Monaco val bene… Parma: Bayern Monaco – Inter 1-2

Foto: uno scatto del mister Simone Inzaghi durante la sfida contro il Bayern. Nessun altro allenatore avrebbe portato questo gruppo (eccezionale come maturità e unità, ma è anche merito suo) a ottenere l’insieme di risultati portati a casa dopo quasi nove mesi in cui non sono mancate le traversie (fonte: Sport Mediaset).

Se Parigi val bene una messa, una vittoria a Monaco val bene un pari a Parma.

Su questo non c’è dubbio, anche se in entrambi i casi (Parma e Monaco) si tratta di un solo episodio in una storia più lunga e anche se alla fine, dal punto di vista dei successi sportivi, il pareggio di Parma dovesse costare tanto e la vittoria col Bayern non dovesse portare nessun trofeo.

Perché i tedeschi sono fortissimi e nulla è scontato, neppure per la partita di ritorno, figuriamoci poi per le successive, eventuali.

Perché a Parma abbiamo perso punti che potrebbero rivelarsi decisivi, calendario alla mano e considerando  infortuni e difficoltà di dare continuità alle prestazioni dopo 50 partite e con la rosa ridotta (a Monaco avevamo in panchina ben 4 Primavera).

Quello che è certo è che abbiamo vissuto una serata esaltante; che tutta Europa ora sa che non siamo più un outsider, ma rientriamo nel gruppo ristretto dei top team e che, con i ricambi giusti, siederemo ancora, di diritto, al tavolo dell’aristocrazia calcistica.

E un’altra cosa è certa: con la sua capacità di compattare il gruppo, con la sua intelligenza calcistica, quasi con il suo saper essere visionario, con la sua identificazione nel progetto Inter, mister Inzaghi si è guadagnato il diritto di disporre di una rosa adeguata, per numero e qualità dei componenti, a lottare alla pari sempre contro tutti e su tutti i fronti.

Lui il suo l’ha fatto. Adesso tocca alla proprietà.

Il messaggio di questa partita è inoppugnabile: basta braccini corti. A questo gruppo, inteso nella sua totalità di giocatori chiave e tecnici, è ora di dare gli strumenti per primeggiare veramente, ovunque.

I nemici dell’inter che sono tanti e spesso prezzolati, hanno colto l’occasione del pari di Parma per attaccare Inzaghi.

Sull’Inter c’è un accanimento… terapeutico, percio si vogliono somministrarle farmaci anche quando sta molto meglio degli altri.

L’Inter non ha i soldi né la volontà di comprare giornali, giornalisti e commentatori e quindi è sempre sotto attacco mediatico, anche quando gioca come nessuno in Italia e fa risultati come pochi in Europa.

A Parma abbiamo perso punti preziosi non per le sostituzioni, ma perché nel secondo tempo, sul 2-0, siamo entrati inevitabilmente in campo con un atteggiamento conservativo.

E, come ha riconosciuto Boniek, mi pare, quando entri in campo così non riesci più  a raddrizzare la tua prestazione.

Poi si poteva prendere gol o non prenderne, ma resta il fatto che non è possibile chiedere a un gruppo il top della concentrazione e dell’aggressività quando gioca 9 partite in 27 giorni e tutte possono risultare decisive.

Anche il Cagliari costituirà un avversario difficilissimo sabato: perché verrà tre giorni dopo Bayern – Inter e tre giorni prima di Inter – Bayern.

Tra il Bayern e la terza in classifica ci sono 20 punti, tra l’Inter e la terza 10 e solo perché nelle ultime l’Atalanta è crollata.

Questo semplice dato qualcosa dovrebbe dire anche a chi nega la diversità degli impegni e del logorio fisico e mentale per i rapporti di forza tra le big e le altre nei diversi campionati.

Poi bisogna riconoscere che il Bayern è fortissimo e che al momento a livello di rosa e di soluzioni offensive ha qualcosa in più di noi.

Noi cerchiamo di compensare con la volontà, la compattezza del gruppo, l’organizzazione di gioco e con un turn over ragionato, che diventa difficile praticare se ad alcune insufficienze della rosa, si aggiungono infortuni concomitanti.

Il Bayern se perde Musiala può giocare con Olise, Sané, Coman o Muller. Noi se perdiamo Lauti possiamo giocare con Taremi (anche lui infortunato) o Arna.

Il Bayern ha 26 giocatori tutti di livello, con uno solo di 20 anni, tra quelli di movimento, e tutti gli altri dai 24 ai 36.

Il Bayern ha la possibilità di acquistare e retribuire giocatori che hanno forza ritmo e intensità, ma anche classe ed esperienza.

Qui serve fare chiarezza: se hai i soldi costruisci una squadra con solo giocatori completi, cioè campioni. O campioncini.

Se non li hai devi puntare in prevalenza su ritmo e intensità (come tante squadre nostre medio piccole) o su giocatori meno devastanti fisicamente ma ricchi di classe, palleggio ed esperienza.

Non si tratta di un’ alternativa secca: ma di scegliere giocatori nei quali prevale l’uno o l’altro aspetto.

Per intenderci l’Inter ha alcuni giocatori ‘completi’: Bastoni, Barella, Calha, Miki e Lauti, pochi in cui prevale la fisicità, che non vuol dire necessariamente ritmo e intensità (come Bisseck Dumfries Thuram Acerbi) e alcuni in cui la dote maggiore è la qualità tecnica, come Dimarco, Zielinski, lo stesso de Vrij, Zalewski.

Poi ci sono alcuni che dispongono di entrambe le caratteristiche, ma non ai massimi livelli: Pavard, Darmian, Carlos , Arna.

C’è Frattesi che è un giocatore particolare, perché la sua forza non è né il fisico eccezionale, né le doti di palleggio, ma la capacità di inserimento senza palla.

E infine ci sono Asllani, Correa e Taremi.

Con una rosa così costruita l’Inter non potrà mai pensare di gareggiare per ritmo e intensità con squadre come Real, Bayern, City, Barca e credo Arsenal, che hanno giocatori completi, potendo spendere molto, e soprattutto esterni e mezze punte rapidissimi e fantasiosi.

Contro queste squadre l’Inter deve sfruttare le sue qualità: chiudere gli spazi soprattutto stando alta, finché ci riesce, uscire dal basso prendendo rischi ma sfruttando le doti di palleggio e l’intelligenza dei centrocampisti, di Bastoni e di Lauti (ieri non a caso decisivo in entrambe le reti), sfruttare la progressione di Thuram e di Dumfries, quando c’è, e gli inserimenti a sorpresa di Frattesi.

Tutti sono costretti a dare tutto, al meglio delle loro possibilità, per 90 e passa minuti, perché contro queste squadre basta un errore, un anticipo sbagliato, un ritardo in un recupero, per venir puniti, perché loro hanno alcuni giocatori  capaci di saltare secco l’uomo nell’uno contro uno: non si può consentire la parità numerica ai Musiala, ai Sané, agli Olise.

Il disegno tattico della partita è subito evidente: il Bayern pressa alto, con un ritmo forsennato con un grande giro palla per aprire la difesa dell’Inter e tener bassi i suoi esterni, grazie a Sané che sta molto largo e a Olise, che crea pericoli a ripetizione rientrando sul mancino.

Due centrocampisti si occupano dell’interdizione davanti alla difesa che accetta l’uno contro uno puntando sulla velocità e potenza di Kim per ‘tenere’ Thuram e sul fatto che Lauti è spesso costretto ad aiutare dietro, partendo quindi da molto lontano.

Kane arretra molto per far gioco e per portare fuori posizione Acerbi: così oltre ad aprirsi spazi centralmente quando l’anticipo o il contrasto di Acerbi non riesce (raramente) crea gli spazi per l’inserimento di Guerreiro, che oltre a pressare Calha in fase di non possesso, si inserisce spesso andando oltre lo stesso Kane.

Proprio Kane  ha avuto le due occasioni migliori dei bavaresi, risucchiando fuori Acerbi, approfittando del fatto che gli esterni tenevano larghi Bastoni e Pavard, così si liberava uno spazio centrale.

In entrambe le occasioni per nostra fortuna la conclusione non è stata degna della fama del bomber inglese (una volta ci ha salvato anche il palo).

Sommer ha compiuto  alcune buone parate, ma l’impressione era che senza una crescita della squadra l’impegno di tutti non potesse bastare, alla lunga.

Invece l’Inter reagiva.

Se Olise era il maggior pericolo in fase di possesso loro, non rientrava con la stessa puntualità e quindi Bastoni-Carlos hanno cominciato a prenderlo in mezzo.

Quando Bastoni spingeva verso l’interno del campo Carlos prendeva il suo posto coprendogli le spalle, altrimenti era Basto a lanciare Carlos in progressione esterna.

Da notare che Basto ha giocato una grande partita anche in fase propositiva, ma i due gol sono venuti entrambi per l’accelerazione in fascia di Carlos, che una volta ha servito direttamente l’assist per Frattesi e nella prima  occasione ha servito Thuram che di tacco ha liberato al tiro Lauti.

Proprio questa situazione, studiata evidentemente, ha messo in difficoltà la difesa tedesca: Lauti e Thuram stavano vicinissimi, verticalmente. Così il francese ‘sapeva’ di avere dietro di sé il compagno al quale lasciare l’incombenza del tiro

Per il resto la squadra aveva il compito di stare compatta, con linee molto strette, con tutti pronti al sacrificio individuale per raddoppiare dove si manifestava il pericolo, con il centro area quasi sempre ben presidiato ma anche con la capacità di uscire in palleggio stretto ed elegante, per provare a far male.

L’assenza di Dumfries a Dimarco ha sicuramente danneggiato la nostra fase di ripartenza (soprattutto perché oltre a Thuram mancava una seconda ‘punta’ da servire in profondità o con palle liberatorie, questo soprattutto nel secondo tempo, quando sotto la loro precisione e ci siamo abbassati troppo).

Dall’altra parte però la presenza di Carlos da un lato favoriva gli sganciamenti  verso l’interno di Basto, dall’altro garantiva una buona copertura allo stesso quando serviva il raddoppio su Olise.

Il grandissimo lavoro qualitativo e dinamico di Barella, nonché la qualità e la capacità di leggere le linee di passaggio di Miki completavano il mosaico, che in caso di necessità ha potuto contare anche sul supporto di un grandissimo capitano, impareggiabile nello svolgere il triplo ruolo di recuperare, pulire la palla e creare sviluppi geniali, nonché andare a concludere.

Dall’altra parte Darmian stava piuttosto basso per raddoppiare su Sané o per permettere a Pavard di accentrarsi quando Kane trascinava fuori Acerbi.

E un superbo Calha, oltre a fare da frangiflutti, dettava magistralmente ritmo e tempi di gioco.

A mio parere nelle condizioni cui era, sottoposta a una prevedibile grande aggressione condotta con ottime qualità e disponendo  pochissime alternative da giocarsi per far respirare i titolari iniziali,  la squadra con il suo mister ha compiuto un autentico capolavoro, fondendo intelligenza tattica, spirito di corpo e tecnica individuale per riuscire a dare il meglio.

Sarebbe sciocco illudersi di aver fatto il più.

Il ritorno sarà un’altra prova terribile che potremo superare se ancora una volta tutti riusciranno a dare il 100%, se non sbaglieremo nulla tatticamente e se saremo anche assistiti da quel po’ di fortuna che è necessario quando affronti per superarla una rivale che obiettivamente ha qualcosa in più rispetto a te.

E purtroppo queste due partite, risucchiando enormi quantità di energie fisiche e mentali, anche in assenza di alcuni importanti ‘pezzi’ della rosa, rischieranno di incidere ancora sulle prestazioni in campionato.

Perché aprile non è novembre e il peso di una stagione condotta sempre a mille all’ora, in tutte le competizioni, si fa sentire inevitabilmente in modo diverso.

Per il resto è chiaro che abbiamo solo vinto il primo tempo di un confronto obiettivamente molto difficile e del resto lo stesso Kompany è stato chiaro sulle loro… intenzioni.

Addirittura ha ‘mourinheggiato’ per provocare l’orgoglio reattivo dei suoi giocatori, sottolineando il presunto eccesso di festeggiamento da parte interista dopo il match.

Personalmente sono convinto che dal punto di vista tattico il ritorno sarà effettivamente ancora più complicata e ne verremo a capo solo se non sbaglieremo nulla, ma proprio nulla.

E’ anche vero, però che è sempre meglio iniziare il secondo tempo con un gol di vantaggio, piuttosto che…in svantaggio.

Dati statistici

Come sempre per le partite internazionali disponiamo di elementi ridotti rispetto alle gare del nostro campionato.

Qualcosa comunque si riesce a ricavarne.

Anzitutto il discorso dei tiri verso la porta che sono stati ben 20 per loro contro 10 dei nostri.

A questo dato si contrappone quello dei tiri nello specchio (7 a 4 per loro) ma soprattutto.. quello dei tiri finiti in porta, i nostri sono stati… il doppio dei loro.

Scherzi a parte  a me sembra che i dati evidenzino quello che già si era visto.

Il Bayern ha fatto la partita, è stato molto più pericoloso e noi abbiamo avuto anche un briciolo di fortuna, sempre necessario e sempre… da meritarsi.

Noi siamo stati bravi a sfruttare quasi tutto (in realtà c’è stata almeno un’altra grande occasione a inizio partita quando Lauti è scivolato al momento del tiro), mentre i due errori, per esempio, di Kane, non sono certo abituali, per lui.

Anche il dato delle big chance sbagliate (4 a 0 per loro) sembrerebbe andare in questa direzione.

Per il resto, il possesso palla è stato loro (58 a 42, dato neppure troppo netto in considerazione  della situazione ambientale e della superiuorità atletica dei bavaresi).

Netto predominio anche nei passaggi riusciti (586, 90% contro i nostri 408, 65%).

Ovviamente anche i calci d’angolo sono stati a loro favore, mentre noi abbiamo preso più cartellini gialli.

Ma il dato che ci deve preoccupare in vista del ritorno è quello degli xG: ben 2,30 per loro contro 0,78 per noi.

Di norma questo differenziale dovrebbe portare a un risultato di 3-1 (per loro).

Anche da questo si arguirebbe che la differenza, alla fine, l’hanno fatta i tiratori, con la precisione dei nostri e gli inconsueti errori dei loro.

A margine della partita però mi piace ricordare qualche altro dato statistico che riflette plasticamente il valore della nostra impresa:

  • Il Bayern non perdeva in casa, in CL, dal 7 aprile 2021 (2-3 contro il PSG);
  • L’ultima italiana a battere il Bayern in casa sua è stata… l’Inter (2-3 negli ottavi della CL 2010-11). Da allora, sette sconfitte di fila per le squadre italiane;
  • Il vituperato (da alcuni incompetenti) Lauti con questo gol ha segnato sette reti in questa CL. Prima di lui ci era riuscito Eto’o nel 2010/2011.

Quindi in ogni caso una prestazione a livello di squadra e di individui non proprio abituale per il nostro calcio.

Pagelle

Sommer:

tiene in partita l’Inter nei momenti difficili con ottimi interventi su Guerreiro, Olise e su  Kane, nel finale.  Sempre sicuro nelle uscite alte.

Incolpevole sul gol di Muller.

7.5

Pavard:

partita di grande spessore. Impegnato soprattutto in fase difensiva, per bloccare il pericoloso Sané e raddoppiare centralmente su Kane. Un grave errore iniziale, poi sempre impeccabile.

6.5

Acerbi:

Kane non è un centravanti di posizione contro il quale lottare a chi è più duro. L’inglese svaria e lo chiama fuori. Dopo qualche incertezza gli prende la misure e lo chiude inesorabilmente.

7

Bastoni:

una prestazione impeccabile sia in marcatura, sia soprattuto quando si assume il compito di rovesciare il gioco, entrando dentro il campo a fare una sorta di secondo play.  L’unica macchia il ritardo sul gol di Muller. Ma la sua prova resta sontuosa.

7

Darmian:

prova di grande maturità. Conoscendo i propri limiti dinamici, gioca di posizione frenando le iniziative della coppia Sané, Stanisic aiutando in modo decisivo Pavard.

6.5

(Dall’80’ Bisseck:

s.v.)

Barella:

giocatore spettacoloso, la miglior mezzala d’Europa. Corre come un matto, aiuta tutti, si esibisce in numeri di altissima scuola come assist, colpi di tacco funzionali e non fini a se stessi.

Sempre lucidissimo.

8

Calhanoglu:

gli avversari vanno a mille e sbucano da tutte le parti. Lui è indaffaratissimo a proteggere la zona centrale e quando imposta viene marcato a uomo da Guerreiro.

Quando cresce lui, l’Inter si ritrova.

7

Mkhitaryan:

con Bastoni e Carlos cerca di bloccare le iniziative di Goretzka, Laimer e sopratto Olise, che attaccano in quella zona. Legge sempre bene le situazioni, blocca le linee di passaggio e si propone, con la sua classe  per le ‘uscite’ della squadra in palleggio.

7

(Dal 30′ Frattesi:

un gol in casa del Bayern in un quarto d’ora di partita, tra l’altro in un momento in cui la squadra subiva. Che si vuole di più? Resta un incursore senza palla formidabile più che un costruttore di gioco. Ma avercene…

7)

Carlos:

deve affrontare l’uomo potenzialmente più pericoloso. Non si limita a renderlo inoffensivo, ma percorre la fascia con grande vigore, sfiora un gol tirando sull’esterno della rete, supporta i compagni con generosità e entra in modo determinante nelle azioni dei due gol.

La miglior partita da quando è con noi.

8

Thuram:

per una volta non vince alla grande il confronto fisico con il suo marcatore, il possente Kim. Allora si dedica alla… qualità giocando da uomo assist. Splendido il tacco che propizia il gol di lauti e in altre due occasioni lo libera al tiro attuando schemi evidentemente provati. C’erano dubbi sulla sua condizione, ma ha risposto alla grande

7

Lautaro:

non ci sono più parole per elogiare questo giocatore che ha tutte le qualità che fanno impazzire compagni, tifosi e avversari. Uomo squadra per l’esempio che dà, uomo ovunque. Bravissimo nel pulire le palle in uscita e trasformarle in suggerimenti eccellenti. Sul gol compie una vera magia, infilando l’angolo opposto con un tocco preciso di collo esterno.

8.5

(Zalewski:

entra per giocare i minuti di recupero.

s.v.)

All. Inzaghi:

conferma di essere un grandissimo mister, capace di sfruttare al massimo i campioni che ha in organico e di far rendere tutti (o quasi) al massimo delle loro possibilità

Sono convinto che nessun altro allenatore avrebbe portato questo gruppo (eccezionale come maturità e unità, ma è anche merito suo) a ottenere l’insieme di risultati portati a casa dopo quasi nove mesi in cui non sono mancate le traversie.

8.5

Luciano Da Vite

17 pensieri riguardo “Monaco val bene… Parma: Bayern Monaco – Inter 1-2

  1. Lucaino, 100% concorde anche, purtroppo, sulle probabili difficoltà in campionato derivanti da questo tour de force.

    Ma per una volta chi se ne frega: speriamo che l’entusiasmo aiuti laddove i muscoli e il fiato fanno fatica.

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  2. bene la vittoria oggi. Purtroppo entriamo sempre male di testa nel secondo tempo.
    Se a centrocampo giocano solo Barella e Chala (Frattesi non sa fare minimamente il gioco di questi due, ne’ tanto meno di Mkhitaryan) e camminano, non teniamo piu’ un pallone, la squadra avversaria alza decisamente il baricentro, la ns difesa si trova scoperta e prima o poi il goal arriva. Correa, ma soprattutto Thuram, entrati male, francamente.
    Speriamo di recuperare energie, perche sicuramente il Bayer verra’ a Milano sapendo che fisicamente siamo messi male e sotto pressione facciamo tanta fatica a non commettere errori. Va beh, una cosa per volta, godiamoci la meritata vittoria di oggi.
    Buona Domenica a tutto il blog.

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  3. https://m.fcinternews.it/copertina/in-francia-e-tiro-al-bersaglio-contro-luis-henrique-regressione-preoccupante-il-marsiglia-accetti-di-venderlo-979867

    Tra questo articolo e i vostri commenti mi sembra un Dalbert 2…..

    Chiedo a Fabio Frigiola, che spero legga ancora, se ha qualche commento sul giocatore. Ricordo bene alcune sue ‘dritte’ spettacolari su Dalbert (purtroppo per noi vere), Lobotka e Sbolozaj (quando avevano prezzi umani).

    Ogni tanto anche appassionati non professionisti ci vedono bene

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  4. Post Inviato.

    Boh, se è per questo anche mio nipotino di 12 anni mi aveva parlato benissimo di Castro e Paz, prima che venissero in Italia.

    Io continuo a fidarmi più di marotta che di mio nipote, che è bravissimo e spesso l’azzecca (anche se a lui piace topalovic…)

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  5. Marotta purtroppo non fa più scouting: non è ds da una vita.

    Ma credo e penso un Dalbert 2 non lo avallera’ ai costi di cui si legge.

    Poi magari il giocatore è forte: solo che vedendo questo articolo e i giudizi di alcuni amici del blog un po mi preoccupo

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  6. Anch’io mi fido di Marotta e spero non prenda mai gente come Luis Henrique, Lucca, Lucumì, ecc…

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  7. L. H. non lo conosco, so che ha fatto sette gol e due assist che per un esterno non sono pochi.

    Su Lucca il problema è sempre quello: se non puoi prendere Castro, David o un altro di quel valore (e quel costo) devi andare sulla… ventiduesima tua scelta. Poi ti dicono che non sai scegliere.

    Prendendo castro, paz e un centrale di prima scelta resti ai vertici per molti anni e in futuro dovrai fare solo operazioni di contorno (programmare ad esempio il rientro di Pio e di Ale)

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  8. Il problema è sempre quello si: se aspettiamo che Castro o chi per lui esploda qui in Italia, il prezzo diviene molto alto ed operazione molto difficile. Poi può essere fatta ma sinceramente il grosso del budget lo userei per inserire dei titolari in ruoli che dovessero risultare scoperti per cessioni/invecchiamento titolari.

    Io torno a dire che qualche “rischio” – così si dice per un giovane – vada preso. Castro punta di completamento quando si hanno già in rosa Toro, Tikus, Arna e Correa (gente esperta) si poteva fare.

    Poi se va male lo si piazza stante età e stipendio abbordabile. Credo questa logica verrà applicata maggiormente da qui in avanti.

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  9. Io invece spero che si segua una logica di prendere giovani sicuri (relativamente a quanto si può essere sicuri nel calcio,

    Le giovani scommesse che costano poco le lascerei gentilmente a squadre che non hanno ambizioni di vertice, per cui se sbagliano pazienza, se azzeccano il colpo ci campano due tre anni.

    I giovani che costano poco li prenderei dagli aliievi alla Primavera, per vedere se crescono bene

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  10. Potendo anche io.

    Ma se per i noti e più volte spiegati limiti l’alternativa è spesa moderata per un giovane/parametro zero di un 33enne, per come siamo messi noi (titolari definiti e ….maturtià elevata) non avrei dibbu su che strada battere.

    Se spend 15/20/25 mn per un giocatore di 22/24 anni non credo si possa parlare di salto nel buio: certo, devi poter contare su uno scouting valido ma….questa cosa serve sempre

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  11. Io pretendo una proprietà che se c’è da fare uno sforzo, piccolo in rapporto al valore dell’Inter, per aumentarne appunto il valore tecnico e quindi finanziario, lo fa.

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  12. Anche io.

    Ma se ciò non è possibile – per via di regole o tirchieria proprietà (francamente poco mi importa) – cosa facciamo? Aggiungiamo ad Arna e Taremi un altro 35enne o proviamo un’altra strada?

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