
- L’Inter è prima in classifica.
- La Primavera è prima in classifica.
- La Berretti (Under 18) è prima in classifica.
- L’Under 17 è seconda (per la verità con gran distacco dal Milan).
- L’Under 16 è prima in classifica.
- L’Under 15 è prima in classifica.
In apparenza tutto bene, anche a livello di settore giovanile.
E’ vero comunque che rispetto a qualche anno fa i primati nelle classifiche delle giovanili contano meno, perché oggi le grandi squadre almeno hanno preso l’abitudine di anticipare i percorsi dei giocatori più forti, sia da una categoria all’altra, sia per quanto concerne l’uscita dai settori giovanili e l’ingresso tra pro e semi-pro.
Quindi alcuni risultati non rispecchiano l’effettiva produttività del settore societario.
Una volta tutti giocavano con atleti al limite e le singole eccezioni erano rarissime.
Allora vincere voleva dire anche avere con molta probabilità i singoli atleti più forti.
Oggi non è più così e il discorso va ampliato.
L’occasione per una riflessione mi viene da un lato dalla partita dell’Under 21 (con sette giocatori provenienti dal nostro settore giovanile in campo, e un ottavo, Pirola, assente perché infortunato).
E mi viene anche da alcune affermazioni di procuratori che preconizzano per i loro ‘protetti’ un prossimo futuro nell’Inter o comunque una crescita importante.
Su queste previsioni o speranze andrei molto cauto, pur nella convinzione, lo ribadisco, che non manchino tra i nostri ragazzi elementi da seguire con interesse e speranza.
Per valutare le concrete possibilità reali che ha un qualsiasi nostro giovane promettente di raggiungere i massimi livelli, ho fatto una ricerca sulle situazioni dei giovani formatisi da noi relativamente alle classi di età dal 1999 al 2004.
Naturalmente non li ho esaminati tutti, ho scelto quelli che a me, quando erano nelle nostre giovanili, sembravano più interessanti.
Qualcuno, essendo andato a mente l’ho sicuramente dimenticato, qualche altro non l’ho preso in considerazione per non appesantire la ricerca.
Ecco comunque il quadro.
| Marco Sala | 1999 | Como | B |
| G. Zappa | 1999 | Cagliari | A |
| M. Valietti | 1999 | Taranto | C |
| A. Pinamonti | 1999 | Sassuolo | A |
| F. Colidio | 2000 | River Plate | A (Arg.) |
| S. Esposito | 2000 | Spezia | B |
| D. Grassini | 2000 | Carrarese | C |
| D. Merola | 2000 | Pescara | C |
| M. Pompetti | 2000 | Catanzaro | B |
| A. Adorante | 2000 | Juve Stabia | C |
| S. Mulattieri | 2000 | Sassuolo | A |
| T. Schirò | 2000 | Novara | C |
| N. Rizzo | 2000 | Triestina | C |
| L. Gavioli | 2000 | Monterosi | C |
| D. Bettella | 2000 | Monza | A |
| L. Colombini | 2001 | Sorrento | C |
| E. Salcedo | 2001 | Lecco | B |
| M. Satriano | 2001 | Brestois | A (FR) |
| G. Oristanio | 2002 | Cagliari | A |
| S. Esposito | 2002 | Samp | B |
| F. Stankovic | 2002 | Samp | B |
| L. Pirola | 2002 | Salernitana | A |
| N. Bonfanti | 2002 | Pisa | B |
| M. Sangalli | 2002 | Trento | C |
| G. Fabbian | 2003 | Bologna | A |
| W. Rovida | 2003 | P. Patria | C |
| A. Fontanarosa | 2003 | Cosenza | B |
| L. Peschetola | 2003 | Monopoli | C |
| C. Casadei | 2003 | Chelsea | A (Ingh.) |
| M. Zanotti | 2003 | San Gallo | A (SV) |
| A. Hoti | 2003 | Magdeburgo | B (D) |
| O. Jurgens | 2003 | Dunajska Streda | A (Slovacchia) |
| F. Abiuso | 2003 | Modena | C |
| L. Moretti | 2003 | Triestina | C |
| A. Pelamatti | 2004 | Recanatese | C |
| D. Curatolo | 2004 | P. Patria | C |
Come si vede, i giocatori arrivati in serie A sono pochissimi, anche se per alcuni, data la età ancora giovane è possibile un ulteriore salto.
Per altro andrebbe considerato contestualmente il numero delle presenze, perché è evidente che per un semi esordiente aver giocato ad esempio 25 partite da titolare in B è un segnale migliore rispetto ad essere in A ma aver giocato… 2 minuti (è il caso, ad esempio, di Bettella).
Basta confrontare i nomi di giocatori che nelle giovanili erano autentici crack e poi non hanno mantenuto le promesse o lo hanno fatto parzialmente, per rendersi conto che l’impresa di individuare nelle squadre giovanili attuali giocatori destinati a una carriera di un certo livello è quasi impossibile.
Tuttavia ci provo, sapendo che sbaglierò nel 98% dei casi.
Cominciamo con gli attuali.
PRIMAVERA (CLASSE 2004 E 2005)
Calligaris: portiere interessante per statura, senso della posizione, reattività, bravura nelle uscite alte, tecnica. Per fare il salto gli manca a mio parere ulteriore potenziamento muscolare ed esperienza.
Stabile: difensore centrale di piede mancino, dopo l’esordio nell’Enotria ha fatto tutta la trafila nelle giovanili. In Primavera ha solo una decina di presenze, per un infortunio che lo ha frenato per un paio di mesi e perché spesso aggregato alla prima squadra. Ha statura e un ottimo piede. Con Stante costituisce certamente la coppia centrale di maggior affidamento. Due presenze nella nazionale U18.
Stante: all’Inter da sempre e più volte capitano delle squadre in cui ha militato, Francesco ha una fisicità importante che lo rende pressoché imbattibile sulle palle alte e insuperabile nei contrasti. Concentrazione e personalità sono le altre sue caratteristiche fondamentali. E’ in continua crescita. Ha numerose presenze nelle nazionali giovanili, dall’U17 all’U19.
Stankovic: centrocampista ‘basso’ ricopre un po’ il ruolo di Calha nell’Inter maggiore. Rispetto al turco è più forte nei contrasti (ha giocato spesso anche da difensore centrale) e sulle palle alte, sia in fase difensiva, sia nell’area avversaria. Come Calha, è lui l’incaricato di battere i calci piazzati. Dispone di un ottimo tiro da fuori ed è il metronomo della squadra. Più volte convocato in prima, non ha mai esordito in gare ufficiali. Titolare della nazionale serba U19 dove ha fatto tutta la trafila. Secondo me oltre all’esperienza gli manca un po’ di velocità.
Akinsanmiro: è un 2004 ma non ha alle spalle il percorso nel nostro calcio tipico dei suoi compagni. Per questo credo abbia margini di crescita. Bravissimo sul breve, con la palla nei piedi, alterna giocate importanti a soluzioni estemporanee. Quando è al top, la squadra cambia ritmo, ma deve crescere tatticamente e mentalmente. Più agile che potente, potrebbe trovare qualche difficoltà nel calcio pro.
Di Maggio: con Stankovic leader assoluto nelle squadre minori. Dove spesso faceva la differenza da solo con le sue giocate. Crescendo si è specializzato nel ruolo di mezz’ala. Baricentro basso, piede destro molto educato, Luca è un grande lottatore, ha mobilità, visione di gioco e ama inserirsi in area (6 gol e 3 assist ad oggi in campionato). Ha fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili. Attualmente conta 12 presenze nell’Italia U19.
Berenbruch: centrocampista offensivo con il vizio del gol. Piede destro, ottima accelerazione sia negli inserimenti senza palla sia nella conduzione della stessa, ‘vede’ la porta e calcia con facilità. Ultimamente giocando da mezz’ala sta migliorando anche nella fase di contenimento. Personalmente lo vedrei meglio come esterno alto in un 433, ma fino ad ora raramente è stato provato in quella posizione, anche se da mezz’ala spesso si allarga in sovrapposizione al terzino che avanza o all’esterno (di solito Quieto) che si accentra. Due presenze nella selezione U19.
Owusu: attaccante molto interessante, era titolare in primavera già due anni or sono, da sotto età. Fisico possente, molto rapido e mobile, di piede destro, è in grado di giocare da prima punta o da esterno. Giocatore molto istintivo, aggressivo, difficile da contenere, potrebbe aver spazi di miglioramento soprattutto nel modo di stare in campo. Quest’anno è stato frenato da un lungo infortunio, ma al rientro ha subito fatto la differenza. Due presenze nella nazionale U18 (è nato a Bergamo ma ha doppio passaporto, italiano e ghanese).
Kamate: con 13 gol e sei assist il francese è certamente l’uomo chiave di questa primavera: se ‘gira’ lui l’attacco dell’Inter è difficilmente frenabile in categoria. Fisico possente, velocità eccezionale, piede mancino educatissimo, il franco-ivoriano proviene dal calcio dilettantistico della banlieue parigina e non ha alle spalle la formazione ‘qualitativa’ di tanti compagni, ma sta facendo progressi rapidissimi. Inizialmente impiegato da mezz’ala, in questa stagione Chivu lo ha inventato ala destra con risultati clamorosi. Credo possa ancora progredire soprattutto nella continuità e nella razionalità delle giocate
Nb. Mancano all’appello giocatori di buona tecnica (su tutti Quieto) a mio parere strutturalmente con limiti, almeno attuali, per il calcio di vertice.
CLASSE 2006
Tommasi: il portiere ex veronese all’Inter dall’estate 2020 possiede un’ottima struttura fisica e tecnicamente mi sembra completo. Ha disputato 8 partite con la nazionale Under 16 e 4 con l’Under 18. Conta 12 presenze da titolare nel campionato Under 18.
Maye: altro elemento ‘scoperto’ nella banlieue parigina e arrivato a zero da una squadra di dilettanti, Kouadio possiede una struttura fisica importante e un mancino piuttosto educato (nella squadra di provenienza giocava come attaccante). Fisicità stacco e velocità sono le doti migliori mentre tatticamente ha margini di miglioramento. Il franco ivoriano oltre a 12 presenze da titolare in Under 18, vanta già 8 presenze in Primavera, di cui 2 in Youth League.
Garonetti: difensore centrale di piede destro, titolare fisso nell’Under 18, ha buona struttura fisica, utilizza soprattutto il piede destro ed è abbastanza forte di testa, nonché abile nelle uscite con la palla al piede. C’è però un problema: la squadra ha subito 27 reti in 23 partite, ben 11 più del Milan che pure ha 5 punti meno di noi. Non so quale sia (o di chi sia) il problema, ma certo la fase difensiva è meno importante di quella offensiva (60 gol, il doppio di quelli realizzati dal Milan).
Castegnaro: nato nel Congo, ma con passaporto italiano, Jean è un mio pupillo perché l’ho conosciuto da piccolo a un torneo per pulcini di Bresso e ne ho subito apprezzato le doti atletiche (velocità, vivacità) e tecniche oltre al carattere estroverso. Crescendo ha confermato le sue attitudini tanto da essere diventato titolare indiscusso del ruolo di terzino sinistro nell’U18: solo l’esplosione di Cocchi gli ha impedito per ora di esordire da sotto età in primavera. Abilissimo nel supportare l’azione offensiva, Jean deve probabilmente crescere come marcatore, ruolo nel quale si affida molto alla sua velocità per i recuperi.
Della Mora: arrivato dal Pordenone nel 2020 si è subito affermato nelle nostre giovanili tanto da raggiungere la nazionale nella quale conta 13 presenze tra under 16 e under 17. Terzino destro, baricentro basso, il ragazzo è bravissimo nelle sovrapposizioni e nell’accompagnare l’azione offensive (2 gol e 1 assist al suo attivo). Deve a mio parere migliorare la fase difensiva.
Re Cecconi: giocatore a mio parere molto interessante, che misteriosamente ogni tanto scompare dai radar: anche in questa stagione è stato praticamente titolare fisso nelle prime 10 partite e mai convocato dal 26 novembre. Penso per un infortunio, ma non ne sono certo. Tezino destro, ha un gran fisico (in qualche circostanza è stato schierato anche da centrale) un’ottima progressione ed è forte di testa. E’ anche grintoso e possiede personalità. Sono curioso di osservarne la crescita.
Zanchetta: centrocampista centrale, di ottima struttura fisica e in possesso di un destro assolutamente educato, oltre che di una visione di gioco importante, Mattia è uno dei leader dell’Under 18 anche se ormai sempre più spesso la lascia per essere utilizzato in Primavera (9 presenze più 2 in YL). Possiede un ottimo tiro da fuori e batte quasi tutti i calci piazzati. Ha al suo attivo due presenze, da subentrato, nella rappresentativa U18. Secondo me, a volergli proprio trovare un fattore da migliorare, risulta un pochino lento e macchinoso. Il prossimo anno, da titolare in primavera ci dirà parole importanti sulle sue possibilità future.
Tigani: centrocampista secondo me molto forte, lo scorso anno titolare inamovibile (28 presenze, 8 gol e 5 assist), in questa stagione non convocato nelle prima 14 partite, poi in campo due volte per pochi minuti e di nuovo non convocato nelle ultime otto. Temo un infortunio piuttosto grave e quindi una ricaduta, ma non ho notizie.
De Pieri: è sicuramente uno degli elementi più talentuosi della squadra: trequartista, gioca in pratica da ala destra perché Zanchetta utilizza quasi sempre il 433. Dotato di dribbling, velocità e abilità nelle giocate. È anche estremamente mobile e combattivo. Ha al suo attivo 16 presenze con sette gol e sette assist, ma ha giocato anche 5 volte (compresa una gara di Youth League) in Primavera con altre 5 panchine. In Nazionale conta complessivamente 14 presenze e 2 gol.
Lavelli: prima punta di assoluto valore. 19 presenze e 16 gol (uno ogni 81 minuti, lo scorso anno 1 ogni 74, nelle ultime 10 partite addirittura 14 gol) oltre a qualche assist , la dicono lunga su questo giocatore che in estate è stato corteggiato da squadre olandesi e italiane, tra cui l’Atalanta dell’ex Samaden, che evidentemente ne cosce bene le potenzialità. Buon fisico, piede destro, forte di testa, Lavelli è una punta aggressiva e che vede benissimo la porta. Tra l’altro è di dicembre per cui risulta quasi…sotto età. Il futuro sembra suo. Speriamo che sia ….all’Inter perché non ha ancora firmato il primo contratto da professionista. Il fatto che sia entrato nella scuderia di Beppe Riso è abbastanza tranquillizzante, ma finché non c’è la firma e ci sono sirene di squadre importanti…
Venturini: centrocampista di destra, struttura fisica da normolineo, moto perpetuo, grande intensità e aggressività, ma anche buonissime capacità di vedere il gioco e scambiare con i compagni, Matteo ha avuto solo fugaci comparizioni nelle selezioni nazionali, ma a mio parere per rendimento e qualità è un giocatore da seguire con un certo interesse.
Pinotti: 20 presenze, tre gol e tre assist per l’ex comasco, ala sinistra o seconda punta, giocatore abilissimo nel dribbling e dotato di grande fantasia che lascia ancora un po’ a desiderare sul piano della possanza atletica, in quanto veloce ma non proprio uno ‘sfondatore’. Ha tempo per crescere atleticamente e poter quindi sfruttare al meglio le sue doti tecniche importanti.
CLASSE 2007
Nb. Sui portieri non mi pronuncio, perché sono tre – Taho, Bitz, Michielan -, si alternano e non li ho visti con sufficiente continuità. Mi sembrano tutti di buon livello e se dovessi esprimere una leggera preferenza direi Taho che, tra l’altro, è nazionale albanese.
Ballo: una ventina di presenze con qualche assist all’attivo per il terzino destro ivoriano, con passaporto italiano. Giocatore possente, dotato di grande velocità sta migliorando nelle giocate e credo abbia ampi margini di crescita.
Kangasniemi: difensore centrale finlandese, arrivato a fine gennaio. Fisico possente, fortissimo di testa, mi è sembrato buono nel gestire la palla in uscita. L’ho visto due volte. Nella prima occasione mi ha dato l’impressione di dover lavorare molto per imporsi nel nostro campionato. Qualche giorno fa l’ho visto nella sua nazionale contro i nostri azzurri: una sua deviazione involontaria e sfortunata su tiro di Mosconi ha originato il nostro gol, per il resto però ha controllato al meglio il pericoloso Camarda, andato in gol solo su rigore (non commesso su di lui).
Cerpelletti: centrocampista difensivo (2 gol e 2 assist in stagione) di grande dinamismo, molto aggressivo e abile con la palla. Non dispone di un gran fisico, ma non sarebbe il primo ad avere successo nel ruolo anche con le sue caratteristiche strutturali.
Mancuso: uno dei giocatori più interessanti del nostro settore. Mezz’ala italo uruguayana, dotato di buon fisico e soprattutto di una tecnica eccellente, abile in entrambe le fasi ma soprattutto pericoloso quando si avvicina all’area avversaria, sembra che abbia di recente firmato un triennale con l’Inter, che aveva rischiato di perderlo per le numerose proposte ricevute dall’estero. Ha una decina di presenze nelle rappresentative nazionali.
Zarate: centrocampista colombiano, con passaporto spagnolo, di buona struttura fisica, ha un gran passo e buona visione di gioco. Conta già 8 presenze con due gol e un assist in under 18. Può sicuramente migliorare nel nostro campionato per quanto concerne l’atteggiamento tattico e alcune giocate troppo… istintive. Tra i nuovi arrivi è quello che si è ambientato meglio.
Mantini: centrocampista centrale, arrivato da Padova, si è subito imposto per le sue doti di ‘equilibratore’ che lo hanno reso indispensabile, a mio parere, in una squadra che ha bisogno del suo peso atletico e tecnico, dei suoi tempi di gioco e anche del vigore nelle transizioni sia offensive che soprattutto difensive. Ha cinque presenze in nazionale (le ultime tre recentissime nelle gare di qualificazione agli europei) e anche lì si è ben presto affermato come perno essenziale.
Iddrissou: il centrocampista di Brescia, con passaporto italiano e ghanese, ha un’ottima struttura atletica e soprattutto possiede una velocità che lo rende difficilmente contenibile quando si distende in progressione. Lo conosco sin da ragazzino, quando era forte ma un po’ naif, ma negli ultimi tempi si è irrobustito e ha migliorato l’utilizzo del suo piede forte, il destro cambiando anche ruolo, perché dal centro si è spostato in fascia. Vediamo quanto può ancora migliorare.
Mosconi: è una delle grandi speranze del settore giovanile interista. Si è segnalato sin da ragazzino quando segnava valanghe di gol anche alle più forti squadre straniere nei tornei internazionali. Poi non ha mai smentito la sua fama di goleador. Per altezza, forza nelle gambe, possanza atletica rapidità forza e precisione di calcio a me ricorda, con le dovute proporzioni, Lautaro. Secondo me con i piedi è anche meglio di Camarda, che però si fa preferire per progressione e fisicità. Ha 32 presenze nelle varie nazionali con 16 gol all’attivo. Due gol e un assist in 107 minuti con la Primavera; 6 gol e 5 assist in 13 presenze con l’Under 18. Una sola presenza (con un gol) nell’Under 17
Cocchi: come Mosconi, il terzino sinistro ex Bologna ha di fatto saltato l’Under 17, ma anche l’Under 18. In stagione 27 presenze e sei assist in Primavera, complessivamente 26 presenze e 1 gol nelle selezioni azzurre: Matteo ha corsa, personalità e un ottimo piede mancino. Sta facendo importanti progressi anche nella fase difensiva. Giocatore da seguire col massimo interesse.
Sugli altri stranieri arrivati quest’estate – Humanes, Kukulis, El Mahboubi – sospendo il giudizio, perché hanno mostrato qualche abilità, e suscitato alcune perplessità, ma sicuramente va loro concesso maggior tempo per l’inserimento efficace nel nostro calcio).
CLASSE 2008
Sono campioni d’Italia e attualmente primi in classifica, con 5 punti sul Milan, sei sul Monza, dieci sull’Atalanta e 16 sul Como. Hanno segnato nettamente più di tutte, ma hanno anche subito qualche gol di troppo: 25, più di Milan Monza e Atalanta. Bisogna comunque ricordare che due perni della difesa campione d’Italia, Bovio e Sorino, hanno fatto il salto di categoria.
Farronato: portiere acquistato un paio di stagioni fa dal Vicenza, si è subito imposto nell’Inter conquistando anche, lo scorso anno, il posto in nazionale. Purtroppo un infortunio di una certa importanza l’ha tenuto a lungo lontano dai campi di gioco ed è ritornato in campo solo di recente. Prima dell’infortunio mi aveva impressionato per la sua altezza fuori dal comune (mi dicono 2,02), ma, nonostante questo per la sua reattività anche sulle palle basse. Probabilmente adesso dovrà trovare un tono muscolare adeguato (durante l’interruzione aveva continuato la sua crescita). Staremo a vedere ma le speranze sono molte.
Lissi: terzino destro, dotato di buon fisico e di molta velocità, la sua arma privilegiata . Si è subito imposto nel calcio a livelli agonistici indossando per 6 volte la maglia azzurra degli Under 15 e per sette volte quella degli under 16. A questi livelli è un giocatore importante, si deve vedere se crescendo resterà iper competitivo nella progressione e migliorerà tecnica e senso tattico.
Peletti: difensore centrale mancino, ex Cremonese, Peletti si è guadagnato subito il posto da titolare che ha conservato negli anni. Al suo attivo ha anche 3 convocazioni nelle selezioni azzurre (2 quest’anno nell’Under 16). Buona struttura fisica e piede sinistro molto educato sono le caratteristiche che ne fanno un giocatore da seguire con interesse.
La Torre: In una squadra che ha diversi giocatori forti (non a caso ha vinto lo ” nazionale under 14 e poi under 15), Pit è forse il giocatore che nelle ultime partite mi ha convinto, se non entusiasmato, maggiormente: può giocare sia mediano destro che play centrale, ha tecnica, dinamismo grinta e visione di gioco. Inoltre calcia a rete benissimo. Ovviamente i selezionatori azzurri si sono accorti di lui che in questa stagione ha già sommato 6 presenze nella rappresentativa U16. Giocatore da seguire con estremo interesse.
Virtuani: centrocampista o trequartista, Marco con la sua mobilità copre sempre una vastissima porzione di campo. Rapido, in possesso di fondamentali apprezzabili, quando capita non si fa pregare neppure a calciare a rete. E’ più agile che potente, vedremo se salendo di categoria continuerà ad essere così determinante. Per il momento, è un gran bel vederlo.
Curcio: centravanti di… scuola milanista (proprio con i rossoneri ha avuto la prima formazione) il giocatore, nativo di Tradate ma con passaporto sia italiano che spagnolo, si è ben presto affermato nell’Inter per le sue doti indiscusse di realizzatore, la velocità e la tecnica che lo caratterizzano. Ha 3 presenze, con un gol nella rappresentativa spagnola U16. Giocatore da seguire
Franchi: l’attaccante di Lucca, proveniente dal Tau Altopascio è al secondo anno di militanza nelle nostre giovanili ma si è subito imposto a fior di gol e di ottime giocate. Tecnica e fantasia sono le sue doti migliori per il momento, ma bisognerà aspettarlo e sperare che cresca anche in potenza fisica per diventare la punta che tutti speriamo
Ho lasciato per ultimi i giocatori che, di fatto, hanno già compiuto il salto di categoria e quindi probabilmente sono a un livello più avanzato del processo di crescita.
Bovio: il difensore centrale di Vercelli, arrivato all’Inter dal Suno, è tra quelli che hanno già conquistato due titoli nazionali (U14 e U15) e ora ha fatto il salto di categoria avendo già al suo attivo 15 presenze con due gol nell’Under 17. Bel fisico, buona tecnica e grinta e personalità non potevano non attrarre l’attenzione dei selezionatori nazionali che lo hanno premiato con 11 convocazioni e presenze tra U15 e U16.
Sorino: sin dall’U14 si era segnalato per le straordinarie qualità di incursore: 19 gol da terzino. Ha proseguito la sua ascesa con l’U15 e in questa stagione ha compiuto il salto addirittura in u17, dove ha all’attivo 15 presenze con un gol e 5 assisti. Non ha un fisico particolarmente dirompente, ma si segnala per la straordinaria velocità, la facilità di smarcamento e penetrazione, nonché per l’abilità nello scambio stretto. Secondo me sarebbe l’ideale come quinto di sinistra di un centrocampo con difesa a tre.
Grisoni Fasana: centrocampista tutto fare nel senso che ha una duttilità che gli permette di rendere al meglio in tutti i ruoli della zona centrale e anche come trequartista. Velocità, mobilità, dribbling estro e fantasia sono le sue doti migliori. I suoi allenatori si aspettano una crescita anche in fase realizzativa, dove comunque quest’anno ha già ottenuto importanti risultati. Impiegato diverse volte in U17, ha al suo attivo anche 4 convocazioni in nazionale, tra U15 e U16.
Moressa: altro giocatore assolutamente di qualità più che di forza e prestanza fisica, a dimostrazione del fatto che, almeno in alcuni ruoli, la barzelletta secondo cui l’Inter sceglierebbe i giovani… a peso, si rivela appunto una barzelletta che non fa nemmeno ridere. Trequartista e seconda punta, Kevin fa del dribbling, dell’inventiva e della giocata clamorosa il suo punto di forza, che gli ha consentito di bruciare le tappe e raggiungendo le 4 presenze (tutte in questa stagione) nella selezione azzurra.
Carrara: prima punta di peso e sostanza, l’attaccante di Nembro, proveniente dalla Virtus Bergamo è stato un altro protagonista del doppio scudetto (U14 e U15) conquistato dai nostri 2008. Con le sue prestazioni e i suoi gol si è guadagnato due convocazioni nella rappresentativa U15 e quest’anno 9 presenze e due gol nell’U16. Oltre ad avere fatto in nerazzurro il salto di categoria, con ben 19 presenze (4 gol e un assist) in under 17. E’ una tipica prima punta, un uomo che fa sentire la sua solidità e determinazione in area di rigore.
Ho dimenticato qualcuno, cito a caso Breda, Suppa, D’Agostino, Orlacchio, Moranduzzo e Vukaj, ma ovviamente non potevo scrivere… il romanzo integrale delle nostre giovanili.
In ogni caso spero di poter continuare a descrivere e a raccontare anche la crescita di chi non ha trovato spazio adeguato in questa occasione.
CLASSE 2009
Per i 2009 mi limiterò a considerazioni estremamente sintetiche su alcuni giocatori che ho potuto osservare qualche volta in più. Purtroppo non poter assitere agli allenamenti (chiusi al pubblico) che sono fondamentali per poter valutare a fondo le caratteristiche di un giocatore ‘nuovo’ impone tempi più lunghi e maggior prudenza.
Evangelista: difensore centrale proveniente dalla Romulea, si è subito ambientato alla grande, facendo valere la sua fisicità ma anche le sue doti tecniche e di ‘lettura’ delle situazioni difensive. E’ già nel giro della nazionale nazionale.
Gjeci: punta o trequartista (come lui preferisce) ha sbaragliato il campo nei primi mesi con una valanga di gol e prestazioni entusiasmanti. Ha fisico ma è soprattutto un giocoliere (anche troppo). Fermo da molto tempo per un infortunio, speriamo possa riprendere presto con umiltà e voglia di migliorare. Era nazionale.
Masetti: terzino destro proviene dallo Scanzorosciate dove giocava da centrale, due anni sotto età. Ha forza fisica e velocità, all’Inter ha trovato, quasi sempre, la nuova posizione e fa parte dei sette giocatori che hanno conosciuto la convocazione in nazionale.
Pirola: terzino sinistro dotato di grande capacità di spinta e sovrapposizione, ma anche attento a recuperare la posizione e a svolgere con concentrazione la fase difensiva.
Pannuto: centrocampista centrale o mediano, indifferentemente, non ha grande fisico ma è mobilissimo, ha un grande senso del gioco e si trova sempre al posto giusto. Molto abile nell’uscire con la palla e scambiare con i compagni. Anche lui è nel giro della nazionale.
Limido: centrocampista di qualità e quantità, copre una vasta area di campo sa contrastare e avviare l’azione. Ha personalità e in mezzo al campo è un punto di riferimento fondamentale. Nel giro della nazionale.
Calò: trequartista dotato di dribbling e di buone accelerazioni è già molto interessante, ma sembra avere margini di miglioramento notevoli.
Carboni: mezz’ala e trequartista l’ultimo della triade, l’ho visto solo in un’occasione ma mi ha incantato facendomi pensare che se acquisterà la fisicità dei fratelli potrà anche superarne o almeno emularne le geta. Per ora mingherlino (per questo forse gioca poco) ma con i piedi mi sembra straordinario .
Allasufi: giocatore che deve ancora ‘farsi’ ma possiede una tecnica e si esprime con giocate trascinanti. Sui calci piazzati è una sentenza.
Dade: punta centrale dalla fisicità straripante, praticamente incontenibile in categoria. Sta migliorando molto anche nella capacità di giocare con la squadra, dando profondità e aprendo varchi invitanti per i compagni.
Salviato: l’ attaccante, proveniente dal Padova e già campione d’Italia U14 con i veneti, si è subito inserito con personalità e qualità nella nuova squadra sia quando è chiamato ad esprimersi da prima punta, sia quando gioca con un compagno a fianco, spesso Dade, che gli apre gli spazi e col quale ama scambiare. E’ nel giro della nazionale.
Matarrese: prima punta di grande qualità e di notevoli capacità realizzative, è sicuramente uno dei giocatori più interessanti del gruppo, fino a qui un po’ frenato dall’esprimersi al suo top solo da qualche infortunio che non gli ha dato continuità.
Luciano Da Vite
Grazie Luciano….molto ,molto interessan. Ancora grazie !!!
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C’è un errore comunqueNon sono gli U18 ad essere secondi, ma evidentemente gli Under 7, visto Che Berretti e U18 sono la stessa cosa.
Comunque oggi ho visto il posticipo di Inter Empoli Ubedr 18, a Interello. Risultato: 4-1 per noi (Lavelli, De Pieri, Venturini Pinotti).
Prima di dare qualche notizia sulla partita una non tanto tranquillizzante su Lavelli: ho parlato col padre e mi ha detto che non c’è ancora la firma sul contratto. Il ragazzo sostiene che essendo interista, preferirebbe restare. D’altra parte però si rende conto che questo sarà il suo lavoro e quindi deve scegliere l’opzione più favorevole in quel senso.ragionamento che mi sembra da persona responsabile. padre e figlio hanno spiegato a Beppe Riso le loro aspettative che sono queste: il ragazzo vuole giocare e s verrà data la preferenza a chi garantisce un percorso più convincente, rispetto anche a qualche soldo in più o in meno. Riso ha il mandato per trattare su queste basi. Lavelli senior mi ha detto che 3-4 giorni fa anche la juve, aggiungendosi a molte altre in Italia e soprattutto all’estero, ha fatto le sue proposte.
Io sul voler giocare e sulla scelta del percorso qualche perplessità ce l’ho. lavelli è titolare in Under 18 e lo sarebbe all’Inter come ovunque il prossimo anno in Primavera. Poi…sarà quel che lui saprà guadagnarsi, qui o altrove.
Ci può essere al massimo qualche timore per la concorrenza estera, perché è vero che viene un po’ enfatizzata l’abitudine di lanciare i giovani in prima squadra: Casadei, considerato un mezzo fenomeno, a 21 anni non ha ancora presenze nel Chelsea, mi pare. Però è anche vero che ci sono squadre militanti in campionati meno impegnativi che ‘osano’ di più.
Staremo a vedere, ma il timore è forte: anche oggi contro l’Empoli dopo 10 minuti era già andato in gol….
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Ho avuto occasione di scambiare quattro chiacchiere con il selezionatore delle nazionali giovanili, di ritorno dalla Finlandia.
Mi ha confermato che sono rimasti contenti per le prestazioni di Mantini e Mosconi. In particolare su Mantini, la sua valutazione è identica a quella che ho espresso più volte: giocatore prezioso perché dà equilibrio alla sua squadra: ha corsa, capacità di contrasto senso della posizione e anche buona tecnica, senza essere un play alla Pirlo.
Poi abbiamo parlato delle differenze tra ritmo e velocità delle partite che si giocano in Italia rispetto ai pari grado esteri.
Lui tende ad attribuire questa differenza a un fattore, come dire, mentale. nel senso che da noi nelle giovanili si dà troppa importanza al risultato, quando si va in vantaggio non si gioca più con la stessa intensità e spregiudicatezza. Questo in qualche modo crea una forma mentis per cui non si è allenati a tenere costante ritmo e intensità nei 90′.
Io propendo più per due questioni oggettive: la genetica e soprattutto la presenza nei principali paesi calcistici europei (e non solo) di immigrati di origine africana che hanno una diversa fisicità e resistenza, per motivi storici.
Lui pur concordando sulla presenza di questi aspetti ha sottolineato per esempio la differenza con le leggi degli altri Paesi, per cui se un profugo nasce su un’imbarcazione, che so, francese, è subito un francese.
Concordo sul fatto che le nostre leggi siano vergognose in proposito (…altro che razzismo per una parola sfuggita in proposito, che comunque non deve accadere).
Belgio, Olanda, Francia, Germania, Portogallo Inghilterra hanno avuto colonie con le quali intrattengono rapporti privilegiati che agevolano il conseguimento della doppia cittadinanza.
Dalla Libia e dal Corno d’Africa non arrivano grandi giocatori e comunque si tratta di atleti che fanno dell’agilità e non della forza il loro vantaggio. Inter e Milan hanno avuto alcuni giovani di quella regione, che da piccoli facevano sfracelli. Quando gli altri li hanno raggiunti, con in più la possanza atletica, sono scomparsi.
la presenza di giocatori geneticamente super atleti (nel concetto di ‘genetico’ comprendo i fattori e le influenze storiche e ambientali che si sono consolidate nei secoli) a mio parere alza i livelli delle prestazioni fisiche e costringe anchie gli…indigeni a stare al passo o… soccombere (sportivamente) Quindi secondo me i campionati con tanti di origine o discendenza straniera vedono crescere il livello generale delle prestazioni.
naturalmente poi esistono i problemi tattici e di forma mentis inculcata. Come sempre, quando si discute tra persone che vogliono capirsi, ci sono due verità che si integrano
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Ho corretto il refuso nel post. ;)
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Under 18: Inter Empoli 4-1
Formazione iniziale
Tommasi
Della Mora Garonetti Mayè Sardella
Venturini Zanchetta Zarate
De Pieri Lavelli Pinotti
In panchina: Taho, Castegnaro, Chiesa, Sotgia Fois Itraloni Pavesi Mosconi Vanzulli
Grande sorpresa la presenza in panchina di Pit Itraloni. Era un grandissimo nostro giocatore nei pulcini e negli esordienti, molto piccolo ma mobilissimo e con grande qualità. Come spesso accade per queste tipologie di atleti all’arrivo negli under 14 vengono dati in prestito nella speranza che crescano. Di solito non ricompaiono più da noi. Invece a gennaio Pit è rientrato all’…ovile, sembra con un bel curriculum, avendo al suo attivo 23 presenze e 2 gol nell’Under 17 (presumo dello scorso anno) e 18 Presenze e un gol in Primavera, presumo quest’anno. Trattandosi di un centrocampista sono dati interessanti.
Tornando alla partita, bisogna dire che la squadra è veramente forte, soprattutto da metà campo in su: dono 12 minuti aveva già segnato tre gol, anche se uno è stato annullato per un fallo…subito nettamente da un nostro giocatore. L’Empoli non ha mai tirato in porta su azione mentre noi con trame molto incisive ed efficci abbiamo sfiorato diverse altre marcature.
Come dicevo in altre circostante, il problema è la fase difensiva.: l’Empoli è sceso una sola volta e su una mischia in area, mi pare garonetti ha commesso un fallo assolutamente inutile, su un uomo girato e marcatissimo. da qui il rigore e il 3-1.
nella ripresa loro entrano più determinati (il discorso del nostro selezionatore?) e la partita di fa più equilibrata. Dopo aver fallito qualche altra occasione, otteniamo il 4-1 e allora inizia la girandola delle sostituzioni. ma ormai la partita è saldamente nelle nostre mani e il risultato avrebbe potuto assumere proporzioni maggiori.
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Grazie Luciano, interessante anche quanto hai riportato dal selezionatore su differenza di ritmo.
Personalmente credo che le sue e le tue motivazioni coesistano: sia genenetica sia mentalità. Quest’ultima è da sempre parte del dna del calcio italiano per cui una volta avanti si prova a “speculare” sul vantaggio chiudendosi: a volte funziona a volte meno.
Quanto all’interessante report sui giovani, segnalo invece la politica opposta seguita dalla prima squadra. Con due scudetti in cinque anni avranno indubbiamente avuto ragione. Io continuo ad essere sempre un po’ preoccupato per il prox futuro di certe scelte in considerazione delle limitate capacità di stravolgere una squadra, rinnovandola in profondità, sul mercato.
https://www.fcinter1908.it/ultimora/marchetti-linter-ha-puntato-sullesperienza-nei-top-5-campionati-leta-media/
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io ormai mi sono convinto fino a che non si riesce a fare una squadra B, che possa giocare in serie C, sia impossibile per i nostri giovani fare il salto Primavera — Serie A. Ma vale per tutte le squadre Italiane (poi ci sono eccezioni, ma quasisempre in squadre non di primissima fascia e spesso risultano, alla lunga, “meteore”). Pero’ vuol dire investire ancora piu’ soldi, non mi sembra, purtroppo, che la societa’ possa farlo.Anche questa “mancanza di prospettiva” forse un po’ di influenza su chi puo’ permettersi di scegliere(cioe’ e’ un giovane, in qualche modo, “gia’ affermato”) la puo’ fare.
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Roberto: penso anch’io che le due ‘letture’ non siano in contapposizione ma si integrino. Tuttavia ho questo ‘sospetto’: ho visto molti giovani di grande valore scomparire o addirittura ‘rompersi’ quando il livello della prestazione atletica (e quindi l’intensità della preparazione) cresce. Non so se all’estero il fenomeno sia altrettanto diffuso. l’idea che sarebbe facile intensificarla forse cozza con questo problema. E’ il motivo, per esempio per cui le valutazioni su un giovane prima delle categorie allievi sono aleatorie. E’ in quelle categorie che si comincia a lavorare in palestra con i pesi, per il potenziamento ed è lì che si realizza la prima selezione. camarda per esempio che è un 2008 regge già il confronto atletico con i 2005, per questo è facile prevedere per lui un futuro luminosissimo, essendo le doti tecniche e il fiuto del gol innati e …incancellabili. Altri forse potrebbero raggiungerlo o avvicinarlo con lo sviluppo. Alla sua età, con caratteristiche diverse e talvolta ruoli diversi, io ricordo solo Totti, Del Piero, Giordano e Bergomi altrettanto forti.
Quanto alla mentalità…tatticista che frenerebbe l’abitudine a dare tutto per tutti i 90′, senza negare la spiegazione, devo ammettere che non mi convince del tutto. Ho sempre in mente la finale di Istanbul dove l’inter dei vecchietti e dei tatticisti, nel finale ha letteralmente messo sotto sul piano atletico il City, che avrà forse gli stessi impegni, ma anche una quindicina di campioni abbastanza giovani in più, nella rosa. Ma non voglio farne una crociata, diciamo che ho qualche perplessità su questa spiegazione. Nel campionato italiano vedo che tutte le squadre che spingono al massimo non rendono più di un tempo, il primo o il secondo, indipendentemente dal risultato . Forse, dico forse, saper accelerare e saper gestire, secondo le situazioni, è un bene e non un male. Anche se, quando vedo che l’Inter, in vantaggio di uno o due gol dopo un gran primo tempo, entra per gestirenel secondo mi viene una grande paura
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sacrosante le parole dell’intervista di Acerbi. lo dice uno che considera il razzismo la piaga più schifosa tra quelle che affliggono la nostra società.
Leggo la stampa che si distingue per anti interismo felicissima perché sembra che SAteven debba mollrare.
Spero che gli interisti abti Zhang (anche per un po’ di razzismo?) si rendano conto che ciò che fa felice il tuo nemico difficlmente viene a tuo vantaggio
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“Saper accelerare e saper gestire, secondo le situazioni, è un bene e non un male”: 100% concorde.
E’ la critica che avevo mosso ad Inzaghi vedendo sua esperienza alla Lazio ed è il passo in avanti più importante che gli ho visto compiere quest’anno. Da me insperato per cui sono molto felice e ringrazio lui e chi lo ha tenuto.
Il mio riferimento alla gestione del risultato era un commento più generale, non riferito all’Inter, che mi trovava concorde con l’affermazione del selezionatore delle giovanili secondo cui “quando si va in vantaggio non si gioca più con la stessa intensità e spregiudicatezza. Questo in qualche modo crea una forma mentis per cui non si è allenati a tenere costante ritmo e intensità nei 90′”.
Ecco, io questo tatticismo che ti abitua, in modo maggiore rispetto ad altre culture calcistiche, a spezzare il ritmo continuamente per la difesa del risultato tendo a vederlo di più in Italia rispetto ad altri Paesi.
E credo, ma è una mia convinzione che non pretendo sia verità, che questo atteggiamento nell’epoca dei 5 cambi (mezza squadra di movimento) tenda a pagare meno in quanto gli avversari sono in grado di tenere un ritmo alto per fasi della partita più lunghe che in passato.
Poi ovviamente servono i giocatori per avere ritmo – di qualsiasi nazione essi siano. Gli allenamenti fisici sono di alto livello ovunque per cui credo che anche la mentalità possa giocare la sua parte. Atrimenti le squadre africane dominerebbero in nazionale ma non mi sembra sia così.
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https://www.tuttomercatoweb.com/editoriale/un-2006-e-un-2007-fanno-rivivere-i-sogni-di-cr7-contro-messi-il-caso-cubarsi-quando-lanceremo-da-noi-camarda-pafundi-ma-anche-lipani-e-ciammaglichella-1950940
Editoriale molto interessante che, soprattutto, nelle ultime parole sposo al 100%: “nella necessità (finanze ridotte, per tutto il calcio italiano) non c’è il mercato C’è la cantera. C’è la Masia. Ci sono i giovani. C’è il lavoro. C’è coraggio.”
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Mai letto un articolo così vergognosamente populista, nel senso più bieco del termine. Il coraggio non c’entra nulla: gioca chi è più forte. Oggi, non nel 2030.
Le squadre di calcio non sono enti di beneficenza.
Il lavoro si, è importnate. Infatti chi ha dei buoni giocatori lavora per portarli gradualmente al loro top e quindi ad affermarsi.. Lucca che è del 2000 non è un giovane. E’ un mediocre. Oggi.
Pafundi oggi non giocherebbe in nessuna squadra italiana. non perché non abbiamo coraggio. perché se non hai corsa e potenza da serie A puoi fare il fenomeno con i ragazzini ma non puoi giocare (per il momento) in serie a
L’unico giocatore giovane tra quelli citati nell’articolo che può giocare in serie a qualche partita è Camarda. Gli altri al momento possono giocare qualche spezzone solo se le loro squadre non hanno nessun tipo di ambizione di classifica (nemmeno la…salvezza). Felicissimo di tifare per una squadra che non ha bisogno di far giocare giocatori al momento assolutamente inadeguati a certi livelli di agonismo e qualità.
Felice del fatto che la mia squadra pur nelle ristrettezze finanziarie, presenti a San Siro campioni di livello e non giovani in cerca di un improbabile futuro da campioni (quelli che hanno qualche possibilità in questo senso vengono aiutati a crescere con particolare cura.
Se avessi io Camarda , qualche minuto in serie a glielo farei giocare. Non c’entra il coraggio, c’entra il fatto che lui lo potrebbe fare. Altri no o non ancora
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Io comunque capisco chi scrive questi articoli: cerca consensi e lo fa solleticando la pancia dei tifosi. Qual è il tifoso che non sogna di avere tra i giovani il nuovo campione, il fuoriclasse, il giocatore al quale solo l’incompetenza o la mancanza di coraggio dell’allenatore impedisce di esplodere, di affermarsi?
Poi c’è il calcio, che è un’altra cosa. Se neppure l’Udinese fa giocare pafundi, qualche motivo ci sarà. L’udinese lo potrebbe fare perché per lei arrivare nona a tredicesima non cambia nulla.
ma chi allena l’udinese conosce alla perfezione le qualità del momento dei suoi giocatori, ma sa che è suo DOVERE far giocare il più forte. Ci vuole coraggio a sfidare l’opinione pubblica, aizzata da qualche giornalista in cerca di pubblicità. Ma non è coraggio: far giocare chi merita è solo senso del dovere. Poi si può sbagliare, come in ogni cosa. ma è più facile che sbagli chi scrive per sentito dire
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Mi scuso se sono stato troppo drastico nelle mie valutazioni, ma è una questione sulla quale sono molto sensibile. mediamente vedo dal vivo 3-4 partite di giovani alla settimana, con le restrizioni attuali: prima molte di più. Credo di sapere la differenza che corre tra un giovane forte e un professionista pronto. Per fiocare in una squadra come l’Inter bisogna essere al livello dei 22 titolari e sono rarissimi i giovani che possono aspirare a queste situazioni. prendiamo Stankovic che è uno dei pù aventi nel processo combinato crescita/qualità. bravissimo in Primavera, non può competere nè con Calha, né con Asllani. Se un’epidemia mettesse fuori concorso entrambi, io piuttosto che far giocare Ale, proverei Barella o Mikhi da centrale.
I ragazzi dell’Inter li considero un po’ ‘miei’ ragazzi. Voglio loro bene, sinceramente. ma non sono uno di quei ‘genitori’ per cui i loro figli sono i migliori del mondo a prescindere. Ne vedo i pregi e i limiti, spoesso spero contingenti. Del resto raccontatemi di un ragazzo che non trovava spazio nell’Inter e l’anno dopo (quando comunque aveva un anno in più) è andato a fare almeno il co-titolare non dico il titolare in uno squadrone di serie a.
Se l’Inter prende un giovane io sono entusiasta, anche se non lo conosco. Spero che abbiano scelto un potenziale big. ma poi c’è il giudizio del campo e il giudizio del campo è una cosa seria.
Torniamo un attimo a Lavelli, che p fortissimo, secondo me (e la media gol con la percentuale superiore a un gol a partita lo dimostra). Cosa vuol dire che lui è interessato al percorso che gli si offre?. lasciamo perdere un attimo i campionati minori ma in Italia, Germania, Spagna e persino Francia chiunque può garantirgli solo una cosa, che gli garantisce anche l’Inter: essere il prossimo anno titolare in Primavera: magari di essere spesso aggregato alla prima e di fare qualche amichevole con loro. nessuno può garantirgli di più. E l’anno dopo? l’anno dopo sarò quello che lui è riuscito a ritagliarsi con il lavoro e la crescita. nessuno può garantirgli che l’anno dopo sarà titolare. Se non in una realtà di secondo livello
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Pessima prova della Primavera che conferma di attraversare una crisi davvero preoccupante. Non è tanto la sconfitta, in fondo determinata dal fatto che noi abbiamo sbagliato il nostro rigore e i pugliesi hanno segnato il loro, ma tutta la prestazione è stata inaccettabile.
Non critico Chivu perché ovviamente non conosco le condizioni dei giocatori e le motivazioni delle sue scelte: dico solo che io avrei fatto scelte diverse, da fuori, ma non è detto che lòe mie avrebbero dato riaultati migliori.
Per esempio non avrei assolutamente toccato la linea a 4 difensiva.
I centrali hanno praticamente annullato il fortissimo Burnete (fosse stato nella nostra squadra avremmo vinto con due o tre gol di scarto)
Gli esterni sono arrivati spesso sul fondo e hanno messo traversoni o tocchi all’indietro invitanti anche se sfortunati nell’esito.
Senza voler dare la colpa al giocatore la sostituzione dell’ottimo Motta con Cocchi è stata un disastro: avevamo un uomo in più e volevamo essere più offensivi, ma Cocchi ha prima causato il rigore, poi si è fatto espellere. Nel finale per cercare di riacciuffare il risultato ha messo tanti attaccanti (le due punte centrali che inizialmente aveva tenuto fuori e poi anche Mosconi, togliendo Miconi: solo che di fatto ha messo Mosconi a fare…il terzino).
Capisco benissimo perché all’inizio non ha messo punte centrali: Né Spina né Sarr sono punte di sfondamento. Il primo preferisce ‘uscire’ per far entrare i compagni, l’altro è un contropiedista che non sa giocare spalle alla porta.
Chivu ha preferito attaccare la prevedibile fitta difesa pugliese con tre uomini veloci: Kamaté, Enoch centravanti a Quieto. Poteva essere un’idea, ma non ha funzionato.
I problemi sono proprio due, secondo me: la mancanza di una prima punta d’area (io proverei con Lavelli), ma soprattutto il periodo negativo di Akinsanmiro e Kamaté. Con loro due nulli o quasi, l’Inter diventa una squadra normalissima, che può anche vincere, ma può perdere con tutte.
Speravo che fosse un problema di preparazione nel senso che in pratica ottenuta la qualificazione per le fasi finali si sta facendo il lavoro pesante, per poi riprendere sulla velocità e arrivare alle finali al top, ma mi dicono che non è così.
In ogni caso l’involuzione in atto è preoccupante.
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Ciao ragazzi , le partite contro Empoli ed Udinese saranno fondamentali. Entrambe hanno fatto più punti in trasferta e noi rischiamo di sentirci già appagati. Non dovremo abbassare la guardia pensando che sono avversari abbordabili. Ci servono 14 punti, 5 vittorie per il nostro sogno.
Forza ragazzi,
Forza INTER!
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Tankian: io non sono per nulla tranquillo. Il Milan sta facendo risultati e la juve dimostra che quando molli puoi perdere molti punti in poche partite. Concordo che le prossime due sono fondamentali. Non possiamo cosentire al Milan di accorciare
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Lo conosco poco ma per quel poco dico che Hermoso non mi piace e soprattutto per caratteristiche fisiche non può essere il sostituto di Acerbi. Poi magari arriva e fa benissimo. Neppure Acerbi lo volevo- Gli addetti ai lavori valutano considerando una serie di fattori che i tifosi ignorano. ma il lavoro dei tifosi è esprimere, con modestia, opinioni anche preventive. Sperando che, se negative, vengano smentite dai fatti
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Primavera,ultime 5 partite 4 pareggi, una sconfitta. Non proprio un bel andare …
Per l’anno prossimo si dice Handanovich allenatore della primavera. Sono perplesso, niente da dire sulla perso
na chiaramente, ma quando mai un portiere e’ risultato un valido allenatore ?? Ricordo Zoff, poi ??
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Non c’è nulla di deciso, a quanto mi risulta. Chivu non è ancora certo che vada. Handa non è certo che diventi eventualmente il nuovo allenatore. Potrebbe anche assumere il ruolo che fu di castellini: osservatore e preparatore di tutti i portieri. Tutto, secondo le voci che ho raccolto è ancora in divenire. Comunque io ho enorme stima per l’uomo handa. per l’allentore Handa lo aspetteri con fiducia
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Ho esagerato verso i giornalisti che fanno solo il loro mestiere, Volevo solo dire che il coraggio senza il supporto di elementi credibili è temerarietà.Se hai un giovane che ritieni pronto lo devi lanciare, Purtroppo di giovani da Inter ne abbiamo tirati fuori pochi e quei pochi comunque dopo i 22-23 anni
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Auguro a tutti una Pasquetta migliore della mia
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Premetto che non sono assolutamente un esperto di calcio giovanile ma semplicemente un appassionato del calcio nonchè tifoso Inter. Provo però lo stesso a dire la mia. E’ giusto, anzi doveroso, che una società come l’Inter con la sua grandissima tradizione abbia un settore giovanile importante. Credo tuttavia che sia difficilissimo costruire numerosi giocatori che poi si imporranno ai massimi livelli nel calcio professionistico partendo da un’area geografica di reclutamento limitata come la Lombardia o anche il nord d’Italia e tramandando questi giocatori dalle categorie dei più piccoli di anno in anno fino alla primavera. Non sto dicendo assolutamente che questo non si debba fare ma segnalo il mio dubbio che questo sistema alla fine sia veramente produttivo. C’è un modello in Italia in questo momento del quale non si parla molto. Ed è quello della Juventus. I gobbi negli ultimi 4/5 anni sono stati, a livello di prima squadra, artefici di risultati gestionali a dir poco disastrosi. Da una parte hanno sostenuto spese ingentissime per allestire le varie rose e dall’altra non hanno praticamente vinto niente venendo sistematicamente battuti e tal volta umiliati da noi, dal Milan e dal Napoli, facendo magrissime figure anche in Europa. Il tutto condito, tra l’altro, da condanne della giustizia sportiva per gravi irregolarità gestionali. Da una parte perdite di bilancio sanguinose peggiori anche delle nostre e dall’altra risultati a dir poco scadenti. A fianco però alla gestione della prima squadra c’è stata la gestione della squadra next gen i cui risultati, a una mia analisi superficiale e fatta molto da lontano, sembrano a dir poco clamorosi. Non so chi sia il dirigente responsabile di questa gestione ma mi sentirei di fargi veramente i complimenti. Ultimamente da quella squadra è uscita una serie di talenti pazzeschi. Hujsen, Yldiz, Soulé, Illing Junior, De Winter, Fagioli, Miretti, Barrenechea ed altri che mi sfuggono. Non so se sia vero ma da quello che si legge sono tutti giocatori pagati piuttosto poco che ora costituiscono un tesoro tecnico (qualora li vogliano tenere in rosa per glia anni futuri) ed economico (qualora li vogliano vendere) sul quale poter programmare positivamente il futuro. Io, fossi un dirigente dell’Inter, un pensiero su questa gestione lo farei. Forse c’è qualche spunto da prendere.
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kelle: probabilmente hai ragione, ma dei giocatori che citi solo due vengono dalle giovanili della juve (Fagioli e Miretti) e se non sbaglio (ma probabilmente sbaglio) solo Miretti viene alla juve B. fagioli ha giocato in prestito alla Cremonese, in B. Gli altri sono grandi giocatori e si sapeva quando li hanno presi che erano già grandi giocatori: basti pensare alle squadre da cui li hanno presi. Soulé per esmpio era già considerato il più grande talento argentino della sua età. Non sto sminuendo il loro lavoro. Anzi. Se davvero sono riusciti a prenderli a poco sono stati bravissimi. Noi purtroppo non possiamo o non siamo capaci di inserire diciottenni già di livello internazionale assoluto. Noi i giocaotri li dobbiamo prendere dalle squadrette ‘associate’ e se vengono dall’estero devono essere autentiche scommesse..Però, lo ripeto, hai ragione: vorrei poter fare la politica della juve sui giovani di livello internazionale
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Da quel poco che capisco io rispetto alla Juve a noi manca la squadra next gen dove poter inserire temporaneamente questi grossi talenti che da una parte non puoi far giocare nella primavera perchè nel momento in cui li prendi hanno già uno status tale da non essere disponibile a giocare li e dall’altra però non sono pronti per giocare con continuità nella prima squadra.
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sarà anche a causa dei miei problemi esistenziali che mi incupiscono, ma ho timori enormi per questa parita
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Non so che problemi personali tu abbia luciano, di salute o altro, ma Ti faccio i piu’ sinceri auguri di superarli al piu’ presto.
Venendo alla ns grande Inter, ieri partita difficile, come sappiamo molti giocatori sono stanchi, appannati dai molti impegni avuti fin qua.
In particolare l’attacco titolare e’ parecchio “giu”. E quando Lautaro non segna, poi si incupisce parecchio …
Ho spesso criticato Barella per certi suoi atteggiamenti, ma ieri ha, quasi da solo, retto il centrocampo contro un buon reparto avversario, non sembravano esserci tutti i punti attuali di distanta tra le due compagini. Peccato che il goal proprio non rientri nei suoi punti di forza, o fa super-goal o quelli “normali” non gli va di buttarli dentro … Chala appena sufficiente, “poca cosa” rispetto ai suoi alti standard. Mkhitaryan lo abbiamo spremuto fino all’inverosimile, per me e’ gia’ un alieno a fare ancora quello che riesce a fare. Pero’ sarebbe il caso che Inzaghi riesca a dargli un po’ di riposo. Io lo rivorrei bello carico per il Derby. Ho capito che i BBilanisto vogliono vincerlo per, in qualche modo, sminuire la nostra impresa. Cosi’ come qualche opinionista, ex giocatore, non sapendo piu’ come fronteggiare quello che sembra, per loro, “una tragedia” sempre piu’ vicina, comincia a mettere le mani avanti. Dicono, si, si Inter forte, pero’ in questo campionato praticamente non ci sono stati Napoli, Juve/Milan (in momenti diversi), Roma . Se poi il grandissimo e insuperabile Milan (???) vincesse l’EL, a beh questo sminuirebbe di molto (l’eventuale) vittoria dell’Inter. Va beh, non sanno proprio piu’ come superare il trauma che, sembra, delinearsi all’orizzonte, x loro … Buon Lunedi’. A no, siamo gia’ un giorno piu’ vicino al prossimo WE :-)
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Concordo con Becca, in questo momento la Thula non è al top fisicamente e inevitabilmente la squadra ne risulta un po’ condizionata. Normale abbiano un calo: di fatto le hanno giocate tutte per assenza di alternative valide (Sanchez ieri per poco ciccava anche il gol a porta vuota…la fortuna ha voluto che il pallone lisciato di dx abbia sbattutto sul sx).
Su Chala ieri ho capito avesse accusato un problemino nel riscaldamento, in effetti mi è sembrato meno dinamico del solito. Di nuovo ci sta. Ora con un solo impegno a settimana e l’assenza delle nazionali sono più sereno: le forze potranno essere concentrate su campionato mentre i cuginastri avranno l’Europa league e la gobba la coppa italia.
Per me il grande pregio di Inzaghi è quello di aver dato alla squadra più possibilità di segnare: anche ieri segna Dimarco trovandosi in posizione….anomala rispetto al suo ruolo. Ha un paio di chance Pavard presentandosi da punta in area (non solo su corner come fa Allegri il quale proibisce ai difensori di superare la linea di metà campo….consentitemi questa battuta; in ogni caso per quanto mi riguarda lunga vita ad acciuga in bianconero). Bastoni prende il palo, ecc. Sono situazioni che vediamo spesso, non solo ieri, per cui è proprio il timbro della squadra. Bravi.
Nonostante la scaramanzia direi che siamo – anche alla luce del singolo impegno settimanale che ci attende – in ottima posizione per fare i pochi punti che ci mancano per il grande obiettivo. Anche calendario alla mano non mi va di nascondermi dientro ad un dito.
Per il prossimo anno, giusto pensarci sin da subito, urge avere ricambi validi davanti: gente dinamica e fresca che sappia mantenere alto il ritmo ed incidere anche con relativi pochi minuti a disposizione oltre a poter far rifiatare il duo titolare.
In tema, quanto all’edotoriale postato sul coraggio, personalmente – lo ripeto – non sono per fare giocare SOLO giovani sempre e comunque: dico solo che se, per limiti finanziari, posso prendere solo dei mediocri per completare la rosa (completare rosa non significa titolari fissi) preferisco siano mediocri giovani – con prospettive ovvie di crescita – piuttosto che mediocri anziani, con prospettive di calo. Tanto giocheranno pochino, se giudicati non di livello, come è accaduto a gran parte delle riserve dell’Inter quest’anno. E questo, dal mio punto di vista, vale per noi e per l’Udinese o chicchessia.
Ne beneficia anche il conto economico visto che i parametri zero non sono proprio gratuiti e vanno scelti con cura.
https://www.fcinternews.it/focus/i-gds-i-serie-a-nel-2023-oltre-220-milioni-di-commissioni-agli-agenti-inter-in-testa-incidono-i-parametri-zero-951084
Per il resto godiamoci il percorso da qui a maggio.
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Roberto, tu commenti da PC? Io da qualche giorno devo scrivere il msg da un editor esterno e poi inserirlo nella pagina del browser. Se scrivo direttamente, ogni volta che batto la barra spaziatrice, il cursore “esce” dal msg, dovrei scrivere tutto attaccato, senza spazi … (Google-Chrome).
detto questo, ma non trovate che battiamo davvero male i calci d’angolo :sempre sul portiere, o cmq quasi mai la prendiamo noi di testa. Non capisco neanche la pantomima di avere Chala e Dima che fanno finta a turno di battere per poi allontanarsi, ma di fatto non si posizionano in una zona del campo utile ad eventualmente intercettare una respinta. Per non parlare di quando sbagliamo completamente “lo schema” e gli avversari partono in contropiede. E’ successo anche ieri, se non erro.
inzaghi ha dato tante cose interessanti al ns gioco, ma questa cosa dei corner e, in generale, dei calci da fermo sfruttati male non riusciamo a migliorarla.
Non sono riuscito a trovare statistiche su quanti gol abbiamo segnato da corner o su punizione diretta/indiretta, ma penso veramente pochissimi. Tenendo conto che, alla faccia di Mazzarri ( :-) ), di corner ne battiamo sempre tanti, ad ogni partita.
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Non penso di poter mandare il post prima di domattina.
PS a me da un po’ capita di postare senza alcun problema. Io posto da pc
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post inviato
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letto questa mattina:
“Adorante (Juve Stabia): non ci sono più parole per descrivere un calciatore che, da gennaio in poi, ha aggiunto qualcosa di magico ad una rosa già altamente competitiva e che viaggiava a vele spiegate verso la cadetteria. Altri due gol e difesa del Messina che non è riuscita in alcun modo ad opporre resistenza. E ora sono 16!”
E’ sempre una gioia quando un ex canterano fa molto bene
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Tra l’altro anche Merola, nel Pescara, è già a 15 reti
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Ciao Becca, scrivo più spesso da pc dove non ho problemi (mi chiede solo conferma identità via facebook). Come browser sono su edge: firefox ad esempio mi da va tempo fa più problemi
Ogni tanto però anche da cellulare e tendenzialmente riesco anche da li senza particolari problemi.
Sui corner quello che di ci è vero: sarebbe interessante calcolare le reti realizzate in rapporto al numero di corner battuti. Considerando il gran numero di calci d’angolo battuti, non credo saremmo piazzati benissimo.
Resta il fatto che di gran colpitori di testa non e abbiamo: gli unici sono Thuram e Pavard e Dumfries/De Vrj quando giocano. Acerbi non ha lo stacco, idem Bastoni. Gli altri sono piccoletti.
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Luciano pensi che tra Adorante e Merola almeno il primo possa avere la potenza necessaria per arrivare in serie a? Tecnicamente Davide sarebbe assolutamente da serie a ma non ha sviluppato la forza muscolare necessaria
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Nuovo post online!
https://buu.zone/2024/04/03/meno-11-ma-che-fatica-inter-empoli-2-0/
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