La (gran) prova del 9: Inter – Torino 3-2

Foto: l’esultanza di Marcus Thuram. Il francese è stato assoluto mattatore nella gara di campionato contro il Torino, dove ha messo a segno una tripletta.

L’Inter ha vinto perché la condizione di alcuni giocatori sembra cresciuta e soprattutto per… la prova del 9.

Thuram è stato il trascinatore di una squadra che al momento ha necessità di affidarsi alle giocate vincenti di qualche suo campione (giocate individuali che nobilitano, per altro, una manovra offensiva di per sé abbastanza valida; stavo scrivendo molto valida, ma poi la lettura di alcuni dati statistici mi ha frenato).

La squadra ha necessità di segnare tanto perché, se due indizi fanno una prova, quattro indizi fanno otto gol.

Al passivo, in quattro gare.

Nove gol in sette partite, se si considera il totale dei match di campionato

Nove gol l’Inter non li aveva subiti lo scorso anno in tutto il girone d’andata.

La situazione ricorda in modo impressionante quanto accaduto due anni or sono, quando  solo nel finale di stagione Inzaghi riuscì a riportare la fase difensiva (non la linea difensiva) in condizioni adeguate, avviando un processo che poi si sarebbe perfezionato nell’anno della seconda stella.

E anche due anni fa, alle ‘disattenzioni’ difensive in campionato si contrapponeva un cammino europeo più virtuoso, che ci portò addirittura alla finale di CL.

Ovviamente quest’anno, se la parte negativa è quasi sovrapponibile, la fase positiva (il comportamento in CL)  è troppo labile ancora perché si possa vederne l’evoluzione.

Tra l’altro sia col City che con la Stella Rossa sono stati commessi errori che potevano portare a subire reti, evitate forse in parte per la determinazione ad aiutarsi dei singoli, in parte per gli errori degli avversari sotto porta.

Ecco perché non condivido l’entusiasmo che ho letto in giro su alcuni siti nerazzurri per un’Inter che ha ritrovato il gusto dei gol… plurimi, ma non condivido neppure le critiche esclusive alla difesa, a prescindere dal fatto che si tratti di giovani o vecchi.

Sì, perché sembrerà strano ma alcuni errori decisivi sono stati commessi da ‘anziani bolliti’.

Altri anche da vigorosi giovani di belle speranze.

La verità, come spesso accade a mio parere, l’ha detta lo Zio Bergomi: ci sono problemi nella linea dei difensori, ma c’è anche un centrocampo sontuoso con la palla nei piedi, ma un po’ fragile nelle coperture.

Lo Zio sostiene (e ovviamente condivido) che i nostri difensori sono bravi ma non saranno mai in grado di marcare a 70 metri come fa Bremer, per esempio e che Frattesi non è Barella, perché è più vicino ad essere una punta che un centrocampista.

Di mio ci aggiungo che l’inizio di stagione non al top di Miki, uno dei giocatori più indispensabili di questa squadra, ha contribuito a rendere meno efficace la protezione della difesa.

Per fortuna Miki sembra tornato sui suoi livelli e Barella rientrerà.

L’incerta protezione del centrocampo fa capire, forse, perché contro squadre temute e pericolose come City e Atalanta con le linee rimaste più vicine, la difesa ha tenuto meglio e si capisce anche che forse la gara con il Milan è andata in modo negativo perché si era colpevolmente sottovalutato, anche dal punto di vista tattico,  l’avversario.

C’è molto da lavorare e non sottolineare le difficoltà non sarebbe produttivo.

D’altro canto occorre anche evidenziare che cosa si è ottenuto IN PRESENZA delle suddette difficoltà, che si spera siano emendabili.

Mentre scrivo, in classifica ci sopravanza solo il Napoli, di due punti.

Ma nelle ultime cinque partite, intermezzate da due match impegnativi di CL, l’Inter ha affrontato Atalanta, Milan Toro e Udinese.

Con la sola eccezione del Monza si tratta 4 delle attuali prime sette in classifica (non conto l’Inter, ovviamente), ottenendo 9 punti su 12 disponibili.

Se ne deduce che la squadra ha ‘ bucato’ dal punto di vista del risultato i due match di Genoa e Monza, oltre al derby, ovviamente.

Il derby vale doppio, ma è una partita sempre da tripla.

Credo si possa dire che quelli che mancano sono i quattro punti persi proprio con due squadre di media classifica.

Situazione che non deve ripetersi, perché è scontato che quest’anno non accadrà più di imporsi praticamente in tutti i match con le rivali dirette  (e già dopo la sosta avremo due test determinanti contro Roma  juve e Napoli.)

In questa stagione Inzaghi sta sperimentando il turn over quasi completo, perché quando ci sono tre gare settimanali cambia normalmente sei/sette giocatori da una partita all’altra.

Questo probabilmente perché:

  • le partite saranno (speriamo) più numerose,
  • il mister si fida più che negli anni passati delle alternative,
  • forse anche vuole portare tutta la squadra  allo stesso livello elevato di rendimento, dando minuti importanti a ogni suo giocatore.

Tra parentesi, è evidente che in una stagione così fitta di incontri ci sarà bisogno di tutti e che il discorso “per fare 10 minuti ogni tanto va bene anche un giovane” non regge.

Se hai ventiquattro titolari e 3-4 giovani regge, se un giovane è l’alternativa secca di un titolare che può infortunarsi, essere squalificato, calare di condizione magari anche quando ci sono partite determinanti, no.

Dunque è evidente che quest’anno devono giocare tutti ed è altrettanto chiaro che le sperimentazioni qualche punto lo fanno lasciare per strada.

Se guardiamo la classifica dei gol subiti, molto importante per la Serie A, dove quasi sempre vince chi ha la miglior fase difensiva, appare chiaro che lì è attualmente il nostro problema principale, più che nei gol sbagliati, a mio parere.

Abbiamo subito 9 gol in sette partite contro 1 della juve e 5 del Napoli (che però dopo l’infortunio dell’esordio ne ha subiti solo 2 nelle successiva sei partite).

Positivo invece il dato sui gol segnati: ci supera solo l’Atalanta, che però ne ha subiti 13, mentre la juve è lontana di ben  6 gol.

Eppure secondo me anche l’attacco, inteso come reparto, in questo momento non è al top (basti pensare allo stato di forma del pur generoso Lautaro e all’inserimento da completare di Taremi) e forse questo potrebbe incidere sul rendimento complessivo  dei nostri, perché  in una squadra che non ha tutti i giocatori al top della loro condizione, la necessità di sostenere la fase offensiva con molti uomini può ingenerare difficoltà per la fase difensiva.

In una partita errori cosiddetti di concentrazione (appoggi sbagliati, chiusure ritardate, tackle ‘leggeri’, posizionamento sbagliato sui cross) capitano più volte, da entrambe le parti.

Ma è l’organizzazione di squadra ad impedire che nella stragrande maggioranza dei casi diventino decisive.

E l’organizzazione di squadra è ottimale se tutti i giocatori sono di livello e se sono al meglio della condizione psicofisica (non si tratta solo di correre di più o meglio, ma di lucidità nel  ‘leggere’ preventivamente lo sviluppo di un’azione).

Può sembrare che avanzare dei rilievi anche sulla nostra fase offensiva del momento sia ingeneroso, vista la mole di gol segnati sino ad oggi e la stessa tripletta inflitta al Torino.

Ho letto relazioni entusiastiche proprio sulla nostra fase offensiva contro i granata, che a me sembrano meritate ma  un po’ eccessive.

Dopo tutto abbiamo segnato tre gol ma contro un Torino in 10 per più di 70 minuti, per altro  subendone due.

In particolare non concordo con l’editoriale di Fabio Costantino su FCInterNews.

L’estensore parla delle 29 conclusioni verso la porta dei nostri, ma del numero limitato di conclusioni in porta e attribuisce la difficoltà incontrata nel match (relative, a suo dire) dell’Inter più alla scarsa mira degli attaccanti che alle  sbandate difensive.

Avessimo segnato sei gol, non saremmo qui a parlare dei due subiti: questo in sintesi, mia, il succo del suo ragionamento.

Ma non è così, perché i due gol presi resterebbero frutto di una fase difensiva carente, soprattutto giocando contro un avversario in 10 e  i 29 tiri in porta quasi mai sono state limpidi occasioni fallite: secondo me esprimono invece il senso della nostra difficoltà ad attaccare le difese chiuse, che porta spesso a conclusioni avventurose e improbabili.

Non c’è dubbio che noi abbiamo ‘fatto’ la partita, anche prima dell’espulsione del torinista e che i granata abbiano avuto solo qualche pericoloso contropiede.

Non so se la squadra dello scorso anno avrebbe fatto più di tre gol. So per certo che non ne avrebbe presi due.

Per me il problema maggiore resta la fase difensiva (alla quale deve partecipare tutta la squadra) da registrare e lo score relativo alle prima sette partite di campionato  lo dimostra.

Credo che la brevissima analisi dei dati statistici potrebbe dimostrarlo: il problema dell’Inter non sono mai le ripartenze, nelle quali siamo efficaci, ma la necessità di salire tutti nella tre quarti avversaria quando loro si difendono.

Il nostro giro palla è ‘europeo’ perché abbiamo centrocampisti di piedi buoni e gli esterni hanno quasi tutti  qualità, come i braccetti: ma quando loro ripartono siamo  a volte timidi e messi male (come nel primo gol) oppure ansiosi e poco lucidi, come nei due inutili falli da rigore causati a Genova da Bisseck (e passi, era un giovane…) e col Toro da Calha, che invece di esperienza ne ha.

Veniamo allora appunto alle statistiche.

Alcuni dati balzano agli occhi: con l’80% del possesso palla e con 14 calci d’angolo a zero all’attivo, contro una squadra in 10 per oltre un’ora, abbiamo tirato in porta 8 volte contro 5.

Lo scarto dei tiri verso la porta invece  è enorme (29 a 7): ciò significa che noi abbiamo calciato fuori 21 volte e il Toro solo 2.

Noi abbiamo tirato da dentro l’area 7 volte, facendo 3 gol; loro 2 volte facendo due gol.

I nostri passaggi riusciti sono stati il quadruplo dei loro (anche a causa dell’uomo in più) e la percentuale di precisione elevatissima (93%) contro il loro modesto 66%.

Se ne dovrebbe dedurre che il loro attacco, in proporzione, è stato più incisivo del nostro.

In realtà uno dei nostri problemi come si diceva  è ricorrente: nessuno sa saltare l’uomo, anche se questa volta i dribbling riusciti sono stati 4 a 3 per noi (per inciso, Samardzic è con Kvara uno dei giocatori del nostro campionato classificato tra i primi 10 al mondo per dribbling riusciti).

Per la mancanza di estro e fantasia, contro le squadre che chiudono tutti gli spazi e ci aspettano, anche i difensori sono costretti ad avanzare la loro linea sino alla trequarti avversaria. Altrimenti la squadra si allunga e gli inserimenti ‘liquidi’ diventano difficili.

Noi palleggiamo a lungo e bene, in attesa di trovare il cambio di gioco sugli esterni che trovi mal posizionata la difesa avversaria, e i nostri esterni, segnatamente sul lato sinistro Bastoni e Dimarco  sono bravissimi a sfruttare queste palle.

Basterebbe rivedere i due cross vincenti del ‘Basto’ o l’infinità di palle messe in mezzo da Dima.

Anche se, in questa partita, su 15 cross ne sono andati a buon fine solo 7.

Tutto questo funziona perfettamente sinché il pressing alto riesce nell’impresa di riconquistare subito palla e ricominciare a tessere la trama offensiva, con pazienza.

Ma se per caso il pressing va a vuoto e non si riesce a bloccare la ripartenza, con gli spazi aperti per gli avversari e la difesa non adeguatamente protetta, nascono inevitabilmente i pericoli. Si interviene in condizioni di affanno e questo spiega gli errori individuali.

La valutazione dunque va data sulla squadra, perché l’attacco, in particolare il nostro privo di dribblatori,  segna se è ben supportato, la difesa chiude se è protetta e non deve intervenire  in affanno, anche per le caratteristiche degli uomini che la compongono.

I dati statistici, non mi stancherò di ripeterlo, vanno interpretati perché i numeri senza una lettura attenta spesso sono ingannevoli.

Ho letto osservazioni relative a presunti cambi tattici attuati da Inzaghi, formulati sulla base dei numeri che non mi convincono.

Per esempio è vero che Chala ha toccato più palloni del solito (circa 150 contro i 115-120 abituali), ma è anche vero che loro si sono quasi solo difesi e il giro palla chiamava necessariamente in causa più volte il giocatore centrale.

E’ vero che persino Acerbi si sovrapponeva a Dimarco sulla sinistra  (e ha fatto anche un cross vincente).

E’ vero che di concerto Bastoni si trasformava a volte  in mezzala (come è successo in precedenti partite a Pavard dall’altra parte) ma questi movimenti non sembrano strategici quanto piuttosto legati alla situazione contingente: difesa avversaria bloccata e un uomo in più per noi che ci permetteva e quasi richiedeva maggiore libertà per singoli esponenti della linea difensiva.

Tenendo anche presente che il concetto di fluidità è comunque sempre alla base delle indicazioni del mister.

A me è parso che i dati positivi siano, oltre alla prestazione mostruosa di Thuram, la crescita indiscutibile di alcuni uomini, fondamentali per il tipo di gioco richiesto da Inzaghi.

Il dato negativo sia quello che ha accompagnato quasi tutte le prestazioni di questo campionato, cioè la mancanza di equilibrio (che non significa necessariamente attaccare con meno uomini) e la concentrazione.. .intermittente.

Passiamo con le pagelle, a un rapido excursus sulle prestazioni individuali…

Sommer:

mi è sembrato molto attento sempre, reattivo sulla bordata di Ricci da fuori e anche sul calcio di rigore era arrivato a toccare la sfera.

6.5

Bisseck:

ha spinto meno del solito forse perché le nostra azioni partivano di preferenza da sinistra, e forse per l’assenza di Barella, sostituito dal più offensivo Frattesi. Anche questa volta però si è reso responsabile di una grave leggerezza non ammissibile. Il livello calcistico che potrà toccare dipenderà da quanto saprà evitare queste situazioni.

5.5

(Pavard:

mi è sembrato in netta crescita rispetto a precedenti uscite, speriamo che continui su questa strada perché ne abbiamo bisogno.

s.v.)

Acerbi:

sul gol ha qualche responsabilità anche lui, pur se l’errore decisivo lo fa Bisseck, Per il resto una prestazione autorevole e generosa (suo anche uno dei cross che hanno portato ai gol di Thuram).

6.5

(de Vrij:

s.v.)

Bastoni:

senza dubbio uno dei migliori in campo. Insuperabile dietro, spinge moltissimo sovrapponendosi sulla fascia 8con due assist) o accentrandosi per l’uno due o per la conclusione.

Ispirato.

7.5

Darmian:

una prova senza infamia e senza lode, dover  attaccare una difesa chiusa non è una situazione che esalti le sue qualità.

Anche lui è timido nel tentativo di recupero su Zapata che si invola.

6

(Dumfries:

una ventina di minuti, senza demeriti ma anche in modo anonimo.

s.v.)

Frattesi:

per motivi tattici non era la sua partita. Lui è una punta di complemento e con il Toro strettissimo e molto fitto in area non trova spazio per le sue proverbiali incursioni anche se in occasione di uno dei gol di Thuram la sua presenza in area è determinate per togliergli un marcatore.

Nella costruzione del gioco non è Barella, ma è stato preso proprio perché ha altre caratteristiche

6

Calhanoglu:

prestazione esemplare fino al fatidico minuto in cui commette un fallo inutile che rimette il Toro in partita. Certo un errore non cancella tutto il buono che ha mostrato, ma da uno dei leader tecnici della quadra non ti aspetti questo.

6.5

Mkhitaryan:

è in crescita evidente, ma del resto anche quando non era al top per Inzaghi era imprescindibile. Chissà perché.

Svolge un grande lavoro in entrambe le fasi con la consueta qualità. Con Frattesi proiettato in avanti parte come spalla di Calha, poi gradualmente torna ad essere mezz’ala a tutto campo.

7

(Zielinski:

nei pochi minuti giocati conferma la sua abilità con la palla nei piedi, ripensando alle precedenti prestazioni deve crescere solo un po’ in intensità e ritmo.

s.v.)

Dimarco:

al solito generosissimo e ineccepibile per tecnica, fantasia e corsa. Nel finale comprensibilmente cala un po’.

7

Thuram:

provoca l’espulsione di Maripan, poi segna tre gol, di testa e di piede. Una presenza incontrollabile nell’area granata e un grande lavoro per i compagni.

8

(Taremi:

conferma di saper giocare a calcio come pochi, con tecnica e intelligenza calcistica.

Conferma anche di non essere un rapinatore d’area, perché in poco tempo non sfrutta due occasioni da gol, di cui una eccezionale.

6-

Lautaro:

lavora benissimo per la squadra, come sempre, cedendo il ruolo di prima punta a Thuram. La qualità e la forza non si discutono, ma in fase realizzativa qualcosa ancora gli manca per essere al suo top.

6

All. Inzaghi:

dopo la sosta lo aspetta una serie di partite che potrebbero indirizzare l’andamento dell’intera stagione: Roma, juve, Napoli e in mezzo Y. Boys e Arsenal. Tre vittorie in una settimana possono essere un buon inziio, ma per lui c’è ancora molto da fare e… poco tempo.

6.5

Infine una considerazione generale: si dice da più parti che la squadra è vecchia ed è vero, statisticamente.

Ma questo non è un problema per me, finché i ‘vecchi’ sono migliori dei giovani che dovrebbbro sostituirli.

Si dice anche che senza acquistare giovani non avendo soldi per prendere campioni già pronti, come faremo quando dovremo sostituire gli uomini chiave?

Intanto bisogna dire che gli uomini chiave al momento hanno ancora diversi anni di carriera al top.

La mia opinione è che in qualche modo si debba fare almeno un acquisto importantissimo all’anno, proprio per avere giocatori pronti subito e preparare… la successione.

Che poi li si prenda a zero (pagando alte retribuzioni e commissioni) o facendo uno sforzo finanziario per il cartellino, per me è ininfluente.

Mi è andato bene prendere a zero Calha, Taremi e Thuram, per esempio, mi è andato bene prendere pagando il cartellino Frattesi e abbastanza bene prendere Pavard.

Mi andrebbe benissimo prendere a zero David (che non conosco abbastanza ma mi fido di chi l’ha visto). Come mi sarebbe piaciuto non rinunciassimo a Samardzic per pochi spiccioli.

Ma l’arrivo di un possibile big all’anno è indispensabile per retare ai vertici.

Come è indispensabile tornare a investire sui giovani.

Il settore giovanile

Per la prima volta da molti anni ho perso l’entusiasmo nel seguire il settore giovanile.

La mediocrità regna sovrana, si vedono diversi giocatori che in passato non avrebbero trovato spazio da noi (soprattutto stranieri, ma anche gli arrivi di italiani di provato valore scarseggiano) e i giocatori che davvero possono far sperare in un futuro di una certa importanza sono pochissimi

Ricordo con nostalgia per esempio la generazione dei 2003 (oggi in primavera giocano i 2005 quindi non si tratta di una vita fa) che contava tra gli altri su: Zanotti, Hoti, Fontanarosa, Fabbian, Casadei, Gnonto, ecc. ecc.

Adesso si fatica davvero a vedere giocatori di grande prospettiva, anche se qualcuno c’è.

Si sono disputate solo due partite, che ho visto dal vivo: la Primavera ha pareggiato a Interello per 1-1 col Verona e l’Under 18 ha addirittura perso a Monza che allora era ultimo con 1 solo punto, per 1-0 (dopo aver perso in settimana nel recupero a Torino con i granata per 5-3).

Entrambe le squadre ora veleggiano nelle parti basse delle rispettive classifiche.

Nella partita della Primavera (Inter – Hellas Verona 1-1) i nostri hanno sempre attaccato con poca qualità e incisività, finendo per prendere nel finale il gol del pareggio in una delle rare incursioni degli scaligeri, dopo che De Pieri, su rigore, nel primo tempo aveva siglato il momentaneo vantaggio.

Le pagelle

Calligaris:

poco impegnato forse sul gol poteva fare di più. Devia la sfera ma non abbastanza.

6

Aidoo:

spinge molto  anche se non sempre è preciso nell’appoggio. Nel contenere lìavversario per altro fortissimo, non è impeccabile.

6

Re Cecconi:

sicuramente uno dei migliori. Nel nuovo ruolo di centrale non sbaglia un pallone e non perde un contrasto. E’ pure elegante stilisticamente.

7

Maye:

la rilevante potenza atletica gli consente di tener botta contro qualunque avversario. Non avendo piedi eccezionali, deve rischiare meno in uscita.

6.+

Cocchi:

dal punto di vista della tecnica e della velocità non si discute e lo si sapeva da tempo. Deve migliorare in fase di contenimento.

6.5

Berenbruch:

è un po’ l’uomo chiave in questa squadra in cui deve far tutto: contrastare, costruire concludere. Quantitativamente c’è sempre, ma al momento sembra un po’ meno lucido.

6

Bovo:

continua ad apparirmi in crescita. Probabilmente l’aumento della massa muscolare lo sta rendendo molto più competitivo in categoria

6.5

(Zanchetta:

un quarto d’ora per l’arrembaggio finale.

s.v.)

Topalovic:

è la palla al piede di questa squadra. Non ha ritmo né intensità, lascia a desiderare in fase di contenimento. Qualche giocata stilisticamente elegante non può bastare a giustificarne la presenza.

4.5

De Pieri:

con ‘Rece’ sicuramente il migliore dei nostri. Insidiosissimo veloce estroso e creativo è la vera spina nel fianco degli scaligeri. Esce nell’intervallo per un problema muscolare-

7

(Mosconi:

entra per De Pieri e sconta il fatto di giocare in una squadra che non premia le sue caratteristiche. Defilato sull’esterno non ha modo di incidere e cerca fortuna altrove. Almeno si sbatte.

6)

Spinaccè:

procura il rigore e quindi il gol. Viene preferito a Lavelli perché più adatto a fare da centravanti boa per gli inserimenti degli esterni e per quelli, che non ci sono, dei centrocampisti. Ho letto giudizi positivi che condividerei solo se avesse la potenza devastante necessaria per quel ruolo.

6

(Lavelli:

anche per lui un quarto d’ora senza occasioni per lasciare il segno.

s.v.)

Quieto:

si sbatte, rova qualche inizativa personale, almeno ha coraggio e personalità. Ma non riesce mai a incidere e allora diventa quasi superfluo.

5.5

(Romano:

s.v.)

All. Zanchetta:

non ha una squadra di fenomeni, ma neppure un gruppo che stazioni nella parte bassa della classifica: deve cambiare qualcosa.

Io vorrei vedere un 352 con Lavelli e Mosconi punte, Depi e Cochi tornanti, Bovo Bere e Zarate o Venturini centrali, e tre difensori.

Ma naturalmente sono parole da semplice tifoso che per giunta non conosce le problematiche interne, di squadra e dei singoli.

A questa squadra potrebbe forse servire anche Iddrissou.

Under 18: Monza – Inter 1-0

Davvero un percorso incredibile quello degli uomini di Benny Carbone, dopo l’esordio trionfale contro il Milan.

Dall’esterno ci si capisce veramente poco: formazioni sperimentali e sempre diverse, squadra senza punti di riferimento stabili, scarsa lucidità offensiva e cura inadeguata delle fasi di contenimento.

La squadra così appare modesta e il gioco stenta a fluire.

C’è da dire che diversi fa i migliori 2007 militano in Primavera: Cocchi, Zarate, Mosconi; che Mancosu è fuori da tempo per infortunio e che Mantini a Monza non è stato schierato fra i titolari.

Con questi 5 le cose cambierebbero, indubbiamente, ma questa non può essere un’attenuante.

Resta il fatto che abbiamo prodotto una partita tutta offensiva, con scarsissime occasioni create e che, a una delle pochissime sortite offensive dei locali abbiamo subito un gol inconcepibile.

Non c’è molto da dire su questo match, se non riportare almeno la formazione iniziale  e citare i pochi elementi che si sono elevati sopra una mediocrità disarmante.

Formazione:

Taho

Ballo, Nenna, Kangasniemi, Verre

Putsen, Cerpelletti, Tigani

Iddrissou, Kukulis, Humanes Gomes

Taho ovviamente non ha colpe, i difensori in qualche modo hanno retto (Ballo si è anche distinto in alcune percussioni).

Tra i centrocampisti la prova a mio avviso negativa di Putsen (che però è un 2008 e deve chiaramente ambientarsi nel nostro calcio) ha messo in difficoltà anche gli altri.

Davanti solo Iddrissou ha cercato di farsi vedere con  grinta e velocità.

Si è disputata anche un’amichevole tra l’Under 16 e il Pisa, alla quale non ho assistito. Si è conclusa 5-0 per noi e il dato positivo è stato il ritorno in campo di Gjeci, dopo lunga assenza, condito da una bella doppietta.

Luciano Da Vite

78 pensieri riguardo “La (gran) prova del 9: Inter – Torino 3-2

  1. A eccezione del voto a Bissek, che alzerei di mezzo punto (per me è il meno colpevole sul primo gol), concordo su ogni parola.

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  2. Grazie, Phragrance. Può essere che su Bisseck tu abbia ragione. Ma io ho rivisto dieci volte al rallentatore le immagini e mi sembra proprio che Bisseck sia arrivato per primo su quella palla e poi sia pure in condizioni non agevolissime abbia tentato una giocata azzardata. Se mi sn o sbagliato concordo con il tuo mezzo voto in più.

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  3. Si dice che David potrebbe venire all’Inter che in contemporanea cederebbe Thuram realizzando 85 milioni di plusvalenza.

    Posso dire che da tifoso delle plusvalenze non mi interessa nulla e il discorso per me si riduce a questa domanda: E’ più forte (e dà più certezze per il nostro campionato) Thuram o David?

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  4. Per il poco che ho visto, David mi sembra un calciatore estremamente sopravvalutato. Peraltro non mi pare che a oggi il bilancio ci obblighi a cercare plusvalenze (per quanto, se i numeri fossero questi, sarebbe mostruosa) e, soprattutto, andare a caccia di parametri 0 per sostuire i giocatori ceduti.
    Diverso sarebbe investire quei soldi e prendere 2 o 3 calciatori di livello: personalmente terrei Thuram, ma avrebbe comunque una logica.

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  5. Phragrance, personalmente credo che ci sia un nucleo di giocatori insostituibili, se vuoi restare una grande squadra (bastoni, Barella, Calha, Lauti Di marco e roa anche Thuram. Non nel senso che in giro non ce ne siano di altrettanto bravi, probabilmente. Ma questi sai che cosa ti possono dare, ed è tanto e a meno di situazioni clamorose, te lo daranno per tanti anni ancora.. Gli altri si possono anche sostituire: con parametri zero o pagando poco il cartellino, purché siano pronti subito. A me non va l’idea di lavorare per un incertissimo futuro.

    E siccome Roberto diceva: “se non prendi giovani che possano diventare campioni, quando dovrai sostituire i campioni attuali che farai?

    Domanda che ha un suo senso, anche se non investe l’immediato.

    la mia risposta sempre da tifoso incompetente é: devi prendere un campione ogni anno per non trovarti …sguarnito e non dover un giorno rifare la squadra. L’esempio di David era appunto un esempio. Se lo ritengono un campione (io non lo conosco bene) e riescono a prenderlo, per me va bene. ma non in cambio di un campione attuale, perché così ringiovaniresti di tre anni circa, ma perderesti una certezza per un’incognita.

    Secondo me una squadra ambiziosa può tranquillamente avere in rosa e far giocare a turno Lauti, Thuram, David e Taremi.

    Oppure anche si potrebbe prendere un giovane purché considerato davvero fortissimo in prospettiva a breve medio termine e investire per quest’anno sul centrale difensivo che invece nond eve assolutamente essere una promessa, ma una certezza.

    L’essenziale è renderne uno giovane relativamente, forte e che sia una certezza ogni anno, con una adeguata programmazione e possibilmente senza sbagliare. Poi, se vuoi affiancare a Bastoni hermoso (altro esempio) o a Mikhi Zielinski a zero, per me va benissimo.

    Non so se ho chiarito la mia idea

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  6. Ciao ragazzi, secondo me David, che non conosco molto bene, non può sostituire Thuram per un semplice motivo: il fisico.

    Thuram è alto 1,92, David 1,78. Al massimo ha caratteristiche più simili a quelle di Lautaro.

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  7. Su molti punti concordo con quanto scritto da Luciano, in particolare sulle caratteristiche della nostra rosa che impongono un certo tipo di gioco contro chi si chiude: assenza di chi crea in proprio per gli altri. Questa era ed è una lacuna nota: speriamo di non doverne pagare il prezzo. Magari è stato il tecnico a non voler giocatori “estrosi ma, solitiamente, meno disciplinati”, magari non li hanno individuati/voluti/potuti prenderli. Questo non si sa. Ma se la cosa si ripete da diversi anni credo che sia più da ricondurre al non volere che al non potere.

    Non concordo invece su un paio di punti.

    Primo: gli errrori cosiddetti di concentrazione (appoggi sbagliati, chiusure ritardate, tackle ‘leggeri’, posizionamento sbagliato sui cross). Premesso che per me è impossibile capire quando un errore derivi da sola deconcentrazione oppure da limiti tecnici/atletici di quel momento. Faccio un esempio: se io difensore sono più lento di te attaccante, ovviamente cerco di non darti campo dietro perchè non ti prenderei più. Ma essendo il calcio sport di movimento in cui non si gioca solo in due ma ci sono dinamiche di altri 20 giocatori in campo, può capitare che tu mi prenda in velocità e segni. Sono stato deconcentrato in quell’azione perchè prima magari ho fatto tutto bene? Non credo, probabile che in quel frangente la dinamica ha creato quella situazione e ho semplicemente pagato dazio per limiti tecnico/fisici. Ecco perchè sarebbe, per me, importante non avere “doppioni” tecnici ma “alternative” tecniche. Quindi ben venga Frattesi, con pregi e difetti, che non è Barella e ben venga Buchanan che non è Darmian. Poi più o meno finisce qui perchè l’idea mi sembra sia stata quella di cercare il più possibile alternative da “copia/incolla” tra titolarità e panchina, scelta che ha certamente il vantaggio di oliare certi meccanismi che, tuttavia, se diventano ripetitivi possono essere più facilmente digeribili dagli avversari. In attacco Taremi e Arna, per dire, sono molto simili: cercano palla sui piedi, non hanno nelle corde attacco alla profondità e nemmeno la cattiveria in area da 9 vero. Ecco, non avendo dribblatori che si mettono in proprio (quando citavo l’abbordabile, di prezzo, Nico Paz intendevo che poteva essere utile avere uno con caretteristiche diverse), forse si poteva puntare su un giocatore meno bravo nel dialogo ma più cattivo in area capace di capitalizzare i cento crosso/angoli che possiamo fare in una partita contro squadre chiuse. Per chiudere sulla concentrazione: se così fosse sarebbe un problema gravissimo. Sui limiti tecnici puoi lavorare, parzialmente anche su quelli atletici. Mentre se un giocatore è strutturalmente deconcentrato e tende a perdersi, per me è il primo da spedire altrove perchè per deconcentrarsi basta un minuto su 95. Ma non credo sia deconcentrazione, semplicemente limiti (a Chala prendono semplicemente il tempo mentre lui credeva di essere in netto vantaggio, Bisseck a genoa è sfortunato perchè impallato da non ricordo chi che poi buca) e….bravura degli avversari (che giocano anche loro).

    Il secondo punto, di nuovo, è sui giovani: senza polemica, veramente, ma se l’assunto è che un giovane che non costa 80 milioni (perchè ha già mostrato TUTTO il suo potenziale) non può nemmeno fare la riserva di un titolare, è inutile proprio puntarci. Chiaro che un ragazzo con qualità ancora in parte inespresse (e quindi abbordabile) deve farsi le ossa: se non gioca mai o pochissimo, tuttavia, non potrà mai farsele. Quindi si, indubbiamente, ci sono dei rischi (ecco perchè più facile e doveroso, per me, inserirli in un contesto solido come il nostro prima che…..perda solidità) ma per due errori fatti da Bisseck io ne ho visti tanti commessi anche da gente come Acerbi, De Vrj e Pavard che hanno esperienza da vendere. E li avrebbero commessi anche Hermoso e Rodrigues se fossero arrivati – non parliamo di campioni assoluti, anzi – con l’aggravante che il prossimo anno questi sarebbero certamente ancora calati stante l’età e i sostituti da trovare non sarebbero stati uno (il centrale) ma due.

    Purtroppo noi – facciamocene una ragione anche se siamo l’Inter – in questa fase storica non possiamo pagare 70/80 milioni un 21enne bravo: perchè non abbiamo soldi e, anche li avessimo (con trading e magate varie), perchè questo va al Real o in Premier dove pagano di più. E come noi altri club italiani: mi dite che ha speso, in Italia, 70 milioni per un campione under23? Nessuno. Questa, purtroppo, è la realtà.

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  8. Un giocatore alla Aldo Serena, per dire, tecnicamente piuttosto modesto ma una sentenza sulle palle alte, da noi credo farebbe 20 gol a stagione in ciabatte.

    Non avendo chi driblla e tira sviluppiamo infatti spesso un gioco sulla fasce che porta a numerosi cross, tantisismi contro le piccole squadre, alcuni dei quali (quelli da sx) eseguiti tra l’altro benissimo. Non credo sia un caso Thuram abbia segnato parecchio di testa o comunque su azioni da palle messe in mezzo dalle fasce (anche con Atalanta).

    Lui fisicamente è dirompente ma non ha (almeno ancora) la cattiveria del 9 puro anche se la sensazione è che Inzaghi lo faccia quest’anno giocare più dentro e meno fuori

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  9. Tankian: non l’ho detto esplicitamente ma io temo che David possa arrivare lasciando partire Thuram.

    E’ un’ipotesi che così com’è non sta in piedi, per i motivi che hai detto tu, ma che non mi affascina neppure nella sua versione più credibile: Thuram parte con la clausola, David arriva a zero per sostituire Arna e Correa, ma degli ottanta milioni della clausola del francese se ne utilizzano una quarantina per acquistare (a parametro zero e con forte ingaggio, oppure pagando il cartellino e con ingaggio minore, per me non fa molta differenza, da tifoso) una prima punta di peso e ‘da area’.

    L’ipotesi non mi piacerebbe perché…so che cosa perdo e non so con precisione che cosa ci guadagnerò.

    Io sono per evitare di fare l’Udinese e per non cedere i giocatori di livello tale che è difficile poterli sostituire.

    Mi va bene per esempio se ho Mikhi, eccezionale ma anziano, preparargli la sostituzione affiancandogli, che so, Zielinski (che non è uguale a lui e può anche non inserirsi al meglio, ma sulla carta è un acquisto di sicura qualità).

    Mi va bene se vendo un giocatore bravo ma complementare e ne prendo un altro altrettanto bravo ma che costi meno, per finanziare un altro arrivo.

    Ma una squadra ambiziosa, per me i Bastoni, i Barella, i Chala, i Lauti, i Thuram, persino i Dimarco, non li cede.

    Se non quando avranno 35 anni e noi avremo in mano un sostituto sicuramente all’altezza

    Roberto si chiede se sia una scelta del tecnico non volere ‘giocatori estrosi ma che sono spesso indisciplinati’ oppure se non ci siamo riusciti.

    A me sembra che, almeno parzialmente, non sia vera nessuna delle opzioni.

    Sono convinto che gli schemi voluti dal mister non prevedano in alcun modo il giocatore estrose sulla verticale centrale: niente trequartista, troppo pericoloso se perde palla con una squadra che si sbilancia molto anche con i difensori, se non nelle situazioni disperate dove si deve rimontare.

    Sanchez per dire, penso che sia stato preso con questa intenzione, infatti ha giocato o da seconda punta o da trequartista nel finale di partite da raddrizzare.

    Ma due attaccanti più un trequartista questa squadra non li reggerebbe.

    E siccome ha Lautaro, l’altra punta deve essere o un Lukaku, o uno Dzeko, o un Thuram.

    Una seconda punta/trequartista estrosa l’abbiamo cercata e presa. Poi che non abbia corrisposto alle attese è un altro discorso.

    I giocatori di fantasia li abbiamo cercati e avuti in rosa esclusivamente sulle fasce, avendo come alternativa un compagno ‘più solido’

    Dimarco è un giocatore di fantasia, come lo è Buchanan (certo, nessuno dei due è Garrincha e nemmeno Kvara) ma insomma si fa quel che si può. In precedenza era stato preso Lazaro che si pensava potesse fare lo stesso tipo di gioco.

    In questo modo rispondo, dal mio punto di vista, non certo con la pretesa di ‘rivelare il vero’ all’altra sua critica (in questo caso, giusta o sbagliata, accettabilissima perché costruttiva).

    La questione dei doppioni o dei giocatori con caratteristiche diverse.

    Per me la rosa dello scorso anno era stata costruita con caratteristiche perfette, sempre sulla carta.

    Per una serie di ruoli chiave si erano creati i doppioni, ma poi avevamo un Sanchez e un Buchanan che avrebbero dovuti darci quel quid di diverso alla bisogna e avevamo Arna (che io, a differenza di Roberto considero centravanti d’area), appunto con le caratteristiche che né Lauti, né il Thram della scorsa stagione, né tanto meno Sanchez avevano.

    Poi è andata come è andata, non male a mio parere, ma certo le alternative ‘eccentriche’ per vari motivi non hanno reso cme ci si aspettava.

    Sugli errori di ‘disattenzione’ credo che Roberto ed io diciamo grosso modo la stessa cosa, quindi non capisco perché lui non concordi con le mie tesi (cosa che è la base di ogni discussione per carità).

    Credo che dalle primissime giornate ho insistito su due tasti: le disattenzioni esistono in ogni partita, ma le si pagano solo quando non si è protetti.

    Perché se un difensore sbaglia un anticipo ma dietro c’è un compagno che ha fatto la diagonale preventiva, non succede nulla.

    E se gli avversari non hanno la facilità di crossare da destra (la nostra sinistra) indisturbati è più difficile che l’attaccante avversario ‘uccelli’ il nostro difensore.

    E se in fase di non possesso le linee sono compatte e ravvicinate è più difficile che, anche se supera il primo uomo il Pulisic della situazione vada in porta..

    Ho anche aggiunto che secondo me la prva che di un certo ‘sfilacciamento’ sia importante più delle disattenzioni la si ha proprio quando abbiamo giocato con le linee ravvicinate e quando tutti facevano una corsa all’indietro (breve) in più, cioè col City e con l’Atalanta, perché le temevamo, mentre il milan e le piccole le abbiamo sottovalutate oppure siamo stati costretti dall’andamento della gara a ‘stracciarci’ in avanti.

    Dal mio punto di vista inconcepibili sono il gol del pareggio con la squadra scoperta preso a Genova, il gol che ha riaperto la gara contro il Torino e il gol del 3-2 contro i granata.

    Questi gol ci dicono che aldilà di individuare il responsabile materiale, qualcosa non ha funzionato. Nel sistema difensivo che è fatto da 10 giocatori più il portiere.

    Poi che ci sia chi ha bisogno di essere al 100% per non commettere errori banali, perché non è un grandissimo campione completo e che ci sia chi invece riesce a sbagliare poco anche all’80% della concentrazione è vero e a me sembra innegabile.

    Comunque, chi abbia toro o ragione, queste sono le discussioni che mi piacciono, perché ognuno cerca di dare un senso costruttivo a quello che vede e si confronta.

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  10. Io certi errori li ho letti diversamente. Cerco di spiegarmi.

    Bisseck sul rigore di Genova e Chala su quello al Toro mi sembra facciano chiari errori da…stanchezza (nel caso di Bisseck certiifcato da Inzaghi che ha dichiarato avrebbe voluto fare quel cambio ma poi ha cambiato idea). In sostanza sono poco lucidi e credono: il primo che il compagno davanti prenda la palla di testa (e invece la buca) per cui non è lesto nel ritrarre la mano; il secondo crede di avere un anticpo sull’avversario maggiore di quanto in realtà fosse. La stanchezza è un elemento, per me, non riconducibile alla disattenzione ma ai motivi fisico/tecnici citati in precedenza.

    Il gol preso in contropiede a Udine per me, di nuovo, non è disattenzione ma semmai figlio di un atteggiamento sbagliato, nel senso che la squadra, pur in vantaggio, si è proiettata in avanti come è solita fare con i braccetti e, persa palla, la pressione è saltata per (probabile) stanchezza lasciando campo a Lucca. Che poi De Vrj non abbia la gamba per prenderlo sui 40 metri è…un fatto fisico. E possiamo discutere sul fatto che i braccetti avrebbero docuto restare al loro posto ma, alla fine, se De Vrj avesse avuto una velocietà discreta Lucca (che non è Martins) lo avrebbe tranquillamente preso.

    Pulisic, invece, per me fa un gol eccezionale per cattiveria ed accelerazione: i nostri difensori non credono siano stati disattenti, semplicemente l’americano gli ha mangiato in testa in fase di accelerazione.

    In generale, concordo che la difesa di squadra serva a ridurre gli uno vs uno e, quindi, mascherare eventuali debolezze di alcuni (è normale che le punte forti riescano quasi sempre ad avere un vantaggio individuale su difensori…medi): tuttavia credo sia altrettanto innegabile che ci sono dei momenti della partita in cui gli uno vs uno diventano inevitabili e li emergono le caratteristiche tecnico/fisiche che, per prevalere, devi sperare siano complessivamente a tuo vantaggio.

    Ecco perchè le picocle squadre – in cui attenzione, ferocia e aiuti sono al top – finiscono ad un certo punto per capitolare quasi sempre al cospetto delle grandi. Perchè fisiologicamente il blocco prima o poi cede e quando arrivi a giocartela uno vs uno emergono le….debolezze fisico/tecniche.

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  11. Quando hai uno bravo bravo, non vai a darlo via, anche se per tanti soldi, per prendere un’incognita per il campionato Italiano.
    Un conto se avessimo abbondanza di Bomber, ma non mi sembra proprio. Poi sappiamo che purtroppo ormai ci sono certe “dinamiche” che esulano da fattori squisitamente tecnici.

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  12. capisco, ma resto abbastanza della mia opinione che comunque non mi sembra diversissima.

    Per esempio la stanchezza è una conseguenza del modo di giocare necessario per arrivare al gol, mancando gli inventori.

    Per me nell’azione di Pulisc (a parte che se non sbaglio, ma forse si, ha ricevuto palla da uno di noi) c’erano te giocatori che potevano intervenire, anche con un fallo.

    tra le righe tu esprimi sempre la tua tesi che i nostri difensori sono mediocri e soprattutto vecchi, mentre gli attaccanti avversari sarebbero forti. se penso a chi ci ha segnato, a parte Pulisic (che a suo tempo avrei voluto al posto di Buchanan) non vedo questi attaccanti strepitosi. Invece i nostri difensori mediocri e vecchi sono gli stessi che lo scorso anno hanno subito solo 22 reti e fatto il record di clean sheet, risultando una delle primissime difese in tutti i campionati europei e ‘subendo’ un modulo di gioco molto spregiudicato.

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  13. Stento a crede che in 4 mesi tutto sia sprofondato. Sono più portato a pensare che c’è un probelma di mancanza di uniformità di condizione, per gli arrivi differenziati e la preparazione estiva monca di molti

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  14. No, io dico che un difensore veloce avrebbe fatto capire per gestire diversamente…certe situazioni.

    Difensori che necessitano sempre di gran copertura di squadra sono, per me, la concausa di un dispendio energetico enorme del resto della squadra.

    Il famoso non poter stare alti citato dallo zio Bergomi che costringe la squadra ad un pendolo costante alla lunga sfiancante

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  15. Non credo sia sprofondato tutto, siamo comunque secondi in campionato.

    Credo sia da ricondurre all’evoluzione nostra e degli altri: in ogni ciclo il rischio di calare c’è – soprattutto se cambi pochissimo e non sei verdissimo in età – gli altri ti conoscono e si adeguano meglio, oltre a rafforzarsi.

    Credo che il ciclo post sosta dirà molto su cosa sarà la nostra stagione: a metà ottobre non può più essere un tema di condizione atletica.

    Vederemo

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  16. Però passare da nove gol in tutto il girone d’andata a nove in sette partite farebbe pensare a una serie di concause che vanno ben oltre l’invecchiamento di 4 mesi.

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  17. Ho visto solo il primo tempo dell’U19.

    Due considerazioni:

    1. Non c’era in campo nessun giocatore dell’Inter. Credo sia la prima volta da molto tempo. Anche questo è un segno di come ci si ridimensiona se non si investe.
    2. Abbiamo preso te gol quindi il giudizio sulla difesa dovrebbe essere negativo. Invece ancora una volta mi ha impressionato Leoni: ha una capacità di far ripartire l’azione verticalizzando da centrocampista di classe.

    Io no. voglio giovani scarsi in prima squadra: vorrei giovani davevro di prima fascia in primaverache possano divetare titolari iprtanti nel giro di 2-3 anni

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  18. Sui giovani io credo sia molto diverso vederli tutti insieme – aumentano a dismisura i rischi dettati dall’inevitabile inesperienza – rispetto al vederl insieme a gente più matura: questa esperienza la considero un importante acceleratore di crescita, molto più del girovagare in realtà destrutturate dove aumenta esponenzialmente il rischio di perdersi.

    Potendo anche io opterei ovviamente per una soluzione che preveda i giovani più forti parcheggiati da qualche parte fino ai 23/24 anni per poi far rientrare alla base solo quelli che si sono dimostrati più forti.

    Purtroppo, però, siamo chiamati a fare delle scelte e qualche rischio, per me, va preso altrimento corriamo il (più grande) rischio di un progressivo declino allorquando l’architrave edlla squadra sarà….invecchiato. Il mio discorso è tutto qui

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  19. Letto, ma lo trovo banale. Io piuttosto direi: meglio una gallina oggi o un uovo domani?

    Certo che bisogna prendere i giovani. prendiamo i PRIMAVERA più forti: i ricci quando era ancora Primavera, i Leoni, e magari all’estero qualche Yildiz. facciamoli giocare in primavera, ma allenarsi a contatto con i 22 della prima squadra, provando a inserirli gradualmente quando liv ediamo proonti. Untanto però servono 22 giocatori veri, per non perdere posizioni e declinare

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  20. Se chiedi a me ti dire meglio una gallina oggi, due uova ieri e tre oggi, più un granaio pieno di cibo per tenere alta la prduzione delle galline…domani.

    Ma occorre fare, ahimé, delle scelte.

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  21. In realtà con gli ‘esperti’ hai (almeno in teoria) un uovo oggi (alcuni con salmonella) e nessuna gallina domani.

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  22. Due scudi, due finali di coppe europee, sempre ai vertici del calcio italiano, tante coppe italiane, ritrovata enorme considerazione a livello mondiale: per te sono uova con salmonella, per me galline da gourmet.

    E comunque dove si firma per continuare a mangiare queste schifezze?

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  23. Carboni purtroppo rottura crociato.

    Un gean peccato: forza ragazzo, riprenditi presto!

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  24. Infatti mi tengo stretto i Dima, Barella, Bastoni,,Toro, ecc.

    Con questi – arrivati molto giovani e cresciuti – abbiamo fatto ottime stagioni: ripeto, completare con giocatori esperti ci sta, esagerare per me e il giornalista dell’Interista meno.

    Vedremo quali saranno le scelte per il futuro

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  25. Infatti mi tengo stretto i Dima, Barella, Bastoni,,Toro, ecc.

    Con questi – arrivati molto giovani e cresciuti – abbiamo fatto ottime stagioni: ripeto, completare con giocatori esperti ci sta, esagerare per me e il giornalista dell’Interista meno.

    Vedremo quali saranno le scelte per il futuro

    Intendiamoci: se prendono altri Dima Barella Bastoni, tutti con esperienza positiva in serie a, io non mi…arrabbio. Neppure se prendono Samardzic o Buongiorno. E neppure se prendono un altro Toro, strappandolo alle grinfie dell’Atletico Madrid perché già giocatore importante.

    Mi dispiace se vedo che allenatore e dirigenza chiedono un giocatore pronto gli prendono un giovane che non costi più di 4 milioni (per Leoni erano già troppi) e che è un’incognita, sia perché costa poco (i giovani bravi costano tanto) sia perché non ha nessuna esperienza a certi livelli

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  26. Beh Bastoni, Martinez e Dima che esperienza avevano?

    Squadra Argentina mediocre, un anno in prestito al Parma retrocesso da non titolare, e uno al Verona oltre a squadracce Svizzere?

    Dima per Conte non era pronto, e ha sbagliato come si è visto. Bastoni invece ha preso il posto al totem Godin….li ha visto giusto e ha avuto coraggio.

    Ripeto ci vuole coraggio e si corrono rischi ma parliamo oggi, fortunatamente, di profili che dovrebbero integrare squadra, non fare subito la differenza.

    Se Palacios a 22 anni (non 17) non può ricoprire questo ruolo è semplicemente inutile averlo preso. Ma spero non sia così.

    Poi il costo è relativo: Barbosa e Lazaro erano giovani e nazionali, ma si sono dimostrati due bidoni pur costando molto.

    Questo è vero scouting, speriamo i nostri si rivelino bravi.

    Se poi ci sono soluzioni alternative PERCORRIBILI sono ovviamente ben disposto ad ascoltarle

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  27. Si che ci sono: continuare a prendere a zero gli Onana, i Calha, i Thuram, gli Zielinski, gli Acerbi, i Darmian, ecc. Con i soldi risparmiati prendere a 3-4 milioni i Palacios, i Leoni, gli Yldiz per la Primavera, in attesa, si spera breve, che diventino pronti per la prima squadra.

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  28. bastoni è costato 30 milioni quando era solo una delle tante promesse. ma le promesse vere costano

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  29. Visto pep guardiola a “Che tempo che fa”. Come persona mi sembradavvero valido e anche simpatico. Comne allenatore non si può discuterlo, ma io glid arei un consiglio. Lui ha vinto tantissimo con barcellona , un po’0 meno col Bayern e poi col City. Squadre che gli hanno comprato tutto quel che voleva e anche di più, che non dovevano vendere un big per comprare due vaghe promesse. Però ha allenato quelle tre squadre lì e se ci è arrivato lui e non Pioli o Maifredi un motivo c’è sicuramente. Se uno può sceglire di andare solo in squadre che gli prendono chi vuole è sicuramente un grande allenatore. Su scala,,,nazionale lo è Conte. Riesece sempre a farsi prendere chi vuole, a far spendere sul mercato persino DeLa.

    Io gli dari un suggerimento: a fine carriera, visto che non avrà bisogno di soldi, accetti un contratto modestissimo con una neo promossa in serie a, accettando anche che il saldo di bilancio sia a costo zero o ancora meglio, in attivo.

    Se riuscirà a salvarla, sarà veramente l’allenatore più forte di tutti i tempi

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  30. Ogni tecnico ha la sua dimensione.

    Ancelotti, per dire, appena ha lasciato team danarosissimi, pur andando non in squadre in lotta per salvezza (Everton e Napoli), ha clamorosamente mancato tutti gli obiettivi.

    Anche il grande Mourinho messo in realtà minori non è stato in grado di far fare il salto di qualità a queste squadre.

    Al contrario, un Nicola ha già nel suo palmares alcune salvezze semi-miracolose ma dubito, per il calcio praticato, sia adatto a gestire un top team.

    Guardiola ha anticipato un certo calcio che oggi è praticato da diverse squadre (con ovviamente i limiti di ogni squadra) per cui, secondo me, ha i suoi meriti.

    Così come chi, a suo tempo, ha affidato un team di vertice ad un allenatore giovane che stava iniziando la sua carriera, una scelta che in Italia sono certo nessuno avrebbe fatto: qui infatti paese si preferisce richiamare Mazzarri (lui per citarne uno). Un rischio quello di puntare su Guardiola, certo, che tuttavia ha pagato ottimi dividendi.

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  31. Dimarco sembra essersi stabilizzato su un livello molto alto, bravo!

    Frattesi è fortissimo ma secondo me non ancora completo al 100% ma ha caratteristiche diverse da Barella quindi ben venga.

    Se veramente Tonali, come si scriveva ai tempi, era nostro ma poi si è preferito Vidal è stato un vero peccato! Giocatori molto molto forte che mi da la sensazione di aver cambiato il centrocampo dell’Italia (anche se è Nations League e serviranno altri test): ha un’intensità clamorosa abbinaata anche ad una buona tecnica, cc veramente completo.

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  32. Ancora con sta storia dei vecchi e dei giovani! ma basta. Tonali costava 40 milioni e non li avevamo. Vidal zero. io avrei preso anche il giovane Vinicius al posto del vecchio Sanchez. Quando capiremo che il giochino di confrontare i singoli presunti errori, trascurando i singoli colpi riusciti è fanciullesco? Si deve guardare l’insieme e valutare i risultati

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  33. Pensa al Milan, che ce l’aveva e l’ha venduto per seguire la via del player trading che ti piace tanto.

    Le operazioni, di qualsiasi tipo, sono buone se riescono e negative in caso contrario. la somma delle operazioni riuscite e non pruduce i risultati

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  34. No, costava 120…..non cairò mai questo ingigantire il prezzo degli altri e ridurre il nostro.

    Transfmarket dice che bilan lo ha pagato 5+15=20.

    Ma fa niente.

    Non si può nemmeno dire che è un peccato aver perso un giocatore così avendogli preferito Vidal che è costato zero nei tuoi sogni

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  35. Eh si che credevo che la loro proprietà fosse ricchissima e consentisse di fare mercati sontuosi con il tanto agognato segno – davanti.

    Ora invece si scopre che anche i ricchi vivono di player trading?

    Mettimoci d’accordo, le campane non possono suonare solo quando si vuole.

    Se io subito un torti da Ausilio, a te invece avrà regalato la casa ….non si può neppure scrivere che su Tonali è sttao un peccato non averlo preso che scatta la rappresaglia con tanto di giustificazione. Guarda che Piero non frequenta più il liceo

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  36. Le fonti le ricordo bene e anche il motivo: accontentare Conte che chideva esperienza

    Si è fatto bene? Lo scudetto è arrivato (non è detto no sarebbe arrivato con Tonali per Vidal/Kolarov…ma lasciamo perdere) ma stop con il solito c’eravamo noi ma poi non c’erano soldi. Non si possono prendere tutti i giocatori, per l’oggi o per il domani. E’ demagogia (anche se sarebbe bello) e significa non capire il contesto

    https://www.repubblica.it/rubriche/2020/08/28/news/conte_pronto_a_rinunciare_a_tonali_per_vidal_e_kolarov-300829293/

    https://www.fcinter1908.it/ultimora/di-chiara-conte-strategia/

    https://www.liberoquotidiano.it/news/sport/24364963/sandro-tonali-milan-affare-fatto-inter-rinuncia-conte-obiettivo-vidal.html

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  37. Va be’ sull’argomento non ti rispondo più. Continua a magnificare i giovani, il player trading e a èemsare, confortato da qualche organo di stampa che avevamo i soldi per prendere tizio e caio ma siamo andati su sempronio perché siamo un po’ miopi.

    Solo una cosa. Per me il responabile del mercato dell’Inter 8a prte la proprietà sparagnina) è esclusivamente Marotta.

    Quindi semmai è Marotta che mi ha…regalato la casa. Certo, prendersela con Ausilio è più facile che prendersela con un monumento del calcio italiano come Marotta!

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  38. E’ stata una domenica strana per le nostre giovanili.

    Ferme U20 e U18, hanno giocato solo U17, U16 e U15, oltre, nelle categorie non agonistiche, agli under 14 che hanno vinto il derby per 3-1.

    Come probabilmente tutti gli amici sapranno

    l’U 17 ha vinto in casa col Monza per 3-2,

    l’U 16 ha pareggiato a Bolzano col Sudtirol per 1-1

    l’U 15 sempre a Bolzano ha vinto per 6-1.

    I risultati sono in apparenza positivi, ma chi segue le giovanili da anni sa che man mano che si scende nelle varie categorie, per età, i risultati – che restano importanti – sono meno significativi.

    Conta saper leggere le potenzialità dei singoli, tenendo presente che dai 14 ai 22-23 devono crescere sia le potenzialità tecniche in senso lato (non solo tecnica individuale e fantasia, ma anche visione di gioco, personalità, intelligenza tattica) sia le potenzialità atletiche.

    Molti giocatori che eccellono nei giovanissimi, poi faticheranno a 17, ancor più a 19 e a 22-23 giocheranno nelle serie minori.

    ‘Leggere’ precocemente le potenzialità reali è difficilissimo, sia pure con qualche eccezione.

    Chiunque avrebbe scommesso, vedendoli da ragazzini, su Bergomi, Totti, Del Piero, Giordano, Wierchowood, in tempi più recenti Bastoni. Adesso su Camarda.

    Ho citato, a titolo di esempio, alcuni giocatori che ho potuto vedere molto giovani.

    Altri bravissimi ma su cui si potevano avere perplessità di natura atletica (Barella e Di marco, per esempio) si sono invece affermati aldilà di quanto prevedibile, almeno da un semplice tifoso come me.

    Per questo motivo, se non sono di fronte a presunti campioni, preferisco parlare di giocatori molto forti in categoria.

    L’Inter ha una base buona (ci mancherebbe…) e alcuni giocatori appunto molto forti in categoria, che potranno sfondare. Purtroppo non vedo predestinati.

    Inter Monza U17 è stata una partita stranissima, perché noi abbiamo incontrato serie difficoltà dovute al fatto che atleticamente in media i brianzoli mi sono sembrati più preparati, oltre a possedere almeno un paio di elementi completi e interessanti (il centrocampista Ballabio e l’esterno basso Vergani) nonché a punte forti e veloci nelle ripartenze, principalmente il centravanti Fardin.

    Eppure a 20 minuti dalla fine vincevamo 3-0 meritatamente, anche sul piano delle occasioni create oltre che a livello…estetico

    Poi molte sostituzioni, che a mio parere hanno un po’ indebolito la squadra, non perché individualmente i sostituti non fossero bravi, ma perché complessivamente si è perso qualcosa in termini di fisicità.

    Così è venuto un rigore per loro, sul quale non mi esprimo perché ero troppo lontano e un’espulsione per poteste reiterate.

    Nel finale ancora Ballabio ha raddoppiato per i brianzoli e gli ultimi minuti sono stati di sofferenza.

    Dobbiamo considerare che noi siamo primi in classifica a punteggio pieno (18 punti) mentre il Monza è fermo a 4 punti; che abbiamo il miglior attacco (27 reti – 4,5 a partita – contro i 23 del Milan) e la miglior difesa (4 reti subite contro gli 11 del Milan).

    Eppure pur giocando con belle manovre abbiamo faticato sino al secondo gol di D’Agostino a 23′ del termine ed è stato provvidenziale il terzo gol segnato dopo altri due minuti da Moressa, che toglieva la palla a un difensore ‘addormentatosi’ e batteva l’ottimo Gozza.

    Questo per dire che più andrà avanti, più questo gruppo, senza perdere in qualità, dovrà diventare o restare competitivo con tutti anche a livello atletico.

    O venir integrato con altri giocatori forti sia tecnicamente che atleticamente.

    Questa la formazione:

    Farronato

    Evangelista (Peletti) Pavan Breda Pirola (Leoni)

    D’Agostino (Medina) La Torre Virtuani (Kartelo)

    Orlacchio Carrara (Franchi) Moressa (Fofana).

    Il mister a mio parere con i cambiamenti ha perso peso in avanti (Franchi per Carrara, oltre che Fofana per Moressa e Kartelo per Virtuani: Fofana fa solo la fase offensiva e Kartelo non ha il ritmo e l’intensità di Virtuani) compensando con l’ aggiunta di peso per la fase difensiva attraverso la sostituzione dei due esterni, che sono 2009, con due difensori puri (Peletti e Medina, mentre naturalmente Leoni ha preso in realtà il posto di D’Agostino).

    E’ questo un campionato in cui squadre che in passato non eccellevano stanno portandosi a livello delle più forti: è il caso di Udinese, Brescia e Como soprattutto, ma credo che anche il Monza risalirà in classifica.

    Ora siamo primi con tre punti sul Milan, 5 su Udinese e Brescia e sei sull’Atalanta, battuta in casa dal Como.

    Domenica derby a Vismara e sarà un collaudo importante.

    Le pagelle:

    Farronato:il nostro portierone (m.2003) non ha responsabilità sui gol e naturalmente è molto bravo in uscita alta. Anche se qualche volta gli capita di perdere la palla che aveva…saldamente tra le mani.

    6

    Evangelist:

    Sono un suo ‘tifoso’ ma mi sembra che abbia pagato un pochino il ruolo insolito di esterno e l’anno di differenza.

    6

    Pavan:

    deve lavorare in spazi larghi con una copertura non eccezionale perché sia D’Agostino sia Virtuani sono giocatori molto offensivi.

    Se la cava comunque con buona autorevolezza.

    6

    Breda:

    perno della difesa, disputa una buona gara, rovinata dall’espulsione (proteste inutili in una partita he stavamo conducendo nettamente a pochissimo dalla fine).

    6

    Pirola:

    è l’altro 2009 in campo: finché l’Inter tiene il pallino del gioco spinge moltissimo (specialità…della casa) poi resta più sulle sue fino alla sostituzione

    6+

    D’Agostino:

    prestazione super per i due gol e non solo. Mi sembra cresciuto atleticamente rispetto al passato e adesso è in grado di risultare assai più efficace

    7.5

    La Torre:

    dopo 10 minuti era già andato due volte al tiro anche se questa volta con minor fortuna rispetto al solito. Fa girare tutta la squadra, sa inserirsi e si esibisce in alcuni cambi di campo importanti.

    7

    Virtuani:

    Ritmo, intensità, iniziativa e molta personalità sono le sue caratteristiche principali: sulla sinistra con le avanzate di Pirola e la fantasia di Moressa crea molte difficoltà al Monza

    7

    Orlacchio:

    prestazione importante, perché pur senza acuti particolari si rende insidioso in fase di attacco e utilissimo nei rientri.

    6.5

    Carrara:

    Per certi aspetti ho rivisto il ‘Carra’ che mi aveva riempito di speranze. Fisicamente non cede nulla ai vigorosi difensori monzesi. Lotta, apre spazi, smista per i compagni. Gli manca il gol, ma contribuisce a farli fare.

    7

    Moressa:

    Con la palla tra i piedi è difficilmente arrestabile, a meno che…non si arresti da solo per eccesso di autocompiacimento. Certo che contro le difese chiuse e robuste è un bel grimaldello…

    7

    Handanovic:

    ho sempre avuto un debole per lui come persona e come portiere, quindi non sono obiettivo. In alcune partite mi aveva entusiasmato per il gioco mostrato. A tratti questo si è visto anche contro il Monza.

    7

    Tra i subentrati, Peletti e Leoni hanno dato sostanza a difesa e centrocampo, come del resto Medina; forse non era la partita e il momento ideale per l’ottimo Franchi; Fofana ha portato scompiglio nella difesa avversaria (e un po’ di disordine nella manovra nostra); Moranduzzo e Kartelo hanno giocato pochi minuti, ma lo svedese mi è parso al momento poco inserito

    Under 16: Sudtirol Inter 1-1 (Salviato)

    Due pareggi esterni per Inter e Milan che comandavano la classifica a punteggio pieno.

    Due risultati dal sapore molto diverso, però.

    Perché il Milan ha pareggiato a Cagliari, contro la squadra che ci affianca in classifica, mentre noi abbiamo concesso al Sudtirol il suo primo punto in 4 gare.

    Aldilà dei fattori contingenti, che posono avere importanza dopo sole quattro giornate, c’è da dire che uno-due anni fa sarebbe stata impensabile una classifica con il Cagliari alla pari con noi, Monza, Cremonese e Brescia solo un punto dietro e l’Atalanta ben sette punti dietro.

    Questo per tornare ai ‘tempi’ di maturazione che si faceva in precedenza.

    Il prossimo turno sarà davvero interessante per la classifica, perché L’Inter ospiterà il Cagliari, il Milan la Cremonese e il Monza affronterà l’Udinese.

    Ovviamente sulla partita non dispongo di grandi informazioni: c’è stato il ritorno in partite ufficiali di Gjeci (che lo scorso anno proprio alla quarta giornata realizzò una tripletta nel 3-0 con cui espugnammo il campo degli isolani).

    Sembra comunque che tutti i ragazzi si siano espressi su livelli di sufficienza, senza brillare, con qualche citazione in più per l’ex patavino, autore del gol.

    Dall’esterno e da…lontano desta qualche perplessità la formazione iniziale, con Matarrese, Pannuto Nese e Gjeci in panchina.

    Questo anche se poi, dopo il primo tempo chiuso inv antaggio, abbiamo subito il pareggio proprio con i cambi.

    Questa comunque la formazione:

    Lleshi

    Bettelli Donato (Cassini) Puricelli Rocca

    Morosi (Nese) Limido Calò (Matarrese)

    Owusu (Piva) Salviato (Pannuto) Dade (Gjeci)

    Under 15: Sudtirol Inter 1-6 (Serantoni, Bagnara 2 Keqi, Menegazzo, Di Carlo)

    I nostri, campioni d’Italia e con qualche rinforzo acquisito, sulla base del risultato ma più in generale sulla carta sembrano molto forti, anche se dopo 4 partite hanno ceduto già due punti al Milan capo classifica e soprattutto hanno subito ben 5 reti, contro nessuno del Verona, 1 dell’Atalanta 2 del Como e 3 del Monza che in classifica sono appaiate a noi.

    Anche a Bolzano abbiamo subito una rete contro una squadra che viaggia nei bassifondi e aveva segnato solo due gol nelle prime tre partite. Sinché si segna molto (15 gol nelle prime 4 gare) va bene così, ma qualcosa si dovrà aggiustare.

    Il dato più positivo, visto da lontano perché ovviamente non ho assistito al match è il fatto che abbiano segnato alcuni dei giocatori più interessanti, come il bomber Serantoni, Bagnara, Menegazzo e il nuovo acquisto, su cui ci sono aspettative, Keqi.

    Anche Foroni, Ferri e Vanacore sembra abbiano bene impressionato (per Vanacora, tecnico ma leggerino, dal mio punto di vista è una buona novità). Bene anche di carlo, un centrale che è pure andato in gol e che, nelle partite in cui l’ho visto, mi è piaciuto.

    Formazione:

    Locatelli (c’era un Locatelli, portiere nelle nostre giovanili parecchi anni fa, chissà se è un parente…)

    Foroni Di Carlo Bagnara Barcella

    Ferri (Menegazzo) Porcu (Omini G.) Keqi (Penta)

    Vanacore (Palmini N.) Serantoni (Sacco) Castellarin (Omini P.)

    Domenica turno casalingo per tutte le prime sei in classifica.

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  39. Il tuo problema è interpretare tutto come un attacco….generalizzato.

    Considerazione: è un peccato non aver preso Tonali (allora un giovane del Brescia, non il giocatore odierno) per aver accontentato il tecnico su alcuni profili.

    Risposta: basta con questa cosa, abbiamo vinto quindi inutile continuare ad “attaccare”.

    Trova la sproporzione. Stop

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  40. Il tuo problema è che un odio insano ti costringe sempre e solo a sottolineare presunti errori e non ti ho mai sentito celebrare gli strepitosi acquisti di Mikhi Acerbi Darmian, Dzeko, Thurn Chala, tutti più o meno a zero. Se tu facessi entrambe le cose, non ci sarebbe discussione.

    io invece nel mio piccolo sottolineo gli errori ‘certi’ come la perdita a zero di Skriniar e qualche acquisto sbagliato se pur a zero (kolarov, per esempio). Sui mancati acquisti che avrebbero potuto farci comodo non mi pronuncio perché non so se, come è probabile si tratta di soldi (di sicuro lo è per Samardziv, per esempio e per quanto mi risulta anche Tonali ed altri) oppure perché L’allenatore ha preteso un altro giocatore (come sembra proprio sia stato il caso di Leao, per esempio).

    Poi se vuoi che ti dica che se l’Inter aveva i 40 milioni per prendere tonali (come risulta a me) e ha preso un giocatore che non ha reso come si sperava, in quel cado ha sbagliato

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  41. Il mio discorso è molto semplice: l’attuale dirigenza ha fatto un lavoro strepitoso portando l’Inter dall’irrilevanza nazionale e internazionale in cui versava a una posizione di primato complessivo in Italia e di grandissima considerazione all’estero.

    la linea ‘politica’ e la capacità di portarla avanti dei singoli responsabili , pur tra successi e qualche errore, come è inevitabile, ha prodotto risultati che cinque anni fa io manco mi sognavo.

    se saranno costretti dalla proprietà a cambiare strategie di mercato, resterò in attesa di valutarne i risultati. Per il momento osservo che rischiamo di pagare caro (quest’anno, in futuro magari no) la scelta ‘avveniristica’ di acquistare un giovane difensore al posto di uno più stagionato ma di livello internazionale assodato.

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  42. Il mio è altrettanto semplice: focalizzarsi sulle cose da migliorare affinché si adottino soluzioni che possano, in relazione alle condizioni in cui ci troviamo (situazione tecnica, finanziaria e concorrenza italiana) – punto questo delle condizioni hciave – aiutarci a “durare” al vertice il più a lungo possibile.

    Ho scritto che due scudetti in 5 anni sarebbero stati un ottimo bottino e lo confermo. Se posso, vedendo la potenza di fuoco della concorrenza (gobba a parte che si è autocastrata nonostante l’arrivo di uno dei più grandi tecnici italiani), dico anche che la cosa non è miracolosa. Senza che nessuno la interpetri, superficialmente, come scontata perchè vincere senza rubare non è mai scontato ma credo sia più “probabile” farlo se ho il budget dell’Inter rispetto a quello dell’Atalanta. Ricordo bene l’amaro in bocca per il campionato vinto dal bilan o per la pessima stagione (rispetto alle attese) in campionato nell’anno seguente. Se veramente fosse servito un “miracolo” per primeggiare in A, perchè prendersela se si arriva secondi e poi quarti? Qualcosa, di nuovo, non torna.

    Tornando alle possibili soluzioni per “durare”, io credo che inserire più giovani nelle rotazioni sia l’opzione maggiormente praticabile (ripeto, nelle nostre condizioni) per i motivi più volte spiegati.

    In particolare, ci tengo a ribadire che non è perchè mi diverta il player trading o perchè sia pro-giovani in assoluto, come viene di nuovo superficialmente, evidenziato ogni volta.

    Ma perchè so benissimo anche io che una “rivoluzione giovane” – che a furia di inserire maturi prima o poi va fatta quando anche il nucleo giovane arriverà a un’età…..matura – è molto più pericolosa e rischiosa (non solo per una stagione ma anche per una serie di stagioni se si sbagliano mosse) di una “transizione giovane”, in cui inserire certi profili nei ruoli di backup per un avvicendamento graduale. Se poi il nostro destino dipenderà dal fatto che il 22esimo giocatore in rosa sia Palacios e non un esperto come Hermoso allora alzo le mani.

    Ma ho anche scritto che sicuramente è un’opzione che presenta un livello di difficoltà alto e metterà a dura prova il ns settore di scouting in quanto, di nuovo senza che sia considerata un’offesa alla nostra dirigenza, è più difficile trovare un profilo valido nel campionato danese o svedese rispetto a prendere a zero i nazionali già formatissimi come Chala che resta una grande operazione ma dettata da …..una forza economica superiore.

    Sugli errori commessi, io sono meno critico su Skriniar: li la società ha pagato il prezzo del forte potere contrattuale di giocatori e procuratori. E’ un qualcosa di cui anche noi abbiamo beneficiato: Chala viene da noi perchè gli offriamo ciò che chiede mentre il bilan non poteva sforare il tetto salariale (per lo stesso motivo hanno perso Kessie e Tonali, altro che forza economica).

    Ciò detto vedremo che indicazioni darà la proprietà ma trovo superficiale, qualora non si riesca vincere per una o due stagioni, sostenere che come si faceva prima era meglio. Anche con gli esperti ci sono state stagioni in cui non si è vinto ma li ci si lamentava del fatto che non c’erano risorse per investire su giovani campioni (non prendendo atto della realtà). Oggi, invece, basta un Palacios per lamentarsi che si lascia la dirigenza prendere Hummels ed Hermoso (che peraltro non i sembra stiano facendo chissà quale campionato).

    In sintesi: bravi? Si

    Si può migliorare? Si e la prorietà credo abbia dato la sua ricetta.

    E’ rischioso? Lo è sempre (puntare sugli anziani anche di più perchè, in caso di flop, il danno economico di una scelta errata si somma a quello tecnico)

    Lo sapranno fare? Spero ovviamente di si ma sarà un test importante. Piero non mi è sembrato un fulmine quando ha dovuto operare in queste condizioni (si veda la gestione post Moratti interamente affidata alle sue mani) ma se resta occorre sperare che sia migliorato. Per come la vedo io, in futuro dipenderemo più da lui che da Marotta che naturalmente è una volpe nell’andare a prendere Chala a zero ma non credo abbia più la voglia di osservare giocatori in cinque continenti.

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  43. Intendiamoci, i colpi a zero (per modo di dire ma lasciamo stare) non sono tutti uguali come troppo spesso ho letto: un conto è prendere il 27enne Chala già affermato nel campionato italiano, il 26enne Thuram già nazionale francese. Queste sono grandi operazioni oltre che tenciche anche finanziarie: i giocatori hanno davanti a se un segmento di carriera ancora importante e possono, all’occorrenza, anche essere messi sul mercato.

    Diverso è prendere a zero gli over 30 a fine corsa: di questi solo Micky e Acerbi hanno dato un contributo “rilevante”. Tutti gli altri marginale e in alcuni casi anche negativo (la lista è molto lunga).

    Se poi per dinamiche di spogliatoio sia meglio avere Cuadrado o Kolarov al posto di Buchanan e Palacios io non lo so. So solo che se saltassero (sgraaat) i titolari dei rispetti ruoli, la nostra stagione sarebbe in netta salita in entrambi i casi. Ma con i secondi ho la speranza, se ci ho visto bene nel prenderli, di una crescista costante. Con i secondi no. Tutto qui, ribadisco, nelle nostre condizioni.

    Se fossi il Real o il City questo ragionamento non lo farei perchè se salta Rodri vado sul mercato e prendo (quasi) chi voglio.

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  44. Ci sarebbero tante cose da dire, con alcune non ci provo perché sarebbero ripetitive.

    Provo a dire qualcosa su altre, in ordine sparso.

    A me sembra che si mescolino due discorsi completamente diversi:

    Il giudizio sull’operato della dirigenza, da quando esiste questa dirigenza nella sua strutturazione attuale.

    Prima, per me come per te, chi c’era non ha fatto bene, per te in assoluto, per me relativamente, perché penso che chiunque dovendo ricostruire l’intera rosa, con MM che non scuciva più e Et che non ha mai scucito, avrebbe trovato difficoltà.

    Ma queste sono sfumature.

    La cosa importante è che per noi Ausilio non aveva fatto bene, mentre per ben 4 presidenti che ne sanno più di noi non aveva fatto così male, tanto che l’hanno confermato e rinnovato più volte.

    A me questo basta per non avere certezze ma opinioni, perché sono umile e se il mio giudizio si contrappone a quello di chi per forza di cose ne sa molto più di me, qualche certezza appunto me la toglie.

    Ma confermo che la mia OPINIONE, non il mio giudizio è che Ausilio negli anni pre Marotta non abbia fatto bene, anche se alcuni colpi importantissimi (qualcuno fondamentale ancora oggi) li ha realizzati.

    Opinione e giudizio sembrano termini simili, ma per me hanno una differenza enorme

    Il secondo elemento, che si intreccia casualmente col primo, riguarda il fatto se la politica dei campioni a parametro zero (ripetitivamente ne cito alcuni: Onana, Acerbi, Darmian, Calha, Zielinski, Mikhi), abbia ‘pagato’ o no.

    Rispetto le tue idee ma sono convinto che se al loro posto avessimo preso giovinetti di poco costo ma (forse) di prospettiva, non avremmo ottenuto i risultati che sono sotto gli occhi di chi vuol vedere.

    Lo so che abbiamo anche ‘sbagliato’ alcuni di questi giocatori (non in tutti quelli che pensi tu, perché ad esempio Vidal, pur deludente, penso abbia dato di più di quel che avrebbe dato un giovinetto di poco costo, ma non ci sono controprove).

    Poi io sono anche convinto che se va a prendere un giovane danese l’Atalanta, le chiedono 10 milioni, se ci va una big gliene chiedono 20. Ma questo è un discorso secondario

    Come secondario è il fatto che ancor oggi alla terza stagione, se non ricordo male il pur bravo e costoso Asllani, se il titolare non è morto, almeno nelle partite importanti il campo lo vede..raramente.

    E con giocatori giovani che paghi 20-30 milioni più ingaggio a crescere, se non si affermano ci perdi la minusvalenza oltre all’ingaggio pluriennale, mentre un campione anziano a par. zero, se fa male ti costa solo l’anno di ingaggio.

    Io non vedo perché quando Lautaro Bastoni e Barella saranno vecchi non si possano trovare nuovi Thuram, nuovi Onana, nuovi Calha cioè parametri zero giovani, come abbiamo fatto fino ad ora.

    Infine c’è un discorso sul quale proprio non ci incontreremo mai, perché io sono mosso dal desiderio di valorizzare i risultati della nostra squadra, tu pur di criticare la dirigenza tendi a svalutarli.

    Noi in questo quinquennio, non abbiamo vinto solo due campionati: abbiamo ottenuto due secondi posti, fatto due finali europee, passato sempre il turno in Cl, cosa che prima non ci accadeva mai, vinto numerose coppe in Italia.

    Numeri alla mano in questo quinquennio siamo stati di gran lunga i migliori.

    E l’anno in cui siamo arrivati quarti è stato anche l’anno in cui abbiamo perso 1-0 con molto rammarico la finale di CL contro la squadra stellare del City, cosa che credo da diversi anni non riesca a nessuna italiana.

    Ecco, la vera differenza sta qui: io firmerei …col sangue (si fa per dire) un altro quinquennio globalmente così entusiasmante. Tu no.

    Sentimenti, più che valutazioni, leciti entrambi

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  45. Dal mio punto di vista, l’unica obiezione seria che ho sentito rispetto alla politica dei parametri zero è quella avanzata da Sabatini: poiché i parametri zero hanno ingaggi solitamente superiori ai loro compagni…di pari grado, bisogna essere molto bravi a gestire lo spogliatoio senza che nascano invidie

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  46. Rispetto il tuo punto di vista, ci mancherebbe, ma non capisco una cosa: perchè continui a dire se alposto di Chala o Micky avessimo preso un giovane non sarebbe stato un successo come lo è stato? Io non ho mai sostenuto questo. Al contrario ho sostenuto che il lavoro sui giovani vada fatto nei ruoli di backup: è molto diverso. Avendo questa struttura funzionanante, mgari un po’ in là con gli anni ma solida, mi potrei permettere qualcosa di diverso rispetto a puntare sui Klassen, Cuadrado, ecc.

    Che siano a cartellino o a zero poco importa. i PO givani di cui dici chi sono stati? Onana (situazione molto particolare legata a squalifica per doping) poi Chale e Thuram. Stop. Il resto tutti over 30 (anche quest’anno con Taremi e Zelinski che ahimè pare avere un po’ di problemi muscolari). Per me è un rischio SE PERPETRATO a lungo nel tempo perchè il cuore della squadra ….matura anche lui.

    Sulla dirigenza tu sostieni, anche giustamente, che se Ausilio viene confermato è perchè è bravo. Però allora ti aggiungo che, visto che ha decisio di restare (si firma in due), forse è anche perchè non ha in mano soluzioni in club più danarosi dell’Inter, sia in Italia sia all’estero. Atrimenti sarebbe andato considerando che si sotiene debba operare senza banconote ma con sole monete. Secondo il mio modesto parere è perchè non sono così tanti i club che possono spendere per la squadra quanto spendiamo noi. Di questo sono felice, anzi vorrei spendessero di più, ma è un fattore che si vuole dare un giudizio a 360 gradi va considerato

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  47. Dal mio punto di vista il rischio è un altro: se prendo, per fare un esempio, Arna e Taremi come BACKUP dietro la Thula so per certo che avrò mercato punte bloccato fino alla scadenza dei loro contratti, salvo fare player trading (ma questo significherebbe sacrificare un titolare) od onerose buoneuscite

    Con profili diffferenti (almeno uno dei due) avrei maggiore flessibilità: anche Barbosa o Kondogbia, due che avevano fatto molto male, vengono ceduti limitando le perdite.

    Essendo professionisti, ci mancherebbe, immagino abbiano ponderato il rischio. Ma poi non sorprendiamoci o gridiamo al fato cattivo se non possiamo prendere X perchè Arna non esce: semplicemente non ha mercato come è normale che sia.

    Ogni soluzione ha pregi e difetti. E non credo ciecamente nella bontà dell’uno o dell’altra perchè ovviamente non avremo mai controprova di cosa sarebbe accaduto andando in direzioni differenti. So solo che nell’anno in cui Chala non si rompe mai vinciamo lo scudetto a prescindere che il backup sia Asslani (e non più il maturo Brozovic). L’anno in cui Lukaku si rompe siamo molto in difficoltà nonostante il backup fosse il maturo Dzeko. Ed è normale che sia così. Solo che Asslani si spera cresca – lo hanno rinnovato con aumento di ingaggio, quindi evidentemente ci vedono qualità non ancora espresse pienamente – o alla peggio verrà ceduto monetizzando senz aperderci ma…guadagnandoci perchè oggi il giocatore è di fatto già ammortizzato. Dzeko è andato via a zero.

    Non sono giudizi ma opinioni, tengo a precisarlo.

    Vedremo in ogni caso quale sarà la direttiva della proprietà: se considerata impercorribile epr restare al vertice immagino i nostri si dimetteranno. In caso contrario forse significa che è una strada comunque percorribile

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  48. Se la proprietà chiede loro di vincere…fra 3 o 4 anni, perché dovrebbero dimettersi? le la proprietà prendesse 3-4 giovinetti da 4-5 milioni l’uno e chiedesse loro di vincere subito, penso che si dimetterebbero.

    Io vorrei che in tutti gli anni in cui si infortuna il Lukaku di turno lo sostituissimo sempre con Dzeko, che ci ha portati in finale di CL ed è stato confermato titolare AL POSTO DI LUKAKU ANCHE IN FINALE. Sospetto che se ci fosse stato un giovinetto da 4-5 milioni la finale l’avrebbe giocata Lukaku.

    Ho forti dubbi che su Barbosa e JM, per esempio non si sia fatta una minusvalenza, considerando anche gli anni in prestito con stipendio pagato da noi, per non fare subito una minusvalenza consistente

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  49. mentre noi discutiamo:.. e diamo consigli ai direttori, secondo OPTA “Inter quarto club al mondo, unica italiana tra le prime 10”

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  50. Ah beh, quelli erano profili che avevano (su carta) dimostrato eccome: i cosiddetti giovani (po JM non era un 20enne, eh) campioni che devono costare almeno 40 milioni

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  51. le prossime partite, sino al 10 Novembre (Inter Napoli) saranno decisive per sapere se anche quest’anno saremo in grado, non dico di vincere, ovviamente, ma di lottare sino al termine per cercare i vincere lo scudetto

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  52. Concordo, prossimo ciclo ci darà informazioni interessanti sul nostro ruolo nel campionato (anche se parrebbe prematuro essendo ottobre) in quanto il napoli non va fatto scappare.

    https://www.fcinternews.it/in-primo-piano/i-cds-i-monte-ingaggi-serie-a-storico-sorpasso-dell-inter-sulla-juve-decisiva-l-ultima-sessione-di-mercato-966317

    Per, spero, chiudere il discorso: sono STRAFELICE che sia così, intendiamoci, anzi spero il divario aumenti ancora. Però stando così le cose è chiaro che si tratti di una scelta – che io condivido – ossia tenere i migliori pagandoli. Però poi è normale che hi meno margine sui cartellini

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  53. secondo Filippo Tramontana l’Inter sarebbe vicina all’acquisto di Devyne Rensch, difensore dell’Ajax, ventunenne con una ventina di presenze in prima squadra, che si libererà a zero a giugno

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  54. Non voglio neppure io una diatriba che è già piuttosto noiosa, ma devo notare che nello stesso articolo si dice che gli ingaggi agati dall’Inter sono si leggermente superiori a quelli della juve, ma che i bianconeri sul mercato. hanno speso 200 milioni in cartellini.

    Su calcio e finanze si legge anche che

    ” considerando le entrate e le uscite di questa estate, l’Inter ha generato un impatto positivo per +8,9 milioni di euro sul bilancio 2024/25

    Non faccio considerazioni che da tifoso non sono di mia pertinenza, ma avanzo una domanda per chi ha maggiori competenze:

    Il monte ingaggi alto è una causa o una conseguenza dell’avere una squadra che vince?

    Perché a me sembra quando vinci molto in Italia e sei considerato un top club nel mondo significa che hai giocatori quotati i quali reclamano um ingaggio annuo adeguato.

    Credo che se la juve dovesse tronare a dominare (come abbiamo fatto noi negli ultimi tempi in Italia) dovrebbe aumentare di molto il monte ingaggi, perché altrimenti i giocatori se ne andrebbero.

    Insomma a me pare che se noi abbiamo avuto sino a questa estate giocatori più forti di quelli juventini sia normale che li pagassimo qualcosa in più (poco) e sia altrettanto normale che se la juve vuole raggiungerci spenda 200 milioni sul mercato..

    la mia preoccupazione è che se non spendiamo, gli altri ci raggiungono e ci superano.

    ma forse mi sbaglio

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  55. Poi , dopo aver vinto, ciu supereranno anche nel monte ingaggi, ma questo non mi consola granché (sempre da semplice tifoso e non da esperto di finanza)

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  56. Ovvio che i forti li paghi così come anche i P0 richiedono ingaggi importanti proprio perchè non paghi cartellino.

    Ma poi è normale – a parità grosso modo di fatturati – avrere meno margini per cartellini.

    Tutto qui. Interessa vedere il costo squadra: è semplicemente quello che ho sostenuto.

    La gobba in passato ha sempre avuto ingaggi superiori ai nostri e, in generale, un costo squadra superiore al nostro: non a caso si è parlato di stagioni fallimentari perchè così facendo non puoi per 4 anni arrivare al massimo terza.

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  57. Sembra essere un esterno tecnico ma non troppo fumoso. Potrebbe essere un ingaggio interessante, la fascia dx è dove pecchiamo un po’ di pericolosità

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  58. Vi consiglio di leggere sul sito uffuciale del FC INTERNAZIONALE MILANO la notizia INTER estende il suo business in ARABIA SAUDITA. io vi parlai già nel 2021 dei Sauditi interessati All’INTER

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  59. Bell’articolo i Ziliani sui conti di Inter e juve.Aggiungo una cosa, non da esperto di contabilità

    Se pago uno 60 milioni, devo averli: altrimenti non lo posso fare. Poi spalmerò il cartellino (più gli ingaggi) su 5 anni, ma la premsesa è che io possa spendere ora 60 milioni.

    Se non li ho vado su un parametro zero che di ingaggio mi costerò qualcosa in più ma al momento gli pago solo l’ingaggio del primo anno.

    Di tutto questo comunque mi importa relativamente perché sono un tifoso e non un contabile o un revisore dei conti.

    A me basta dire che avevamo, risultati alla mano, una squadra un po’ più forte delle rivali. Poi alcune si sono rafforzate spendendo 200 milioni sul mercato, altre un po’ meno e noi nulla.

    Non c’è niente di scontato, ma mi sembra che il timore che siano mutati i rapporti di forza sia legittimo

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  60. Gianca: non so quanto vorrei che tu avessi ragione. Io non ci capisco nulla di queste cose ma mi sembra che abbiamo solo ottenuto l’autorizzazione a investire noi da loro. certo, questo avrà una contropartita, immagino

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  61. Personalmente non sono così convinto che gli arabi abbiano interesse ad entrare nel calcio italiano: mi sembra che abbiano ridotto significativamente le spese di calciomercato e, soprattutto, sarebbero potuti entrare prima pagando molto meno (non solo noi) i club rispetto ad oggi.

    Boh, io vedo che ormai 7 squadre di A sono di proprietà statunitensi: evidentemente ci hanno visto chanche di guadagno e, immagino, pertanto proveranno a restare per far evolvere la lega di A.

    Da loro allo stadio (che nel nostro caso andrà fatto) la gente ci va principalmente per passare una giornata insieme e la partita diviene quasi un di più. Non so se questa cosa potrà mai attecchire qui da noi ma essendo a zero, sotto questo punto di vista, è probabile loro vedano margini di sviluppo e di conseguenza crescita…dei ricavi.

    Quel che è certo è che per gli Usa lo sport deve essere una fonte di guadagno e non di…..spesa allegra per motivi personali: quindi aspettiamoci responsabilità ancora maggiori in capo al management che difficilmente potrà beneficiare della copertura di proprietari tradizionali.

    Personalmente non sono un fan di questo modo di fare sport non perchè non sia giusto – andare allo stadio e arrabbiarsi poco anche in caso di sconfitta è di per sè un quadro positivo – ma perchè credo difficilmente attecchirà nella nostra cultura sportiva.

    Un esempio? Cardinale fa un tweet in cu isi complimenta con Inter per averi battuti e raggiunto la finale di Cl e il popolo bilanista insorge….

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  62. Roberto, io penso che se hanno quella speranza andranno incontro a grandi delusioni.

    Però penso anche un’altra cosa: se un imprenditore è disposto a perder 20-30 50 milioni all’anno per avere il prprio nme scritto su una maglia, perché non dovrebbe spenderne anche di più per eesere addiruttura il proprietario della squadra e della società?

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  63. belissima intervista di Dzeko in cui tra lalòtro vengono sfatati due luoghi comuni ripetuti frequentemente dai tifosi di calcio:

    “non conosco nessun allenatore che potendo scegliere, in una partita importante schiera inc ampo il giocatore meno forte”

    “quell’anno abbiamo perso lo scudo perché volevamo vincere entrambe le competizioni: solo la partita di liverpool ci ha sottratto energie fisiche e mentali per almeno un mese”

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  64. I 20 milioni sulla maglia fanno parte del classico marketing, come pubblicità su TV, giornali, internet, ecc.

    Essere proprietà richiede investimenti molto maggiori e responsabilità gestionali .

    Non credo siano paragonabili come scelte

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  65. 20 milioni (o 30, o 40) per una scritta sulla maglia danno meno vantaggi pubblicitari rispetto ad essere proprietari di una squadra che vince, immettendo 50 milioni ogni anno?

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  66. Sono preoccupato per la partita di oggi: secondo me la Roma ha dei problemi ma dispone anche di una potenzialità offensiva rilevante.

    E il problema è che io non credo alla favoletta per cui dei difensori che hanno chiuso la scorsa stagione da dominatori, in quattro mesi siano diventati incaaci, per vecchiaia.

    Per questo temo che ci siano problemi di equilibrio e di feroce determinazione a livello di squadra

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  67. Io credo di si.

    Ti chiedo chi è proprietario dello united e, soprattutto, che azienda ha? Credo in pochi lo sappiano. Ma sai chi li sponsorizza

    Chi vuole pubblicità vuole che il suo nome sia visto

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  68. Tre partite sono una sentenza: juve Milan e napoli. Hanno deciso che se non lo perdiamo noi, il secondo scudoconsecutivo non ce lo fanno comunque vincere

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  69. ovviamente vedrò la partita, ma non ne ho nessuna voglia. Questo è un bruttissimo sintomo

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  70. Stanno provando ad ucidere il Var con la ridicola storia dei contatti di gioco….come se ci fossero contatti non di gioco (anche un pugno dato in campo è un contatto nell’ambito del gioco).

    Con il presunto obiettivo di ridurre intervento del Var creano una grna de disomogenità procedurale.

    Se ieri Massa fosse andato a vedere il contatto Thuram-Cristante e avesse optato per non punire il romanista mi sarei arrabbiato di meno. Invece è l’etorogenità procedurale a farmi arrabbiare.

    Quanto a noi abbiamo capito che ogni match dopo le nazionali è complicatissimo. Cmq alcuni giocatori hanno veramente troppi problemi fisici. Mente Correa, che sta bene, è semplicemente imbarazzante

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  71. Son d’accordo, in particolare anche a me Correa fisicamente ha dato l’impressione di stare bene, è proprio il modo di giocare da “ballerina classica” che fa arrabbiare..eppure il fisico ce l’ha.

    Inzaghi sembra puntarci ancora come arma da contropiede..voglio fidarmi di lui.

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