Al momento la nostra squadra con i titolari in condizioni è ancora pari e forse un poco superiore alla Juventus. Ma il confronto tra le due rose è impietoso per quanto riguarda le potenzialità. Se guardiamo la situazione da un punto di vista dinamico, di prospettiva, è evidente che noi siamo alla fine di un ciclo, loro sono all'inizio di una fase che sarà inevitabilmente molto positiva. Probabilmente noi avremo ancora qualche soprassalto di orgoglio, ma non potremo più avere la continuità di chi aspira a comandare. Stiamo perdendo colpi non per i vecchi, ma per il dislivello tra titolari e 'riserve', il che ha costretto i titolari a un'usura profonda. In prospettiva non può esserci partita tra una squadra che può comprare quattordici giocatori all'anno e una che a fronte di palesi ed evidenti necessità prende... Palacios e il portiere di riserva. In passato abbiamo visto Inzaghi con una squadra inferiore ma fresca mettere in difficoltà le big negli scontri diretti: oggi con una squadra non inferiore come tasso tecnico, ma “cotta'” viene messo in difficoltà proprio negli scontri diretti. Forse il mister avrebbe dovuto avere il coraggio di andarsene in estate da trionfatore, una volta appurato che non sarebbe stato messo nelle condizioni per ripetersi. Il suo addio avrebbe messo sotto gli occhi di tutti l'esistenza di problemi che non si volevano risolvere.
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I sogni e la realtà: Inter – Sampdoria 2-1
Inter - Sampdoria è stata una partita piena di contraddizioni sulla scorta di quasi tutte le precedenti. Mi riferisco anche a prima della lunga pausa della stagione calcistica a causa della pandemia. Alla fine l'abbiamo spuntata con il risultato di 2-1 (Lukaku, Lautaro) ma non è stata una partita facile (affatto) e abbiamo subito dopo un buon inizio il solito calo di rendimento. Migliore in campo probabilmente Lukaku (ma bene anche Skriniar, Candreva, Eriksen...) che grazie alla sua forza fisica riesce a tenere sotto scacco gli avversari anche se non è al top. La situazione di fatto è chiara: abbiamo un gruppo capace di buone e anche ottime frazioni di gara, ma pure di cadute rovinose, spesso all'interno della stessa prestazione. Le qualità di Antonio Conte, sa scegliere quale 11 mandare in campo, non sono in discussione, ma la squadra va spesso in crisi: stanchezza, quindi modulo troppo sfiancante se non ci sono alternative del valore dei titolari; oppure scarsa maturità tecnica e psicologica, quindi carenza di qualità di campioni veri. Speriamo di fare un salto di qualità già in questo scampolo di stagione, ma sarà molto difficile. La verità è che non siamo ancora una grande squadra, l'obiettivo ragionevole è chiudere bene, fare bella figura e magari toglierci qualche soddisfazione e migliorare ancora... Aspettative ragionevoli e motivi che ci separano da qui alla fine della stagione, nonostante i tanti dubbi e le riserve da sciogliere e di cui parliamo in questo post a corredo del commento sulla gara contro i blucerchiati di ieri.

