Con il codice 2.4: “Pazzo di te” di Zhang-Marotta-Inzaghi

Foto: l’Inter batte la Roma quattro a due all’Olimpico. Anche il Colosseo e nerazzurro.

Nb. Per ragioni “editoriali” ho ridotto la lunghezza del titolo “sanremese” del post, che riporto per intero di seguito.

Con il codice 2.4: “Pazzo di te”.

Di Renga-Nek?

No. Di Zhang-Marotta-Inzaghi.

Cantano: Acerbi, Thuram e Bastoni.

Dirige l’orchestra: il Maestro Mkhitaryan.

Ma decisivo è stato ancora una volta il coro: il frontman cambia di volta in volta, ma il coro è sempre il punto di forza

Sono sincero: temevo moltissimo questa partita e dopo il primo tempo lo spettro di due anni fa cominciava a… farmi visita.

Non tanto perché eravamo sotto, perché ci eravamo fatti rimontare come l’Inter dei… brutti tempi, ma per la prestazione  francamente deludente per passività e incapacità di reagire.

Mi dicevo che la Roma non avrebbe potuto continuare su quel ritmo, ma la differenza vista in campo non lasciava presagire nulla di buono.

Ha detto bene Bastoni: nel primo tempo eravamo inguardabili.

Aldilà dei due gol subiti: un’enormità due gol in 45′ quando ne avevamo presi dieci in 22 partite. Cioè in più di 2000 minuti.

Ma per di più due gol presi quando eravamo in vantaggio (e qui gli spettri, più recenti, si chiamavano Bologna e Sassuolo) e soprattutto due gol evitabilissimi.

Era specialmente il ritmo, l’aggressività impressi dalla Roma che avevamo subito dando una sensazione di impotenza, a preoccupare.

Le nostre punte non sono state mai servite e dietro faticavamo a tamponare, non dico a ‘uscire’  contro una squadra che giocava alta, con 4 uomini dediti puramente all’azione offensiva

E, checché se ne dica, non si trattava di giocatori mediocri, ma di Lukaku, Dybala e soprattutto El Shaarawy e Pellegrini, quest’ultimo veramente in condizione smagliante.

Una cosa mi era sembrata evidente: a bocce ferme noi siamo più forti delle Roma, non ci sono dubbi, ma se noi veniamo da 30-35 partite stressanti e la Roma ha 22 punti meno di noi e una partita di campionato in più, significa che sino al recente cambio di allenatore i giallorossi  si sono presi i loro bei momenti di riposo perché tra noi e loro non ci possono essere 25 punti teorici e 22 reali dopo 23 partite.

Il cambio di allenatore ha dato al gruppo romanista le motivazioni giuste, come si era già visto contro Hellas e Salernitana, ha riportato tutti i giocatori al top e probabilmente ha anche migliorato l’assetto tattico, almeno nel confronto diretto con noi.

Soprattutto li ha spinti a giocare ogni partita come se fosse quella decisiva per la stagione.

La loro azione aggressiva ci impediva di ‘uscire’ in palleggio, di preparare l’occasione per l’imbucata o il cambio di gioco che innestasse i quinti.

Perciò i nostri attaccanti erano soffocati e dovevano rientrare per rendersi utili.

La difesa della Roma probabilmente era (è) il loro punto relativamente debole, nonostante un forte Mancini e un interessante ma acerbo Huijsen, ma attaccando in quel modo e costringendoci sulla difensiva riuscivano a ‘nascondere’ questo limite.

A questo punto la domanda era: prendiamo ad esempio El Shaarawy, autore di un inizio straordinario per capacità di puntare l’uomo e nello stesso tempo tornare a difendere tempestivamente; avrebbe retto quel ritmo per 90 minuti?

E Dybala, di cui conosciamo le doti di palleggio e balistiche, se la Roma si fosse allungata sarebbe stato in grado di aiutare la fase difensiva?

Perché se il ritmo fosse calato e noi avessimo cominciato a prender campo, contando anche Lukaku, loro  rischiavano di avere tre uomini in meno utili per aiutare e contenere.

Lo stesso Pellegrini, autore di un primo tempo davvero eccezionale, avrebbe potuto mantenere quel ritmo?

Tutti questi però erano dubbi, speranze, la realtà al termine di primi 45′ era diversa.

La realtà al momento era un’altra: loro ci avevano messo sotto di brutto, sebbene noi fossimo andati in vantaggio con una rete abbastanza casuale, ottenuta non su azione travolgente, ma su angolo con tanto di spizzata sbagliata proprio da Lukaku.

Noi avevamo preso due gol da ‘polli’, o da squadra che sembra incapace di concentrarsi.

Il primo su calcio piazzato, con la linea difensiva molto alta e Mancini libero di infilarsi indisturbato e di concludere a rete nell’ampia terra di nessuno (dove si conferma che scappare all’indietro è esercizio più difficile che correre in avanti).

Il secondo con la difesa scoperta dopo una palla persa ai limiti dell’area avversaria.

Io sono di natura poco incline all’ottimismo (e poi la vita ha… accentuato questa propensione), ma credo che ben pochi all’intervallo avessero pensato a una nostra vittoria addirittura con 4 gol.

Quello che è successo dopo, rallegra tutti gli interisti e come sempre offre a tutte le parti in causa il pretesto per dividersi sulle spiegazioni.

Perché, vedete, il calcio si gioca in due e quello che fa l’uno è strettamente correlato a quello che fa l’altro.

Tu fai quello che l’altro ti permette. E viceversa.

Nel primo tempo la Roma non ci ha permesso di fare la partita.

Nel secondo siamo riusciti a imporre il nostro gioco e la Roma non è riuscita a impedircelo.

Perché questa disparità di comportamenti?

Non lo sapremo mai.

Per alcuni è perché Inzaghi si è arrabbiato, negli spogliatoi, oppure perché i giocatori si sono parlati, o per altri motivi di ordine tattico.

Per me è perché principalmente, non unicamente, la Roma non poteva mantenere quel ritmo.

In più sicuramente noi abbiamo aggiustato le cose anche dal punto di vista tattico, tenendo gli esterni più alti e  ampliando lo spazio a disposizione per attaccare.

In questo modo era richiesto un sacrificio anche ai Dybala e agli El Shaarawy, che dopo un primo tempo a quel ritmo, non potevano sostenere.

Certo c’era il rischio che su una palla persa davanti dai nostri loro ci punissero (e infatti sul 3-2 per noi è successo con l’occasione per Lukaku sventata con un tempismo favoloso da Sommer).

Ma noi abbiamo avuto la bravura/fortuna di sbloccarla dopo 4 minuti e allora, con noi in crescita e la Roma in calo, anche psicologico, si sono visti davvero 25 minuti di grande Inter.

Ho detto 25 minuti ma in realtà per tutto il secondo tempo i nostri si sono espressi da grande squadra.

Anche quando la Roma ha tentato l’ultimo grande assalto, noi abbiamo contenuto bene e soprattutto palleggiato come solo un grande complesso sa fare.

Il timore c’era sempre, perché basta un tiro deviato, una distrazione, per compromettere un risultato che era preziosissimo.

Però tra una Roma stanca (a proposito, come qualità siamo meglio noi, ma come quantità… guardate gli ingressi della Roma e la panchina…) e squilibrata e una squadra che difendeva con lucidità e attenzione, palleggiava una  volta riconquistata la palla per far trascorrere il tempo e far correre a vuoto i romanisti, ma soprattutto aspettando che il giro palla fornisse l’occasione per la verticalizzazione ‘punitiva’ era oggettivamente più facile che si realizzasse la seconda soluzione.

A patto che la squadra in vantaggio fosse composta da uomini veri, che si aiutano, e da campioni, che ripartono.

Il problema della differenza di rendimento, nostro e loro, così clamorosa, nei due tempi, non troverà mai una soluzione che accontenti tutti.

Personalmente, per esempio, non crederò mai alla tesi di un approccio psicologicamente sbagliato.

Dei professionisti, che si stanno giocando il trofeo più importante, che hanno tutti un’esperienza solida, che sanno benissimo di trovarsi di fronte a uno scontro cruciale per l’intera stagione, sbagliano l’approccio?

Sono disposto a concedere che la Roma per molti motivi avesse un furore agonistico particolare e anche che per questo e altri motivi nel primo tempo abbia spinto un po’ il motore in fuori giri mentre  noi, dovendo giocare 50 e più partite tutte decisive, non possiamo sempre spingere al massimo.

La grande squadra è quella che chiude la partita e poi respira e controlla, oppure che cerca di gestire, ma poi se è necessario si produce in un’accelerazione decisiva.

Giocare a pieno ritmo tutta la partita e tutte le partite non è possibile per nessuno.

Anche il grande City del profeta Guardiola, ci ha attaccati per sessanta minuti e ci ha subiti nel finale.

Il problema è che tutti vorrebbero partir forte e garantirsi un paio di gol di vantaggio.

Ma ci sono anche gli avversari, che magari nella situazione del momento non te lo consentono.

Questo voleva dire Brera con la metafora per cui nel 15-18 sarebbe stato meglio… occupare subito Vienna.

Ma forse l’approccio psicologico dei nostri alla guerra non è stato quello giusto, visto che cambiato… approccio abbiamo vinto.

In realtà, a mio modo di vedere ci sono state anche alcune correzioni tattiche la cui bontà deve però sempre tener conto delle energie rimaste a disposizione dei singoli interpreti.

Non c’è dubbio, per esempio che la catena di destra nostra abbia inizialmente sofferto moltissimo: Angelino giocava molto alto, sulla linea dei due centrocampisti e Pellegrini avanzava quasi a ridosso di Lukaku. Questo costringeva Pavard e Darmian a schiacciarsi sulla linea difensiva, anche perché il Faraone aveva dimostrato subito di essere in grande giornata.

Di contro, proprio i nostri due apparivano meno brillanti del solito, con Darmian che dopo due minuti si fa bruciare dal Faraone rientrando in ritardo in occasione del  tiro su cui si esibisce splendidamente Sommer (mentre Pavard era scalato in marcatura su Lukaku, spostatosi a sinistra).

Sulla punizione del pareggio è Pavard  a farsi sorprendere dallo scatto di Mancini oltre la nostra linea difensiva e pure sul gol del vantaggio romanista, nato da una ripartenza giallorossa Darmian è in ritardo e Pavard viene bruciato.

Sono dettagli e i dettagli sono importanti nel calcio ad alti livelli, ma resta il fatto di una Roma che per 45′ ha avuto la forza fisica e mentale per accorciare enormemente gli spazi in avanti andando a pressare i nostri difensori e i centrocampisti per stroncare sul nascere o rendere pericoloso il nostro giro palla preparatorio.

Ma soprattutto i romanisti avevano la forza e le energie per avanzare e arretrare compatti tenendo stretti gli spazi tra le linee.

Come detto, la mia speranza era che col passare del tempo, con Lukaku fisso in avanti, anche il Faraone e Dybala  non ne avessero più a sufficienza per svolgere il doppio compito con continuità e tempismo e magari che anche il bravissimo Pellegrini potesse prendersi qualche occasione per rifiatare.

Secondo me è successo proprio questo, così la Roma si è allungata noi abbiamo avuto più spazi per uscire palleggiando e cercare il cambio di campo per sfondare sulle fasce dove i nostri potevano ora  permettersi di aggredire maggiormente.

Tutti i tre gol del secondo tempo sono venuti in questo modo: prima è decisivo l’asse Barella – Darmian, che si libera in fascia destra e serve Thuram per il gol; poi è la volta dell’asse Dimarco – Miki, a  sinistra, sempre per Thuram.

Infine sono Sanchez – Arna che sulla destra confezionano il pallone che Bastoni, in arrivo da dietro, con una Roma lunghissima, spinge in rete (tra l’altro precedendo Sanchez, anche lui liberissimo).

E’ stata davvero una grande dimostrazione di forza e di qualità della nostra squadra, che ha saputo rovesciare una situazione, in termini di risultato ma anche di gioco, che si stava facendo preoccupante.

Io resto della mia idea: questa squadra è straordinaria e il merito va a Steven, a Marotta, a Ausilio, a Inzaghi e al suo staff, a tutti i giocatori che costituiscono davvero un gruppo e stanno tutti dando il massimo (pensate al quarto gol confezionato da due giocatori che vedono poco il campo e sono oggetto solo di critiche).

A me, personalmente, che sono come dicevo poco incline ai facili ottimismi (anche se in questo caso sarebbero motivatissimi) resta solo il timore che prima o poi l’eccesso di impegni e il ritmo molto sostenuto che mettiamo in ogni partita possa provocare qualche flessione che sarebbe anche umana.

Una cosa però la so fin d’ora, in vita mia non mi capiterà più di vedere l’Inter che dopo 23 partite è prima in classifica con 60 punti su 69 disponibili; con 55 gol fatti (una ventina circa più della seconda in classifica); con 12 gol subiti e soprattutto con questi risultati negli scontri diretti:

  • 6 punti su 6 con la Roma,
  • 6 punti su 6 con la Fiorentina,
  • 3 punti su 3 con il Milan,
  • 3 punti su 3 con il Napoli,
  • 3 punti su 3 con la Lazio,
  • 3 punti su 3 con l’Atalanta,
  • 4 punti su sei con la juve.

Qualche cenno statistico

Trattandosi di una partita caratterizzata, diciamo così dal predominio di una squadra per tempo, i valori sono abbastanza simili.

Sarebbe interessante disporre dei dati appunto scomposti nei due tempi.

Ma io non li possiedo.

Comunque mentre nei tiri verso la porta c’è un equilibrio (10 a 6 per noi), nei tiri in porta ci siamo fatti preferire: 6+1 palo, a 3. Cioè più del doppio.

Parità sostanziale come occasioni e assist, predomino nostro sui corner (8 a 3) e persino sui… dribbling (5 a 3).

Ottimi per entrambe i dati sulla percentuale di passaggi riusciti (ricordo il tempo infame): 86% la Roma, 89% noi.

Nei recuperi si è fatta preferire la Roma: 34 contro 28.

A livello di squadra abbiamo percorso circa 2 km in più, ma loro ne hanno percorsi sprintando 9, 5 contro 8,9 dei nostri

A livello individuale Calha, Dimarco e il Faraone hanno calciato a rete più di tutti, ma il Faraone è l’unico ad aver centrato sempre la porta (2).

Nella graduatoria dei passaggi riusciti sulla trequarti troviamo 5 interisti ai primi posti.

Bastoni ha giocato il maggior numero di palle (88) davanti a Paredes (87). Sempre Bastoni è primo per numero di passaggi riusciti, davanti a Paredes e a Huijsen.

Curiosamente Lauti e Barella sono primi nei passaggi chiave (non so cosa si intenda) davanti a Baldanzi e lo stesso Barella è primo per dribbling riusciti (3) davanti a Paredes.

Come ‘Indice di pericolosità’ (anche qui non so di che si tratti) la Roma è prima con 58,7 contro 57,6.

Quattro interisti ai primi posti come km percorsi (Bare, Calha, Miki, Pavard, davanti a Mancini).

Questo dato è interessante, perché  potrebbe indicare che i nostri centrocampisti alla lunga potrebbero aver bisogno di… tirare il fiato

Calha ha tenuto anche la velocità media più alta ,mentre allo sprint Karsdorp (34,5 km/h) ha preceduto Pavard (33,8) e Thuram (83,7).

In conclusione un dato che potrebbe rivestire qualche interesse riguarda proprio Calha, che dopo la mostruosa prestazione contro la juve, scompare di fatto dalle graduatorie più… qualitative, pur essendo sempre presente in tutte quelle che indicano corsa e sacrificio.

Le mie pagelle

Sommer: dopo due minuti una parata strepitosa.

Poi su Lukaku un intervento che vale almeno due punti. Prestazione straordinaria.

7.5

Pavard: nel primo tempo qualche sbavatura difensiva di troppo, perché si perde un paio di volte il Faraone, con la complicità dei compagni e soprattutto si perde Mancini sulla punizione che porta al pareggio.

Alla distanza si rinfranca e coglie pure un palo clamoroso con una giocata da numero 10.

6

Acerbi: gli avversari come Lukaku sono il suo pane, sulla forza non la cede a nessuno.

Semmai soffre di più chi ha un passo rapido.

Mezzo voto in più per il gol, fortuito per come è arrivata l’occasione, ma poi bisogna metterla dentro…

7

(de Vrij: entra in un momento cruciale e per una mezz’ora se la cava con disinvoltura.

Meno potente di Acerbi, ma compensa  con tecnica e tempi di intervento.

6.5)

Bastoni: assolutamente tra i migliori in campo.

Nessun pericolo corso sulla sua fascia di competenza, tante palle giocate sempre con precisione, grande disponibilità e forza nel proporsi.

7.5

Calhanoglu: in questa partita quasi solo quantità.

Primo tempo piuttosto in affanno, come tutti, poi però si riprende e …torna l’Inter.

6.5

Mkhitaryan: altra prestazione sontuosa.

Nel primo tempo si preoccupa soprattutto di arginare, ma quando è il momento di ‘uscire’ riprende la bacchetta da direttore d’orchestra.

7

Barella: primo tempo sotto tono, un po’ come tutti i compagni, ma alla distanza impone la sua legge in termini di dinamismo e qualità delle giocate.

6.5

Dimarco: ancora una buona prestazione, il binario con Bastoni e con la collaborazione di Miki funziona in entrambe le fasi.

Fondamentale nell’azione del terzo gol.

6.5

(Carlos Augusto: come nelle altre presenze in stagione, non eccelle ma fa il suo con sicurezza e solidità.

Determinante  nella costruzione dell’azione che porta al quarto gol.

6+)

Darmian: lievemente in affanno rispetto alle sue migliori prestazioni, soprattutto nella prima fase.

Ma è un giocatore su cui puoi sempre fare affidamento.

Perfetto l’assist per il gol di Thuram.

6+

(Dumfries: una ventina di minuti in cui riesce a rendersi utile per controllare la fascia.

6)

Lautaro: si vede poco in zona gol, ma bisogna considerare che in questa grandi partite tutte le squadre si preoccupano di chiudere le vie di accesso alla parte centrale dell’area. Lukaku non si è visto molto di più, né Vlahovic in Inter- juve.

Lauti però riesce sempre a rendersi utile alla squadra in fase di manovra e con la personalità del grande capitano

6+

(Arnautovic: conferma nei pochi minuti a sua disposizione di essere in netta ripresa.

Si rende utile per tenere palla combattere e serve l’assist a Bastoni per il gol che chiude la partita.

6.5)

Thuram: nel primo tempo ha poche occasioni per mettersi in mostra, ma alla distanza la sua potenza, la sua velocità la sua determinazione in area si affermano alla grande.

Segna un gol, costringe un difensore al secondo autogol in due partite, è sempre straripante e incontenibile.

7.5

(Sanchez: pochissimi minuti che non consentono una valutazione.

Però avvia l’azione del quarto gol con una bella giocata.

s.v.)

All. Inzaghi: anche senza voler credere al valore taumaturgico delle sue… urla nell’intervallo, ha senza dubbio il merito di aver apportato qualche correzione tattica, nelle posizioni dei singoli in campo, che ha consentito di sfruttare al meglio la flessione della squadra giallorossa.

7

Luciano Da Vite

47 pensieri riguardo “Con il codice 2.4: “Pazzo di te” di Zhang-Marotta-Inzaghi

  1. Emiliano, io commento senza problemi (con riconoscimento facebook o mail), grazie mille!
    Condivido le considerazioni di Luciano: la Roma è partita molto forte e poi ha ceduto. Non ci ha ucciso perchè i loro giocatori di punta sono molto discontinui (Dybala e in parte Pellegrini) o in fase ormai calante (Lukaku).
    “La grande squadra è quella che chiude la partita e poi respira e controlla, oppure che cerca di gestire, ma poi se è necessario si produce in un’accelerazione decisiva.”
    Frase perfetta che riassume, a mio avviso, la crescita dell’Inter e soprattutto di mr Inzaghi. Mai come quest’anno sto vedendo dei cambi repentini di approccio nel’arco della stessa partita, un qualcosa che era mancato ad esempio due anni fa in cui si insisteva sempre e comunque con un solo approccio. E’ una cosa difficile, molto difficile, che ricordo recentemente solo con Conte ma che è fondamentale per prevalere in maratone

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  2. divertente una vignetta che ho visto con Inzaghi che nell’intervallo si rivolge con il videotelefono ai giocatori: “al mio comando, scatenate l’inferno!”

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  3. Ieri sera ho voluto guardare Milan Napoli. Se Leao fosse nel pieno della sua forma, per me finiva almeno 2 o 3 a 0. Invece un palo su quasi autogoal di Simic, ha negato sul finale il pareggio al Napoli.
    In generale mi sembra che se lasci campo al Milan rischi grosso (poi ti puo’ andare bene, ma insomma …), se pero’ riesci a giocare palloni nella loro area, sono abbastanza perforabili. Devo dire che Giroud mi stupisce ogni volta, per aver 37 anni ancora tanta roba, con lui il Milan ha fatto bingo, a mio giudizio.

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  4. Sarà che ancora sono scottato della beffa che ci hanno giocato i cugini due anni fa ma io temo più il Milan della Juve. Secondo me come squadra sono più forti dei bianconeri e potenzialmente possono fare dei filotti di vittorie importanti. Io quest’estate nella griglia avevo messo i rossoneri principali favoriti leggermente davanti a noi. Fortunatamente sembra che mi sia sbagliato.
    Becca come li hai visti? Hanno dimostrato una supremazia netta sui partenopei o no? Ti sono sembrati forti e temibili?

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  5. Difficile vedere una squadra così quotata senza uno straccio di gioco offensivo.
    Udinese stazzata ha fatto venir meno unico schema: i mischioni.
    Peccato Giuntoli silurera’ Allegri appena sarà operazione economicamente non sanguinosa, ossia fine stagione

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  6. “Dobbiamo fare i complimenti a Simone e al gruppo, hanno fatto 60 punti, un qualcosa di straordinario. Noi, invece, facciamo un percorso diverso come ho sempre detto. Poi è bello a livello mediatico tenere vivo il discorso scudetto… Io ho detto che il Milan sarebbe rientrato”.
    D’accordo con queste ed altre dichiarazioni sensate di Allegri.
    Tifare è una cosa, costruire una squadra fortissima richiede tempo, anche se hai disponibilità finanziarie. la storia del calcio è piena di queste situazioni.
    Anche tra i tifosi c’è chi guarda solo ai soldi e chi tiene conto dei processi (specifico, trattandosi di juve: non dei processi per reati, ma dei processi temporali necessari per costruire uno squadrone). la stessa Inter attuale è cominciata con mancini, proseguita con spalletti, confermata con Conte e imposta a livelli anche europei con Simone.

    Il pericolo per noi viene ora: il vantaggio su seconda e terza può indurre rilassamento, dei giocatori e anche di chi deve scegliere le alternative di formazione, tra campionato e Cl.
    il tutto accentuato appunto dalla somma di impegni, dopo sette mesi favolosi.
    Il Milan è più avanti nel lavoro di costruzione, anche se la juve ha speso di più. I rossoneri possiedono almeno 3-4 campioni e per il resto buoni giocatori.
    Sulla tipologia di gioco lavorano con successo da diversi anni e gli arrivi sono funzionali.

    In questo momento noi in Italia siamo i più forti, i più completi, i più avantii nel processo di costruzione identitaria.
    Questo non significa che vinceremo necessariamente. Dobbiamo esserne convinti

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  7. Ieri sera regalo ben accetto ma, come dovrebbe essere, alla lunga il non gioco mostra i suoi limiti. Da tifoso, oggi è bello leggere l’enorme bile che i gobbi riversano sul tecnico accusato di non essere capace di trovare alternative ad un 352 monocorde basato sui cross.
    Sentire ripetere come un mantra che devono fare i punti per il quarto posto, dopo tre anni (non uno) di continuità tecnica, disponibilità finanziarie che sono il quadruplo (minimo) di chi oggi è al quinto posto, fa sorridere. Tanto più con i giornalisti che dicono “lei lo aveva previsto sin dall’inzio che lo scudetto non faceva per voi, le chiediamo scusa”. Peccato non ricordo lo stesso trattamento, per me anche giustamente, riservato ad Inzaghi quando cestinò uno scudetto per scelte discutibili. Probabile molti giocatori si stufino di far parte di un progetto tecnico “chiuso” che tende a svalutarli ma non credo acciuga resterà a lungo su quella panchina. Vedremo.

    Quanto a noi non so se siamo i più forti o completi sulla carta a livello di rosa (per me la differenza non è affatto netta, anzi oltre i 14 siamo peggio di altri team).
    So solo che a inizio stagione non eravamo dai più indicati come tali e il peso della componente finanziaria – gli altri spendono e noi no (anche se poi abbiamo il secondo costo squadra, non va dimenticato) – veniva identificato come fattore pesante nell’indirizzare il futuro campionato.
    Se ora sembriamo i più forti – e come fluidità di manovra non ci sono dubbi – credo sia per un grande lavoro dello staff tecnico, come evidenziato da Adani e non solo (poi attaccato dalla stampa filo gobba secondo cui non ci sarebbe storia e lo scudetto sarebbe “normale”, anzi il miracolo lo sta facendo quell’altro).
    Il valore dei giocatori dell’Inter oggi appare nettamente superiore a quello di partenza. Questo fatto, per me, non può che essere un gran merito di Inzaghi e del suo staff. Non si avrà mai la controprova ma io credo che Vlahovic e Lautaro, a squadre invertite, avrebbero un bottino invertito o giù di li. E non solo loro, come rendimento.
    La crescita di Inzaghi mi ha profondamente e positivamente sorpreso: come ai tempi della Lazio, anche con noi aveva sempre alternato momenti esaltanti ad altri deprimenti senza apparentemente saper variare e prendere contromisure.
    Oggi, invece, appare essere cresciuto moltissimo sotto questo punto di vista. La squadra, anche a Roma, Firenze, Bergamo (e ne dimentico altre), non ha giocato come spesso le abbiamo visto fare, ossia ariosa per 90 minuti, bella e dominante per 60, ma fragile e scoperta per 30. Ha saputo fare di necessità virtù, alternando saggiamente momenti di aggressione – in cui abbiamo fatto dominato gli avversari – ad altri di compatezza. Saper fare più cose è un vantaggio enorme e, di questo, gliene riconosco il merito.
    Ora serve fare punti con le piccole ma, causa impegni di coppa, penso ci sarà turnover: qui le riserve devono battere un colpo perchè non ricordo (a parte sempre noi, Inter di Conte) una squadra fare tanti punti con così pochi gol da parte della panchina (Sanchez e Arna ne hanno segnati uno in tandem in 23 partite….). Se riusciranno a battere qualche colpo la cosa si farà molto interessante

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  8. Facciamo un gioco. Formazioni che schierereste nel doppio impegno Salernitana-Atl. Madrid.
    Inter – Salernitana: Sommer, Darmian, C. Augusto, De Vrij, Bisseck, Bastoni, Frattesi, Asslani, Arnautovic, Miky, Thuram (sperando di mettere presto in banca il risultatao e far entrare Sanchez)
    Inter – Atl. Madrid: Sommer, Dumfries, Dimarco, De Vrij, Pavard, Bastoni, Barella, Calha, Lautaro, Miky, Thuram
    Sono troppo spregiudicato con la Salernitana?

    PS Acerbi!!! Torna presto. Non so voi ma De Vrij mi lascia qualche dubbio e timore.

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  9. Darmian lo farei rifiatare con salernitana. Dum e Buchanan penso possano spartirsi i 90 minuti. Per il resto Chala e Miky a riposo.
    Davati bel dilemma: il Toro mi sembra il più in difficoltà. Sanchez e Arna devono battere un colpo (un solo gol in campionato in due è proprio nulla). Si potrebbero rischiare entrambi e poi al bisogno far entrare gli altri sfruttando i 5 cambi.
    Ma ccorre vedere fisicamente come sono messi tutti quanti

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  10. Una squadra – con un solo impegno settimanale (giusto ricordarlo) – che in panchina ha: Perin, Rugani, Sandro, Djalò (un crack rubato a noi poveri), Cambiaso, Iling, Miretti, Alcaraz (altro crack), Caviglia, Yildiz, Milik, Kean è così nettamente pià scarsa di chi può schierare Audero, Bisseck, Darmian, De Vrj, Augusto, Buchanan, Asslani, Klaassen, Frattesi, Arna, Sanchez oltre alla salma di Sensi?
    Io non credo proprio: però ormai è un dato di fatto che Inzaghi ha a disposzione due squadre. poi si va a vedere e con l’eccezione di Darmian, Augusto, Frattesi e Arna (solo in parte De Vrj), gli altri hanno visto il campo pochissimo. Chissà perchè.

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  11. Figuriamoci se mi piace difendere uno che allena la juve. Augurerei a tuti gli allenatori dei ladri, nei prossimi 100 anni di fare schifo.
    Ma qui non si tratta del singolo.
    Se mi si chiede: preferisci fare risultati giocando bene (come sta accadendo a noi da qualche anno) o fare risultati giocando ‘male’?
    Rispondo: giocando bene. E per fare risultati intendo lottare ai vertici in tutte le competizioni, tanto è vero che anche negli anni in cui abbiamo perso per due volte lo scudo, sono stato contentissimo della squadra.
    Se mi si chiede: preferisci perdere giocando bene o vincere giocando male ? rispondo: vincere giocando male (che poi se vinco vuol dire che il mio gioco tanto male non era…)
    Se mi si chiede preferisci perdere giocando male o perdere giocando bene? rispondo: perdere giocando bene, ma mi è sostanzialmente indifferente.
    Se mi si chiede: un allenatore è bravo se avendo la squadra che spende di più vince, mentre se perde è scarso, rispondo: no, perché allora il più scarso di tutti sarebbe Guardiola che alla guida dal 2016 della squadra che spende più di tutte in Europa ha vinto solo lo scorso anno, contro di noi che abbiano fatto un mercato in attivo e solo perché un nostro giocatore ha sbagliato un gol da due metri (parole del Pep).
    Portare a supporto delle proprie critiche Adani fa un po’ ridere. E’ in atto nel mondo del calcio un dualismo teorico tra i sostenitori del calcio champagne (il 90%) e una ridottissima minoranza che pensa si possa fare del buon calcio e anche vincere giocando di rimessa.
    Chiaro che Adani, capofila degli ‘esteti’ critichi Allegri. Così farebbe ridere portare…Sacchi a sostegno delle critiche rivolte a chi gioca in prevalenza di rimessa.
    Io non so se questa juve poteva fare di più in questa stagione nelle condizioni anche dei singoli che conosciamo in piccola parte. probabilmente si. ma Allegri ha vinto diversi campionati, anche uno con un Milan che non era la più forte. E, come dicevo, non sempre chi allena la più ricca vince.
    Che la juve stia attraversando un brutto momento, quando alcuni di noi, forse solo io, temevo che potesse invece migliorare, lo dimostrano i fatti: un punto nelle ultime 3 partite: il distacco da noi è tutto lì, per il resto della stagione aveva fatto un percorso simile. Giuntoli (che comunque non è Dio) conosce le cose e se la colpa è di Allegri lo licenzierà o non lo confermerà.

    PS: io non ho visto la partita con l’udinese, ma amici che l’hanno vista mi hanno confermato che la juve ha costruito almeno 10 occasioni da gol, di cui almeno 4 clamorose, del tipo che era più facile segnare che sbagliare.

    Non ci sono scuse, comunque: in casa con l’udinese devi vincere, come non c’erano scuse l’anno in cui è capitato a noi di sbagliare gol a raffica e perdere punti decisivi.
    L’allenatore non può sostituirsi a chi deve calciare, ma ha delle responsabilità in questi casi, perché se si sbaglia tanto vuol dire che non c’era la freschezza fisica e mentale per far bene.

    Da questo a sostenere che la juve non ha gioco offensivo ce ne corre. ha un gioco diverso dal nostro, sicuramente. Non si può considerare ‘non gioco’ quello che non ci piace. Tutta qui la mia ‘polemica’. perché uno che non ha un gioco non vince mai, neppure con la squadra più ricca.

    Però io non voglio convincere nessuno, ci mancherebbe e ribadisco non cambierei assolutamente Inzaghi, capace di fare risultati e giocare in modo offensivo, con Allegri. Almeno con gli uomini di cui disponiamo attualmente.
    In sostanza sostengo solo che si può arrivare a vincere in più modi

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  12. No supremazia netta non direi. Però di buono hanno che fatto il goal non rinculano, hanno continuato ad attaccare e cercato di approfittare di un Napoli dimesso per i successivi 10..15 Min. Poi nella ripresa si è un po’ ripreso, ma la squadra dell’anno scorso è un lontano ricordo. Certo, anche avere o meno Osimeh in campo fa una bella differenza. Boh, nonostante la serie positiva, io i Derby li “sento” sempre. Vedremo quando arriverà il momento.

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  13. Ogni opinione è lecita ma faccio alcune considerazioni.
    Allegri da 3 anni non vince nulla con una squadra che ogni anno spende di più sul mercato rispetto a TUTTE le concorrenti.
    Personalmente ho scritto tre anni fa: curioso di vedere Allegri per la prima volta alla guida di una squadra che non è di gran gran lunga la favorita. Perchè il bilan di Ibra, Seederf, Ronaldinho, Robinho, Nesta ecc non era proprio una squadra scarsa. Unici avversari eravamo noi ma a fine ciclo. Anno successivo vince Conte con Vucininc e Matri….per dire.
    Guardiola ha vinto una marea di titoli nazionali in questi 7 anni….in un campionato dove almeno altre 5 squadre spendono quasi quanto lui (alcune pure di più). Non ci ha impiegato 3 anni per poi chiedere tempo.
    Ho citato Adani non perchè sia cultore del calcio champagne – non me ne frega niente – ma perchè ha detto “non si considera il lalvoro di Inzaghi” rispondendo alla pletora di prostrati acciughiani che sostenevano che Inter avesse 2 squadre ed era normale fosse la favorita. Oggi Borghi – che considero competente – Bergomi e molti altri sostengono la stessa cosa.
    La gobba con l’Udinese ha creato due palle nel primo tempo e una nel secondo. Tendenzialmente con i soliti cross, nient’altro. L’ho vista tutta, a meno che uno consideri i potenziali tiri di Locatelli dai 25 metri delle occasioni o i mischioni furiosi respinti dalla difesa friulana.
    Certo che si può vincere in più modi ma da tre anni io ho visto una gradita conferma di ciò che speravo/auspicavo: senza una superiorità netta, anzi nettissima, di organico la gobba di Allegri mostra tutti i limiti di un calcio “limitato” e monocorde.
    Se poi vincerà avrà ragione lui ma questo limite emerge nonstante un match a settimana. A memria quando noi giochiamo una sola partita a settimana abbiamo sempre vinto. Sempre. Qulacosa vorrà pur dire.
    Felicissimo si tengano Allegri, anzi io spero lo rinnovino. Ma scrivo ora che Giuntoli lo silurerà a fine anno. Vedremo

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  14. Corsi e ricorsi storici calcistici.
    Analizzando la storia juventina trovo delle similitudini tra i cicli di Trapattoni e di Allegri.
    Entrambi hanno avuto un primo ciclo bianconero ricco di vittorie a cui ha fatto seguito un secondo ciclo avaro di soddisfazioni.
    Trapattoni nel suo secondo ciclo non fece nemmeno male finendo sempre secondo dietro il Milan di Capello che all’epoca era una vera corazzata. Ed era in quel periodo praticamente impossibile finire davanti ai rossoneri. Però al termine del suo triennio fu esonerato a favore di Lippi che aprì un nuovo ciclo vincente.
    Aggiungo alcune mie considerazioni e auspici.
    Innanzitutto che questo terzo anno di Allegri bis finisca nello stesso modo del terzo anno di Trapattoni bis. E cioè secondo dietro la prima.
    Poi che ad Allegri non segua un nuovo tecnico juventino che sappia aprire un ciclo vincente come fece Lippi (con gli aiutini che ben conosciamo della triade Moggi-Giraudo-Bettega).
    Infine, mettendo a confronto le carriere di Trapattoni e di Allegri, a mio gudizio il vecchio Trap è due categorie sopra il livornese. Per i giovani che non hanno vissuto quegli anni vorrei ricordare che il Trap fu capace di vincere in tante squadre diverse dalla Juve in giro per l’Europa (il suo capolavoro in assoluto fu il campionato vinto con noi nel 1988/89 con quella che fu ribattezzata l’Inter dei record) e arrivò addirittura a lottare per il titolo con la Fiorentina!!!

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  15. Venerdi’ altra partita importantissima (ma ce n’e’ qualcuna non importante quando punti al primo posto ??!). Dobbiamo assolutamente far rifiatare qualche titolare : sicuramente max 1 tempo per uno per gli attaccanti titolari, alternati magari. Sicuramente Di Marco, lo vedo molto scarico. Qualcosa a centrocampo, per forza. A Dx potrebbe essere la volta di Buchanan ? Cercherei di far riposare almeno 4 titolarissimi, forse 5. Tenendoli pronti in caso le cose non andassero bene. E’ chiaro che non avrebbe senso perdere punti con la Salernitana, per cui spero che Inzaghi riesca a “caricare” delle giusta responsabilita’ chi scendera’ in campo. Ma non fare turn-over ne’ Venerdi’, ne’ in Coppa, mi sembrerebbe un suicidio …

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  16. Che giocatore è Manuel Mancuso?
    Ha 17 anni ma Inzaghi lo vuole fisso ad allenarsi con gli adulti…e inoltre trattano il rinnovo.

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  17. Mancuso è un centrocampista offensivo, dotato di ottima tecnica e di buon fisico. Lo conosco da quando aveva otto anni e da subito insieme a due compagni (Mattia Mosconi e Iddrissou ) appariva di un altro livello e destinato ad avere un futuro. Al momento non gioca neppure in primavera, ma se viene regolarmente convocato ad allenarsi con la prima squadra è perché in prospettiva credono in lui. scrivevo qualche giorno fa che l’unico suo difetto mi sembrava una struttura atletica da migliorare, ma poi, avendo visto una partita seduto accanto a lui, ho cambiato opinione. dal campo, anche da pochi metri, si ha un’impressione nons empre esatta. da vicno mi è sembrato già in possesso di un fisico improtante. poi dipenderà da molti fattori, principalmente dalla ‘testa’

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  18. Kelle, concordo sulla tua valutazione: il Trap è stato un allenatore per molti versi unico, certamente superiore ad Allegri.

    Questo anche se bisogna considerare che i tempo sono molto cambiati: ai tempi del Trap le italiane erano tra le più forti in Europa e il gioco che oggi va per la maggiore si stava imponendo, proprio con Sacchi.

    Oggi è tutto diverso. Ci sono squadrone straniere che possono spendere 72 milioni per un sedicenne (Hendrich al real; società che possono davvero mettere a disposizione del mister 25 campioni, se non 25 fuori classe; c’è chi ha potuto mettere a disposizione del suo allenatore contemporaneamente Mbappè Messi e Neymar.

    Molte squadre in Italia e fuori giocano un calcio aggressivo, pressando alte, con la difesa a metà campo e i difensori che si sganciano e vanno a fare le punte e con le punte che rientrano, in caso di necessità.

    La differenza fondamentale, posto che tutte cercano di stare corte, è tra chi, più tradizionalista, preferisce aspettare sulla propria tre quarti per poi ripartire con gente forte negli spazi e nella progressione e chi invece difende alto cercando di riconquistare subito la palla.

    Il secondo sistema è più spettacolare, non c’è dubbio e secondo me nelle singole partite e nei tornei brevi anche più redditizio.

    Sulle maratone di nove mesi intervallate da molte altre competizioni che rendono il tutto estenuante, io conservo ancora qualche dubbio

    nessun allenatore è uguale a un altro, ma credo non ci possano essere dubbi sul fatto che se dovessimo iscriverli a una delle due categorie (facendo una forzatura, ovvio) Foni, HH, Invernizzi, Bersellini, Trapattoni, Mou, Ancelotti, Capello, lo stesso Conte e a mio avviso Allegri e Pioli appartengono più alla categoria dei tradizionalisti; Sacchi, Mancini, Inzaghi, oltre a tanti big stranieri del momento, pur diversissimi tra loro appartengono alla categoria di coloro che cercano il risultato attraverso una tipologia di gioco che giustamente infiamma di più il pubblico.

    Io ho qualche dubbio sul fatto che il tipo di gioco che per comodità definirò offensivo richieda un maggior consumo di energie psichiche e mentali.

    Un amico del blog credo se ne sia andato perché riteneva che io negassi la realtà, avendo lui mostrato che in alcune partite il numero di km percorsi dall’una o dall’altra squadra si equivalevano.

    Dunque io sostenevo una teoria senza prove, anzi.

    L’amico aveva ragione, se si riferiva alle prove di tipo matematico, ma nel calcio non esiste questo tipo di prova. Se fosse così giocherebbero tutti allo stesso modo.

    Io con un ragionamento che sarà anche sbagliato considero se non ‘prove’ considerazioni da non trascurare le seguenti (senza andare ai tempi di un altro calcio).

    Il Trap ha vinto 9 campionati nazionali in vari paesi e una sola CL

    Sacchi ha fatto molto meglio di Capello in CL, Capello ha fatto molto meglio di Sacchi in campionato.

    Da noi Trap ha fatto il campionato dei record e l’anno dopo è uscito al primo turno in CL. .

    Lasciamo perdere Ranieri che ha vinto il campionato inglese con una squadretta tra tanti squadroni

    Mou all’Inter ha vinto due campionati e una CL, ma al Real ha vinto solo un campionato e al Chelsea lo stesso (con qualche dubbio, in questo caso, credo si possa dire che Mou, pur vittorioso in diverse coppe, sembra più un animale da campionati; 8 campionati e 2 CL)

    Mancini ha vinto parecchio, sia a livello di campionati sia di coppe. Personalmente (ma le mie suddivisioni sono grossolane e perciò discutibilissime) fatico a metterlo in una delle due categoria tagliate con l’accetta: come Spalletti, per me lui è uno che ama il gioco…senza gli eccessi.

    Andando avanti Ancelotti sembra un’eccezione, avendo vinto si sette campionati, ma anche 4 CL.

    Ma i successivi mister che analizziamo sembrano ribadire l’assunto iniziale: Conte vince più in campionato, Allegri vince più (solo) in campionato, Pioli solo in campionato.

    Se poi andiamo a vedere il percorso di Inzaghi vediamo che è ricchissimo di coppe, anche nelle stagioni interiste dove tra l’altro ha davvero rischiato di vincere la CL.

    E vediamo che alla Lazio ha vinto tantissime coppe (anche insperate) ma per due volte ha dilapidato nel girone di ritorno il bel campionato della prima fase, facendosi entrambe le volte escludere dalla CL proprio ad opera dell’Inter.

    Allora: è chiaro che non ci sono prove, ma spero mi si consenta di avere la sensazione (in questo caso un po’ il timore se l’obiettivo è la seconda stella) che i modi di giocare più offensivi (ferma restando la soggettività dei singoli mister) possano essere complessivamente più logoranti e quindi adatti alle competizioni brevi, meno alle maratone.

    Magari non è vero, ma non mi sembra una bestialità insostenibile.

    Tornando all’attualità, le speranze sono due e riguardano noi (una) e gli altri (l’altra)

    La nostra è che Inzaghi abbia fatto tesoro di quanto successo nelle prime due stagioni (in una abbiamo dilapidato un grande vantaggio, nell’altra, siamo partiti malissimo per crescere alla distanza), ma soprattutto – poiché non credo fosse uno sprovveduto neppure prima – che siano riusciti a costruirgli una rosa idonea ad evitare cali clamorosi.

    Non ero solo io che avevo qualche dubbio, perché vi assicuro che tanti miei amici interisti ancora oggi sostengono: battiamo Salernitana e Atalanta e mettiamo un bel po’ di riserve in CL.
    Qualcuno arriva a dire “spero che in CL si esca”.

    Alla fine del girone di andata e in previsione di un calendario terribile, non era da folli, credo, temere una flessione della squadra.

    Pericolo secondo me non ancora scongiurato, anche se è meglio affrontarlo con sette/otto punti di vantaggio che con uno o due, o anche meno.

    L’altro dubbio riguarda le altre due squadre (ci metto il Milan a pieno titolo anche perché ha un punto meno della juve ma la teorica possibilità di recuperane tre nello scontro diretto che la juve non ha più) potessero fare un campionato in crescita o comunque più regolare del nostro in caso appunto di ns flessione, proprio perché avevano vinto spesso giocando male e un po’ fortunosamente.

    Milan e juve potrebbero aver speso meno energie di noi e aver tardato a trovare l’assetto ottimale, come potrebbero invece essere solo più scarse.

    Da tifoso io il timore un po’ l’avevo e confesso che un po’ ce l’ho ancora, quasi più rispetto al Milan che alla juve, perché i rossoneri vengono da una buona striscia di risultati, mentre la juve viene dall’aver fatto un punto in 3 partite contro i nove che abbiamo fatto noi.

    La differenza ad oggi è tutta lì.

    Come si vede le mie idee si possono condividere o meno, ma non mi sembra, magari mi sbaglio, che siano scandalose

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  19. Ogni opinione è lecita, ci mancherebbe.
    Anche quella di chi, come l’amico del blog citato, porta dati il più possibile oggettivi (poi ovviamente dei numeri non spiegao tutto, concordo) per sostenere un’altra tesi.
    Io penso che, come scrivi giustamente, gli allenatori non siano stupidi. Ma, per me, esistono i più bravi e i meno bravi ad adattarsi a certe situazioni.
    Se il calcio in Europa segue una certa direzione, tendo a credere che essa non sia più sfiancante di altre che – a parità di efficacia – ti farebbero restare più fresco e quindi ti darebbero più chance di vittorie. Così fosse non si dovrebbe nemmeno pensare che via percorrere.
    Allegri ha vinto 5 campionati con la juventus con questo calcio. Vero. Però le condizioni – leggasi contesto – vanno guardati. Il Bayern ne ha vinti 11 di fila con tecnici di estrazione completamente diversa. Noi stessi abbiamo vinto con Mourinho e Mancini che ritengo motlo differenti. Intorno alla juve c’era il vuoto – leggasi squadre molanese – e quando si è affacciato il napoli di Sarri sappiamo tutti come è andata a finire.
    Altrimenti chi pratica un calcio più propositivo – che non vuol dire, attenzione, il calcio tutto e solo pressing predicato dal bollito di Sacchi – sarebbe da etichettare come un fesso e peggio ancora le società che ingaggiano questi tecnici.
    La discussione è nata semplicemente su un punto: l’Inter ha un organico NETTAMENTE superiore alla gobba che, quindi, starebbe performando ben oltre le proprie qualità essendo in scia a noi. Allegri starebbe facendo un miracolo e avrebbe bisogno di tempo (mentre Inzaghi no). Molti opinionisti oggi evidenziano che questa superiorità sta nei fatti – ossia nel gioco mostrato che è frutto del lavoro svolto – e non nella qualità intrinseca della rosa rispetto alle altre.
    Poi ovviamente dovessimo crollare (sgrat) si potrebbe discutere ma che la maggior parte dei giocatori dell’Inter oggi valga di più di quando sono arrivati – e viceversa quelli gobbi – penso sia un dato di fatto. E qui, forse, la differenza tra i due tecnici nel fare un certo lavoro c’è

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  20. E se Batistuta non si fosse fatto male e Edmundo non fosse volato a Rio per il carnevale chissà… Io ho ancora il francobollo dedicato all’Inter dei record, squadra che ottenne meno di quello che era il suo valore assoluto.

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  21. A me non sembra proprio che in Europa tutti attacchino forsennatamente come gli indiani. In Spagna dove l’antidoping non funziona, forse si, anche se mi è difficile pensare a un Real di Ancelotti che gioca alla Guardiola stile Barça (perché adesso è un po’ cambiato anche lui). Comunque gioca così chi se lo può permettere, cioè ha una supremazia tecnico-agonistica e un numero di campioni che lo consentono. per esempio non lo fa il bayern e neppure il Psg. Io vedo spesso che quando una squadra si sente inferiore (anche contro di noi) si difende e prova il gioco di rimessa. Bisognerebbe vedere tutte le partite di tutti i campionati e questa conoscenza non l’ho. perché ho detto anch’io che nelle competizioni di relativamente poche partite da dentro o fuori, se sei fortissimo, il gioco offensivo paga. poi forse paga anche in quei campionati dove ci sono due.tre partite vere all’anno, perché le altre sono scontate.
    Due cose non son vere: che se giochi offensivo vinci e che sa giochi più prudente vinci. per cui è ovvio che ci sia chi sceglie l’uno o l’altro tipo di gioco. Altrimenti giocherebbero tutte offensive e non ci sarebbe discussione (per parafrasare, rovesciandolo, un tuo ragionamento.
    io ho visto una partita dell?inte r contro lo Shakthar che non ha mai passato la metà campo. )0 minuti nella loro area e finita 0-0. la volta prima avevano giocato aperti sempre contro di noi ed era finita 5-0. Dunque ci sono obiettivi e obiettivi, situazioni e situazioni e io resto convinto che in Italia, con il campionato per me più duro del mondo, hanno vinto molti più campionati le squadre ‘posate’ rispetto a quelle frenetiche. perché il discorso va fatto su 60/70 partite tutte durissime ogni anno.
    Ciò detto spero ardentemente che l’Inter non abbia una flessione, ci mancherebbe!.
    Su chi ha la rosa più forte, sai, il discorso è moooolto soggettivo.
    Se io penso all’undici titolare dell’Inter, fatico a trovare nella juve uno che schiererei al posto del nostro. Forse Chiesa che io ritengo si possa impostare da esterno a tutto campo, al posto di Dumfries. forse Bremer al posto di Acerbi (più che altro per l’età), prenderei qualche giovane talentuoso da far maturare, per il futuro, e come riserve dei nostri titolari Vlahovic.
    Ma forse sono troppo tifoso.
    Non mi interessa nemmeno il discorsod ei soldi: se fosse un discorso decisivo i campionati non si giocherebbero: verrebbe stilata la graduatoria finale sulla base delle spese.
    Invece credo che il City abbia vinto 1 CL dopo tanti tentativi e il Psg addirittura nessuna.
    Sapere chi ha speso di più o di meno può al limite servire per giudicare chi ha allestito la squadra (infatti tu critichi i nostri perché …vincono poco avendo, secondo te, la seconda maggior spesa in Italia, sempre perché consideri le ‘fotografie’ e non le dinamiche) e in via subordinata l’allenatore. mai per giudicare la forza delle squadre a meno che non ci sia, per restare in Italia, la differenza abissale tra il primo Milan di Berlusconi (7 su 10 primi classificati nella graduatoria del pallone d’oro) rispetto alle altre.
    Anche sulla crescita dei giocatori, senza nulla togliere a Inzaghi, io qualche merito principale lo darei ai tecnici che tu… non puoi vedere perché prendono troppi vecchi. Chissà, magari hanno l’occhio lungo e prendono giocatori che hanno ancora potenzialità non espresse totalmente. Può capitare anche a più di 30 anni

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  22. Comunque queste sono solo chiacchiere: adesso c’è un imperativo: con un turn over o meno, battere la Salernitana. E non sarà facile. Non a priori

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  23. Comunque questa sera è una partita in cui abbiamo solo da perdere. se vinciamo è normale, se non vinciamo, anche psicologicamente riapriamo il campionato. Attenzione anche al Milan, già una volta ci ha recuperato sette punti. ora otto sembrano tanti, ma è in piena condizione (mi hanno detto che ha giocato benissimo col Rennes) e in fondo bastano due sconfitte per averli di nuovo a ridosso…

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  24. Concordo, anche perche’ sbagliare questa partita ed avere Atletico + Atalanta le due prossime … non e’ che Ti lascia tempo psico-fisico per riprenderTi, per digerire il passo falso. Forza Inter, stasera tutto il massimo rispetto per la Salernitana, ma ci servono i 3 punti

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  25. Non so più cosa dire di questa squadra, ho terminato gli aggettivi….Premesso che la Salernitana è quello che è, questi non sono riusciti a tirare in porta una volta, noi in compenso avremmo potuto chiuderla in doppia cifra!
    il calcio è prima di tutto sensazioni…l’autorevolezza di questa squadra, la determinazione specialmente nel primo tempo è stata come un messaggio urlato in faccia a tutte le altre contendenti!

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  26. Bene il rientro di Dum a destra, molto più pericoloso anche da lì.
    Per il resto bravi, ma occhio al Bologna quinto, dopo tre anni serve tempo….
    Scherzo ma quasi quasi vado con Adani in procura

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  27. Bravissimo, entrati in campo con la “cattiveria” giusta di chi vuole il risultato.
    Che primo tempo !! Persino i telecronisti di DAZN non potevano, a denti stretti, non celebrare lo spettacolo . Bene, segno di maturita’. Certo, giocavamo con l’ultima della classifica, ma sappiamo bene come approci sbagliati possano complicare tantissimo impegni facili, sulla carta.
    Sono contento per Arna, a differenza del Gringo, anche quando sbaglia cose (apparentemente) elementari, io in lui vedo sempre la voglia di contribuire agli obiettivi della squadra e la frustrazione per non riuscirvici. Bene Buchanan nei pochi minuti che ha giocato, vedremo, ne avremmo bisogno. Chiaramente le prossime 2 partite saranno completamente diverse, ma proprio per questo serviva arrivarci bene con la testa.

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  28. BILANCIO TRASFERIMENTI ULTIMI 5 ANNI (tabella di Transfermarkt)

    SSC Napol -23,50 mln 3,26 mln -20,10 mln 45,81 mln -159,30 mln
    totale – -153,83 mln €
    SS Lazio 10,44 mln 698 mila -4,90 mln -34,85 mln -14,60 mln
    totale -43,21 mln €
    Inter I 59,20 mln -48,18 mln 162,50 mln -43,55 mln -118,98 mln
    totale + 10,99 mln
    AC Milan -48,90 mln -46,92 mln -87,99 mln 20,17 mln -84,85 mln
    totale. -248,48 mln €
    AS Roma 63,00 mln 64,54 mln -113,42 mln -23,10 mln -10,23 mln
    totale. -19,20 mln €
    Juventus FC -27,10 mln -6,10 mln -74,35 mln -51,59 mln -31,07 mln €
    totale. -190,21 mln

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  29. EVVAAAIIIIII. Grandi Scaligeri!! Verona-Gobbi 2-2. Altro piccolo mattoncino per l’edificazione del nostro obiettivo. A questo punto i nostri rivali diventano i cugini.
    PS. Incredibile la frenata degli juventini: 2 punti in 4 partite decisive.

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  30. Un verona, peraltro distrutto a gennaio, è oggettivamente un ostacolo duro.
    Serve del tempo, 3 anni alla guida della squadra più ricca d’Italia è poco.
    E pensare che quando hanno provato a giocare nella metà campo del Verona hanno dimostrato che le qualità le hanno, eccome se le hanno, ma fortunatamente non riescono a sfruttarle.
    Bene così, speriamo in un rinnovo a vita di acciuga! Il tempo è galantuomo

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  31. Siamo sinceri. Chi avrebbe previsto dopo la SuperCoppa questa frenata dei bianconeri e la contemporanea nostra accelerata? Io confesso di no. Prevedevo alla fine di questo mini ciclo di trovarci a pari punti.

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  32. Anch’io avevo molta paura. Però è vero che ora si fa dell’ironia sui 3 anni necessari per ricostruire, ma mi pare che tra il triplete e la prima vittoria successiva di uno scudo siano passati più di tre anni. E che questo succeda spesso alla fine di un grande ciclo

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  33. Al netto dell’inaspettato tonfo di condizione dei giocatori chiave della giuve, mi chiedo……ma cosa aspettano a cacciare quell’antisportivo e vigliacco di Gatti? Sono 2 anni che tra spinte schiaffi e pugni dietro le spalle non viene mai cacciato ma sistematicamente sostituito da Allegri al momento giusto….prima o poi farà infuriare il toro sbagliato…..

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  34. Gioca nella squadra giusta con il tecnico giusto.
    Che all’andata sul gol del Toro disse Rugani doveva fare fallo su Thuram.
    Gatti lo ascolta.
    Squadra allenata malissimo, ottimo per noi.
    Il tempo è galantuomo

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  35. Credo che sia possibile che ci siano suggerimenti di questo genere. Anche perché Allegri è estremamente seguito e apprezzato dal gruppo di calciatori, i quali, se fosse per i limiti in alcune zone di campo (es centrocampo non all’altezza del livello di quello di inter milan e forse altre) si troverebbero al quinto o sesto posto. Un leader carismatico può influenzare determinati atteggiamenti ma non può impedire a elementi di dubbia moralità di essere quello che sono. Gatti sarebbe scorretto anche se fosse al Milan.
    Comunque, grazie Verona, un regalo inaspettato (aveva quasi pareggiato a San siro) ma non troppo!

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  36. Qualunque allenatore dice ai suoi giocatori che piuttosto di lasciar andare in porta l’avversario, se sono fuori dall’area, doveva far fallo. Il mitico nereo Rocco diceva addirittura (scusate il veneto non credibile): se ti te vedi qualcosa che se move nell’erba, colpissi. se poi la xera proprio la bala, pasiensa”

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  37. EVVVAAAIII!!! Grande Monza, grande Palladino e grande Galliani. Non ho fatto in tempo a dire che il nostro vero avversario più temibile è il Milan e …… SPRUZZZ ….. si sono fatti fare un clistere dai cugini monzesi. Devo ammettere che ci capisco poco di calcio. Se riuscissimo a vincere a Lecce e nel recupero con i bergamaschi ….. la vedrei molto ma molto dura per i nostri inseguitori

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  38. Ciao ragazzi, che dire, weekend molto “redditizio”. Avevo già detto che secondo me la Buve nella prima parte del campionato aveva over-performato ed il tempo mi ha dato ragione, per fortuna. Anche il Milan con l’Europa League qualche punto lo perderà, inevitabilmente.
    Tutto questo comunque non significa nulla, non dobbiamo mollare di un centimetro, ci mancano 29 punti all’ambita meta. Sono tantissimi.

    Con l’Atletico invece sarà una vera e propria guerra..credo che dopo il City sarà la squadra più forte che avremo incontrato da 2 anni a questa parte. Sono fortissimi, hanno esperienza internazionale, freschezza, garra..forse in trasferta hanno meno “furore”, sono più “malleabili”. Dovremo provare a fare risultato a Milano se vogliamo sperare di passare il turno.

    In campionato invece la prossima sarà il Lecce, anche qui sarà tostissima, la maggior parte dei loro punti li hanno fatti in casa ed in più noi dovremo per forza di cose attuare un bel turnover.

    Insomma, come sempre
    FORZA RAGAZZI,
    FORZA INTER!

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