
Il problema principale è questo: a meno di 10 giorni dall’inizio del campionato la situazione della squadra, aldilà dei risultati che in precampionato contano relativamente, è tale da non lasciare per nulla tranquilli.
Ci sono problemi strutturali ancora aperti, che vengono trascinati nel tempo, a volte per risparmiare (relativamente) pochi euro.
Cito solo un esempio: l’Atalanta, non il City, perde per infortunio Scamacca e due giorni dopo chiude l’acquisto di Retegui.
Noi stiamo cercando un braccetto sinistro da due mesi e abbiamo scartato per i veti della proprietà prima le certezze…troppo anziane Hermoso e Rodriguez, poi i più giovani Gasiorowski, Zézé, Renan, Cabal: giovani, interessanti, ma troppo costosi (come Cabal, preso dalla juve per ben…11 milioni).
Del resto non riusciamo a chiudere e probabilmente ci rinunceremo, persino per il primavera Leoni della Samp.
Il problema del braccetto di sinistra (o del quinto di destra, secondo le opinioni di molti) non è il più urgente a livello strutturale
Quello dell’attaccante è molto più spinoso, anche perché in questo caso la questione strutturale si intreccia con la situazione in parte contingente determinata da infortuni e/o ritardi nella ripresa della preparazione da parte di molti elementi.
Ormai impresentabile al pubblico interista Correa, fuori uso Taremi e Arna, con Thuram che ha solo un tempo di partita disputata e Lauti tornato da due soli giorni, lo schieramento d’attacco nella partita di esordio con il Genoa resta fortemente problematico.
C’è poi la questione degli infortuni muscolari insolitamente numerosi (Taremi e Arna, appunto, ma anche Zielinski e de Vrij) a dimostrazione forse del fatto che si è spinto troppo sulla preparazione per consentire alla squadra di raggiungere un buon livello atletico complessivo in pochi giorni di preparazione.
E, facendo gli scongiuri, c’è ancora da considerare il rischio costituito dall’ultimo test molto impegnativo, contro il Chelsea, nel quale dovranno trovare molti minuti di campo i titolari previsti per l’esordio in campionato.
Infine c’è il problema del ritardo di condizione che con ogni evidenza interessa parecchi giocatori e si manifesta sotto forma di giocate anche facili sbagliate clamorosamente, ma soprattutto nei movimenti effettuati con colpevole ritardo.
Il mio timore è che si viva sugli allori di una stagione praticamente irripetibile, nella quale noi abbiamo iperperformato anche per l’annata fallimentare delle principali rivali (Napoli, juve e Milan) le quali per altro stanno provvedendo con una campagna acquisti sontuosa.
La juve, per fare solo un esempio, oltre ad aver preso il miglior allenatore emergente, gli ha già regalato Douglas Luiz, K. Thuram, Cabal e Di Gregorio.
E non è un mistero per nessuno che abbia messo le mani su Todibo, Nico Gonzalez, Koopmeiners (basta vedere per quest’ultimo la reazione… scomposta di Gasperini).
Quindi: rafforzamento delle rivali e iper valutazione della nostra rosa, che certo resta comunque molto forte.
Stando alla valutazione dei media, che sostanzialmente condivido, nella partita contro l’Al Ittihad nessun nostro giocatore si è espresso sui suoi livelli consueti.
Simone Inzaghi si è detto tranquillo, perché… ”Sappiamo in che cosa dobbiamo migliorare”.
Io gli credo, ma a parte il fatto che sapere dove si deve migliorare non significa necessariamente che in meno di 10 giorni si riuscirà a ottenere questi profondi miglioramenti, non vorrei che per riportare in fretta giocatori fondamentali al loro miglior rendimento si finisca per creare altri problemi, nell’immediato o a medio termine.
Anche qui faccio un esempio:
- Siamo sicuri che mettere in condizione Lauti e Thuram (o Taremi) di giocare a Genoa con pochi giorni di allenamento nelle gambe o di ripresa dopo un infortunio non sia un rischio?
- E del resto è pensabile andare a giocare in Liguria con nessun attaccante di ruolo o con un solo attaccante, per di più con preparazione affrettata?
Capisco che l’emotività propria del tifoso possa indurmi ad accentuare il peso delle difficoltà che la squadra in questo momento sta vivendo, ma le problematiche che ho citato mi sembrano obiettivamente tutte presenti e reali.
Andiamo a sviluppare, a questo questo punto, qualche considerazione sulla partita, per vedere che cosa ha detto il campo, realisticamente.
L’Inter parte comunque con una formazione credibile, se non di tutti titolari, perché nel consueto 352 davanti a
Sommer ci sono
Bisseck, Acerbi, Bastoni
Darmian, Barella, Calhanoglu, Frattesi, Dimarco
Correa, Thuram
Tra i ‘titolarissimi’ gli assenti sono Pavard (ma il Bisseck attuale non lo fa rimpiangere), Dumfries, Miki e Lauti.
Intanto c’è da dire che non abbiamo giocato sempre male, anzi eravamo partita benissimo e nei primo 20 minuti si è vista una buona Inter, capace di non lasciare alcuna chance agli attaccanti avversari e di creare diverse occasioni abbastanza importanti, che purtroppo non sono state concretizzate.
Occorre anche dire che gli avversari hanno giocato una gara tatticamente non ossessiva, nel senso che non pressavano alti con furore agonistico e nello stesso tempo non si chiudevano stabilmente dietro la linea della palla: due opposte situazioni che noi soffriamo di solito in ugual modo.
La svolta avviene attorno al 25′ quando gli avversari, che non avevano ancora costruito nessuna azione offensiva, approfittano di un posizionamento sbagliato di Bastoni, che tarda a salire e lascia in posizione regolare Diaby, servito alla perfezione da Aouar.
Ed è vantaggio per l’Al Ittihad.
In precedenza un ottimo filtrante di Frattesi aveva messo Correa solo davanti al portiere, ma l’argentino anziché tirare a colpo sicuro cercava di scartare l’estremo difensore e sulla sua debole conclusione consentiva il salvataggio sulla linea di Luiz Felipe.
Sulla ribattuta il tap in di Thuram veniva intercettato da un altro difensore che allontanava.
Poco dopo al termine di una bella azione corale Dimarco serviva in area Darmian, ma il colpo di testa dell’esterno destro finiva fuori.
Dopo il gol subito l’Inter non riesce a rientrare in partita e anzi, verso la fine del tempo, Correa perde un contrasto a centro campo, viene lanciato Diaby che serve Benzema, solo in area.
La conclusione violenta del francese, da ottima posizione, finisce incredibilmente fuori di poco.
Al 45′ una proiezione in area di Bisseck viene ostacolata da un fallo probabilmente da rigore, che l’arbitro però non concede
Un minuto dopo Bisseck, di testa, su aziona da calcio d’angolo impegna per la prima volta il loro portiere.
Per concludere, con la squadra quasi titolare l’Inter ha costruito una sola azione da gol in 45′ lasciando a rivali apparsi buoni ma non trascendentali se non nel pericoloso Diaby, due palle gol, entrambe per errori di piazzamento e debolezza nel contrasto dei nostri.
Inizia la ripresa e dopo un solo minuto l’Al Ittihad raddoppia: altro errore di Bastoni che perde palla in uscita: un giocatore avversario va prontamente al tiro, Sommer riesce a respingere ma sulla sua ribattuta ancora Diaby infila in diagonale (Nb. Un esterno guizzante e insidioso come questo Diaby noi non ce l’abbiamo proprio…).
Dopo qualche timido e velleitario tentativo offensivo dell’Inter (con Dimarco e Barella), arrivano i cambi di Inzaghi (63′).
Fuori:
- Sommer per Martinez,
- Bisseck per Pavard,
- Acerbi per de Vrij,
- Bastoni per Fontanarosa,
- Darmian per Dumfries,
- Barella per Asllani,
- Calha per Miki,
- Di marco per Carlos,
- Thuram per Salcedo.
Cambiano i… suonatori, ma non la musica.
Il ritmo resta lento, gli errori tecnici non si contano, l’attacco… non esiste più.
Non succede più nulla e allora all’82’ Inzaghi prova con gli ultimi due cambi:
- Berenbruch per Frattesi,
- Quieto per Correa.
I due nuovi ingressi danno almeno un po’ di vivacità e nei minuti finali l’Inter prova a costruire qualcosa:
- Prima è Salcedo che in modo imbarazzante interviene di testa su un ottimo cross sfiorando solo la facile palla,
- Poi è Asllani che usufruisce di una buona punizione dal limite, ma calcia altissimo,
- infine Carlos taglia benissimo verso la porta arriva a colpire si testa da buona posizione, ma indirizza a lato di pochissimo.
In conclusione consa si è visto?
1. Che l’Inter in 95 minuti ha concluso in porta solo due volte.
Se vogliamo considerare anche il tocco debole di Correa che aveva superato il portiere ma è stato rinviato da un difensore…
L’altra situazione è stata il colpo di testa di Bisseck.
2. Che alcuni errori individuali clamorosi hanno consentito agli avversari di sfruttare due occasioni andando a rete e sbagliando di poco il terzo gol.
Del resto spesso gli stessi errori hanno troncato sul nascere l’avvio di ripartenze possibili dei nostri, oppure le conclusioni a rete
3. Che i ragazzi sono apparsi molli nei contrasti e poco mobili: in molte occasioni la difesa non ha potuto giovarsi della collaborazione dei centrocampisti, che rimanevano alti… osservando gli attacchi avversari a una trentina di metri di distanza.
Inoltre il pressing alto è totalmente venuto a mancare
4. Che con solo mezzo attaccante non si può sperare di far bene contro nessuna squadra.
Le pagelle
Sommer:
Spettatore non pagante.
Deve intervenite solo sulla conclusione di Al-Ghamdi, che riesce a respingere senza poter evitare il tap in vincente di Diaby.
s.v.
Dal 62′ J. Martinez:
s.v. (Ma questa volta è sembrato sicuro)
Bisseck:
ancora uno dei migliori se non altro sul piano dell’impegno e della fisicità.
Quando si spinge in avanti impressiona, ma i meccanismo compensativi ancora non funzionano.
Perde il contrasto in occasione del raddoppio francese e questo non è da lui.
Ottimo sulle palle alte, nella sua come nell’area avversaria.
6
Dal 62′ Pavard:
Una mezz’ora senza infamia e senza lode, il che, considerando le prove dei compagni, gli garantisce la sufficienza.
6
Acerbi:
Con la consueta fisicità riesce a annullare un attaccante pericoloso come Benzema, che gli sfugge solo in occasione del gol fallito, ma in quell’azione l’errore di Correa ha fatto trovare la difesa sguarnita.
6
Dal 62′ de Vrij:
Quando lui entra ormai gli avversari hanno un gioco conservativo e a lui capita poco lavoro da svolgere.
Nel finale si accascia dolorante.
Speriamo che si tratti di un lieve inconveniente.
s.v.
Bastoni:
Sembra in ritardo di condizione, perché appare piuttosto lento e macchinoso, anche se il piede e la spinta restano importanti.
Paga soprattutto la fase difensiva, opposto a un avversario molto più agile e rapido.
Nei due gol ci sono sue responsabilità, ma bisogna dire che troppo spesso i centrocampisti non rientravano in tempo per proteggere i difensori.
5
Dal 62′ Fontanarosa:
L’impressione è che il giocatore sia in netta e interessante crescita.
Non fa nulla di eccezionale e probabilmente sfrutta il rallentamento degli avversari, ma comunque si batte alla pari contro giocatori di qualità ed esperienza.
6
Darmian:
Giocatore che raramente incanta, ma raramente va sotto la sufficienza, quale che sia il livello dell’avversario.
Se la cava con qualche difficoltà nel raddoppio difensivo sull’esterno avversario.
Nell’appoggiare l’azione offensiva è diligente, ma gli manca…la potenza di Dumfries.
6–
Dal 62′ Dumfries:
A lui invece manca l’intelligenza calcistica di… Darmian.
Ci mette grinta e vigore, provando sempre a sfondare ma ormai i francesi gestivano chiudendo gli spazi e lui certo non è uomo dal dribbling sullo stretto.
6
Frattesi:
Straordinario il filtrante per Correa che mette l’argentino a tu per tu con il portiere avversario.
Per il resto ci mette il solto impegno, tanta grinta e anche fisicità, pur senza avere un fisico importante.
Ma da lui ci si aspetta qualcosa in più.
6–
Dall’82 Berenbruch:
Chiaro che non si può giudicare dai pochi minuti per di più a match chiuso, ma a me è sembrato che un po’ di brio e un paio di discrete giocate le abbia messe in mostra.
s.v.
Calhanoglu:
Inizia molto bene con intraprendenza e classe.
Dura 20 minuti e quando cala lui tutta la squadra lo… segue ordinatamente.
Che Dio ce lo preservi in buone condizioni di salute e di forma.
6
Dal 62′ Asllani:
Si muova abbastanza bene ma non è assistito come si dovrebbe dai compagni, che non hanno ritmo né intensità e quindi risulta difficile per lui combinare qualcosa di buono.
Impreciso nei calci da fermo che dovrebbero essere un suo pregio.
6
Barella:
Un po’ di vivacità fino al loro gol, poi anche lui comincia a calare e non riesce a dare ai compagni quel contributo determinante che in tante occasioni passate lo hanno fatto emergere e affermare
6-
Dal 62′ Miki:
Si conferma essenziale, irrinunciabile per questa squadra.
Si trova sempre dove serve, nei tempi giusti e rarissimamente sbaglia un pallone.
L’unico timore è che sia entrato in forma troppo presto, per una stagione così lunga e piena di difficoltà.
6.5
Dimarco:
Un buon primo tempo, caratterizzato dalle solite proiezioni e dalla tecnica sopraffina che gli consente uno-due efficaci, cambi di campo sontuosi e servizi efficaci per gli attaccanti che… non c’erano
6+
Dal 62′ Carlos Augusto:
Un giocatore su cui puoi sempre contare.
Buona fisicità, buona tecnica, ottima progressione e capacità di stare in campo contro qualunque avversario.
Nel finale di testa, in tuffo, sbaglia di poco un gol abbastanza facile.
Ma almeno lui c’è arrivato…
6+
Thuram:
Arrivato da pochi giorni cerca più che altro di mettere nelle gambe un po’ di lavoro alla ricerca della condizione migliore.
Si esibisce in qualche sgasata delle sue , ma comprensibilmente finisce per incidere poco.
5.5
Salcedo:
Ha un solo alibi: aver sostituito Thuram e quindi giocare con Correa come… misterioso compagno di reparto.
Per il resto cerca di darsi da fare, ma per giocare nell’Inter l’impegno non basta.
5
Correa:
A questo punto non può essere che una situazione/condizione psicologica e ambientale che lo frena (anche per questo non condivido i fischi e il dileggio nei suoi confronti).
Fa persino tenerezza per come si impegna senza che i risultati lo premino in nessun modo.
Sbaglia pure due facili palle gol.
4
Dall’82 Quieto:
Mentre i suoi compagni Mosconi e De Pieri trascinano la selezione dell’Under 19 (a proposito in gol anche Topalovic nel 2-1 tra Italia – Slovenia) lui si gioca qui qualche minuto importante.
Sarà la passione per i ‘miei’ giovani, ma a me è sembrato che desse brio e vivacità all’azione offensiva.
s.v.
All. Inzaghi:
Speriamo che abbia ragione, che sappia come e dove intervenire per migliorare (in breve tempo) e soprattutto che sappia farsi sentire per quei pochi ritocchi all’organico che oggi più che mai sembrano indispensabili.
s.v.
Luciano Da Vite
Razzismo, Fiona May: “Leggo che mia figlia Larissa non è italiana. Il Paese è tornato indietro di 20 anni”.
Ma voi ve li immaginate Paesi che dominano negli sport e soprattutto nel calcio grazie al contributo determinante di immigrati di prima seconda o terza generazione che combattono una guerra psicologica contro atleti che li trascinano ai più grandi successi.
Se larissa jacopino nata in Italia da un genitore italiano e da mamma immigrata non è italiana, tanto meno lo sono tutti i fuoriclasse delle nazionali Inglese, Francese Spagnola, Portoghese, Belga Svizzera, Tedesca, ecc che stanno trascinando quelle nazioni a risultati sportivi inimmaginabili senza gli immigrati di rima seconda o terza generazione.
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·
Ma se uno nato in Italia ha genitori o nonni polacchi o francesi, non è italiano? O è solo una questione di razzismo cromatico?
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vabbè…..perdonami Luciano ma se hai l’abitudine di frequentare i social devi anche mettere in conto il fatto che non troverai solo persone equilibrate…..Twitter, Instagram e Facebook ultimamente sembrano diventati calamite per ignoranti, megalomani ed estremisti!
Questa è l’Italia, in quanto a diritti, tolleranza e rispetto non siamo ne la Svezia, ne la Finlandia ne la Norvegia…..siamo indietro anni luce.
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Tra le altre cose, i paesi scandinavi sono stati all’avanguardia in Europa nel sostenere i diritti sociali e civili delle minoranze. Fin dal primo Novecento. Sono diverse le concause che hanno determinato una simile cesura con questi paesi e sicuramente va inserito tra queste un progressivo decadimento del sistema formativo italiano ma anche la scarsa attenzione dedicata allo sviluppo di un’educazione civica basata su una forte coscienza storica: nei programmi di storia resta scarsa l’attenzione agli eventi storici che connettono il secondo dopoguerra lo sviluppo della società dei consumi, le istanze dei lavoratori e la strategia della tensione con l’assenza progressiva di partecipazione politica dei giorni nostri. Resta scarsa l’attenzione alle problematiche razziali che collegano gli ultimi 60 anni, a partire dagli stati uniti fino allo sviluppo delle “nuove destre” rispetto alle politiche di immigrazione etc.etc.
La scarsa coscienza storica cavalca una società di opinionisti in cui non esiste più il bisogno di formarsi e informarsi nè tantomeno di mettere in discussione se stessi. Forse, alla radice della reazione manca il desiderio di essere curiosi verso il mondo che ci circonda
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Tutto vero, ma io vorrei solo che il più razzista dei razzisti rispondesse alla mia domanda. Un ragazzo nato in italia da un genitore polacco e da un’italiana e che vive studia e paga le tasse in italia è italiano o no? E se la stessa cosa non vale perun ‘nero’ è giusto o no parlare di razzismo cromatico?
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ecco la formazione dell’Inter U17 di mister Handoanovic impegnata nel memorial Seghedoni
—–
1 Dorigo Andrea
2 Moranduzzo Nicolò
3 Soriano Davide
4 Pavan Federico
5 Breda Cristian
6 La Torre Pietro
7 Vukaj Alen
8 D’Agostino Giovanni
9 Calò Simone Cosimo
10 Grisoni Fasana Marco
11 Franchi Mirko
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12 Galliera Carlo Antonio
13 Medina Alessio
14 Peletti Lamberto (entrato)
15 Orlacchio Angelo
16 Leoni Luca (entrato)
17 Fofana Aliou (entrato)
18 Nese Alessio
19 Pirola Samuele
20 Evangelista Leonardo
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All. Handanovic Samir
A occhio non sembrano esserci nuovi arrivi se non Fofana, esterno destro dal Brescia
Da notare che inizialmente l’Inter ha schierato una sola punta, Franchi e ben 4 centrocampisti offensivi
Per altro, a parte Fofana, subentrato nel secondo tempo, non ci sono punte neppure in panchina. ovviamente non so il perché
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Niente da dire. Sono perfettamente d’accordo con te. Ma penso che ogni persona dotata di senno e di buon senso lo sia… E io voglio sperare che queste persone non siano poche, anche se non so purtroppo se a questo punto siano la maggioranza. Detto che, cosa che forse è poi peggio, sono invece purtroppo convinto di una cosa: che c’è un sacco di gente che molto semplicemente se ne frega e questa cosa è veramente terribile, perché è veramente il segno più profondo di una società che è veramente devastata. Mi spiace parlare in questo modo, ho solo quarant’anni e potrebbe sembrare di sentire parlare una persona che vuole dire che “ai miei tempi si stava meglio”. Non è questo ovviamente il senso delle mie parole. Però così come sono d’accordo con quello che dice Luciano, sono d’accordo anche con i commenti di Federica e di Sergio.
Sono d’accordo sul fatto che i social siano in larga parte una “fogna” (scusate l’espressione forte) e io penso che in qualche modo siano anche stati costruiti per esserlo, perché come tutte le cose che devono fatturare, cercano di farlo spingendo sugli istinti più bassi delle persone sotto ogni punto di vista. E i social come tutte le grandi “piattaforme” (penso a altre cose come Amazon) sono fatte per fare spingere sull’acceleratore tutte le nostre pulsioni peggiori e la cosa si accompagna allo stesso tempo a fregarsene semplicemente di tutto quello che ci succede attorno. L’altro giorno esco di palestra e c’è una folla che urla davanti a delle persone che in pieno giorno erano coinvolte in una rissa. La cosa che mi ha fatto specie è che nessuno di loro prendeva in mano il telefono (oggi abbiamo tutti un telefono) e chiamava il 113. Nessuna. Ovviamente c’era poi chi faceva dei video per riprendere la scena. Forse non c’entra nulla, forse sì, voglio dire che mi sembra che manchi in molti una specie di percezione su che cosa sia la realtà… Quindi sono d’accordo sul fatto che sicuramente in Italia paghiamo un ritardo sul piano dell’educazione civica, del senso di comunità e dello stare assieme che non so misurare rispetto ad altri paesi (ma io vivo in Italia e giudico che cosa succede in Italia, giustamente), ma che comunque ha ricadute sulla qualità della vita di tutti secondo me, ovviamente poi principalmente delle fasce più deboli.
Nei giorni scorsi hai giustamente attaccato la politica nel merito dell’inesistenza di percorsi per l’integrazione… Se vogliamo le mancanze o meglio le colpe della politica sono ancora più grandi. La mia non è solo una questione di idealismo. La repubblica italiana è stata strutturalmente costruita sulla base di una specie di patto dove poi i partiti politici avrebbero dovuto costituire, con tutti i loro difetti, una specie di collante tra le persone a tutti i livelli e le istituzioni. Pertanto la classe dirigente doveva assolvere a una funzione anche in qualche modo “morale”. Nel bene o nel male questa cosa per un certo periodo ha funzionato, con tutti i limiti che conosciamo ed è inutile starli a ripetere, poi a un certo punto questa specie di “patto” è venuto meno e quando è venuto meno è rimasto il vuoto, però non c’è stata una rivoluzione, ha prevalso il rifiuto della partecipazione, il ritirarsi sulle proprie posizioni in ogni maniera possibile. Questo fenomeno in parte è successo ovunque, solo che ad esempio nei paesi all’avanguardia in Europa c’è sempre stata una cultura civica diversa, la loro storia passata è diversa, qui è mancata ogni transizione. Ci sono state colpe della politica anche negli anni trascorsi da questo punto di vista, ma il “ritirarsi” completamente è stato un duro colpo secondo me. Così ci siamo dovuti così abituare ad ascoltare e a leggere cose che francamente sono inaccettabili. Prima determinate stronzate, scusate di nuovo il linguaggio, le potevi sentire dire da qualcuno al bar o al limite nell’autobus, adesso le dicono dentro le istituzioni, da un palco sulle piazze o alla televisione e questa cosa non è che viene poi seguita da un certo biasimo che comporta l’isolamento di chi abbia fatto questa affermazione… Al contrario, dire determinate cose ti permette di scalare posizioni, raccogliere attorno a te del consenso.
Una risposta a questa situazione io non so quale possa essere sul piano concreto. Sicuramente su alcuni punti immagino che il cambio generazionale segnerà per forza di cose dei cambiamenti, sarà inevitabile (lo spero). Su altri punti restano aperte delle domande cui non so rispondere. Perdonate il lungo commento, ci torno su anche perché già al post precedente Luciano aveva fatte delle giuste osservazioni nel merito.
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Tornando al calcio giocato o – meglio – al calciomercato…
Alla luce del precampionato, secondo voi è credibile che Fontanarosa possa restare e essere lui l’alternativa come braccetto a sinistra? Immagino che la risposta sia negativa da parte di tutti. Ma potendo prendere un solo difensore (in ogni caso con un budget che sappiamo essere ristretto e potrà al massimo prevedere 10-15 milioni per un cartellino) dareste priorità al braccetto sinistro, a un centrale o a un “quinto”? Perché io su questa cosa non mi sono del tutto schiarito le idee. L’obiettivo sembra il “braccetto” ma adesso anche questo stop di de Vrij, per quanto non grave, mi fa comunque venire delle domande al riguardo.
Mi intriga molto l’idea di poter prendere quest’attaccante ucraino, Vanat, ma pure qui non capisco quanto sia il suo acquisto un’ipotesi credibile o meno.
Un dato di fatto, senza negare che le altre si stiano comunque rafforzando, è che comunque mi sembra che molte situazioni di mercato siano bloccate per tutti. Non credo all’ipotesi secondo cui se si sblocca un affare poi si viene a creare l’effetto a catena. Tra le altre cose mi sembra che rispetto all’estate scorsa, sia venuta meno la componente dei soldi dei sauditi, cui forse è già venuta meno la voglia di giocare a calcio.
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Condivido ogni singola parola, hai sviscerato ciò che ho solo accennato per sommi capi. Di fatto la società dei consumi e la fabbrica di consenso ad essa connessa hanno preso la direzione di un rifiuto della partecipazione, del confronto e del ritiro nella soddisfazione individuale (i bassi istinti che citavi). Sicuramente nel nostro paese tutto ciò ha contribuito ad atomizzare gli individui, creando quella barriera che contribuisce a sviluppare la paura del diverso. Questi aspetti forniscono a mio parere una matrice individuale al razzismo cromatico di cui parlava Luciano e che forse, rispetto al passato (soprattutto negli Stati Uniti, paese in cui il razzismo ha una base storica e culturale inquietante), è più difficile da affrontare rispetto alla base comunitaria dei movimenti di discriminazione organizzati. Oppure è anche il consolidamento latente di ciò che ufficialmente è stato detronizzato (mi vengono in mente le leggi che hanno messo fine in America al sistema Jim Crow e a movimenti come i cavalieri delle camelie bianche e al KKK). Mi sono permesso la comparazione con le matrici socio-politiche americane del passato (anche attiali) perché sono convinto che diversi esponenti del nostro governo attuale condivida i valori dell’incontaminazione neanche tanto sottilmente …..
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Sul primo punto, a differenza tua sono molto pessimista. Nella natura umana sono sempre prevalsi gli istinti egoistici e rozzi. Una circostanza eccezionale come il fascismo, la guerra, la necessità di ricostruire tutto, per alcuni anni hanno fatto prevalere negli italiani, pur nella differenza delle posizioni e anche degli interessi, un atteggiamento etico e umanitario.
Non a caso si parlava di aro costituzionale, con esclusione dei più violenti e sopraffattori.
La Costituzione è meravigliosa ma da sola non è riuscita a costruire un argine al dilagare di egoismo, incultura, spirito di sopraffazione.
In questo quadro non vedo prospettive di miglioramento, anzi.
Per quanto riguarda il calcio, io non mi rassegno all0idea di avere un budget non ristretto, ma in pratica nullo (non abbiamo chiuso per il terzino andato alla juve per soli 11 milioni…
Credo che ci siano diversi modi di gestire l’imprenditorialità: c’è il prendi i soldi e scappa oppure investi per migliorare il futuro della tua azienda.
Si parla tanto della Roma, ma ho letto che pir essendo sotto osservazione dell’Uefa ha già speso più di 10 volte rispetto allo scorso mercato e non aveva ancora preso il centravanti
L’Atalanta perde per infortunio scamacca e lo sostituisce il giorno dopo. la Fiorentina ha già fatto acquisti e tratta seriamente un giocatore che volevamo noi. La juve ha ricostruito il centrocampo e fatto altre cose. Altre, costosissime le farà.
Non mi preoccupa il fatto che le trattative siano chiuse o meno. Quello che mi preoccupa è il livello dei giocatori sotto trattativa. I nostri devono essere giovani inesperti e costare 7-6 milioni masssmo. Gli altri trattano giocatori importanti.
Ho fiducia enorme nella dirigenza e nel mister, ma penso che nessuno abbia la bacchetta magica.
Mi domando: se l’inter perdesse posizioni, in Italia e nel ranking internazionale, la proprietà ci guadagnerebbe o ci perderebbe?
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Emiliano: a me l’attaccante ucraino intriga molto poco ma spero di sbagliarmi. Mi riferisco ai dati che ho letto. sarebbe una punta punta ma non particolarmente alto (ho letto 1.60) non un dribblatore e soprattutto il suo curriculum non è entusiasmante. Il pregio maggiore sembra essere…il costo.
A naso (da tifoso incompetente ) preferirei quello della squadra austriaca, che però costa di più
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1.80, non 1.60, ovviamente
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A me dell’Empoli, non da oggi, piace molto Fazzini. Benissimo comunque i primi segnali di Seba
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concordo pienamente con questoi post di Biasin:
L’11 agosto 2021 Edin #Dzeko sbarca a Milano. Tre giorni dopo, a 35 anni, viene ufficializzato il suo passaggio a parametro zero all’Inter. In due stagioni mette insieme 101 presenze con 31 gol e 15 assist. Sei sei un grande giocatore, l’età è un dettaglio.
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Credi che Seba sia ancora in tempo per esplodere e rivelarsi un attaccante di prima fascia Luciano?
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Seba è il giocatore più tecnico che io abbia visto nelle giovanili negli ultimi anni. Credo che tutto si giochi esclusivamente sulla ‘testa’. Anche se, dovessi scommettere su uno dei due, lo farei su Pio
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Le parole dei giorni scorsi su Seba del tecnico dell’Empoli sono molto significative della fiducia che D’Aversa ripone sull’estro del ragazzo. È vero che nei meccanismi di gioco propositivi del mister Esposito ha un ruolo chiave sia come esterno d’attacco che come rifinitore. Se la salute lo accompagnerà (la testa da un po di tempo funziona di piu) il trio con fazzini e colombo potrebbe essere funzionale ad esprimersi al meglio
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Bisseck forse fin troppo autorevole, sembra davvero possa fare il salto di qualità. Al contrario Asslani si limita al minimo necessario e non si intravedono miglioramenti sia in terminidi personalita che di geometrie…sull’altare dell’autofinanziamento è quello che sacrificherei, potrebbe comunque avere un buon mercato
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Speriamo di aver mantenuto in qualche modo il controllo sul giocatore..se davvero dovesse esplodere sarebbe un grave rimpianto.
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Era in scadenza nel 2025 e non so se abbia rinnovato. In caso negativo non lo giravano all’empoli in prestito senza un qualche accordo tra le parti….dubito di una stupidità simile, anche perché potevano già monetizzare qualche centinaio di migliaia di euro adesso….
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Strano invece che Gnonto sia rimasto, al momento, nella serie B inglese. Lui potrebbe essere un altro acquisto interessante, considerando le caratteristiche che possiede che sono esattamente ciò che ci manca. Il surplus è che proviene dal settore. Certo non ho idea di quanto potrebbe valere..
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Da sito ufficiale: “FC Internazionale Milano comunica la cessione di Sebastiano Esposito all’Empoli FC. L’attaccante classe 2002 si trasferisce a titolo temporaneo con diritto di opzione per la squadra toscana”.
Calciomercato.com aggiunge che “la formula è quella del prestito con diritto di riscatto a favore dell’Empoli per 5 milioni di euro, senza contro-riscatto a favore dei nerazzurri”. 99% direi che si tratta sostanzialmente di una cessione con pagamento posticipato.
In tal caso sarebbe confermato che su di lui non ci siano più tante aspettative per una carriera ad alto livello (voglio dire, di prima fascia). Poi che cosa ci sia scritto veramente tra le carte tra Inter ed Empoli non lo so e magari non lo sa neppure calciomercato.com. Magari una opzione per la “recompra” c’è. Certo non è che abbia fatto grandissime cose finora, anche se il potenziale c’è. Gnonto invece per ora secondo me paga giudizi poco equilibrati nei suoi confronti che hanno preteso potesse o dovesse spaccare tutto e essere decisivo magari anche in nazionale. Ha solo 21 anni, direi che i media a volte esagerano e non fanno il bene dei ragazzi.
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Nelle ultime ore è tornato a girare il nome di Ndoye. Ammesso ci siano le risorse per prenderlo, potrebbe come caratteristiche andare a coprire numericamente uno spazio a destra (liberando magari Darmian che è un jolly che comunque è utile in diverse posizioni) e come possibile quinta punta con caratteristiche diverse dagli altri quattro (Lautaro, Thuram, Taremi, Arnautovic). Sarebbe un colpo interessante, anche se è un giocatore su cui bisogna lavorare sia per la fase difensiva come quinto che per la fase realizzativa soprattutto come punta. Starebbe teoricamente dentro i “parametri” dettati dalla nuova proprietà sul piano anagrafico e a quanto pare piace alla dirigenza… Lo preferirei a scelte improvvisate per il ruolo di braccetto sinistro dove francamente non mi entusiasma particolarmente il fatto che escano via via nomi sempre nuovi. Già sullo stesso Cabal avevo qualche perplessità. Poi per carità magari si rivela un fenomeno…
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Non ce la faccio a mandare il post questa sera. Tutto rimandato a domani
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Nessun problema Luciano. Aspetto la mail..;)
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L’Under 17 di mister Handanovic vince il Memorial Seghedoni, battendo in fijale l’Atalanta per 2-1.
Reti di Sorino e Fofana
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Fofana, ex Brescia, è un esterno fortissimo per velocità e dribbling. ha in piccolo le caratteristiche che servirebbero…in prima squadra.
Credo sia l’unico arrivi per i 2008 ma se rende sui livelli dello scorso anno può risultare determinante, in una squadra che ha almeno 3-4 giocatori di alto profilo.
Grisoni Fasana premiato come miglior giocatore del torneo. Ma io vi raccomando, tra gli altri, proprio Sorino e La Torre
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Post ricevuto Luciano, appena riesco lo pubblico. ;)
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Post pubblicato: https://buu.zone/2024/08/13/qualche-miglioramento-ma-troppo-poco-per-essere-fiduciosi-chelsea-inter-1-1/
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