
Le due partite col Genoa e con il Lecce, diverse per risultato e per andamento, hanno certificato un paio di cose importanti.
La prima è che in questo momento l’Inter fa fatica, anche contro squadre non eccelse, ma forse più avanti di lei come condizione.
E’ calcio d’agosto ed è abbastanza naturale che alcune grandi squadre (non siamo gli unici) incontrino difficoltà.
Nel nostro caso non dimentichiamo che saremo impegnati su moltissimi fronti sino a luglio compreso ed essere al top della condizione già ora potrebbe risultare molto rischioso.
Inoltre abbiamo, come riconosciuto più volte, il problema dell’amalgama, non nel senso di avere molti nuovi da inserire, ma della condizione da rendere omogenea perché i nostri giocatori hanno ripreso la preparazione in momenti diversi e più di quelli di ogni altra squadra, dopo una stagione stressante hanno dovuto dovuto sopportare impegni logoranti con le rispettive nazionali, in Europa e in Sudamerica.
Sarebbe probabilmente preoccupante se fossimo subito al top come schemi di gioco, fluidità di manovra, brillantezza dei singoli.
L’obiettivo di queste prima due giornate non era tanto ‘convincere’ la critica, ma vincere comunque e portare a casa sei punti.
Non ci siamo riusciti, per vari motivi, ma soprattutto per qualche leggerezza di troppo e anche perché gli avversari ormai sanno come renderci la vita difficile e conoscono i nostri punti deboli
Questo fattore a mio parere è più importante del ‘ritardo’ di condizione di alcuni, perché non è legato alla contingenza specifica.
La seconda verità indiscutibile infatti è che tutte le squadre sanno che abbiamo difficoltà nel saltare l’uomo e che non possono affrontarci in campo aperto: la strada è compattarsi al meglio, non lasciarci spazi e al contrario provare ripartenze mirate, in velocità e in spazi ampi, sperando di approfittare di uno spunto più secco rispetto a quello dei nostri difensori strutturati e pesanti e sperando di trovare in qualche occasione spazi non correttamente presidiati.
In queste due prime gare almeno sotto un preciso aspetto abbiamo avuto anche un briciolo di fortuna, per altro ‘cercata’ (sapete che non credo alla sorte se non come fattore ‘provocato’).
A Genova siamo andati sotto, ma abbiamo trovato subito il pareggio, il che ha costretto i rossoblu, che giocavano davanti a un pubblico scatenato, a non rinchiudersi solo nella propria metà campo.
E questo ci ha concesso di arrivare almeno ad altre 3-4 vere palle gol.
Contro il Lecce siamo andati in vantaggio dopo 4′, con un’azione bella per come è stata concepita, ma favorita da una grave disattenzione (o disorganizzazione) della difesa ospite.
Questo avrebbe dovuto/potuto favorirci, ma in realtà il Lecce ha continuato ad attuare il piano di gara previsto prima dello svantaggio, cercando di infittire il suo centro area e di infastidirci con la velocità e l’intraprendenza di un paio di attaccanti molto rapidi.
La prima parte del ‘piano’ è riuscita perfettamente, anche perché noi, come a Genova, abbiamo sbagliato passaggi facili che avrebbero rese pericolose le poche ‘uscite’ con verticalizzazioni: infatti noi non abbiamo più avuto palle gol davvero pulite.
La seconda parte, le loro ripartenze, non è riuscita come dimostra il fatto che il primo e unico vero tiro in porta è venuto al termine del secondo tempo, quando il risultato era già di 2-0.
Non è riuscita perché i nostri hanno ritrovato la ferocia agonistica e l’altruismo che ha portato tanti giocatori a eseguire importanti rientri, raddoppi, persino diagonali profonde da una parte all’altra del campo.
E non è riuscita perché soprattutto Banda, come spesso accade a questa tipologia di giocatori ‘istintivi’ se non sono fuoriclasse, dopo lo spunto vincente non ha mai fatto la giocata giusta, provando conclusioni avventurose o trascurando compagni in buona posizione.
Così, personalmente ho avuto qualche timore soprattutto sulle palle alte messe in area e sulle eventuali conclusioni dal limite (che non ci sono state, almeno non pericolose) dopo la conquista eventuale delle seconde palle da parte degli avversari.
Tutto sommato qualche progresso, non come occasioni, per i motivi citati, ma come compattezza di gruppo e concentrazione, rispetto alla partita di Marassi c’è stato.
Anche la scelta, ormai obbligata contro avversarie che fanno densità in mezzo e davanti all’area, di giocare con gli esterni a ridosso delle linee laterali, per ampliare il campo, non può bastare.
Perché alla fine sempre nell’imbuto devi mettere la palla.
Le pochissime occasioni avute dalle punte dimostrano questa difficoltà.
Questa è la ‘colpa’ che attribuisco a Inzaghi: lui fa il possibile sul piano tattico ma doveva farlo anche nel pretendere un investimento ad hoc (Gud alla fine è costato una ventina di milioni, non 60 o 70), anziché essere contento, come ha detto, se gli tengono Correa come quinta punta.
Comunque ormai questa è la rosa e recriminare non serve:
“Hic Rhodus, hic salta“.
Adesso infatti ci aspettano l’Atalanta, che appare già in condizione migliore, potrebbe arrivare allo scontro diretto con più punti di noi e può contare su una notevole dose di autostima (un po’ come noi dopo la finale giocata alla pari contro il City).
E dopo l’Atalanta una trasferta a Monza e quindi il Milan.
Diciamo che essere primi, o a ridosso dei primi dopo questi match sarebbe molto… utile se non fondamentale.
Ps: Io sogno un emiro, come tutti, ma non lo pretendo, ci mancherebbe.
Pretendo però una proprietà che se c’è da riempire un buco in organico, evidente, spendendo una ventina di milioni, lo faccia.
Di solito a questo punto inserisco i dati di cronaca fondamentali, proprio per supportare l’analisi che si è provato ha sviluppare, ma in questo caso a conferma delle difficoltà incontrate, la cronaca si riduce davvero a pochi cenni
E per… trovare qualcosa da scrivere devo citare non solo le occasioni, ma anche quelle che… potevano diventare occasioni.
Al 4′ c’è il gol del vantaggio, secondo lo schema caro a Inzaghi: da un quinto all’altro, in questo caso con… l’intrusione determinante di Taremi.
Questa è forse l’unica situazione in cui il Lecce si è trovato un po’ scoperto centralmente, in difesa.
Io temevo questo atteggiamento tattico, proprio perché sapevo che nella partita precedente il Lecce aveva provato a giocarsela, anche abbastanza pericolosamente, ma il risultato era stato di 0-4 per l’Atalanta
Sicuramente non ci avrebbe affrontati con la stessa leggerezza, anche perché davanti poteva disporre di un paio di giocatori teoricamente più abili negli spazi.
- Al 10′ c’è una bella verticalizzazione per Taremi sulla quale l’iraniano arriva in ritardo e viene preceduto dal portiere.
- Al 13′ un tiro di Barella, pericoloso perché sembrava ben indirizzato, viene respinto da un difensore.
- Al 18′ sempre da fuori Chala impegna seriamente Falcone.
Ricordiamocelo perché a parte i due gol è l’unico tiro in porta dell’Inter.
- Al 49′ Thuram colpisce al volo, da posizione leggermente defilata ma calcia troppo d’esterno e la palla finisce fuori.
- Al 52′ succede di tutto: mischia in area salentina, con Taremi che conquista e perde più volte la palla.
Alla fine Thuram viene murato.
- Al 67′ l’episodio del rigore e la magnifica realizzazione di Calha.
- Al 76′ Arna, appena entrato raccoglie di testa un cross su cui è in leggero controtempo e spedisce alto.
Per il Lecce da registrare solo un paio di tiri da fuori, finiti alti o larghi e qualche conclusione modesta con una sola volta in cui Sommer viene chiamato in causa abbastanza seriamente.
Le statistiche
La cronaca ridotta in estrema sintesi dà già indicazioni su cosa evidenzieranno i dati statistici, molti dei quali rivestono un’importanza come pura curiosità.
La superiorità, abbastanza sterile dell’Inter è stata netta in tutti i campi, tranne in due che però hanno una certa importanza.
Possesso palla scontato: la partita l’abbiamo fatta noi e infatti abbiamo avuto il pallone tra i piedi per circa 2/3 della gara: 62 a 38
Tiri tentati: qui c’è un primo dato curioso.
Si registra infatti un sostanziale equilibrio: 11 tiri nostri contro 10 loro.
C’è da dire però che i loro tiri sono stati più che altro conclusioni da fuori molto pretenziose e… improbabili.
Tiri in porta: 4 per loro e solo 3 per noi. Anche qui la sorpresa è solo apparente, infatti l’unico vero tiro con qualche pretesa è stata la conclusione di Morente sul fine gara a risultato acquisito, mentre per noi non vengono registrati come tiri in porta due conclusioni, di Barella e Taremi, respinte da un difensore a portiere battuto.
Il dato fa comunque riflettere sul fascino che può esercitare il calcio su un bambino, quando per esempio nella pallavolo ogni palla contiene la carica emotiva propria di una giocata fondamentale.
Qui sette tiri in porta (alcuni tiri per modo di dire) in 100 minuti
Tiri in porta da dentro l’area: anche qui c’è teorico equilibrio. Due a due. Solo che i nostri sono stati due gol, i loro due morbidi passaggi al portiere, di testa.
Anche nelle occasioni c’è parità: otto a otto.
Come ho più volte detto il concetto di occasione è molto… fluido.
Io sinceramente 16 occasioni da gol in questa partita non le ho viste e tanto meno otto da parte loro.
Sui dribbling riusciti vantaggio loro (2 a 0), ma ci siamo abituati
Per il resto netto predominio nostro per quanto riguarda numero di passaggi, percentuale di passaggi riusciti, numero di passaggi in avanti e di passaggi riusciti nella tre quarti avversaria
Quattro volte (a zero) i nostri attaccanti sono stati colti in fuori gioco.
Questo potrebbe essere un dato su cui lavorare.
A livello di squadra abbiamo corso più di loro, oltre un km (108 contro 107)… e abbiamo percorso un km in più anche allo sprint.
A livello individuale Ramadani è quello che ha corso di più, davanti a Miki e a Pavard
Pierotti ha tenuto la miglior velocità media, davanti ad Asllani (da notare però che entrambi sono entrati freschi nella seconda parte della gara.)
Dorgu ha preceduto di poco Thuram come punta di velocità.
Banda e Dorgu sono stati gli unici fra la trentina di atleti visti in campo a vincere un dribbling ciascuno.
Le pagelle
Sommer:
ordinaria amministrazione svolta però con sicurezza.
Nel finale si distende per respingere un tiro da fuori discretamente insidioso.
6.5
Pavard:
dà sicurezza a tutto il reparto.
Bravo nella marcatura del pericoloso Banda, aiuta anche i compagni con diagonali efficaci.
Spinge molto e sempre a ragion veduta.
7
Acerbi:
deve marcare Krstovic e… fare a botte con i colossi è il suo pane.
Qualche volta, vista la situazione, si propone anche lui in avanti.
6.5
Bastoni:
molto concentrato nella fase difensiva, spesso va a fare il secondo centrale.
Visione di gioco e lancio gli consentono di realizzare aperture di campo interessanti, come del resto alcuni inserimenti.
7
Darmian:
si conferma elemento prezioso, imprescindibile nonostante…l’età.
Inzaghi lo tiene alto per aprire il campo davanti e lui va in gol.
Però si fa valere anche nei raddoppi su Banda e persino in alcune diagonali da terzino.
7
(dal 72′ Dumfries:
il Lecce in svantaggio di due gol si deve scoprire, ma lui non trova spazi e tempi per affondare.
Gestisce comunque la fascia con sicurezza.
6)
Barella:
tanto movimento, tanti recuperi e contrasti vinti e qualche bell’inserimento in un’area comunque intasata, dove era difficile trovare spazio per sé e per i compagni.
6.5
(dal 72′ Frattesi:
si dà da fare, tiene la posizione ma non riesce a incidere in modo significativo.
Forse ha… tenuto le munizioni per quando sarà più necessario.
6)
Calhanoglu:
è sempre presente dove serve e mette le sue qualità tecniche la sua razionalità e anche le sue doti di incontrista al servizio della squadra nel modo migliore.
Maestro.
7
(dall’82’ Asllani:
poco più di 10 minuti, cercando di rendersi utile e comunque riuscendoci).
Fate voi: 6 o s.v.)
Mkhitayan:
molto meglio che a Genova, dove aveva avuto una piccola flessione di rendimento, a mio parere.
Giocatore fondamentale perché con la sua saggezza tattica riesce a essere sempre al punto giusto (e quanto corre…) assicurando sempre equilibrio alla squadra.
Avrebbe anche una mezza palla gol, ma calcia alto.
6.5
Thuram:
sempre più prima punta , con Taremi che preferisce uscire per cucire il gioco.
In questo modo però si trova un po’ isolato al centro della difesa avversaria anche se cerca spesso l’uno due con Taremi o con chi gli si propone.
D’altro canto vista la densità dei leccesi in area non era il caso che svariasse anche lui a cercare spazi sulle fasce, come predilige.
Sbaglia qualcosa sotto porta, ma non erano occasioni nitide.
6.5
(dal 76′ Arnautovic:
pochi minuti ma un ingresso a mio parere molto positivo e promettente.
Sfiora subito il gol di testa, ma è leggermente in anticipo e deve inarcarsi, colpendo la palla sotto e mandandola di poco alta.
Se sta bene, io spero che in questa stagione possa sorprenderci.
6)
Taremi:
la cosa migliore della sua partita è la sponda di testa per Darmian che porta alla prima marcatura.
L’impressione è che siamo davanti a un buon giocatore, esperto tecnico e con visione di gioco.
Ama uscire a giocar palla e cerca spesso l’uno due con il compagno anche se l’intesa non può essere ancora perfetta.
Vedremo come saprà adattarsi al campionato italiano, per molti aspetti molto diverso da quello portoghese, ma le qualità non si discutono. Non è comunque uno ‘sfondatore’.
6.5
All. Inzaghi:
non credo che nell’ occasione si potesse fare molto di più. Gli uomini erano quelli, le scelte a mio parere giuste.
Il lavoro maggiore doveva essere nel tenerli concentrati e nell’impedire che l’ansia del gol portasse i ragazzi a scoprirsi e a sottovalutare l’avversario.
Non è accaduto, certamente anche per merito suo.
7
Primavera: Lazio – Inter 3-2
Solo pochi cenni su questa partita perché al momento non ho ancora smaltito la delusione.
Ci sono parecchi aspetti inquietanti ma il principale è sicuramente la questione della fase difensiva: 3 gol subiti dalla Lazio e due dal Bologna.
Se ripensiamo allo scorso campionato dell’Under 18 caratterizzato da valanghe di gol segnati e da valanghe di reti subite, a parte la questione del relativo peggioramento della fase offensiva, del quale riparleremo, impressiona la continuità… negativa della fase difensiva.
A questo punto due sono le risposte possibili: o i giocatori impiegati non sono all’altezza, oppure ci sono problemi nella capacità di organizzare la fase difensiva.
Potrebbe anche essere che a Zanchetta si chieda più che di fare risultati, di curare il gioco e la crescita dei ragazzi negli aspetti costruttivi, ma sinceramente questa ipotesi, così drastica, mi pare largamente improbabile.
Anche perché nel frattempo è nettamente peggiorato anche il rendimento degli attaccanti: Mosconi, Lavelli, De Pieri, lo stesso Pinotti erano fortissimi lo scorso anno, certo in Under 18, ma tre di loro anche nelle rappresentative nazionali.
Quieto e Spinaccè facevano bene in categoria già lo scorso anno.
Oggi tutti questi giocatori stanno faticando moltissimo e il centrocampo, che dovrebbe assolvere al doppio compito di proteggere la difesa e creare per le punte non riesce mai a imporsi agli avversari.
Sui nuovi è presto per dare giudizi, per carità, ma dopo le prime prove considerando gli arrivi dall’estero degli ultimi anni, io ho il sospetto che si possa ripetere lo stesso errore: prendere giocatori bellini, magari abili nel tocco, ma che con il calcio vero c’entrano poco.
Topalovic è sicuramente tecnico e ha visione di gioco, ma non ha ritmo, intensità e pur essendo stato presentato come centrocampista offensivo, è sembrato far meglio quando gioca molto basso, senza un avversario addosso e con molto spazio per gestire la palla con calma.
Romano ha tentato due dribbling: è andato dritto sull’avversario e non gli sono riusciti solo perché quello non ha avuto la gentilezza di scostarsi.
So di essere ingiusto e ingeneroso verso questi due ragazzi che devono potersi inserire prima di venir giudicati, ma io tempo il ripetersi di una situazione vista già troppe volte sui criteri di scelta degli acquisti all’estero.
Il mio timore è che la rete degli osservatori a questi livelli non sia così efficace o quanto meno che anche per i giovani si sconti la volontà di non scucire cifre di una qualche rilevanza per giocatori che siano davvero importanti e interessanti.
Naturalmente spero che non sia così e di potermi ravvedere ben presto.
Anche il possibile nuovo arrivo svedese (la notizia è di oggi) dovrebbe essere un trequartista preso da una squadretta di C dove però gioca già in prima squadra, a 16 anni.
Staremo a vedere ma le premesse non sembrano delle più esaltanti.
La Lazio per esempio aveva ben tre giocatori presi dalla cantera del Barcellona: non saranno stati i tre più forti, ma se giocavano lì…
Un mio amico mi ha… consolato dicendo che lui preferisce partire male e finire bene, piuttosto che partire bene e finire male come lo scorso anno, quando eravamo cotti e abbiamo perso il titulo contro il Sassuolo finito sesto nella regular season a… millanta punti da noi.
Sarà, ma io preferisco partir bene e continuare bene.
Rapidissime pagelle.
Calligaris:
che gli succede? Era una grande promessa, ora commette almeno un errore decisivo a partita.
4.5
Aidoo:
uno dei pochi positivi, corre costruisce, difende. Sarà anche un po’ disordinato tatticamente, ma in campo si sente
6.5
Garonetti:
è bello, nel senso di elegante negli interventi e colpisce l’occhio. Però quando arrivano i gol non c’è mai
5.5
Alexiou:
meno ‘bello’ ma più solido di Garonetti. Bisogna capire se hanno limiti loro, se ci sono limiti nell’organizzazione o se non sono abbastanza coperti
6
Motta:
un grandissimo gol, una spinta costante, ma sembra più abile nella fase offensiva che in quella difensiva.
6.5
Topalovic:
bel fisico, elegante anche quando ha tempo e spazio per impostare. Gioca da play basso, affiancato da Bove per la fase difensiva, mentre Berenbruch si preoccupa più di spingere.
Al momento manca di ritmo e di sostanza.
Aspettiamolo.
Bovo:
Primo tempo da dimenticare, ripresa in grande crescita sul piano della protezione difensiva, fino ai minuti di black out generale.
5.5
(88′ Zanchetta:
s.v.)
Berenbruch:
con Motta e Aidoo uno dei migliori. Mezz’ala destra, ha una grandissima mobilità e con i suoi spostamenti mette in difficoltà la difesa laziale. Ha anche buona tecnica e ‘vede’ la porta
7
De Pieri:
uno dei giocatori più talentuosi dell’intero campionato davvero irriconoscibile. Viene persino spostato a sinistra, dove non aveva quasi mai giocato.
5
(81′ Spinacce:
s.v.)
Lavelli:
non riesce mai a aprirsi un varco in una difesa che è si molto fitta, ma che non do l’impressione di essere imperforabile.
Lui come molti compagni irriconoscibile.
5
(81′ Mosconi:
s.v.)
Quieto
mai uno spunto importante seguito da una giocata efficace.
Spiace davvero vedere tutti questi ragazzi che avevano dominato in UI18 lo scorso anno così ridimensionati
5
(63′ Thiago Romano:
ha diritto a un prudente s.v.)
A disposizione: Zamarian, Maye, Zarate, Venturini, Della Mora, Re Cecconi, Pinotti.
All. Zanchetta:
una squadra che ha tra le riserve Zanchetta, Mosconi, Spinaccè, Maye, Zarate, Venturini Della Mora, Re Cecconi Pinotti oltre all’assente Cocchi, non può fare queste figuracce.
4.5
Luciano Da Vite
Io sono molto più elemnetare nel mio modo di tifare.
Si è rafforzata la squadra che secondo me ha preso più giocatori in grado di migliorarla. Non si è rafforzata la squadra che, sempre secondo me, ha preso meno giocatori in gradi di rafforzarla.
Voglio fitr, esemplificando che se la juve che non ha problemi di soldi (tanto pagano i cittadini italiani) ha ceduto giocatori come Chiesa e qualche altro è perché non li riteneva in gradi di dare quanto venina loro richiesto. E se in cambio ha preso una decina di giocatori, oggettivamente buoni e scelti appositamente perché funzionali al gioco proposto, la juve si è rafforzata molto. Stessa cosa per il napoli la Roma e forse il Milan (due grandi centravanti, che poi sono quelli che fanno la differenza) e l=Atalanta. Tutti questi hanno speso per nuovi acquisti moltissimo più di noi.
A me , da assoluto incompetente e da persona poco interessata a questi aspetti sembra che una cartina di tornasole ci sia: guardare i bilanci annuali al termine dei mercati, per vedere chi ha ridotto il deficit e chi l’ha incrementato. da almeno un paio anno noi lo riduciamo, gli altri non so
A te sembra che essendo secondi per possibilità di spesa sia appena sufficiente vincere due scudi, una miriade di coppe e ottenere piazzamenti importanti sia in campionato sia in Cl, dove non a caso siamo risaliti… leggermente nella scala gerarchica. Oltre a giocare un gran calcio.
Ame sembra un grande successo che merita ampi riconoscimenti perché siamo sempre stati la seconda società per possibilità di spesa /la terza negli anni del miglior Berlusconi ma dal campionato e dalle coppe italiane moltissime volte nella nostra storia uscivamo a ottobre e una finale di Cl (oltre a una di EL) non la giocavamo da tempo immemorabile.
E solo 4-5 anni fa non saremmo stati ammessi alla CL e non saremmo stati i primi italiani ad essere ammessi al mondiale per club.
Allora possimo chiuderlaqui, dicendo che per te i nostri dirigenti hanno fatto il dovuto e basta, per me hanno fatto un grandelòavoro.
Potremmo aver ragione entrambi, ciascuno dal suo punto di vista, no=
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no?
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Io ho espresso idea sulla base di quanto mi dicono i numeri.
Non è, perdonami, che sono se sono seconda quadra in Italia per spesa e faccio pena per anni, poi quando ottengo risultati questo sia un miracolo. Forse era più che altro prima che non facevo il mio.
Secondo, io non ho criticato TUTTA la politica come viene fatto passare nella logica del dentro o fuori. Ma parte di essa, quella relativa al non gettare risorse, anche se per un anno, su profili usa e getta ma tentare di inserire gente che potesse migliorare nel tempo dietro i titolari. Ora viene chiesto da proprietari imbecilli….
Siriano, non è questione di pazienza. Ma se tiri fuori ancora i saldi di mercato, perdonami o fai apposta o non capisci, senza offesa.
Perché allora il real che prende a zero mbappe si è indebolito rispetto a empoli che ha investito 3 milioni
A me sembra che per giustificare il pensiero si stravolga lettura dei numeri. Poi ognuno è libero di credere, come diceva Phagrance, che la Terra sia piatta.
Poi va bene, siamo più deboli di chi spende e i bookmaker non capiscono nulla
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E’ proprio qui il problema: se tu avessi detto: “magnifica didrgenza che ha sollevato le sorti dell’Inter dall’anonimato a una posizione di assoluto predominio in Italia e di eccellenza nel mondo. Detto questo io preferirei qualche investimento in più nei giovani piuttosto che in campioni al tramonto”, nessuno avrebbe obiettato, Anzi, io avrei detto di non essere d’accordo sulla parte finale visto che abbiamo vinto quando abbiamo preso giocatori fatti e non giovani promesse, che mi vanno benissimo per Primavera e allievi. Il paragonare chi non la pensa come te, ti accomuna alla persona che citi per arroganza, presunzione e atteggiamento offensivo,
L’altro qui ha fatto solo quello, tu fino ad ora avevi quasi sempre discusso. Mi è molto spiaciuta questa tua scivolata. Per te.
Quanto al Real, vedremo: se tra cartellini e ingaggi ha abbattuto il deficit, ha compiuto un capolavoro, se invece ha speso poco di cartellini ma pagherà ingaggi molto superiori, avrò comunque fatto bene, se questo gli consentirà di continuare a eccellere.
Oaktree fa questa politica: come gestori di aziende ‘normali’ saranno senza dubbio i migliori al mondo, ma il calcio è un’altra cosa e ci sono presidenti che invece hanno deciso di investire molto e su giovanetti come Morata , Emerson Royal, Youssuf Fofana, Tammy Abraham, tutti giovinetti imberbi
Comunque se continueremo a vincere facendo giocare Asllani per Chala, Bisseck per Pavard, Palacios per Bastoni, sarò il primo a essere felice e a complimentarmi con Oaktree e con …te
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Il paragonare chi non la pensa come te a un terrapiattista
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Roberto ho detto che non avrei replicato e non lo faccio….pensa un po’ quello che vuoi!,
È un anno e mezzo che vai a vanti con questa filastrocca…secondo la quale a prescindere dai risultati non devo essere riconoscente a questa dirigenza che fa semplicemente il proprio dovere……beh io non ci riesco
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De te fabula narratur.
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”Il paragonare chi non la pensa come te, ti accomuna alla persona che citi per arroganza, presunzione e atteggiamento offensivo.
L’altro qui ha fatto solo quello, tu fino ad ora avevi quasi sempre discusso. Mi è molto spiaciuta questa tua scivolata. Per te.”
Ma quanta saggezza… per forza ti fanno la ola.
Dicevi che hai studiato psicologia? Allora vediamo:
un meccanismo di difesa in cui una persona attribuisce inconsciamente i propri pensieri, sentimenti o tratti indesiderati ad altri.
definendo qualcuno come “arrogante, presuntuoso e offensivo”, stai applicando un’etichetta che può influenzare negativamente la percezione di sé di quel qualcuni e il suo comportamento futuro.
Esprimendo queste aspettative negative, potresti inconsapevolmente incoraggiare il comportamento che sta cercando di evitare.
stai utilizzando un approccio critico e accusatorio invece di fornire un feedback costruttivo, che può essere controproducente.
Confrontando un utente con un altro, stai creando una dinamica triangolare che può generare conflitti e tensioni inutili.
potresti essere predisposto a vedere comportamenti “arroganti e presuntuosi” negli utenti, interpretando le loro azioni in modo da confermare questa convinzione preconcetta.
Questo tipo di commento può essere considerato una forma di microaggressione, un’azione o un commento sottile che trasmette un messaggio ostile o negativo basato su stereotipi.
Forza con la ola!
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Perfetta la tua autoanalisi. tranne per il fatto che le tue non sono micro aggressioni
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Comunque io non vado nei blog dei terrapiattisti o dei no covid per accusarli e offenderli. Per educazione prefrisco, qualunque cosa io ne pensi, lasciarli nel loro brodo
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Post inviato. Chiederei una cortesia a chi viene per offendere: smettila, tanto non mi costringerai a chiudere per le tue intemperanze.
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Hai ragione e, di questo, mi scuso.
Avevo scritto che avrei tolto il disturbo, ecco, magari aiutami evitando di nominarmi direttamente o indirettamente nei tuoi interventi.
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Appunto… io non vorrei mai che tu smetta di scrivere. Sopratutto di giovani e calcio in generale. Infastidisce la saccenza con cui parli di cose che non conosci minimamente.
Ora, davvero, se la smetti di tirarmi in ballo, torno a leggere e basta.
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Se si vita costo squadra, si tira fuori saldo di mercato…..lo si spiega e….si ritira fuori.
Se si presenta saldo di mercato non va bene perché COMUNQUE siamo rientrati.
No Luciano, io ho sempre criticato quella parte di politica ma la risposta è sempre stata ‘la politica va presa tutta perché vincente.’
Ed è miracolosa visto che abbiamo pero solo 600 milioni in cinque anni.
Io sono il primo che vorrei spendere di più…..
MA NON SI TRATTA DI VINCERE CON ASSLANI PER CHALA O PALACIOS PER BASTONI MA CON QUESTI RAGAZZI AL POSTO DI BOLLITI REGOLARMENTE ARRIVATI E CHE, CON RISORSE LIMITATE, RIDUCONO MARGINI DI SPESA.
Poi a te sta bene cosi, perfetto. Ma i numeri non vanno distorti.
Basterebbe un mi va bene così e se proprietà acconsente ogni anno a rimetterci di tasca propria ottimo per noi.
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Non devo essere riconoscente…..pazzesco.
Spero veramente si faccia apposta a non capire.
Vabbe, forza Inter
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Post ricevuto Luciano, lo pubblico in mattinata.
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Nuovo post: https://buu.zone/2024/09/01/uninter-stellare-ma-e-solo-una-delle-70-partite-che-speriamo-debba-giocare-inter-atalanta-4-0/
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