La degna conclusione di un’annata straordinaria: Cagliari – Inter 0-3

Foto: Lautaro Martinez. Il capitano ha realizzato la seconda rete contro il Cagliari nell’ultimo turno di campionato.

A Cagliari si è chiuso in modo coerente con il resto della stagione un anno solare che per chi tifa Inter resterà nella storia in modo indelebile: come le due CL di Herrera, come lo scudo ‘maestoso’ del Trap, come il triplete di Mou.

Il comportamento dei nostri ha sfiorato la perfezione e l’avrebbe raggiunta senza il gol subito nei minuti di recupero a Leverkusen (evitandolo ci saremmo risparmiati un pluslavoro tra gennaio e febbraio) e come i punti buttati contro la juve sul 4-2 con la partita che volgeva al termine.

Oggi la juve, che ha iniziato palesemente in difficoltà, sarebbe fuori dai giochi: così invece, con i margini di crescita di cui dispone e con… i soldi per il mercato di gennaio per me resta pericolosamente in gioco.

Due ‘infortuni’ che ci stanno in un arco di partite lunghissimo, interminabile.

La stessa sconfitta col Milan è un dazio che abbiamo dovuto pagare a un calendario stressante.

Adesso il pensiero (e il lavoro dei ragazzi) va ai prossimi impegni, perché gennaio può essere un mese decisivo.

Il 2 in Supercoppa affronteremo l’Atlanta.

Io non riesco a augurarmi di perdere, ma certo sarebbe… un bel vantaggio.

Basti pensare all’utilità di tornare qualche giorno prima, evitare lo stress di un’altra finale  e soprattutto lavorare per preparare un calendario che dal 12 al 26  prevede 5 partite, una ogni 2,8 giorni.

Si tratta di impegni sulla carta non impossibili singolarmente, ma proprio per questo ogni punto che perdessimo rischierebbe di risultare fondamentale.

A Cagliari, come contro il Como, non è stata un’Inter dominante.

Ma proprio questa è stata fino ad ora la nostra forza: saper vincere, magari anche con un clean sheet, partite in cui per una parte del match almeno abbiamo faticato ad imporci.

La svolta è stata la clamorosa (in senso negativo) partita con la juve, come per l’Atalanta era stato l’avvilente 0-4 con noi.

Fino alla juve avevamo subito 13 gol in 9 partite (media 1,44), mentre nelle restanti 8 partite abbiamo subito due gol (media 0,25).

Il tutto mentre a livello realizzativo nelle prime 9 abbiamo realizzato 21 gol (2,33 a partita) e nelle successive otto, 24 (media 3,00).

E’ evidente la crescita, che è stata soprattutto crescita di equilibrio, perché la media dei gol fatti è cresciuta meno, mentre  il numero di gol subiti è crollato.

Tra l’altro è opportuno notare come nelle ultime 4 trasferte si sia sempre vinto, realizzando 17 gol senza subirne.

La partita

Come in qualche altra gara recente, l’Inter ha faticato abbastanza a sbloccarla  e apparentemente lo ha fatto con un po’ di fortuna, perché il gol di Bastoni, per ammissione dello stesso difensore, è stato abbastanza casuale, mentre il terzo gol, di Calha, è frutto di un rigore causato ingenuamente dal difensore isolano in marcatura su de Vrij.

In mezzo, tra il primo e il secondo gol, un’occasione, forse l’unica davvero pericolosa, per Piccoli, lanciato solo in area ma preceduto da Sommer con un’uscita bassa tanto spericolata quanto precisa.

Se è vero che abbiamo faticato circa 50 minuti prima di riuscire a sbloccarla e con un pizzico di ‘suerte’ è anche vero che se il rapporto tra azioni costruite è nettamente a tuo favore, ci sta che sbagli magari qualche gol facile, come accaduto a noi, ma poi segni quello in cui hai meno merito.

La cronaca ridotta a sintesi estrema, le statistiche e anche l’xG (e l’xGA) dovrebbero confermare una supremazia abbastanza schiacciante che giustifica queste vicende: quando subisci diverse occasioni e fatichi ad ‘uscire’, ci sta che la punizione (almeno quella iniziale) venga magari a seguito di una manovra o conclusione che non sembravano irresistibili.

Comunque prima di passare ai numeri vediamo come si è sviluppato il match.

Noi abbiamo schierato la miglior formazione possibile, calcolando le assenze e abbiamo confermato naturalmente il 352 ‘fluido’.

Il Cagliari ha cercato di contrastarci con un 4321, secondo alcuni, oppure con un 4411, secondo altri.

Per me hanno ragione entrambe le tesi, perché di sicuro i sardi quando ripartivano, o pressavano alti, ‘alzavano’ i due centrocampisti (e in qualche caso gli esterni, a turno) realizzando nei fatti quasi un sorta di 433.

Tuttavia, per gran parte della partita, il modulo restava il 4411, che consentiva agli isolani di limitare l’azione sulle fasce dei nostri, di solito arrembante proprio grazie alle sovrapposizioni e ai cambi di campo.

Se i centrocampisti esterni dei locali stavano abbastanza larghi, c’era più spazio di manovra centralmente per noi che avevamo tre uomini (Bare, Calha e Miki) nel mezzo.

Ecco che diventava determinante  per loro (oltre alla corsa dei due ‘polmoni’ di centrocampo), il lavoro di Gaetano che doveva, in situazione di non possesso, arretrare a ricomporre il centro campo a tre e nello stesso tempo essere pronto, con la sua tecnica, a ispirare le ripartenze di Piccoli.

Purtroppo per il Cagliari, Gaetano non ha tra le sue qualità quelle di forza e sacrificio atletico che il ruolo gli avrebbe imposto.

Non a caso le prime sostituzioni operate da Nicola sono state quelle di Obert per il centrocampista Marin e di Gaetano per la punta Pavoletti, in modo da ricomporre una sorta di 352.

Mi pare che gli isolani non abbiano neppure praticato un pressing alto asfissiante, proprio perché preferivano bloccare le fasce  senza scoprirsi troppo centralmente, puntando sulle rifiniture di Gaetano per Piccoli, sul dinamismo dei centrali di centrocampo e sul supporto offensivo dato dalla velocità di Zortea e Augello.

In queste condizioni, come prevedibile, i nostri hanno ‘fatto’ la partita, ma un po’ di mancanza di lucidità sia nello sviluppo dell’azione sia nelle conclusioni hanno ritardato la concretizzazione della supremazia.

Quando poi gli isolani hanno dovuto provare a reagire allo svantaggio, inserendo Viola e Felici, hanno costruito una buona occasione (il tiro di Felici) ma ci hanno anche consegnato spazi maggiori e la possibilità di gestire la palla con calma.

Vediamo se la cronologia, ridotta all’essenziale,  conferma questa lettura.

L’Inter comincia forte:

  • Al 3′ Lauti viene incontro al pallone e lo gira sulla corsa a Thuram che brucia il suo avversario e conclude fortissimo, obbligando Meret a un grande intervento.
  • Al 14′ Mikhi, dopo un’azione tambureggiante dei nostri ha la palla al limite dell’area per superare Meret, che era fuori dai pali, ma il pallonetto termina alto
  • Al 16′ è Dumfries a liberarsi al tiro, ma Meret ancora una volta dimostra i suoi riflessi deviando.

Dopo l’unico tentativo del Cagliari nel primo tempo (conclusione da fuori di Adopo leggermente deviata che termina a lato sfiorando l’incrocio), ritorna in scena l’Inter.

Al 28′ su cross di Calhanoglu, Lauti tutto solo va all’impatto a tre metri dalla porta, ma in tuffo manda alto (il Toro poi spiegherà di aver visto la palla all’ultimo, senza poter coordinarsi).

Dal 28′ al 41′ non succede più nulla di significativo. Poi è Barella che va alla conclusione su una seconda palla, con una girata al volo dal limite, che Meret intercetta.

Per un tempo l’Inter ha costruito diverse occasioni, un paio clamorose, ma non le ha sfruttate.

Ha fatto la partita, lasciando pochissimo al Cagliari, che è riuscito a bloccare gli esterni (nella cronaca essenziale Dimarco non compare e Dum solo per una conclusione) e, dopo la prima azione, contenendo Thuram con il fortissimo Mina.

Per contro i nostri, pur prevalendo nettamente, hanno sbagliato facili occasioni e ne hanno vanificate altre potenziali, con giocate insolitamente imprecise.

Nel secondo tempo all’8′ il gol di Bastoni, dopo un contro crossa di Barella, con un colpo di testa che forse intendeva rimettere la palla in mezzo.

Al 10′ è Miki che si è  esaltato con una grande azione personale al termine della quale l’armeno ha messo Lauti solo davanti alla porta.

Il Toro ha concluso in modo violento e angolato, con la  palla che è sfilata  a pochi centimetri dal palo.

Al 64′ l’unico episodio che avrebbe potuto rimettere tutto in discussione: i nostri hanno perso  una facile palla in uscita, Marin ha fatto partire Piccoli che per una volta ha bruciato de Vrij, ma Sommer con un’uscita prodigiosa per tempismo e precisione ha annullato la minaccia.

Poi è stato tutto facile, con il gol di Lauti al 71′ su assist ancora di Barella e con il rigore realizzato da Calha.

Mi sembra interessante notare come, in ogni modo, il Cagliari, che ha subìto per quasi tutto il match, è stato castigato solo da un’unica azione costruita in ripartenza,  quella di Lauti, quando il modulo era già cambiato, mentre l’abbiamo prima sbloccata e poi chiusa  su azioni conseguenti a calcio piazzato.

Le statistiche

Il fatto che pur senza giocare una partita da urlo abbiamo dominato il match e meritato la vittoria, nonostante la casualità di un paio di reti viene confermato anzitutto dai dati sugli Expected Goals e poi da altre statistiche.

Il dato degli xG dice infatti: 3,59 per noi, contro 0,31 per loro e conferma che lo scarto di reti reale ci sta tutto.

Tra i dati statistici da segnalare…

Possesso: 66% a 34% per noi.

Da notare che se dividiamo i 90′ in sei quarti d’ora siamo primi in ogni frazione, ma dominiamo nell’ultimo terzo di primo tempo e nel primo di secondo, collocandoci sopra il 72%.

Quindi quello è il periodo in cui abbiamo prodotto il massimo sforzo.

Anche nei tiri verso la porta il nostro dominio è schiacciante: 20 contro 5.

Percentuale che si conferma anche per i tiri in porta 5 contro 1.

Da notare che senza i clamorosi errori di Lauti (2) e Calha il divario sarebbe molto più netto.

Prevalenza assoluta anche per i passaggi chiave: 14 contro 4.

Per una volta è significativo il dato dei falli commessi: 16 per gli isolani e solo 5 per i nostri.

Sembrerebbe quasi che i nostri non abbiano avuto la necessità di forzare i toni agonistici.

Come al solito invece le avversarie prevalgono nei dribbling: 7 a 1 (di Thuram).

Continua il dominio per quanto concerne numero di passaggi riusciti (501 a 211) e per la percentuale dei passaggi andati a buon fine: 74 a 58.

Quest’ultimo dato però è tutt’altro che esaltante e conferma la mia impressione visiva che avessimo sbagliato un po’ troppo rispetto ai livelli abituali.

Tanto più che loro non hanno attuato un pressing feroce e sistematico.

Il giocatore che ha calciato a rete di più è nettamente Lauti, con 6 conclusioni, di cui però solo una nella luce della porta, a conferma che il Toro deve ritrovare tranquillità e brillantezza.

Miki è primo per passaggi riusciti nell’ultimo terzo di campo (19), davanti a Calha con 12 e a Barella con 10.

Calhanoglu è però primo per palle giocate e per passaggi riusciti.

La velocità dei palloni giocati dalle due squadre è di 32 km/h per l’Inter e di 25,7 per il Cagliari, mentre la velocità nella conduzione della palla ci vede prevalere con 10, 55 contro 7,7.

Adopo è il giocatore che ha corso di più, circa un km più di Dumfries, ma la parte condotta allo sprint dall’olandese è superiore di alcune centinaia di metri.

Zortea ha toccato la punta massima di velocità (28,43 contro i 28,18 di Thuram). Un risultato non eccelso.

Infine il Cagliari ha percorso poche centinaia di metri più di noi e ha anche sprintato leggermente più di noi.

Le pagelle

Sommer:

perfetto il tempismo nell’uscita su Piccoli, poi deve parare solo una conclusione da fuori non irresistibile. Sicuro nel disbrigo delle situazioni di routine e nella gestione della palla con i piedi.

7

Bisseck:

il difensore tedesco si sta abituando al ruolo di titolare fisso e..l’Inter si sta abituando alla sua presenza importante. Migliorato nell’attenzione alla fase difensiva, in questa circostanza ha spinto meno del solito, trovando la sua fascia intasata.

6.5

de Vrij:

il diretto avversario, Piccoli, non sarà un fenomeno ma è un giocatore di grande forza e buone qualità.

Sulla carta Acerbi sarebbe stato più adatto a contrastarne la fisicità, ma De Vrji  lo ha sempre chiuso con grande sicurezza.

Nell’unica occasione (potenziale) che Piccoli ha avuto, l’olandese si è trovato tagliato fuori perché i nostri hanno perso palla ingenuamente in uscita.

7

Bastoni:

si conferma elemento irrinunciabile di questa squadra, con Calha, Barella, Dimarco, Thuram e Lauti.

Difensore attento, centrocampista aggiunto, incursore pericoloso: con lui è come disporre in ogni situazione di un uomo in più.

7.5

Dumfries:

presidia la fascia con successo e grande applicazione nelle fasi di non possesso, ma in questa occasione non gli riesce di incidere significativamente con le sue sgroppate.

6

Barella:

non era partito benissimo, sembrava un po’ fuori dal gioco e pur muovendosi molto faticava a trovare la posizione, poi è cresciuto in modo esponenziale, diventando decisivo.

Sui corner si piazzava al limite e approfittando della difesa a zona integrale disposta da Nicola, ha potuto esibirsi più volte nella sua specialità: il calcio da fuori sulle seconde palle.

Due gol dei nostri vengono da suoi assist e sul gol di Lautaro è proprio lui a conquistare palla e a far ripartire l’azione verticalmente.

7.5

(Zielinski:

entra a risultato acquisito e mette le sue doti di palleggio al servizio della squadra, impegnandosi per una gestione in tranquillità e pulizia.

6)

Calhanoglu:

solita prestazione sontuosa. Domina il centro campo, copre la sua difesa, dirige l’orchestra con grande autorevolezza e quando è il momento segna il ventesimo rigore per l’Inter, su 21 calciati.

Diciamo che l’opposizione di Gaetano non è… asfissiante.

7

(Frattesi:

ha poche occasioni per mettersi in mostra. Diciamo che comunque Inzaghi ha avuto l’opportunità di far riposare l’intero centrocampo titolare negli ultimi 15-20 minuti.

s.v.)

Mkhitaryan:

l’ho seguito personalmente per tutta la partita.

Secondo me è il giocatore più intelligente per come affronta le due fasi.

Difensivamente si fa apprezzare perché leggendo in anticipo il possibile sviluppo dell’azione, si trova sempre nella posizione giusta.

Se non bastasse, una volta riconquistata palla è il più abile a cercare gli spazi per offrirsi al disimpegno e alla transizione offensiva.

Il tutto correndo molto e a buona velocità ed esibendo una proprietà tecnica eccellente.

Se potessi fare una sola magia, sceglierei di togliergli 10 anni, per godermelo a lungo.

7

(Asllani:

pochi minuti a risultato acquisito e con il compito di gestire.

Queste cose le sa fare, ma deve sempre dimostrare di aver acquisito la maturità e l’autorevolezza per prendere in mano la quadra in situazioni più complicate. Allora avremmo trovato il sostituto di Calha.

s.v.)

Dimarco:

sarà un caso, ma lui e Dumfries, i due esterni, pur senza demeritare  risultano meno pericolosi del solito, forse ha inciso la decisione di Nicola che ha intasato le fasce, svuotando un po’ la parte centrale.

‘Fede’ svolge comunque il suo lavoro mettendo anche diversi cross non sempre precisissimi come ci si aspetterebbe.

6.5

(Carlos:

una ventina di minuti scarsi per far rifiatare Dima.

Ha caratteristiche diverse dal nostro unico ‘profeta in patria’, ma conferma di essere a tutti gli effetti uno dei 16 -17 titolari.

6)

Lautaro:

il suo modo di giocare, nel complesso e variabile scacchiere nerazzurro, è cambiato.

Questo dobbiamo considerarlo.

Lui ora non cerca la profondità ma viene incontro al portatore di palla per favorire il triangolo, cercare l’apertura in fascia e solo dopo si butta nello spazio (se esiste) pr rifinire o concludere l’azione.

Nonostante questo modo di giocare, è l’attaccante che a Cagliari è andato più volte al tiro (ben 6, seguito da de Vrij con 4 e da Dima e Bare con 2).

Il gol ritrovato dovrebbe dargli fiducia e tranquillità, così rivedremo il Toro migliore.

7

Thuram:

dopo un avvio devastante viene frenato dalla difesa degli isolani e ha poche occasioni per incidere efficacemente nella manovra.

In questa squadra è comunque irrinunciabile perché la sua forza  e il suo spunto contribuiscono in modo importante ad aprire spazi per i compagni.

6

(Taremi:

per un giudizio fondato avremmo necessità di vederlo dal primo minuto in una squadra di titolari.

Purtroppo per lui, i due attaccanti titolari sono in qualche modo irrinunciabili, se non a risultato acquisito.

s.v.)

All. Inzaghi:

per la preparazione e gestione del match gli assegno un meritatissimo…

7

Se invece consideriamo l’intera annata 2004, l’unico voto che gli si può attribuire è un bel…

9

Con i ringraziamenti per la qualità e l’importanza del lavoro svolto.

Luciano Da Vite

30 pensieri riguardo “La degna conclusione di un’annata straordinaria: Cagliari – Inter 0-3

  1. Ho guardato Como Lecce per ‘studiare’ Paz, che contro l’Inter non mi aveva entusiasmato.

    Gianni Brera direbbe che ci troviamo di fronte a un giocatore baciato dalla dea Eupalla. Piedi e rapidità di ragionamento straordinari. Ruolo per me da definire. Più che una seconda punta mi sembra un centrocampista offensivo. Comunque aldilà del ruolo è uno da prendere, potendo

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  2. Sono d’accordo al 100% su post e ultimo commento. Per me Paz potrebbe essere convertito da Inzaghi in un nuovo Luis Alberto (da trequartista a mezzala), ma va comunque preso.
    Lui, Castro, Hien o Gila sarebbero investimenti da fare necessariamente quest’estate. Poi, se oltre a loro, riuscissimo anche a prendere un Bernabè (è un mio pallino) o un Ricci mi sentirei più tranquillo.

    A dire il vero vorrei anche un esterno destro e un’altra punta… ma forse chiedo troppo.

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  3. Io sarei già felice con lui castro, il centrale che riusciranno a prendere (mi fido. Per l’esterno e il vice Calha, si potrebbe tenere i nostri e prendere possibili sostituti in prospettiva, cioè giocatori che facciano per ora la differenza in Primavera.

    Poi vorrei tener legato Pio, visto che Seba sembra essersene andato

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  4. Certo, non andrebbe comunque male con un mercato di quel tipo, ma continuo a pensare che il downgrade Asllani-Calha sia davvero troppo importante, e se dopo 3 anni Asllani non ha ancora avuto quello step, temo non lo farà più…

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  5. Un paese è una comunità unita da un vincolo di solidarietà. Se non c’è solidarietà non c’è Paese. Il mio augurio è che nel 2005 in Italia la solidarietà torni a prevalere sull’egoismo e sulla violenza.

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  6. https://www.rainews.it/video/2024/12/riprese-brutali-delle-bodycam-delle-guardie-carcerarie-di-new-york-829e5b5b-dfda-4290-9955-0325d56ff172.html

    https://www.repubblica.it/esteri/2025/01/01/news/new_orleans_auto_folla_morti-423915690/

    Noi viviamo situazioni assolutamente complicate e una storia di cui dobbiamo prendere coscienza. E sicuramente il fatto che il modello culturale di riferimento abbia una delle storie più vergognose al mondo non deve essere una scusante per legittimare le nostre idiosincrasie. Sono d’accordo, si può essere maggiormente solidali

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  7. Trevisani: “Inter miglior squadra del 2024, pur comprando Pippo, Pluto e Paperino”. Ecco, in sostanza condivido questa valutazione. Senza svalutare i tre nuovi arrivi, sono costati 6 milioni in tre. Difficile che potessero essere rinforzi paragonabili a quelli di chi ha speso decine e decine di milioni per nuovi arrivi

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  8. Auguri di buon anno a tutti.

    Chiaramente la cosa andrebbe contestualizzata nel mercato nel suo complesso, cosa che in questo momento non possiamo prevedere, ma uno scambio Pellegrini-Frattesi? Ovviamente con un conguaglio a nostro favore, immagino, dato che il calciatore giallorosso è in scadenza 2026.

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  9. Pellegrini è anche lui un incursore, ma forse ‘gioca’ con la squadra più di Frattesi. Io però a Frattesi mi sono affezionato

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  10. Non sono maI riuscito ad inquadrare il valore reale di Pellegrini ; io comunque non farei mai e poi mai questo scambio.Se Frattesi vuole andare incasserei i 40 ml. e li userei a modo mio.

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  11. Sicuramente tatticamente avrebbe un senso, a fronte però della volontà (da vedere) di Frattesi di andare. Cosa di cui non sono affatto convinto, non vedo perché dovrebbe andare via e io non sono così certo che lui si senta poco considerato qui all’Inter.

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  12. Ci sta che Frattesi dopo due anni voglia una maggior centralità, ci sta anche che non l’abbia da noi perché ha caratteristiche che poco si adattano col gioco del mister. Detto questo, lo vorrei sempre in rosa uno così perché in certi match può tornare davvero utile (e lo scudetto dello scorso anno porta anche il suo nome), ma se porta 40 milioni, credo si possano trovare giocatori più sistemici. Di certo non Pellegrini che di certo sarebbe più adatto di Frattesi nel nostro modulo, ma è un giocatore che porta con sè diversi problemi (a quanto leggo in giro) oltre a rischiare di chiudere la strada – che pare aperta – all’arrivo di Nico Paz.

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  13. Be’, certo se l’arrivo di Pellegrini precludesse quello di Nico Paz, non potrebbero esserci dubbi. Secondo me (è solo un’idea, ho visto Paz troppe poche volte), paz se…corre anche all’indietro sarebbe destinato ad affiancare/sostituire Mikhi. Se frattesi partisse un incursore in rosa dovrebbe arrivare. Fabbian mi sembra buono ma non da Inter, anche se non farebbe il titolare

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  14. Certo, un incursore servirebbe… Pellegrini, per come l’ho visto giocare, mi sembra più un trequartista, prestato – a volte – a centrocampo. Su Fabbian concordo, lo conosco molto poco, ma quando ho guardato il Bologna, mi è parso comunque molto lontano dal livello dell’Inter e anche da quello di Frattesi.

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  15. Troppi gol sbagliati. Noi bene, ma teniamo conto che all’Atalanta mancavano Ederson De Katelaere Lookman Retegui e Scamacca. La rosa dei bergamaschi è davvero sontuosa

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  16. Siamo proprio forti, poco da dire. Potevamo segnarne il triplo. Unica cosa: la smettano di cercare di far segnare Lautaro. Quando si è davanti alla porta, bisogna tirare. Poi i gol di Lautaro arriveranno.

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  17. D’accordissimo, piu’ cattiveria sotto porta, Lautaro segnera’ quando sara’ “guarito”.
    L’avversario era l’Atalanta, che sta facendo benissimo in Italia ed in Europa.
    Quindi buonissimo risultato.
    Sulla prestazione invece, mi sembra che il centrocampo, in fase di costruzione ha dato poco e sbagliato tanto. Di Marco lo vedo poco lucido e affaticato. Sommer strepitoso. Ha un deficit di base sulle uscite, ma sulla linea di porta e’ un gatto. Sul goal (poi annullato) all’Atalanta, ho temuto una situazione tipo Inter-Juve 4-2 4-4 …
    Mi voglio rivedere gli highlights perche’ non riesco ancora a capacitarmi di come siamo riusciti a non segnare in almeno un paio di occasioni.
    Grande Inter e bravo Inzaghi (anche se ho temuto avesse tolto Chala troppo presto)

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  18. Bravi ragazzi, fisicamente sembriamo stare bene.
    Spero Inzaghi non sprema troppo i soliti perché le partite saranno molto.
    Dum a dx un fattore: con Chala e Thuram per me è il vero insostituibile

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  19. confermate che il corner era fasullo e che il fallo di dumfries su scalvini era netto? Al di la delle polemiche sterili, perché alla fine conta i gol che produci, mi pare si tratti di situazioni che hanno dato una svolta alla partita. Ripeto, senza polemica: a parti inverse mi sarei arrabbiato

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  20. Sergio non scherziamo dai, dopo 20 secondi avevamo gia’ graziato l’Atalanta 3 volte (Lautaro, Lautaro, Micky), nei primi 20 minuti era un tiro al bersaglio unico (purtroppo per noi con tiri imprecisi). Non si capisce come il primo tempo sia potuto terminare 0-0. Puo’ essere che non ci fosse l’angolo (nei vari highlights, anche quelli estesi, non si vede l’azione che porta al corner), ma puo’ succedere e succede ad ogni partita. Fallo netto su Scalvini lo vedi solo Tu, stai giocando a pallone il contatto fisico fa parte del gioco, non e’ cosi’ netta da dover essere sanzionata. In generale non direi che l’arbitro ha favorito l’Inter.

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  21. Certo “se Scalvini non avesse sbagliato”….”il corner non c’era”… mancavano giocatori importanti nella Dea”….tutto vero,ma dopo prestazioni come queste ,se non sei di parte o se non sei Gasperini, ti complimenti con la squadra che ha dominato.

    Si Sergio ,confermo : corner fasullo,fallo evidente di Dumfries,la Dea poteva vincere tranquillamente..hai visto bene…divertiti così, vedrai che ti sentirai meglio…Buon Anno anche a te !

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  22. Non ho detto affatto che la partita è stata giocata male e può tranquillamente essere vero che si sarebbe segnato comunque. Tuttavia è altrettanto vero che la partita ha preso una direzione: noterai che non ho espresso l’idea condivisa da molti sulla presunta regolarità del loro gol, la cui disciplina è mio avviso in linea con il regolamento (questo si dà rivedere).

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  23. Se dopo un periodo di vittorie come le nostre negli ultimi due mesi ,stiamo a sfruculiarci su ogni piccolo particolare negativo, vi lascio immaginare cosa dovrò leggere alla prima sconfitta ,che ,inevitabilmente, arriverà.

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