
Che si sia trattato di una vittoria sofferta, non c’è dubbio. Lo sarebbe stata un po’ meno se il direttore di gara si fosse accorto che in occasione del loro gol Dimarco è stato afferrato da dietro con entrambe le braccia da Lookman e trascinato a terra.
Ma queste sono cose che succedono, in Italia, e vanno messe in preventivo.
Se prescindiamo dagli episodi dobbiamo riconoscere che l’Atalanta ci ha messo in difficoltà nei primi 40′ di gioco e dopo il gol dell’1-2, mentre noi siamo ‘usciti’ autorevolmente (e proficuamente) negli ultimi minuti del primo tempo e nei primi 20′ del secondo.
I dati statistici curiosamente confermano l’impressione visiva perché nei primi 30′ l’Atalanta ha tenuto palla per 13’01” noi per 7’26”
Dal 31′ al 60′ loro hanno tenuto palla per 6’05” noi per 9’42”. Nel finale sono tornati a prevalere loro, come è normale dovendo recuperare il risultato: 11’10” loro, 9’20” noi.
Si deve considerare il fatto che l’Atalanta di Gasp assimila dal suo allenatore una vis pugnandi particolare quando incontra l’Inter e che comunque è una squadra forte, aveva un curriculum che la vedeva nelle partite casalinghe con la difesa imbattuta, con 3 vittorie e un pari per 0-0 solo con la juve.
Soffrire a Bergamo è normale per chiunque, soffrire ma vincere riuscirà a pochi. E comunque per riuscirci bisogna tener botta quando danno il massimo e provare a sorprenderli poi. Noi ci siamo riusciti, anche correndo qualche rischio, ma alla fine concedendo pochissimo
Dal mio punto di vista, che è particolare e non pretendo venga condiviso da nessuno, le cifre relative ai match disputati sino ad ora sono insieme esaltanti e preoccupanti.
Esaltanti perché abbiamo ottenuto 7 punti in 3 partite di CL e in campionato su 11 partite abbiamo ottenuto 9 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Per altro il pareggio e la sconfitta sono venuti in situazioni anomale, in cui eravamo in vantaggio e stavamo gestendo la partita, ma ci siamo fatti sorprendere per un po’ di sufficienza.
A livello di prestazione si può dire che da agosto ad oggi ci siamo espressi al top delle nostre possibilità, tecniche e agonistiche, o quasi.
Per me la situazione è anche preoccupante perché temo che non si possa mantenere questo ritmo per tutta la stagione: la storia dell’ultima Inter e di Inzaghi in generale, insegna che nell’arco di una stagione ci sono periodi di inevitabile declino, fisico o mentale che sia.
Naturalmente la speranza è che la rosa un po’ più estesa e l’esperienza maturata da Inzaghi e dal suo team nella gestione di una squadra che vuole andare in fondo a tutte le competizioni possa limitare la fase di rallentamento, se proprio dovrà esserci.
Appunto in previsione di questo ho sempre detto che è fondamentale capitalizzare al massimo la situazione favorevole e in quest’ottica le vittorie numericamente stentate contro dirette concorrenti come Roma e Atalanta sono preziose.
Godiamoci quindi le prestazioni quasi ottimali di questo periodo, fruttiamo l’entusiasmo e la consapevolezza della nostra forza che ne derivano, ma non illudiamoci di una pretesa (dalla critica ostile) superiorità che non può essere intaccata.
Un dato è significativo: la squadra più vicina a noi ha subito sei gol come noi (con una partita in meno). Le altre che hanno preso più gol sono più lontane.
Secondo me questo significa proprio che nel range delle squadre più forti, spesso è proprio la capacità di soffrire a fare la differenza.
E in effetti se andiamo a analizzare la partita di Bergamo, dove come dicevo a tratti abbiamo sofferto, le cifre dicono chiaramente che nel primo tempo noi abbiamo comunque tirato in porta più di loro, perché la prima parata di Sommer avviene nel recupero (colpo di testa di Scalvini).
Nel computo totale della gara, poi, i tiri in porta sono stati solo 4 per parte. Ma si deve considerare che uno, quello del gol, è stato un regalo a metà tra Sozza e Dimarco e che nel finale era logico che loro cercassero di recuperare.
Possiamo dire che fino al gol del 2-1 abbiamo corso pericoli, ma abbiamo evitato che Sommer venisse impegnato.
I pericoli, a mio parere sono nati da due situazioni: Zappacosta che ha vinto parecchi duelli contro Dimarco e ha messo in area diversi cross interessanti e la posizione assunta da Lookman che svariava moltissimo sul fronte d’attacco, giocando tra le linee e creando imbarazzo tra il braccetto che doveva ‘uscire’ e il centrocampista che doveva arretrare (scivolare, come si dice oggi) su di lui.
Mentre dall’altre parte Acerbi usciva rischiando anche l’anticipo di Koopmeiners e sostanzialmente lo bloccava, Pavard preoccupato anche dalle avanzate di Ruggeri, teneva più la posizione e Lookman, in ottima giornata, aveva spazio per rifinire l’azione in tutta tranquillità.
Le cose sono migliorate con l’ingresso di Darmian che ha fatto ricorso a una marcatura molto più aggressiva (tanto da trovarsi a provocare l’azione del rigore a nostro favore).
La contromisura di questo è stata però il posizionamento più basso di Dumfries che non ha spinto in avanti come in altre occasioni.
Per la verità, pur senza sfociare in situazioni concrete di estremo pericolo c’è stato un altro punto di relativa difficoltà: la prevalenza bergamasca sulle palle alte nella nostra area (soprattutto Djimsiti ma anche Scalvini e Scamacca), per quanto ben contenuta.
A mente, mi pare di ricordare che nelle ultime stagioni il copione delle partite tra le due squadre è stato spesso simile: bergamaschi con un ritmo indiavolato, marcature a uomo asfissianti, conseguente difficoltà dei nostri di ‘uscire’ con le ripartenze che ci caratterizzano e hanno molta pericolosità, situazioni di difficoltà vissute dalla nostra fase difensiva.
Che se però riesce a ‘tenere’, prima o poi capita la possibilità di una ripartenza efficace che fa pagare agli orobici la temerarietà offensiva.
Siccome l’inter ha giocatori di classe capaci di organizzare ripartenze efficaci, vedi la palla di Calha per Darmian e quella di Asllani per il gol di Lautaro, ne consegue che l’elemento decisivo è proprio la capacità del sistema difensivo (non della sola linea difensiva) di reggere la pressione degli orobici nel periodo migliore per loro.
C’è qualche altro dato statistico da segnalare: Calha è quarto nella graduatoria dei tiri sferrati verso la porta, primo nella graduatoria dei tiri in porta, primo per numero di palle giocate, primo per numero di passaggi riusciti, quinto per i passaggi chiave.
Invece forse per la prima volta l’Inter supera l’avversaria per numero di dribbling riusciti (4 a 3): due sono di Barella e due di Lautaro.
Il quale Lautaro ha fatto un tiro in porta e… due gol (uno poi annullato per fuorigioco millimetrico).
Ederson è stato il più veloce allo sprinta, davanti a Frattesi: Dumfries solo quarto.
L’Inter ha corso per 119.205 km, l’Atalanta per 117.727 e anche la velocità media è stata migliore per l’Inter (7,28 a 6,82).
Ma veniamo alle PAGELLE
Sommer: non ha dovuto compiere interventi eccezionali, ma in un paio di occasioni, rispettivamente su Lookman e Scamacca si è fatto trovare pronto.
6.5
Pavard: Appare preoccupato (giustamente) perché deve curarsi di Lookman ma anche provvedere a raddoppiare su Scamacca, per questo spinge poco e qualche volta soffre gli spostamenti di Lookman. Partita comunque sufficiente. Speriamo di rivederlo presto.
6
(Darmian: entra praticamente senza riscaldamento e dimostra la sua duttilità. Marcatura su Lookman aggressiva. Gasp poi sposterà il suo giocatore a destra per provare a dargli più spazio e nello stesso tempo si sgancia senza timore, al punto di procurasi quasi subito il rigore del vantaggio. Ho letto che sarebbe stato in ritardo sul gol di scamacca, dovrei rivedere l’azione, ma è certo che chiunque fosse in quel momento il marcatore, la perdita di una palla agevole in fase difensiva ha trovato il nostro difensore un po’ fuori posizione.
7)
de Vrij: ottima prova del nostro centrale che lascia pochissimo a Scamacca (il quale spesso esce per cercare palloni e legare il gioco della squadra, favorendo gli inserimenti dei trequartisti) e aiuta spesso i compagni.
7
Acerbi: si adatta bene a braccetto di sinistra, uscendo alto in anticipo fino ad annullare il pericoloso Koopmeiners e quando è necessario stringe su Scamacca.
6.5
Dumfries: partita strana la sua perché Ruggeri, che è persino più veloce di lui, anche se di pochissimo, attacca molto e lo costringe a difendere. Quando ha lo spazio per andare, dopo una bella progressione conclude piuttosto debolmente da ottima posizione.
6
Barella: fisicamente sembra in ripresa, dopo un periodo un po’ opaco: è primo in assoluto per km percorsi e quinto come spunto di velocità, secondo per palle giocate e per passaggi riusciti nella tre quarti avversaria e primo per dribbling riusciti (2) in un match piuttosto avaro da questo punto di vista. Il suo contributo è sempre prezioso.
6.5
Calhanoglu: centrocampista completo, quando è al top , come in questo momento, eccelle in tutto: senso della posizione, contrasto, recupero, visione di gioco, tiro e freddezza sui calci piazzati.
7.5
(Asllani: pochi minuti non bastano per attribuirgli un voto, ma per la seconda volta dà l’impressione di essere molto cresciuto rispetto alla scorsa stagione.
s.v.)
Mkhitaryan: solita partita da docente nella migliore università calcistica. L’Atalanta è un furia, per larghi tratti del match e lui spinge meno del solito, ma tiene la posizione e di fatto funge da secondo play a fianco di Calha. Sostanza e qualità.
7
(Frattesi: è un assaltatore, ma entra in un momento in cui i centrocampisti devono soprattutto contenere l’ultimo disperato assalto dell’Atalanta. Mette il suo vigore e la sua determinazione al servizio della squadra.
6)
Dimarco: Zappacosta lo mette spesso in difficoltà, riuscendo spesso a crossare in assoluta libertà. Quando sembra in crescita sino a sfiorare il gol con un grandissimo colpo da fuori, commette il peccato di leggerezza che porta al loro gol. Il fallo su di lui era evidente e indiscutibile, ma lui doveva liberarsi della palla magari appoggiandola al portiere.
5.5
(Carlos Augusto: Hateboer è forse avevrsario un pochinoi più malleabile di Zappacosta, e il loro duello non fa registrare vincitori né vinti.
6 di stima)
Lautaro: marcato a uomo da Scalvini (o a turno da Djimsiti), lascia a Thuram il lavoro di prima punta che deve fare salire la squadra o andare in profondità ed esce ad aiutare la squadra e a cucire il gioco. Quando arriva nei pressid ell’area senga un bel gol a nullato per fuori gioco risicatissimo e poi ne fa uno buono con una conclusione da cineteca.
7
(Sanchez: entra bene ed è la seconda volta consecutiva. Si invola e andrebbe in porta ma costringe Toloi al secondo giallo e all’espulsione. Dieci minuti sono pochi ma sembra un giocatore ritrovato.
s.v.)
Thuram: le sue qualità si vedono poco rispetto ad altre partite, ma là davanti lui fa a botte (più che altro le prende stoicamente), corre molto e si rende utile anche nel pressing alto sui difensori, quando è il caso.
6
All. Inzaghi: anche a Bergamo, come quasi sempre sino ad ora, ha avuto ragione lui per le scelte di rotazione, per i cambi e per come ha disposto la squadra in campo in nun match difficilissimo. Deve solo confermarsi nell’immediato (ci aspettano alcune prove fondamentali) e nel lungo periodo.
7
Ora qualche cenno alla partita della Primavera. Oggi giocava a Interello anche l’under 17 ma per motivi familiari ho potuto vedere solo gli ultimi 10 minuti: il tempo necessario per vedere, al 93′ il terzo gol con cui il Brescia ci ha raggiunti sul 3-3.
Campionato Primavera: Inter Genoa 2-0 (Di Maggio, Akinsanmiro)
Avevo detto e scritto più volte la mia opinione: quest’anno l’Inter ci farà divertire perché da metà campo in su ha giocatori di qualità, ma il problema sarà trovare l’equilibrio, che diventa il fattore determinate per andare sino in fondo.
Le vicende del campionato sembrano confermare solo in parte (quella positiva) le mie impressioni, perché la squadra sino ad ora ci ha fatto effettivamente divertire, ma ha anche mostrato un grande equilibrio che si è trasformato in una continuità di risultati:
Prima in classifica dopo nove giornate con sette vittorie e due soli pareggi (a Cagliari e a Genova con la Samp); miglior attacco (22 reti) e miglior difesa (solo 6 reti subite in 9 partite).
Contro il Genoa è stata una partita un po’ diversa nello svolgimento, rispetto alle altre viste in stagione a Interello: meno spettacolo ma più equilibrio, almeno per larghi tratti.
Il Genoa ha solo 11 punti e si trova a metà classifica: poteva sembrare un avversario non impossibile, ma la realtà ha dimostrato il contrario.
I liguri hanno una squadra forse priva di stelle, ma molto compatta e forte fisicamente; ha giocato un’ottima partita difensiva, chiudendo tutti gli spazi e lasciandoci pochissime possibilità di far male.
Verso metà ripresa noi, visto che non riuscivamo a sfondare forse per la frenesia di arrivare al gol e forse perché qualche giocatore aveva speso molto in precedenza, abbiamo perso un po’ di equilibrio e subito qualche ripartenza che non ci ha castigato solo per l’imprecisione dei loro attaccanti nelle conclusioni o per scelte sbagliate nell’ultima giocata.
Con i cambi abbiamo ritrovato l’equilibrio, soprattutto perché gli ingressi di Di Maggio e Zuberek hanno rafforzato enormemente la produzione offensiva consentendo al resto della squadra un atteggiamento meno arrembante e rischioso.
Come detto il Genoa, sino al gol, subito a poco più di 10′ dal termine ha condotto una gara che magari sarebbe piaciuta poco fautori del bel giuoco, ma di notevole saggezza e applicazione difensiva, tanto che gli interventi dei portieri, da una parte e dall’altra sono stati veramente pochi.
Tuttavia aldilà della loro buona gara è mancato qualcosa a noi proprio nei reparti in cui la qualità di solito fa la differenza.
Assente Kamate, in giornata mediocre Akinsanmiro, Sarr, Quieto, e Spinaccè; in panchina Di Maggio, Enoch e Zuberek è chiaro che il livello tecnico si è abbassato anche se bisogna dire che nel calcio spesso uno fa quello che l’altro gli consente.
Prima che i cambi mutassero la situazione è stato proprio il reparto difensivo ad esprimersi al meglio, perché i centrali hanno bloccato inesorabilmente le loro punte insidiose e gli esterni si sono distinti anche nella spinta.
Come dicevo introno dal 15′ della ripresa in poi abbiamo corso gli unici pericoli (alcuni molto seri) perché la squadra si è allungata, qualche centrocampista o esterno faticava a rientrare e loro si sono prodotti in 2 o 3 ripartenze in superiorità numerica.
Anche in questi casi comunque i nostri difensori se la sono cavata, aiutati pure da qualche errore avevrsario in fase conclusiva.
L’Inter sa e può giocare meglio, ma il banco di prova offerto oggi dai genoani dimostra che la squadra è cresciuta complessivamente come maturità e capacità di gestire i momenti meno propizi di un match.
Le pagelle
Calligaris: non ricordo nessun intervento complicato, se non un’uscita con i piedi nella quale ha mostrato concentrazione e determinazione. 7 di stima
Aidoo: nel primo tempo spinge moltissimo, sbaglia qualche scelta di gioco ma è una minaccia costante, poi cala leggermente fino alla sostituzione. 6
(Nezirevic: entra e sbaglia una giocata facile in fase offensiva. Poi si riprende. Per lui era importante mettere minuti nelle gambe. 6).
Stante: ha contro un avversario temibilissimo, di grande stazza fisica velocità e determinazione. Gli prende le misure e non gli concede quasi nulla. Resta in zona producendosi anche in qualche apertura di gioco interessante, mentre il suo compagno di reparto, protetto da Stankovic si incarica delle uscite palla al piede. 7
Matjaz: vale il discorso fatto per Franci, impeccabile in marcatura, avendo una bella progressione si prende qualche iniziativa in più per creare superiorità numerica a centro campo. 7
Cocchi: ha due anni in meno, tre rispetto ai fuori quota, ma quasi non si vede. Giudiziosamente attacca un po’ meno del solito e rispetto alle gare con i pari età è meno individualista. Mette sulla testa di Di Maggio la palla del vantaggio. 6.5
Akinsanmiro: gioca da mezz’ala destra, ma, come sempre, spesso si scambia di ruolo, sovrapponendosi al compagno di fascia (di solito Kamaté, oggi Sarr) o arretra quando Sarr va a fare la seconda punta centrale e Aidoo avanza a fare l’ala. I movimenti li fa bene, ma non è in giornata e a volte sbagli giocate che solitamente effettua… a occhi chiusi. La sufficienza gli è dovuta solo per il gol che mette in cassaforte il risultato. 6
Stankovic: è lui incaricato di dare equilibrio a una squadra molto proiettata in avanti: deve fare filtro davanti alla difesa e agire da play basso. Lo fa quasi sempre bene, con la solita intelligenza. 6
Berenbruch: forse il migliore in campo per più di un’ora durante la quale oltre a mostrale solite doti tecniche e di accelerazione, copre una zona di campo amplissima, sempre allo sprint. Normale la sostituzione a un quarto d’ora dal termine. 7
(Owusu: pochi minuti per lui ma sufficienti a evidenziare la sua intraprendenza e la sua voglia di riprendersi il proscenio. Il suo recupero fornirà un’arma importante in più. 6)
Sarr: è giocatore da contropiede più che da partita d’assalto: con le lunghe leve (e le capacità tecniche non eccelse) trova qualche difficoltà negli spazi stretti e intasati. Tra l’altro in area non è uno specialista sui palloni alti, nonostante la statura. 5
(Zuberek: è giocatore ‘fatto’ e si vede anche nei pochi minuti di gioco. Più concreto rispetto a Sarr, più avanti nello sviluppo fisico rispetto a Spinaccè. Difende la palla da giocatore vero e inventa il pallone per il gol di Akinsanmiro. 7.5)
Spinaccé: contro una squadra di grande prestanza fisica e che chiude tutti i varchi difensivi con notevole intensità e agonismo, fatica un po’ a farsi luce e tra l’altro spreca il pallone del possibile vantaggio, su assist di Sarr, intorno al 10° della ripresa. Deve crescere muscolarmente, a mio parere. 5.5
(Di Maggio: con Zuberek, cambia la partita. Fresco, pimpante, intelligente e ispirato catalizza la manovra offensiva e trova anche lo spunto, lui che non è un granatiere contro i colossi genoani, per andare in gol di testa, arrivando a fari spenti sul cross di Cocchi. 7.5)
Quieto: è il più mingherlino di tutti, ma finché ce la fa crea comunque qualche apprensione alla difesa genoana, perché non è facile marcarlo. Positivo il suo impegno, nons empre felici le giocate. 6
(Diallo: prova qualche accelerazione, ci mette grande impegno ma non riesce a dare quel po’ di concretezza che sarebbe necessario. 5.5)
All. Chivu: telecomanda i giocatori dalla panca per 90′, azzecca le sostituzioni. La sua squadra sta facendo un percorso importante. Continua così, mister! E magari regalaci una bella sorpresa in Youth League. 7
Luciano Da Vite
Concordo fondamentalmente su tutto.
Un paio di considerazioni: mi ha sorpreso la scelta tecnica – così l’ha definita Inzaghi – di rinunciare a Bastoni che mi sembra più propenso ad uscire in marcatura (oltre che palla al piede) rispetto ad Acerbi che è stato messo in difficoltà da Lookman allorquando gasperini lo ha spostato di fascia dopo che Darmian, più aggressivo di Pavard, ne aveva sterilizzato la pericolosità.
La voglia di dare maggiore fisicità per Scamacca penso sia la ragione però di fatto i pericoli li ha creati Lookman, seguendoun modulo che adottano in parecchi (anche se poi non tutti hanno le qualità dell’atalantino).
Dimarco in fase di non possesso soffre parecchio, su questo fronte deve crescere un po’.
Nel complesso Inzaghi mi sta piacendo di più rispetto al passato: la squadra mi da l’impressione di saper cambiare atteggiamento adattandosi meglio alla partita rispetto a quanto facesse prima dove si notava un aumento notevole dei rischi allorquando calava, come è normale che sia, intensità atletica a fronte di un approccio abbastanza rigido.
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Sono d’accordo ma penso che proprio la necessità di ‘coprire’ meglio Di marco sia stata alla base della scelta di preferire Acerbi a Bastoni. E forse anche il buon periodo di De Vrji, perché è chiaro che per motivi di peso atletico avesse giocato bastoni in centrale sarebbe stato Acerbi su Scamacca. Poi c’é la valutazione della prossima partita di CL, perché il turn over va deciso su tre partite e non su una
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Gli impegni sono tantissimi, gravosi e ravvicinati. Inzaghi deve fare il turnover. Anche più di quello che sta facendo. Se poi Sanchez tornasse almeno una pallida copia di quello che è stato si potrebbe far rifiatare Lauti e Thuram. Riguardo al turn over butto la una battuta che però potrebbe avere un suo fondo di verità. Il nostro trainer deve prendere esempio dal mitico Rassie Erasmus. Alcuni di voi mi diranno: “Rassie chi? E chi è costui?”
E’ il geniale allenatore degli Spingboks che hanno appena clamosamente vinto il Mondiale di rugby in Francia bissando peraltro il trionfo di 4 anni prima in Giappone. Ebbene il Sud Africa ha vinto il Mondiale dopo un trittico terribile di partite dai quarti alla finale contro Francia, Inghilterra e All Blacks, tutte vinte per uno o due punti, che nel rugby sono niente, sul filo di lana.
Ebbene tutte queste partite le ha vinte con la panchina nei secondi tempi. In ogni partita i panchinari sono entrati letteralmente indiavolati e hanno fatto la differenza. Per molti aspetti per me il rugby, pur essendo incommensurabilmente più povero, è uno sport più evoluto del calcio e si potrebebro prendere a livello di allenatori degli spunti da loro.
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Ah, ecco a chi si ispirava Sabato l’Atalanta, non era solo “gioco maschio” …
:-)
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Under 18: Inter Torino 3-0 (Zefi, Lavelli, Mosconi)
Partita di alta intensità agonistica per la categoria, come sempre quando è in campo il Toro (è un merito, non una critica èer i granata).
Inter nettamente superiore sul piano tecnico soprattutto dal centrocampo in su, almeno per la categoria, è davvero notevole: pensate che in attacco i ‘titolari’ erano De Pieri, Lavelli Zefi. Poi sono subentrati solo…Mosconi e Pinotti, mentre in panca è rimasto Iddrissou.
Eppure la partita è rimasta in bilico per circa un’ora, fino a quando Lavelli, magistralmente imbeccato da…non ricordo chi, si è involato per quaranta metri palla al piede, resistendo al ritorno del difensore e infilando di precisione in rete.
Poi, nonostante i molti cambi, non è stata più partita.
Se confrontiamo la partita col Toro e quella casalinga con la Roma, una cosa è evidente: la Roma ha cercato di fare la partita e dopo 20′ era sotto di 4 gol.
Poi ci ha messi là e ha segnato 4 gol in mischia, pareggiando
Il Toro ha cercato di non darci…un simile vantaggio e si è arroccato davanti alla sua porta, non disdegnando di partire in velocità.
Fino al momento del gol di Zefi e persino fino al secondo di Lavelli, le occasioni da gol sono state sostanzialmente in equilibrio, perché i nostri arrivavano bene con azioni di qualità, ma l’ultimo passaggio era preda della fitta difesa torinista.
Di contro il toro quando otteneva in una ripartenza un angolo o un calcio piazzato metteva i nostri in difficoltà nelle mischie in area.
Le occasioni reali fino a quel momento erano state una per parte: un palo esterno colto dai granata e un rigore mancato da Zefi.
Dopo il primo gol loro in mischia hanno avuto occasioni buonissime, sprecate con tiri ravvicinati ma alti, o con parate di Zamarian o deviazioni miracolose.
C’è un dato che esemplifica qualità e problemi di questa squadra. Nelle ultime 3 partite (Roma, Parma e Torino) abbiamo segnato 10 gol, ma ne abbiamo subiti sei e siamo passati da 4-0 a 4-4; da 0-2 a 2-3; da 0-0 per un’ora a 3-0 nell’ultima mezz’ora, in cui però abbiamo corso parecchi rischi.
Problemi di equilibrio e di gestione della fase difensiva, forse anche problemi di qualità di alcuni difensori.
Io penso che ci siano un po’ entrambe le situazioni i difensori forse non sono dei ‘mostri’ ma il centrocampo è un po’ lento (in Zanchetta e un po’ leggerino in Venturini e Fois. Tutta gente dall’ottimo piede, ma forse non ottimale in fase di protezione
La formazione:
Zamarian
Re Cecconi Garonetti Chiesa Castegnaro
Ventrini Zanchetta Fois
De Pieri Lavelli Zefi.
Poi sono entrati: Della Mora, Sardella Pavesi Mosconi Pinotti
le pagelle:
Zamarian: non ha fatto grandi parate, si è trovato sulla traiettoria di conclusioni in mischia ravvicinate. Il merito principale è il senso del piazzamento.
6.5
Re Cecconi: uno dei migliori a mio parere e mi fa piacere perché ho sempre sostenuto che ha qualità importanti. Da terzino ha appoggiato benissimo l’azione offensiva, passato a centrale dopo l’uscita di Chiesa ha mostrato che potrebbe anche essere questo il suo ruolo per il futuro.
7
(Della Mora: entra per Chiesa, con Re Cecconi che passa in mezzo e si produce in alcune proverbiali incursioni in velocità).
6
Gaverini: non ha demeritato, soprattuto nel giocare la palla. Forse avrebbe bisogno di maggiore protezione.
6
Chiesa: anche a lui non si può imputare nulla di particolare, fa il suo senza particolari squilli.
6
Castegnaro: sono un suo tifoso, ma non mi è sembrato in grande giornata. Soprattuto all’inizio si fatto saltare qualche volta con troppa facilità. Anche nella spinta in altre occasioni ho visto Jean fare meglio)
5.5
(Sardella: rientrato dal prestito alla Cremonese, si è ritagliato qualche minuto senza particolari note negative p positive). Sv
Venturini: di statura media, ma con caratteristiche vigorose e dotato di buona tecnica, ha lavorato con profitto in entrambe le fasi.
6.5
Zanchetta: conferma di avere ottime qualità tecniche, senso della posizione ma di dover migliorare sul piano della rapidità e della velocità di pensiero ed esecuzione.
6
Fois: giocatore esile ma di ottima qualità al quale il mister non rinuncia mai. Chiaro che la fase difensiva non può essere il suo forte, ma nella costruzione si fa apprezzare.
6.5
(Pavesi: prelevato dalla Luisiana e girato in prestito alla Cremonese, dalla quale è rientrato per questa stagione, mi è sembrato un centrocampista di buona tecnica e forse di prospettiva, dopo il necessario processo di integrazione. Pochi i muti per una valutazione )
sv
De Pieri: giocatore semplicemente spettacoloso per la categoria. Con caratteristiche fisiche medie, possiede però una tecnica enorme che si giova anche di una ‘gamba’ con pochi rivali in categoria. Ottima anche la visione di gioco, l’attitudine a giocare con la squadra e la capacità di inserimento.
7.5
Lavelli: tornato dopo una lunga assenza sta poco a poco ritrovando quella condizione che lo aveva segnalato come uno dei migliori sul finale della scorsa stagione. Tecnica e forza sono le sue qualità. Bellissimo il gol con il quale ha messo al sicuro il risultato.7
Zefi: altro giocatore al rientro dopo una lunga assenza: non male il suo score: 3 gol in meno di 90′ complessivamante giocati, oltre a un rigore fallito. La prestazione di oggi, fino alla scontata sostituzione non è stata eccezionale, ma costituisce sempre ung rande pericolo per ogni difesa. A me piacerebbe vederlo giocare qualche volta a destra..
6.5
(Mosconi: ‘Mosco’ in area è una sentenza e non lo scopriamo certo oggi. Sai che se gli dai la palla è gol. Ma siccome ha tecnica e forza sa fare anche pressing ‘uscire’ per giocare con i compagni, difendere la palla e giocarla al meglio. Ha sedici anni e spero solo che cresca di qualche altro centimetro).
7.
Pinotti: entra e si colloca sulla sinistra, con Mosco che va a fare la prima punta. Si muove bene e si rende utile, ma per una valutazione servirebbe un maggior lasso di tempo in campo.
sv
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articolo da non perdere su FC Inter 1908: ““Costruita per lo scudetto”: Inter irritata per la bugia di Allegri. È solo la Juve che spende”
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Deve essere chiara una cosa: se finisce in volata tra Inter e juve, lo scudo va alla juve.In 115 anni di storia se ne son. viste di tutti i colori in. qesti casi. in un modo i nell’altro (soprattutto nell’altro) lo rubano. prepariamoci a giocatori squalificati perché hanno sputato per terra, rigori per la juve per fallo commesso da uno juventino, parate in tuffo di difensori bianconeri spacciate per …’non poteva mica tagliarsi il braccio’ e altre amenità del genere. Se ci sarà un fallo da rigore a nostro favore il VAR non interverrà perché ‘ l’arbitro era piazzato e la decisione sull’intensità spetta a lui’
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Questo purtroppo rischia di essere, tristemente, vero.
Una squadra come la gobba, attualmente pessima, può essere pericolosa se migliora.
Se invece oggi fosse già al massimo, e questo non lo so, non credo possa vincere uno scudetto: negli ultimi tre 1a0 ha avuto una dose di fortuna immensa che voglio sperare non pssa continuare per mesi.
Poi ci sono tante variabili, a partire da infortuni, ma un team che gioca così male vincere uno scudetto non lo ricordo: o meglio, l’ultima gobba di Allegri era così ma aveva giocatori più forti
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Giocar bene e giocar male sono fatti del tutto soggettivi, per conto mio
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Questo sicuramente.
Intendevo dire che fare una fatica tremenda per battere anche avversari modesti, come Verona in casa, o rimasti in 10 per oltre metà match (Bilan) non è un gran segnale SE questo è già (quasi) il tuo massimo. Non credo ci si possa appellare alla buona sorte per 9 mesi.
Se, invece, dovesero avere margini di crescita allora diventano un cliente scomodo perchè vuol dire che stanno facendo punti in una fase di down.
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Condivido che giudicare il calcio di una squadra come bello o brutto derivi da una valutazione soggettiva. Però nel caso della Juve e aggiungerei anche della Roma la questione non è tanto se giocano bene o male. Secondo me quella tipologia di partita che spesso giocano (vedi Roma con noi o Juve con Atalanta e Fiorentina) alla lunga non paga. E’ un modo di giocare il cui risultato è troppo condizionato dagli episodi e, da questo punto di vista, non ti può andare sempre bene. Se il tuo piano è segnare non si sa neanche bene come un golletto e poi piazzare le barricate per 80′ nell’arco delle 38 partite di un campionato alla fine paghi dazio. Può andare bene se vuoi arrivare tra le prime 6 o tra le prime 4 ma se vuoi arrivare primo per me non paga. Per vincere il campionato devi fare almeno 85/86 punti, se non più. E quello della Juve a Firenze non è il modo per fare tutti questi punti.
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Mah, spero tanto che abbiate ragione
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comunque su una cosa sono d’accordo (è una mia vecchia tesi) le vittorie ottenute a fatica o ‘giocando male’ possono essere un segnale prezioso (se vinci pur giocando male, chissà quando giocherai bene….) oppure il segnale che per qualche volta la sfanghi, ma alla lunga pagherai.
Il problema è che ci sono allenatori specializzati in questo e Allegri è nel gruppo, come Mou. Gli esteti dicono che giocano male (cioè giocano in modo speculativo il che è da dimostrare che sia giocare male), ma loro hanno un curriculum di tutto rispetto
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Io non paragonerei mai Allegri a Mou. Il secondo, aldilà dei piacevolissimi ricordi nerazzurri, ha allenato e vinto in diversi campionati, non sempre da strafavorito, e in Europa.
Acciuga ha vinto solo a fronte di top team ricchissimi di fuoriclasse e, nel periodo gobbo, in assenza di concorrenza.
Inutile ricordare da chi fosse composto il bilan 2011 e inutile ricordare il vuoto milanese negli scudetti rubentini. Peraltro l’unico anno che aveva trovato un antagonista a sorpresa – il primo Napoli di Sarri – ha beneficiato dei soliti furti di cui noi siamo stati vittime laterali (espulsione Vecino, ecc.).
Sul mercato, poi, il miglior giocatore della squadra avversaria più pericolosa – Pjanic e poi Higuian – veniva prontamente scippato sfruttando un vantaggio economico clamoroso rispetto alla concorrenza. Quasi impossibile non vincere quei titoli nonostante partite orrende che erano un po’ una costante.
Lo vincesse quest’anno (sgrattttt) sarebbe il primo titolo conquistato alla guida di una squadra non favorita assoluta, ancorchè squadra economicamente onerosissima costruita per vincere (ma è due anni che fa pena). Per l’Europa si vedrà.
Il portoghese, al contrario, ha vinto ovunque sia andato. Il suo calcio non mi entusiasma ma la capacità che ha di produrre reazioni di nervi alle sue squadre è ineguagliabile.
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Il paragone secondo me è legittimato dal fatto che secondo gli esteti (cioè il 99% di quelli che commentano professionalmente è brutto e speculativo.
Quanto al resto ricorro a un argomento, per onestà intellettuale che confligge con le mie stesse critiche, rivolte però a Guardiola. Ho sempre sostenuto che il pep ha vinto molto meno di quello che avrebbe potuto, visto le società che lo hanno assoldato e la forza di quelle squadre.
Poi però appunto per onestà ho dovuto chiedermi: come mai Barça Bayern e City si sono affidate proprio al Pep e non, per esempio, a Pioli, a Ventura, a Italiano o a De Zerbi?
Allo stesso modo la domanda è: come mai Allegri per un decennio quasi è sempre stato in società come Milan e juve? E come mai le squadre che potevano permettersi di scippare qualunque giocatore alla concorrenza non hanno preso invece un allenatore più bravo?
E torniamo sempre all’elemento che ci differenzia: io mi inchino davanti alle scelte di chi ne sa più di me e se sbaglia ci rimette molti milioni di tasca sua. Posso dire il mio parere (in questo caso mconcorda con quello di chi lo ha voluto confermato e po ripreso a milan e juve, ma solo per il mio modo di vedere il calcio come concretezza e non come spettacolo (che poi per me vincere tante partite 1-0 è spettacolo) Se però il mio parere fosse in opposizione a quello di decine di dirigenti di grandi società, lo esprimerei comunque, ma in forma molto umile e dubitativa
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Ferrara: “Inter più completa, ma ci sono tanti modi per vincere un campionato”. Si, tutta l’ITALIA conosce i…modi ai quali siete soliti ricorrere
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Partita fondamentale: con una vittoria ci si potrebbe concentrare sul campionato fino a marzo, con una sconfitta tutte le prossime partite sarebbero ‘alla morte’ e alla distanza potremmo pagare
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Eh, anche in Europa, ma li hanno sempre avuto terreno molto meno fertile …
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R.Sociedad Benfica 3-1, questi sono tosti, poche storie … Forza Inter ora, dai !!
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Ottima partita,,ottima gestione.
Inzaghi rispetto al passato mi sta piacevolmente sorprendendo: gestiamo meglio gli sforzi e leggiamo meglio i momenti.
Poi ovvio che giocare con due punte vere è più facile che con una
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Molto bene, partita non appariscente, forse anche un po’ rinunciatari perche’ stanchi. Pero’ quando sono entrati Lautaro, Barella e De Vrj in difesa, mi son sembrati dare la scossa giusta alla squadra, che ha giocato 20 metri piu’ avanti con convinzione.
Bravo Lautaro sul rigore, un po’ meno sullo stupendo assist di Barella. Sfortunato sulla traversa. Molto bene Thuram, “uscito” alla fine, quando serviva tenere la palla, prendere punizioni.
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Vittoria importantissima. Interessante quello che ha detto Inzaghi nell’intervista dopopartita a proposito del Salisburgo. Cioè ” I calciatori del Salisburgo sono giovanissimi e corrono moltissimo..”.
Secondo me accenna in maniera evidente che un atleta più giovane corre di più rispetto ad un atleta più anziano. Per questo in futuro, soprattutto per via di stagioni col calendario folle, conviene maggiormente prendere atleti sotto i 28 anni rispetto ad atleti sopra i 30 anni.
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Poi quelli che hanno un’età media più alta passano il turno con 10 punti, quelli più giovani vanno a casa con 3 punti. Serve un giusto mix, per me
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Concordo. Se posso aggiungere io, preciso mio parere da appassionato non professionista, da tempo insisto che le seconde linee dovrebbero essere giovani per garantire un giusto mix tra esperienza e forza (ormai imprescindibile) e un adeguato ricambio interno anche in ottica mercato.
In sostanza più Bellanova o Bisseck, che mi è sembrato ‘correttamente’ sfrontato nel proporsi e giocare palla, e meno Cuadrado/Sanchez che anche ieri fisicamente non reggeva l’urto.
Giovani da soli fanno fatica, ovvio, ma inseriti in contesto rodato danno, sempre a mio modesto parere, quell’intensita’ che il calcio moderno richiede.
Fortunatamente in Italia i ritmi sono nettamente inferiori, prevale il tatticismo/ostruzionismo (anche in team di vertice, vedi gobba), per cui essere più lenti e meno intensi è un fattore meno cruciale ed, anzi, la furbizia (diciamo cosi) dei veterani può pagare.
Anche se poi la stessa gobba fa meglio con weah, miretti e cambiaso che con dimaria, pogba e Alex Sandro…
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Volevo chiedervi quali sono i giocatori del Salisburgo che vi sono piaciuti di più? Dal Salisburgo spesso e volentieri escono giocatori che fanno un’ottima carriera ad alto livello. Personalmente mi sono piaciuti il centrale Pavlovic (magari di piede non granchè, ma dietro è roccioso e attento) e Simic ( attaccante spinoso, non so se con noi era particolarmente ispirato perchè ha il padre che ha giocato per tanti anni nella seconda squadra di milano)
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In serata conto di mandare il post
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Occorrerebbe seguirli con costanza.
In base ai due match giocati conro di noi, io ho visto bene Simic (al posto di Sanchez ci farebbe gran comodo) e Glouck (o come si scrive). Centrocampista tutto fare molto mobile, profilo buono per sparigliare un po’ le carte quando il match è chiuso e dotato di un raggio d’azione veramente notevole.
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a me è piaciuto Dedic. Simic è un gran combattente e Glouck p stato chiuso bene dai nostri difensori. in giro ci sono decine e decine di giocatori che ci farebbero comodo al posto di sanchez. Se il costo …fosse lo stesso
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Questo sicuro …. maRoko Simic è stato pagato 4 mn, di fatto uno in più del prestito di Bellanova.
Speriamo ci possa essere qualche intuizione simile da inserire alle spalle della Thula
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post inviato
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ammesso che sia vero, sono 4 milioni in più di quanto è stato pagato il cartellino di Sanchez. ma poi sono proprio due politiche diverse. Se investi per guadagnarci a rivenderli fai all in sui giovani più interessanti. Se investi per avere una squadra di vertice in Italia e in Europa devi guardare al rendimento immediato. Noi, per chiudere i mercati in attivo non investiamo più neppure sui 14-15enni
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consiglio a tutti div edere questo link “Inter-Milan, che scontro a TL! Biasin, Musmarra, Suma, Ordine: tensione alle stelle”. Si vede chi tiene per l’Inter e chi no
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Ho ricevuto il post Luciano, lo pubblico in giornata.
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Successivamente al percorso nelle giovanili, Di Gregorio ha scelto la Serie C e per questo ringrazia il procuratore Belloni e l’Inter, “per fortuna sono stato consigliato bene. È stata la decisione migliore”.
Conosco benissimo Belloni. E’ un procuratore poco pubblicizzato ma sicuramente tra i migliori. Ed è di una correttezza esemplare. Bravo DiGre! hai scelto con intelligenza e meriti il grande percorso che stai facendo
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Ho visto una parte poi chiuso dalla disperazione: 4 bambini che sbraitano tra loro ognuno – nessuno escluso – omettendo informazioni per vendere una quadro frammentato che risponde a pure logiche di becero tifo.
Che queste cose accadano tra tifosi al bar ci sta, che lo facciano giornalisti che dovrebbero “dare informazioni” al pubblico lo trovo francamente triste.
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Hai ragione, io non li seguo più da almeno 20 anni. però è interessante per capire le tesi sia pure estremizzate di chi tifa Inter e chi contro
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Edito il post e lo pubblico.
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Eccolo: https://buu.zone/2023/11/10/io-mi-accontento-di-vincere-rb-salzburg-inter-0-1/
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