Io mi accontento di vincere: RB Salzburg – Inter 0-1

Foto: il mister Simone Inzaghi, tra Alexis Sanchez e Calhanoglu, esulta dopo la vittoria in Champions in casa del Red Bull Salisburgo.

Soffrendo, arrivando agli ottavi con due partite d’anticipo, garantendosi la partecipazione al Mondiale per Club e, come aggiunta, per il momento, essere primi in classifica nel nostro campionato.

A me, modestamente sembra una situazione che certo nel tempo si può benissimo capovolgere (sgraaat!) perché la stagione è solo all’inizio e gli impegni sono tantissimi, ma francamente non vedo come, in questo momento ci sia la necessità di alimentare polemiche, anziché godere di quello che i nostri stanno regalandoci.

Un amico molto garbato, Matteo Fusi, non per spirito polemico ma con un intento costruttivo, pone un problema reale sia pur interpretando in modo forse un po’ forzato una frase di Inzaghi: “I calciatori del Salisburgo sono giovanissimi e corrono moltissimo…”.

Che loro fossero giovani è innegabile.

Che  corressero moltissimo (nel primo tempo), altrettanto.

Dirò di più: non è la prima volta che ci troviamo a soffrire di fronte a una squadra che, almeno per un certo periodo di partita, ha un dinamismo che le consente di pressare alta, obbligandoci a ‘contenere’ e ad avere difficoltà nell’uscire.

E’ successo anche nel campionato italiano, checché ne dicano i detrattori (che scoprono la sua ‘pochezza’ – del campionato, intendo, salvo poi affermare che è l’unica cosa che conta –  da quando, 4 anni, l’Inter vi eccelle).

Però tutte le situazioni, nel bene e nel male, vanno giudicate sul lungo periodo e per i risultati che consentono.

Nel bene possiamo dire che sino ad ora le nostre sofferenze ci hanno portato, non solo risultati evidenti e soddisfacenti, ma anche situazioni francamente inattese: in campionato abbiamo giocato 5 volte in trasferta, con 5 vittorie e un solo gol subito; in CL abbiamo giocato 2 volte in trasferta cogliendo un pari (contro una squadra che ha vinto tutte le altre tre partite)  e una vittoria a rete inviolata.

In 4 partite di CL abbiamo subito 2 gol (da squadre ‘velocissime, europee) di cui uno ininfluente sul risultato, e ne abbiamo segnati 5.

Vuol dire che nel computo dei 90 minuti  fino ad ora non abbiamo subito così tanto la maggior giovinezza e freschezza delle altre.

Attenzione: ho scritto nel bene e nel male, perché come ogni singola partita va giudicata nella sua interezza, così anche una competizione intera va valutata alla fine.

Come le squadre che ci affrontano sul ritmo nell’arco della gara hanno un calo, così anche noi nell’arco della competizione possiamo avere un calo.

E poi si deve tener conto di tante situazioni: per esempio in campionato non abbiamo ancora affrontato in trasferta né la juve, né il Napoli, né la Lazio, né la Roma, né la Fiorentina.

E anche in CL dobbiamo ancora affrontare le più forti.

Ma le più forti complessivamente, per classe, velocità e giovinezza.

Per completezza, poiché sono state riportate le parole di un allenatore, io riporto anche quelle dell’altro.

Red Bull, l’allenatore Struber in conferenza:

L’Inter ha una calma e una maturità non paragonabili alle nostre“.

Ma a mio parere ancora una volta il discorso è male impostato: è evidente che io tra due giocatori di uguale atletismo e classe (insomma di uguale rendimento), uno di 34 anni e uno di 20, scelgo quello di 20.

Ho fatto il tifo perché arrivasse Scamacca (che conosco da bambino) e non Arnautovic e tanto meno Sanchez.

Ma poi mi sono reso conto che c’erano 30-40 milioni di motivi per cui sono stati presi Arnautovic e Sanchez. E non Scamacca o Balogun.

E a noi è riuscito un gran colpo prendendo Thuram a zero…

Bisogna rendersi conto che la situazione dell’Inter e dei Red Bull è diversissima: perché è diverso il campionato nel quale devono misurarsi, diverso il numero di partite da dentro o fuori che si giocano in una stagione, diversi gli obiettivi: il loro è di avere una buona squadra con tanti giovani da rivendere.

Il nostro è lottare ai vertici in un campionato molto più ostico (anche se… meno veloce), entrare e poi stare nel gruppo delle migliori in Europa, onorare al meglio che vuol dire arrivare sino in fondo anche le competizioni che alcuni considerano ‘minori’.

Se abbondassimo di seconde linee giovani (ma dal costo bassissimo, perché quelle brave non possiamo permettercele), non giocherebbero mai come non hanno giocato Asllani nei primi due anni, Bellanova, o i vari Fontanarosa, Fabbian.

Del resto Bisseck, nazionale U21 di Germania ha giocato solo perché erano infortunati sia Cuadrado sia Dumfries e dopo un tempo è stato sostituito da un anziano per di più fuori ruolo,  che per altro  ha giocato benissimo.

Allora il discorso, posto seriamente  diventerebbe: invece di dedicarci a formare un gruppo competitivo, dedichiamoci a lanciare come alternative ai titolari giovani da valorizzare.

Io sono contento così e sinceramente non riesco a capire: stessimo andando male, condividerei le critiche e i ‘suggerimenti’ migliorativi.

Forse però sono io che mi accontento troppo, può essere anche questo.

La partita

Per certi aspetti è stata simile a tante altre che si vedono, persino… nel nostro campionato: chi   inizia a gran ritmo con pressing  alto e asfissiante, poi cala alla distanza.

Se è riuscito a assicurarsi un vantaggio, poi deve essere capace di gestirlo.

Se non ci è riuscito, deve guardarsi dal ‘ritorno’ altrui.

Naturalmente qui la posta in palio era enorme e questo fattore ha avuto conseguenze anche sulla qualità delle giocate.

Per esempio noi abbiamo subito il loro pressing nel primo tempo e siamo usciti con  gran fatica.

Ma il loro ritmo ha portato a pochissime occasioni e anche in quei casi tutto è successo per errori  banali o ‘dormite’ dei nostri, più che per la loro bravura aggressiva e tecnica.

Le statistiche ma anche la cronaca del match smentiscono la tesi di un’Inter travolta  dalla velocità degli austriaci.

Il possesso palla è stato pari, noi abbiamo tirato in porta 17 volte contro 14 degli austriaci, e i nostri tiri nella luce della porta sono stati 6 contro i 4 loro.

Gli altri dati tutti in sostanziale equilibrio, a loro favore solo i km percorsi complessivamente: 123 contro 120,5.

Persino il dato dei dribbling riusciti è a loro favore ma solo per 17 a 16.

Oltre al gol, le grandi occasioni sono state 2-0 per noi.

Nel primo tempo, in cui abbiamo sofferto, Sommer ha compiuto due parate abbastanza facili, al 24′ su tiro di Sucic e al 29′ su punizione di Glouch.

Per noi è andato al tiro Bisseck al 33′, al 35′ Bastoni da ottima posizione ha concluso fuori di poco e al 42′. al termine di un’ottima combinazione Thuram – Sanchez, il cileno difende palla nel cuore dell’area e la serve per l’accorrente Frattesi che però calcia alto.

Nel primo tempo li abbiamo contenuti tutto sommato facendo meglio noi…

Nel secondo tempo dopo una punizione di Calha, respinta dal loro portiere, due tiri in porta degli austriaci parati da Sommer: al 58′ su Konaté e al 67′ su Dedic.

Poi è solo Inter, con il tiro di Asllani parato, la traversa di Lauti e il rigore provocato da Barella e realizzato da Lauti.

Insomma, i dati dimostrano che non siamo andati lì con il piglio dei dominatori, abbiamo anche sofferto e atteso il momento per contrattaccare, abbiamo costruito più pericoli di quanti ne abbiamo concessi, pur in una partita in cui abbiamo tenuto fuori a lungo Barella, Lauti, Di Marco, non abbiamo potuto schierare Dumfries né la sua riserva naturale Cuadrado e soprattutto non avevamo assolutamente il miglior Calhanoglu.

Non siamo andati lì a dominarli e schiacciarli, è vero, ma io, considerando il nostro percorso e i nostri impegni… mi accontento.

Le pagelle


Sommer: un paio di uscite e due parate non difficilissime sui tiri di Konaté e Dedic.

Non male per una squadra… dominata su ritmo e corsa.

6.5

Bisseck: diciamo la verità, senza due assenze contemporanee di uomini di fascia destra, non avrebbe mai giocato.

Sembra un prospetto interessante su cui lavorare perché ha fisico, tecnica più che discreta e personalità.

6

(de Vrji: è più… vecchio di Bisseck, ma per il momento è tutta un’altra cosa, pur giocando fuori ruolo.

Sicurezza sbalorditiva.

Senso della posizione e buone letture delle situazioni di gioco.

7)

Acerbi: non inizia benissimo sprecando qualche appoggio, ma poi si riprende con sicurezza e non lascia ai due attaccanti neppure un tiro a rete.

6.5

Bastoni: il capitano di giornata onora il suo riconoscimento con una buona prestazione, visto che insieme ad Acerbi non consente mai alle due punte austriache di arrivare al tiro.

La sua prova è… macchiata da un colpo di testa impreciso a due metri dalla porta avversaria, ma è arricchita dallo splendido cross sul quale  si avventa Lauti, colpendo la traversa.

6.5

Darmian: un altro vecchio sfiatato che stupisce e blocca inesorabilmente i giovani attaccanti avversari, oltre a spingere e coprire una vasta zona di campo.

Meravigliosa la diagonale con la quale impedisce a Konate la pericolosa conclusione, dall’altre parte dell’area rispetto alla sua zona di pertinenza.

7

Frattesi: forse per la giornata così così dei compagni di reparto, resta bloccato  dedicandosi soprattutto alla copertura nella quale se la cava ma non è il suo pezzo forte. Quando Sanchez gli offre una palla splendida al centro dell’area, calcia alto.

Lui è un incursore, se deve fare l’incontrista non riesce a dare il meglio delle sue notevoli qualità.

Infatti migliora con l’ingresso di Barella e Asllani.

6-


Calhanoglu: è tra gli uomini  che hanno giocato con continuità, e rispetto alle ultime partite sembra aver perso un po’ di lucidità.

Sbaglia qualche appoggio in modo molto rischioso e si fa sorprendere da Gloukh che dopo avergli strappato il pallone, per nostra fortuna vuole emulare…Recoba e calcia (male) da lontano.

5.5 (Nb. Mezzo voto in più per… gratitudine)

Asllani: è il secondo spezzone di partita che gioca molto bene entrando tra l’altro in una situazione del tutto aperta.

A me sembra abbastanza trasformato dallo scorso anno, credo che il lavoro fatto su di lui cominci a dare i suoi frutti.

Servono altre conferme ma si avvia a diventare un centrale affidabile e di valore anche a d alti livelli.

6.5

Mkhitaryan: anche lui non è in una delle sue migliori giornate e anche lui, come Calha fino ad ora ha tenuto in piedi la baracca senza pause per riprendere fiato e lucidità. Sbaglia qualche giocata semplice, per la quale non può valere l’assillo della pressione subita.

In un paio di occasioni si fa anche strappare il pallone con troppa facilità.

Si salva con l’intelligenza calcistica e il senso della posizione.

5.5 (Ps. Questa è secondo me la differenza fra un anziano campione e un giovane in ascesa ma ancora lontano dal suo possibile top: l’anziano anche quando non è al meglio dà un contributo importante)

Barella: entra deciso a dimostrare ai super critici del nostro blog che lui proprio nelle partite che contano dà il meglio, altro che storie.

E ci riesce.

Mobilità, grinta e anche tanta qualità al servizio della squadra.

Da una sua conclusione viene il rigore che ci assicura il vantaggio, poi trova il modo di servire un assist perfetto a Lauti, nel finale.

7

Carlos Augusto: una partita onesta, da semplice sufficienza. Tiene bene la posizione, lotta con successo in fase difensiva ma si fa vedere meno (o con minor pericolosità  rispetto al solito), in attacco.

6


(Dimarco:

s.v.)

Thuram: parte un po’ in sordina, troppo isolato là davanti, ma ben presto sale alla ribalta  e mostra tutte le sue enormi qualità.

Velocità e potenza sono le doti del nostro attaccante che per altro dispone pure di un ottimo piede e di una notevole visione di gioco.

Il suo contributo a questo successo è eccezionale. Vero uomo squadra, per come lotta e si sacrifica

7.5

Sanchez: alle prese con il potentissimo Pavlovic, incontra evidenti difficoltà nei confronti di forza, ma lavora con molto impegno e riesce a mettere Frattesi nelle condizioni di battere in porta a colpo sicuro.

Non è più quello di una volta, ma non puoi permetterti di trascurarlo, in ogni caso.

6


Lautaro: in poco più di 20 minuti di una partita decisiva di coppa, segna un gol, con un tiro perfetto dal dischetto, coglie in pieno una traversa e, ricevuto uno splendido assist da Barella, ‘chiude’ troppo la conclusione.

Ma soprattutto rivitalizza e rianima la squadra, insieme a Barella.

7.5

All. Inzaghi: non posso giudicare il suo lavoro, perché lo vedo in azione solo nei minuti di gara che sono i meno importanti sotto quel profilo. Posso giudicare il suo lavoro dai risultati e per ora a me sembrano straordinari. Poi ci sarà qualche critico scontento, ma pazienza, si trata di opinioni tutte interessanti.

7.5



Youth League: RB Salzburg – Inter 1-1

Solo qualche accenno, perché per motivi di famiglia ho potuto assistere unicamente al secondo tempo.

Dunque, io ho visto una bellissima Inter cresciuta in modo rilevante rispetto alla partita di andata e rispetto alle prove di inizio stagione.

A conferma del fatto che Chivu è bravissimo a lavorare per migliorare il rendimento dei singoli e del gruppo.

A Milano gli austriaci ci avevano messo in difficoltà, a Salisburgo almeno nel secondo tempo non abbiamo lasciato loro nulla, se non un tiro da fuori che Calligari ha visto tardi e pur intercettando il pallone non è riuscito a impedire che si insaccasse.

Svantaggio immeritato ma l’Inter non ci sta e ottiene ben presto il pareggio con una conclusione splendida di quello che oggi è uno dei suoi uomini migliori: Berenbruch.

Poi ancora Inter che vuole vincerla, ma spreca un’occasione irripetibile con Enoch, che controlla male un facile pallone a 5 metri dalla porta.

Ancora Enoch va in gol poco dopo ma questa volta è l’arbitro ad annullare per un fuori gioco di pochi centimetri.

Squadra schierata da Chivu con molta concretezza.

Calligaris

Aidoo (che a inizio ripresa ha sostituito Miconi, infortunato), Stante, Matjaz, Motta

Bovo (Zanchetta), Stankovic, Berenbruch

Di Maggio (Quieto), Zuberek, (Spinaccè), Sarr (Owusu)

Come si vede uno schieramento nel quale non difetta certo la qualità ma che è provvisto anche della necessaria solidità (madre del celebrato equilibrio).

In particolare i due centrali sono fortissimi fisicamente. Davanti a loro un play basso completo, come Stankovic, assistito da due mezze ali di cui una  (Bovo) più difensiva, capace di trasformare il modulo in un 4213 e una più offensiva (Bere).

Davanti due punte di peso, una più prima punta possente (Zuberek) l’altra più veloce (Sarr).

La terza punta era il talentuoso Di Maggio, capace anche di giostrare all’occorrenza da centrocampista, che poi è il suo vero ruolo.

Fondamentale per questa squadra il recupero di due giocatori di altissimo livello per la categoria, come Samo Matjaz e Jan Zuberek.

Entrambi fuori quota di un anno, ma entrambi trattenuti all’Inter perché in pratica per infortuni nelle due stagioni precedenti non hanno potuto misurarsi in categoria.

Del resto al gruppo mancavano due pilastri come Kamate e Akinsanmiro, oltre a Stabile aggregato alla prima squadra, e questo conferma come ormai si sia consolidato un mucleo consistente di elevato livello.

Nei circa 50′ che ho visto mi sono piaciuti Berenbruch, su tutti perché è un giocatore che ha passo, ritmo, copre un’ampia zona del campo, è ottimo nel controllo di palla e nella conduzione della stessa, bravo nell’uno-due e dotato di un tiro forte  e preciso.

Poi i due centrali che, come dico spesso, si completano perfettamente.

Stante è un dominatore d’area, fortissimo in marcatura e sulle palle alte.

Franci resta in copertura quando il suo partner Matjaz, in possesso di una progressione devastante, si avventura in uscita.

In questo caso si trattengono anche uno tra Stankovic (anche lui autore di una prova importante) e Bovo.

Molto bene anche Zuberek, giocatore che mi piacerebbe vedere magari in qualche amichevole, provato in prima squadra.

Di Maggio ha confermato la sua duttilità e soprattutto il fatto che pur essendo un ‘qualitativo’ non dotato di un fisico particolarmente competitivo, sa farsi valere anche contro avversari tosti.

Tutti comunque hanno giocato a livelli di piena sufficienza, persino Enoch che al rientro dopo una lunghissima assenza si è mangiato un gol clamoroso, ma ha portato lo scompiglio nella difesa avversaria.

Non credo che ce la faremo a superare il turno (sarebbe importante per la crescita dei ragazzi).

Dovremmo battere Benfica e Real Sociedad, ma sono sempre più convinto che disputeremo una stagione di ottimo livello.

Luciano Da Vite

31 pensieri riguardo “Io mi accontento di vincere: RB Salzburg – Inter 0-1

  1. NEWSVen 10 nov – 23:44
    Paparesta: “…. Inzaghi, lavoro pazzesco senza soldi” Uno dei tanti che la pensa come me

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  2. Dall’editoriale di Pizzoferrato su fcinternews:
    “…Ma non è obbligatorio vincere come insinua qualcuno che sa poco di calcio, obbligatorio è competere per vincere e finalmente da qualche stagione questo sta avvenendo dopo troppi anni post triplete di galleggiamento nelle retrovie.

    E i settantamila e passa che anche domani riempiranno San Siro, lo hanno capito. Come i milioni di interisti davanti alla Tv.”

    Standing ovation

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  3. la stessa fonte:
    “Perfetta, da parte del tecnico nerazzurro, la gestione della sfida in terra austriaca. Azzeccata la formazione e l’atteggiamento iniziale, che hanno permesso a qualche titolarissimo di tirare il fiato, perfette le sostituzioni e la tempistica di esse che hanno lanciato l’Inter a conquistare la preziosa vittoria senza pagare troppo dazio dal punto di vista psico -fisico”.

    Ecco, in questo caso, condividendo nella sostanza il discorso, sarei stato meno netto nel giudizio: avremmo scritto le stesse cose se magari per uno sfortunato rimpallo fossimo andati in svantaggio?

    Voglio dire che quando ‘giudichiamo’ un allenatore, nel bene e nel male siamo troppo condizionati dal risultato (perché non conosciamo altro circa il suo lavoro). E il risultato, nel calcio, non è mai il frutto matematico di come si prepara e si gestisce una partita. Per questo, come per l’operato dei dirigenti a mio modesto e forse sbagliato parere dovremmo essere più cauti. Che non vuol dire non esprimere opinioni per amor di discussione

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  4. da fc inter 1908
    “Un viaggio complicato (quello degli Zhang alla guida dell’Inter, ndr), dalla fase espansiva e ruggente degli esordi alle ristrettezze e al debito del presente, ma con in mezzo una crescita costante in campo. Da quando cinque anni fa ha scelto Beppe Marotta come governatore della parte sportiva, concentrando così Piero Ausilio nel ruolo di d.s., il livello della rosa è salito di anno in anno, come i risultati. La coppia di dirigenti funziona e Zhang apprezza, anche a distanza”.
    Di mio aggiungo: alla prima battuta d’arresto verrà rimesso tutto in discussione. Siamo fatti così…

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  5. Ah, checché se ne dica, per quel pochissimo che posso capire dall’esterno, io aggiungerei Antonello

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  6. C’è da dire una cosa, gli austriaci non hanno mai tirato in porta. Forse una volta si sono presentati davanti al portiere ( penso Simic ad inizio partita) ma dopo aver vinto qualcosa come 3 rimpalli di fila. I primi 45 minuti il pallino del gioco l’hanno avuto loro perchè correvano il doppio di noi. Va bene, bravi, ma quante volte sono stati seriamente pericolosi?

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  7. si, ma io non nego che abbia fatto bene, ci mancherebbe! Invito solo a non essere assertivi sulle cose che non si conoscono (in questo caso il lavoro di Inzaghi) perché poi se prendi un gol magari su un rimpallo sfortunato o l’arbitro non ti dà il rigore, magari scriveresti tutto il contrario

    (è un ‘tu’ impersonale)

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  8. Non solo nel calcio, in tutti i campi.
    Un capoazienda si giudica da risultati e se fa male va via, anche se ha fatto un grande lavoro su personale o posizionamento.
    E lo stesso vale in tutti i campi.
    Purtroppo è così.
    Se (sgrat) si finisse ancora a 16 punti dalla prima, qualche decisione andrà presa

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  9. Nel calcio non esisterebbero gli esoneri o i cambi dirigenziali.
    Una persona SCELTA (non imposta) è tale perché si crede in lei. Poi sono i risultati a guidare, perché è impensabile che il lavoro eccellente non si traduca in risultati. Se questi non arrivano allora qualcosa nel lavoro non è probabilmente ottimo.

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  10. Nel lungo periodo non c’è dubbio che i risultati siano la conseguenza, oltre che delle condizioni in cui si lavora, del lavoro svolto. Quindi a risultati positivi corrisponde un apprezzamento per il lavoro svolto.
    Ma ci sono due problemi:

    1) NEL LUNGO PERIODO: ciò significa che se a Salisburgo avessimo perso per un rimpallo o un rigore non dato, Inzaghi avrebbe lavorato nello stesso modo ma i soloni da tastiera avrebbero criticato il suo turn over, le sostituzioni, la tattica, ecc.

    2) Chi giudica la bontà o meno del lavoro dei dirigenti che ha scelto è il proprietario che conosce le condizioni, interne ed esterne, in cui hanno lavorato, e non un passante.
    Perchè ad esempio la proprietà ha considerato evidentemente positiva un’annata in cui siamo arrivati a 16 punti dalla prima, ma ci siamo comunque qualificati per la CL abbiamo vinto due prestigiosi (per loro, non per i passanti) trofei e per la prima volta dopo anni di anonimato siamo andati in finale di CL, facendo un’ottima figura e scalando posizioni nella graduatoria FiFA sino a garantirci la partecipazione al mondiale per club.

    magari se si ottenesse lo stesso risultato la proprietà sarebbe ancora contenta e confermerebbe tutti

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  11. Non discuto.
    Però i tifosi fanno i tifosi. E se si perde contro squadre meno strutturate storcono il naso. Lasciamo che i tifosi facciano i tifosi

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  12. Io sono un tifoso e sono felicissimo della scorsa stagione. C’è tifoso e tifoso

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  13. La durissima sconfitta dell’u17 nel derby (4-0 per il Milan) decreta probabilmente la fine di un’epoca: quella del nostro dominio nel settore giovanile italiano. Bisognerà ricostruire con più fondi e con criteri di gestione tipo Salisburgo.
    Tenete presente che i 2007 sono l’unica squadra su cui si è per così dire investito (nel senso che sono arrivati 4 stranieri, in Italia i sedicenni bravi costano già troppo per noi). Evidentemente anche all’estero non abbiamo soldi per prendere prime scelte. Che delusione…

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  14. Due belle vittorie per l’Under 15 contro il Como (3-0, tre gol di Gjeci) e per 3-1 contro lo stesso Como, per l’under 16 (curcio 2, Carrara)

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  15. Altri la vedono diversamente.
    Non per questo devono essere considerato necessariamente nel torto.
    Ognuno ha punti di vista differenti

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  16. Anche ieri ottima gestione del match.
    Rispetto al passato abbiamo, di nuovo, alternato momenti di pressione alta ad altri di compattamento arretrato lasciando “sfogare” l’avversario ma, di fatto, rischiando poco.
    Secondo me, come ho più volte scritto, è la soluzione che offre più chance per restare al vertice in competizioni lunghe come un campionato.
    In passato ricordo, al contrario, numerose nostre partenze a mille che non ci hanno dato vantaggi consistenti per poi boccheggiare sfilacciandoci: situazioni che abbiamo pagato a caro prezzo.
    Sono felice nel constatare come Inzaghi e la squadra sembrano aver imboccato la strada giusta.
    Certo un po’ di buona sorte non guasta ma questa è meglio andarsela a cercare anzichè aspettare arrivi lei

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  17. Anche Primavera e Under 18 non mi sembra abbiano fatto bene, brutto turno per le giovanili “meno giovani” …

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  18. Concordo in generale, mi sembra che, vs passato, gestiamo la partita.
    Continuo a non capire alcune cose, che dico con tranquillita’ perche’ quando si vince con continuita’ e piu’ facile criticare.
    Possibile che NON ricaviamo mai niente dalle (rare) punizioni fuori area, quando possiamo tirare in porta ? Eppure mi sembrerebbe che “piedini” ne abbiamo.
    Anche sui calci d’angolo e punizioni a 2, efficacia molto bassa.
    Ieri Chala (sempre tra i migliori) per 3 volte ha regalato la palla al portiere avversario.
    Bastoni mi preoccupa, lo vedo poco reattivo, molto macchinoso.
    Buona settimana

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  19. Effettivamente per la mole di calci piazzati si dovrebbe ricavare qualcosa in più.
    I gol diretti su punizione però mi sembrano, magari sbaglio, in generale (nel campionato) diminuiti: mancanza di specialisti o barriere più alte? Non lo so.
    Sui corner non abbiamo più la stazza di qualche anno fa ma qualcosa ricaviamo.
    Su questo punto contro la gobba dovremo prestare parecchia attenzione: loro ricavano tantissimo da queste situazione, di fatto segnano solo quasi così.
    Bastoni ogni tanto perde qualche palla sanguionasa nel cercare uscite pulite, come Dimarco, ma ieri mi è sembrato fisicamente a posto.
    Dumfries, invece, mi è parso affaticato: in Champions League era stato tenuto fuori non a caso.

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  20. Mai sostenuto il contrario. ovviamente se discuto non è per aver ragione ma perché sono convinto di aver ragione. ma capisco che altri lo siano per quanto concerne le loro convinzioni. Quello che non accetto è la definizione totalizzante di tifosi. Ci sono tifosi e tifosi appunto. Tu ed io, per esempio. tra l’altro sono convinto che il mestiere prevalente dei tifosi sia tifare e disinteressarsi delle questioni finanziarie. Io per esempio quando abbiamo preso Ronaldo non mi sono chiesto se costava troppo. Ho solo esultato

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  21. Il Napoli cambia tecnico.
    Si è sottovalutato il cambio di allenatore, da Spalletti a Garcia, di una squadra che senza Kim sarebbe stata già di suo costretta stravolgere il modo di giocare.
    Poi Tudor o chi per lui magari farà benissimo ma ad inzio stagione, nei pronostici, questa cosa è stata evidenziata da pochi

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  22. Visto il goal clamoroso/meraviglioso del Dima di ieri mi lancio in un’analisi spericolata sul nostro amato laterale sinistro andando a proporre paragoni con grandi interpreti del suo ruolo del passato.
    A chi assomiglia Dimarco dei grandi del passato? Tempo fa lessi un’opinione di un noto editorialista che lo paragonava a Cabrini. Premetto che non la condivido qeusta opinione.
    Quali sono le caratteristiche, i punti di forza e di eccellenza e i punti deboli e di non eccellenza?
    Punti di forza: sinistro veramente magico di altissimo livello. Calcia come pochi al mondo. Intelligenza calcistica e visione di gioco superiori. Tempi di gioco mentali rapidissimi. Questo è un aspetto che non si sottolinea mai. Guardate con quale rapidità nelle sue azioni passa dal controllo di palla al calcio o in porta o per fare l’assist. Ruba sempre il tempo al difensore che rimane sorpreso e neanche accenna l’entrata pensando che calcerà qualche decimo dis secondo dopo. E per finire buona corsa sulla fascia. Con la sua squisita tecnica e l’intelligenza calcistica di fatto diventa per noi una sorta di regista che opera sulla fascia.
    Punti di non eccellenza: non è fortissimo difensivamente nell’uno contro uno. Se isolato con un avversario forte in dribbling può andare in difficoltà. Non è fisicato e può soffrire l’attaccante prestante in area di rigore (vedi il sanguinoso goal di Arnautovic in Bologna Inter che ci è costato uno scudetto). Ha si una discreta corsa ma non eccezzionale. Non lo paragonerei ad esempio a un Maldini.
    A chi non lo accosterei mai dei suoi illustri predecessori?
    Facile. Non si può accostare a un Giacino Facchetti o a un Paolo Maldini per banali ovvie differenze fisiche.
    Però non lo accosterei nemmeno al più umano (fisicamente parlando) Cabrini. Il bell’Antonio secondo me era fisicamente più dirompente di Dimarco e soprattutto era molto più forte in marcatura. Raramente ho visto Cabrini essere messo seriamente in difficoltà dall’ala destra che si trovava a Marcare.
    E allora mi chiederete voi a chi può assomigliare?
    Io lo paragonerei a un altro grandissimo giocatore nerazzurro: Andraes Brehme.
    Brehme non era velocissimo sulla fascia ma aveva una tecnica di calcio con entrambi i piedi (non si riusciva a capire se era mancino o destro) divina. Che pochi centrocampisti della sue epoca potevano vantare. Anche lui era una sorta di regista aggiunto. Non sbagliava mai una scelta e con i piedi dipingeva traiettorie perfette sia quando tirava in porta sia quando forniva assist ai compagni (se ne avete la voglia andate a rivedervi il goal decisivo che fece all’Olanda di Gullit e van Basten ai Mondiali del 1990). Chi ha vistoBrehme sa che paragonarlo a lui per il nostro Dima è un complimento grandissimo.

    PS. Luciano che ne pensi di questa mia spericolata valutazione?

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  23. Anche io.
    Tanto che quando qualche amico di altra fede calcistica mi diceva “avete speso molto”, io non cercavo di negare ma dicevo tranquillamente “si, meglio per noi”.

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  24. anch’io, se avevo davvero speso molto. Se invece avevo chiuso il mercato in attivo da tre anni mi mettevo a ridere

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  25. Sul punto come sai ho chiuso . Le cifre postate sul costo squadra differente mi sembrano chiare e non passiibli di nterpretazione. Pi, a scanso di equivoci, sono chiaramente felice di tifare per la squadra che lo ha più alto (gobbi a parte)

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  26. CONSIDERANDO LA SOSTA PER LE NAZIONALI MI PRENDO UN PO’ DI TEMPO E CONTO DI MANDARE IL POST SU INTER FROSINONE E SULL,E GIOVANILI CHE HO VISTO DOMANI

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  27. da fcinternes, sentite Inzaghi: “Vuol dire che l’Inter è favorita per il titolo?”
    “No, le griglie non mi piacciono. Noi promettiamo ai tifosi di cercare di fare più partite possibili, come l’anno scorso. Poi ci sono tante squadre attrezzate, ci danno per favoriti per come stanno giocando. Non siamo i più ricchi perché le ultime campagne acquisti abbiamo fatto utili per 120, 30 milioni e zero nonostante la finale di Champions. Nelle difficoltà abbiamo cercato di tirare fuori il meglio, poi il presidente cerca sempre di starci vicino”.
    Inzaghi uno di noi….

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