Inter – Lazio 1-0: il dubbio

Dopo 5-1 partite ufficiali, ci sono dei numeri che ci rendono tutti felici.

In campionato 5 partite e 5 vittorie, 10 gol fatti, 1 subito.

Primato in solitudine, in classifica.

C’è il neo del pareggio casalingo con lo Slavia, ma se mi avessero proposto questi risultati prima dell’inizio, avrei firmato subito.

Magari avrei preferito scambiare una vittoria in campionato con il pari in CL, ma non si può avere tutto, anche se il mezzo inciampo nella Coppa può avere conseguenze negative.

Le cifre, nel calcio, sono importantissime, ma se sono molto parziali, possono a volte non dire tutto, nascondere verità destinate ad emergere col tempo.

Lungi da me l’idea o la volontà non dico di fare il profeta di sventure (ci mancherebbe!), ma anche solo di assumere il ruolo di chi finisce per sminuire l’entusiasmo che i risultati e in qualche misura anche il comportamento della squadra rendono ad oggi legittimo

Cerco di ragionare, sapendo che i ragionamenti possono essere giusti o sbagliati, ma non possono essere a senso unico.

In campionato abbiamo sempre vinto, e questo è tantissimo; abbiamo spesso vinto soffrendo (forse la partita risultata più facile, a posteriori, è stata quella contro il Milan).

Soprattutto in casa (fuori in realtà siamo andati solo a Cagliari, se non vogliamo considerare trasferta quella con i rossoneri): dopo la partita col Lecce, abbiamo vinto due volte per 1-0 e pareggiato con lo Slavia, recuperando il risultato con i denti nel finale.

Con la Lazio, tra l’altro, ci ha salvato un grandissimo Handanovic (che fa parte della squadra, quindi non è ‘fortuna’ ma non sempre si potrà ripetere).

Pure in passato, in una situazione diversa, lo si deve segnalare, abbiamo avuto filotti iniziali, anche prolungati, importanti che poi non hanno portato alle conclusioni positive che inizialmente sembravano ovvie e scontate.

Lo stesso mister lo ha ricordato, e ha fatto bene.

Ma il mister ha detto altre cose: paragonandoci ad altre squadre, ha giustamente sostenuto che loro hanno un impianto consolidato sul quale hanno inserito un paio di elementi per rafforzarsi (al momento si deve ritenere che sia così perché nessuna squadra di vertice compra giocatori per…indebolirsi).

Noi abbiamo sostituito, non sempre per motivi tecnici, tre giocatori di grande quotazione con tre nuovi e lo sforzo economico è andato soprattutto in funzione sostitutiva, appunto.

In più abbiamo preso altri giocatori, forse non i numeri uno che erano sul mercato, per dare consistenza alla rosa.

Questo per dire che il nostro compito è più arduo e impegnativo di quello di chi ci ha preceduti (e non di poco) nella scorsa stagione.

Di fronte a queste considerazioni, che a me sembrano indiscutibili, ce ne sono però altre più rassicuranti.

Le difficoltà le hanno avute anche le altre in questo inizio di campionato, se è vero che…

– la juve ha pareggiato in coppa (sia pure con l’Atletico) e in campionato è a 3 punti da noi;

– il Napoli ha fatto bene in coppa ma è a 6 punti da noi;

– l’Atalanta è a 5 punti da noi e in coppa ha subito un rovescio drammatico;

– Il Milan non ha la Coppa ed è ugualmente a 9 punti da noi (ricordo per inciso che lo scorso anno lo abbiamo superato nella corsa alla CL solo per una rete ottenuta in casa contro una piccola nei minuti finali dell’ultima partita);

– la Roma è a sette punti da noi e la Lazio, apparsa ieri fortissima, a otto.

Tutte queste squadre hanno faticato spesso e perso punti.

La juve meno di tutti per i motivi ormai noti.

Ma anche lei, pure quando ha vinto, ha faticato molto e contro squadre non eccelse (se si esclude la gara col Napoli).

Tutto questo per dire che davvero il calcio italiano si sta equilibrando in alto (l’Udinese vista a Milano, probabilmente non terrà quel ritmo per tutto il campionato, ma è sembrata un’ottima squadra, lo stesso Lecce dopo aver perso con noi ha infilato due vittorie in trasferte non facili come Torino e Ferrara).

Mi pare corretto affermare che al momento tutte le più accreditate incontrano difficoltà: anche noi, ma per il momento noi le abbiamo superate meglio.

Il dubbio, la domanda è dunque questa: abbiamo ottenuto, valutando pro e contro, il 100% di quanto è nelle nostre possibilità?

Perché in questo caso, non ci potrà di certo andare sempre così e ci capiterà di perdere anche partite che meritavamo di vincere o comunque partite ‘tirate’.

Le altre squadre (alcune) hanno più probabilità di vivere problemi solo contingenti, che sono destinate a superare (se poi non lo fanno tutti felici, eh) e a rimettersi in una carreggiata di marcia più consona alla loro quadratura: per noi è altrettanto vero, o quanto meno probabile?

Non sono pessimista e non sono ottimista: provo a esaminare, sapendo che sono chiacchiere da tifoso che vuole scambiare pareri con altri amici, i punti che ancora mi preoccupano, in prospettiva e quelli che invece secondo me possono vederci migliorare ulteriormente.

Questi discorsi li abbiamo fatti mille volte, sin dal termine del mercato, ma oggi sembrano esserci alcuni fatti nuovi alla luce di quanto visto in sei partite, esaminate anche nella loro progressione.

Un punto dolente, che forse prima non si sottolineava abbastanza, è che ci manca sicuramente un vice-Sensi.

Contro la Lazio si è visto bene, lui è l’unico giocatore capace di muoversi tra le linee, di creare la giocata che esce dalla routine e ci dà imprevedibilità.

Tutto questo senza che si perda in ritmo e aggressività (i paragoni proprio su questo aspetto con Vecino e Gaglia sono impietosi).

Si diceva allo stadio che quando attacchiamo difese chiuse, l’unica differenza rispetto all’approccio della scorsa stagione è… Sensi.

Si tratta di un’esagerazione, ma ha un fondo di verità.

La soluzione Politano – Lukaku non soddisfa, se è vero che il gol, frutto di un’intesa Biro-D’Ambro, è stato l’unico tiro a rete del primo tempo (oltre a una cannonata da fuori del belga).

E’ vero che si spera di recuperare a valori tecnico-agonistici elevati Sanchez e Lazaro e che Politano può far meglio di quanto espresso ieri.

Queste però sono speranze, non certezze.

Tra l’altro speranze che ci potrebbero fornire in certe occasioni la possibilità di variare ulteriormente gli schemi offensivi, passando a un 343 con due esterni offensivi o appunto a un 3421 con giocatori più portati ad esprimersi nella linea a due rispetto al Poli di ieri con Vecino in temporanea aggiunta.

Negli spogliati il mister a una domanda sul perché abbia ‘rischiato’ nel fare riposare qualche giocatore contro la Lazio (tre novità rispetto al derby: Biraghi, Politano, Vecino), ha risposto che erano rischi da prendere se non si voleva in qualche modo saltare per aria col tempo, perché ad esempio Sensi e Brozo avevano sempre giocato, sin dal pre-campionato, e lo stesso i tre centrali, tranne che per infortunio, e Lukaku.

Insomma è emerso un secondo problema: non sempre e non tutte le seconde linee danno per ora le garanzie dei titolari e soprattutto nei ruoli chiave è prevedibile quanto meno un calo di alcuni giocatori le cui malaugurate conseguenze sono al momento difficili da valutare.

D’altra parte però sono emersi rispetto al recente passato sicuramente alcuni dati positivi.

Intanto Barella, salvo conferme ha dissolto totalmente i dubbi di chi lo riteneva un acquisto sbagliato: già contro il Milan e poi contro la Lazio è sembrato un perno irrinunciabile del centro campo.

Resta il problema che il centrocampo composto da Sensi, Barella e Brozo è agile e manovriero, ma non ha il peso atletico che in alcune situazioni potrebbe essere indispensabile e che nessuno dei tre ‘sostituti’, pur essendo elementi di un certo valore, sembra in grado di sostituire i titolari senza farli rimpiangere.

Importante sembra anche la crescita del giocatore più atteso, Lukaku, che dopo qualche partita così così, nelle ultime è apparso in continuo crescendo.

Lukaku non ha, come sapevamo, un’alternativa come prima punta, nel senso che anche Lautaro per me è una prima punta, ma non ha le caratteristiche del belga e imporrebbe un cambiamento della manovra offensiva.

C’è quindi la questione del terzino sinistro.

Il mister ha detto che dopo questa partita sa di poter contare su un giocatore affidabile (Biro, ovviamente).

Sulla sua prova ho letto giudizi molto lusinghieri e ha regalato l’assist da tre punti.

Per certi aspetti (corsa, cross, fisicità) può essere una buona alternativa ad Asa, ma secondo me almeno sul piano della capacità manovriera qualcosa nel confronto si perde.

Aspettiamo sempre, naturalmente, di vedere gli auspicati miglioramenti dello stesso Lautaro (cosa nella quale io credo), di Lazaro (ho qualche dubbio in più) e soprattutto Sanchez.

Chiaro che un Sanchez al top aumenterebbe di molto le nostre capacità offensive.

Lo stesso Politano può garantire maggior verve rispetto all’ultima partita e nel contempo, con la sua corsa, un importante lavoro di sacrificio a favore della squadra, in caso di necessità.

Poi D’Ambro ha confermato di poter essere oltre che un buon terzo di difesa, anche un esterno della linea a cinque, discutibile (per alcuni) sul piano estetico, ma di grande rendimento e sostanza.

E Candreva, da utilizzare con raziocinio, è tornato ad essere un giocatore discretamente affidabile.

Insomma: ci sono motivi per credere a una conferma del nostro rendimento nel tempo e resta qualche preoccupazione di una possibile flessione, anche perché, lo ricordo, il nostro campionato è una durissima maratona capace di rovesciare qualunque situazione consolidata.

Resta il fatto che elementi positivi ed elementi di dubbio ci sono per tutti, ma noi affrontiamo queste incognite… con qualche punto più di tutti gli altri.

E non fa male, anche se non è un’assicurazione.

La partita

Inutile negare che la Lazio abbia giocato un grandissimo primo tempo, nel quale come dicevamo ci ha lasciato solo l’occasione del gol e per contro ha costretto Handa ad almeno tre interventi salvifici.

Ma non si tratta solo di questo: in realtà la loro manovra scorreva molto più fluida, il giro palla era più rapido e incisivo, anche nei pressi della nostra area riuscivano spesso a trovare il compagno libero da servire, perché i movimenti erano ben congegnati e loro possiedono numerosi giocatori di buona tecnica e con gamba, pronti a ‘buttarsi dentro’ in modo insidioso.

Noi pagavamo la giornata modesta di qualcuno e qualche errore di troppo nei disimpegni e nei passaggi decisivi, ma soprattutto loro risultavano più aggressivi, più brillanti e pronti nella ripartenza.

La nostra linea difensiva, la stessa che ha subito un gol in 5 partite, vacillava, nonostante il valore individuale dei singoli.

In effetti potevano esserci anche delle problematiche tattiche, perché a centro campo si scontava si aggiungeva la prova insufficiente di Vecino sul piano dinamico. Così evidentemente il pallino del gioco restava nelle loro mani, visto che in mezzo al campo avevano spesso la superiorità di corsa e quindi numerica.

Anche la scelta, che ormai è una costante, di giocare sempre la palla da dietro, coinvolgendo lo stesso Handa, per cercare di allungare la squadra avversaria e sorprenderla con verticalizzazioni improvvise, nel primo tempo non ha funzionato eccessivamente, ma in compenso ha fatto rischiare l’infarto a noi tifosi.

Le cose sono andate molto meglio subito in avvio di secondo tempo quando Politano si è spostato a destra, creando su quella fascia una qualche superiorità numerica, mentre Barella si muoveva sulla sinistra di Brozo e provava ad ‘entrare’ più di Vecino nel primo tempo.

Avevamo così sempre una sorta di 3 5 2, ma più aggressivo

La ‘revisione’ si è poi completata con l’ingresso di Sensi per Vecino e di Lautaro per lo spento Politano.

Certo, soprattutto Sensi ha dato qualcosa in più, però bisogna dare una qualche credibilità anche alle frasi di Inzaghi, secondo il quale, dopo il bel primo tempo (senza frutti) dei suoi, era naturale che la squadra conoscesse una flessione e, nel tentativo di recuperare il risultato, perdesse il rispetto delle giuste distanze e si esponesse maggiormente alle nostre ripartenza.

Probabilmente hanno inciso entrambe le situazioni: la flessione atletica loro insieme alla conseguente minor lucidità tattica e il miglioramento della nostra disposizione sul campo.

Il fatto è che se il primo tempo è stato di marca laziale, nella ripresa solo noi abbiamo creato occasioni da gol, mentre al loro attivo c’è un colpo di testa alto, credo di Caceido, ma su corner.

La cronaca

Ridotta alle’essenziale mi pare confermi il… bipolarismo del match.

La prima occasione è per Caicedo, che al 15’ sfrutta un’incompresione tra D’Ambro e Godin , ma viene anticipato con grande tempismo da Handa.

Al 17’ un cross alto di Lukaku, non viene sfruttato da Poli.

Al 23′ il gol di D’Ambro che si inserisce di prepotenza sul cross di Biro e insacca.

La reazione della Lazio è notevole: Correa esplode un gran tiro dal limite, ma Handa si supera deviando in angolo.

Dopo il gran tiro da fuori di Lukaku che sfiora il palo, è ancora Lazio.

Al 35′ Handa è splendido nella deviazione sul tiro ravvicinato di Correa.

E al 45’ ancora Handa nega il gol a Bastos.

Nella ripresa, al 5’ l’unica occasione vera dei laziali: con Correa che su angolo di testa, libero, manda di poco a lato.

L’Inter prende il pallino del gioco e dopo qualche buona manovra, con conclusioni rimpallate abbastanza fortunosamente dai biancazzurri, prima Barella, poi Politano, si fanno ribattere da Strakosha le conclusioni a botta sicura.

Al 60’ ancora Likaku si libera al tiro, ma Acerbi lo devia in scivolata

Al 68’ è Sensi a calciare a lato di pochissimo.

L’ultima occasione è per Godin che su cross di Sensi manda a lato di poco.

Le statistiche

Rispetto alle impressioni visive, poche variazioni significative.

Il possesso è stato a nostro favore (61 a 39) ma questo, rapportato al numero di occasioni, che si equivalgono, sembra indicare che loro hanno verticalizzato di più.

Le parate sono state per Handa 4 (di cui 3 decisive) e per Strakosha 2 (entrambe decisive). Da notare però che le tre parate decisive di Handa sono avvenute nel primo tempo, le due decisive del laziale nel secondo.

L’attaccante più insidioso sembra essere stato Correa con 5 occasioni, contro le 3 di Lukaku.

Tra i recuperatori di palloni si è segnalato Bastos (28) davanti a Godin (21). Invece visivamente avrei detto Barella.

Un altro dato interessante riguarda gli attacchi i nostri, da destra sono stati pari a quelli portati da sinistra e centralmente, sommati: 27 contro 10+17.

Ma impressionano i loro dati: 4 soli attacchi portati da destra, 9 centralmente e ben 23 da sinistra.

Brozo come sempre ha corso più di tutti, davanti a Parolo, Barella, Lazzari.

Incredibilmente (ma non troppo) la velocità media superiore l’ha fatta registrare Vecino (al quale in effetti fa difetto soprattutto il cambio di passo) davanti a Brozo, Barella e SMS.

Allo sprint invece il migliore è risultato Lazzari (34, 31) davanti a Godin (34, 14).

Infine le due squadre hanno percorso la stessa distanza complessiva, alla stessa velocità media.

Le pagelle

Handa: se nel primo tempo non ci avesse salvato (letteralmente) lui, la partita avrebbe avuto uno svolgimento completamente diverso. 8

Godin: una scurezza assoluta, sia in fase di contenimento, sia quando deve far ripartire l’azione. 7

de Vrji: quando avevo saputo in anticipo del suo approdo all’Inter, mi avevano detto che si trattava del più forte difensore del campionato. Se gioca sempre come ieri conferma che non si trattava di una boutade. 7.5

Skrinar: gioca a sinistra in una difesa a tre, mentre era abituato a giocare a destra con un centrale al fianco. Ma anche nel nuovo ruolo si conferma di partita in partita. 7

D’Ambrosio: penso che al momento il titolare del ruolo di primo di destra del centrocampo a cinque sia lui. Poi è questione di gusti: per me un incursione prepotente o un recupero ‘cattivo’ è più entusiasmante di un numero a centrocampo. 7

Vecino: come si è visto dalle statistiche, non risulta affatto lento. Però non ha il cambio di passo e non riesce a essere continuamente nel vivo del gioco sia in interdizione, sia in proiezione offensiva. 5.5

Brozo: secondo me non è al top, avrebbe bisogno di una sosta, ma è insostituibile e deve ritornare al top giocando. Anche quando non è al meglio merita sempre più della sufficienza. 7

Barella: dopo il derby si conferma giocatore di enormi qualità: corsa grinta, agonismo visione di gioco, buona attitudine a giocare la palla: deve solo essere più freddo quando va al tiro (si ricordi…del derby). 7.5

Biro: conferma di essere un giocatore di mestiere, di esperienza, con ottima corsa, un buon sinistro tanta garra e… un grande interismo. Non ha il piede di Asa, ma si difende bene su altri livelli. 6.5

Politano: non è in grande giornata e conferma che bastano due giocatori non al top perché si possa andare in sofferenza contro una squadra come la Lazio. Intendiamoci, lui il suo contributo lo dà sempre, la differenza la fa la lucidità. 6

Lukaku: finalmente il giocatore che abbiamo sperato. Non solo sponde, ma anche spizzate di testa importanti e soprattutto decise ed efficaci puntate a rete. Se cresce ancora un po’ abbiamo fatto bingo. 7

Sensi: quando entra cambia la partita. Il suo contributo è sicuramente fondamentale anche se si deve riconoscere la flessione psicofisica (e tattica) laziale. 7.5

Lautaro: è più punta di Politano e se ne avvantaggia la manovra, almeno in certe situazioni. Lascia intendere di essere sul punto di ‘esplodere’ ma gli manca ancora qualcosa. 6+

Sanchez: qualche iniziativa, ma troppo poco per una valutazione anche minima. sv

All. Conte: si prende i suoi rischi, ma sono calcolati e inevitabili. Alla fine, fino ad ora, ha avuto sempre ragione lui. 7.5

Luciano Da Vite

Foto: il grande entusiasmo del gruppo dopo la vittoria contro la Lazio. I nerazzurri hanno vinto cinque partite su cinque in campionato (fonte, sito ufficiale).

21 pensieri riguardo “Inter – Lazio 1-0: il dubbio

  1. ottima analisi Luciano che condivido.
    Un piccolo spunto: a me Biraghi è piaciuto, e a differenza tua, lo vedo più intraprendente di Asamoah che avrebbe mezzi migliori ma pecca in coraggio, spesso passa la palla indietro, attacca solo quando ha campo e si trova a ridosso dell’area
    Mi incuriosirebbe anche provare Dimarco, sono l’unico?

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  2. condivido in toto l’analisi, pacata al punto giusto, sarebbe facile lasciarci andare a facili entusiasmi ma credo che già ottenere 80 punti sarebbe un risultato di cui essere estremamente soddisfatti, concordo pienamente sul fatto che a noi manchi un sostituto di Sensi, la differenza nella gestione del gioco con il suo ingresso è risultata troppo evidente, mi piace però esaltare una cosa giustamente accennata e che io analizzo principalmente dal punto di vista della nostra proprietà cinese a mio modo di vedere sempre incredibilmente criticata anche da grandi soloni commentatori televisivi interisti per altro. a questa proprietà è stato prospettato con grandissimo coraggio in primis da Marotta (che è già stato etichettato per tutta l’estate come un incompetente visto che ha “regalato” con i prestiti gratuiti di Naingo perisic forse non gratuito e Icardi) il rischio di vedere “azzerati” investimenti milionari per la necessità superiore di segnare una via, questa proprietà, l’allenatore che non ha avuto a disposizione i tre giocatori considerati migliori della rosa precedente, ed il buon Marotta che ne ha ricevute di tutti i colori hanno rischiato e rischiano tuttora con questa mossa all-in di essere “sputtanati” al primo pareggio o al primo calo di risultati, a mio modo ci vuole in primis una grandissima capacità (secondo me ampiamente dimostrata) unita ad un gran coraggio non da poco. Se poi fosse vero che nel nuovo stadio circa 10.000 posti saranno destinati ad associazioni etc sarebbe per me un ulteriori dimostrazione che il buon Steven Zhang è un top presidente con un lato umano che non mi sarei atteso.

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  3. Sono totalmente a favore del nuovo stadio. Se vogliamo nutrire ambizioni internazionali non possiamo che essere all’avanguardia anche su questo. Se poi i posti saranno un po’ meno di quelli attuali e i biglietti costeranno un po’ di più, me ne farò per forza una ragione. L’idea di tenere un settore a disposizione del sociale è ottima, ma non serve che siano 10.000 posti, secondo me. Ne bastano un po’ meno con iinviti a rotazione

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  4. Anch’io sono favorevole al nuovo stadio. L’unica pecca che noto è la condivisione con quelli al di là del Naviglio , visto che non sappiamo che fine faranno. Non vorrei che poi ci rimangono sul gobbo debito loro. Alla presentazione di giovedì, del nuovo stadio, c’era zio fester possono trasferirsi a Monza dai loro amici di merende.

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  5. La UEFA ha premiato come miglior club professionistico a livello giovanile per il 2019 ” INTERNAZIONALE FOOTBALL CLUB MILANO “

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  6. Gianca, ne sono felice, ma con tutta la passione del tifoso, non trovi che siano stati un po’…generosi? A meno che il premio non riguardi il percorso degli ultimi anni

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  7. “La forza della difesa si attribuisce a tutta la squadra, la fase difensiva tocca 11 giocatori coinvolti. La cosa più importante è riuscire ad avere un equilibrio tra la fase difensiva e offensiva”

    Questa frase di Conte mi fa enorme piacere. non c’è allenatore che non consideri fodnamentale l’equilibrio, perché gli scopi del gioco del calcio sono due: segnare il più possibile, subire meno gol possibile.
    Solo un tifoso può pensare che il concetto di equilbrio sia negativo. Un allenatore mai.
    Lo dico senza intento polemico alcuno, ma semplicemente perché è un concetto base del calcio

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  8. Condivido completamente questa anlisi di Musmarra, su FCINTER 1908

    “I numeri di D’Ambrosio

    Sapete quanti gol pesanti ha messo a segno con l’Inter? Ben 8 dalla stagione 2015/2016 e quando intendo pesanti mi riferisco non a gol sul risultati larghi, ma gol che hanno permesso all’Inter di conquistare i tre punti. Ben 8 gol che si traducono in 24 punti, gol da Champions come quello nella sfida con la Lazio all’Olimpico che ci consentì di tornare nella massima competizione europea, per non parlare di un rigore procurato in un derby.

    Senza dimenticare gol salvati sulla linea sempre in una stracittadina milanese, senza dimenticare un altro salvataggio miracoloso lo scorso anno contro l’Empoli in quella partita da infarto che tutti hanno ancora nella testa e che consentì ai nerazzurri la permanenza nella Champions League e quei soldi che ci hanno permesso di fare mercato.

    Professionista serissimo, papà affettuosissimo, mai una polemica, mai una reazione e di fischi ne ha presi e tanti in questi anni di sofferenze. Impiegato da terzino destro, sinistro, da centrale nella difesa a 3. Difficile da superare, tattico, attento, non avrà il piede raffinato di Maicon, ma ha testa e cuore da vendere ed è sempre stato sottovalutato”

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  9. Contro la nostra primavera, la Viola ha schierato un ’97; il Napoli addirittura un ’93. Si vede che ci considerano …forti

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  10. Espo deve giocare semplice, cercare l’efficacia e non il colpo da applausi. Lo conosco bene, di testa c’è, non deve lasciarsi andare a un’evoluzione narcisistica. Stessa cosa per Agoumé. Benissimo invece, fino ad ora, Schirò

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  11. Bella partita. Ottima squadra la Primavera con prospetti di ottimo livello e di cui sentiremo parlare anche in ottica prima squadra. Complimenti ai nostri dirigenti ed un plauso al mister.

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  12. Squadra con personalità e attributi. Nelle difficoltà sta acquisendo la mentalità del mister, ed é questo il fattore più importante, più importante dell’avvio di campionato, avvio consueto per i nostri colori

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  13. Non male le partite che ho visto oggi:
    Primavera Napoli inter 0-1
    Under 17 Inter Milan 2-1
    Serie A Samp inter 1-3
    Purtroppo di questa partita non so se e ev. quando riuscirò a fare il post

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  14. Serena domenica a Voi Tutti. Bella la prova di ieri: tirata fuori in una sola partita la classe di alcuni (Sensi, Brozo e Sanchez su tutti) la forza ed il coraggio dell’intero gruppo in un momento di difficoltà. Occhio a Bastoni: con il suo inserimento a sx nelle rotazioni della difesa abbiamo anche sistemato la fascia destra che sarà appannaggio a questo punto del duo Candreva – D’Ambro anche se continuo a sperare che il mister dia una possibilità a Politano come uomo di fascia. Continuo a tenere i piedi per terra ma sei vittorie consecutive non possono essere solo figlie del caso anche se il calendario ci ha dato (forse) una mano. Gli esami sono calendarizzati in tempi brevi.

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