 punti.

Fa freddo e piove acqua ghiacciata, ma vado a vederla contento, perché mi asetto una valanga di gol e io mi diverto solo… dopo che ne abbiamo fatto 4 o 5 almeno.

Come arrivo mi aspetta una sorpresa leggendo le formazioni: Farronato, D’Agostino, Fofana, Moressa, Orlacchio e Carrara sono in panchina. Morandino, Lissi, Mornduzzo, Sorino e Kartelo, non ci sono proprio.

Mi dico che la squadra come è composta risulta comunque sufficiente per fare goleada contro i virgiliani.

Questi i nostri undici:

Dorigo 6,

Evangelista 6 (13′ st Moressa 6.5), Pavan 7, Peletti 6.5,Rocca 6.5, 

Leoni 6 (1′ st D’Agostino 6.5), La Torre 7.5, Virtuani 7

Vukaj 6.5 (26′ st Badra Fofana sv), Franchi 6 (13′ st Carrara 7), Grisoni Fasana 6.5.

A disp. Farronato, Medina, Calò, Breda, Orlacchio.

All’inizio del quarto e ultimo minuto di recupero il Mantova è in vantaggio di 1-0.

Proviamo il tutto per tutto con un lancio lungo su Carrara, che, con un perfetto controllo a seguire si libera del suo marcatore al quale non resta che atterrarlo: rigore e sospirato pareggio, che ci consentirà di essere ancora primi sia pure a pari punti col Milan che oggi gioca contro la penultima e dovrebbe vincere…

Ma che era successo?

Secondo me  quando oltre alle assenze fai tanto turn over lanci implicitamente un messaggio pericolosissimo, che i giocatori, soprattutto se giovani possono cogliere come un invito alla superficialità e alla ricerca della giocata divertente.

Poi, quando le cose si mettono in altro modo, anche se dai tutto diventa difficile cambiare il volto di una prestazione che si era affrontata senza la necessaria “cattiveria”. E in effetti nostri hanno attaccato per tutto il primo tempo, creando molte occasioni  senza mai calciare in porta. Sembrava che volessero solo arrivare in porta col pallone: tanto, prima o poi il gol verrà.

Invece al 35′ viene il gol del Mantova dopo una respinta della difesa sulla palla fuori dall’area si avventa l’ottimo Ndreka, il loro capitano, che calcia la volo e coglie proprio l’angolino.

A quel punto l’ansia, la frenesia fanno il resto e anche dopo che, nel secondo tempo, sono state fatte le sostituzioni, l’assedio, disordinato e poco lucido non ha dato risultati, fino al rigore finale.

Adesso torna tutto in discussione, in un campionato in cui i nostri sembravano nettamente i più forti.

Le pagelle

Dorigo:

il tiro del gol era angolato e forte, ma scocato da fuori area. Lui si è disteso ma non ci è arrivato

6

Evangelista:

shierato da terzino, i sotto età, che in realtà è un centrale, è stato chiamato sempre a spingere, che non è proprio il suo mestiere.

5.5

(Moressa:

entra da esterno sinistro per dare maggior peso e imprevedibilità alla manovra. Ha qualità e si vede, ma schierato sull’out mancino non ha alternative alla sterzata sull’interno e per mettere il crosso.

6.5)

Pavan:

forse il migliore dei nostri. Nel tentativo di rimontare la squadra si scopre molto e spesso arrivano potenziali contropiede insidiosi, Lui li blocca tutti inesorabilmente, nella sua zona.

7

Peletti:

come il compagno di reparto una prestazione importante, con un controllo sull’uomo sempre effettuato in sicurezza.

6.5

Rocca:

l’altro 2009 i campo dall’inizio, tiene bene la posizione e prova anche a salire per sostenere l’attacco, ma non è giornata e non ci sono sbocchi

6

Leoni:

si dà da fare con grinta e impegno, ma gli spazi difensivi dei virgiliani sono strettissimi  e servirebbe un piede più raffinato per metterlim in crisi

6-

(D’Agostino:

tecnicamente qualcosa in più riesce a dare, ma il tempo scorre e la difesa mantovana diventa sempre più fitta.

6.5)

La Torre:

il capitano cerca in ogni modo di sostenere l’azione offensiva, ma anche lui trova gli spazi intasati e i compagni della prima linea troppo leziosi nella ricerca della giocata. Arriva al tiro da fuori che è il suo forte), ma non è giornata. Si prende la responsabilità del rigore che realizza in modo impeccabile

7-

Virtuani:

soprattutto e primo tempo, in coppia con il ‘Griso’ (non si riesce a capire quasi chi è il centrocampista e chi l’esterno) portano lo scompiglio nell’area avversaria ma…non si decidono mai a tirare. Peccato.

6.5

Vukaj:

tanto impegno nel cercare giocate estemporanee che aprissero la difesa mantovana, ma di concreto ben poco gli è riuscito.

6

(Fofana:

Handa punta sulla sua velocità per l’assalto finale, ma non ha l’occasione di mettersi in mostra).

s.v.)

Franchi:

il ragazzino ha qualità, tra le quali però non c’è la potenza che forse sarebbe stata importante avendo al fianco altri palleggiatori e incontrando una difesa chiusa.

6-

(Carrara:

la dimostrazione di quanto detto sta proprio in ‘Carra’ che in mezzora crea parecchi problemi, si procura il rigore e lo realizza.

7)

Grisoni Fasana:

vale quanto scritto per Virtuani, un tandem che ha contribuito molto alle fortune passate di questa squadra. Contro il Mantova è stato insidioso, ma non ha mai trovato la strada maestra che conducesse… in porta.

6.5

All. Handanovic:

ci aveva abituato a presentare una squadra che giocava bene e spesso dominava, con 38 gol fatti in 11 partite e solo 12 subiti. Le scelte di questa gara probabilmente rispondono a finalità diverse da quelle di ottenere il risultato che sembrava comunque a portata di mano) anche a costo di sacrificar le aspirazioni di qualche ragazzo.

6

In conclusione una bruttissima notizia: l’Under 16 è stata strapazzata a Bergamo dall’Atalanta che ha prevalso per 6-1.

Incredibile il collasso dei nostri che comandavano autorevolmente la classifica con un grande vantaggio sugli orobici.

Per fortuna una buona notizia viene sempre da Bergamo dove gli U15 hanno battuto l’Atalanta 4-1 con 3 gol di Serantoni e uno di Vanacore.

Luciano Da Vite

29 pensieri riguardo “L’Inter c’è. Ma ci sono anche le altre: Inter – Parma 3-1

  1. Io penso che Conte abbia giocato “bene” le sue carte. Osimenh era fuori dal progetto. Lo ha cambiato con Lukaku che l’anno scorso ha reso meglio di Osimenh e che in assoluto ha fatto una carriera di alto livello rispetto al nigeriano. Certo l’età va tutta a favore di Osimenh ma il giocatore è fuori dal progetto e Conte è riuscito nonostante la sua mancata cessione, per pretese eccessive di De Laurentiis, a farselo sostituire con un giocatore che conosce e poi a prendere tutta una serie di giocatori per fare la squadra… Tra l’altro Lukaku immagino che all’interno di una rosa di possibili candidati fosse poi il preferito di Conte. Che per me non ha alibi e non può nascondersi. Il Napoli non deve vincere lo scudetto (come non deve l’Inter) ma è una delle candidate più accreditate, ha preso praticamente sette “titolari” (ovviamente per “titolari” faccio riferimento ai 20-22 giocatori nelle rotazioni, ma comunque tra questo Buongiorno, il migliore difensore della serie A probabilmente, McTominay, Lukaku… costituiscono praticamente l’ossatura della squadra) e non ha venduto praticamente nessuno, a parte Osimenh e Zielinski, già praticamente fuori rosa l’anno scorso.

    Francamente a me sembra più forte questo Napoli che la Juventus che francamente non riesco proprio a comprendere che identità abbia. Lasciamo stare il gioco e tutto il resto, non capisco proprio l’identità e il progetto nel suo complesso. Già ci capivo poco nell’ultimo periodo Allegri, ora anche meno se vogliamo, se consideriamo che avrebbero inaugurato nuovo progetto tecnico. Resta ovviamente temibile e il mio pensiero può essere completamente sbagliato.

    La terza contendente secondo me principale è l’Atalanta. Dico secondo me perché in questo momento Lazio, Fiorentina, Milan mi sembrano meno forti di Napoli, Juventus e Atalanta appunto. Non si possono nascondere. Sono cinque-sei anni che l’Atalanta non è affatto sul piano del rendimento e degli investimenti una “provinciale”. Adesso sembra che gli giri tutto benissimo, hanno un vantaggio evidente sul piano strutturale come società rispetto al Napoli, alle romane e alla stessa viola per ragioni probabilmente anche “territoriali”, di background su cui operare, mentre Milan e purtroppo Inter sono in una situazione dove operare in una certa direzione è evidentemente complicato. Sono sicuramente un’ottima squadra. Da vedere se tengono questi ritmi per una stagione intera

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  2. Io odio i gobbi e sono felice delle loro difficoltà ma devo riconoscere che gli infortuni pesanti avuti hanno esercitato un peso importante sul loro rendimento. In particolare la perdita di Bremer è stata grave. Magari otterranno dalla Roma Hermoso che mi sembra giochi pochino e si sistemeranno. O magari continueranno con Savona e lotteranno per salvarsi.

    Atalanta, ripeto, per ora complimenti vivissimi: cedono sempre il top player eppure….migliorano. Senza prendere campioni affermati.

    Napoli è e deve essere favorito: ha Conte ed è stato protagonista sul mercato. Che Lukaku sia stato chiesto da Conte credo sia indubbio (non ricordo Dela pagare per ultratrentenni). Lo so che Osimeh aveva rotto ma la mia è una, personale, considerazione tecnica: tra il nigeriano e il belga prendo oggi il primo tutta la vita.

    I miei complimenti anche a Baroni: la miracolosa salvezza del Verona dello scorso anno (squadra smontata a gennaio e riempita di giovani ignoti) non è stata un caso. La Lazio gioca bene, è compatta e sarà un duro avversario.

    Quanto a noi credo la chiave sia ritrovare il miglior Lauraro che ad oggi è nettamente insufficiente. E limitare infortuni in difesa. Se il Toro dovesse entrare in forma a gennaio per noi le prospettive si farebbero interessanti. Salvo Taremi e Arna diano segni di vita ma ci credo poco.

    Un plauso ad Inzaghi per le rotazioni che sta facendo. Speriamo continui così dando fiducia a tutti

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  3. A me piace rispondere alle analisi, non alle sciocchezze su Savona ed Hermoso.

    Certo che ci sono giovani che si rivelano migliori di un anziano ma ci sono molti anziani che si rivelano migliori dei giovani.

    Altrimenti invece che prendere Mikhi, per ragionare così, dovevamo lanciare Di maggio, che è pure nazionale.

    E lukaku che è scarso tra gol e assist ha fatto meglio di Lautaro.

    Vuol dire che Lukaku è meglio di lautaro (e Seba meglio di entrambi?). Su, il calcio è un po’ più complesso di quanto sembri

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  4. Se mai OGGI il rendimento di Hermoso può essere confrontato con quello di Palacios che è stato preso al suo posto, pagandp anche 6/7 milioni.

    In futuro vedremo.

    Io preferisco Palacios, perché mi fido di chi l’ha voluto e credo possa diventare importante, come Bisseck. Ma mi auguro che la mancanza di un difensore pronto oggi non porti a gravi conseguenze. Ho letto che un ex interista famoso dice che l’Inter dovrebbe prendere a gennaio un difensore forte e un attaccante forte. E’quello che pensiamo tutti. Forte oggi per vincere oggi

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  5. Credo che un po di ironia possa essere accettata da chi la usa in dosi abbondanti.

    Della gobba frega niente, io spero retricedano sia che abbiano giovani o vecchi bolliti.

    Si, il calcio è più complesso e deve tener conto di aspetti tecnici, motivazionali, economici, ecc. Non vanno ignorati a piacimento.

    Su Hermoso/Palacios sempre sostenuto che sono operazioni che, OGGI, spostano niente. Se salta Bastoni siamo fritti, sia con l’uno che con l’altro. Domani chissà. Ecco il succo del discorso che si vuole ignorare.

    Si Bordon ha parlato della necessità di una punta e di un difensore: perché Acerbi non da garanzie fisiche e Taremi si sta rivelando, speriamo smentisca, un Arna bis. Ma, di nuovo, sa Lautaro non fa il suo diventa complicatissimo, OGGI, sia che si abbia Taremi sia che si abbia Esposito.

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  6. Analisi interessante fon data su dati soggettivi o incompleti o non provabili. Con anche un po’ di presunzione. “Osimhen era il centravanti giusto per il gioco di Conte più di Lukaku” : cioè il tifoso spiega all’allenatore qual è …il suo (dell’allenatore) interesse.Io non so se tutte le cose che vengono raccontate sono vere, so solo che Osimhen dopo aver trascinato la squadra alla vittoria dello scudetto voleva cifre che avrebbero fatto saltare il banco del Napoli. E che il napoli dovendo acquistare (e riacquistare) giocatori costosissimi (da Bongiorno allo scozzese, ma non solo) ha pensato di non trattenere un giocatore che con le sue richieste, tra l’altro, avrebbe trascinato al rialzo l’ingaggio di tutti.

    Quando ferlaino (mi pare) lo fece, il napoli finì nelle serie inferiori.Il Napoli di fronte alla volontà del giocatore di andarsene, di fronte alla necessità di non alzare ulteriormente il monte ingaggi generali ha cercato con una cessione di prendere i giocatori che gli servivano. Si chiama player trading ed è molto celebrato da alcuni. Solo che anche il p.t. se i giocatori che cedono fanno male e quelli che perendi bene è ottimo, se succede il contrario è pessimo. Come tutte le operazioni.

    Lo so che non l’ha ceduto ma dato solo in prestito, ma questa è stata una conseguenza dei tempi del mercato e del fatto che tutti sapessero che se ne voleva andare. Ora sembra che abbia una clausola da 75 milioni: se arriveranno al napoli saranno parte importante per compensare i soldi spesi in estate per gli altri acquisti (oltre a quelli del prestito e a quelli risparmiati sulle sue richieste di ingaggio.

    Poi se farà male risulterà tutto sommato un’operazione in perdita. Per adesso, CON IL COMPLESSO DELLE OPERAZIONI DI MERCATO COMPIUTE non mi sembra che il Napoli stia facendo un brutto campionato. Siamo sicuri che la società avrebbe potuto compierle agendo diversamente, dato che i soldi della cessione sono solo…rinviati?

    Il problema è sempre quello: parlare solo dei giovani che fanno benino (i Savona della situazione e trascurare i giovani che fanno male, parlare solo dei vecchi campioni che fanno male (eventualmente Hermoso, che comunque non piaceva neppure a me e l’ho scritto, e trascurare i Mikhi, gli Acerbi, i De Vrji, i Darmian, gli Dzeko che fanno bene.

    Ma ognuno fa le sue scelte. Giusto così

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  7. Ma non sarebbe complicato se prendessimo uno Dzeko. Bordon non dice che serve una promessa per un futuro a medio termine. Dice che serve un giocatore forte.

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  8. Un motivo ci sarà, ma non riesco a capire perché l’U19 sia andata a giocarsela col Bayer Leverkusen schierando tantissime riserve

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  9. A mio avviso si sentivano abbastanza tranquilli della qualificazione visto anche le prossime avversarie.

    Hanno vinto cmq e credo possono addirittura finire a punteggio pieno

    Bravi

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  10. Di Dzeko ne abbiamo presi due, Taremi e Arna.

    È quello ruolo di 9 che dovrebbero fare

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  11. l’ex attaccante Dario Hubner ha parlato anche di Lukaku, paragonando il momento attuale del belga con quello vissuto all’Inter: “È un grandissimo attaccante, appena è arrivato a Napoli si è ambientato subito, perché conosce bene il gioco di Conte e sa cosa pretende il suo allenatore. Secondo me le sue prestazioni sono buone, l’ho visto spesso giocare ed il suo contributo lo ha sempre dato. A Napoli sta facendo un gioco diverso, però credo che sia una questione di squadra, quando stava all’Inter c’era Perisic sull’esterno e Lautaro in coppia con lui che si dividevano il peso dell’attacco. Con il Napoli fa un gioco diverso, è centrale in un tridente con gli esterni di qualità. La palla gli arriva addosso, fa salire la squadra e va poco in profondità. Però bisogna capire che in contropiede ci vai quando vinci, se la partita è in equilibrio le squadre che ti affrontano sono basse e quindi non c’è possibilità di andare in profondità”.

    interessante analisi

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  12. Questa volta concordo con Sergio. E aggiungo sull’ultima risposta di Roberto che è sempre la solita srtoria: non è questione di vecchi o di giovani. Si può cannare completamente con un vechio o con un giovane. Ma non è che se prendi Dzko la soluzione è sempre quella giusta, se prendi Arna aloraprendere anziani è sempre sbagliato. Taremi poi è un altro discorso: se a 32 anninon sipuò più giocare in una squadra forte, mi arrendo

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  13. Certo che puoi sbagliate giovani e vecchi, ci mancherebbe.

    Per il bene della squadra e la sostenibilità della stessa avrei preferito maggiore gradualità, tutto qui.

    Farla di colpo come sembra volere Oaktree per me aumenta i rischi visto che di cambi dovremo farne diversi.

    Taremi ha 32 anni ma mi sembra semplicemente modesto. Quindi se posso permettermi un modesto preferisco abbia margini, quindi che sia un più giovane. Considerando che c’era già Arna con quelle caratteristiche a dare esperienza.

    Anche stasera decisamente impalpabile

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  14. Ci può stare, il Lervekusen con Xabi è Atalanta di Germania.

    Il rammarico è che il punticino di corto muso era lì e avrebbe significato tanto

    Ora serve battere Sparta e poi capire in casa nell’ultima cosa ci servirà.

    Ieri per me Bisseck tra i migliori. Darmian, aldilà delle difficoltà del match, in quel ruolo non offre sbocchi offensivi.

    Speriamo Buchanan possa rappresentare una risorsa.

    Su Taremi boh, a me sembra sempre poco incisivo. Sufficiente nel fare un po tutto, bravo in niente. Questa mia impressione di questi primi 4 mesi

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  15. Un pensiero a capt.cambiasso: a me dispiace perché le squadracce dei padroni non dovrebbero mai rappresentare i lavoratori però ricordo il tuo ultimo pensiero sulla squadraccia in questione….non ne hai azzeccata una…adesso che sai che può vincere con facilità con chiunque mi piacerebbe che avessi la forza di ammettere di aver toppato. Dopo aver smaltito la sofferenza si intende.

    p.s. io non posso dimostrare il dispiacere per il fatto che i ladroni hanno soldi e potere dalla loro ma tu puoi dimostrare il mea culpa senza aspettare un risultato che confermi tesi molto più faziose delle mie. Io per risponderti ho aspettato tempi più consoni come vedi.

    Non volevo polemizzare con voi naturalmente ma solo con un intervento in cui sono stato tempo fa chiamato in causa e a cui ho soltanto ora risposto. Buona serata

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  16. Caro Sergio, sei talmente prevedibile che dopo la parità mi sono detto “figurati se Sergio in preda all’emozione non va scrivere sul sito”.

    Ed eccoti qua, dove sapevo ti saresti precipitato.

    Potrei spiegarti che la Juve di Motta sta giocando da cani da inizio stagione, tanto da suscitare parecchi malumori e fischi allo stadio, che il City ha di recente perso 4 partite di seguito e si è fatta rimontare tre gol in casa dallo Sporting..

    Potrei dirti che siete sesti in serie A e al 14esimo posto in Champions..

    Ma alla fine il calcio è bello perché regala emozioni, e chi sono io per negartele, immaginando un futuro in cui Coincecao e Yildiz si contendono il pallone d’oro, la Juve fa incetta di Champions e Motta e Giuntoli riscrivono la storia del calcio.

    Goditi la serata Sergio, ti mando un abbraccio. :)

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  17. non mi aspettavo una replica così veloce complimenti, ti fa onore. La giuve gioca ora al 50% delle sue potenzialità e lo sai, anche se la consacrazione di alcuni giocatori (gatti cambiaso tra i vecchi) sta solo compensando l’adattamento dei nuovi. Su giuntolone basta guardare il suo operato, thiago invece conosci benissimo la personalità (e il gioco se hai visto il Bologna scordo) visto che ha trascinato nel 2010 la squadra al triplete. Si tratta di evidenze che vanno solo accettate. Non mi emoziona vederlo lì di certo….è anche vero che da questa parte ci sta Marotta, uomo che conosceva perfettamente e di prima mano le manovalanza bianxozozzonere. Ergo, trovo inutile fare la morale su motta, anche sapendo a cosa andava incontro

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  18. Proviamo a fare un discorso sulla juve che non tenga conto né degli spasmi adorativi mistici di Sergio né dell’inevitabile fastidio che il tifoso nerazzurro medio prova nel leggere questi incensamenti acritici.

    La juve è una società che, a spese dei cittadini italiani, ha mezzi finanziari praticamente illimitati e ha dimostrato ripetutamente di essere disposta a violare qualsiasi norma sportiva e non per arrivare ai suoi scopi

    Quindi i bianconeri sono destinati a stare ai vertici e, se se ne allontano per breve tempo , a ritornarci.

    Su questo non ci piove: se non sarà già quest’anno la juve tornerà ad essere il primo avversario per chiunque abbia ambizioni di vertice.

    Potrebbe essere già quest’anno perché:

    ha preso un direttore bravo (e spregiudicato) che non è un extraterrestre come crede Sergio, ma che è abile nel suo mestiere, tanto più se ha alle spalle una società che lo spalleggia finanziariamente.

    Ha preso un allenatore che non è (ancora) un big assoluto, ma potrebbe diventarlo: è un giovane allenatore in ascesa.

    La juve ha investito una quantità di sodi inverosimile sul mercato. Inverosimile non solo per noi che dobbiamo sempre chiudere in attivo (oltre a ridurre il monte ingaggi) ma per tutte le italiane.

    La squadra ha molte novità: tattiche, di schemi, di uomini ed è naturale che ci voglia tempo perché si esprima al meglio. Ma ci sono le condizioni (le condizioni, non la certezza) perché Motta riesca a quagliare subito al meglio la situazione.

    Sergio cita se non sbaglio 4 giocatori: Gatti non lo vorrei all’Inter anche perché non finirebbe una partita, da noi. Se non gli permetti di picchiare è veramente poca cosa.

    Cambiaso non lo vorrei (forse come riserva di Dunfries si) perché ha indiscutibilmente una gran corsa, ma di giocatori con la sua corsa ce ne sono altri, per esempio uno che abbiamo sbolognato al Torino e ora fa benissimo all’Atalanta.

    Conceiçao e Ylldiz li vorrei (come per altro immagino che alla juve vorrebbero diversi nostri titolari): non sono due fuoriclasse: sono giovani in ascesa che stanno facendo bene e che potranno diventare grandi campioni. Per ora sono due giocatori di buonissimo livello e di grandi speranze.

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  19. La gobba – che odio nel profondo – è per me una buonissima squadra con giocatori mediamente in ascesa di carriera e, quindi, destinati a migliorare.

    Il rendimento finora non eccelso sconta, a mio avviso, due fattori: il fatto di essere in gran parte un gruppo nuovo e i gravi infortuni che, soprattutto in difesa, non possono non incidere.

    Per ora sembrano aver toppato l’acqusito di Douglas Luiz e, in parte, Nico Gonzales (che è forte ma è sempre rotto).

    Sui singoli io Cambiaso lo vorrei eccome: ad una corsa eccellente – che nel calcio odierno già ti mette nella colonna dei bravi – abbiana anche una tecnica tutt’altro che spregevole per un esterno difensivo (parere personale migliore di Bellanova che ovviamente avrei tenuto anzichè puntare sul bollito colombiano, a costo di non spendere 10 milioni per Arna).

    Il dubbio che da quest’estate avevo evidenziato su di loro era la gestione del doppio impegno: una novità assoluta per un tecnico come Motta. Poi gli infortuni hanno fatto il resto. Certo che se tengono botta – vanno agli ottavi di CL e stanno in zona champions i ncampionato – avendo fatto fare molta esperienza ad un pugno di ragazzi giovanissimi, questi rischiano davvero di diventare fortissimi a prescindere dalle mosse di mercato.

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  20. Non bisogna essere…Sergio per capire che con tutti gli acquisti che ha fatto (dal direttore al mister ai giocatori) la juve è destinata ad essere competitiva a breve. Probabilmente già da quest’anno: la ritengo tutt’altro che esclusa dalla lotta scudetto). Se quanche acquisto si rivelasse inadeguato o qualcuno si infortunasse, nessun problema, correrebbero ai ripari. loro non sono costretti a rinforzarsi con cuadrado, Arna o Palacios per mancanza di fondi. E’ un bel vantaggio.

    Intanto si parla di ricciche a me piace molto, ma…in cambio di Pio. Un suicidio eppure questa è la nostra realtà.

    Io insisto sul proporre Fazzini: probabilmente sbaglio ma a me piace molto. E come alternativa in attacco mi piace Castro che non credo costi molto

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  21. Anche la mia nipotina di 11 anni (anzi, 12 oggi) sa che quando si devono fare acquisti in ristrettezze economiche è facile fare errori. Nel calcio poi è quasi impossibile. Non avessimo sbagliato nessun acquisto non saremmo umani.

    da qui a ricordare ogni volta che abbiamo preso (perché non costavano quasi niente) i Cuadrado e gli Arna, ce ne passa… naturalmente senza ricordare i Darmian, gli Dzeko, gli Acerbi, i sommer, i Mikhi, e i thuram presi a zero, gli Onana presi a zero e rivenduti a 50,i Lukaku presi a 80 e rivenduti a 115 e così via. .

    Il calcio è bello perché ognuno può dire quello che vuiole. poi ci sono i fatti e dicono che da qualche anno siamo ai vertici in italia e a buonissimo punto in Europa. Come non ci succedeva da dieci anni, prima

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