Comunque finisca, abbiamo una grande squadra: Union Saint-Gilloise – Inter 0-4

Abbiamo una grande squadra. Considerando gli ultimi sei anni, da quando, nell’estate del 2019, venne nominato direttore Beppe Marotta, che chiamo alla guida della squadra Antonio Conte, siamo stati una grande squadra, anche quando non abbiamo vinto. E ci sono tutte le speranze legittime per continuare ad esserlo anche quest’anno. Giochiamo quasi sempre molto bene, andiamo in fondo pressoché a tutte le competizioni, anche a quelle internazionali più importanti… Nessuna squadra italiana ci avvicina, ad oggi, come continuità di vittorie e piazzamenti ma anche come qualità del gioco espresso e come incremento di prestigio. Contro il Saint-Gilloise abbiamo disputato una grande partita, contro avversari non eccelsi tecnicamente, ma di buon livello complessivo: avevano preso una sonora scoppola contro il Newcastle, ma erano andati a vincere 3-1 in Olanda col PSV. Noi non siamo entrati in campo con l'atteggiamento giusto e questo non ci ha consentito di mantenere le distanze adeguate tra i reparti, oltre a renderci un po' rilassati nelle marcature, ma i pericoli corsi, davvero notevoli, hanno determinato la correzione, psicologica e tattica. Le distanze tra le linee sono diminuite, la squadra ha alzato il baricentro senza scoprirsi in modo avventuroso, ha cominciato a spostarsi in avanti ma restando compatta e a pressare alta, avversari sicuramente un po' meno brillanti per tecnica. A quel punto la nostra superiorità di palleggio, il movimento degli attaccanti a creare spazi e di conseguenza la possibilità di verticalizzare, ha fatto la differenza. Tra i migliori in campo, Sommer, Bastoni, Dumfries, Calhanoglu, Zieinski, Pio Esposito e soprattutto Lautaro Martinez. Se non si guardano solo i colpi di tacco e i tunnel, è in modo molto credibile candidato al pallone d’oro.