L’estasi e l’inquietudine

Nel giorno dei festeggiamenti più sfrenati e gioiosi, una preoccupazione forte e fondata agita i cuori nerazzurri. Difficilmente Steven Zhang (la proprietà più vincente della storia dell'Inter dopo la famiglia Moratti) riuscirà a trovare una soluzione che gli consenta di restare al timone: questo significa che siamo davanti alla chiusura di un ciclo e all'apertura di una nuova fase, ricca di prospettive e di incognite. Parlare di un salto nel buio non è purtroppo sbagliato e questo genera inevitabilmente una profonda inquietudine. Siamo al top o quasi e migliorare appare a questo punto impossibile, mentre il rischio di un ridimensionamento di ambizioni e di successi è invece reale. E possiamo già considerare che la stampa stia già manifestando una certa soddisfazione e un malcelato senso di rivalsa possibile dopo avere masticato amaro in questi ultimi anni. Le incognite sono tante, il mondo del calcio italiano è ricco di insidie che conosciamo bene, in attesa di chiarezza ed i nuove indicazioni non sappiamo che cosa succederà per quello che riguarda le operazioni di mercato e i rinnovi più costosi... Come tifosi quello che possiamo e dobbiamo fare è stringerci comunque attorno alla squadra (anche per questa ragione troverete nel post un'ampia sezione dedicata alle giovanili con i report delle gare di Under 19, Under 18, Under 16 e Under 15...) e "chiedere" prima di tutto la garanzia che la nuova proprietà (se ci sarà) rispetti la rettitudine morale che caratterizza storicamente la nostra società. La seconda è che si mantenga almeno l'attuale competitività e il fascino crescente che i nostri colori incontrano in ogni parte del mondo. Chiaramente la speranza è che si possa in qualche modo comporre un disegno unico, accettato e condiviso tra tutti, proprietà, gruppo dirigente, settore tecnico e giocatori, una fiducia e una stima reciproca che sono stati il tratto dominante e la vera forza dell'Inter in questa fase storica. Forza Inter!

Uno scudo alle spalle già ad aprile, ma un futuro tutto da scrivere

Ancora non sono terminati i festeggiamenti, ma è già tempo di guardare al futuro. I tifosi sognano rinforzi per mantenere il primato conquistato in Italia e magari accrescere la considerazione internazionale acquisita negli ultimi anni, dopo molti sforzi, anche finanziari, dimostratisi vani prima delle ultime stagioni. I dirigenti, la nostra maggiore speranza di successo (la considerazione per l'operato, a livello tecnico come negli altri settori, è quasi universalmente elevatissima), sono per fortuna già all'opera concretamente per preparare il futuro (nb. Come noto, sono già stati acquistati Taremi e Zielinski). I tre punti di partenza sono: 1. La qualità della rosa costruita negli ultimi anni; 2. La bravura di colui che questa rosa ha dimostrato di saper gestire al meglio (Simone Inzaghi); 3. L'abilità e la competenza dimostrata ripetutamente dal gruppo dirigente e dall'allenatore. Dall'altra parte dobbiamo essere consapevoli del fatto che questa squadra è molto forte, ma non vale il distacco che ha inflitto a tutte le rivali in campionato: la differenza è molto meno netta e il rischio di un ribaltamento di posizioni è assolutamente reale. Qui i due punti principali di riflessione riguardano: 1. Il numero di partite e la intensità e completezza di formazione che esse richiedono; 2. Le altre hanno imparato a conoscere il nostro gioco e a cercarne le contromisure (dove per aspirare a vincere il "titulo" tanto noi quest'anno, quanto il Napoli di Spalletti lo scorso anno, abbiamo dimostrato che bisogna affiancare alla saldezza difensiva, il fatto di avere nelle proprie corde la capacità di praticare un grande gioco offensivo), mentre Roma, Napoli, Milan e Juventus avranno probabilmente una guida e uno stile di gioco completamente diversi. Sarà quindi necessario lavorare per superare quei limiti e quelle difficoltà che abbiamo considerato anche quest'anno (ad esempio le difficoltà contro le difese fitte), ma soprattutto, passando per un'analisi della composizione della rosa, attrezzarsi per fare bene ovunque con degli acquisti azzeccati e che si rivelino da subito fortissimi. Ideale sarebbe infatti avere cinque attaccanti, sette centrocampisti, cinque esterni e sei/sette difensori. Che significa che, con tre portieri, sia necessaria una rosa di ventisei o ventisette giocatori (di cui quattro dovrebbero essere di scuola Inter). Davanti abbiamo una stagione in cui dovremo affrontare n. 68 partite possibili (oltre a quelle delle nazionali...). Senza considerare le competizioni africane e sudamericane, molti nostri giocatori saranno impegnati sino al 17 luglio per la Coppa Europea per Nazionali. Poi chiuderanno nell'agosto dell'anno dopo con il Mondiale per Club. Ininterrottamente. Costruire una rosa ampia e qualitativa sarà indispensabile e imporrà un turn over autentico, cioè senza punti fissi.