Gli europei, il mercato e il futuro prossimo dell’Inter

Foto: Alessandro Bastoni. Il nostro difensore è stato uno dei calciatori più positivi degli “azzurri” in questa prima parte del Campionato Europeo.

Secondo me questi europei stanno dimostrando indirettamente che la ‘macchina’ Inter, in tutte le sue componenti, ha realizzato una stagione per molti aspetti irripetibile:

  • la proprietà ha fatto tutto quel che poteva,
  • la dirigenza ne ha assecondato al meglio le direttive… cogenti,
  • l’allenatore e i suoi collaboratori hanno permesso ai calciatori di esprimersi anche oltre le loro potenzialità teoriche,
  • i giocatori hanno dato tutto e qualcosa di più.

Se ripartiamo da qui, il blog può ancora avere una vita come luogo di confronto tra tifosi che amano la propria squadra più che le proprie idee.

Che c’entra l’Europeo?

Secondo me questa competizione sta dimostrando che quasi tutti gli interisti nel corso della stagione hanno sovra performato, perché pochi di loro presi singolarmente confermano i valori assoluti espressi in campionato.

Che questo parziale ridimensionamento sia dovuto al diverso sistema di gioco, all’assemblaggio inconsueto, alla stanchezza per una  stagione durissima, al livello diverso degli avversari, non saprei.

Forse a un po’ tutte le situazioni, anche se in particolare a me diversi dei nostri sembrano meno brillanti sul piano psicofisico.

Sempre secondo me solo Bastoni e Calha sono stati vicini al loro top.

Mi è parso che persino Sommer, per esempio in occasione del gol poi per sua fortuna annullato per fuori gioco, non si sia mostrato concentrato e reattivo come nei suoi momenti migliori.

Se queste mie impressioni avessero anche solo un minimo di fondamento, bisognerebbe preoccuparsi, pur nelle difficoltà imposte dall’autofinanziamento, di rafforzare un gruppo che dovrà affrontare una  stagione massacrante.

Con una decina di giocatori almeno che termineranno di giocare a luglio e potrebbero dover lavorare senza pause fino a luglio successivo, inoltrato.

Per come la vedo io, il problema è molto chiaro: se ci interessa solamente cercare una riconferma in Italia è un discorso.

Se l’obiettivo è cercare un riconferma (certamente meno netta e clamorosa) in Italia e contemporaneamente non dico vincere ma restare nel gruppo delle squadre, o società, che contano a livello internazionale, la questione è molto più complessa.

Sarà necessario allestire un gruppo in cui TUTTI potranno giocare QUALUNQUE partita in piena serenità.

Non può essere sufficiente avere delle alternative ai titolari in grado di giocare qualche minuto in qualche partita meno impegnativa sulla carta, perché nessuno può giocare (al top) 65 partite su 70. Se ne possono giocare bene 30 o 35.

La questione Frattesi mostra per altro come gestire al meglio questo tipo di alternative ‘importanti’ non sia semplice.

Perché i giocatori forti vogliono giustamente avere ampio spazio; però con 70 partite lo possono avere, purché non vengano schierati solo contro la Salernitana di turno, ma trovino impiego dall’inizio anche nei match clou.

Quindi per me servono ALMENO 22-23 giocatori completi, forti, ‘fatti’.

Poi magari 4-5 giovani speranze, possibilmente… concrete.

Altrimenti il rischio è quello di trovarsi a fallire in entrambi gli obiettivi sportivi e, per conseguenza, anche finanziari.

Le situazioni non sono mai uguali, ma l’involuzione di risultati del Milan nei due anni post titulo e del Napoli nell’anno successivo al suo scudo qualcosa devono insegnare.

Il Napoli per esempio aveva vinto con una ventina di punti e poi è finito fuori dalla CL a 41 punti dalla prima.

Chiaro che non faremo la stessa fine, perché loro oltre ad aver perso un paio di giocatori chiave hanno perso direttore e allenatore, ma anche senza perdere 41 punti da una stagione all’altra, un grande arretramento, magari unito a un mezzo flop internazionale, sarebbe fatale.

Perché Oaktree ha posto il problema in termini corretti vista la situazione, pur se personalmente rimpiango l’epoca dei grandi colpi di mercato: occorre coniugare equilibrio finanziario e competitività.

Competitività soprattutto internazionale, non solo italiana, io credo, perché è solo la visibilità internazionale a garantire introiti crescenti in una spirale espansiva.

Compito davvero arduo, anche se  abbiamo dirigenti in grado di affrontarla al meglio: gli arrivi già ufficializzati di Zielinski, Taremi e quello probabile di Martinez, senza nessuna cessione ‘vera’, per il momento, sembrano andare in quella direzione.

In questi giorni sul blog si è discusso sui nomi di diversi giocatori: la mia opinione è che la squadra avrebbe bisogno di iniezioni di forza, vitalità, ritmo e intensità.

Ma io che sono sempre stato un fautore della tesi che per giocare a certi livelli le doti atletiche sono importanti quanto quelle tecniche, devo riconoscere che i giocatori con  caratteristiche di grande fisicità, poi, per giocare da co-titolari devono avere i piedi (e la testa, cioè la personalità, la maturità e l’esperienza) all’altezza del sistema di gioco voluto da Inzaghi.

Citavo l’esempio del nostro centrocampo, in cui mancano i colossi, ma in cui l’eccellenza è garantita dalle qualità tecniche dei tre interpreti, oltre che dal ritmo di Barella, dalla visione di gioco di Calha e dalla intelligenza calcistica di Miki.

E’ anche vero che persino il Barcellona di Guardiola che sceglieva giocatori rapidi e tecnici, non faceva a meno di un Busquets che però, se non era Xavi o Fabregas, aveva comunque  qualità tecniche rilevanti.

Ecco, un… Gagliardini non ci starebbe più in questa squadra, ma un centrocampista di buona tecnica, oltre che forte fisicamente, a trovarlo, potrebbe far comodo

Si è diffusa una convinzione tra i tifosi, sostenuta dai media: nessun giocatore è incedibile a certi prezzi.

Da tifoso che non fa l’amministratore, a malincuore posso anche convenirne almeno in parte: bisogna infatti a mio parere, operare una distinzione tra ‘pilastri’ e giocatori ottimi ma complementari.

Per me i pilastri in questa Inter sono Bastoni, Barella, Calha e Lautaro.

Gli altri si potrebbero anche sostituire di fronte a un’offerta  molto importante, perché per ruolo e valore non sarebbe impossibile trovare un sostituto adeguato.

I quattro citati invece sono insostituibili? 

No, si possono sostituire anche loro ma occorrerebbe avere preventivamente in mano un giocatore che la dirigenza e l’allenatore considerino almeno pari al sostituito (oltre a garantire nel cambio un vantaggio finanziario).

Se invece che l’Inter fossimo l’Atalanta, basterebbe trovare un giocatore giovane, con occhio lungimirante, che nel giro di 2-3 anni possa diventare bravo come il titolare ceduto e garantire un nuovo surplus finanziario.

Quindi, se mi danno 60 milioni cedo il trentenne Calha?

Prima di tutto dovrei chiedermi: perché il Bayern, non una società di spendaccioni irresponsabili stile PSG, dovrebbe offrirmi 60 milioni e offrire un quadriennale da 10 a Calha?

Ma poi dovrei dire: aspetta un po’, se riesco a trovare un centrale forte come Calha, magari più giovane e che costi meno, allora lo faccio.

Se invece penso di lanciare Asllani o spostare Barella da play… o di sostituirlo con un giovinetto che può affermarsi nel tempo, ma anche no, beh diciamo che quanto meno corro un rischio esagerato in relazione alle ambizioni proclamate.

A proposito, incidentalmente, se fossi il dirigente di una squadra e potessi fare investimenti futuribili mi rivolgerei in casa Empoli per prelevare Fazzini e il talentino Orlandi.

Secondo me infatti l’obiettivo di tenere conti in equilibrio e squadra di vertice è perseguibile solo attraverso forti investimenti sul settore giovanile e le ultime due stagioni lo hanno dimostrato (con  gli investimenti fatti in precedenza).

Non si tratta tanto di trovare il ‘fuoriclasse’.

La speranza c’è sempre ma non è quello l’obiettivo di fondo.

Si tratta di garantirsi ogni anno risorse importanti dalla vendita di giocatori di buona qualità dopo un paio d’anni di professionismo in prestito (non avendo l’U23).

Questa politica ha già dato i suoi frutti a partire dalla cessione di Cesare Casadei. 

Poi ne sono venute altre, di ragazzi del 2002 e 2003, che ci hanno consentito di abbattere i costi di alcuni acquisti da prima squadra.

Tra i 2004 c’era poco, purtroppo, mentre tra i 2005 spiccano già i nomi di Pio e Valentin Carboni.

Bisognerà aspettare un paio d’anni per vedere se altri 2005 meno… precoci potranno seguire la stessa strada (penso a Di Maggio, a Ale Stankovic, anche a Stabile e Calligaris).

Tuttavia c’è una considerazione da fare e forse una linea di tendenza da invertire.

Tutti i giocatori che abbiamo piazzato o stiamo collocando sul mercato a certi livelli, vengono dal nostro settore pre agonistico o al massimo da giovanissimi e da  quelli che si chiamavano allievi b.

Di tutti gli investimenti fatti più tardi (su allievi nazionali, U18 e U19) soprattutto all’estero, che io ricordi andando a mente, solo Satriano e in piccola parte Agoumé sono stati produttivi in questo senso.

Segno, secondo me, non tanto di uno scouting inefficace, quanto di osservatori costretti a farsi sfuggire gli elementi più promettenti, a vantaggio di società straniere ma anche di italiane come Atalanta, Udinese, Lecce, Fiorentina, Roma, juve che hanno scelto di investire di più.

Tornando al discorso iniziale il problema è anche che per alcuni ruoli si possono trovare giocatori di valore a prezzi contenuti perché c’è una buona offerta, per altri meno.

Per esempio trovare un play pronto e affidabile a certi livelli con meno di 60 milioni non è facile, così come non sarebbe facile per una punta come Lauti, neppure a 100 milioni.

Non dimentichiamo infatti che Lauti l’abbiamo si preso a poco, come Skriniar e altri, ma in un periodo in cui arrivavamo settimi e arrivare invece ottavi per far crescere un giovane poteva essere un affare economico e tecnico, mentre se devi vincere e lanciando giovani per il momento perdi, non lo è più.

Quindi secondo me gli investimenti… fruttiferi, andrebbero fatti, se sei una società ambiziosa, sui migliori 16-18enni, mentre per la prima squadra si dovrebbero eventualmente considerare giocatori che abbiano si margini di miglioramento, ma che siano già in grado indiscutibilmente di tenere il campo con successo anche in partite importanti.

Rischiamo di ripeterci fino al termine del mercato, ma i problemi sono sempre gli stessi.

L’urgenza principale secondo me è dietro, dove abbiamo un giovane che non dà ancora garanzie  almeno per i grandi match e due centrali abbastanza in età e a rischio calidi rendimento o infortuni.

Secondo me un centrale forte è indispensabile: non deve essere una speranza, però.

Se proprio non è possibile prendere Buongiorno (ma leggo che il toro è interessato a Pio) bisognerebbe trovarne uno anche sconosciuto al grande pubblico ma davvero già affidabile e di ottimo livello…

Hermoso a zero potrebbe essere un discreto colpo, ma a mio avviso, pur essendo sinistro in prevalenza, lo spagnolo potrebbe sostituire nel caso de Vrij, non tanto Acerbi, che probabilmente ne avrà più bisogno per l’età, perché in quel caso verrebbero a mancare centimetri al centro dell’area.

Gli altri problemi che mi sembrano aperti (parlo da tifoso) sono i dubbi che ho su Buchanan e su Arnautovic.

Poi c’è la questione Dumfries da chiarire. Se lo si cede bisogna valutare bene il sostituto perché gli esterni sono fondamentali nel gioco di Inzaghi: Ndoye per certi aspetti è astrattamente superiore all’olandese, ma bisogna valutarne l’adattabilità a inserirsi nel modulo a tre, considerando anche che abbiamo già Buchanan come giocatore di agilità e di caratteristiche offensive (in parte anche Dimarco) mentre Dumfries e Carlos vanno più di potenza, di corsa lunga e dunque sembrano più adatti a coprire tutta la fascia come il modulo a tre richiede.

Infine c’è la questione Gudmunsson (o chi per lui ) e Arnautovic, oppure quella Arnautovic-quinta punta (che con la permanenza del 35enne austriaco sarebbe indispensabile.

A questo problema si lega anche quello dei giocatori di scuola interista: ne abbiamo due e senza integrazioni a livello internazionale la nostra rosa si ridurrebbe  a 23 giocatori, incluso il terzo portiere… obiettivamente un po’ poco, in vista di tutto quello che ci attende.

Sempre che naturalmente il discorso di voler mantenere la competitività sportiva a livello nazionale e internazionale non sia di facciata.

Concludo con due notazioni che c’entrano poco con i discorsi fin qui fatti.

A me nell’europeo dell’Italia sono piaciuti Donna, Bastoni, Calafiori in alcune partite Barella e per quel poco che ha giocato, Zaccagni. Poi anche Chiesa, al contrario di quanto leggo in giro.

Chiesa spero davvero che la juve lo molli (e anche Rabiot), magari all’estero, perché dal mio punto di vista non è certo come fantasia paragonabile a  un Kvara (a proposito, anche lui molto ridimensionato) ma è uno dei pochi che giocano in Italia capace di diventare imprevedibile per la potenza dell’accelerazione.

Chiesa è antipaticissimo, insopportabile quasi come Cuadrado, Theo e a suo tempo Nedved. Ma questo non è un buon motivo per negarne le qualità.

Infine questi europei hanno… ripristinato  un mio convincimento che credevo superato: è tornato ‘di moda’ e abbastanza fruttifero l’atteggiamento per cui, almeno le squadre meno forti possono reggere il confronto con qualche speranza solo chiudendo tutti gli spazi difensivi e provando a ripartire (che non è un gioco rinunciatario, come si dice, ma un gioco efficace quando si è costretti o comunque si ha consapevolezza di un’evidente inferiorità tecnica)

Ho visto diverse squadre non di prima fascia difendere per lunghissimi tratti con un 541 a linee ravvicinatissime. Per provare poi a ripartire con giocatori di gamba.

Secondo me alcuni risultati un po’ sorprendenti si spiegano anche così.

Poi ci sono state situazioni in cui questo schieramento non è stata una scelta: la Spagna ad esempio ci ha schiacciati totalmente nella nostra area, non certo per un nostro disegno tattico preventivo.

Così facendo però una partita che per quel che si è visto poteva finire largamente a loro favore, è terminata solo 1-0 e a causa di un’autorete.

Non si può più pensare di vincere un torneo o un campionato con un atteggiamento prevalentemente difensivo, questo è certo.

Tuttavia per certe squadre e in certe situazioni questo atteggiamento, che non mi piace chiamare speculativo perché ‘specula’ solo sulle proprie caratteristiche rapportate a quelle dell’avversario, resta ancora l’unica soluzione praticabile.

Luciano Da Vite

88 pensieri riguardo “Gli europei, il mercato e il futuro prossimo dell’Inter

  1. Becca. ti assicuro che ci sono ancora, pure tra gli italiani i ‘venezia’. Noi ne abbiamo persino in under 18. Il problema a me non sembra quello, ma il fatto che in venezia non sa giocare a calcio. Avere la capacità di saltare l’uomo nell’uno contro uno QUANDO è UTILE E NECESSARIO questo è giocare a calcio. Ma è molto più difficile . naturalmente son sempre opinionida tifoso, supportate in diversi casi da scambi di idee con addetti ai lavori

    Piace a 1 persona

  2. Sul rendimento sotto le attese dei nostri azzurri credo dipenda da affiatamento e, soprattutto, qualità complessiva della squadra.

    Un conto è poter avere come “sfogo offensivo” Lautaro/Thiram, un’altra Scamacca/Retegui, giocatori che tre lustri fa non sarebbero nei 25 convocati. D’altronde il rendimento cala vertiginosamente quando le due punte sono sostituite da Arna/Sanchez: lo abbiamo visto parecchie volte, ed è normale sia così. Io sto con Bagnoli: l’attacco, diceva sempre il tecnico della Bovisa, è il reparto che più di altro condiziona il gioco di una squadra. Condiziona non vuol dire che non si può vincere se non si hanno due bomberoni la davanti ma se le punte sono modeste occorre percorrree una strada molto più tortuosa e piena di incognite.

    Quanto a noi, credo i “nomi” vadano valutati sempre in termini relativi, ossia in rapporto a quanto costano e a chi sostituiscono/si aggiungono. Concordo nel calcio attuale serva ritmo – indipendentemente dalla struttura fisica – perchè il calcio (più) vincente è oggi quello veloce e intenso. Personalmente credo sia più facile trovare ritmo in giocatori integri e in crescita, quindi tendenzialmente più giovani, che si dimostrano solitamente anche più propensi a certi sacrifici essendo affamati e a maturare alle spalle di chi oggi ha, meritatamente, i galloni del titolare. Ma ovviamente riconosco che questa non sia una verità assoluta.

    L’Europeo, caratterizzato da un grande equilibrio, credo dimostri che ci siano calciatori adatti a sostenere certi ritmi annche provenienti da nazioni che fino a pochi anni fa non stavano sulla geografia del football. Occorre veramente affidarsi ad uno scouting di livello – li per me le società devono investire tanto – perchè è chiaro che i team italiani non possono competere con i top club stranieri su profili già affermati ai massimi livelli che fanno gola a tutti. Non ci siamo abitutati ma è così. Negli anni 90 e i primi anni duemila era il contrario.

    Purtroppo il tema finanziario, con l’esplosione dei costi legati alla crescita della premier league e all’avvento di prorietà arabe, è un dato di fatto e ci si deve convivere. Italia, tuttavia, deve fare mea culpa e rimboccarsi le maniche perchè non è possibile aver “sprecato” decenni in cui si dettava legge – anche finanziaria – senza pensare alle infrastrutture e a creare un prodotto solido e duraturo. Ora, purtroppo, tutto il movimento paga le conseguenze di politiche/decisioni di cortissimo raggio. Ma come altri campionati ci hanno superato, possiamo farlo anche noi a patto che ci si strutturi correttamente. L’Atalanta che arriva ad ottenere una storica vittoria europea – e comunque da anni sta a livelli che non aveva mai raggiunto pur senza proprietà arabe – è per me un valido esempio (come il Dortmund su scala maggiore) su come si possa provare a scalare posizioni con una gestione attenta e lungimirante. Oggi è stata la volta del Bologna…entrambe accomunate da un ds, Sartori (per non parlare del Chievo), che credo dimostri come la competenza aiuti a salire di livello pur avendo meno risorse dei competitor. Strada complessa, indubbiamente, ma non vedo grosse alternative.

    Piace a 1 persona

  3. Bellissimo articolo su fc inter 1908: “Inter, evoluzione conti: costo squadra dal 77 al 59%. Ecco le 4 mosse che farà Oaktree”.

    A me sembra molto serio e direi ‘scientifico’.

    Curiosamente non si parla né di spese di mediazione (che siano già comprese nella voce ‘spese di mercato’ né tanto meno delle…spese dei prossimi anni consguenti i falsi prestiti.

    Anch’io bella mia ignoranza sospettavo che quando devo fare il bilancio dei quest’anno non devo metterci anche le spese del mutuo dei prossimi anni. Pensavo di prcedere anno per anno con intoroiti e spese reali del singolo anno.

    C’è solo un punto che non mi convince:

    “L’importanza di ciascuno di questi aspetti dipenderà dalle decisioni del nuovo management, che dovrà affrontare l’intricata sfida di bilanciare le aspettative dei tifosi in termini di successo sportivo e competitività della squadra con la sostenibilità finanziaria.”.

    Non mi convince sotto questo aspetto: il mantenimento della competititività sportiva, dal mio punto di vista non serve solo a soddisfare le asettative dei tifosi, ma è la premessa indispensabile e necessaria per il miglioramento dei conti finanziari.

    Perdendo competitività i conti peggioreranno, questo è certo e innescheranno una spirale negativa per cui si dovranno cedere i migliori, ci saranno meno soldi per sostituirli, clarenano gliingaggi perché caleranno i premi di partecipazione e successo a livello internazionale e l’interesse degli sponsor.

    Per cui il mantenimento della competititività, sia pure senza spese folli è il vero pilastro.

    E io sono preoccupato quando leggo dei possibili acquisti di quei ‘poveretti’ di Milan juve e Napoli soprattutto.

    I quali comunque hanno SEMPRE chiuso gli ultimi anni con mercati in passivo e lo faranno ancora.

    Poi è probabile che di gestione di aziende miliardarie sia io a non capirne nulla: ma dielle condizioni per le quali l’Inter possa restare sportivamente competitiva qualche idea non infondata penso di averla.

    Il mio ringraziamento ìva alla dirigenza che ha già preso a zero due giocatori e ha preso probabilmente un terzo, il portiere, giovane, molto quotato e a prezzo calmierato.

    La mia inquietudine deriva unicamente dal fatto per quanto si potrà continuare in quello che da amante sprovveduto delle iperboli io considero un miracolo, di risparmiere su costi e mercato e migliorare risultati sportivi

    "Mi piace"

  4. scusate gli innumerevoli errori di battitura, ma credo che il senso complessivo si colga comunque

    "Mi piace"

  5. Tornando agli Europei, quali sono secondo voi i motivi che portano nazioni piccole (Austria) e anche povere di risorse (Georgia ma non solo) che non credo siano investite nel calcio, a sfornare prestazioni decisamente appezzabili anche al cospetto di corazzate ricche e con un bacino nettamente più ampio?

    La cosa che mi ha colpito è che non si è verificata la classica eccezione – come la danimarca campione di 25 anni fa – ma è stata abbastanza diffusa in tutti i gironi. L’eccezione è la vecchia Croazia che è piena di giocatori a fine ciclo e puntualmente è uscita

    "Mi piace"

  6. Io un’idea ce l’ho ma naturalmente sarà opposta alla tua. Ho visto le squadre ‘inferiori’, difendersi bassissime con 2 linee a 5, molto vicine. Che poi avendo giocatori motivati perché in cerca di visibilità e mediamente abbastanza più giovani, provavano a ripartire negli spazi, qualche volta riuscendoci. Noi con la spagna abbianmo fatto lo stesso, secondo me non volutamente, ma costretti dalla loro superiorità e non siamo riusciti a ripartire. però giocando cos’ abbiamo perso 1-0 su autogol anziché 4-5 a zero se ci fossimo aperti…generosamente

    "Mi piace"

  7. Non so, secondo me ci sono motivi che vanno oltre i semplici accorgimenti tattici: allenamento, maggior presenza nei campionati di livello, mentalità, approccio, calo delle big,????? Forse un misto delle cose.

    Mi spiego: le squadre piccole si sono sempre difese al cospetto delle grandi (non ricordo approcci offensivi estremi, anzi ricordo muri passivi…..quello si) anche nel passato, ma hanno praticamente sempre preso pallonate sui denti. Quindi cosa è cambiato rispetto al passato?

    Oggi io vedo molto più equilibrio. L’Austria, ad esempio, non si è affatto difesa bassa in modo ostruzionistico ma ha aggredito avversario con pressing furente non facendoli ragionare (marchio di Raingnick che temevo andasse al bilan). Idem la Georgia che è stato tutt’altro che passiva.

    Anche chi è stato più basso deve, come dici giustamente, saper poi per ripartire: per farlo devi avere tecnica e gamba, cosa che l’Italia, ad esempio, non ha dimostrato di avere con la Spagna ma nemmeno con la Croazia cui abbiamo concesso possesso palla estremo (peraltro quello dei croati molto lento) ma di fatto non siamo mai stati capaci di ripartire.

    Sulle motivazioni non concordo: come fai a non esssere motivato al massimo in un Europeo in cui rappresenti la tua naizone? Se non lo sei semplicemente non sei un professionista/calciatore affidabile quindi è meglio dedicarsi ad altro. Questa “scusa” viene spesso tirata fuori per non ammettere che Retegui/Scamacca (non solo loro) probabilmente nella Svizzera, per fare un esempio, non giocherebbero titolari.

    Personalmente se prendo i giocatori uno per uno io non vedo più quella differenza qualitativa/fisicità che c’era fino 10/20 anni fa. Probabile, credo, che i movimenti minori si siano evoluti colmando in parte il gap fisiologico esistente tra una nazione calcistica che vanta 60 milioni di abitanti, dove statisticamente è più probabile (in media) trovare giocatori più forti rispetto ad una nazione di 8 milioni.

    "Mi piace"

  8. Sbaglierò certamente ma non mi sembra di avere mai visto tante squadre considerate ‘inferiori’ schierate così assiduamente con due line da 5-5 8a volte 541 basse e ravvicinate.

    La novità è che spesso la linea più bassa non si trova al limite della sua area ma una decina di metri più avanti.

    Questo consente di tenere molto ravvicinate le due linee difensive e nello stesso tempo di provare a ripartire, una volta conquistata palla, da posizioni un po’ più avanzate.

    La crescita dei Paesi meno ‘storici’ mi sembra comunque indiscutibile ma dovrebbe avere tante spiegazioni che non valgono per i confronti, ad esempio, tra Italia e Spagna.

    Intanto chi parte da livelli più bassi ha molta più facilità di migliorarsi.

    La globalizzazione ha portato tecnici di Paesi storici a lavorare in quelli calcisticamente meno evoluti e la grande disponibilità di ‘esempi’ anche televisivi aiuta la crescita di chi è in ritardo.

    In più anche in campionati non di prima fascia giocano ormai elementi provenienti dai Paesi storici, che lo migliorano perché alzando l’asticella migliorano anche i ‘locali’.

    Non so adesso, ma ricordo che nelle partite dell’inter contro squadre ucraine vedevamo un campo parecchi stranieri, anche brasiliani, che spesso erano tra i migliori.

    Anche l’elemento ‘fame’ (si fa per dire) gioca un ruolo importante per l’atteggiamento e la voglia di arrivare di giovani calciatori.

    Nel ciclismo su strada praticamente non esistiamo più, sostituiti dai Paesi dell’Est. Anche lì sono difetti nella formazione?

    A mio parere la realtà è molto complessa e presenta elementi anche di tipo socio economico e culturale.

    E’ vero che uno scouting attento (ma questo a livello di società) dovrebbe pescare di più nei Paesi calcisticamente emergenti. D’altra parte molti dei componenti di quelle nazionali militano nei maggiori campionato ‘storici’ e in nazionale aiutano la crescita dei compagni.

    Tutto questo da noi non può accadere perché la situazione è diversa.

    Devo riconoscere che a livello federale si è fatto molto: per esempio la sostituzione dei campionati regionali con quelli professionistici sin dai giovanissimi: questo alza l’asticella, riduce le partite inutili e persino fuorvianti. Anche l’introduzione dei play off accresce il numero delle partite formative.

    Fondamentale anche la partecipazione a tornei e competizioni internazionali

    A livello di club si nota la tendenza delle squadre più ‘avvertite’ a far giocare i più bravi sotto età perdendo anche qualche punto in classifica, ma recuperando la posizione standard nei play off. Questo sempre nell’ottica di far progredire alzando l’asticella.

    E sembrerebbe smentire la tesi per cui si guarda troppo al risultato.

    Tra l’altro stiamo parlando di giocatori già ‘scremati’ ma si vada in squadrette già a 7-8 anni, perché proprio il fatto che non si giochi più nei cortili comporta che colo chi ha potenzialità (fisiche o tecniche) vada avanti, passando a squadre ‘intermedie’ e poi eventualmente a squadre importanti.

    Quelli che si perdono durante il percorso dal punto di vista sportivo (dal punto di vista sociale è un’altra cosa) sono destinati solo al calcio amatoriale, se gli piace.

    Mi sento di escludere che si privilegi la fisicità ai danni della tecnica almeno fino a quando intorno ai 14-15 anni si capisce che il deficit atletico sarà incolmabile.

    Gli stessi allenamenti hanno una base tecnica a e di tecnica collettiva assolutamente preponderante (parlo delle squadre di buon livello, perché chi non ci è ancora arrivato a quel punto , ‘non conta più’, scusate l’espressione un po’… darwiniana): ritmo, intensità e scambi sul breve sono la parte preponderante assolutamente.

    Certo poi quando incomincia anche il lavoro in palestra (molto gradualmente, dai 15-16 anni), chi non regge scompare, anche se discreto o buono con i piedi.

    Ma scompare anche chi nonostante la massa muscolare ha piedi di…cemento.

    La quantità di fattori che entrano in gioco è molto elevata al punto che trovare una sola spiegazione mi sembra sbagliato.

    In una società evoluta i bambini provano tanti sport ed è possibile che potenziali futuri talenti anziché il calcio o il ciclismo abbiano scelto fin da bambini, il tennis, o il nuoto o l’atletica.

    Chiudo queste brevi riflessioni tornando alla prima squadra.

    Ancora una volta i nostri sono stati bravissimi a chiudere in anticipo a zero per due elementi sulla carta forti e non anziani e ad aver quasi chiuso per una cifra ragionevole per il portiere.

    Spero che completino le operazioni con i tasselli che mancano (un attaccante, un centrale, magari qualche giovane).

    Resto comunque preoccupato perché, checché se ne dica, le avversarie come è sempre stato non staranno ferme e investiranno: già gli arrivi di Conte al Napoli e di Motta alla juve sono segnali inquietanti: non solo per gli stipendi ma soprattutto perché non rischieranno la reputazione senza la sicurezza di rinforzi adeguati.

    Se fosse vero il 50% delle voci di mercato che si leggono, i valori del campionato subirebbero un ribaltone: per esempio con Buongiovanni e Lukaku il Napoli riprenderebbe la sua corsa; con Calafiori Koopmeiners e il piccolo Thuram (e magari Di Lorenzo che per me resta forte e contribuirebbe a formare il ‘blocco italiano) la juve si trasformerebbe.

    Milan e Roma non credo si rassegneranno a un ruolo secondario, spenderanno anche loro.

    Quest’anno finalmente sembra che a noi basterà chiudere alla pari, senza necessità di un grosso attivo.

    Perché dal mio punto di vista si può dire quel che si vuole, ma vincere investendo è più facile che vincere disinvestendo

    "Mi piace"

  9. sembrerebbe che finalmente ci sia un cambio di strategia. L’Inter punta su giovani di ottima quotazione. Non per la prima squadra, ma per divetarlo, speriamo, entro uno due anni. Topalovic sarebbe preso, Perez viciniùo, Leoni e Colzato possibili. Il futuro si prepara così, non immettendo giovani talentuosi ma non pronti in rosa, abbassandone inevitabilmente la competitività. A meno che non siano fenomeni, anche di precocità, ma quelli sono fuori dalla nostra portata

    "Mi piace"

  10. Luciano, benissimo investire su giovani promesse, ma deve anche avvenire un cambio di strategia post-primavera . Cioe’ come “accompagno” questi giovani, che non possono (o non ha piu’ senso) far giocare in primavera, verso il calcio “professionistico”? Ecco penso che si debba trovare (non dico essere facile) un cambio di marcia qui.
    Che sia creare l’U23 (costa chiaramente) o trovare accordi migliori con squadre di serie C/B per premiarle in caso di provata crescita del ragazzo.
    Forse cosi’ sarebbero piu’ motivate a cercare di fare anche loro il possibile per raggiungere questo obiettivo. Certo, dietro a tutto questo si parla sempre di avere disponibilita’ a spendere da parte nostra, non si scappa …

    "Mi piace"

  11. Hai ragione, Becca, però c’è da dire che i giovani di cui si parla, tranne Colzato sono già alle soglie del professionismo nelle loro società. la speranza è che 1-2 anni di Primavera e aggregati alla prima squadra almeno nel caso dei due difensori (sul trequartista ho qualche riserva, pur non conoscendolo, legata appunto alla tipologia di giocatore, anche se questo è alto 1,87) ne facciano una possibile reale alternativa ai titolari. Piuttosto leggo che potrebbe rimanere Valentin che, essendo di scuola Inter ha il vantaggio di occupare uno dei 4 posti ‘riservati’ senza escludere dall’elenco per l’Europa un altro giocatore. Non so però se questo può giovare a lui

    "Mi piace"

  12. Ho sentito due valutazioni diverse: quella dei commentatori, che trovo ridicola (non ci abbiamo messo il cuore) e quella di Spalletti con la quale concordo al 100%: condizione psico fisica disarmante.

    In effetti per un’ora, fino al loro comprensibile calo, non avevamo la fora di andare a pressarli e loro si trovavano liberi fra le linee in ogni zona del campo e non ci smarcavamo una volta conquistata (raramente) la palla.

    Non è mancata la volontà e la determinazione: sono mancate le forze .

    Adani giustamente ha detto che hanno giocato i campionati anche gli altri e che 30 gradi c’erano anche per gli altri.

    Vero, ma evidentemente c’è qualcosa da noi che indie di più.

    La situazione è preoccupante in chiave Inter.

    Il prossimo anno non vinceremo il campionato a marzo, spero che non usciremo dalla CL a marzo e soprattutto a luglio avremo il mondiale per club.

    Rischiamo figuracce stratosferiche, ridimensionamento del valore del club e dei giocatori.

    A differenza della nazionale l’Inter ha un suo sitema di gioco collaudato, ma mi è sembrato evidente anche in questo nostro finale di stagione, pur rilassato, che quel sistema funziona se hai ritmo intensità riflessi e brillantezza.

    Dite quel che volete, ma non sono convinto che tecnicamente siamo così inferiori agli svizzeri: solo che non pressava nessuno e nessuno si smarcava, in quelle condizioni sembro bravissimo…anch’io

    "Mi piace"

  13. Per me manca qualità e propensione al gioco che non può dare tecnico nazionale ma…i club di appartenenza. Invece si preferisce ritmi bassi per rischi minimi.

    Se hai Cristante o prima Locatelli o prima ancora Gaglia perno del gioco perché serve avere schermo….oggi soffri con tutti.

    Svizzeri non sono fenomenali ma aggredivano in avanti, come quasi tutte squadre, e noi per problemi tecnici (non fisici) svagliavamo SEMPRE uscite rinvigorendo la loro convinzione. Ho visto parecchi cambi di gioco svizzeri ben fatti….chi da noi ha lancio da 40 metri? Chala…..ah ma è turco.

    Spalletti mi è sembrato alla disperata ricerca del jolly….io gli faccio un solo appunto. Il 433 richiede, come prima cosa, due esterni forti nel dribbling e tiro e un 9 serio….avversari devono scalare senza abbandonare il centro e allora….ci sono spazi per altri.

    Sulla qualità dei nostri in questi ruoli stendo un velo pietoso….i ritmi italiani non sono quelli europei. Ennesima dimostrazione.

    Dire che i nostri non erano in condizione perché cotti da camponato è assurdo….a settembre sarà il classico non sono ancora in condizione. E via così.

    Scusa dello struzzo….testa sotto sabbia. Ha ragione Adani. Realtà è che solo Udogie dei nostri sta in un camponato serio (più quel che resta di Jorginho)….un motivo ci sarà.

    E siamo anche tra le nazioni con più iscritti al movimento….chi è stata ultima punta di talento? Ormai non ricordo….forse Totti

    "Mi piace"

  14. Come al solito penso l’esatto opposto di quello che scrivi tu. Però capisco che è molto più facile seguire il pensiero unico.

    PS: Bastoni e Baella hanno il lancio di 40 metri e Calha gioca nel nostro campionato. Come pure alcuni giocatori svizzeri, albanesi, ecc. Volevo informarti…

    "Mi piace"

  15. Io credo che ognuno abbia una propria visione delle questioni calcistiche e questo è proprio il bello di questo sport…..in questo caso specifico però non c’è tecnico, opinionista o appassionato in grado di dare una spiegazione esaustiva a questa debacle assurda ma meritata.

    c’è da dire comunque che alcune cose sono vere e indiscutibili quando si parla di calcio, specialmente se parliamo di quello nostrano….vedo se riesco a riassumerle anche se penso che alla fine sembreranno un po’ approssimative:

    Il primo postulato è (e sarete tutti d’accordo) se tecnicamente non sei un fenomeno, allora dovrai compensare con intensità e dinamismo o soccomberai…viceversa se atleticamente sei carente, l’unica possibilità risiederà in una padronanza di palleggio tale da permetterti di governare il gioco tramite possesso palla e prevalere grazie ad intuitive imbucate. Se poi sei privo dell’uno e dell’altro finirai certamente per perdere……anche contro la povera Macedonia del Nord o la piccola Svizzera.

    il secondo invece è riferito principalmente ad un selezionatore, ed è che se vedi la tua squadra in seria difficoltà “tecnico atletica”, se non riesci a superare la metà campo o a costruire occasioni….allora sicuramente dovrai disporre i tuoi uomini in modo e maniera tale che anche se provati vengano messi nelle condizioni di esprimersi al meglio…applicando schemi a loro più usuali più congeniali….e mi fermo qua.

    il terzo punto non farà piacere a Luciano perché riguarda i nostri settori giovanili…..stasera guardavo Musuala, poi l’altra sera i giovani della Spagna e della Francia….non posso credere al fatto che noi italiani abbiamo uno sviluppo fisico come dire ritardato e pertanto maturando più tardi esprimiamo il nostro meglio solo dopo i 25 o 26 anni, perché i giocatori che ho visto sono di etnie diverse eppure le età di inserimento nelle loro squadre di club e di nazionale sono sempre più precoci e il paradosso è che riescono a mettere in difficoltà giocatori navigati come i nostri….c’è un buco dove i nostri giovani si perdono (tranne qualche eccezione) e passano da giovani campioni in pectore a sconosciuti mestieranti nelle serie inferiori.

    ecco cosa farei se fossi un dirigente con potere, ingoierei un po’ del mio orgoglio italico e andrei a cercare di studiare metodologie di costruzione del giocatore specialmente nella fase del salto….lo farei andando in Francia, Olanda, Germania e Spagna e poi proverei ad applicarle alle nostre società alle nostre scuole….perché perdonatemi ma stasera ho visto veramente la fine del concetto di nazionale nobile e di rango….in questo momento noi siamo calcisticamente parlando una nazionale nelle retrovie.

    "Mi piace"

  16. Mi piace discutere con Siriano perché anche quando abbiamo idee diverse il confronto ha toni costruttivi.

    Dunque: rispetto al pensiero dominante (e dico dominate questa volta in senso positivo nel senso che effettivamente incontra molti più consensi) io credo di distinguermi per due situazioni:

    Non condivido la denigrazione del nostro campionato (qui non mi riferisco a Siriano, ovviamente)

    Non condivido la presunta inferiorità del nostro settore giovanile, quanto a metodi di formazione e risultati

    Sul primo punto: la quarta del nostro campionato, finita a 25 punti dalla prima, ha vinto l’EL.

    Lo scorso anno 3 nostre squadre sono arrivate tra le prime otto in CL (in una fase storica in cui è venuta a mancare la juve) e la Fiorentina ha giocato la finale di Conference League, competizione vinta dalla Roma l’anno precedente.

    Inter e Roma sono quinta e sesta nel ranking europeo e abbiamo 5 italiane nelle prime 19

    Quindi noi non formiamo giocatori importanti, non possiamo comperare all’estero grandi campioni (siamo un campionato di transizione), eppure a livello di club abbiamo una quotazione internazionale per nulla disprezzabile.

    Trovo una contraddizione in tutto ciò che forse si potrebbe risolvere ammettendo che per una serie di circostanze ambientali, culturali (o…inculturali) il campionato italiano non è il più bello del mondo ma è comunque molto impegnativo e stressante.

    D’altra parte gli italiani dell’inter, per esempi negli ultimi anni hanno dimostrato di potersela giocare (non dico vincere) con tutti: eppure agli europei sembravano le loro controfigure.

    Siccome delle nazionali a me non importa nulla (chiedo scusa ma è così) la questione mi preoccupa in vista degli impegni esorbitanti tardo primaverili e addirittura estivi del prossimo anno.

    Proprio la globalizzazione delle conoscenze secondo me ha prodotto un livellamento dei valori perché non ci sono più nazioni cuscinetto.

    Tutte le rappresentative sono preparate bene, si sono evolute tatticamente e hanno giocatori di buon livello.

    Quelle che riescono a ‘trovare’ (uso questo termine volutamente) almeno un paio di campioni si impongono.

    E’ il caso di Germania, Spagna, Francia a Inghilterra, nelle quali i campioni sono spesso immigrati di prima o seconda generazione

    Nella stessa Svizzera Akanji Xakha, Shaqiri, Vargas, Embolo, Ndoye, Duah…non mie sembrano…elvetici puri, come direbbe un generale (sia chiaro che per me è un titolo di merito averli integrati, insieme ad tanti altri meno fortunati)

    Un po’ diverso il caso della Georgia, che ha giocatori forti mediamente (soprattutto debordanti sul piano fisico) e due fenomeni come Kvara e il centravanti di cui non ricordo neppure il nome, che però in quel caso sono….autoctoni al 100%.

    Capita, come capita che l’Armenia produca Djorkaeff e Mikhi (pur passati per altri Paesi europei).

    L’Italia secondo me produce buoni giocatori ma, per la mancanza di un vasto substrato di extracomunitari ‘inseriti’ e per la concorrenza di altri sport, non produce da tempo grandi campioni o fuoriclasse.

    Fenomeno che l’accomuna all’altro grande sport popolare del secolo XX: il ciclismo.

    Io ho qualche dubbio sul fatto che la Slovenia prepari meglio i suoi ciclisti rispetto all’Italia.

    Come ho qualche dubbio sul fatto che se Musiala o Gundogan o Yamal o Nico Williams fossero cresciuti in Italia, si sarebbero persi nelle serie inferiori o non si sarebbero affermati sino a 24 anni.

    Del resto, Scamacca prima, Casadei e Gnonto poi, per esempio, sono andati all’estero per giocare prima, ma non mi sembra che siano diventati fenomeni.

    Per fare un esempio contrario, Bastoni è venuto all’Inter a 20 anni ed è subito stato titolare.

    Secondo me Siriano ha posto l’accento giustamente sul fatto che ai nostri giovani manchi l’ultimo step, ma forse se ne può discutere la motivazione.

    E io parto proprio dalla sua affermazione che considero fondamentale sul fatto che il discreto giocatore ha buona tecnica e buona fisicità buon giocatore ha una delle due caratteristiche e per l’altra è nella norma, il campione le ha entrambe al top.

    Semplifico ovviamente perché ci sono altre componenti (testa, fantasia, personalità, ecc) che però in un modo o nell’altro comprendo nelle prime due

    Dunque in Italia a livello giovanile non facciamo male: l’U17 è campione d’Europa in carica e il Milan è finalista in YL pur essendo finito lontanissimo dalla vetta in campionato.

    Ma arrivano a 18 -19 anni, quando le qualità si devono completare, che hanno buona fisicità e mediocre tecnica (che a livello di campioni è innata a livello di discreti o buoni giocatori si costruisce in parte).

    Oppure hanno tecnica e fantasia elevata ma non riescono a fare il necessario salto fisico-atletico.

    Mancano quelli che hanno innate le potenzialità del campione: i Musiala, gli Yamal, i Nico Williams, ma anche i Kvara.

    Su questo, mi sbaglierò ma sono profondamente convinto che si possa far poco, come si può far poco se nel ciclismo in Italia non nasce qualche Pogaçar

    "Mi piace"

  17. Mah, io non so i motivi ma dico solo che se sei una nazione con il più alto numero di iscritti al calcio – ed è così – non produrre per così tanti anni nemmeno un campione è indice, credo di qualche problema alla base.

    Italia non passa un turno al mondiale dal 2006 (10 e 14 fuori subito, 18 e 22 non qualificata) per cui non si tratta di una piccola fase transitoria che puoi capitare.

    I risultati parlano di un problema strutturale, su questo credo ci sia poco da dire.

    Ora se serve solo gente di colore non lo so….credo di no vedendo altre nazionali. Tendo piuttosto a pensare che i vertici nazionali siano mediocri (sempre tanti annunci poi pochi cambiamenti) e che la formazione/passaggio in prima squadra vada rivista, copiando come dice Siriano chi è più bravo.

    Capita anche che qualcuno sia migliore….il mondo non finisce

    "Mi piace"

  18. proprio non riesco a capire, ma davvero qualcuno crede che qualsiasi allenatore che opera in Italia, se avesse all’ultimo step delle giovanili un Musiala o un Nico Williams non lo farebbe giocare? davvero qualcuno da casa pensa di poter sapere chi merita di giocare più di chi vede ogni giorno cosa sanno fare i suoi ragazzi?. E’ questione di coraggio? Ma si rischia di più a far giocare un mediocre trentenne che un fortissimo ventunenne. Allora secondo me i nostri allenatori sono molto coraggiosi perché preferiscono far giocare… il meno forte. Mi scuso con coloro che la pensano diversamente, probabilmente avranno ragione loro, ma io resto allibito, non ci posso far nulla

    "Mi piace"

  19. guarda Luciano il mio ieri era anche uno sfogo dopo la delusione sofferta ieri, sono molto legato alla nazionale tanto quanto all’Inter…..lo sto diventando sempre di più da quando lo sport più diffuso in rete sta diventando spalare merda sopra questo paese che per me che ho girato il mondo è il migliore sotto tanti punti di vista, eppure viene ridicolizzato e maltrattato ogni volta che c’è la possibilità…..per esempio più della sconfitta mi hanno fatto riflettere molto le esultanze di tanti pseudo tifosi italiani.

    Detto questo ritorniamo ai nostri discorsi….mi ricordo quando la Spagna ha tirato fuori quella grande generazione di talenti con la quale ha vinto tutto…..Iniesta, Xavi, Piquet, Busquets etc. credevo fosse una infornata unica eccezionale (come a suo tempo è capitato pure a noi) ma non è stato così….hanno saputo creare un sistema in grado di produrre calciatori di livello a ripetizione e restare altamente competitivi di anno in anno (in questo momento li sto guardando contro la Georgia…che spettacolo) si può dire lo stesso della Germania, della Francia e della Gran Bretagna (questo a prescindere dai titoli vinti o non vinti) tutte nazioni che hanno saputo a suo tempo ricostruire dalle macerie.

    noi siamo a livello giovanile una delle nazioni più vincenti specialmente se consideriamo quest’ultima stagione vicecampioni del mondo under20 poi gli under19, under17, under21….abbiamo materiale umano finché si vuole!

    ecco, io dico che se questi giocatori appartenessero ad altre federazioni ne ricaverebbero un paio di campioni e 4/5 prospetti di livello internazionale….mi viene in mente quando Casiraghi andava a cercare giovani prospetti tra i ragazzi che giocavano nelle banlieue parigine….venivano in Italia e sparivano si perdevano….sono sincero non te la prendere Luciano, avessi un figlio di 15/16 anni (di indiscusso talento ovviamente) non avrei dubbi nel portarlo all’Ajax, al Dortmund, al Lione o al Barça ma fuori da qua…per il semplice motivo che in quelle realtà ho l’impressione (magari sbagliando eh) ci siano più possibilità che ne esca un giocatore di livello e che le qualità emergano.
    Sono d’accordo con te quando dici che è preferibile un giocatore anziano che ti fa vincere ad un giovane che invece ancora non ci riesce, ma il mio discorso è un altro: noi (intendo tutte le società in Italia) andiamo a prendere i giovani crack all’estero, giovani che per esempio fanno le fortune di squadre come Atalanta e Genoa….perché per qualche motivo non riusciamo a produrne….o meglio non riusciamo a far fare il salto di qualità ai prodotti dei nostri vivai…..in sostanza, a differenza di gran parte del mondo calcistico da noi i ragazzi dai 18 ai 21 anni restano solo e soltanto dei ragazzi appunto.

    Comunque la mia vuole essere solo una riflessione senza alcun scopo denigratorio, parlo da profano e basandomi sulle informazioni che ho a mia disposizione, dal divano di casa mia insomma.

    "Mi piace"

  20. Ma chi parka di fuoriclasse?

    Qui si dice che una nazione con un numero elevatissimo di iscritti al calcio non produce una nazionale decente da ormai parecchi anni.

    Quindi forse c’è un problema formativo o di inserimento nelle prime squadre….o entrambe cose.

    Se è solo un tema di DNA vuol dire che siamo spacciati.

    Però una volta è ge te di colore, una volta è il doping, una volta è stress del campionato….sarà.

    Che qualche altra nazione possa aver costruito qualcosa di migliore non è ammissibile….Bah, questo ragionamento proprio non lo capisco.

    Fosse solo un torneo sfortunato ok, ma sono 15 anni che il movimento produce poco e nazionale fa fatica. Un lasso di tempo grande per trovare scuse banali

    "Mi piace"

  21. Siriano, non ho nessun intento polemico, forse sbaglio io, ma proprio non riesco a convncermi del fatto che il nostro modo di lavorare sui giovani produca i modesti risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Per me è esclusivamente questione di materia prima. Quando c’è un giovane davvero forte, sia Donnarumma, sia Bastoni, sia Barella si afferma sin da giovane. per me quelli che non si affermano è perché forti non erano e i nostri ‘fenomeni’ scappati all’estero (ultimi i Casadei e i Gnontò a 21 anni non sono paragonabili a giocatori anche più giovani come alcuni che stiamo vedendo in questi europei). Lo ripeto per me la presenza di tanti ragazzi di colore fortissimi sin dalle giovanili non solo porta le suqadre nazionali ad avere sino a 6-7 titolari ‘importati’ ma nel corso della formazione eleva il livello degli…autoctoni. Poi ci sono anche motivazioni sociologiche: dominavamo nel ciclismo e l’ultimo forte è stato Gimondi: da anni facciamo ridere. nel tennis è stata la stessa cosa per anni, ora improvvisamente c’è una fioritura.

    Io esprimo il mio pensiero di persona solo appassionata ma anche un po’ conoscitrice del nostro calcio giovanile. Non ho nessun motivo per difendere la federazione (anzi: è tutto in mano a esponenti di squadre nostre rivali) e in generale il sistema.

    Da parte mia sono assolutamente sicuro (anche se so di poter sbagliare, ma la convinzione non posso togliermela) che i giocatori forti nascono. Se nascono in Georgia o in Armenia, arrivano al successo pure lì e con tutta la mia buona volontà non credo che dobbiamo imparare dal loro settore. facciamo nascere in Italia i 5-6 fenomeni di colore che hanno Spagna, Francia, Inghilterra Svizzera Portogallo ecc. e poi ne riparliamo

    "Mi piace"

  22. https://pallonateinfaccia.com/2024/06/30/come-litalia-sta-diventando-una-periferia-del-calcio/

    Articolo lungo ma con spunti interessanti.

    Su tutti, per me, “immobilismo” e, quasi dimenticavo, problema strutture. Anche allenamento alla pressione può essere un fattore.

    Statisticamente leggevo dal report fgic che il 20% dei maschi italiani under15 sono tesserati fgic….un dato clamoroso, anche superiore a quanto pensassi.

    Praticare altri sport è più complesso: mio figlio voleva provare anche il ciclismo (lui fa calcio). A parte che le società che accettano minori sono molto poche e costringono genitori a fare molti km, la risposta è stata che fino a 11 anni c’è discreta libertà di iscrizione perché corrono in pista mentre dopo, uscendo su strada, i posti sono ultra limitati per questione di costi (bici e accompagnatori che possono portare fuori un piccolo numero di atleti). La base da cui estrarre atleti professionisti è, pertanto, infinitesimale rispetto al calcio.

    "Mi piace"

  23. Riporto il parere di Luscescu- lo preciso prima che parta il fuoco – nella consapevolezza che, almeno credo, non sia solo questo il tema (altrimenti sarebbe facile risolvere il problema). Però lui è stato un tecnico che ha girato mezzo mondo e credo il suo parere sia autorevole

    Mircea Lucescu ha detto la sua sull’eliminazione dell’Italia da Euro2024, toccando anche il tema dei giovani e del poco coraggio dei club di Serie A nel lanciarli: “Io i giovani bravi li ho sempre fatti giocare, feci debuttare Pirlo in Serie A quando aveva compiuto 16 anni da soli due giorni. Il range di età dai 17 ai 21 anni è il più delicato per un giocatore: è in quel momento che cresce, esplode e diventa un campione oppure sparisce. In Italia li mandano, quando va bene, in Serie B o C e li lasciano lì per qualche anno, ma così facendo si adeguano al livello e quando vengono finalmente portati in Serie A si scontrano con calciatori già maturi senza aver acquisito le giuste competenze”.

    "Mi piace"

  24. Massimo rispetto per Lucescu, ma considerazioni che non condivido nel modo più totale. Vada ad allenare una squadra che deve incere lo scudetto e far bene in Europa e poi faccia giocare non dieci minuti ma con continuità, non Pirlo, ma uno qualunque dei titolare della Primavera. Intanto uno finisce la Primavera a 19 anni e quindi due dei 4 anni ‘delicati’ li ha già fatti al top della sua situazione. Poi se non va bene mandare quelli che non sono pronti in C e persino in B, allora si aboliscano le seconde squadre.

    Dire “io sono bravo” senza rischiare nulla è facile.

    Comunque non voglio iniziare un’altra telenovela. Sono convinto che nessuno veramente dotato (in senso totale) si perde. Può impiegarci un anno in più (dipende dai tempi della maturazione psico fisica), ma arriva.

    Piuttosto è vero che 90% dei casi, se dopo la Primavera vai in C è perché hai doti inadeguate. dalla B si può riemergere a certi livelli più spesso. Ma chi va in C è perché in B non giocherebbe, dunque ha modeste attitudini.

    Io la penso così e nessuno mi farà cambiare parere perché lail mio convincimento è frutto di anni di osservazione ravvicinata.

    Potrei farvi i nomi di decine di giovani promettenti della nostra Primavera finiti in C e lì rimasti o addirittura arretrati. Solo perché il dislivello tra Primavera e calcio vero è altissimo e spesso chi sembra vrvaissimo in primavera non c’entra nulla con il calcio vero

    "Mi piace"

  25. Credo anche io il problema sia più complesso ma la questione di fondo resta: perchè per così tanti anni – ripeto, un ciclo di 3/4 può essere casuale, 20 no – Italia non è in grado di produrre un numero discreto di buoni/ottimi giocatori? Lasciamo perdere i fuoriclasse che sono pochissimi al mondo e li la casualità può farla da padrone.

    Se il ct convoca questi giocatori – non è che abbia per capriccio o causa infortuni lasciato a casa fenomeni – è abbastanza avvilente. Perchè dei 26 portati in Germania, due terzi sono oggettivamente molto modesti per questi livelli o in chiara parabola discendente.

    Questo credo sia un fatto, al netto dei risultati e della possibilità che si possa o meno passare di fortuna un turno in più.

    La questione dna, pur concordando che fisicità è importante, non credo possa essere la sola spiegazione: altrimenti sbarriamo ingresso a ragazzini che non sono 1,85 con muscolatura potente già a 14 anni. Europeo sta mettendo in mostra giocatori di varie etnie e varia struttura fisica tutti accumunati da ottima intensità (anche se bassi, si veda i georgiani) e/o dotati di tecnica sublime (Pedri lo sposterei anche io con una spallata ma mi nasconderebbe la palla come un giocoliere). E’ pazzesco vedere come lo stop orientato – un qualcosa di basilare – sia una rarità per molti nostri atleti, soprattutto al cospetto di nazionali con cui dovremmo competere.

    Il tema del ritmo salta all’occhio e, ribadisco, non può essere sempre e solo una questione fisica: dipende dal modo in cui si corre, le distanze tra i reparti, l’approccio corale, ecc. Tutte cose che ci mancano ormai da tantissimi anni per appellarsi solo al caso delle nascite

    "Mi piace"

  26. Cioè i giocatori italiani dell’Inter che fanno quel campionato e in Europa hanno acquisito una certa considerazione non hanno intensità e non sanno fare stop orientati, così come quelli dell’Atalanta vincitori dell’EL o quelli di napoli e Milan arrivati tra lew prime otto in Europa solo l’anno prima?

    Inter e Roma sono quinte e seste nel ranking europeo e abbiamo 5 squadre tra le prime 19.

    Tutto questo senza italiani che sappiano fare intensità o gli stop orientati. Considerando anche che poiché siamo ‘un campionato di transizione’ non possiamo permetterci di prendere o di tenere grandi giocatori stranieri.

    Quindi con stranieri modesti e italiani incapaci abbiamo 5 squadre tra le prime 19 d’Europa?.

    Dai, su. Inter e Atalanta di recente hanno dimostrato di potersela giocare alla pari addirittura con City e Liverpool.

    La questione è un’altra (anzi sono altre due)

    1 in questa fase storica per motivi che sarebbero da indagare seriamente negli sport che richiedono fatica e potenza prolungate (le lunghe stagioni calcistiche e i grandi giri ciclistici, per esempio) noi italiani non abbiamo la resistenza, la tenuta alla distanza di altri Paesi

    2. non riusciamo a produrre quei 2-3 grandi giocatori che gli altri hanno (quasi sempre di origine straniera) che fanno la differenza e ti permettono di vincere anche quando non sei al top psicofisico

    Gigio, Mancini Calafiori Bastoni lo stesso Di Lorenzo (che non è quello umiliato da un avevrsario grandissimo non solo per colpa sua) Di marco, Barella, Jorginho Pellegrini Chiesa Zaccagni El Shaarawy Scamacca e qualche altro non convocato non sono quelli che, per un motivo o per l’altro si sono visti di recente.

    E lo hanno dimostrato in altre competizioni anche internazionali.

    Questo è un punto su cui riflettere seriamente

    Posso ammettere che rispetto alle squadra più forti manca qualche super in mezzo e davanti, proprio quelli che le altre hanno, che fanno la differenza e che in 9 casi su dieci nono di origine extra europei.

    PS io non ho mai parlato di altezza (per me assolutamente indispensabile solo nei centrali e nella prima punta. Messi e Maradona, per fare solo un esempio non erano…alti ma avevano una potenza muscolare con la quale lasciavano sul posto chiunque. E questo vale anche per i cuccurella, gli Yamal i Pedri di oggi. Gli stessi kante e persino Mbappé non è un fenomeno di altezza, come Griezmann. Solo che non li prendi mai. Anche dopo 90′ e dopo 11 mesi intensi.

    Ps2 Pedri ti illudi che lo sposteresti con una spallata: prima lo dovresti prendere e poi…non ti augurerei di fare a spallate con lui

    "Mi piace"

  27. Per te è doping e dna: ne prendo atto.

    Se vogliamo guaradare al ranking Uefa la Roma sta davanti a Dortmund, Arsenal, Manchester United, Chelsea, e anche a noi. Ma si mi dicessero prendi in gestione squadra e lavoraci sopra preferirei tutte quelle citate contro le quali sono praticamente certo pagherebbe dazio nove vlte su dieci. Tu prenderesti la Roma perchè il ranking dice essere più forte? Atalanta chi ha, Scalvini e Scamacca?

    Chi prenderesti, potendo scegliere, all’Inter tra i convocati in nazionale per giocare titolare e migliorare a squadra (a parte Donnarumma)? Io….nessuno.

    Io parla di livello medio perchè gli erroi tecnici Cristante, Retegui, ecc. li fanno regolarmente. Guarda le (non usscite) pulite in tutti i match degli azzurri. Non a caso sono mestieranti di club non di prima fascia. Capisco giocassero in nazioni con bacino ridotto ma in Italia mi aspetterei di meglio….e prima di loro ci siamo sorbiti Locatelli, Galgia, ecc. nel ruolo strategico del cc.

    Ovvio che la condizione possa incidere ma….sono 20 anni che incide ….in negativo. Mi sembra un po’ troppo.

    P.S. altrettanto ovvio che Pedri non lo prendo ma non mi sembra abbia gambe potenti alla Messi ma semmai agilità abbinata a tecnica pazzesca che ti mette fuori gioco ancor prima di aver toccato il pallone.

    "Mi piace"

  28. Non è così, ma non importa. Quando si vogliono guardare solo gli elementi funzionali alla propria tesi, discutere diventa inutile. I

    "Mi piace"

  29. prenderei un centrocampista e due punte scelte a caso tra quelle di origine extracomunitaria che fanno grandi le altre nazionali

    "Mi piace"

  30. Ti ho chiesto dell’Italia…..non gli extracomunitari. Visto che il livello è buono chi migliorerebbe la nostra squadra?

    Non è così? Gli altri reggono 11 mesi e noi no…..che allusione è? Peraltro sul tema ti eri già esposto ai tempi del match con Real Sociedad

    Occorre solo aspettare di inserire extracomunitari perchè nei metodi di allenamento/formazine/inserimento in prima squadra Italia non ha nulla da invidiare a nessuno…

    Sono tue convinzioni, ci mancherebbe, perchè ora scrivi che non è così? Io proprio non ti capisco

    "Mi piace"

  31. comunque Luciano lungi da me il voler provare a cambiare il tuo pensiero….la mia è una riflessione ad alta voce.

    "Mi piace"

  32. Ci mancherebbe, Siriano.

    Tra l’altro, sempre non riferendomi a te, si vdde che non riesco a farmi capire. Dov’è che mi sari contraddetto^ perché sinceramente non riesco a capirlo. Ho sempre detto e pensato che la grande maggioranza degli altri Paesi ha rispetto a noi il vantaggio di possedere una nazionale con 6-7 giocatoi di origine extracomunitaria, di cui almeno 2-3 campioni. L’Inghilterra, per dire, senza giocatori di colore sarebbe uscita subito. Francia Belgio Germania e Svizzera hanno un giovamento enorme. Persino la Danimarca ha qualche giocatore di questo tipo.

    Quindi si, la differenza fondamentale per me oggi è questa. Perciò ti dicevo che vorrei un cc qualunque di quelli extra comunitari di origine, forti, che hanno tutte e un paio di attaccanti con le stesse caratteristiche. Poi ce la giocheremmo con chiunque.

    Percjé la media dei nostri non è inferiore alla media degli ‘autoctoni’ delle altre squadre. Ci mancno 2-3 campioni nei ruoli chiave e loro li hanno.

    Sul doping questa volta non ne ho parlato. Per il doping tempo solo gli spagnoli e i miei sospetti sono stati confermati da un fatto: il responsabile dell’antidoping spagnolo è sotto processo perché la legge spagnola dice che si puà procedere solo dopo due esami positivi. Il responsabile ‘per risparmiare’ ne fceva fare solo uno. Quindi anche se positivo bloccava l’iter non essendo possibile fare il secondo confronto. Così sono stati insabbiati decine e decine di casi.

    Tornando a noi, sono convinto che tanti immigrati forti nel settore giovanile favoriscono la crescita anche degli italiani perché alzano il livello dello scontro e quindi della formazione.

    penso anche che quelli che sostengono che facciamo troppa tattiva e non curiamo la tecnica non abbiano mai visto una partita o un allenamento del settore giovanile. In particolare del nostro, in cui pullulano i giocatori iper tecnici che non arriveranno da nessuna parte.

    Sulla ‘resistenza’ penso che ci siano cause ambientali e anche in parte etniche/storiche. Tra le cause ambientali ci metto la bambagia in cui giovani promettenti vengono tenuti da famiglie e procuratori, ma soprattutto il fatto che il nostro campionato sarà pure orrendo (poi non si capisce come abbiamo 5 squadre tra le prime 19 come ranking uefa sebben noi si abbia pochissimi immigrati e nessun straniero forte perchè siamo un campionato di trnasizione) ma è sicuramente il più stressante perché ogni partita dura una settimana e perché da sempre siamo abituati al fatto che i più deboli sfruttano al meglio le armi della tattica, per cui ogni partita è una guerra.

    E poi ci metterei anche una questione genetica: sin dal tempo degli ‘abatini’ noi spesso (non è una regola) siamo meno resistenti agli sforzi conrinui e prolungati.

    Se dovessi suggerire un correttivo io, accentuerei dai 16 anni proprio la preparazione fisica: chi non la regge non diventerebbe un giocatore: tra quelli che la reggono potrebebro esserci alcuni con i piedi per diventare forti.

    Insomma io la vedo molto più complessa di quanto i mantra sostenuti dai media vogliono far credere

    "Mi piace"

  33. Zoff: “Puntare sui Giovani? Bisogna puntare sui migliori, basta con questa storia dei giovani, gioca chi è capace“.”

    Finalmente una voce fuori dal coro

    Io farei giocare anche…tutti sedicenni, se fossero migliori degli altri che ho in rosa

    "Mi piace"

  34. Luciano cosa ne pensi del passaggio di Manighetti all’atalanta di samaden? Mi pare di capire che a differenza dei bergamaschi il progetto nostrano per uno dei migliori talenti scout di Italia non è all’altezza. E che la nuova proprietà non è disposta a bloccare il declino del settore

    "Mi piace"

  35. L’Inter non lo ha con fermato e giustamente il nuovo direttore ha scelto un uomo di sua fiducia. Ho sempre pensato che la debolezza del nostro scouting riguardare proprio l’età 19-19 anni e in particolare l’estero da cui sono arrivati pochi giocatori discreti e molti scarsi.

    Non ho mai pensato che fosse compla di Manighetti, ma dei pochi soldi disponibili per cui si poteva puntare solo su giocatori improbabili.

    Samaden che se lo è ripreso all’Atalanta evidentemente sa come lavorava e lo apprezza.

    Ripeto secondo me è giusto che un direttore abbiaq un capo scouting di sua fiducia. ora vedremo all’opera il nuovo arrivo e giudicheremo.

    Comunque abbiamo preso Topalovic e quindi avremo presto una rima risposta. Se la nuova proprietà è coerente con quanto dichiarato dovrebbe tornare a investire sui giovani. Anche l’arrivo o meno del 2006 Leoni sarà un ulteriore test

    in questi giorni leggo cose che non mi risultano (per andare contro l’Inter?). prr esempio vengono attributi a manighetti arrivi di giocatori italiani che mi risulta siano, per l’età, ascrivibili a Giavardi, al quale ho chiesto recentemente se è in arrivo qualcosa di buono (si parla di Italiani 14-17enni). Mi ha risposto: “speriamo proprio”

    "Mi piace"

  36. Grazie per il chiarimento perche dall’esterno le cose sembrano sempre diverse ed invece questo addio era probabilmente pianificato da tempo da tutte le parti in causa

    "Mi piace"

  37. Ausilio insignito del premio ‘Colpi da Maestro’ a Rimini. Riconoscimento consegnato da Marotta

    A proposito di un dirigente che a me non piace ma che risulta sempre considerato dagli addetti ai lavori. E motivi validi c’è ne saranno sicuramente

    "Mi piace"

  38. Sergio: è quasi la mia posizione. Ausilio per me ha fatto cose buone e altre meno buone. Non lo premierei, ma non lo critico in modo dissennato, come se …avesse fatto un torto alla mia famiglia.

    Preferirei sartori, nel suo ruolo? Si, anche se fanno uno sport diverso, Ausilio deve scovare a poco prezzo giocatori pronti per vincere il campionato e essere competititvi in Europa; sasrtori deve scovare giovani interessanti da rivendere dopo un paio d’anni per creare valore aggiunto. Quando arriva una qualificazione in CL è manna caduta dal cielo (anzi, dal buon lavoro di dirigenti e allenatore9. Poi che io sia convinto che sartori saprebbe fare bene anche l’altro lavoro è vero. Ma, stranamente (visto che Sartori lavora da nni) manca la controprova

    "Mi piace"

  39. Interessante dichiarazione di Marotta a proposti del momento del calcio italiano: le problematiche sono tante ed esistono da anni….

    Il momento dell’Italia? L’eliminazione dagli Europei lascia molta amarezza e delusione. Non sono per i giudizi frettolosi, ma per le critiche, questo sì. Faccio anche autocritica, nella componente dei club: ci deve essere maggior confornto con la federazione. Dobbiamo agire tutti per il bene della nostra Nazionale. Il grande problema dello sport in Italia è che non siamo un sistema. Dobbiamo mettere da parte i personalismi, bisogna avere una visione. Le problematiche sono tante ed esistono da anni, come quella delle strutture. Io mi ostino sempre nel far praticare il calcio a livello adolescenziale e dei bambini gratuitamente. I talenti migliori sono nati e cresciuti nei ceti meno abbienti, e oggi per giocare a calcio bisogna pagare una quota associativa. Deve pensarci anche il sistema scolastico, garantendo che tutti i bambini possano giocare a calcio o praticare discipline sportive. Bisogna mettere da parte ogni tipo di rivalità, aprire dibattiti, anche accesi. Bisogna essere propositivi: oggi siamo bravi nelle critiche e nelle valutazioni, ma siamo poco obiettivi.

    "Mi piace"

  40. perfetto: quello che ho sempre pensato anch’io. Non si può accusare o sistemi di preparazione dei giovani (che ormai tra l’altro sono standardizzati), per altro senza aver mai visto allenamenti delle squadre giovanili. le cayse sono molo più complesse. Io ho solo cercato di individuarne ALCUNE

    "Mi piace"

  41. Beh chiaro, problematiche sono tante, strutturali ed esistono da anni….quindi un po’ più che aspettare la naturalizzazione di 5 super atleti che risolverebbe il problema

    Alemo così la interpreto io e concordo con Marotta

    "Mi piace"

  42. Marotta a domanda risponde: Come sono arrivati fisicamente i giocatori dell’ Inter a Euro 2024?

    “E’ normale che in Italia ci sia molta più pressione rispetto ad altri Paesi. Ormai i calendari sono intasati, c’è uno stress agonistico e psicofisico. Non sempre si arriva a questo momento della stagione nelle migliori condizioni, e questo incide anche nelle prestazioni generali”.

    Applausi

    "Mi piace"

  43. Mah, penso che lo si chiedesse a qualsiasi dirigente di una squadra di vertice del campionato italiano, inglese, spagnolo, la risposta sarebbe stata la stessa.
    E’ normale, obiettivamente le partite sono tante e LORO, i dirigenti, si sono accordati per farne ancora di piu’ (in Champions ed un nuovo torneo Internazionale).
    Perche’, ad esempio, non si torna alla serie A a 16 squadre ? Forse si troverebbe un po’ di tempo in piu’ anche per la Nazionale.
    Mi spiace, ma in questo caso, tutti bravi a parlare, ma nessuno rinuncia a niente (anzi …).

    "Mi piace"

  44. Hai ragionissima.

    Peraltro il campionato inglese con coppa di lega e coppa nazionale che ha 10.000 turni fa fare più partite in una stagione (al netto delle coppe europee che riguardano alcuni club in mo do…variabile)

    Questa cosa della stanchezza di giugno, dalla condizione precaria di settembre e del non riposo di Natale è tipicamente italiana.

    Giocatori di Real e barcellona, Manchester e Liverpool, non credo abbiano fatto meno partite…a quei ritmi poi.

    Poi ribadisco: normale pagare in una competizione ma se la cosa si trascina da tre lustri alemno, come dice Marotta i problemi sono strutturali e vanno affrontati, credo, non limitandosi a sperare nella buona sorte

    "Mi piace"

  45. Ribadisco le parole di Marotta, con il quale concordo al 100%: “E’ NORMALE CHE IN ITALIA CI SIA MOLTA PIù PRESSIONE RISPETTO AD ALTRI PAESI”

    I motivi, che sono molteplici, li ho espressi più volte, ma se non li si vuole considerare, va bene lo stesso.

    Il calcio italiano ha molti problemi: l’unico che non ha è la cattiva qualità dei metodi di preparazione dei giovani

    "Mi piace"

  46. Brutta notizia l’infortunio di Buchanan.. nonostante da un punto di vista calcistico non mi abbia ancora convinto, una frattura alla tibia deve provocare molto dolore.

    Non penso sia raggiungibile, ma come lo vedreste un Cancelo in prestito?

    "Mi piace"

  47. Sulle qualità di Cancelo non si discute. Resta da vedere se può fare la fascia 50 volte a partita, come Inzaghi chiede ai suoi esterni. Però se la fa Di marco che non è un super atleta, la può fare anche lui. Da parte mia è un grande si, ma, come dici tu, non credo proprio sia fattibile.

    Piuttosto l’infortunio di Buchanan pone delle domande più complessive: quattro esterni li abbiamo: Di Marco e Carlos- Dumfries e Darmian.

    A meno che Carlos lo di consideri un’alternativa a Bastoni come braccetto di sinistra, oppure Darmian come alternativa a Pavard come Braccetto di destra.

    per quei ruoli c’è anche Bisseck, ma un braccetto o un esterno manca comunque.

    Se poi consideriamo che Darmian ha un’età per cui potrebbe risentire di un calo improvviso e la stessa cosa vale per i due centrali. La scelta di almeno un giocatore per completare la rosa (a prescindere dall’eventuale campio di Arna) deve essere molto ben ponderata.

    Secondo me in una squadra che può iscrivere solo 23 giocatori (mancano i due di scuola Inter, a meno che non resti Valentin) è fondamentale avere qualche elemento duttile che può giocare in più ruoli.

    Faccio un esempio: se nel gruppo di partenza fosse previsto Buchanan come alternativa a Dimarco (la logica dei 22 più 3 portieri) e Buchanan si fosse infortunato a inizio stagione, senza un terzo giocatore (quello ‘duttile’) che potesse ricoprire il ruolo, per almeno 5 mesi Dimarco avrebbe dovuto giocare tutte le partite, domenica e mercoledì. Più le nazionali. Ecco che allora diventano fondamentali i duttili Carlos e Darmian.

    A mio parere se si vuole proprio restare fedeli al 20+3 è necessario avere 2-3 giocatori in grado di dividersi fra Pruimavera e prima squadra, con la possibilità di giocare anche qualche partita. Non so se Alex Perez e Topalovic hanno queste caratteristiche. Idem per Leoni, se dovesse arrivare.

    Comunque aldilà delle singole scelte, che possono essere giuste o sbagliate, mi sembra che l’ottica sia quella giusta: i 23 (o 25 titolari devono essere giocatori veri e pronti, non si possono fare ‘scommesse’ (diverso sarebbe il caso di Valentin che si aggiungerebbe come terzo interista).

    Invece è giusto, per me, investire sui giovani (come richiesto da Oaktree) ma non per la prima squadra: che potranno diventare da prima squadra in un paio d’anni, ma se non ci diventano, la prima squadra non ne soffre

    "Mi piace"

  48. Peccato per Buchanan, purtroppo gli infortuni traumatici possono capitare.

    Vediamo cosa deciderà di fare la società ma spero un esterno lo prenda: è il ruolo più usurante nel 352 e servono cambi.

    Basta non decidano di confermare il Cuadrado di turno……

    Domanda: Zanotti potrebbe restare come cambio di Dum? Io non ho seguito la sua stagione in prestito. Nei poichissimi minuti visti da noi – due stagioni fa – mi sembrava avesse buona gamba.

    In alternativa occorre sperare nello scouting visto che non credo si spenderanno molti soldi per un backup, tanto più se deve tamponare un infortunio.

    "Mi piace"

  49. Il fatto è che infortunatosi Buchanan, in aggiunta al mancato rinnovo di Sanchez, vanno a mancare quegli elementi di fantasia e dribbling che tanto ci servono. Quindi a questo punto, per non abbassare la competitività della rosa, qualcosa in questa direzione dovrà essere per forza fatta. Ricordiamoci sempre che la Buve sta comprando chiunque ed il Napoli ha preso Conte che pare abbia il dente più avvelenato del solito :D

    "Mi piace"

  50. Secondo me Zanotti potrebbe potenzialmente starci, un problema potrebbe essere l’altezza, in quanto credo sia sulla falsa riga di Dimarco e non credo possano mai giocare insieme.

    "Mi piace"

  51. Mattia Zanotti secondo transfermarkt è alto 1,75, ma io penso che sia un paio di cm in meno: quasi sempre i giocatori non altissimi (o chi cura i loro interessi) comunica ai siti specializzati qualche cm in più.Però il giocatore ha molta forza nelle gambe, è in grado di cambiare velocità più volte nella stessa progressione. in questo ricorda un po’ il quasi omonimo Zanetti. In piccolo ovviamente. penso che potrebbe anche starci come elemento aggiunto, cioè come terzo interista. Giocando quanto, non saprei

    "Mi piace"

  52. Personalmente Zanotti nelle partite che ho visto, quasi sempre in Nazionale U21, non mi ha mai impressionato, nè in difesa, nè in attacco. Pero’ e’ anche vero che non e’ mai facile giudicare un giocatore dalle sue prestazioni in Nazionale …
    Mi affido quindi a chi sicuramente ha più “occhio” di me e se verra’ tenuto, spero possa fare bene.
    Gli Europei stanno entrando nella fase calda del torneo. Per ora, a parte la Spagna, non ho visto squadre giocare “grande calcio” o giocatori in particolare spolvero (a parte appunto qualche spagnolo). Lo stesso Mbappè, per ora, niente di che. C.Ronaldo e’ stato un grandissimo giocatore (non come il Fenomeno chiaramente), ma ora francamente mi spiace vedere la sua frustrazione nel rendersi conto che non riesci più ad essere quello che faceva la differenza e nel non riuscire ad accettarlo (infatti vuole cmq battere sempre lui le punizioni, i rigori, etc).

    "Mi piace"

  53. Becca, penso che tu abbia ragione, nel senso che per me Zanotti al momento non. può rientrare nel gruppo dei ‘titolari’ secondo lo schema espresso da Marotta e Ausilio: 3 portieri + 20 giocatori di movimento (due per ruolo) . Forse essendo di scuola Inter potrebbe restare come 24esimo

    "Mi piace"

  54. scusate una domanda per chi è addentro alle questioni finanziarie calcistiche…..ma la Juventus non aveva stipulato con la UEFA un settlement agreement proprio come del resto a più riprese ha e aveva fatto pure l’Inter? Da quel che leggo già adesso ha un deficit irrecuperabile se si considerano i tre anni canonici e i limiti imposti….eppure malgrado questo vedo che sul mercato opera tranquillamente, senza remore e andando a prendere quello che serve…e pagando quello che deve…Di Gregorio, Luiz, Thuram e ora si parla di Sancho e Koopmeiners….capisco che alle spalle abbia Exor, ma i patti erano chiari e inequivocabili……mi sono perso qualcosa?

    "Mi piace"

  55. La juve fa sempre quello che vuole.

    Vado un a decina di giorni in vacanza. ci sentiamo al ritorno

    Buona estate a tutti

    "Mi piace"

  56. la juve fa aumenti di capitale senza limiti e compra senza limiti appena decide di farlo. Adesso ha anche uno dei 3-4 ds migliori al mondo, di quelli che tra allenatori e calciatori non ha praticamente sbagliato mai. Adesso è veramente dura per le altre stare dietro, inoltre ha speso in modo incredibile sul mercato dei migliori giovani. Ad es. Se topalovic costa ai nostri 800 mila adzic da loro (stessa età e stesso ruolo) è costato quasi 10 milioni. Così è dura competere. Tenete conto che come sotterfugi giuntoli è esattamente come moggi, non possono più sbagliare per logica campionati ma hanno la pressione di doverlo schiacciare il campionato. Anche solo l’idea di finire secondi sarebbe un clamoroso fallimento vista la forza della rosa

    "Mi piace"

  57. Sara’ sicuramente come dici Sergio, probabilmente quest’anno verra’ assegnato lo scudetto alla Juve alla prima di Campionato e gli altri giocano per aggiudicarsi i posti Champions … :-) Io aspetterei un attimo, sicuramente NON vogliono stare senza vittorie pesanti un altro anno e faranno di tutto per raggiungere questo scopo.
    Pero’, cambio di allenatore, di modulo, di giocatori chiave … Poi magari sono così “bravi” (in senso mooolto ampio) che stravincono subito, io qualche speranza che non vincano loro ce l’ho. Ecco, che si rivinca noi invece, per come e’ oggettivamente difficile ripetersi, la vedo forse anche piu’ dura, quello si.
    Ma il fratello di Thuram, che non e’ all’Europeo, e’ realmente cosi’ forte ?? Non l’ho mai visto giocare ed è vero che la Francia ha tanti bravi centrocampisti, però …
    Buona Vacanza Luciano

    "Mi piace"

  58. la pressione del tifo (i media lecchini no) è tutta sulla giuve, poco avvezzi a restare più di un anno senza vincere. Per di più non sono abituati a farlo tramite una dura competizione…..

    si k.thuram ha un potenziale da incontrista straordinario, come livello di crescita dovrebbe superare (anche se giocatori diversi) l’altro neogiuve, koopmeiners. Douglas non lo conosco, a parte che pare abbia rifiutato di tornare al city nonostante la promessa di titolarità.

    in linea di principio anche se possiedono una difesa buona è a centro campo che dovrebbe esserci il maggior divario con gli avversari. Ripetersi è difficile per tutti, comunque se thiago motta è un signor allenatore, il Milan è la squadra che sembra diretta verso un clamoroso ridimensionamento

    "Mi piace"

  59. Letto l’ultimo editoriale citato, che trovo ridicolo, comprensibile solo se chi l’ha scritto non ha mai visto una partita di settore giovanile.

    Io gli risponderei: come mai Il barcellona ha lanciato solo yamal di quella covata?

    Se ha… coraggio, li,lanci tutti undici, non un solo fenomeno che evidentemente era un fenomeno, non un buon giocatore di categoria.

    L’umico…pregio dei tecnici spagnoli è…essersene accorti, non il coraggio.

    Se io avessi un diciassettenne che in allenamento mi salta come ridere i titolari di prima squadra, penso che lo schiererei volentieri.

    Dei nostri nazionale U17 solo Camarda potrebbe trovare un po’ di spazio in serie A.

    Gli altri faticherebbero a trovare spazio in C.

    Quando uno è bravo, come Pio e Valentin Carboni, magari non all’Inter ma trova spazio anche da sotto età in b o in a. Evidentemente per quanto bravi Pio e Valentin non lo sono come Yamal, oppure non sono abbastanza precoci. Oppure in Italia…non si ha abbastanza coraggio.

    Che in parte è vero, perché ci vuole più coraggio a perdere che a vincere, se alleni la prima squadra di una big.

    Certo che vedere accostato qualunque nostro nazionale a Yamal fa sbellicare dalle risa. Forse solo Camarda (2008) se proseguirà la crescita potrebbe pensare quest’anno a un salto più importante della squadra B del Milan.

    E se ci risucirà sarà la dimostrazione del fatto che non il coraggio, manca, ma la qualità precoce

    "Mi piace"

  60. Ben ritrovati tutti.

    Mi dispiace incominciare subito con una polemica, ma del resto non posso che scrivere quello che penso e d’altra parte la polemica è un po’ il sale del calcio.

    Dunque devo dire che ho letto l’intervista di Borja e concordo con lui al 100%.

    Come sempre accade quando chi parla non dice nulla.

    Le affermazioni di Borja infetti mi sembrano dello stile: “in estate fa caldo” o la notte è tendenzialmente buia”. Come si fa a non concordare?

    Se non mi è sfuggito qualcosa, questo sono i punti cardine della sua intervista:

    -negli anni 90 anche la Spagna ha avuto dei problemi.

    Già, capita a a tutti: ci sono periodi positivi e altri meno. Altrimenti vincerebbero sempre gli stessi.

    Ci vuole cura e attenzione verso i settori giovanili

    Già, invece noi credevamo che i settori giovanili crescessero e prosperassero grazie alla trascuratezza e al disinteresse

    Con i giovani bisogna avere pazienza

    A parte che questo contrasta con l’opinione di chi li vorrebbe subito lanciati in prima squadra, anche se la stessa ha obiettivi di primo livello, contrasta anche con chi dice che a 19 anni non si può giocare in Primavera.

    In effetti però nessun 19enne bravo gioca più in Primavera e trovo insensata l’idea di spostare il limite a 20 anni.

    Però è anche vero che se non devi forgiare campioncini, che seguono altre vie, restare in Primavera fino al limite d’età può consentire a chi è in ritardo di completare la ‘costruzione’ fisico tecnico tattica, prima di affrontare il calcio dei grandi, che altrimenti li escluderebbe subito

    fondamentale è l’introduzione delle seconde squadre.

    Anche questa è un’intuizione….originale. Potendo, le grandi squadre seguirebbero questa via, sulle orme tracciate da juve Atalanta e Milan

    Ci sono, tuttavia, questioni di costi e di strutture, quindi di convenienze, da valutare.

    Per rendere competitive e dunque formative le seconde squadre nei campionati di C, si devono acquistare e stipendiare giocatori pronti (magari il 32enne Samuel Longo, tra i tanti…) che facciano da chioccia, anche perché i giocatori bravi in C non ci vanno proprio (per fare solo due esempi Pio e Valentin Carboni, un anno sotto età sono andati direttamente in B o addirittura in A. E non sono certo gli unici, magari passando per campionati esteri).

    Qualche caso (raro) di giocatori passati per le seconde squadre c’è, sicuramente.

    I giocatori con un vero potenziale, ma dallo ‘sviluppo’ più tardivo, riemergono comunque dalla C e ancora più dalla B anche se vanno in prestito o se vengono ceduti con la recompra.

    In questo caso gli esempi sono più numerosi.

    Diverso è il discorso in Spagna, dove la squadra B può disputare il torneo di serie B, anche se ultimamente, per una complessa serie di ragioni, quella che prima era quasi una regola, sta diventando una rarità (le squadre B vengono utilizzate anche come occasione di ambientamento per giovani presto destinati alla società madre, nel corso della stessa stagione agonistica)

    Insomma, personalmente sarei contento se l’Inter formasse la squadra B (anche perché…avrei più partite da vedere), ma quello che voglio sostenere è che si tratta di una questione con molte sfaccettature, che va studiata bene, non è LA bacchetta magica

    Piace a 1 persona

  61. Vittoria meritatissima, nonostante non ci siano bestioni da 1e90….se poi c’è dietro doping non lo so ma fino a che non ci sono prove vincono meritatamente.

    Tecnico federale che fa tutta trafila….sarà uguale ovunque ma io, nel mio piccolissimo, vedo differenze. Enormi. Speriamo nascano oriundi anche qui, dovrebbe bastare

    "Mi piace"

  62. Non sono oriundi ma giocatori di origine extracomunitaria, decisivi in quasi tutte le partite di questo mondiale. Con questi talenti 4-5 e gli altri comunque forti vincerebbe anche …Tardelli. Le Normand cm 187, Morata cm 189, Laporte cm 191, Unai Simon cm 190, fabian Ruiz cm 189, Rodri cm 191 e diversi altri giocatori ben sopra i 180 cm

    "Mi piace"

  63. In generale avevano parlato di questo europeo come di una sfida tra yamal e Yildiz come migliori numeri 10. Non conosco la crescita futura di entrambi ma mi pare che in questo torneo lo spagnolo abbia dimostrato maggior talento del turco senza alcun dubbio. Che ne pensate? Il distacco ci sarà sempre? Secondo me, al netto della propaganda italiana, sicuramente

    "Mi piace"

  64. Yildiz è indubbiamente un giocatore interessante. Tuttavia solo un tifoso juventino (nessuna allusione personale) poteva presentare questo europeo come una sfida tra Yamal e Yildiz

    "Mi piace"

  65. In realtà questo europeo è stato presentato come una sfida tra Yamal e… oristanio, che ha molte più presenze in A di Yildiz.

    A parte gli scherzi, a me è piaciuto molto, in prospettiva, il turco del real

    "Mi piace"

  66. In realtà il buon Ori ha forse persino migliori capacità balistiche del turco juve (peraltro buone) ma sul piano atletico e della forza cede il passo a quest’ultimo.

    In effetti Arda Guler mi sembra forse anche più pericoloso nell’uno vs uno

    "Mi piace"

  67. Tardelli tecnico non credo vincerebbe neppure a tre sette.

    Il blocco spagnolo con tanto di tecnico che li ha allenati per anni nelle giovanili è venuto fuori compatto.

    Credo, magari sbaglio, che questa cosa conti.

    In Italia, invece, il presidente federale di turno punta sul nome sa dare alla stampa: un giorno si libera Conte e fa 2 anni spot, poi tocca a Mancini che si è liberato e poi a Spalletti.

    Ottimi tecnici ma nessun disegno organico: 70 e passa giocatori convocati ogni biennio….una gran confusione

    "Mi piace"

  68. Juan Cabal, di cui si dice sia vicina un’intesa con il Verona, per me rappresenta un buon profilo: giovane, fisicato e con buone prospettive di crescita. Avrò visto 5/6 match del Verona e mi è sembrato discretamente affamato e ombattivo.

    Non dovendo (sgrat) giocare 40 partite – per quelle c’è Bastoni – credo sia un buon profilo su cui puntare rispetto ad Hermoso il cui peso annuo sul bilancio, dalle cifre che circolano, risulterebbe maggiore oggi e con decrescenti chance di rientro stante l’età.

    Che ne pensate?

    "Mi piace"

  69. Non lo conosco, non l’ho mai notato. L’unica cosa che mi sento di dire, se mai lo prendessimo … (San) Juan, fa minga ingann :-)

    Ben tornato Luciano, “ti vedo” combattivo e carico !! bene di questo abbiamo bisogno nel blog .
    Nel frattempo comunque siamo sempre qui a sfogliare la margherita per Correa … Forza Beppe

    "Mi piace"

  70. A me del bilancio frega poco, a quello ci pensano proprietà e dirigenza. Io con Hermoso al posto di Cabal sarei molto più tranquillo.

    "Mi piace"

  71. Ne scriverò nel post che sto preparando. Ma chi mi conosce potrà già intuire la mia posizione (parlo del ‘nuovo’ difensore

    "Mi piace"

  72. È la prima volta che scrivo anche se leggo sempre i vostri commenti. Volevo una vostra opinione su una mia idea che potrà magari sembrare fuori di testa.Per poter realizzare questa mia ipotesi bisogna assolutamente che il giocatore (Frattesi) sia convintissimo di questa possibilità. Se qualcuno ricorda Zambrotta all’inizio della sua carriera sia nel Como come nel Bari giocava sereno alto.Poi alla rubentus Lippi lo trasformò in esterno a tutta fascia. Non potrebbe essere così per Frattesi visto che ha corsa ,fisicità e inserimenti per la conclusione?Magari è una idea folle ma aspetto Vs commenti.Grazie

    "Mi piace"

  73. Renato: grazie per il tuo intervento. Ti dirò, personalmente anch’io ho avuto questa idea. Non come una certezza, naturalmente, ma come un’ipotesi sulla quale forse si potrebbe provare a lavorare. E’ vero che la dote migliore di Frattesi è l’inserimento senza palla e come esterno in una squadra messa a tre, rispetto al centrocampista puro spesso dovrebbe partire più lontano dalla porta avversaria. Bisognerebbe testarne anche l’attitudine alla progressione lunga e la capacità di applicarsi nella fase difensiva. E’ anche vero però che che con il gioco dell’Inter, che ha un centrocampo molto tecnico e ‘tattico’ al momento Frattesi rappresenta comunque più un elemento capace di ‘rompere’ gli equilibri in corsa che un protagonista della partita ‘giocata’ sulla base della sapienza calcistica costruttiva

    "Mi piace"

  74. Soluzione interessante ma, secondo me (e sicuramente sbaglio), risulterebbe depotenziata la sua qualità migliore: il gol da inserimento che risulterebbe inevitabilmente depotenziato dal giocare larghi.

    Anche se il gioco di Inzaghi prevede molto interscambi.

    Lo stesso tecnico lo scorso anno, in un periodo di emergenza con gli esterni negò il suo utilizzo in quella zona di campo.

    Comunque spunto interessante.

    "Mi piace"

  75. Anticipo che ho sempre un debole per i giovani provenienti dal nostro settore.

    Mi chiedo perchè Cabal sì e Pirola no ?

    A livello di costi penso siamo lì, esperienza in serie A idem (anzi fose Pirola ha più minuti giocati), come ruolo uguale, braccetto sinistro difensivo. Forse ritengono Cabal leggermente più congeniale al gioco di Inzaghi?

    "Mi piace"

  76. La mia era un ipotesi sicuramente un poco pazza ma era pensata anche per poter far fare molti più minuti di gioco. Mi rendo conto che Frattesi vicino all’area avversaria è molto pericoloso e realizzatore. Giocando a tutta fascia forse farà qualche gol in meno ma quando dovrà crostate lo farà meglio dei piedi non dolcissimi di Dumfries. Inoltre non so come farà Inzaghi a non scontentare facendolo giocare poco. Con il rischio da parte di Frattesi di perdere possibilità anche in nazionale. Per tornare a Zambrotta dopo che Lippi lo convinse a giocare a tutta fascia mi sembra che la sua carriera abbia avuto una grande crescita.Stimo molto Frattesi ma mi rendo conto che allo stato attuale non sia facile trovargli un posto fisso in questa Inter. Amala

    "Mi piace"

  77. Credo di si perché cabal sarebbe più portato as appoggiare l’azione. A Vantaggio di Pirola ci sarebbe stato il fatto di portare la rosa iscrivibile da 23 a 24 giocatori

    "Mi piace"

Lascia un commento