Due conferme, squadra forte, ma gruppo in evidente flessione: Inter – Cagliari 2-2

Foto: Inter – Cagliari finisce con il risultato di due a due. Nella foto Alexis Sanchez. Il cileno ha fatto meglio che in altre occasioni, ma quando manca Lautaro, serve ben altro per sostituirlo.

Una premessa, per evitare fraintendimenti malevoli: sono felice per il sistema di gioco scelto e attuato  dall’Inter e felice per la stagione disputata dai nostri.

Non si può però continuare a negare, per partito preso, un paio di verità che questa partita, ma non solo, ha messo chiaramente in evidenza:

  • Quello dell’Inter di Inzaghi non è l’unico sistema di gioco con cui si può cercare di vincere.
  • E’ il sistema ideale se hai tutti gli uomini adatti a praticarlo e se sono tutti al top della condizione

Cercherò di sviluppare i due punti in un unico ragionamento, perché è evidente la loro Inter… connessione.

Non basta certo un pareggio casalingo con due gol subiti in rimonta, contro una squadra che si batte per non retrocedere, arrivato dopo una stagione strepitosa, per mettere in dubbio nell’ordine:

  • la bontà delle scelte complessive di mercato (lo ribadisco sino alla noia: un mercato non autofinanziato, ma chiuso in attivo da anni),
  • la bontà del sistema di gioco offensivo e ‘liquido’ che si è scelto,
  • la bontà del lavoro di Inzaghi.

Assodato questo, non credo possano esserci dubbi su due elementi:

  • questo sistema di gioco è brillantissimo, ma molto faticoso e quasi impossibile da reggere per oltre 50 partite (38 di campionato, 2 di coppa Italia, 2 di super coppa, 8 di CL, oltre a tutti gli incontri delle nazionali che hanno coinvolto quasi tutti i giocatori).
  • il prossimo anno gli impegni saranno molto maggiori: di qui la mia preoccupazione se non si incrementerà la rosa quantitativamente ma anche qualitativamente, almeno sulle seconde linee.

Naturalmente non esiste un sistema di gioco che eviti nel lungo periodo le flessioni, e in fondo, almeno sino al momento, la nostra è più una flessione di gioco e di lucidità che una flessione di punti.

Infatti, non avessi visto tutte le partite, questo sarebbe l’unico risultato deludente dopo Madrid.

Allora se si tratta di una flessione, verrebbe da pensare (superficialmente) ben vengano le flessioni.

Se guardo però all’andamento delle partite, alle difficoltà incontrate e confronto questa situazione (che tra l’altro ci ha visto opposti a tutte squadre almeno di seconda fascia, tranne il Napoli, però in grave crisi) con la prima fase della stagione le considerazioni cambiano.

Anche qualche numero qualcosa rivela: nelle ultime sei di campionato abbiamo subito 0,8 gol a partita, nelle prime 26 solo 0,4. La metà esatta.

Se risaliamo addirittura a Inter Genoa, abbiamo subìto sette gol nelle ultime sette partite (media: 1).

Inoltre contando anche Madrid, abbiamo subito  ben 5 gol in rimonta, in 7 partite.

Inzaghi e i ragazzi sono stati fino ad ora bravissimi nel contenere gli effetti della flessione, ma la mia tesi, che è una tesi e non una verità, è che questo sistema comporti un’usura maggiore di altri, meno iperdinamici.

Non è assolutamente un motivo per osteggiarlo, anzi. Diciamo che forse è un piccolo inconveniente tra molti pregi.

L’altra considerazione è che si può, da squadra di bassa classifica, pareggiare e rischiare di vincere contro la leader assoluta del campionato, anche giocando di attesa, facendo filtro e innescando quando possibile la velocità, l’intraprendenza e la freschezza di qualche attaccante.

Tanto più se la leader assoluta del campionato è in evidente calo prestazionale.

Tra l’altro proprio Ranieri lo aveva dimostrato… nel campionato inglese.

Sento molte certezze sul fatto che vinceremo lo scudo nel derby.

Io invece temo che molto difficilmente ci riusciremo, perché la situazione attuale è molto diversa da quella che ci ha portato a stravincere il derby d’andata.

Capisco gli scongiuri che le mie parole scateneranno.

Ma l’analisi di un situazione è un conto, la scaramanzia un altro.

Anche se, bisogna dirlo, nel derby ritroveremo Lautaro e Pavard, i cui sostituti a mio parere non sono stati all’altezza (è vero però che anche altri giocatori, solitamente titolari, non si sono espressi ai loro livelli consueti).

Le statistiche di squadra rivelano diverse anomalie negative, rispetto alla media delle prestazioni nerazzurre, attribuibili certo all’ottima condizione fisica degli isolani e alla loro buona disposizione tattica, ma anche al calo prestazionale dei nostri.

Ranieri ha presentato una difesa a 5, con i tre centrali molto stretti e dotati di grande potenza e con il resto della squadra molto corto, lasciando abbastanza libera di palleggiare l’Inter nella propria metà campo, ma ostruendone gli sbocchi.

D’altra parte 3-4 uomini di gamba e di buona qualità (Shomurodov, Luvumbo, Augello e Makombou) erano pronti a rilanciare l’azione proiettandosi negli spazi.

Acerbi era in difficoltà negli ampi spazi, per questioni di passo, ma lo stesso Bastoni, poco aiutato da Miki, pativa le accelerazioni di Luvumbo.

Invece a destra (aldilà del gol nato da una combinazione Sanchez – Darmian) noi scontavamo una evidente sterilità offensiva, perché Bisseck in tutta la partita ha fatto solo passaggi all’indietro o in orizzontale e non ha mai provato una vera accelerazione, con o senza palla.

I dati statistici, come vedremo,  segnalano un’assolutamente inconsueta pericolosità dei loro attaccanti e un corrispettivo disagio dei nostri: in parte come detto, per le differenze di gamba di chi aveva a disposizione estese praterie, ma in parte a mio parere per due elementi combinati: l’assenza di Lautaro e la minoro intensità (tempestività) di tutti nei recuperi difensivi.

Lauti per questa squadra è fondamentale per i gol ma anche per il pressing asfissiante sui difensori avversari che iniziano l’azione  e per la profondità dei rientri, quando necessario.

I centrocampisti e gli esterni sono stati meno solerti (tempestivi) nel rientrare.

Il Cagliari con la velocità degli attaccanti allungava la nostra squadra e la prestazione discutibile della nostra difesa non è quindi solamente imputabile ai singoli.

Sembrava di vedere l’Inter un po’ ‘sbrindellata’ delle prime giornate dello scorso campionato o di quelle sette partite del girone di ritorno del precedente, in cui abbiamo perso lo scudo a favore del Milan, scialacquando un vantaggio di sette punti.

Per comprendere esattamente l’importanza dei dati statistici che citerò sarebbe necessario andare a confrontarli con quelli delle partite in cui siamo stati più efficaci: se non avete la pazienza, fidatevi.

Partiamo dai tiri VERSO la porta: 15 a 10 per noi. Un rapporto  già assolutamente inusuale (solitamente il rapporto  stesso è molto più favorevole a noi, anche contro gli squadroni).

Ma se andiamo a vedere i tiri IN porta addirittura assistiamo a un loro vantaggio: 7 per noi 8 per loro.

Spesso in passato è accaduto che neppure in 4 partite si contassero 8 tiri IN porta degli avversari.

Non solo, ma anche i tiri in porta da area (dato che considero molto significativo) sono stati più numerosi per loro, 4 a 3.

Eppure l’Inter ha attaccato molto di più (24’12 di possesso palla nella metà campo avversaria contro 10’16 dei cagliaritani).

I corner sono stati 7-0 per noi,

i nostri passaggi riusciti quasi il doppio dei loro e addirittura la percentuale di passaggi riusciti (92%) è al livello di una finale europea, anche se c’è il sospetto che spesso si preferisse lo scarico facile piuttosto che tentare la giocata, e anche questa situazione potrebbe essere stata causata sia dall’eccellente posizionamento dei loro difensori, sia da un dinamismo nello smarcamento dei nostri inferiore al solito.

Nei passaggi lunghi invece, come è ovvio, loro si sono fatti preferire: 34 contro 28.

I cagliaritani hanno anche commesso il doppio dei falli rispetto ai nostri: potrebbe essere un altro piccolo segnale della diversa disposizione mentale, della loro maggior determinazione.

Se passiamo al ranking individuale, notiamo che Sanchez, con 4 tiri verso la porta, precede Shomurodov e Viola (entrambi con 3).

Ma nella graduatoria dei tiri IN porta, Sanchez non c’è più, mentre i due cagliaritani comandano insieme a Calhanoglu.

A conferma della nostra pressione  e della loro attesa e ripartenza abbiamo  i dati relativi alle palle giocate, ai passaggi riusciti e ai passaggi sulla ¾ avversaria: in tutte le graduatorie solo  interisti, nelle prime 5 posizioni: ma non sempre attaccare di più significa essere più pericolosi, come abbiamo visto.

Per quanto riguarda le  occasioni da gol infatti, il primo è Lapadula (3) seguito da elementi di entrambe le squadre a 2.

Una curiosità: vinciamo il conto dei dribbling, grazie a Sanchez (2) che ha fatto meglio di Augello e Luvumbo.

Inconsueti anche i dati sulla corsa, con diversi ‘primati’ loro: si può dire che i nostri sono in flessione anche fisica oppure si può pensare che il sistema di gioco attendista con i difensori che fanno i difensori, i centrocampisti che fanno le due fasi e le punte che fanno le punte sia più…dispendioso del nostro e costringa a correre di più.

Fatto sta che Makombou ha corso più di tutti, davanti a Barella Chala e Sulemana;

  • che Augello ha percorso più chilometri di tutti allo sprint, davanti allo stesso Makoumbou e a Obert;
  • che Prati e Viola hanno tenuto la maggior velocità media in run;
  • mentre allo sprint Thuram e Frattesi hanno preceduto di poco Shomurodov e Luvumbo.

Ultimo dato, anch’esso diversamente interpretabile: loro come squadra hanno corso più di noi (circa 2 km in più) e a una velocità media superiore sia pura di poco.

Ancora una volta: perché erano più brillanti fisicamente e/o perché i nostri non erano al top, oppure perché il sistema relativamente bloccato richiede… un maggior dispendio di energie, più corsa e più intensità?

Le pagelle

Sommer:

sui gol nessuna responsabilità.

Per il resto si mostra sicuro nel ‘governare’ la difesa e avviare l’azione.

6

Bisseck:

un passo indietro rispetto ad altre prestazioni: non spinge mai, non è sicurissimo in interdizione né nelle diagonali. Non si prende mai un rischio in chiave verticalizzazione o inserimento.

Per incoraggiamento, gli assegno un

5,5

Acerbi:

molto a disagio nelle marcature prima e dopo la sostituzione delle punte avversarie.

Credo abbia responsabilità su entrambi i gol.

Poco protetto, come i compagni di reparto.

Per questo gli do mezzo voto in più di quanto meriterebbe.

5,5

Bastoni:

appena meglio dei compagni di reparto, ma il Bastoni miglior giocatore del mese di marzo è un ricordo un po’ sbiadito.

6

(Buchanan:

dieci minuti che non consentono una valutazione. L’impressione è che per il momento sia più fumo che arrosto.

s.v.)

Darmian:

quando è in grande condizione diventa un fattore in più, quando è leggermente sotto il suo massimo risulta più che sufficiente.

Una perla l’inserimento e l’assist sul gol di Thuram.

6,5

(Dumfries:

una quindicina di minuti senza incidere.

s.v.)

Barella:

solita grande gara di lavoro e qualità.

Sfortunato l’inserimento che porta al suo gol clamoroso, di nuca, annullato giustamente ma per questione di centimetri

6,5

Calhanoglu:

un buon primo tempo sia in fase di contrasto sia in appoggio.

Realizza il rigore con freddezza e precisione.

Mi sembra sia calato alla distanza.

6,5

Mkhitaryan:

forse la prima partita della stagione in cui non stupisce per qualità e fisicità.

Sulla sinistra della nostra difesa nel primo tempo Luvumbo, troppo libero, fa potenziali sconquassi.

Poi rallenta o viene imbrigliato.

5,5

(Frattesi:

per lui una mezz’ora nella quale riesce a ottenere il rigore.

L’impressione è che dia profondità ma si perda qualcosa in termini di qualità della costruzione

6)

Dimarco:

spinge per tutto il tempo, ma almeno nella prima frazione in fase difensiva il trio Bastoni – Dimarco – Miki non riesce a contenere Luvumbo.

Meravigliosa la coordinazione con cui fa al tiro al volo da fuori, ma Scuffet gli nega la gioia del gol

6+

(Carlos Augusto:

l’impressione è che dia maggior solidità al reparto, ma è solo un’impressione e non gli vale un voto positivo.

s.v.)

Thuram:

sembra in ripresa (uno dei pochi), almeno nel primo tempo quando segna un gran gol e si rende molto utile con i suoi tagli che cercano di aprire la difesa sarda.

Cala alla distanza.

6,5

Sanchez:

ho letto giudizi entusiasti sulla sua prestazione, che però non condivido.

Certo, ha fatto meglio che in altre occasioni, ma quando manca Lauti, serve ben altro

6+

(Arnautovic:

un quarto d’ora è poco per incidere, ma lui proprio non riesce a farsi vedere.

s.v.)

All. Inzaghi:

ieri il suo dirimpettaio ha fatto meglio, ma ovviamente una partita non può far dimenticare una stagione fino ad ora da sogno.

s.v.

Settore giovanile

Solo tre incontri, oltre alla Primavera di cui si è già parlato.

L’Under 18 a Roma contro la Lazio  è passata in vantaggio con un gol di Zarate, ma poi è stata raggiunta dai laziali.

Il pareggio concede alla Roma, domenica vittoriosa, di avvicinarsi a noi che comandiamo con 4 punti sui giallorossi, ma abbiamo una partita in più.

Prossimo turno col Milan: molto dipenderà da chi schiereranno le due squadre.

L’Under 15 con la vittoria di Udine (1-0, Salviato) mantiene il primo posto con due punti sul Milan e allontana l’Atalanta, sconfitta in casa dal Cagliari.

Under 17: Inter – Sudtirol 2-0

Con questo successo l’Inter si riporta al secondo posto, a undici punti dal Milan, con due punti di vantaggio sulla terza, il Monza, che però ha una partita in più.

Sarà decisiva Monza – Inter di settimana prossima, perché arrivare secondi è molto importante.

Il Sudtirol è ultimo in classifica e sulla carta era una partita facile.

Non è stato così, naturalmente.

Gli altoatesini sono venuti a disputare una partita tutto orgoglio, che avrebbe fatto inorridire gli esteti: undici uomini dietro la linea della palla, spesso tutti asserragliati in are, con rari contropiede portati da due punte velocissime.

A un quarto d’ora dal termine erano ancora pienamente in partita, perché erano sotto solo di un gol e c’erano stati un paio di contropiedi, soprattutto uno in cui il nostro ultimo difensore è scivolato, che potevano finir male (per noi).

Noi avremo messo cento cross, tutti respinti.

Avremo tirato verso la porta 40 volte: quasi tutti i tiri respinti, un palo, due o tre begli interventi del portiere, molti tiri fuori, di poco o di tanto.

Avessero giocato a viso aperto quasi sicuramente sarebbe finita 8-1 o 9 a 2, ma loro avrebbero difeso… lo spettacolo.

Mi immagino il loro allenatore a fine partita:

Come avete osato stare tutti indietro, rischiare di pareggiare e alla fine perdere onorevolmente?

Non sapete che le squadre meno forti devono onorare il calcio, soprattutto a livello giovanile dove i risultati non contano?

Dovevate portare a casa un bel 8-1, magari anche 8-2, che sarebbe stato più formativo per voi e uno spot per il calcio.

Scherzi a parte, la partita, se ce ne fosse stato bisogno, dimostra che non esiste il bene e il male, esiste che in uno sport agonistico ognuno fa del suo meglio per portare a casa il risultato migliore.

Perché perdere, magari di brutto, non migliora nessuno e non insegna a giocare a calcio.

Sappiamo tutti che è più bello, se ne hai i mezzi, vincere attaccando a pieno organico, dare spettacolo e segnare molti gol.

Non c’è, discussione.

Questo è possibile e auspicabile se sei più forte e persino se non sei troppo inferiore e magari puoi supplire con il dinamismo la grinta e la resistenza a un po’ di inferiorità tecnica.

Ma ci sono situazioni negli sport agonistici in cui sei costretto a non concedere nulla alla poesia.

Formazione:

Michielan

Ballo, Kangasniemi, Verre, Sorino (2008)

Mancuso, Mantini, Cerpelletti, El Mahboubi

Kukulis, Tassotti

In panchina o subentrati:

  • Mortarino (2008)
  • Moranduzzo (2008)
  • Stante
  • Peletti (2008)
  • Rovere
  • La Torre (2008)
  • Curcio (2008)
  • Iddrissou
  • Umanes Gomez

Michielan: mai veramente impegnato se non in uscite ad anticipare l’avversario su lanci lunghi.

Ballo: spinta e velocità.

Migliorato nella scelta delle giocate

Kangasniemi: sempre più sicuro  di partita in partita, ma l’avversario non era granché.

A Bergamo mi dicono abbia fatto pure bene.

Vedremo a Monza.

Verre: riportato in mezzo ha lavorato con profitto.

Sorino: era la sua partita. Prima tempo spettacolare, poi calato comprensibilmente. In un minuto due conclusioni dal limite strepitose: prima gran parata del portiere, poi gol del vantaggio.

Mancuso: parte da esterno ma in realtà si sposta molto su tutto il fronte offensivo.

Ha tecnica e fantasia ma con gli altoatesini  non gli riusciva l’ultimo tocco.

Mantini: non era la partita in cui poteva brillare, ma ha fatto il suo con autorevolezza

Cerpelletti: per me tra i migliori, con Sorino, Tassotti e il subentrato Iddrissou.

El Mahboubi: grande dribbling e fantasia, poca concretezza

Kukulis: nonostante il gol ancora non mi ha convinto

Tassotti: prima della sostituzione mi era piaciuto molto per come ‘usciva’ a giocare la palla, servendo i compagni anche con belle giocate.

Una buonissima occasione per misurarsi con i più grandi per Peletti, La Torre e Curcio.

Luciano Da Vite

40 pensieri riguardo “Due conferme, squadra forte, ma gruppo in evidente flessione: Inter – Cagliari 2-2

  1. Illuminante intervista di Antonello, un dirigente di spessore mondiale.

    La conseguenza della sua impostazione è che l’Inter deve affermarsi definitivamente a livello internazionale e giocare un calcio spettacolare.

    Per gli obiettivi ambiziosi annunciati, il calcio speculativo, utile in certe situazioni, non può più essere la norma.

    Ma risultati internazionali e calcio spettacolo si ottengono e mantengono solo con numerosi e grandi rinforzi.

    Mi fido di loro, ma dico la mia. Per esempio: se prendi Kim o Bongiorno è un discorso, se prendi Valentini o Hermoso, un altro. Poi magari prendono uno di questi due e si rivela un affare, perché sono…leggermente più bravi di me.

    ma per discutere preventivamente la mia opinione è questa

    Se hai l’ambizione di essere tra i top team al mondo devi prendere i migliori possibili

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  2. Sempre interessante analisi.

    Di seguito il mio parere su alcuni punti sollevati: quello dell’Inter di Inzaghi non è l’unico sistema di gioco con cui si può cercare di vincere. Assolutamente concorde. Si può vincere in modi differenti. A mio parere, ed era la critica che avevo sempre mosso al nostro tecnico, la soluzione vincente (e la più difficile da applicare) è quella di sapersi adattare nel corso del match/stagione. Che significa anche fare 20 minuti di difesa serrata se in quel momento sei costretto dagli avversari e sei invantaggio. Diverso, però., dal fare 80 minuti così per…scelta. Questa “alternanza” è quello che abbiamo fatto diverse volte, anche in match durante il periodo di forma importante che abbiamo avuto. Ma sempre accompagnata da tratti abbondanti di match in cui abbiamo imposto il nostro gioco.

    Piuttosto aggiungo un punto che credo essere il vero nocciolo della questione: essere, di base, propositivi offre più chance di vincere rispetto a giocare quasi sempre passivi? Per me si, senza dubbio. E lo credo forte del fatto che è un calcio applicato – con le normali varianti del caso – da moltissime squadre europee, almeno quelle dei campionati che seguo, o dalle squadre che vedo nelle coppe. Il Copenhaghnen, per fare un esempio, va ad Old Trafford a giocarsela. Ma non è il solo. E se guardiamo alla qualità dei giocatori avrebbe dovuto chiudersi a riccio sperano nel colpo di testa sull’unico corner batturo. ma in questo caso avrebbe avuto molte più probabilità di perdere. Altrimenti il 90% dei tecnici sono degli sprovveduti. E non a caso lo stesso Antonello lo cita come punto necessario per far crescere la squadra.

    Altro punto: è il sistema ideale se hai tutti gli uomini adatti a praticarlo e se sono tutti al top della condizione. Questo, per me me, vale per tutti i modi di gioco. Chi punta al contropiede non prende Lautaro o Arna ma giocatori in grado di strappare 30/40 metri ancorché meno bravi a legare la squadra. O Kostic e non Dimarco perchè dotato di un allungo superiore. O difensori iper rocciosi ancorchè con i piedi meno raffinati perchè chiedo 80% difesa e 20% possesso palla.  Ma se questi non hanno gamba fanno fatica anche con un gioco sparagnino. Il periodo opaco della gobba, nonostante i meno match giocati, è li a dimostrarlo.

    Alla fine il movimento continuo non si traduce in 10 km più a partita o in una velocità media superiore (i dati sono li a dimostrare che non è così). In questo caso non avrei problemi a sostenre questa tesi. Al contrario, credo il calcio liquido sia frutto di un complesso processo di insegnamento di movimenti meno semplici e comuni al gioco che siamo abituati a vedere. Da noi i nuovi, credo non a caso, impiegano tanto tempo per essere inseriti. Il Bilan prende 5 giocatori e sono in campo dal primo minuto. E’, infatti, molto più semplice, per fare un esempio, affidare palla a Leao e fargli fare l’1vs1 in modo che crei “da solo” superiorità numerica. Non chiedo particolari movimenti di squadra. Il milan lo guardo spesso e l’impronta offensiva è figlia della ricerca di costanti duelli individuali, quanto di più lontano facciamo noi. Possono voncere così? Certo, lo hanno fatto, perchè cercano giocatori con quelle caratteristiche. Credo sia un altro esempio di come per vincere anche questo sistema richieda gente al top, anzi per me in modo molto più netto risapetto a noi perchè ti affidi di più alle individualità e se queste calano il contraccolpo è ancora più netto.

    Che noi si sia in calo ci sta, anche se sarebbe bello sapere se più di gambe o più di testa. Indubbiamente Inzaghi non applicano molto il turnover: l’11 di base è sempre lo stesso anche in situazioni in cui tutti si aspettavano cambi massicci. Evidentemente la qualità della rosa non è considerata così elevata e il tecnico preferisce insistere con gli stessi. E’ quindi normale che abbiano periodi meno brillanti che sono masscherati dal gioco.

    Sul tema del campionato loogrante, posto un passaggio dell’intervista rilasciata da Antonio Conte lo scorso anno alla vigilia del match di CL Milan-Tottenham: “vincere la Premier non è facile e penso che siamo nel Paese in cui vincere è più difficile. La Premier League è il top e molti club vogliono vincerla: tanti migliorano di anno in anno e devi essere preparato per migliorare il tuo livello”.

    Ora chiaro che lo dica anche perchè in quel frangente allenava una squadra inglese ma è solo per portare un esempio di come si trovino dichiarazioni differenti in materia. A me non piacciono gli slogan è il più difficile, semplice, logorante, ecc. perchè difficilmente supportati da dati. Credo solo che se hai tanti soldi da spendere, anche al netto degli errori che puoi compiere, alzi progressivamente la qualità media. E se questa si alza le difficoltà per chi vuole primeggiare aumentano a dismisura. Indubbiamente il campionato italiano al tempo delle magnifiche 7 era difficilissimo: se pensiamo che Batistuta giocava nella fiorentina (con tutto il rispetto) che oggi si può permettere il gallo Belotti direi che abbiamo detto tutto.

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  3. Sul primo dei punti che sollevi: se difendi per 80 minuti non è mai per scelta, ma perché sei più debole. Quindi per necessità. Infatti, per citare un tuo mantra, non credo affatto che se la juve gioca contro la Salernitana o il Frosinone si difenda per 80′.

    La juve, se deve giocare contro una squadra inferiore attacca per gran parte della partita, necessariamente. Altrimenti la squadra inferiore si chiude anche lei e tutte le partite della juve finiscono 0-0 con soddisfazione delle squadrette.

    Che poi Allegri attacchi rispettando ruoli e equidistanze è un altro discorso.

    E’ poi vero che in determinate partite sta molto attento a non scoprirsi, avendo sulla carta (ma negli ultimi due anni non sono quasi mai stati al top) attaccanti fortissimi nell’attaccare la profondità, meno abili negli spazi stretti, gli conviene.

    E’ una scelta, certo, come lo era quella di Conte con Hamkimi Lukaku e Perisic, tutti uomini di gamba.

    Stessa cosa per i centrocampisti, tutti più fisici che tecnici. Io ricordo che Conte preferiva spesso Gagliardini a Eriksen.

    In due anni Conte ha fatto un secondo posto a due punti dall prima con annessa finale Uefa Cup e ha stravinto uno scudo.

    Dunque si può vincere anche con quelle scelte (e del resto lo stesso Allegri qualcosa ha vinto e due finali di CL le ha giocate). Dunque non è solo perché la juve ha più soldi, perché all’estero c’erano squadre ben più ricche , finite dietro la juve.

    Ancora una volta il discorso non è su Allegri, ma sul presunto difensivismo. Il difensivismo lo praticano solo le squadre più deboli , e fanno bene a mio parere.

    Se sei inferiore chiudere gli spazi per gli attaccanti avevrsari e aprirli per i tuoi ti dà qualche vantaggio: non è detto che fai risultato, ma hai qualche possibilità in più.

    Altre squadre, non so se minoritarie all’estero, praticano non il difensivismo ma tattiche accorte che consentono di attaccare e difendere con gli uomini specificamente preposti a tali funzioni.

    Quando dico che per giocare come Inzaghi servono giocatori specifici e, per via del continuo movimento, sempre al top, anche di concentrazione (un ritardo negli interscambi di ruolo può essere esiziale), intendo proprio questo: trovare dei difensori abili a difendere dei centrocampisti forti in interdizione e almeno discreti col pallone, punte abili nell’attaccare è più facile che trovare centrali che difendono e attaccano come Bastoni, Pavard e de Vrji, esterni che difendono e attaccano come Dumfries, Di marco, Carlos, per certi versi lo stesso Dumfries; centrocampisti ottimi nel difendere, costruire e attaccare come i nostri, attaccanti che tornano a difendere con successo come Lauti.

    Questo spiega anche perché come dici tu, se in una squadra devo sostituire un terzino con un terzino, metto tranquillamente il nuovo arrivato, se lo stimo, ma se devo sostituire un esterno che faceva l’esterno con un giocatore universale devo prima ‘prepararlo’.

    Infine sulla questione del Copenaghen: non ho visto la partita e non mi piace parlare di quel che non ho visto. Dico solo che succede anche in Italia. Se una squadra più debole globalmente ritiene che il suo punto di forza siano il ritmo e l’intensità e pensa su quello di poter mettere in difficoltà uno squadrone più compassato (magari per il suo ‘momento’ particolare), lo fa tranquillamente. Lo abbiamo visto anche contro l’Inter

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  4. Ciao ragazzi, che dire, le prossime 2 partite potrebbero far avverare il nostro sogno stellato..sono un pò preoccupato per il calo di concentrazione delle ultime partite..però il milan giovedì avrà LA partita della stagione e 3 giorni dopo un derby per lo “scherzetto”..non sarà facile anche per loro.

    Se non riusciremo a vincere col milan, servirà dare tutto col torino in quella dopo.

    FORZA RAGAZZI!

    FORZA INTER!

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  5. Alla fine giocheremo in stagione meno match di quelli del bilan.

    Vediamo quando sarà il giorno dell oscudetto, non voglio credere alla rimonta gonza: 14 punti in 6 giornate non si è, credo, mai vista

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  6. razionalmente non è molto credibile che ci sia faccia recuperare 14 punti in sei partite, però io sarò più…tranquillo quando ci sarà la certezza matematica. la juve per esempio era a un punto da noi, ci fu lo scontro diretto, lo perse e dopo poche giornate arrivò a 20 punti da noi. Mi preoccupa solo il fatto che i meccanismi estremamente complessi degli interscambi sembrano essersi inceppati, Avessimo la brillantezza di qualche tempo fa, penserei addirittura ad aumentare il vantaggio…

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  7. Se Il Napoli prende Gasp e la Toma tiene De Rossi, secondo me in un paio d’anni tornano competitive entrambe.

    Se noi oltre a Taremi e Zielinski prendiamo Gudmunsson, Bongiorni e un esterno bravo potremo non dico vincere, ma lottare su tutti i fronti (campionato, coppe itsliane, CL allungata e campionato mondiale per club)

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  8. Ha fatto bene, il Real è oggettivamente molto scarso rispetto al city e chi ha squadre inferiori non ha che difendersi sperando nella buona sorte.

    Perchè 26 tiri a 5, 18 corner a 1 e la palla sempre gli avversari richiedono un’ottima dose di buona sorte per scamparla. Che è quello accaduto ieri sera in cui, credo, non ci sia dubbio su chi meritasse.

    Ma è il bello (o il brutto se sei quello che domina e perde) del calcio.

    Chiedo agli amici del blog: se il prossimo proprietario arabo dell’Inter decidesse di prendere il top dei tecnici in Champions e arrivasse a scegliere tra Guardiola e Ancelotti, voi chi scegliereste?

    Io Guardiola

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  9. Dipende, se ho i soldi per assicurargli i 7-8 top player europei del momento, scelgo guardiola. Se avendo soldi ne ho un po’ di meno, ci penso.

    In fondo Ancelotti ha un discreto curriculum:

    CAMPIONATI ALL’ESTERO

    • Premier League – Chelsea 2009/10
    • Ligue 1 – Paris Saint Germain 2012/13
    • Bundesliga – Bayern Monaco 2016/17
    • Liga – Real Madrid 2021/22
    • Primo e unico allenatore nella storia ad aver vinto tutti i 5 top campionati d’Europa

    COPPE NAZIONALI

    • Coppa Italia – Milan 2002/03
    • Supercoppa italaliana – Milan 2004
    • Community Shield – Chelsea 2009
    • FA Cup – Chelsea 2009/10
    • Coppa di Spagna – Real Madrid 2013/14 e 2022/23
    • Supercoppa di Germania – Bayern Monaco 2016 e 2017
    • Supercoppa di Spagna – Real Madrid 2022, 2024

    CHAMPIONS LEAGUE

    • Milan 2003
    • Milan 2007
    • Real Madrid 2014
    • Real Madrid 2022
    • E’ in assoluto l’allenatore con più Champions League vinte

    Ancelotti l’unico allenatore con 4 CL

    Sarei curioso di vedere lo spagnolo con una squadra che ha tre soli fuoriclasse (esclusi…gli anziani) come l’Inter.

    Ma non era questo il discorso: si trattava di argomentare se l’offensivismo è l’acqua santa e un sistema più prudente il diavolo.

    La mia opinione è che nessun metodo di gioco ti fa vincere: a volte è meglio essere iperoffensivi a volte prudenti.

    Riconosco però che se vinci facendo valanghe di gol è più bello.

    PS il calcio è uno sport in cui l’obiettivo è vincere. Se uno perde (non ai rigori) in quale sport diverso dal calcio ha dominato?

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  10. Letterio Pino è un grande agente di mercato e lo considero un amico. Ecco le sue parole, riportate da un sito aggregatore interista. naturalmente sono solo opinioni, ma fa sempre piacere sapere che non sei l’unico stupido: “Cosa ne pensi del lavoro di Marotta e Ausilio all’Inter sia per quanto riguarda le operazioni passate che quelle future? Per l’anno prossimo l’Inter ha già preso Taremi e Zielinski.
    “Marotta, Ausilio e Baccin negli ultimi anni non hanno mai sbagliato un colpo. L’Inter deve fare i conti con delle criticità, serve un mercato fantasioso e in questo sono davvero bravi perché riescono ad arrivare prima. Non solo, hanno il blasone della squadra e l’appeal personale. Per vincere uno scudetto spendendo il meno possibile, bisogna essere davvero bravi”.

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  11. Poi aggiunge che per lui il più bravo dopo Inzaghi è T. Motta. Concordo anche in questo

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  12. Mah, non mi sembre l’italiano abbia vinto senza top player.

    Io ricordo di lui due esperienze in squdare medie: Everton e Napoli.

    Fallimento totale

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  13. Sempre per una semplice opinione da tifoso, Nacho non lo vorrei proprio. 35 anni nella prssima stagione, solo 1.80 cm. ha tanta esperienza, ma per andarsene dal Real significa che è alla ricerca dell’ultimo ingaggio. E’ diverso andarsene dal Real o dalla Lazio, con tutto il rispetto

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  14. La più grande delusione a livello di settore giovanile nazionale, negli ultimi anni è stato Pellegri: aveva tutto per diventare un campione. Era più forte di Pinamonti, ma il ‘Pina’m sta facendo una buonissima carriera, non segnerà mai valanghe di gol ma è un giocatore che lavora tantissimo per la squadra, un generoso

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  15. A sua discolpa (senza sapere nulla del giovanotto) mi sembra che sia stato falcidiato da tanti infortuni/problemi seri col fisico.
    A livello di giovanili, il milan primavera e’ in finale di Youth Champions League (ed, al momento, 5o in campionato, quindi nei play-off), direi un risultato piu’ che buono. Vero e’ che quarti e semifinale li hanno passati ai rigori, ma, ai rigori bisogna arrivarci e saperli tirare poi (almeno meglio dell’avversario).
    Tornando a noi e alla prima squadra, vedo tanti festeggiamenti gia’ in atto, cover di cellulari e magliette con la seconda stella …
    Speriamo che la squadra riesca a rimanere concentrata. Il derby sara’ molto duro, giustamente il Milan non puo’ farci vincere lo scudetto del sorpasso e della seconda stella proprio in casa loro. Son sicuro che daranno tutto per evitare questa “onta”.
    Non so se noi avremmo invece la cattiveria necessaria per fare l’impresa. Sapendo anche che e’ un match point bellissimo, ma ne avremo cmq altri, in caso. Non so, psicologicamente, quanto questa cosa giochera’ sulla determinazione dei ns giocatori e del mister.
    Forza ragazzi, rimarrebbe nella nostra storia (e non solo … eh eh ). Buon WE.

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  16. Domanda da ignorante quale sono io dei settori giovanili.

    So che non è possibile ‘sapere’ in anticipo evoluzione di un ragazzo, ma per voi che siete esperti è da giudicare migliore chi riesce – a parità di risorse ovvio – a far crescere un paio di giocatori da prima squadra ma pochissimi profili medi, oppure chi ‘genera’ tanti giocatori da serie B/bassa A ma quasi mai nessuno da prima squadra di alto livello?

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  17. Io non sono un esperto di settori giovanili, ma solo un appassionato. Da appassionato rispondo che mi sembra una domanda mal posta. Dipende da cosa si intende per settore giovanile, da quale età un giocatore viene considerato un prodotto del vivaio, da quanti soldi è costato un giocatore che poi si afferma, dalle ambizioni della prima squadra, della concorrenza che esiste sul territorio quando i ragazzi non possono trasferirsi fuori regione, ecc.

    In linea generale parlando degli autentici prodotti del vivaio, non dei Soulé o degli Yildiz o dei Iling junior, penso sia più meritorio produrre tanti buoni giocatori. I buoni giocatori si formano, i campioni si ‘trovano’, nascono in un posto e crescono lì. Barella è nato in Sardegna, Bastoni a Bergamo, Totti a Roma, Di marco a Porta Romana.

    Il compito di un settore giovanile per me è produrre tanti buoni giocatori. Se poi hai la fortuna di trovare un futuro campione, meglio

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  18. Steven ha ottenuto un finanziamento per le sue società (tra le quali l’Inter). Può essere un bene o un male, bisognerebbe conoscere i contenuti dell’accordo. ma temo che comprendano una politica di risanamento della società Inter che attualmente produce deficit, seppure molto contenuto rispetto al passato

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  19. Chiedo a chi capisce di grande finanza. Posto che Steven sa certamente meglio di me fare…i suoi interessi e quindi anche i conti, l’idea del ‘prestito ponte’ cioè un prestito finalizzato alla cessione dell’Inter entro una certa data, non potrebbe rivelarsi una specie di autogol? Nel senso che il compratore interessato ora sa che Stebven ‘deve’ vendere e chindi ha il coltello dalla parte del manico.

    Chiedo, è, probabilmente il mio timore è frutto solo di ansia e incompetenza combinate

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  20. Io mi sono fatto l’idea che Zhang con questo prestito ponte e anche con il primo sia mosso dall’obiettivo di guadagnare tempo. Tempo per poter vendere meglio l’Inter ovvero ad un prezzo più alto da quello che spunterebbe oggi. Perchè Zhang pensa/spera che tra qualche anno l’Inter potrà valere di più o molto di più di oggi? Credo che molti operatori economici ritengano in generale che le quotazioni delle squadre di serie A in questo momento siano sottostimate. Questo è il motivo per cui hanno investito in Italia fondi e imprenditori americani quali Friedkin, Red Bird o Commisso. I nordamericani fanno business puro. Se c’è ragionevole prospettiva di guadagno consistente investono altrimenti spostano i loro capitali su altri obiettivi. Perchè si pensa che i valori delle squadre di serie A siano sottostimati? Vediamo qualche numero. Il Manchester United oggi vale una cifra tra 5 e 6 mld di euro che si ricava dal prezzo che ha pagato Jim Ratcliffe (1,25 mld di euro) per il 25% della società. Il Milan inceve è stato venduto a Red Bird per circa 1 mld. Da quello che si legge questa stessa cifra forse è stata offerta a Zhang per l’Inter. Praticamente il Manchester United oggi vale 5 volte uno dei tre top team italiani (Juventus, Inter, Milan). Penso che diversi operatori economici pensano che nei prossimi anni questa forbice enorme tra team inglesi e italiani si restringerà e i valori delle nostre squadre saliranno. Un altro motivo per il quale Zhang spera/prevede che il valore dell’Inter salirà è l’annosa questione dello stadio di proprietà. Quando ci sarà una certezza su questo asset Zhang spera che il prezzo dell’Inter salirà. Io, da osservatore esterno non addetto ai lavori, non riesco a vedere nessun altro motivo dietro il comportamento di Zhang. Anche perchè Zhang in questa fase sta continuando a investire sulla squadra, checchè ne dicano alcuni tifosi nerazzurri, come i bilanci degli ultimi anni dimostrano venendo chiusi sistematicamente in perdita. Da anticipazioni ufficiose sembrerebbe che anche il bilancio di questo anno si chiuderà in perdita per una cifra che viene stimata in circa 50 ml di euro.

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  21. Per quanto ho letto, il fondo con cui Zhang avrebbe chiuso il prestito è Pimco che non è solito fornire come Oaktree prestiti pure ma i cosiddetti bride-to-equity loan, ossia prestiti ponte propedeutici ad un investimento azionario successivo.

    In sostanza potrebbe trattarsi di un “anticipo” con la ragionevole certezza che a breve ci sia un’acquisizione da parte di un proprietario che metta capitale.

    Per il resto concordo che la prorpietà cinese – accettando perdite ogni anno – stia finanziando l’Inter: certo non possiamo pensare alle spede dei top club europei, che contano però su ricavi molto più alti, ma restando in Italia solo la proprietà gobba fa di più, ricorrendo peraltro pure a magheggi contabili.

    La proprietà del bilan lo scorso anno ha guadagnato dal bilancio, ecco perchè se possibile eviterei l’intervento di un fondo americano

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  22. Semifinale FA cup, Coventry (ottava nella serie b inglese) vs Manchester United.

    Partita secca e già qui il fascino cresce.

    Match con il blasonato Manchester avanti 3a0 a 20 minuti dalla fine……il coventry pareggia.

    Tattica sconclusionata dello United? Può essere.

    Qualità cmq discreta del conventry? Anche, le azioni non sono state banali, a dimostrazione che la qualità media è comunque alta.

    Nei supplementari succede di tutto, incluso un paio di legni a testa e un gol del coventry a tempo scaduto annullato per 3 cm di fuorigioco.

    Questo è quello che fa innamorare i ragazzini: mio figlio (l’abbiamo vista in differita senza sapere risultato) era gasatissimo e mi ripeteva sempre che partite del genere li vede quasi solo in quel campionato. Da noi sul 3a0 non si sarebbe giocato, tra falli simulati con relativa perdita di tempo, rallentamenti tattici, spintoni e finti infortuni muscolari.

    Nell’altra semifinale, Chelsea-City, arbitro avrà fisciato 10 volte in tutta la partita: palla sempre in gioco, ritmo forsennato. Ovvio che poi così viene meno la lucidità e si concedono occasioni da gol ma è vivere lo sport.

    Questo è quello che fa valere i loro dirittti tv 4 volte quelli italiani consentendo di accumulare ulteriore qualità.

    E pazienza se lo 0a0 è considerata dai tattici la partita perfetta: il calcio è uno sport che deve far divertire. Ah, si vince anche facendo divertire o comunque non continuando a speculare sugli altri.

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  23. Sono d’accordo con te, Roberto. partite come Coventry MU sono spettacolari e attirano il pubblico.

    E’ grande spettacolo, ma non è calcio, è uno sport diverso

    Io la penso così

    Piuttosto: vedo in giro un entusiasmo sfrenato fuori luogo. Questa situazione mi preoccupa molto

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  24. Piuttosto: vedo in giro un entusiasmo sfrenato fuori luogo. Questa situazione mi preoccupa molto

    Concordo. Come gia’ detto in un post precedente, spero, anche se capisco quanto possa essere difficile, che la societa’ sia riuscita in questi giorni a “isolare” il piu’ possibile la squadra.
    Al Milan, magra consolazione quanto si voglia, e’ rimasto solo questo : rovinarci la festa, non fare in modo che lo scudetto 23/24 passi alla storia come quello arrivato al Derby.
    Stasera vedremo …

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  25. Ovviamente spero di vincere stasera e festeggiare sotto il loro naso ma onestamente mi andrebbe bene anche festeggiare uno dei prossimi match.

    A perdere 14 punti di vantaggio quando ce ne sono in ballo 18 è un’ipotesi a cui non voglio nemmeno pensare, senza contare che non c’è nemmeno più l’impegno di coppa che potrebbe pesare su gambe e testa.

    Anzi, le scorie fisiche e mentali di un match europeo (perso) questa volta ce l’hanno loro

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  26. Hanno messo un bastardo ad arbitrare….ma lo schifoso non c’è l’ha fatta!!!! Campioni! Grazie ragazzi!!contro gli st…i.. siete stato grandissimi!!

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  27. ci sono quelli che parlano e poi ci sono quelli che trionfano!!

    Venti volte CAMPIONI….in casa loro!!

    un sogno che si avvera….grazie ragazzi!!

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  28. Vincere lo scudetto il giorno del derby in casa dei cugini ha un plusvalore non da poco. Grandi nerazzurri. Simone ormai sei entrato nel nostro Pantheon con Helenio Herrera, il Trap, il Mancio e il vate di Setubal.

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  29. concordo pienamente con l’analisi di ultimouomo, esauriente e precisa.

    Solo un piccolissimo appunto; SI è dimenticato di Mikhi, l’uomo con più presenze, l’uomo irrinunciabile, l’uomo che con la sua intelligenza sa fare di tutto e permette agli altri di poter fare quello che sanno fare.

    Il merito principale, concordo, di Inzaghi è stato quello di coniugare efficacemente movimenti offensivi imprevedibili e sorprendenti (il famoso ‘gioco liquido’) con una solidità difensiva conclamata e convincente.

    Speriamo che il prossimo anno, con gli opportuni ritocchi alla rosa, si possa dimostrare che con questo stile di gioco sia possibile arrivare in fondo contemporaneamente in campionato (anche senza ‘dominarlo’) e in CL

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  30. Bravi tutti!

    Vincerlo poi sotto il naso dei gonzi – come al solito antisportivi – è un’importante aggiunta

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