Che non sarebbe stata una partita facile lo si era capito in anticipo. I lariani hanno una proprietà molto facoltosa, un allenatore giovane ma di sicuro talento, hanno fatto tantissimi acquisti e, pur non avendo una classifica di rilievo, hanno sempre giocato buone partite ed esibito evidenti progressi nell'assimilazione dei dettami tecnico-tattici del mister, fino ad essere arrivati a una secca vittoria sulla Roma. Noi avevamo problemi in difesa, con tre titolari fuori causa e una linea rabberciata, con 'riserve' e l'unico titolare impiegato fuori posizione. Naturalmente questo non bastava per sovvertire i pronostici, ci mancherebbe: il gap di qualità restava molto forte, ma noi sappiamo che nel campionato italiano non sempre questo basta per stare tranquilli. Aldilà della buonissima prova del Como, noi non eravamo in grande giornata, perché abbiamo eluso il loro pressing in almeno sei/sette occasioni, ma rispetto al solito siamo stati meno precisi nelle giocate finali o addirittura nelle conclusioni. Così abbiamo consentito ai lariani di restare in partita sino alla fine. Tutto questo evidenzia come il risultato sia doppiamente prezioso. Tre punti sono sempre tre punti, sia che domini, sia che li ottieni soffrendo, ma è evidente che quelli ottenuti soffrendo in un certo senso pesano di più, perché lì e non nelle altre partite si corre il rischio di lasciare punti preziosi. Tra i migliori in campo sicuramente da menzionare Carlos Augusto, autore tra le altre cose del goal che sblocca la partita e ci regala un vantaggio fondamentale (un imperioso stacco di testa su corner calciato da Calhanoglu); lo stesso Calhanoglu, per una serie di motivi forse il giocatore più insostituibile dell’intera squadra; Mkhitaryan, ancora protagonista di una prestazione sontuosa anche se con una palla persa nel finale che poteva creare grossi guai; Marcus Thuram che in attesa del “ritorno” di Lautaro (cui resta comunque impossibile dare un’insufficienza) è il vero uomo guida dell’Inter. Tikus trascina la squadra con i suoi strappi, le sue giocate, la velocità e la forza dirompente. Strepitosa la conclusione che chiude di fatto la partita.
