Sul cadavere dei leoni festeggiano i cani. Ma i cani restano cani e i leoni restano leoni: Inter – Milan 0-3

Abbiamo subito due sconfitte decisive in tre giorni, subendo quattro gol ma soprattutto non segnandone neppure uno. In queste partite erano assenti gli unici due uomini della rosa capaci di dare profondità e peso alla squadra e di far risplendere le doti del campione più fulgido, che senza assistenza deve battersi come un umile gregario, e per altro lo fa. Nel primo tempo si è vista un'Inter buonissima, ancorché priva del migliore nel ribaltare l'azione (Calhanoglu) e soprattutto dei due elementi che potevano rendere letale la transizione offensiva (Thuram e Dumfries). Subìto il primo gol nel momento in cui avevamo creato molto senza riuscire a sbloccarla, la situazione è chiaramente cambiata. Più ancora che la rete subita in chiusura di primo tempo, ha però inciso sulla situazione tattica del match, il secondo gol, subìto con un pizzico di sfortuna a inizio ripresa, quando tutto poteva essere ancora aperto. Loro hanno vinto meritatamente, per qualche distrazione difensiva nostra e per le nostre difficoltà davanti. Per giocare così come gioca l’Inter di Simone Inzaghi e avere successo, in tutte le competizioni, bisogna avere gli uomini giusti e in numero giusto. Bastano due o tre giocatori non all'altezza perché alla lunga, in una stagione massacrante, le... imperfezioni di organico ti penalizzino inesorabilmente... Adesso sarà tutto più difficile, non solo per la conclusione di questa stagione (questo è ovvio), ma anche per realizzare tutti i movimenti indispensabili nel prossimo mercato.

Un pareggio con tanti insegnamenti: Milan – Inter 1-1

Il pareggio contro il Milan è giusto, anche se noi abbiamo avuto qualche occasione in più e abbiamo per necessità dovuto condurre il primo tempo... zoppicando (per l'assenza di un costruttore in mezzo e non solo). Dopo il goal subito e l’ingresso di Mkhitaryan, Pavard e Zielinski, pareggiamo. Mkhitaryan dà alla squadra, in mezzo al campo, il palleggio e le idee che servivano, continuano a sentirsi le assenze degli esterni titolari (Dima e Dum), fondamentali per dare ampiezza al gioco e di una punta che costituisca un'alternativa a Thuram in area. Ma Pavard appoggia meglio l'azione e Zalewski se non altro ci mette estro e velocità sul breve. Per questo giochiamo meglio e per questo alla fine il pareggio ci va un po' stretto. C’è un dato rassicurante: la squadra è viva, nonostante la mole di impegni e nonostante il fatto che per gli infortuni alcuni giocatori siano costretti a un super lavoro. Bene Josep Martinez. Si confermano indispensabili Mkhitaryan e Calhanoglu (autore del goal del pareggio). Ottima la partita di Thuram. Simone Inzaghi lascia negli spogliatoi o in infermeria sette possibili titolari. La squadra patisce soprattutto l'assenza di Mkhitaryan in costruzione, degli esterni Dumfries e Dima per l'ampiezza del gioco e i sincronismi collaudati, nonché quella di Lauti (o anche Arna) che lascia Thuram troppo isolato. Ma, a parte gli infortuni, deve fare rotazioni importanti con il calendario... passato e con quello che lo aspetta. Quando entra qualche titolare in più e un esterno offensivo, la squadra cambia volto.