"Tra felicità e quotidiano dilanio ci sono diverse alternative". Il ridimensionamento, almeno a livello finanziario, sembra proprio essere un fatto. Anche se un fatto per ora "verbale". Quando inciderà sulle prestazioni sportive è presto per dirlo, ma avere un po' di delusione dopo i proclami degli anni scorsi, che promettevano un'Inter presto sul tetto del mondo, è legittimo. Soprattutto se le nuove linee di comportamento vengono assunto dopo una stagione esaltante. Tuttavia per il momento i "fatti" di cui possiamo parlare sono pochissimi e comunque fino alla fine del mercato e anche dopo, potremo solo esprimere quelle che sono le nostre impressioni, le nostre ansie, le nostre speranze. Naturalmente ci sono impressioni più fondate (equilibrate) e altre più dettate dall'emotività, che nel tifoso è sempre un fattore decisivo. Sicuramente è tuttavia presto per fasciarsi la testa. Marotta è rimasto e questo è un fatto. Conte ha fatto un lavoro eccezionale ed è andato via, ma dobbiamo sostenere Simone Inzaghi, sprando che anche lui riesca a fare qualche cosa di importante. Certo saremmo più tranquilli se gli 8-9 titolari venissero confermati in blocco. Probabilmente non accadrà, ma la speranza è che al prossimo giro si presenti una squadra ancora forte e che possa essere competitiva per lottare per lo scudo. La seconda stella.
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Il dispiacere di Colonia non cancella una stagione positiva, adesso va sciolto il nodo allenatore
Il dispiacere per la sconfitta nella finale di Colonia contro il Siviglia non cancella quella che si può a pieno titolo definire come una stagione positiva. La bilancia, al termine del campionato, pende nettamente a favore del lavoro di società, dirigenza, allenatore e giocatori. In particolare è stato decisamente positivo il lavoro fatto dal mister Antonio Conte: secondo posto in campionato e finale di Europa League. È vero, quando giochi una finale, conta vincere, se perdi hai comunque "fallito", ma razionalmente nessuno avrebbe neppure pensato di potere arrivare a giocarsi il trofeo. A mente fredda, in questo post riassumiamo i contenuti principali della finale persa contro il Siviglia e si affronta poi il tema che riguarda l'allenatore, che ha manifestato in maniera chiara la sua volontà di andare via e chiudere dopo una sola stagione la sua esperienza in nerazzurro. Le ragioni apparentemente non riguardano il calciomercato e il mancato arrivo di giocatori di sua preferenza, ma le difficoltà sul piano caratteriale nello stare sulla panchina nerazzurra, una esperienza che a suo tempo un grande come il Trap definì come "stare dentro una centrifuga". Detto che il suo addio non è ancora scontato, società e dirigenza avranno comunque il dovere di fare scelte che vadano nella direzione di una crescita ulteriore la prossima stagione. Più si alza l'asticella, tante più saranno le pressioni. Conte o Allegri o chi per loro, avrà davanti una mission difficilissima e non saranno ammessi cedimenti.

