Serve più equilibrio. In campo e fuori: Napoli – Inter 3-1

Foto: il momento in cui Di Lorenzo cade in area. L’arbitro concederà un calcio di rigore inesistente per i partenopei che deciderà l’andamento del match.

Nel DNA dell’Inter e di tutto quello che si muove attorno e anche contro la società, la caratteristica prevalente è la mancanza di equilibrio.

Del campo parlerò dopo, cominciamo dalla critica: sia quella interessata a demonizzare (e super incensante prima, per preparare il terreno all’aggressione, poi) sia quella ‘fiancheggiatrice’.

Non è necessario fare esempi di avversari dell’Inter che incensano prima per rendere più clamorosa la caduta: in pratica sono tutti quelli che lavorano per i media nazionali.

Più interessante esaminare il comportamento dei supporter che si esprimono in rete.

Sceglierò due esempi, molto diversi per atteggiamento e per ‘peso’ che hanno espresso le loro opinioni in rete: Ale Cavasinni e il nostro Sergio.

Su Sergio il discorso è molto semplice: non mi interessano i motivi, se sia per troppo amore o per troppo amore… di un’altra squadra, ma è chiaro che quando l’Inter perde lui non è capace di controllare la sua furia destruendi.

Sarebbe interessante avere la possibilità di bloccarlo… a intermittenza: solo qualche giorno, dopo ogni sconfitta dell’Inter.

Scherzo eh…

Più interessante il caso di Cavasinni.

Ho letto le dichiarazioni post partita sul suo canale e devo dire che concordo: basta prendere tre partite a caso per rendersi conto che il campionato viene scientemente falsato: juve Inter, Napoli Inter, persino Milan Pisa.

Ciò che è accaduto ed è risultato determinante in queste partite è così palesemente contrario ai regolamenti e all’etica sportiva, che non ha bisogno di ulteriori commenti.

Da Di Lorenzo, all’arbitro, all’assistente, a chi stava al var, tutti si sono resi protagonisti di una sceneggiata che non può avere la minima giustificazione.

Bravo Ale che hai denunciato il tutto in termini anche troppo virulenti.

Ma… c’è un ma.

Io mi aspettavo una seconda parte di analisi: stabilito che quel che è successo ha inciso sull’andamento del match e che quindi dal punto di vista del risultato lo stesso appare fortemente viziato da situazioni extra calcistiche che lo hanno indirizzato, c’è però da esaminare che indicazioni la partita ha dato sulla nostra squadra, sui suoi pregi e sui suoi limiti.

Allora facciamo così: accantoniamo il fatto – fondamentale, concordo – che senza quel rigore, demenziale per come è venuto, avremmo visto un altro match.

Immaginiamo che il loro vantaggio sia venuto da un errore nostro e non da una catena di errori arbitrali e proviamo a valutare il nostro comportamento.

Perché il campionato è lungo, può succedere di prendere un gol regolare, in una partita difficile: dove dobbiamo migliorare per raddrizzare o capovolgere la situazione?

In altri termini, abbiamo solo inadeguatezze, come sostiene Sergio in questi casi, oppure abbiamo pregi assieme a limiti?

Tre giorni fa scrivevo: abbiamo una squadra forte, comunque vada a finire.

Lo penso ancora.

Forte non significa perfetta, senza situazioni su cui lavorare.

Anche a Napoli non è stato tutto da buttare.

Partiamo da un fatto: il Napoli ha vinto lo scudo.

Conte ha minacciato di andarsene, aveva contatti con juve e Milan e DeLa l’ha trattenuto comprandogli 11 giocatori.

Dice: sì, ma ha anche ceduto.

Io dico solo che se lui è rimasto c’è una semplice spiegazione: chi è andato via per lui non era indispensabile, chi è arrivato si.

E infatti nella giornata in cui ha avuto molti assenti per infortunio ha potuto disporre di soluzioni tecnico tattiche intriganti.

Che poi lui, siccome è bravo oltre che umanamente spregevole, ha saputo valorizzare.

Secondo me, dal punto di vista degli allenatori, le condizioni di partenza non erano uguali.

Immaginate Conte che vince lo scudo e gli fanno rientrare Palacios, gli prendono Henrique, Diouf, lo stesso Sucic insieme a due giovani punte, per integrare una rosa che negli anni ha dato tantissimo.

Secondo me starebbe ancora scappando agli antipodi del mondo.

Ma lasciamo perdere questo discorso che è relativo a ciò che doveva e poteva essere e veniamo a quel che è stato, discorso meno soggettivo e più importante.

L’Inter che abbiamo visto in campo ha delle caratteristiche migliori e altre peggiori rispetto al Napoli.

E’ questo che deve essere chiaro ed è su questo che società e allenatore devono lavorare, senza sbagliare.

Per un tempo, anche dopo il loro vantaggio fasullo, l’Inter a Napoli ha fatto la partita.

I dati statistici comparsi nell’intervallo non ammettono discussioni: dominio negli xG, dominio nei tiri, una sola conclusione in porta del Napoli (il rigore), maggior possesso palla maggior precisione nei passaggi.

Nell’intervallo ho detto ai miei interlocutori: se non riusciamo a pareggiarla nel primo quarto d’ora, perdiamo di netto.

Non sono un indovino; credo di conoscere i miei giocatori, la mia squadra, i suoi pregi e i suoi limiti.

Questo gruppo è composto da ragazzi che hanno una tecnica individuale di valore assoluto: se giocano compatti, sanno raddoppiare, chiudere le linee di passaggio, pulire palloni con un palleggio elegante sullo stretto e… verticalizzare.

Fino al gol erano stati superiori in tutto tranne nella capacità realizzativa: con diverse occasioni anche clamorose, sbagliate o fallite per un soffio.

Dopo il gol hanno avuto la forza di reagire, spostare il baricentro in avanti, creare altre occasioni senza concedere nulla.

Così è stato per l’ultimo quarto d’ora del primo tempo e per i primissimi minuti della ripresa.

Ma non abbiamo segnato, le forze e la lucidità sono progressivamente calate, ci siamo allungati perché non avevamo più le energie per svolgere TUTTI il doppio lavoro nei tempi necessari.

Negli spazi aperti le ripartenze del Napoli sono state devastanti.

Il secondo gol loro è da mostrare in cineteca per far vedere ai… giovani apprendisti come una squadra NON si deve comportare tatticamente.

Il tutto peggiorato da errori individuali.

Abbiamo ancora provato a riaprirla con la forza dell’orgoglio, ma quando ci siamo andati vicini siamo stati di nuovo puniti, come era prevedibile.

Aldilà del fatto che alcuni fattori anomali hanno influenzato il risultato (errore arbitrale sul primo gol, inusuali errori in fase conclusiva di giocatori che di solito sono implacabili in quelle situazioni), sono emersi dei problemi seri, anche se non è tutto da buttare, come vorrebbero i catastrofisti.

Partiamo dal centrocampo, che spesso è il nucleo decisivo nel bene e nel male.

Quando è riuscito a tenere unita la squadra e a fare intensità, è stato superiore a quello del Napoli: ha creato occasioni e ha impedito che ne creassero loro.

Non è un’opinione, sono i numeri che parlano.

Quando la squadra ha perso compattezza, loro ci hanno sovrastato, tagliando il campo con verticalizzazioni profonde che precludevano i rientri ai nostri centrocampisti.

Così hanno sfruttato la forza e la velocità dei loro incursori, tra l’altro straordinariamente ispirati, a differenza dei nostri, in  fase conclusiva.

La nostra difesa, che a Roma era stata eccezionale, qui, non protetta, ha mostrato  limiti davvero severi.

Guardate, capisco che sia un discorso paradossale, ma sono convinto che le assenze del Napoli, soprattutto in avanti, abbiano giovato tatticamente alla squadra.

Una punta di ruolo stabile e fisica (Lukaku, Lucca, Hojlund) avrebbe intasato la zona centrale costringendo due difensori e restare vicini, chiudendo così gli spazi centrali ai loro incursori e sarebbe stata  meglio marcata rispetto a Neres, mobilissimo e molto… svariante.

Nello stesso tempo quando noi ripartivamo, sarebbe stato più difficile per loro recuperare e ricompattarsi.

Lo ripeto, è un paradosso, perché è sempre meglio avere tutti i giocatori e poter scegliere, ma quando hai tanti giocatori tutti pronti, capita che una sfortuna si riveli un vantaggio…

Se confrontiamo i reparti possiamo dire che il nostro centrocampo è stato superiore in determinate situazioni tattiche, mentre  nelle situazioni opposte, il loro ha dilagato.

E qui c’è sicuramente del lavoro da fare, visto che per il momento né Sucic, né Diouf e neppure il più navigato Frattesi sembrano pronti per poter offrire le necessarie integrazioni.

Un discorso simile vale per la difesa: impermeabile nelle situazioni di compattezza e sacrificio generale, imbarazzante quando è chiamata ad affrontare avversari prepotenti negli spazi, magari anche senza punti di riferimento.

Minori mi sembrano i problemi per l’attacco, non a caso tra i migliori del campionato: si può pensare che gli errori di mira siano casuali e legati a una contingenza poco felice.

In conclusione, a me sembra una cosa: la squadra resta forte ma ha anche dei problemi che non consentiranno di vincere il campionato (del resto, a memoria, non ricordo una squadra vincente che abbia perso 3 delle prime otto partite), ma deve assolutamente, perché ne ha i mezzi, trovare soluzioni per lottare fino in fondo.

La classifica è cortissima.

Questa sera (Nb. Domenica) potremmo trovarci al sesto posto, alla pari con la juve, quindi potenzialmente settimi: vincendo saremmo stati in testa da soli.

Non è la classifica a impensierire. Sono le lacune che riemergono puntualmente: a Napoli dopo Torino e dopo l’Udinese.

Le statistiche

Nell’ amarezza di un dopo sconfitta, le statistiche sembrerebbero importare poco.

Tuttavia credo sia necessario consultarle perché possono rivelare elementi utili  da cui partire.

Nel nostro caso ritengo che i dati di cui disponiamo confermano che il Napoli ci è stato superiore solo in praticità.

Che non è poco, nel calcio è quasi tutto ed è la specialità di allenatori poco apprezzati dagli esteti, come Conte.

Possesso palla: 57% a 43 per noi.

C’è però un dato interessante.

Nel primo tempo possesso nostro, con il 67%, nel primo quarto d’ora; con un crollo nel secondo quarto d’ora (solo 25%) per ritornare al predomino nel finale (75%)

Azzardo una spiegazione: a parità di energie noi facciamo meglio, poi loro crescono e arriva il gol (certo, regalato dalla terna, ma in qualche modo preparato dalla loro crescita).

Diamo fondo a tutte le energie per cercare di riaprirla, ma sbagliamo troppo sotto porta.

Nel secondo tempo succede la stessa cosa: 67%; poi 22; poi 67: diamo tutto quello che abbiamo, subiamo il secondo gol, accorciamo le distanze, ma non abbiamo più le energie sufficienti e loro hanno buon gioco ad addormentare la partita col possesso per poi coglierci ‘scoperti’

Quanto abbiano influito su queste dinamiche i fattori atletici, quelli psicologici e quelli tattici, e in che proporzioni, non spetta a me giudicare, anche se io penso che quelli tattici siano stati fondamentali.

Se veniamo agli altri numeri, vediamo che non confermano lo scarto sancito dal risultato, anzi…

Tiri verso la porta:16 a 7 per noi.

Tiri in porta: 3 a 3.

Tiri verso la porta da area: 10 a 3 per noi.

Pali: le cifre della lega dicono 0, ma noi sappiamo che ne abbiamo incocciati due.

Cross riusciti:1 loro e 13 noi.

Noi molto meglio per numero di passaggi riusciti e soprattutto per percentuale (91 – ottimo – a 83%).

2 parate per il loro portiere, zero per il nostro (che però ha preso 3 gol).

Palle recuperate e dribbling riusciti sono pari.

Dunque sul piano delle giocate, almeno numericamente non siamo stati affatto inferiori.

Invece la differenza sembra esserci sul piano dinamico.

Anche qui però io non sono sicuro che sia solo a causa della condizione atletica o della… vecchiaia (avevo letto che Inter e Napoli sono le squadre più vecchie).

Penso invece che abbiano inciso soprattutto le scelte tattiche e di conseguenza quelle degli uomini chiamati a realizzarle.

Anche se a loro volta le scelte tattiche sono funzione degli uomini disponibili, con le loro caratteristiche.

Comunque: loro hanno percorso circa 6,5 km più di noi e sono tanti… ma di questi solo 200 metri in più allo sprint.

Quello che ha corso di più dei nostri è Acerbi (?) che però è solo quinto, ben 2 km dietro a Gilmour e poi dietro anche a McTominay, Anguissa e Di Lorenzo.

A sorpresa  Dimarco, con 285 metri allo sprint precede Mc Tominay.

Per quanto concerne la velocità media, ci sono oltre 10 giocatori compresi tr i 19,7 e i 19,5 Km/h e il migliore dei nostri è Esposito.

Quindi sostanziale parità.

Invece la punta massima di velocità è stata toccata da Politano, che precede di poco Bonny.

Infine un dato su cui riflettere, come sempre, è quello sugli xG: 1,96 per noi e 1,24 per loro, a dimostrazione di un certo equilibrio a livello di manovra, anzi di una nostra sterile maggior pericolosità.

Le pagelle

Sommer:

tre tiri in porta e tre gol.

Le conclusioni sono tutte imparabili.

Però ha la responsabilità di non essere uscito sullo scozzese quando Bastoni l’ha chiamato.

6–

Akanji:

non una prestazione del livello a cui ci aveva abituati in queste prime partite.

Si barcamena, ma non appare solido e sicuro e sbaglia alcune ‘uscite’.

Dico una sciocchezza da bar, ma io, vista la formazione del Napoli, forse lo avrei schierato da centrale, mettendo Bisseck sulla fascia destra.

6-

Acerbi:

non era la sua partita e si poteva prevederlo, visto che doveva affrontare un falso nueve mobilissimo e che i pericoli sarebbero venuti da altri.

Tuttavia credo che le responsabilità siano sue solo parzialmente, perché finché la squadra è rimasta compatta, non abbiamo rischiato nulla.

5-

Bastoni:

Leggo che ha perso il duello con Anguissa.

Io con il Napoli schierato con il 4141 non so se fosse lui l’uomo che doveva prendersi cura di Anguissa.

So che nel primo tempo, con la squadra compatta che pressava alta, noi non abbiamo corso pericoli e lui ha impegnato una volta il portiere e colto un clamoroso incrocio dei pali.

Poi ha sofferto come gli altri gli spazi ampi e la mancanza di protezione

5-

Dumfries:

anche per lui non una prestazione delle migliori.

In tutto il primo tempo si vede poco, poi ha un solo sussulto quando su cross di bastoni precede tutti e di testa coglie il palo.

Senza gravi pecche in fase difensiva.

5.5

(Luis Henrique:

poco più di un quarto d’ora a partita compromessa per cercare di mettersi in luce.

Era difficile, ma non ci riesce proprio.

5)

Barella:

inizia in modo vivace e propositivo, come tutta la squadra. Pressa alto Spinazzola, gli soffia la palla e fornisce a Lauti un’occasione clamorosa che, se sfruttata, avrebbe potuto cambiare il corso del match.

Contro McTominay incontra difficoltà.

6-

(Frattesi:

 la speranza era quella di una maggior vivacità e di un guizzo che ci facesse sperare. Ma lui non è l’uomo che fa svoltare, può mettere a frutto una situazione in cui prevali e ti serve un incursore.

5.5)

Calhanoglu:

certamente il più vispo, combattivo e ispirato dei nostri centrocampisti, ma anche lui sui due contropiede che portano ai gol si fa tagliar fuori.

Freddo e sicuro nella realizzazione del 19 rigori su 20 calciati in Serie A.

6.5

(Sucic:

aveva suscitato grandi speranze, secondo me può confermarle ma occorre tempo, troppo per le nostre esigenze.

Una ventina di minuti di anonimato.

5.5)

Mkhitaryan:

che strano, finché c’era lui da quella parte non si erano prodotti pericoli di sorta.

Si infortuna in occasione della sceneggiata combinata (Di Lorenzo/sistema arbitrale) e checché se ne dica, la squadra ne risente molto.

6

(Zielinski:

non poteva certo risolvere i problemi con il suo ingresso, si è prodotto in qualche utile giocata, ma a quel punto sarebbe servito ben altro.

Certamente sbaglierò ma comunque al momento mi sembra ancora più utile di Sucic e Diouf.

Purtroppo non basta.

5.5)

Dimarco:

lui, cuore interista e piede raffinato, lotta, rientra, si propone, crossa,.

Per me senza strafare merita la sufficienza piena.

6

Bonny:

gli attaccanti incontrano tante difficoltà contro un Napoli schierato in fase di non possesso con un 55 (o se proprio esageriamo un 541) e con tre marcatori fissi a centro area.

Però lotta e non si arrende mai.

6 di incoraggiamento

(Pio:

non ha mai la possibilità di farsi vedere in area. Come al solito lotta e distribuisce palloni. Conquista qualche punizione, ma serviva ben altro.

5.5)

Lauti:

sbaglia un gol clamoroso, come può succedere anche ai più grandi campioni.

Manca anche un altro paio di occasioni meno nette: non era giornata.

Si guadagna il rigore che poteva riaprire la partita.

Lotta sempre, anche contro… una panchina avversaria disgustosa.

Dal capitano ci si aspetta di più.

s.v. per rispetto.

All. Chivu:

partita segnata, forse anche da qualche errore suo, chi può dirlo, da fuori?

Il match comunque ha evidenziato dei problemi non nuovi sui quali è chiamato a lavorare.

Lui è bravo, checché ne dicano i tifosi… juventini ma deve trovare soluzioni con il materiale che ha, in attesa di imporsi per ottenere qualche rinforzo strategico.

5.5

Luciano Da Vite

35 pensieri riguardo “Serve più equilibrio. In campo e fuori: Napoli – Inter 3-1

  1. Concordo con Luciano, non è tutto da buttare ma temo qualche problema strutturale ci sia se in Italia non battiamo una big da parecchio (a parte i Gasp team).

    Concordo anche che con squadre che giocano con falso nueve i nostri vanno in diffcioltà proprio per caratteristiche: in questo senso temo tantissimo il derby e cosa poteanno combinare Pulisic, Leao e Saalemakers.

    Onestamente un portiere che non esce praticamente mai, ne su corner ne co nsquadra alta, inzia ad essere una tassa: ripenso all’ultimo Handanovic e un po’ mi vengono i brividi.

    Vorrei rispondere in chiusura all’amico Tullio dal post precedente: il ciclo è già finito perchè si è cambiato tecnico e si è cambiata la strategia. Si spera ne possa iniziare un altro.

    Ma il tema non è ciclo finito o reiniziato: il tema è capire se i pilastri che hanno caratterizzato il ciclo precedente sono ancora al loro top e/o i nuovi presi per sostituirli (di fatto solo da quest’annno perchè prima si è presa generalmente gente più vecchia di loro) possono arrivare,in un tempo ragionevole, a quel livello.

    Se la risposta ad una di queste due domande è sì abbiamo buone speranze di stare al vertice anche quest’anno e provare a vincere lo scudetto. Se la risposta invece è no ad entrambe credo si faccia più complicato. Lasciando perdere la teoria per cui se perdiamo a Torino o Napoli o al derby è perchè abbiamo sottovalutato l’avversario visto che siamo chiaramente superiori (per cosa mi piacerebbe saperlo).

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  2. @Roberto…”il tema è capire se i pilastri che hanno…”

    Quando parlo di ciclo penso soprattutto alla base dei giocatori

    e ritengo che sia ,al momento,ottima,con le lacune che conosciamo tutti (leggi in particolare Bergomi ). In Società la pensano diversamente,perché,prendendo in esame il centrocampo,si inseriscono elementi anche tecnici ,ma privi di forza ,di gamba ed anche di personalità .Può capitare di perdere una partita come quella di sabato,ma i precedenti sono tanti ,a partire da un paio di derby,nei quali nel secondo tempo siamo stati sovrastati sul piano atletico.

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  3. “I precedenti sono tanti ,a partire da un paio di derby,nei quali nel secondo tempo siamo stati sovrastati sul piano atletico”.

    E’ questo che mi preoccupa: nelle tre partite stagionali in cui siamo finiti sotto abbiamo perso. Magari è un caso ma inizia ad essere un po’ sinistra come cosa

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  4. Mi sono trattenuto dal commentare finora e lo faccio in questo spazio dove di certo si difende l’Inter. Parto da un dato positivo: Chivu mi ha stupito. È stato migliore di quanto ricordassi in primavera e le dichiarazioni a mezzo stampa, anche se non portano punti, ne accrescono la stima dal punto di vista umano. Ha un compito ancora rimasto, importante e decisivo: panchinare Sommer. 3 tiri, 3 gol. Imparabili. Forse. Ma ormai le percentuali, quando è in porta, si aggirano su questi numeri. E tanto basta per voler cambiare. Resterebbe da cambiare qualcosa anche in difesa: Bisseck centrale (o Akanji) consentirebbero di giocare più alti. Accadrà? Non lo so, penso di no. È una situazione più difficile, complicata da questioni di procuratori amici. Lasciamo perdere.

    Veniamo al nodo centrocampo: le riserve sono improponibili. Scarse al punto da far piangere. La riprova di quanto le riserve dell’inter siano scarse, l’abbiamo quando se ne vanno. Asllani con il Torino sta facendo pena. Gagliardini, va beh, è Gagliardini. Non citerò gli attaccanti di riserva dello scorso anno, spariti dal calcio che conta. Ora noi abbiamo Zielinski, Frattesi, Sucic, Diouf… tutti giocatori incompleti. A chi manca il fisico, a chi l’acume tattico, a chi i piedi, a chi l’attitudine difensiva. Non si chiede di essere fenomeni, ma di sapersi disimpegnare degnamente. Io vi sfido a trovare un centrocampista con statistiche peggiori di Frattesi in merito a passaggi e intercetti. Poi segna. Bravo, bravissimo. Ma negli equilibri di squadra, rischia di essere un problema.

    Capitolo esterni: abbiamo 3 esterni. Luis Henrique non può essere nemmeno considerato un giocatore di calcio. Mi sfuggono davvero le ragioni per cui si può acquistare per 25 milioni una ciofeca del genere. Un Zortea sarebbe stato un acquisto più intelligente. Pazienza.

    In attacco, andiamo un po’ meglio. Ma Lautaro non è un cecchino, è un giocatore generoso e spesso troppo nervoso. Deve poter essere cambiato quando perde la testa o quando torna dall’Argentina. Abbiamo iniziato con 4 attaccanti la stagione, finalmente. Sarebbe stato meglio fossero 5.

    Niente è perduto, ma le premesse non sono buone. I problemi stanno sempre all’insipienza di scelte in sede di mercato estivo. poi Luciano difenderà il DS e io sarò il solito disfattista. Ci sta, è normale. Ma è inspiegabile che un DS che butta 50 milioni di acquisti stia al suo posto. Altri preferiscono invece additare Catanese come massimo male dell’inter. Va bene così. Forza inter sempre.

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  5. Alberto…sei drastico…:) .In parte ,comunque ,condivido.Quello che mi chiedo è come mai noi vendiamo giocatori quasi sempre con diritto di riscatto,mentre quando acquistiamo sono definitivi. Ok per Sucic,ma per Diouf è Luis Enrique non sembra ci fosse una corsa per acquistarli a quelle cifre ed allora mi chiedo ….perché non con diritto di riscatto ? Impegni già presi ?..gioco di procuratori ? Perché ?

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  6. Io non difendo il ds: rispetto le gerarchie. Il responsabile tecnico è marotta. Non credo sia arrivato un solo giocatore senza il consenso di Marotta. ma se anche fosse, quando marotta e le varie proprietà si accorgono che il ds prende in prevalenza o ciofeche senza diritto di riscatto e non è bravo a vendere, se tengono alla posizione (il direttore) e all’azienda (i proprietari), lo licenziano. Moratti quando vide che c’era qualcosa che non andava sul mercato e il direttore era un suo pupillo da sempre, si dimise da presidente pur di eliminarlo, perché lui per riconoscenza non sarebbe stato capace. parliamo di un big della storia interista.

    Allora io mi chiedo come mai per anni nessun presidente ha allontanato il ds e nessun direttore, suo superiore ne ha preteso l’allontanamento. Così mi viene un dubbio (non una certezza) che chi conosce davvero i fatti e i perché abbia valutazioni diverse da quelle del tifoso.

    Chiarisco, siccome comunque il mio è un dubbio, preferirei comunque che venisse dissipato sostituendo il ds, a questo punto.

    Anche perché con la sostituzione del ds, chi pretende di costruire o potenziare squadroni con l’acquisto di giovani poco cari che in futuro possano rappresentare un vantaggio finanziario, non avrebbe più alibi

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  7. Però ‘sta cosa dei giovani poco cari mi sembra una narrazione che esiste solo qui. I due giocatori più anelati quest’estate, Koné e Lookman, sono costati molto, ma molto meno di Luis Henrique e Diouf e non è che hanno impiegato anni prima di rendere perché sono in squadre che fanno un altro sport, hanno reso subito. Quindi non vedo che problema ci sia a dire che questo genere di acquisti, Ausilio li sbaglia sovente, non sempre, ma sovente. Poi a Marotta e proprietà va bene così evidentemente, ma si può dire che si poteva fare meglio senza che si crei una narrazione diversa per trovare una giustificazione a lui e colpire la proprietà (che ha colpe, ma non quella di far prendere giovani che costano poco, a meno che so creda di essere il Real Madrid, allora alzo le mani).

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  8. Eh, questi giovani che costano tutti carissimi. Joao Mario (2 anni più di LH), 12 milioni. Athekame (4 in meno di LH), 5 milioni. Wesley (2 anni in meno, e anche altre prospettive) stesso prezzo.

    Vediamo se ci sono centrocampisti migliori di Diouf. Sulemana 7 milioni. Perrone 12 milioni. Atta 8 milioni. Che è il prezzo giusto per Diouf. No, 25 milioni. Che faccio lascio?

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  9. Non solo Ausilio non sa scegliere i giovani, ma tutti i presidenti e i direttori che non se ne sono accorti non sanno fare il loro mestiere o sono autolesionisti. Sono d’accordo.

    Poi io vorrei una proprietà che faccia qualche investimento su campioni dichiarati, anche di 30 anni. Giusto che altri siano contenti così.

    Per me se vuoi investire sui giovani prendi grandissimi prospetti sulle giovanili dai 15 ai 18 anni

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  10. Ho scritto ieri della piccola consolazione data dalla buona prestazione delle due giovanili impegnate domenica.

    In effetti nella prima partita a Interello, ore 11.00, l’Inter U18 ha battuto per 3-2 il Cesena, che era secondo in classifica ma virtualmente primo perché ha una gara in meno, al termine di una gara ben giocata ed emozionante.

    La nostra classifica è ancora deficitaria, soprattutto rispetto alle prime due, che ora sono Genoa e Roma, ma ci siamo molto avvicinati a una possibile qualificazione per i play off.

    So trattava quasi di una partita da dentro o fuori, perché una sconfitta ci avrebbe portati lontanissimi dalle squadre di vertice, eppure Fautario ha schierato ben tre 2009 e addirittura aveva in panca un 2010

    Questi i nostri giocatori:

     Adomavicius ,

    Lissi ( Breda),

    Pavan ,

    Peletti ,

    Sorino ,

    Vukoje (D’Agostino)

    Arntzen ( Kartelo)

    Putsen

    Vukaj (Franchi)

    Carrara (Strand)

    Konteh (Grisoni Fasana)

    E’ stata una partita intensissima e piacevole per come le due squadre l’hanno giocata, cercando sempre di superarsi, senza trascurare le necessarie coperture.

    Intensità ritmo e buone giocate hanno completato il…divertimento

    Il Cesena prova a fare la partita, ma l’Inter non ci sta e ribatte colpo su colpo.

    Anzi, la prima vera palla gol la costruiscono i nostri dopo meno di dieci minuti: Sorino, imprendibile come sempre scappa sulla sinistra e mette un traversone preciso, ‘Carra’ controlla e con una spettacolare girata porta l’Inter in vantaggio.

    Si susseguono le azioni interessanti da una parte e dall’altra, forse noi abbiamo qualche occasione in più, soprattutto a causa della spinta continua assicurata dai due esterni bassi (si fa per dire…) Lissi e Sorino.

    E’ l’ex Dorigo, in questa fase il portiere più impegnato e se la cava con grande bravura.

    Tuttavia, verso la fine del tempo, a centro area Moretti si avventa su un crossa da sinistra e batte imparabilmente Adomavicius.

    A inizio ripresa il ribaltone è servito.

    Su corner, la nostra difesa stenta ad allontanare, dopo un batti e ribatti la palla arriva a Ricci che porta avanti il Cesena.

    Dal campo si ha comunque l’impressione che non sia finita: l’Inter è ben viva e Fautario provvede a inserire forze fresche: D’Agostino, Franchi e il ‘Griso’.

    Giusto il tempo che i nuovi entrati si…ambientino

    e viene il pareggio: l’Inter sfrutta le fasce, l’imprendibile Sorino si invola.

    Sul cross di Davide il più lesto di tutti è proprio ‘D’Ago’ centrocampista goleador, che fredda l’ex compagno Dorigo.

    Il match continua ad esser appassionante, con ribaltamenti di fronte continui, ma a metà tempo l’Inter porta palla in area cesenate e un altro nuovo entrato, il ‘Griso’ la chiude sul palo lungo (anche se qualcuno sostiene che ci sia stata una deviazione p che sia addirittura un autogol: il merito sarebbe comunque suo).

    Nel finale i nostri senza arroccarsi gestiscono il match e portano a casa un risulto importante e di ottimo auspicio.

    Ora serve trovare la continuità

    Pagelle:

     Adomavicius:

    incolpevole sui gol. Mi sarebbe piaciuto valutarne la reattività sulle palle basse, considerati gi oltre 2m. di altezza, ma non c’è stata occasione.

    6.5

    Lissi:

    Una scheggia: fortissimo nei recuperi, eccellente quando spinge e si sovrappone.

    Avercene!

    7

    (35′ st Breda),

    sostituisce il compagno stremato e contribuisce alla conclusione tranquilla del match.

    6.5

    Pavan:

    Avversari molto difficli contenuti però con buona disinvoltura,

    6.5

    Peletti :

    Di testa o di piede, Rambo chiude tutte le porte. Di lì non si passa.

    7

    Sorino;

    dopo un infortunio che lo aveva un po’ frenato, Davide è tornato al top e la fascia sinistra è di suo esclusivo dominio.

    7.5

    Vukoje :

    si muove bene, è abile con la palla nei piedi e lavora per la squadra

    6.5

    (D’Agostino:

    quinto gol stagionale, sono molti per un centrocampista. In grande progresso. Ha tecnica e agonismo)
    7.5

    Arntzen:

    sotto età, mi è piaciuto tantissimo, ha gamba, visione di gioco tecnica. Da seguire con grande interesse.

    7.5

    ( Kartelo:

    mette statura e qualità di incontrista al servizio della squadra)

    6.5

    Putsen:

    Dino è ormai una realtà

    Pienamente inserito nel nostro gioco, in progresso continuo come rendimento.

    Prezioso.

    7

    Vukaj:

    anche lui si rende molto utile soprattutto sfruttando la sua tecnica per la gestione della palla

    6.5

    (Franchi

    entra per dare nuova linfa quando si deve recuperare e ci riesce.

    Nel finale deve alleggerire la pressione e tener bassi i difensori avversari e svolge bene il suo compito)

    sv

    Carrara:

    il capitano la sblocca e poi per tutto il tempo in cui resta in campo costituisce una minaccia seria per la difesa avversaria.

    7.5

    (Strand:

    si rende utile con la sua fisicità, ma l’impressione è che si debba ancora aspettare qualche tempo per valutarlo a inserimento compiuto.)

    sv.

    Konteh:

    mi è sembrato in netta ripresa rispetto ad alcune iprestazioni precedenti.

    Ora si capisce perché è stao preso.

    Velocità e dribbling sono armi che col tempo potrà mettere ancora a maggior profitto

    7

    (Grisoni Fasana

    Il Griso non tradisce mai: tecnica inventiva e corsa sempre al servizio della squadra.

    Se poi è determinante da subentrato, nel realizzare il gol che castiga un fortissimo Cesena…

    7

    Mister Fautario:

    cuore Inter e intelligenza calcistica. Azzecca tutte le mosse presenta una squadra in gran spolvero.

    8

    Alle 13.30 sono scese in capo le formazioni

    U17 di Inter e Atalanta.

    La partita era di quelle ad alta tensione per la storica rivalità tra le squadre giovanili delle due società, acuita dal ‘tradimento’ di Samaden, passato agli orobici dopo aver reso grande il nostro settore giovanile, ma anche per la classifica: eravamo terzi, con un punto di vantaggio sui bergamaschi.

    Il match non ha tradito le attese, perché le due squadre hanno fornito una prestazione di grande vigore e intensità, di assoluta attenzione tattica (soprattutto l’Atalanta che sino a quando è passata in svantaggio ha dato l’impressione di voler soprattutto controllare il match) e ha offerto anche delle giocate tecnicamente importanti.

    La dimostrazione della rilevanza del match è data…dall’anno di nascita dei protagonisti.

    Tutti 2009, cioè al limite, per i bergamaschi; tutti 2009 in campo inizialmente ma 3 nati nel 2010 in panchina per l’Inter.

    Il primo tempo è stato davvero combattuto, le due squadre, ancora cariche di energie, riuscivano a pressare alte a cercare di non cedere campo e le occasioni non sono state numerose: 2 o 3 volte va al tiro dopo belle combinazioni Dade, ma senza fortuna.

    Anche Gjeci ha una palla da sfruttare davanti alla porta bergamasca, ma il suo tiro viene fortunosamente rimpallato.

    I bergamaschi cercano soprattutto di palleggiare per poi cercare di sorprendrci con un filtrante, ma la nostra difesa è attenta e chiude tutto.

    Al loro attivo solo qualche tiro da fuori e una punizione all’ultimo minuti, da posizione ravvicinata e centrale. Ma la conclusione di Fugazzola, il più intraprendente degli ospiti, non impensierisce Galliera.

    Nella ripresa era prevedibile che le squadre un po’ si allungassero, perché il ritmo intenso non era più sostenibile.

    E allora è uscita la miglior qualità dei nostri che in pochi minuti hanno messo a segno una doppietta, sempre con Dade protagonista, prima con la deviazione di testa vincente, poi con l’assist per il raddoppio di Matarrese.

    La partita è rimasta comunque viva fino al termine, perché gli orobici non si sono mai rassegnati.

    Avrebbe potuto chiuderla Salviato che però appena entrato, a una quindicina di minuti dal termine, calcia incredibilmente alto da pochi passi, mentre la porta era vuota, per un precedente intervento del portiere.

    Pagelle

    Galliera:

    l’Atalanta non arriva mai a concludere in modo irresistibile, ma il nostro portiere appare sicuro ogni volta che viene chiamato in causa

    6.5

    Slatina:

    buonissima prestazione nelle due fasi: chiude in modo implacabile e spinge con efficacia.

    Sembra un acquisto interessante.

    7

    Donato:

    giocatore molto interessante, anche in prospettiva.

    Forte nei contrasti e sulle palle alte, ha tempismo e senso della posizione e sa anche avviare la transizione.

    Leader della difesa

    8

    Puricelli:

    una prova senza sbavature.

    Con Donato forma una coppia quasi insuperabile

    7.5

    Rocca:

    sicuro dietro, una furia quando si sovrappone per andare al cross.

    7

    (35′ st Foroni – 2010 -)

    sv.

    Limido:

    Cursore con piedi buoni, copre una zona di campo ampia e quando spinge si rende pericoloso

    7

    Pannuto:

    play intelligente e dai piedi buonissimi .

    Vede il gioco e ha garra e tempo nei contrasti.

    Non altissimo, se cresce muscolarmente…

    7.5

    Morosi:

    per me una piccola rivelazione.

    L’avevo visto poche volte e non mi aveva particolarmente impressionato.

    Invece è una mezz’ala di qualità che sa anche aggiungersi al reparto offensivo
    7 

    (35′ st Cattaneo)

    sv.

    Matarrese:

    mi piaceva molto nei giovanissimi, poi si era un po’ fermato.

    L’ho ritrovato bomber implacabile, perché all’abilità tecnica che conoscevo ora unisce una forza fisica determinante in categoria

    7.5

    (30‘st Piva

    nei minuti finali i bergamaschi rischiano il tutto per tutto per riaprirla. Lui si mette a disposizione per il contenimento e l’alleggerimento in palleggio).

    6.5

    Gjeci:

    finalmente sta dimostrandosi non solo un elemento tecnico e innamorato della sua abilità, ma un giocatore vero, che lavora duramente per la squadra e nobilita la sua prestazione con colpi di gran classe.

    7.5

    Dade :

    un gol (di testa e non era facile), l’assist per il secondo, lo scompiglio portato nella difesa ospite ogni volta che tocca palla.

    Esce per i crampi, dopo tante accelerazioni. Se mantiene le promesse…

    8.5

    (dal 30′ st Salviato:

    sbaglia un gol da pochi metri e a porta vuota, ma può capitare persino a un fuoriclasse, figuriamoci a un giovane. Però c’era e questo è importante. Forza Salvia!)

    sv

    All. Handanovic:

    lo considero un grande uomo e ora sta dimostrando di avere tutto per diventare un grande allenatore.

    Contro un avversario forte la sua squadra è piaciuta molto per ‘estetica’ ed efficacia

    8.

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  11. Io non voglio essere il real, Mi basterebbe un proprietario che investa su un giocatore forte all’anno

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  12. Anche a me basta uno forte all’anno.

    Ma come minimo si dovrebbe essere nella condizione di dover cambiare un solo giocatore….

    Solo lo scorso anno tre punte da cambiare: per prenderne anche solo due forti e affermati quanto ci vuole?

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  13. Luciano,mi ripeto,guarda che anche un aziendalista come me si chiede :perché Luis Enrique 25 ml secchi e non con diritto di riscatto ? Paura che qualche squadra ce lo soffiasse ?E solo un esempio,perché il giocatore merita comunque di essere valutato dopo averlo visto in campo con una certa continuità.

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  14. Niente, a questo punto credo che la soluzione sia ripetere le frasi come mantra fin quando ci convinceremo che è vero… “tutti i presidenti e i direttori che non se ne sono accorti non sanno fare il loro mestiere o sono autolesionisti”

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  15. Tullio: il problema non è quello. Io non mi sento affatto aziendalista, se questo significa che tutto ciò che fa la mia squadra è ben fatto. L Henrique è un errore. Per esempio. Ho sinceramente sperato che Ausilio accettasse i soldi arabi. Ma mi pongo delle domande: davvero io capisco più di calcio e di gestione di un’azienda rispetto a 4 proprietà (Moratti, ET, Zhang, Oaktree) e ad almeno due direttori (sabatini e marotta) che l’hanno confermato e prolungato nonostante abbia fatto disastri a go go? Mi pongo questa domanda da un lato perché sono umile, dall’altro perché almeno da quando Ausilio lavora agli ordini di un direttore ha ottenuto risultati complessivi che a me sembrano molto buoni

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  16. Oppure provare a spiegare come sia possibile che ciò accada. Perché l’apprezzamento di direttori e proprietari è un fatto, come è un fatto la critica di molti tifosi., dal divano di casa o dal bar sottostante

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  17. Comunque che noia vedere l’U23. Almeno con le giovanili si seguono alcuni prospetti che potrebbero affermarsi ad alti livlli in futuro…

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  18. Anziché prendere tre giovani che potrebbero portare benefici finanziari in futuro, si poteva prendere un campione che portasse benefici tecnici subito. magari anche due se si trattava di trentenni a zero

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  19. Di fronte a prove empiriche e argomentazioni razionali (giocatori di livello più o meno equivalente, ma pagati parecchio meno) Luciano fa appello a diverse fallacie argomentative per difendere la sua posizione. Prima fallacia: ad autoritatem. Se la dirigenza / la proprietà non l’hanno rimosso, ne capiscono ben più di me. Le ragioni per cui questo non è avvenuto non le sappiamo (convenienza? Disinteresse? Mancanza di sostituti?) ma non si può fare questa petizione di principio. Secondo: fallacia dello status quo. La situazione è questa, se non cambia è perché va bene. Ancora: si dimostra inerzia (quanta inerzia c’è nell’inter…), paura di cambiamento, ma non è detto che sia perché le cose vanno bene. Terzo: circolo vizioso. Se fosse incapace, non lavorerebbe lì. Siccome lavora lì, non è incapace. Detto che avevamo gia un DS che, una volta licenziato, non ha più alzato la penna, ancora una volta questo argomento non dimostra nulla.

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  20. Concordo con Alberto, i motivi non sono noti.

    Di esempi di personaggi che restano nel calcio nonostante disastri ripetuti è pieno il mondo: penso a Bigon nel mondo dei ds (ovviamente l’essere figlio di non ha pesato…), Giampaolo come tecnico, ecc.

    Vogliamo parlare della politica? Purtroppo il mondo del calcio è quanto di più simile esista alla politca, pieno di intrecci di relazioni che “indirizzano” certe decisioni: i procuratori potenti piazzano senza problemi giocatori/tecnici meno abili di altri. Fa parte del gioco.

    Tornando a noi la squadra avrà ancora almeno una sessione di mercato destinata a ripulire chi non può più dare un certo rendimento. Poi, sperando nel minor numero possibile di errori commessi tra i nuovi, credo si potrà concentrare le risorse su pochi acquisti innalzando la qualità.

    Anche qua però devi essere bravo perchè se spendi 25 si dice che per prenderne uno buono ne servivano 50, poi se spendi 50 e buchi si potebbe dire che ne servivano 80, ecc.

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  21. non credo che sia logico scegliere tra un innesto da 50 ml o due da 25.E dipende sempre dalle esigenze del momento,dalle opportunità del mercato,dalle opzioni possibili.Per dire …due anni fa con 50 ml potevamo ,forse, prendere Bremer…bene e poi ,dove prendere le “munizioni “ per altri inserimenti ? Luciano,sai benissimo che sono consapevole che le ns critiche od opinioni sono minate alla base dalla non conoscenza dei fatti reali.Però le perplessità sui 50 ml investiti su due prospetti non ben definiti ,me le devi concedere…pronto a scrivere che sono uno stupido se a fine anno uno ,almeno uno dei due , dimostrerà di valere ,anche solo in prospettiva,quanto speso.

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  22. Come vOlete, io comunqu continuerò ad avere il DUBBIO di aver torto (non convince neppure me) se 4 presidenti due direttori che l’hanno avuto e l’hanno alle loro dipendenze lo hanno sempre confermato, oltre a un allenatore che avendo visto come lavora vuole portarlo con sè in Arabia.

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  23. POI SU MERCATO, POTRò AVERE I MIEI GUSTI E LE MIE PREFERENZE, OPPURE DEVO AVERE QUELLI DELLA MAGGIORANZA CHE SCRIVE QUI?

    scusate le maiuscole

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  24. Poi leggerò l’articolo, ma è ovvio che tanti vogliano partecipare alla torta. Solo che ci riescono i migliori e gli altri si lamentano Ho sentito gente dire che Sandro mazzola giocava solo perché figlio di suo padre e addirittura peggio di Paolo Maldini. La verità è che puoi avere un aiutino iniziale, ma poi se non sei bravo non reggi. Perché fai perdere soldi a chi ti ha assunto

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  25. Peccato per l’approccio sbagliato alla partita. C’è da dire che almeno il secondo abbraccio di comuzzo a Pio andava punito, non guarda nemmeno la palla….poi un secondo tempo di maggior convinzione nonostante un lautaro e soprattutto barella non in grande condizione. L’unico insostituibile, Chala, è salito in cattedra…Sucic: dopo un primo tempo in ombra come tutti ha mostrato corsa velocità lettura e tocco da grandissimo giocatore….però deve giocare in anticipo ed evitare ogni contrasto perché purtroppo su quello non regge il confronto…un gran peccato perché non so quanto emendabile….la forza non so quanto sia allenabile…con piu forza sarebbe quasi un genio calcistico, parole tra l’altro usate da modric. Bonny…..anche in pochi minuti fa vedere un potenziale veramente importante, progressione e aperture con finte mai fini a sé stesse…mi pare con una bella testa….

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  26. Comunque come possa essere rigore la carezza su Ginenez e non la cravatta su Pio di Comuzzo (che nemmeno guarda il pallone), potendolo anche vedere al Var, resta un mistero che fa veramente pensare alla malafede.

    Per non parlare del tocco su Yldiz…ovviamente subito rilevato dal Var. Pazzesco

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  27. Roberto, considerando quanto successo a Napoli pochi giorni fa è inevitabilmente malafede

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  28. Ottima prestazione, un 3-0 con il portiere avversario migliore in campo.
    Mi è piaciuto il fatto che nonostante i minuti passassero non ci siamo mai innervositi ma abbiamo continuato a giocare con testa e grinta.
    Bene quasi tutti, ma menzione particolare per Sucic e Bisseck.
    Sucic si muove forse troppo per il campo e nei contrasti spesso non è incisivo (anche se ieri ha fatto tre ottimi recuperi, di cui uno su Kean), ma ha una qualità nei piedi e dei pensieri fuori dall’ordinario che uniti al suo grande dinamismo ed un atteggiamento esemplare per un giocatore lo faranno diventare un fuoriclasse del ruolo. Lo ho già scritto e qua lo confermo, giocatore da 60-70 milioni nel giro di qualche anno.
    Bisseck, che avevo visto sfiduciato ultimamente, ieri mi ha impressionato, si sente che la responsabilità di cui lo ha investito Chivu lo ha stimolato e ha fatto una partita quasi perfetta, annullando Kean sopratutto nello spazio dietro la difesa, nostro tallone d’achille. La sua presenza ci permette di stare più alti senza soffrire troppo le palle tra difesa e portiere.

    Unica nota “mezza stonata” per me Barella.. uno con le sue qualità non può sbagliare cosi tanti passaggi o appoggi.. in Nba sarebbe chiamato “turnover machine”.
    Se recuperiamo Barella al suo livello e Thuram sano, continuo a non vedere squadre in Italia al nostro livello…

    Non vorrei commentare il rigore.. dopo Napoli non dare quel rigore in campo e al Var fa pensare.. ma proverò a essere più un Chivu e meno un Conte.

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  29. Voglio cercare il pelo nell’uovo, chiaramente sono soddisfatto del risultato e della prestazione ma rimango perplesso o forse meglio dire molto timoroso quando giochiamo con una difesa così alta, ieri Bisseck si è comportato molto bene da centrale nonostante avesse un cliente scomodo come Kean ma bisogna anche dire che quest’ultimo ha avuto seppur sul 2-0 un buonissima occasione in contropiede poi malamente sprecata.

    Per di più con risultato acquisito prendere gol in contropiede sarebbe stata una beffa.

    Sono terrorizzato al pensiero di affrontare il Milan con questo atteggiamento avendo loro giocatori come Leao, Pulisic che potrebbero farci a fette.

    Non pensate che a volte potremmo giocare di rimessa e sfruttare le qualità di Bonny, Thuram, Frattesi ecc. ?

    Sull’ennesimo arbitraggio scandaloso non mi pronuncio, non trovo una spiegazione logica a non aver dato il rigore su Pio

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  30. Sono d’accordo con te, Sergio L. Anche a Napoli e con la juve abbiamo fatto la partita e poi l’abbiamo persa subendo ripartenze inammissibili a questi livelli il piacer di assistere a un bel gioco offensivo è tanto e comprensibile. Anche il contropiede preso da Kean, sul 2-0 per noi verso fine partita non lascia tranquilli. Chicvu er un difensore, credo e spero che sappia come lavorare per evitare queste situazioni, perché è noto che in itlaia di solito vince chi prende meno gol.

    Dopo molte titubanze, ho inviato il nuovo post.

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