
Che l’Inter abbia raggiunto una dimensione europea, non lo dico io, ma le cifre: una finale europea giocata alla pari con il City, poi sette partite consecutive di CL senza una sconfitta e l’ultima contro una squadra spagnola, abituata a stare al vertice, con vittoria netta aldilà del punteggio.
Intendiamoci, nulla viene conseguito in modo definitivo: per esempio, nel deprecabile caso si uscisse nel ritorno a Madrid, la dimensione non verrebbe a mio avviso messa in discussione, ma una sconfitta netta, nelle proporzioni oltre che nel gioco, riaprirebbe il discorso.
Ma questo è il calcio, per cui nulla è mai acquisito definitivamente, come dicevamo.
Per il momento quindi godiamoci questa situazione per certi versi eccezionale anche per chi ha una storia gloriosa come la nostra.
Lo stesso triplete è stata una cosa fantastica, ma estemporanea, che non ha avuto un seguito, perché ben presto siamo sprofondati della mediocrità, dalla quale risalire, a livello internazionale ma non solo, è stato arduo e ha richiesto tempo.
Proprio per questo io non mi scandalizzo se la juve, per esempio, dopo la dissoluzione del gruppo storico, fatica a ritrovare le posizioni che le erano proprie, più che altro in Italia, ma anche all’estero dove, senza vincere godeva di una certa considerazione (due finali di CL).
Non solo non mi scandalizzo, ma mi auguro che per ricostruire una squadra vincente le servano ancora… molti molti anni.
Questo discorso e questo confronto però aprono un nuovo scenario di analisi e/o di discussione per le quali la partita di ieri costituisce solo un’occasione, per quanto importante.
Personalmente mi sento non tanto di modificare quanto di precisare più correttamente il mio pensiero sui diversi modi di giocare a calcio.
Oggi ci sono squadre che sono bravissime tecnicamente e corrono tantissimo.
Una volta la squadra ‘inferiore’ poteva pensare di spuntarla mettendola sul piano della corsa.
Oggi, almeno contro queste avversarie non è più possibile
L’altro modo per provare a non soccombere è mettere il ‘pullman’ davanti alla porta e provare con qualche ripartenza.
Come per esempio ha fatto con successo l’Inter del triplete a Barcellona e a Londra con il Chelsea.
Quelle due squadre erano superiori all’Inter che però restava una squadra fortissima avendo una difesa di ferro, un centrocampo di grandi campioni e punte con gamba e classe.
Che questa soluzione, nelle situazioni citate, sia ancora favorevole, lo confermano anche quelli che lo negano, perché ho spesso letto loro dichiarazioni per cui: “se avessimo segnato, la partita sarebbe cambiata perché loro si sarebbero scoperti e noi avremmo avuto più spazi per ripartire.“.
Detto questo, bisogna riconoscere che oggi se vuoi provare a vincere, in Italia come all’estero, non una sola partita, ma uno scudo o una coppa internazionale, non puoi limitarti a difendere e sperare in un contropiede o in una testata su mischia, ma devi fare benissimo le due fasi.
In questo senso lo riconosco: una squadra che vuole vincere una competizione deve essere in grado di alternare le due tipologie di gioco, ma soprattutto deve saper utilizzare entrambe al meglio.
Per questo non mi convincono (ma è solo un piccolo inciso polemico) le teorie per cui un allenatore che ha vinto sei scudi e disputato due finali di CL, oltre ad altre cosette, non sappia fare gioco offensivo ma si limiti a difendere, buttare palla avanti e sperare in un colpo di fortuna.
Lo si diceva, per esempio, anche di Conte, ma il Conte che ho visto all’Inter faceva un gran gioco, anche se meno spettacolare di quello realizzato dalla miglior Inter di Simone.
Mi sento quindi di precisare, in parte correggendo precedenti formulazioni verbali, che oggi se vuoi raggiungere una dimensione di vertice non puoi possedere solo l’arma della difesa e del contropiede, sia pure incisivo (e a renderlo tale soprattutto è la qualità degli interpreti: chi lo organizza, chi lo materializza con profonde percussioni e chi lo conclude).
Una delle più belle azioni di contropiede che si possano immaginare, per esempio, si è vista ieri quando Lauti, nella nostra metà campo ha conquistato palla, servendo Miki che si è proposto in verticale, immediata apertura per Dimarco, che con un crossa tagliato libera al tiro in piena area Arna, che, solo, colpisce male e manda alto.
Ecco questa azione, come del resto una grande azione corale offensiva, non la puoi fare se hai giocatori modesti tecnicamente e/o atleticamente al posto di Lauti, Miki, Dimarco e dello stesso Arna, che pure nell’occasione ha sbagliato (ma aveva avuto una ‘lettura’ giusta).
Stessa cosa sull’azione del gol, in cui la ripartenza avviene riconquistando palla a metà campo e con una percussione irresistibile di Lauti, che sbaglia la conclusione (a destra si era proposto Dumfries), ma sulla respinta arriva Arna che aveva seguito l’azione.
O anche nel primo tempo, quando invece Thuram fa tutto da solo strappando palla nella nostra metà campo, auto lanciandosi e seminando così Witsel per poi servire una palla d’oro a Lauti che sbaglia l’agevole conclusione.
Questo per ribadire che la grande squadra deve possedere un efficace gioco offensivo (che l’Inter, quando è al top, ottiene con la qualità dei giocatori e con la cosiddetta ‘liquidità’ delle posizioni, cioè con gli smarcamenti e gli inserimenti continui) ma deve anche saper giocare di rimessa, costruendo un solido muro difensivo e avendo le qualità per sfruttare gli spazi che si aprono per le ripartenze.
Ho letto dichiarazioni, anche di Inzaghi e di qualche giocatore, per cui l’Inter nel primo tempo avrebbe giocato meno bene e poi avrebbe fatto una grande ripresa.
Probabilmente è vero, ma io da tifoso, non da ‘studioso’, non l’ho vissuta così.
Nel primo tempo noi abbiamo creato diverse occasioni molto chiare e loro non sono mai stati pericolosi.
Nel secondo tempo loro hanno attaccato di più, noi abbiamo abbassato la linea difensiva, corso almeno tre pericoli molto seri, due con Lino e uno con lo scontro a tre de Vrij -Sommer – Llorente e per contro approfittando degli spazi che si aprivano, abbiamo avuto qualche occasione in più, compresa quella del gol.
Sempre da tifoso devo dire che l’inizio di ripresa non mi lasciava per nulla tranquillo, ma per fortuna (o per bravura dei preparatori e di chi chi ha costruito la rosa) i nostri, compresi i subentrati, avevano ancora gamba e nel complesso il computo delle occasioni è stato anche nel secondo tempo nettamente a nostro favore.
Penso che a Madrid sarà difficilissimo, perché noi non avremo probabilmente Thuram e bisognerà verificare le condizioni di Acerbi, mentre loro butteranno nella mischia, oltre allo scontato sostegno dello stadio, tutti i giocatori d’attacco (anche Llorente e Morata, che qui hanno utilizzato parzialmente).
Per di più secondo me la loro rosa (non parlo del miglior ‘undici’) nel rapporto numero/qualità non ha nulla da invidiare alla nostra e noi avremo altre partite durissime, a intervalli di 3 giorni che potrebbero mettere a dura prova l’usura di qualcuno.
Nonostante il vantaggio importante in campionato, infatti non possiamo permetterci di sottovalutare le partite con Lecce, Atalanta e Genoa e dovremo giocarle come se fossero partite decisive, perché in effetti lo sono.
Dicevo però che questa partita europea, dopo tutte le altre ci colloca di diritto tra le grandi del calcio e anche una deprecabile eventuale uscita a Madrid (sgraaat) non intaccherebbe questo riconoscimento, a meno di un vero, ma imprevedibile tracollo.
Quindi a San Siro, ancora una volta, come in tante altre occasioni, abbiamo visto davvero una grandissima Inter e il merito ancora una volta va dato a tutti: dalla società, all’allenatore, al gruppo di giocatori.
Ma non parlo solo di capacità offensiva: lo scorso anno, a fine campionato avevamo segnato 71 gol, ma ne avevamo subiti 42 (media 1,1 per partita).
Quest’anno in 24 partite abbiamo subito solo 12 gol (0,5 per partita, meno della metà).
Non solo, ma in molti match abbiamo chiuso subendo zero o un tiro in porta.
Anche ieri, nessun tiro nella luce della porta.
E anche in CL abbiamo subito 5 gol in sette partite (media 0,7 che in un contesto europeo è buonissima)
Abbiamo disputato sette mesi straordinari, da grandissima squadra; ma, come ha detto lo stesso Inzaghi, per un giudizio definitivo saranno decisivi i 3 mesi che mancano, perché tutto è ancora in gioco e si deciderà sulla lunga distanza.
Io, da tifoso, guardo al futuro con un po’ di inevitabile timore, ma anche con la certezza che in tanti anni mai ho visto la mia squadra vincere 20 partite di campionato su 24, perdendone una sola e passare senza sconfitta sette partite di CL su sette, sempre tra l’altro giocando bene, spesso in modo entusiasmante.
Si diceva che il Cholo da allenatore intelligente, forse anche in base ai componenti della rosa, aveva modificato il modo di giocare e credo sia vero, con una sola eccezione: la ‘tignosità’ che pretende dai giocatori (16 falli commessi contro 10 e 4 cartellini gialli contro 2)
Per il resto anche i dati statistici (oltre a quelli di percezione immediata visiva) confermano che Simeone ha presentato una squadra più aperta e manovriera, ma continuando a portare molto rispetto a un avversario che ormai nessuno a livello continentale può permettersi di sottovalutare.
Secondo me però è emersa (ieri, perché… domani è un altro giorno e si vedrà…) la nostra miglior qualità tecnica:
- Possesso palla: 56% a 40%;
- Passaggi totali: 615 a 478;
- Percentuale di passaggi riusciti: 87% a 84%;
- Dribbling riusciti: 7 a 3 (???);
- Precisione al tiro: 20% a 0%;
- Cross: 21 a 14;
- Tiri totali: 19 a 7;
- Tiri in porta: 5 a 0;
- Tiri fuori: 7 a 6
- Tiri ribattuti: 7 a 1;
- Occasioni da gol 2-0 (devo ribadire che questo dato è molto soggettivo).
Loro prevalgono solo, oltre che, come detto, per numero di falli e per cartellini,
- per i palloni intercettati: 15 a 12,
- per i contrasti vinti: 14 a 9.
A conferma, mi sembra di poter dire, di una nostra superiorità qualitativa e tattica e di una loro maggior animosità.
Dopo aver visto il match e leggendo questi dati, potrebbe sembrare che la nostra ‘superiorità’ ci possa mettere ragionevolmente al riparo da sorprese negative nel ritorno, ma non è così, sarebbe un errore fatale crederlo.
Allenatore e staff hanno ora un compito arduo da affrontare: arrivare al match di ritorno nelle condizioni migliori, senza perdere punti in campionato.
Poi, la parola passerà al campo.
Le pagelle
Sommer:
rischia l’integrità fisica nello scontro con Llorente e de Vrij, sulle conclusioni di Lino mi sembra ben piazzato, con i piedi lavora bene.
Sono stanco di dargli la sufficienza solo perché non gli arrivano tiri: merita un…
7
Pavard:
insieme a Darmian deve prendersi cura dell’avversario più pericoloso.
Nel primo tempo lo neutralizzano e il francese spinge creando superiorità.
Nella ripresa Darmian cala e lui deve sdoppiarsi nelle diagonali e nelle ‘uscite’ sull’esterno.
7
de Vrij:
sembra in buona crescita di condizione (anche se non si è mai meritato meno della sufficienza).
E’ bravissimo nel tempismo degli interventi e nell’organizzare l’uscita e lo si sapeva.
Temevo un po’ la maggior fisicità di Morata sulle palle alte e in effetti una volta viene ‘bruciato’, ma, non perdendo il contatto, lo costringe a deviare fuori.
Bastoni:
in grande crescita, speriamo che duri fino al termine della stagione.
Attentissimo in marcatura, bravo nelle diagonali, sempre concentrato e efficace negli smarcamenti.
7.5
Darmian:
come alcuni compagni probabilmente sente la tensione della gara e sbaglia un paio di palloni agevoli. Si riprende e svolge il suo lavoro con la consueta abnegazione, ma non con l’abituale intensità.
6
Barella:
prestazione clamorosa di quello che è ormai senza dubbio il miglior calciatore italiano e tra i migliori centrocampisti d’Europa. E’ ovunque e sempre lavora con qualità. Quando si esprime a questi livelli è come giocare in dodici.
8
Calhanoglu:
avverte la pressione della gara e quella… fisica del Cholo, che lo fa aggredire con grande intensità sapendo che è la principale fonte del nostro gioco.
Sbaglia qualche palla non da lui nella prima fase, ma alla distanza riesce a riprendersi le redini del gioco.
6.5
Mkhitaryan:
la prima prestazione solo sufficiente di questa stagione fino ad ora semplicemente fantastica.
Pressato da centrocampisti meno tecnici ma più potenti anche lui come il turco perde qualche palla inizialmente e non ha la possibilità di strappare per aiutare l’attacco.
Resta in posizione e si rende comunque prezioso.
6
Dimarco:
l’unico spunto offensivo di rilievo è il cross meraviglioso con cui libera al tiro un compagno.
Per il resto tiene la posizione senza subire ma senza dare il solito contributo.
6
Thuram:
parte benissimo mettendo a soqquadro la difesa madridista. In particola quando conquista palla nella metà campo, si lancia, recupera metri a Witsel, resiste alla carica e serve una palla d’oro a Lauti.
Poi tentando un tiro da fuori si infortuna.
Grave perdita.
6.5
Lautaro:
leader tecnico e agonistico anche nella giornata in cui fallisce almeno due conclusioni agevoli.
E’ d’esempio a tutti per l’impegno che profonde al servizio della squadra, anche realizzando giocate pregevoli.
In occasione del gol, il Lauti al top della condizione avrebbe realizzato direttamente, comunque costringe Oblak alla respinta imprecisa sfruttata da Arna.
6.5
Arnautovic:
comincia a rivelarsi meno un… errore di mercato di quanto si pensasse.
E’ vero che sbaglia tre gol, ma poi realizza alla quarta occasione.
E ci costringe a porci una domanda; non è che la sua presenza in area è estremamente pericolosa per la difesa avversaria?
Quattro palle gol in mezza partita negli ottavi di CL non sono poche.
Se continuerà a crescere, diventerà indispensabile, col sommarsi delle partite.
6.5
Dumfries:
il suo ingresso dà alla squadra gamba per le ripartenze (e per i rientri) nuovo vigore e freschezza atletica, si propone in modo irresistibile per alcuni ottimi cross.
7
Carlos Augusto:
conferma la crescita che lo sta portando a livelli di assoluto valore.
Resistente e accorto in fase difensiva (splendido un recupero su Griezmann, mi pare) ha gamba e qualità quando spinge.
7+
Frattesi:
rivitalizza la squadra con la sua freschezza, la sua corsa, l’intensità e la concentrazione che caratterizzano la sua prestazione.
Dimostra che si può essere decisivi anche dalla panchina.
7
All. Inzaghi:
porta la squadra a questo primo scontro degli ottavi in condizioni ottimali, oltre che da primo in classifica con un buon margine.
Deve confermarsi, ma ora deve essere considerato sicuramente un top nel suo lavoro.
Eccellenti le sostituzioni (anche un po’ di merito ai bistrattati Marotta e Ausilio che gliele hanno approntate?).
7.5 (Non gli dò di più per scaramanzia… spero di averne presto l’occasione)
Under 17: Inter – Cittadella 2-1 (Kukulis, Iddrissou)
Formazione iniziale:
Taho
Ballo, Kangasniemi, Nenna, Sorini
Zarate, Cerpelletti, El Mahboubi
Iddrissou, Humanes
Kukulis
L’ho scritta come un 433 ma in realtà le posizioni in campo erano molto fluide: di fatto Cerpelletti era l’unico centrocampista di posizione, mentre ben 5 giocatori avevano attitudini praticamente solo offensive.
Partita interessantissima per me, perché per la prima volta vedevo in campo insieme tutti i cinque nuovi acquisti stranieri e in particolare, oltre ai 4 di luglio, anche il centrale finlandese preso a gennaio.
Partita di grande importanza, comunque, perché vincendola l’Inter appaiava il Monza al secondo posto e lasciava alle spalle l’Atalanta.
Diciamo subito che è stata una vittoria molto sofferta, per alcuni ‘vizi’ congeniti di questa squadra con diversi giocatori che si specchiano eccessivamente nella loro presunta bravura e comunque con una mancanza di equilibrio che la porta a rischiare molto, sulle ripartenze avversarie, soprattutto se non si riesce a concretizzare il lavoro offensivo.
Questa volta ci si era pure riusciti, perché dopo pochi minuti si era sul 2-0, noi giocavamo meglio e sembrava dovessero venire altre reti.
Invece sbagliavamo la misura o i tempi dell’ultimo passaggio, ci compiacevamo troppo nella ricerca della giocata e tiravamo in porta col contagocce.
Il Cittadella era l’opposto nostro: una squadra che lottava in modo furibondo, senza pretese di spettacolari colpi individuali e soprattutto anche in svantaggio di due reti continuava a difendere in undici nella propria tre quarti, puntando sul contropiede, orchestrato dall’ottimo capitano Pozzato e condotto da due punte veloci, intraprendenti, che miravano al sodo.
Il tempo era avviato a concludersi sul 2-0 per la nostra sterilità in avanti e perché le poche puntate offensive dei veneti venivano controllate sia pur con qualche affanno, solo in un paio di occasioni, dai nostri difensori.
Poi, all’improvviso, un errore pacchiano di un nostro difensore (non ho visto di chi si trattava essendomi un attimo distratto, poiché la palla era gestita dalla nostra difesa).
Fatto sta che è stato servito l’attaccante veneto, Taho è uscito alla disperata ma è stato aggirato e, mentre recuperava la posizione e due difensori retrocedevano sulla linea, mi pare fosse Iddrissou che falciava in area, abbastanza inutilmente, il loro attaccante.
Calcio di rigore e primo tempo finito 2-1.
Nel secondo tempo la musica cambiava: erano i veneti a fare la partita alla ricerca del pareggio e noi avevamo la possibilità di ripartenze soprattutto sulla destra, dove l’asse Ballo-Iddri funzionava benissimo.
Arrivavamo spesso sul fondo ma non siamo mai stati lucidi nell’ultimo passaggio e comunque nel gestire la palla in area.
La loro pressione cresceva e noi soffrivamo molto.
Loro hanno avuto l’occasione del pari con una bella azione corale conclusa con un tiro violentissimo che batteva sotto la traversa e usciva, ma Taho per un soffio non la buttava dentro sul rimpallo
Finalmente il mister ricorreva ai cambi che invocavo da tempo: rafforzare il centrocampo con l’ingresso di Mantini, reduce dal confronto con la Francia in nazionale, e di Mancuso, che rilevava El Mahboubi, mettendosi all’ala sinistra, ma certamente dava alla squadra più peso anche in fase di contenimento.
Anche il cambio di Kukulis con Tassotti e poi l’ingresso di Rovere davano maggior vigore e solidità.
Si soffriva, perché qualche occasione la creavamo noi, ma loro premevano e, in quelle condizioni, il golletto ci può sempre scappare.
Tutto è finito bene, ma le perplessità su questo gruppo, che non a caso ha 12 punti di distacco dal Milan, resta.
Anche se, oltre a qualche assente, la panchina non era certo ‘povera’: Biz, Verre, Stante, Luchetti, Mantini, Rovere, Mancuso, Tassotti, Carrara.
Secondo me gli uomini per far meglio ci sono, ma forse l’allenatore ha l’obiettivo di far crescere individualmente alcuni giocatori più che di puntare ai risultati immediati.
Pagelle
Taho: incolpevole sul rigore e… sulla traversa, mi è sembrato sempre molto sicuro
Ballo: ottimo nello spingere e nel sovrapporsi a Iddri. La velocità lo aiuta anche nelle fasi difensive.
Kangasniemi: ha ancora sedici anni, un fisico da vero centrale per l’altezza notevole che gli consente di vincere quasi tutti i duelli aerei. E’ anche ‘pulito’ nel giocare il pallone (si vede che ha giocato anche da centrocampista), ma non ha il tono muscolare che ci si aspetterebbe da un atleta della sua caratura.
Al momento per me non è pronto per affrontare partite tiratissime con avversari di grande potenza atletica, però probabilmente ci si può lavorare.
Sorino: l’unico 2008 in campo.
Con i pari età fa la differenza.
Qui ha mostrato qualcosa di interessante, ma un po’ ha anche sofferto
Cerpelletti: pur avendo un buon piede più che un buon fisico, inizialmente era l’unico centrocampista capace di fare un po’ da filtro, di tenere la posizione: gli esterni erano puramente offensivi, come del resto Humanes, e Zarate faceva la mezz’ala o comunque spesso giocava da solo.
Zarate: le qualità le ha, la personalità pure, ma a mio parere deve migliorare molto nel giocare per e con la squadra.
(Mantini: quando entra, la squadra smette di soffrire o quasi. In ogni caso ritrova un po’ di equilibrio. Per me questa squadra deve giocare con 3 centrocampisti puri e uno deve essere il ‘Manto’.)
Iddrissou: quando cambia passo non lo prende nessuno. Deve migliorare nella lucidità in area e nell’ultimo passaggio.
Humanes: che abbia buoni piedi e qualche idea interessante mi sembra appurato, ma non basta, al momento, per emergere in un campionato come il nostro.
El Mahboubi: vale il discorso fatto per Humanes, anche se mi sembra un po’ più grintoso. Qualcosa di bello i due hanno combinato sulla sinistra, ma deve crescere molto l’incisività.
(Mancuso: rivisto in campo ho cambiato ancora le mie impressioni: fisicamente è esilino, almeno di busto e spalle, però ha qualità che, in attesa del necessario potenziamento muscolare, gli permettono di cambiare una partita.)
Kukulis: l’ho trovato molto più combattivo e forte fisicamente rispetto alle prime uscite. Gli manca però lo spunto vincente.
(Tassotti: non sarà un fenomeno sul piano tecnico, ma il suo contributo sostanzioso lo assicura sempre.)
In conclusione: magari l’occhio più addestrato dei nostri dirigenti alla fine avrà ragione, ma a me sembra che, almeno se si vuole lottare per i vertici oggi, la squadra ‘italiana’, o quasi è ancora più competitiva.
Ma, ripeto, le possibilità che i ‘nuovi’ possano crescere, ci sono.
Luciano Da Vite
Mi sento in linea al 100% con te, Luciano.
Soprattutto riguardo Barella..ricordo che in questo blog qualcuno lo aveva paragonato a Rabiot, Tonali, addirittura Locatelli. Beh, con tutto il rispetto, per fare certi paragoni bisogna essere o ciechi, o Buventini.
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Aggiungo una piccola menzione per Pavard: a questo punto mi sembra un netto upgrade rispetto a Skriniar.
Probabilmente più forte in marcatura pura lo slovacco, mentre il francese è molto più tecnico ed in generale più completo. Inoltre mi sembra abbia una “furbizia” internazionale maggiore ed anche 2 anni in meno.
Col ritorno di Dumfries in forma, la fascia destra con Pavard, Barella, Frattesi..magari non è al livello di quella sinistra (considerando anche il “ricambio” C.Augusto) però di sicuro inizia a far paura .. :)
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Posto che concordo i team che puntano a vincere debbano sapersi adattare al momento, sul tema gioco/non gioco cerco di chiarire quello che è il mio punto di vista.
Quando si citano i contropiedi Inter, farei alcuni distinguo. Primo, rubare palla a metà campo è frutto di una pressione tendenzialmente più alta rispetto a chi fa contropiede classico, ossia schiacciati tutti negli ultimi 30 metri per poi sciropparsi 70 metri di campo. Secondo, se Lautaro o chi per lui ha tre alternative a cui passare la palla in ripartenza significa che quattro giocatori, mezza squadra, è propensa a spingere …..di nuovo un approccio molto diverso dal classico contropiede in cui due giocatori (o uno solo) devono “arrangiarsi” nel fare tutto da soli perchè i compagni stanno dietro. E che ha a lungo caratterizzato il calcio italiano (ancora oggi praticato).
In molte occasioni i tre difensori si sono trovati a centrocampo con due centrocampisti a scalare dietro formando un 433 con però i difensori….centrocampisti. Io ci vedo un grande lavoro che poi fa dire ad alcuni soloni “normale, con questa rosa”. No, perchè qualcun altro (con rosa simile) non propone questo calcio. E ne ha tutto il diritto se lo ritiene più efficace ma…..io sono contento che questo qualcuno stia su una panchina differente da quella della mia squadra.
Questo per dire che il calcio proposto da Inzaghi (ma non solo da lui, anche il Cholo sta andando in quella direzione, Guardiola è li da anni, ecc.) è totalmente diverso da quello “classico di attesa e contropiede” (chiamamolo così) a cui si era abituati. Anche quando la squadra sembra rifiatare rallentando il ritmo.
E, sempre a mio avviso, questa è la risposta che alcuni tecnici più lungimiranti stanno adottando per esaltare le qualità tecniche superiori dei propri giocatori che, altrimenti, risulterebbero annullate/affievolite da una preponderanza fisica che la sta facendo sempre più da padrone nel gioco del calcio. La fisicità livella la tecnica: se sfidi l’udinese (esempio in quanto squadra fisicata) a soli uno vs uno, rischi di non spuntarla. Lo abbiamo visto recentemente. Se la squadra fa certi movimenti, ecco che si ricreano le condizioni perchè la differenza tecnica possa emergere.
Lo step che Inzaghi ha fatto è garantire un equilibrio difensivo finora eccellente facendo in modo che la squadra sappia alternare aggressioni a momenti in cui palleggia compatta. Ritengo tale risultato sia, tuttavia, figlio sempre dello stesso principio: muoversi in modo sincrono e non in modo individualistico.
Quest’ultimo è tipico dellesquadre che sia basano sul “classico” contropiede o sulla perenne ricerca dell’uno vs uno. I risultati, con questi approcci, tendono a variare di più a seconda della condizione fisica dei singoli giocatori. Il Bilan ne è un esempio: costante ricerca della sfida individuale. Non a caso hanno strisce in cui ottengono grandi risultati per poi fare prestazioni indegne non appena “l’individualità” su cui si basano tende a essere in panchina oppure a non essere in forma. Con questo non sto dicendo che Pioli sia un fesso ma, almeno a mio avviso, è abbastanza palese come non cerchi soluzioni di squadra come altri tecnici ma tenda di più a puntare sul singolo perchè evidentemente convinto sia il modo migliore per vincere.
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A completamento di quanto sopra Arnautovic, per fare un esempio, è criticato (anche giustamente) per la quantità industriale di gol sbagliati (non solo contro Atletico).
Il giocatore, nonostante sia per me molto più scarso di Lautaro e Thuram, ha tante occasioni perchè fa parte di un ingranaggio che va oltre le sue non eccelse qualità.
Okafor, per fare un altro esempio, che pure per me è un buonissimo giocatore (con il difetto di infortunarsi troppo spesso) non dispone invece delle occasioni che ha Leao perchè quest’ultimo ….se le crea da solo e il gioco del bilan non è tale da mascherare la differenza tecnica.
Poi per vincere ovviamente serve la qualità – quella che fa si che il Toro abbia 20 gol e un altro nelle sue condizioni ne avrebbe la metà – però questa rischia di essere meno valorizzata se non inserita in un certo contesto. Il Toro a Torino sono sicuro segnerebbe molto ma molto meno: nell’allungo non è irresistibile come abbiamo visto anche martedì. Difficile possa fare il contropiedista puro.
Non è un caso, inoltre, che i nuovi da noi ci mettano tanto a trovare posto in squadra. Parlo ad esempio di Frattesi o ora di Buchanan – che per molti meriterebbero più spazio in quanto buonissimi giocatori – mentre da altre parti un giocatore comparato il mercoledì, il sabato va in campo. I movimenti che vediamo richiedono sincronismi su cui occorre lavorare. E intelligenza del calciatore (vero Lukaku?). Se, invece, predilogo un calcio più semplice fatto di difesa e/o uno vs uno, basta che uno sia valido tencicamente/fisicamente e può tranquillamente trovare spazio sin da subito. Come vediamo anche il club di fascia alta
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Non sono d’accordo su quasi nulla. Rubare palla nella nostra metà campo da parte di un attaccante, non è affatto segno di una pressione alta, ma di…attaccanti che rientrano bassissimi. Altrimenti la ruybavano nella tre quarti avevrsaria.
Poi non so tu che partite hai visto. Io ho visto nascere il catenaccio all’italiana, con l’Inter di Foni, che copiava il verrou della nazionale elvetica.
Quell’Inter aveva tre difensoripiù un tornante di destra (armano) che faceva il terzino per liberare Blason che appunto si posizionava alle spalle di Giovannini.
Poi aveva tre mediani (Neri Mazza e Nesti) e tre attaccanti che non tornavano MAI a difendere e non ne avevano le caratteristiche. Non solo, ma il terzino Armano era il secondo miglior cannoniere della squadra e nesti segnava pure parecchio.
Io non ho mai visto una squadra chiudersi e ripartire con un solo uomo, nessun contropiede avviene così, a meno che chi strappa palla non sia il giocatore più avanzato e non abbia più nessun avevrsario fra sé e il portiere..
Anche l’Inter di Mou, che non era Guardiola, lasciava spesso solo Milito in avanti e difendeva bloccata dietro. ma anche quell’Inter senza essere ‘moderna’ ripresa palla ripartiva con 4 o 5 giocatori. Persino… la juve di Allegri, checché se ne dica non attacca mai con uno o due giocatori.
E l’Inter di HH aveva in Facchetti un grande goleador.
Insomma, non è che si può criticare un modo di giocare inventandoselo come ci piacerebbe fosse, per dare corpo alle nostre critiche.
L’Inter quando parte in contropiede parte con 3-4 giocatori al massimo (spesso meo), come fanno tutte. la differenza semmai consiste nella cosiddetta ‘liquidità’ cioè nella capacità (e nella gamba) degli esterni e delle mezze ali (Barella, Mikhi e Frattesi, quando gioca) di partire in contropiede sapendo che qualcuno occuperà il posto dell’assaltatore.
Quando riparte, anche il sassuolo riparte nello stesso modo e noi ne sappiamo qualcosa.
ma il discorso è semplice: se c’è davvero una verticalizzazione solo due o tre possono partecipare perché gli altri sono tagliati fuori in partenza.
Altra cosa è il fatto che quando scatta una ripartenza anche i giocatori non coinvolti si alzano (con un diverso passo), in moo che tutta la squadra salga. Ma anche questo lo fanno tutti: infatti quando per stanchezza la squadra non ‘segue’ gli assaltatori, si perde, perché la squadra con 30-40 metri di campo tra le punte e il resto è destinata a soccombere..
Quindi oggi tutti attaccano in massa (con i difensori a metà campo e difendono in massa (con gli attaccanti nella propria metà). le differenze ovviamente ci sono ma sono soprattutto una conseguenza delle scelte sugli uomini, delle loro qualità e anche dell’organizzazione di gioco.
Il pregio di Inzaghi secondo me è quello di aver scelto certi uomini (non so se avete notato,. ma nelle partite improtanti, a meno di una moria generalizzata, i giovani che alcuni invocano al posto dei biechi anziani a parametro zero, non vedono mai il campo) e di aver organizzato un gioco di compensazione nei movimenti estremamente efficace perché attuato da grandi campioni. Alla Lazio vinceva solo qualche partita importante. Qui, con giocatori complessivamente molto più bravi, fa molto meglio ed è riuscito anche a correggere certi difetti ‘difensivi’ della sua organizzazione.
Inzaghi sta facendo iun lavoro perfetto. A me resta un piccolo dubbio: vediamo se questo gioco funziona anche quando la squadra non è al top. nei due anni precdenti non è stato così.
ovvio che la mia speranza sia quella di una conferma, a partire dalle partite di lecce, col genoa, con l’Atalanta e di Madrid. Io sono fiducioso e speranzioso
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Non concordo assolutamente sul fatto che tutti gli allenatori pratichino, con sole piccole varianti, lo stesso calcio.
Lettura, per me (senza polemica), troppo semplicistica che non giustificherebbe stipendi diversissimi tra tecnici e scelte societarie che snobbano chi ha un buon cv a fronte di novizi che, però, propongono certe idee. Se fosse tutto e solo una questione di qualità di uomini – comunque importante per certi traguardi, ci mancherebbe – si potebbe scegliere a …caso.
I risultati vanno parametrati a cosa hai tra le mani: se produci valore, ossia fai crescere il valore dei calciotori che ti sono stati dati, hai fatto bene. Se ti fai battere da chi è più attrezzato di te, non hai fallito. Diverso se finisci dietro chi è meno strutturato.
Il calcio che citi non l’ho vissuto ma oggi, con la forza atletica diffusa, se uno o due giocatori si disinteressano ad una fase del gioco tutta la squadra ne risente sottoforma di prestazioni complessivamente deludenti. Che non significa perdere, si può vincere anche facendo schifo, ma alla lunga le chance di prevalere si riducono.
Attaccano “sapendo che qualcuno occuperà il posto dell’assaltatore”: dici niente…è il succo tra un certo tipo di calcio e …un altro.
Quando uno schiera in campo Milito, Eto, Pandev e Snejder, nel calcio di oggi (non quello alla moviola di 60 anni fa) è il segnale di volersi. Altri tecnici i numeri 10 o gli esterni offensivi li fanno giocare seconda punta altrimenti sbilanciano la squadra. Comunque fatti loro.
In ogni caso ribadisco, ogni parere è lecito ci mancherebbe.
Thuram elongazione, peccato, speravo contrattura. Importante recuperarlo per Atletico
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Volersi imporre (mi è saltato il commento), anche se per alcuni periodi nel match il baricentro si abbassa. Un conto è alternanza, un conto è farlo per 90% del tempo.
Comunque punti di vista
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Mai detto che tutti gli allenatori sono uguali. Tra Inzaghi e …Mazzarri o De Boer (almeno quello visto qui) c’è un abisso.
E’ vero però che oggi tutti difendono con le punte nella propria metà campo e attaccano con i difensori a ridosso della linea centrale.
Squadra corta (e stretta) è il mantra comune a tutti.
Le differenze stanno nella transizione, sia offensiva che difensiva.
Alcuni preferiscono che a difendere siano i difensori, ad attaccare siano gli attaccanti a fare il doppio lavoro i centrocampisti. Altri sono più liquidi, come si dice oggi.
Chiaro che se le distanze si accorciano possono partire (o rientrare) tutti.
organizzare i sincronismi delle squadre liquide richiede grande abilità ma anche uomini adatti a questi compiti plurimi e condizione ottimale (altrimenti basta ritardare un rientro che la squadra va in crisi e prende troppi gol.
proviamo a confrontare l’Inter del Trap (noto catenacciaro) con questa.
Trap aveva tre difensori centrali. (Bergomi, Ferri e il libero Mandorlini), due esterni a tutta fascia (Bianchi e Il compianto Andy) un play basso (Matteoli) e due mezze ali incursioniste, strapotenti fisicamente e quindi abili anche nei rientri (Nicolino e Lothar), due punte (Serena e Diaz)
Tre difensori, due esterni di passo e qualità, un play, due mezze ali e due punte anche per inzaghi.
Le differenza ci sono: i tre marcatori del Trap erano marcatori puri, mentre i braccetti di Inzaghi sono due giocatori forti in marcatura, ma abili nello sganciarsi. Gli esterni hanno caratteristiche diverse, ma svolgono lo stesso tipo di lavoro, a tutta fascia. Matteoli era un play relativamente più di posizione; quelle mezze ali arano più forti fisicamente, mentre le attuali sono più complete. le punte facevano le punte, ma a turno una contro le squadre col 442 andava a marcare in partenza il terzino della sua fascia per impedire che sulla fascia stessa ci fosse un 2 contro uno.
Ricordo un derby vinto dall’Inter proprio perché Serena si sacrificò in un grande lavoro di contenimento sul terzino.
Il gioco era più, come dire, di posizionamento, entro certi limiti, perché le squadre (tutte) stavano meno corte: se si gioca in 30 metri di campo è più facile essere liquidi, in avanti o all’indietro che se si gioca in 60 metri.
Il Trap soffiò lo scudetto al Milan di sette sui primi 10 del pallone d’oro, allenato da Sacchi e lo stesso Bianchi, con Maradona e C., gli arrivò davanti. Poi vinse la Samp di Mancini Vialli Wierkwood e Boscov.
Sacchi vinse uno scudo su 4 con uno squadrone e gli altri andarono a dei tradizionalisti. Dopo Sacchi, Capello vinse 4 scudi con quel Milan (oltre a una CL)
L’accorciamento generalizzato delle squadre ha cambiato questa situazione perché oggi se si hanno giocatori di gamba per andare/tornare e di qualità per farli partire, è più facile, probabilmente più vantaggioso ,affidarsi alla liquidità piuttosto che, in modo relativo, alla specializzazione.
Per questo io sono contento che siano stati dati a Inzaghi due braccetti capaci di giocare a calcio, due mezze ali tecniche, di gamba e di grande intelligenza, due esterni di gamba e qualità, una punta che dà profondità con gli strappi e un’altra che lavora per la squadra, ma è micidiale nei 20 metri.
E sono contento che la rosa sia composta da giocatori di esperienza e quindi di provata intelligenza calcistica.
Poi certo questi giocatori bisogna portarli in condizione e mantenerceli, bisogna organizzarli (e qui sta soprattuto la differenza tra un tecnico e un altro), bisogna saper leggere le partite e fare i cambi che la situazione richiede. tutte questioni nelle quali Inzaghi + cresciuto enormemente, al punto che oggi lo preferisco nettamente per la mia Inter ad altri che hanno un curriculum molto più vincente.
Al momento in Italia forse solo T. Motta lavora bene come Inzaghi, ma al Bologna. All’Inter è tutto più difficile.
Comqunque io spero che Motta vada all’estro e non a Milan o Juve. Anche se la stessa speranza ce l’ho su Conte che è molto diverso…
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Ah, dimenticavo: anche Inzaghi non gioca col 10 e Mou lo metteva si, ma costringeva Eto’o a fare il terzino-ala in sua vece: 1 attaccante + 1 trequertista, due ali, 2 centrocampisti e 4 difensori. Poi c’era…liquidità perché maicon faceva pure l’attaccante, Cambiasso Motta zanetti e Stankovic si inserivano, come in parte Chivu. I giocatori ‘fissi’ erano Samuel Lucio (non tanto) e Milito
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Alcuni preferiscono che a difendere siano i difensori, ad attaccare siano gli attaccanti a fare il doppio lavoro i centrocampisti. Altri sono più liquidi, come si dice oggi.
Differenza enorme. Enorme.
Non posso confrontare Inter di oggi con quella di 35 anni fa. Cambiate regole, preparazione, avversari, ecc. Tutto.
E’ come confrontare il basket NBA degli anni 60 con quello attuale. Non ha senso. Per me.
Il calcio ha solo il nome in comune, per il resto è cambiato tutto. Guardare un filmato solo dei primissimi anni 2000, sembra ci sia la slow motion. E’ pazzesco.
Ogni epoca fa a se: in questa io noto differenze abissali di approccio tra allenatori. Come per i giocatori, ci sono quelli scarsi, quelli discreti, quelli medi e quelli molto bravi.
Poi chiaro che uno bravo che allena il Crotone non mette nulla a cv se non la salvezza, ma poi ha più chance di salire di livello e mettere trofei in bacheca.
Quindi il confronto ha senso se fatto con gli avversari odierni.
Io vedo differenze enormi ma magari mi sbaglio
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ma li vedo anch’io e dico che nel calcio di questi anni , non di 30 anni fa, Conte e Allegri hanno vinto abbastanza pur non giocando come altri più ‘moderni’.
Dico anche che il calcio ‘moderno’ non nasce oggi. Lo praticavano già, per retare in Italia Viciani con la Ternana, Radice con il Torino e poi Sacchi. Ma non. sempre vincevano contro avversari che praticavano ‘bene’ e con gli uomini giusti il calcio tradizionale. Lo stesso Guardiola secondo me ha vinto molto meno di quanto avrebbe potuto
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Che poi alla fine tutta questa discussione ruota attorno a una domanda semplice: è credibile definire incapace un allenatore che ha vinto sei scudi, oltre a diverse coppette, e disputato due finali di CL??
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Non dico incapace, solo meno bravo di altri. E troppo statico nell’approccio. Tanto che molti giocatori con lui si sono “svalorizzati”, per me elemento preponderante nel valutare operato di un tecnico. Non credo sia giusta pretendere che Motta o italiano, per fare due esempi, debbano avere in bacheca gli stessi trofei di chi allena top team per essere giudicati di pari valore.
Se Allegri dimostrerà di saper vincere anche in altri contesti, magari cambiando anche il suo modo di giocare, dirò tranquillamente di aver preso un granchio.
Simeone, per fare un esempio, non mi è mai piaciuto. Ma in questi mesi ho un po studiato atletico guardando partite e non ho più visto più la squadra costantemente chiusa a bunker di qualche anno fa in cui il bomber era godin che segnava 10 gol su corner. È rimasta tignosita’, che serve, ma sanno alzarsi e giocare un ottimo calcio. E non posso che apprezzarne evoluzione.
Guardiola stesso non pratica più lo stesso calcio del barca. Usa difesa a 3 mascherata, la squadra cambia spesso pelle.
Io credo che oggi, a causa anche di una tattica esasperata da uso tecnologia, serva una flessibilità estrema per fare bene. Per stare a noi, quindi, ben vengano i braccetti che a turno fanno anche le ali offensive, ecc. Crei più presupposti per fare bene. Poi ovviamente è più facile concretizzare questi presupposti se gioca il Toro piuttosto che Arna. Ma su questo i tecnici possono fare fino a un certo punto
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Va be’, così è già diverso. Lui è bravo, ma non il migliore. Ci sta. Tu preferisci i tecnici che giocano in modo più flessibile e…anch’io preferisco l’Inzaghi di oggi ai tecnici più monocordi (relativamente monocordi). Mi piace l’Inzaghi di oggi perché cura la fase difensiva come quella offensiva. Quando attaccava scriteriatamente spendendo molte energie e perdendo due campionati per pezzi di stagione disastrosi, mi piaceva di meno, preferivo i tecnici più avveduti. Oggi mi piace perché subisce 0,5 gol di media anziché 1,1. Quasi sempre il campionato lo vince chi prende meno gol, non chi vince tante partite 5-0
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Sicuramente Inzaghi ha fatto grandi progressi – molti più di quanto mi potessi francamente aspettare – e di questo gli riconosco merito.
Perchè poi oggi molti dicono “ovvio, ha giocatori più forti”, ma sono gli stessi (quasi) che 6 mesi fa parlavano di squadra indebolita causa cessioni.
Se la squadra, su carta, si era indebolita (su questo possiamo discutere) ma fa meglio vuol dire che tecnico è cresciuto. Di parecchio.
Se la gobba invece non migliora – da 3 anni – per me vuol direche tecnico ha fatto meno bene. Ritengo ridicolo il teorema secondo cui abbia una rosa scarsa. Non sono Sergio per cui sono tutti crack di ruolo (scherzo eh) però per me sono molto forti: a settembre la davo per favorita perchè temevo il gioco sparagnino abbinato a freschezza atletica legata ad un impegno a settimana potesse pagare dividendi come spesso ha fatto in Italia.
E senza la crescita enorme dell’Inter starebbe andando esattamente così, anche considerando le numerose partite vinte di fortuna al 90esimo con gol in mischia. Ma fortunatamente non può girare sempre bene anche se ovviamente non è finita perchè ora la fatica si farà sentire (per noi).
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Finalmente siamo d’accordo. Quasi.
“Se la squadra, su carta, si era indebolita (su questo possiamo discutere) ma fa meglio vuol dire che tecnico è cresciuto. Di parecchio.)
Vuol dire che probabilmente il tecnico è cresciuto, ma vuol dire sicuramente che i nostri vituperati dirigenti capiscono di calcio più di noi tifosi che facciamo i pronostici estivi.
Che la gobba non migliori da 3 anni, non lo so .
I ‘miglioramenti’ secondo me dicono poco: se ci fermassimo a quelli, Inzaghi avrebbe peggiorato nei due anni conclusi il piazzamento di chi l’ha preceduto.
La juve era arrivata quarta con Pirlo ed è arrivata quarta nel primo anno di Allegri
Quarto posto confermato nelal stagione successiva mente noi siamo scesi al secondo.
Secondo anno dei due allenatori: noi scendiamo al terzo e loro salgono al terzo, a pari punti con noi. Quest’anno noi stiamo facendo benissimo, ma loro sono secondi, cioè per il momento crescono ancora.
ma ripeto, questi sono ragionamenti da bar perché sui risultati finali incidono tantissimi fattori che noi consideriamo: le partite internazionali, certo, ma anche i processi di ricostruzione: l’IOnter veniva da uno scudo vinto e per bocca di Conte aveva un gruppo base solido che senza errori di mercato sarebbe durato nel tempo.
Loro dovevano ricostruire e anche se Roberto lo nega, ricostruire è un processo difficilissimo per tutti. Poi contano altre cose ancora come la bravura dei dirigenti, il ‘clima’ (è chiaro che giocare sapendo di avere una penalizzazione è diverso dal giocarsela alla pari, ecc.
Con tutto ciò oggi, senza sapere come finirà scelgo tutta la vita Simone, fra i due. Soprattutto perché scudo o non scudo, oggi sulle scalinate di San Siro ci sono scolpite parecchie coppe in più mentre in campionato e in Cl siamo stati protagonisti
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Belloni, il procuratore di Di Gregorio è un ottimo anche se poco pubblicizzato professionista e una persona di assoluto spessore. So che farà il bene del ragazzo il quale merita davvero una ‘grande’. E se non sarà l’Inter, come pare, mi spiacerà per entrambi
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I dirigenti dell’Inter hanno ceduto diversi giocatori in estate, ma hanno preso Sommer Pavard Frattesi, Thuram e Arnautovic. Cinque grandi colpi. Forse hanno sbagliato Sanchez e Klaassen (vedremo a fine anno). Poi hanno preso un giovane che fra un paio d’anni potrà valere tantissimo, perché ha le potenzialità.
calcolando che hanno realizzato un notevole utile di mercato e ridotto il monte ingaggi. Complessivamente mi sembra un capolavoro
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https://www.eurosport.it/calcio/serie-a/2023-2024/inter-marotta-passare-da-lukaku-a-thuram-serve-anche-fortuna.-nel-2019-avevo-sacrificato-spalletti-p_sto10035530/story.shtml
Marotta stesso, non io, ammette che ci vuole anche….culo.
Rifiuto Lukaku e, aggiungo, quello di Allegri sono stati due bei colpi di fortuna.
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Marotta ha detto il contrario di quello che hai sostenuto tu. Thuram era già stato preso e non al posto di lukaku. Il cuolo eventualmente sarebbe se Arna si dimstrasse meglio di Lukaku, perché questo non si poteva prevedere.
Poi che nel calcio il fattore C sia importante, sul singolo affare, non cìè dubbio. Per questo io i indigno quando per sostenere la propria ideologia uno criotica un affare che considera sbagliato. Sui nostri dirigenti l’unica domanda seria è: complessivamente la loro politica sta facendo bene all’Inter o la sta distruggendo?
Ricordo che tutte le discussioni degli ultimi mesi su questo blog nascono dal fatto che io mi sono ribellato a chi criticava in termini aspri l’operato dei nostri dirigenti tecnici. da lì è seguito tutto il resto
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la Primavera del Milan è nettamente più forte e purtroppo i rossoneri con Camarda rischiano di aver trovato un vero top player per un decennio e oltre
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Dopo un primo tempo in cui la palla l’avevano quasi sempre loro e noi provavamo solo lanci lunghi, nella ripresa abbiamo cercato di fare la partita e per mezz’ora è andata meglio. Solo nel finale sono tornati a premere loro. A noi manca un centravanti: Spinaccè non è male, ma non vince mai duelli sul piano fisico e quindi giocare contro due centrali risulta difficile
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La formazione rossonera mi sembra, oltre che giovanissima, piena di qualità e di agonismo. Se come sembra, sulla carta sono molto più forti, allora il campionato dei nerazzurri è davvero un capolavoro. Su Camarda credo di non aver visto (balotelli a parte) ragazzi di 15-16 anni così completi….mosconi mi sembra abbia buone qualità ma tra i due esiste una differenza clamorosa a favore del primo. Tanto di cappello a loro e….alla nazionale che da tempo non trovava una punta di livello
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No, ha detto che ci vuole fortuna perchè con Lukaku l’amalgama che il francese ha trovato con il Toro sarebbe non potuta esserci. Almeno cerchiamo di non travisare le parole….Aggoungo che i 40 milioni spesi su Lukaku avrebbero impedito l’arrivo di Pavard che, invece, si sta dimostrando un tassello fondamentale.
Sui dirigenti io ho sempre detto che avendo base stabile, COME CAMBI avrei provato a prendere gente futuribile in grado di dare un contributo crescente invece di ricorrere a gente a fine corsa che assorbe stipendi alti, non ha mercato, chiama delle buonuscite e necessita ogni anno di trovare sostituti.
Tu stesso dici che Inzaghi si fida solo dei titolari nei match chiavi a scapito dei giovani: io, invece, dico che non si fida nemmeno degli anziani presi come cambi. I peggiori per rendimento tra i cambi finora sono stati Arna, Klaassen, Sanchez e Cuadrado, ossia il profilo di giocatori che non ti da nulla oggi e nemmeno domani. E che non a caso saranno rimpiazzati nel prossimo futuro. Tutto qui. Per te invece OGNI mossa è la migliore possiible, senza se e senza ma. Quindi mi è parso curioso sentire un dirigente esperto parlare anche di fortuna….e credo sia effettivamente così.
Ogni giocatore nostro è un fuoriclasse, io invece sto apprezzando il lavoro del tecnico che fa rendere i giocatori oltre il livello di quando sono arrivati. Un po’ come, in una dimensione più piccola, fa Gasperini a Bergamo: quanti giocatori fenomenali passati li sono stati ceduti a peso d’oro per poi rivelarsi semplicemente buoni o discreti?
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Non travisiamo i fatti: tu hai detto che senza l’addio di lukaku non sarebbe venuto Thuram. Tanto è vero che io ti ho risposto: Thuram era nostro da due anni. E Marotta lo ha confermato. Il fatto che con Lukaku al posto di …sanchez sarebbe andata peggio, non lo so , nessuno lo può dire.. Come è una tua opinione che con Lukaku non sarebbe venuto Pavard: forse avremmo giocato… in dieci. Infine io ho visto che Cuadrado prima di infortunarsi il campo lo vedeva spesso, Arna e Sanchez il campo lo vedono qualche volta anche nelle partite importanti. Klaassen è stato preso a 30 anni quindi non lo considero (altrimenti tra i vecchi che fanno bene dovremmo contare anche Calha, appunto trentenne). Invece sono molto più anziani giocatori che il campo lo vedono ….abbastanza spesso, anche più di alcuni giovani : da Sommer a Darmian, a Acerbi a Mikhi ad Arna.
Trovo veramente deplorevole questo doppiopesismo ideologico per cui si insiste su qualche errore, che ha inciso ben poco finanziariamente, trascurando i colpi sensazionali di fuoriclasse presi a zero.
La mia posizione è molto diversa: riconosco che accanto a tanti acquisti a zero ci campioni maturi, acquisti riusciti, è inevitabile (perché esiste anche il fattore c) che qualcuno non sia riuscito. ma dico anche che invece di puntare il dito su uno o due flop (ripeto, poco costosi) non si ponga l’accento su giocatori anch’essi poco costosi che stanno dando un rendimento straordinario. E trovo inconcepibile che non si riesca ad ammettere che. COMPLESSIVAMENTE l’operato della nostra dirigenza in questi anni è stato straordinario e si riduca tutto alla bravura di Inzaghi.
Io invece credo che gli abbiano preso giocatori importanti e che lui li abbia utilizzati bene, che è poi il suo lavoro che volge in modo encomiabile , come encomiabile per ora è il lavoro dei dirigenti. Io riconosco il valore di Inzaghi e non mi limito a citare come un mantra i casi in cui abbiamo perso per suoi errori. E’ un atteggiamento che non mi si confà
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Sergio, credo (temo) che Camarda sarà il centravanti tanto atteso dalla nazionale azzurra, in un prossimo futuro, e per molti anni. Quanto alle due Primavere, nel primo tempo di questa partita loro sono apparsi più forti.
Sono stato contagiato dall’Inzaghismo e dico questo nonostante il nostro gol sia stato bellissimo, mentre il loro è stato frutto di due nostri errori oltre che da una prodezza individuale nella conclusione. Per il resto noi in contropiede abbiamo avuto altre occasioni, loro no. Ma abituato bene dall’Inzaghismo. cioè a godere del possesso palla (perché ci godo anch’io) l’Inter del primo tempo schiacciata dietro e poco manovriera mi è piaciuta meno di loro. Nel secondo tempo abbiamo fatto la partita noi e le palle gol curiosamente sono state più in equilibrio.
Non seguo il Milan in tutte le partite e dunque non mi pronuncio su chi è più forte (in generale, non oggi). Undici punti però qualcosa significano.
Sono convinto che con Camarda da noi e Spinaccè da loro avremmo vinto abbastanza largamente. Una prima punta fortissima è necessaria anche per far gioco, non solo per far gol.
Su Mosconi anch’io penso che non sia.. Camarda, ma spero che sia anche in ritardo sul piano della crescita atletica. Se così fosse, in futuro le distanze potrebbero almeno assottigliarsi
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Completamente d’ccordo con il commento di Chivu
“Credo che oggi il risultato sia giusto. Loro meglio nel primo tempo, soprattutto nel palleggio e nell’aggressività che hanno messo, abbiamo fatto un po’ fatica a partire dal basso. Poi nel secondo tempo siamo entrati meglio in campo, loro sono forse un po’ calati fisicamente. Alla fine credo che il risultato sia giusto.
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No no no! Ho detto che Pavard non sarebbe arrivato. Aveamo circa 40 milioni da spendere (peraltro vincolo di cui più volte ci si è lamentati, ora non ci sarebbe più?) e se andavano su Lukaku è probabile il rinforzo difensivo sarebbe stato low cost.
Perchè poi si dice che 10 milioni su Arna era il massimo da spendere mentre ora si sostiene che potevano arrivare sia il belga sia il francese per 70 milioni compessivi (più lauti stipendi)?
Io ho detto che Lukaku a quelle cifre, per me, non valeva la candela: per età, stipendio chiamato e tendenza ad essere statico. E che il suo rifiuto si è rivelato una fortuna come ha ammesso lo stesso Marotta. Proabile infatti che Thuram non avrebbe avuto questo impatto….che è la cosa che sostiene Marotta.
Doppiogiochismo non lo accetto, m ispiace. Per te ogni scelte è sempre giustificata e appena uno critica si dice che non si poteva fare altrimenti, storzzando ad origine ogni discussione.
Quando poi lo stesso AD ammette che ci vuole anche fortuna scatta subito una stortura delle dichirazioni.
Uno può avere un’altra opinione – e questo è sacrosanto – ma doppio giochismo non lo accetto, soprattutto se poi a settembre si lamenta lo scarso budget mentre ora si crede che Pavard e Lukaku sarebbero arrivati insieme.
Questo è, perdonami, girare la frittata a proprio uso e consumo.
La mia critica alla dirigenza è rivolta a CERTE (non TUTTE) le scelte fatte e non ci volgio tornare sopra. Liberissimo di dire se hanno fatto così è perchè era il massimo. Ma è un modo troppo semplicistico, per quanto mi riguarda, che non mi appartiene. Che mina alla base ogni discussione.
Troppo facile dire: si vince, visto come sono bravi?
Si perde? Per forza, senza budget cosa potevano fare.
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Potrei risponderti punto su punto, ma ormai non vale la pena. dico solo che da qualche parte sul blog ci deve essere la tua dichiarazione per cui se avessimo preso Lukaku Thiuram non sarebbe arrivato e la mia risposta in cui sostenevo che Thuram l’avevamo preso da tempo, come appunto dice Marotta.
Poi, ma è un altro discorso, tu dicevi anche che non sarebbe venuto Pavard. Ma questa è un’opinione e quindi io l’accetto. Ho postato più volte le cifre dell’utile sopra i cento milioni di questo mercato (tra cartellini e stipendi), ecco poteva forse essere di 80/90 e arrivare ugualmente Pavard.
Opinioni.
Io sostengo una cosa molto semplice: che mantenere la squadra ai vertici senza investire soldi ma addirittura guadagnadoci è un’impresa favolosa.
Io ammetto che ci sono stati degli errori (anche se aggiungo che se non puoi spendere è più facile farli). Tu insisti sulle singole critiche, non ti ho mai sentito dare merito per un acquisti (eppure per fare due esempi Lauti l’ha preso Ausilio e Thuram è stata un’idea di Ausilio, avallata da Marotta, per sua stessa ammissione).
Se una sola volta tu ammetti chiaramente che i nostri dirigenti finqui aldilà delle singole operazioni, sono stati eccezionali a costruire e mantener questa sqaudra, ogni discussione termina e ci troviamo a remare nella stessa direzione
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Se trovi il mio commento in cui dico che Thuram non sarebbe arrivato con Lukaku, postalo. Troverai quanto ha confermato Marotta: con il belga probabile il francese non sarebbe esploso avendo avuto meno spazio. Su Pavard l’ho sempre scritto, i soldi erano quelli, lo hai ripetuto anche tu in ogni post che non abbiamo denari mentre ora scopro che sarebbero arrivati entrambi, per oltre 70 milioni. Ma noi sul mercato guadagnamo.
Io accetto le opinioni di tutti ma non che mi venga dato del bugiardo, mi spiace.
L’inter, lo ripeto per l’ennesima volta anche se capisco la cosa non piaccia, non guadagna soldi ma li perde, ogni anno. Guardare un bilancio: negli ultimi 3 anni 450 milioni di perdite.
Se poi ci si limita al mercato e si postano cifre che non tengono conto di riscatti non ci posso fare niente: il saldo riportato sul 2024 vede Frattesi a zero, tanto per fare un esempio.
Abbiamo il secondo costo squadra della serie A, il resto sono favole.
Quindi bravi a superare la gobba, le altre squadre se sono dietro non è un miracolo.
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Roberto: non ce la fai proprio a dire: ” la nostra dirigenza si sta mostrando bravissima”,.
Piuttosto che niente là dove tutti i siti (e ne ho pubblicato diversi link) indicano che negli ultimi mercati abbiamo avuto dei saldi attivi, tu continui a dire che abbiamo perso 450 milioni.
Io non so se è vero e mi importa poco. So per certo che attraverso mercati di grande sacrificio finanziario e di grande capacità tecnica, abbiamo ridotto notevolmente le perdite.
Lunga vita alla nostra dirigenza (e al nostro presidente, al nostro allenatore, ai nostri giocatori).
PS io non so fare ricerche sui tempi passati del blog. So per certo, perché l’ho scritto io, che appunto ti ho risposto che non è vero che con Lukaku non sarebbe venuto Thuram, perché Thuram era nostro da tempo
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Perchè sono i bilanci.
Il real Madrdi il prox anno prenderà Mbappe gratis dandogli 60 milioni di bonus alla frima e 25 netti di ingaggio.
Ovviamente come saldo mercato avrà speso meno del Sassuolo che compra Pinamonti….dirigenti del Real spettacolari, altrimenti non si capisce come si possa spendere per Pinamonti e non per Mbappe.
Dimmi dove ho scritto che con Lukaku NO Nsarebbe arrivato Thuram.
Ho scritto che francese avrebbe fatto più fatica ad imporsi e NON sarebbe arrivato Pavard.
Ma hai ragione, credo sia inutile discutere quando l’assunto è “non potevano fare altrimenti” qualunque cosa si commenti
Forza Inter
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Ripeto, pareri differenti si (in griglia eravamo molto dietro non l’ho scritto io), storture ad hoc di cosa scritto dando del doppiogiochista no.
Piuttosto io ci vedo malizia nel dire “non mi importa il costo squadra” – perchè non fa rima con proprio credo – mentre saldi di mercato palesemente parziali sono la verità.
I bilanci, di nuovo, non interessano perchè di nuovo emerge come l’ìInter costi molto di più di quanto fa entrare. Io ringrazio proprietà che consenta di non perdere denari, mentre il bilan chiude in utile.
Ma ovviamente questo non interessa, oppure il loro bilancio sarà falso….
Comunque ti farò felice: dirigenti bravi a confermare Inzaghi quando in tanti, e io son otra questi, nutrivano parecchi dubbi sulla sua capacità di guidare una squadra di vertice
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Ma come fai a scrivere queste cose, se sei in buona fede. Non abbiamo solo chiuso in attivo il mercato, ma anche abbassato il monte ingaggi.
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E’ logico che sulla carta eravamo dietro alri. Il milan negli ultimi 5 anni ha speso molto più di noi. I dati sono pubblici. Se tu sul mercato guadagni e gli altri spendono è normale pensare che ti superino. Ma non è accaduto perché nonostante quei terribili vincoli di mercato, con la loro straordinaria bravura (compreso aver preso e tenuto Inzaghi) hanno fatto miracoli. proprio l^ sta la dimostrazione della bravura
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Dunque sarei in malafede e doppiogiochista, grazie.
Mi soprendo come non si possa – ma credo non si voglia – capire un concetto molto emplice.
Tu puoi anche ridurre stipendi ma se 1) li mantieni comunque superiori agli altri (tranne Juve) e 2) hai un costo squadra (frutto di ammortamenti e stipendi) sempre secondo in Italia, dovrebbe ESSERE NORMALE e non ECCEZIONALE poter competere ad alti livelli in Italia. Lo stiamo facendo, tutti felici, ma in 3 anni gli scudetti sono uno a testa, e in due casi lo ha vinto non chi era più attrezzato economicamente di te (sarebbe normale) ma chi sta dietro. Cosa avrebbero fatto questi, un miracolo carpiato? Per cui no, per me non è logico piazzarci in partenza dietro ad un Napoli che ha fatto un exploit lo scorso anno e poi si è indebolito, dietro un’Atalanta che ha perso i giocatori del ciclo d’oro, dietro le romane che perdono Savic o puntano le fiche su giocatori discontinui o in prestito come Dybala e Lukaku. Logico, per me, piazzarci dietro /pari Juve, squadra con disponiblità importanti e guidata da tre anni dal tecnico di gran lunga migliore d’Italia (cit.).
So che a te i bilanci non interessano – perchè smentiscono il tuo assioma – ma un bilancio è differenza tra costi e ricavi annuali e se hanno il segno meno (nel nostro caso 450 milioni in tre anni) vuole dire che la gestione del club ha richiesto 450 mn in tre anni al proprietario. NON HANNO portato soldi alla proprietà.
Mentre ti interessa il mercato, perchè fa comodo all’assioma, riportando queste cifre:
https://www.transfermarkt.it/inter-mailand/transfers/verein/46
Ti ho già invitato a guardare gli acquisti: Frattesi mancano i 27 mn del riscatto, idem i 15 per Augusto e i 10 per Arnautovic essedno prestiti mascherati. mentre le cessioni sono tutte contabilizzate. Conta i soldi mancanti e vedrai che siamo in pari.
I due acquisti più costosi dello scorso mercato in A sono stati Pavard (30 mn) e Frattesi (6 di prestito + 27 di riscatto) che ovviamente QUEST’ANNO APPAIONO solo per 6 milioni essendo tecnicamente in prestito. Il bilan spende sul mercato cifre più alte ma paga stipendi più bassi che negli anni gli hanno fatto perdere a zero numerosi giocatori e non prendere altri (Taremi e Thuram sembrano tra questi). Sono scelte differenti ma quello che conta è che il loro costo squadra è più basso per cui credo sia logico dire che noi si abbia più chance potendo spendere COMPLESSIVAMENTE di più.
Ma ovviamente a te questo non interessa perchè deve passare che abbiamo chiuso il mercato in forte attivo mentre altri si sono rinforzati parecchio spendendo sul mercato cifre mostruose. Peccato che poi a bilancio commisisoni e stipendi entrino a far parte del famoso costo squadra e la vista si ribalti.
Mi spiace, veramente, si scada anche qui (blog serio) nel giochino messo in piedi dai giornalisti proni ad Allegri per cui alla squadra PRIMA in entrambe le classifiche economiche (da anni) serva del tempo per competere, per cui un po’ infantilmente gli interisti debbano rendere pan per focaccia tirando fuori informazioni parziali e distorte.
I nostri hanno fatto molto meglio degli ovini – a partire dalla scelta del tecnico – anche se qui sappiamo che Marotta (sua dichiarazioni) ha cercato prima Allegri e ottenendo un no si è poi rivolto ad Inzaghi. Un po’ di fortuna – ribadita dallo stesso AD sul caso Lukaku – non guasta. Ma di nuovo questo non conta perchè Allegri è comunque il migliore e se lo avessero preso sarebbe stata la scelta giusta a prescindere, così come è stato giusto a prescindere anche prendere tutti i giocatori che non si sono rivelati adatti.
Sui meriti del tecnico più importanti della dirigenza, PER ME (poi ci sta che tu la veda diversamente), ha senso logico quanto segue: prendere Bastoni, Bisseck e financo il Toro è merito della dirigenza, perchè sono profili individuati per tempo che sono cresciuti enormemente. Prende Chala, Micky e Acerbi e vederli rendere così tanto meglio rispetto a prima è merito prevalentemente del tecnico essendo profili maturi ben noti a tutti avendo giocato in A per alcuni anni ma che, PROBABILMENTE, in precedenza non sono stati messi nelle condizioni di rendere al meglio dalle rispettive squadre. Abbiamo visto numerosi casi di giocatori – Atalanta maestra – di giocatori con rendimenti scaduto una volta cambiato contesto e modo di giocare. Prendere Kolarov, Vidal, Sanchez, Correa, Naingo, Cuadrado, (per non parlare dei colpi del decennio precedente) ecc. sono stati errori che ci hanno fatto, sempre a mio avviso, perdere l’occasione di aver in casa qualche Bisseck in più che potesse crescere e rappresentare un asset sul campo ed economico per rendere più sereni eventuali cessioni che il calcio italiano – non solo noi – è costretto a fare. Non oso pensare se avessimo ceduto noi Barella come il bilan ha ceduto Tonali comprando con i soldi incassati 4 giocatori da 20 milioni in cambio: sarebbe stato un pianto greco e saremmo stati piazzati al pari della Fiorentina per conquistare un piazzamento in Europa League.
La fortuna citata da Marotta – che serve come detto da lui stesso – si presenta anche con Scamacca: ricordo ancora la disperazione per non poter prendere il giocatore non potendo rilanciare al pari dell’Atalanta. A parte che il ragazzo non sta dimostrando di valere quella cifra – ma poi noi siamo andati su Pavard usando quei soldi. Ora invece avremmo potuto prendere Lukaku e Pavard ma ai tempi si disse che i nsotri non potevano lottare economicamente con Atalanta….
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Per questo so già che questo sarà tacciato di doppiogiochismo (il mio) ma la mia critica ad Ausilio – con tanto di nomi citati in molti anni (non uno) – muove su binari ben precisi che ho scritto mille volte. A partire dall’idea di costruire dietro un impianto stabile (che avevamo/abbiamo) profili più futuribili alla Bisseck che non credo faccia peggio dei D’Ambrosio o Kolarov su cui si è insistito per anni. E infatti non sta facendo peggio, come Asslani non fa peggio – anzi – di Vidal o Klaassen.
Perdonate lo sfogo ma io accetto tutte le opionioni ma non che mi si taccia di malafede perchè non voglio ammettere che dirigenza sia brava. Non ho più 12 anni: quando è stata brava l’ho detto e l’ho ribadito anche qui – anche in questo lungo commento – ma il discorso dell’età media abbassata è stato subito accusato di cambiamento di rotta.
Quando ritenevo non avesse fatto bene l’ho altrettanto scritto. Ma in questo caso scatta la difesa d’ufficio.
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Non. c’è nessuna difesa d’ufficio comne non. c’è nessuna malafede: doppio giochismo per me si, perché continui a ripetere indi continuo gli errori di Vidal D’ambrosio o Kolarov Per il momento non citi più Sanchez e Arna, ma alla orima negativa rtorneranno) , ma non ti ho mai sentito elogiare apertamente gli arrivi che stanno facendo, certo con il concorso determinate di Inzaghi, di questa Inter uno squadrone. Ni tiho mai lettocosì:
Che colpo ha fatto la nostra dirigenza con Lautaro! Che colpo ha fatto la nostra dirigenza con Barella, che colpo ha fatto la nostra dirigenza con Bastoni, che colpi ha fatto la nostra dirigenza prendendo a zero Calha, Onana (e rivendedolo a 50), Dzeko, Mikhi, Acerbi, Darmian, Thuram, ecc.No, tu sei stato contento per l’arrivo di giovani come bisseck, Asllani e prima Bellanova. Tutti …decisivi. mica come quegli scarsoni di paramteri zero.
Intendiamoci: quando l’Inter prende un giovane sono contento anch’io. Figurati che non stavo bene e pioveva ma sono andato a Interello per vedere il nuovo arrivo sedicenne stopper finlandese…
Io vado pazzo per i giovani interessanti: se completano un organico composto da 22 giocatori competitivi a ogni livello. Sulla carta. perché poi, ripeto, si può sbagliare un vecchio come un giovane.
Ma la differenza sostanziale tra la mia visione e la tua è (per me) che la tua è statica e incompleta) la juve spende annualmente di più quindi deve arrivare prima, l’Inter spende come seconda e quindi deve arrivare seconda, ecc.
la mia è dinamica, nel senso che tiene conto dei percorsi e di tanti altri fattori.Se non fosse così le coppe europee per esempio le dovrbebero giocare solo City, PSG, Real Cheksea e fino a un po’ di tempo fa Barcellona. Inter e jue dovrebebro essere le uniche ammesse a lottare per lo scudo (e per le coppe italiane)e chi retrocede basterebbe definirlo sulla base delle spese.
ecco, magari hai ragione, ma per il mio modo di pensare è un po’ semplicistico. Tu scambieresti il lottare per lo scudo contro il napoli senza fare strada in CL, io no.
Lo so che con i se e con i ma non si va da nessuna parte, ma è colpa dell’allenatore o della dirigenza se in un anno in cui abbiamo vinto due coppe, fatto un ottimo percorso in CL ma abbiamo perso il campionato per due punti (con un rigore sbagliato contro l’atalanta che ci avrebbe dato due punti in più un rigore sbagliato contro il Milan che ci avrebbe dato due punti in più, un fallo clamoroso non visto che ci ha fatto perdere il girone di ritorno, un errore del protiere che nessuno puà immaginare in serie a, ch ci ha fatto perdere contro il bologna, una partita che dovevamo giocare mesi prima.
Lo so, anche gli altri hanno avuto qualche situazione disgraziata, ma a me pare che una squadra che ha vinto due coppe è andata avnti in Cl e ha perso per due punti su un Milan che ha speso di più sul mercato, forse aveva un bilancio d’annata minore, ma forse non ha avuto l’ineisme di disgrazie decisive nostre e in CL è uscito ai gironi con 4 sconfitte, un pareggio e una sola vittoria, quella squadra, dicevo abbia fatto comunque molto bene
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“La juve spende annualmente di più quindi deve arrivare prima, l’Inter spende come seconda e quindi deve arrivare seconda, ecc.”
Non deve, è più probabile (ho scritto così). E se non accade, io cerco di capire il perchè non è accaduto, e di solito dietro i motivi ci sono sia meriti altrui sia demeriti miei su cui riflettere ed apportare correttivi.
Non credo sia “logico” implorare la sfortuna (un rigore su 38 partite o un fallo non fischiato) o l’impossibilità di spendere sul mercato più degli altri se parto e mantengo una posizione comquneu di vantaggio economico.
Perdonami ma la lettura semplicistica io la trovo in affermazioni tipo “spendiamo meno sul mercato di altre per cui logico chiudano il gap” (non considerando altre voci) oppure i nostri “ceduti sono tutti campioni/fuoriclasse” senza guardare in faccia alla realtà che interessa tutto il calcio italiano e la situazione dei giocatori ceduti.
Chi non vorrebbe prendere Pavard e tenere Skriniar, tenere Onana e magari acquistare Courtois
a parametro zero (così non incide su saldo mercato), oppure avere Brozovic come settimo centrocampista esperto da inserire al bisogno. Capisco l’affetto per alcuni giocatori ma la realtà per il calcio italiano è un’altra ormai da diversi stagioni, con la parziale eccezione della gobba che però ha bisogno di tempo per ricostruire dopo che negli ultimi due anni ha speso una montagna di soldi rispetto ai concorrenti.
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Arna e sanchez li consideravo e considero tuttora due errori e punti deboli della nostra rosa. Per la propensione ad infortunarsi, l’età che li vede a fine corsa e la scarsa capacità di incidere.
Non credo nessuna squadra di A abbia dopo 26 giornate ottenuto un bottino realizzativo così scarso dalle punte di riservea (ma non ho cercato).
La prestazione di lecce del cileno non mi fa certo cambiare idea. Se poi da qui a maggio forniranno una serie di grandi prestazioni dirò semplicemente che ho sbagliato.
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Non hanno entusiasmato neppure me, ma mi sembra stiano dando segni di risveglio da incoraggiare e apprezzare
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post inviato
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Ho visto la mail, lo pubblico in giornata o al massimo questa sera.
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Dalla rivista “Undici” una affermazione che condivido:
“Negli anni, Simone non ha mai abbandonato i suoi dogmi tattici, uno su tutti il suo 3-5-2, vero marchio di fabbrica dell’allenatore piacentino. La sensazione però è che, al netto di piccoli aggiustamenti tattici, non abbia mai avuto degli interpreti così cuciti su misura per esaltare i suoi schemi. Soprattutto per quanto riguarda il comparto difensivo”
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E ANCORA: Qualcuno una volta disse che gli attacchi fanno vendere i biglietti, ma sono le difese che fanno vincere le partite. Sono d’accordo. Ma sostituirei la parola ‘partite’ con la parola ‘scudetti’.
la Storia lo dimostra
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Una regione che produce….Barella non poteva far vincere i nostalgici del fascio
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Post online: https://buu.zone/2024/02/27/chi-non-risica-non-rosica-lecce-inter-0-4/
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