Uno scudo alle spalle già ad aprile, ma un futuro tutto da scrivere

Foto: Albert Gudmunsson. L’attaccante islandese del Genoa è uno degli obiettivi di mercato per la prossima stagione.

Ancora non sono terminati i festeggiamenti (l’ultima partita casalinga, contro la Lazio, sarà quella della festa finale) ma già il tifoso nerazzurro guarda al futuro e sogna rinforzi per mantenere il primato conquistato in Italia e magari accrescere la considerazione internazionale acquisita negli ultimi anni, dopo molti sforzi, anche finanziari, dimostratisi vani prima delle ultime stagioni.

E soprattutto, accanto ai lavori… onirici dei tifosi, per fortuna sono all’opera concretamente i dirigenti preposti a preparare il futuro.

Proprio i dirigenti sono la nostra maggiore speranza di successo, in una situazione che per il resto è abbastanza complicata, per i problemi personali della proprietà e per le difficoltà finanziarie oggettive, anche se in evidente riduzione.

Dopo aver operato sul mercato per due anni con la necessità di chiudere le compravendite con un forte attivo e di abbassare il monte ingaggi, quest’anno i nostri dirigenti, grazie soprattutto al fortissimo incremento delle entrate, potranno forse limitarsi a operazioni che garantiscano il saldo zero.

Che le squadre italiane non possano spendere le cifre di alcuni grandi club stranieri è un fatto, che nessuna di loro possa investire qualche decina di milioni per rafforzarsi è un’affermazione quantomeno azzardata.

Riporto i dati relativi ai saldi di mercato di alcune squadre nella scorsa stagione, pubblicati da Transfermarkt:

  • Napoli -24
  • Milan -50
  • juve -28
  • Bologna -31
  • Torino -28
  • Monza -45
  • Salernitana -23
  • Inter +58

Come è andato il campionato, lo abbiamo visto tutti.

Certo, l’Inter, avendo speso un po’ di più nell’anno di Conte, partiva da una  rosa… finanziariamente più consistente.

Oggi la considerazione per l’operato del nostro gruppo dirigente, a livello tecnico come negli altri settori operativi, è quasi universalmente elevatissima.

Ci sono ancora pochi ‘dissidenti’, sia all’interno degli interisti sia fra gli addetti ai lavori ‘neutrali’.

E hanno tutto il diritto di esprimere le loro perplessità.

Dato per scontato che nessuna persona che lavora possa essere esente da errori, trovo giusto accompagnare, in funzione di stimolo, l’indicazione degli ‘errori’ anche se solo presunti, purché accompagnata da una valutazione globale dell’operato.

Altrimenti dovremmo essere ferocemente critici anche per alcuni ‘errori’ che sicuramente avrà commesso Inzaghi nell’arco della stagione (e anche prima, per esempio ha voluto Correa e ha voluto Acerbi: in un caso ha sbagliato, nell’altro ci ha visto giusto).

Ma nell’insieme le sue scelte di mercato, o almeno quelle per le quali ha dato il placet, hanno mantenuto l’Inter ai vertici in Italia e in Europa in tutti i suoi anni nerazzurri, nonostante i dolorosi rientri finanziari.

Se non partiamo da qui, a mio parere rischiamo solo di fare del male all’Inter.

Quindi alcuni punti fermi nel preparare la nuova stagione ci sono.

1- la qualità della rosa costruita negli ultimi anni,

2- la bravura di colui che questa rosa ha dimostrato di saper gestire al meglio,

3- l’abilità e competenza dimostrata ripetutamente dal gruppo dirigente e dall’allenatore.

Il calcio appassiona perché non si esaurisce nei 90′ della gara: ai tifosi piace confrontarsi ed esprimere il proprio punto di vista su successi e sconfitte, ma soprattutto la stagione del calcio mercato suscita sogni e speranze e induce ogni appassionato a improvvisarsi direttore, come durante il campionato si improvvisava allenatore o critico calcistico.

Tutto ciò è buono e giusto, anche divertente, a mio parere, purché non si traduca in un delirio di… onniscienza, pericolo oggi molto più reale perché la diffusione dei social sembra aver annullato il concetto stesso di competenza.

Ribadito quindi che i miei ragionamenti sono semplici operazioni da tifoso e che la dirigenza e l’allenatore possono sempre sbagliare, ma è più facile che sbagli io, ecco come vedo la situazione.

Questa squadra è molto forte, ma non vale il distacco che ha inflitto a tutte le rivali in campionato.

Secondo me la differenza è molto meno netta e il rischio di un ribaltamento di posizioni è assolutamente reale.

Non succederà più:

  • che vinceremo quasi tutte le partite in trasferta: a Napoli, due volte a Roma, a Bologna, a Firenze, col Milan, ecc. ecc. Abbiamo pareggiato a Torino con la juve solo perché quella è zona franca,
  • che segneremo almeno un gol in tutte le partite, fino al conseguimento dello scudo,
  • che collezioneremo una serie impressionate di clean sheet.

Il prossimo anno, pure se dovessimo rafforzarci, faremo a mio parere diversi punti in meno.

Anche le avversarie proveranno a rafforzarsi, magari spendendo non tantissimo, ma di certo qualche decina di milioni: alcune non  riusciranno nel loro intento, altre invece faranno sicuramente  meglio.

Ci sono due ordini di riflessione in proposito, da sviluppare.

La prima riguarda il numero di partite: non è tanto la questione del numero di partite in sé, ma della intensità e completezza di formazione che esse richiedono.

E’ evidente che giocare una partita di CL contro una squadra forte è diverso dal giocarne una di Conference League e persino di EL, almeno sino alle semifinali.

Per l’impegno fisico e mentale, nonché per il diverso turn over praticabile.

Poi c’è il fatto che se sei forte hai tanti nazionali e le nazionali prosciugano e creano infortuni.

Al momento mi sembra che solo la juve possa avere impegni paragonabili ai nostri tra campionato, CL, Mondiale per club e nazionali.

Anche per questo  mi sembra probabile che, pur se tutte mantenessero le rose   di quest’anno, noi si faccia peggio e alcune altre facciano meglio.

C’è poi il fatto che le altre hanno imparato a conoscere il nostro gioco e a cercarne le contromisure, mentre Roma, Napoli, Milan e juve avranno probabilmente una guida e uno stile di gioco completamente diversi.

Del resto se tu avevi inizialmente ambizioni e arrivi molto dietro, c’è qualcosa che chiaramente non è andato e intervenire su quello è assai più facile, in teoria, che intervenire per migliorare là dove non ci sono state grosse pecche.

Una cosa secondo me il Napoli di Spalletti lo scorso anno e l’Inter di questa stagione hanno dimostrato in modo inequivocabile: oggi anche in Italia chi vuole vincere il campionato non può più affidarsi a difesa bloccata e grandi individualità davanti.

Per aspirare a vincere il titulo bisogna esser capaci di un grande gioco offensivo (bisogna averlo nelle proprie corde), senza che questo vada a discapito della saldezza difensiva.

Soprattutto in mezzo al campo e sulle fasce non basta avere possenti e/o potenti cursori ed atleti (che comunque servono ma non possono essere l’unica risorsa).

Secondo me questa nuova consapevolezza porterà a molti cambiamenti, nella guida tecnica delle squadre e quindi nella costruzione delle medesime

Napoli (Gasp?), Milan (Conceiçao?) Roma (De Rossi) e juve (T. Motta) seguiranno le indicazioni uscite dagli ultimi campionati.

La questione del tipo di gioco merita un’ulteriore riflessione, a mio parere, perché se ne son lette di ogni.

Non c’è dubbio che per uno spettatore una partita che finisce 4-4 sia più divertente di una che finisce 0-0.

Non c’è dubbio che una squadra che mira a vincere (non importa quale competizione) deve saper attaccare anche in massa: altrimenti quando incontra un avversario inferiore  questo si arrocca e le partite finiscono 0-0.

Non c’è neppure dubbio, però, a mio parere, che in molte partite che vedono contrapposte squadre forti, offensive e organizzate anche difensivamente, spesso si vince o su calci piazzati e dirette conseguenze, o su verticalizzazioni improvvise

L’Inter di Inzaghi è maestra in questo (scambio stretto, di tecnica pura, che salta la prima opposizione avversaria e poi verticalizzazione feroce, anche con cambio campo), mentre fatica di più contro difese fitte.

Il calcio ‘tattico’ è invece l’arma di chi è inferiore, perché difendere stringendo gli spazi e attaccare in spazi larghi è in teoria più agevole del contrario (avendo giocatori idonei).

Non so se i tifosi del Sassuolo sarebbero stati felici di perdere 4-3 contro l’Inter giocando orgogliosamente in spazi aperti e affrontandoci senza alcun timore.

Qualche dubbio ce l’ho.

Stabilito che se si può vincere con un calcio offensivo è molto meglio, bisogna però fare un’operazione verità: non è vero che chi gioca con difesa bloccata e ripartenza (che quasi sempre oggi è organizzata e con più uomini) non gioca per vincere.

Gioca per tentare di vincere con le armi di cui dispone. Come il Sassuolo, ma anche tante altre hanno dimostrato.

Chiusa questa parentesi, ma anche sulla base delle riflessioni sin qui sviluppate, torniamo a quelle che, da tifoso, mi sembrano essere le necessità dell’Inter.

La partita con il Sassuolo, anche se non ce n’era bisogno ha dimostrato definitivamente che la nostra rosa NON era composta da due squadre che si equivalevano.

Questo anche considerando tutte le attenuanti del caso: appagamento, festeggiamenti prolungati, differenza nelle motivazioni

Fosse stato così, saremmo andati avanti anche in CL e in Coppa Italia.

Invece le rotazioni o le mancate rotazioni hanno frenato la nostra marcia in quelle competizioni.

Alcuni giocatori sono insostituibili perché il loro livello è troppo elevato, quasi unico.

Parlo di Lauti, di Barella, di Chala, di Miki.

Poi ci sono Thuram, Dima, Bastoni, Pavard e Acerbi.

Vediamo la situazione, tenendo conto del fatto che non si può guardare solo alla qualità del giocatore in assoluto, ma anche e soprattutto alla sua possibilità di integrarsi con i compagni, di completare un mosaico.

Partiamo dalle due punte: le due punte non erano sostituibili impunemente sia perché molto brave, sia perché nella circostanza le alternative erano inadeguate.

In mezzo Chala non ha alternative… alla pari perché non esistono nel campionato italiano e scarseggiano anche altrove.

Asllani è bravino e si farà.

Ma chiediamoci questo: se devo giocare una partita decisiva, in caso di necessità lo sostituisco a Chala serenamente?

Personalmente dei timori li avrei.

Barella un sostituto ce l’ha, Frattesi.

Ma Frattesi ha caratteristiche diverse è uno che va dentro con o senza palla, non uno che organizza il gioco.

Frattesi può essere un’arma tattica innovativa (infatti si è affermato entrando quando c’era bisogno di maggior spinta, di creare… disequilibrio).

Con Frattesi in campo, Miki deve fare il secondo regista, tenere più la posizione.

Cambia qualcosa, ma è un aggiustamento che si può fare con rischio calcolato.

Miki non ha sostituto sia perché bravissimo, sia perché obiettivamente il pur meritevole, dal punto di vista umano e della tecnica pura, Klaassen non si è rivelato all’altezza.

Sulle fasce, fuori gioco Cuadrado – situazione imprevedibile, l’anno prima aveva giocato 30 partite da titolare – a destra a parer mio il titolare è Darmian: non un insostituibile in assoluto, ma un giocatore con caratteristiche diverse rispetto a Denzel.

Darmian è più difensivo, con lui in campo non avremmo mai preso il gol subito dal Sassuolo, ma Denzel garantisce più potenza e progressione nelle ripartenze.

Ci stava una coppia così assortita Cuadrado – Denzel soprattutto perché avevamo  in rosa un altro difensore, appunto Darmian, che all’occorrenza  funziona sulla fascia destra addirittura da titolare (un po’ come accade con Carlos dall’altra parte).

Ecco l’evidenza della necessità di disporre di qualche giocatore eclettico.

Sull’altra fascia, dicevo, è un po’ lo stesso discorso: non siamo di fronte a due giocatori da ‘copia e incolla’.

Dima è molto più tecnico e offensivo, Carlos ha più gamba e dà maggior affidamento in fase di contenimento, al punto che quando Bastoni è stanco può anche sostituirlo, con  risultati difensivi quasi uguali, minori capacità di ‘lancio’ ma simili capacità di progressione.

Al centro della difesa, con i tre in condizione, siamo perfetti.

Pavard è eccezionale in entrambe le fasi, come Bastoni: due braccetti ineguagliabili.

Il sostituto di Bastoni… non c’è, nel senso che lì possono giocare elementi duttili come Carlos, Darmian (non dimentichiamo che in origine come abbiamo visto  doveva essere un centrale,  visto che a destra c’erano Denzel e Cuadrado), Bisseck e a volte quando è stato necessario ci ha giocato Acerbi.

Il centrale puro è Acerbi, con de Vrij alternativa di valore assoluto, ma con caratteristiche diverse: Acerbi si fa preferire contro punte di grande fisicità, l’olandese contro punte più rapide e come organizzatore di difesa.

Il problema della difesa è che i centrali hanno i loro anni e Bisseck per ora è solo una promessa, in crescita.

Più in generale c’è poi da affrontare il teme del ruolo e dell’utilità di Buchanan, ancora da scoprire

A mio pare per affrontare le 68 partite possibili, oltre a quelle della nazionale, con squadre sempre attrezzate servono 20 giocatori di movimento (2 per ruolo) affidabili se non proprio di pari valore, oltre ad almeno 3  giocatori duttili, in grado di coprire più ruoli secondo le esigenze del momento: almeno uno per ogni reparto.

Ideale sarebbe avere 5 attaccanti, sette centrocampisti, 5 esterni e 6/7 difensori.

Con i 3 portieri saremmo a 26/27 giocatori ‘veri’ (di cui 4 dovrebbero essere di scuola Inter).

Ovviamente ad ogni competizione dovrebbero esserne iscritti solo 25, ma con il turn over avrebbero spazio tutti.

Senza considerare eventuali Coppe d’Africa e d’America, molti nostri giocatori saranno impegnati (speriamo) sino al 17 luglio nella Coppa Europa per Nazioni.

Poi chiuderanno nell’agosto dell’anno dopo con il Mondiale per Club.

Ininterrottamente.

E’ evidente che una rosa ampia e qualitativa sarà indispensabile e imporrà un turn over autentico, cioè senza punti fissi.

Crescerà il numero delle partite in cui si dovrà rischiare di più, escludendo a priori i vari Lauti, Chala, Barella ecc.

Senza una rosa ampia, di fronte a qualche infortunio, quasi inevitabile, che si prolunghi, avremo per settimane o mesi necessità di schierare ogni tre giorni il sostituto naturale.

Ecco un altro motivo per allungare la rosa a 26/27 e puntare su alcuni elementi molto duttili, in grado di coprire più ruoli e/o di svolgere più mansioni.

Prioritario sarà fare una scelta iniziale, come in fondo è stata compiuta  quest’anno: la società ha individuato lo scudo della seconda stella come obiettivo primario.

Questa scelta si è rivelata corretta perché abbiamo conseguito l’obiettivo, ne abbiamo portato a casa un altro, (Super Coppa) abbiamo fallito solo in Coppa Italia (e ci può stare) e in CL ci siamo comunque difesi bene, qualificandoci ai gironi con due turni di anticipo e uscendo agli ottavi solo ai rigori, dopo aver sprecato occasioni per il passaggio diretto.

E’ evidente però che con una diversa scelta (o meglio con una non scelta) degli obiettivi il turno lo avremmo passato.

Noi non siamo una società che, per il suo blasone, può partecipare alle grandi competizioni nazionali e internazionali per onor di firma.

Bisognerà attrezzarsi per far bene ovunque, ma magari ci potrà essere un obiettivo leggermente privilegiato: provare a rivincere lo scudo oppure provare a far benissimo anche in Europa e persino nel mondo (non necessariamente a vincere, perché purtroppo… ci sono anche gli altri e spesso hanno più mezzi di noi).

Per far bene in Europa e nel mondo, ferma restando nel suo complesso la rosa di quest’anno, saranno indispensabili arrivi di grande qualità.

Anche oltre i già… noti Taremi e Zielinski.

Il che non significa arrivi costosi, ma arrivi azzeccati che si rivelino subito fortissimi.

Voglio dire che non devo essere soddisfatto io dei nuovi arrivi (sceglierei Buongiorno, il fratellino di Thuram, Gudmunsson o Zirkzee).

Devono essere convinti dirigenti e tecnico, magari su giocatori che io conosco poco.

Per una squadra che voglia lottare in tutte le competizioni non ci sono a mio parere giocatori della Primavera da aggregare neppure come 26° o 27°, per il semplice fatto che non giocherebbero mai.

Secondo me i più pronti sono Stankovic, Akinsanmiro e Di Maggio, ma per giocare… nelle serie inferiori.

Al momento.

Se arriveranno giocatori che non mi convincono, direi che appunto non mi convincono, sperando di sbagliarmi, come è stato per esempio con Darmian e con Acerbi.

Purtroppo è stato più raro il caso dell’arrivo di un giovane, per me semi sconosciuto, che si sia imposto immediatamente.

Questa è probabilmente l’unica ‘pecca’ della dirigenza, ampiamente giustificabile con il fatto che servono subito giocatori pronti e i giovani pronti con pochissime eccezioni costano già tantissimo.

Del resto sappiamo che l’Inter era arrivata prima su Kim, su Kvara e su Leao, ma ha dovuto lasciarli perché il rapporto costo garanzie immediate era troppo sfavorevole.

Adesso, per esempio, si parla di due giovani attaccanti che seguiremmo con molto interesse: non li conosco ma le referenze sono ottime.

Tuttavia sono convinto che non arriveranno, perché l’Inter, con i suoi obiettivi ambiziosi di OGGI non può spendere quei soldi per giovani futuribili.

Per quanto, riguarda il dilemma (magari, come caschi caschi bene, o almeno credo) tra Gudmunsson e Zirkzee, dico anch’io la mia sapendo che è solo una chiacchiera da tastiera.

Secondo me non sempre è necessario scegliere il giocatore più forte in assoluto.

Può essere più importante scegliere il giocatore che serve al gruppo e al progetto di gioco

Secondo me Zirkzee è più punta punta, ha grandissima classe e mezzi fisici ma è più statico, meno propenso al gioco di movimento chiesto a tutti da Inzaghi.

Può essere la soluzione ideale se il mister ha necessità di un attaccante estroso che rompa gli schemi difensivi avversari. Ma Zirkzee avrebbe bisogno di più tempo per inserirsi e servirebbero modifiche ai meccanismi di gioco.

Gudmunsson ha probabilmente un potenziale tecnico leggermente inferiore al bolognese, ma ha più corsa, maggior ritmo, sa giocare da punta e sa partire da lontano, ha segnato 16 gol e ha al suo attivo il maggior numero di dribbling riusciti tra tutti i protagonisti del campionato.

Ecco, ripetuto che entrambi sarebbero sulla carta grandi colpi, a me piacerebbe che noi prendessimo Gudmunsson e che Zirkzee finisse… all’Arsenal o al Tottenham di turno.

Insomma via dall’Italia.

Per il resto sarebbe un gran colpo se finalmente i Bisseck  gli Asllani, i Buchanan si affermassero anche ai massimi livelli e se i ‘grandi vecchi’ replicassero il rendimento di quest’anno almeno per una stagione.

Luciano Da Vite

36 pensieri riguardo “Uno scudo alle spalle già ad aprile, ma un futuro tutto da scrivere

  1. Ausilio dice che la rosa è già pronta, che non bisogna aggiungere numericamente più nessuno e che soprattutto in attacco non ha senso avere un quinto giocatore. Che bisognerà solo capire i 2 tra correa arna sanchez che usciranno. Saranno parole di circostanza ma il ruolo più scomodo e cinico lo ha sempre lui, non un ruolo facile

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  2. Complimenti Luciano per l’eccellente disamina, direi che rispecchia in toto anche il mio parere, hai sintetizzato benissimo i molti pensieri di questo bel periodo (calcisticamente parlando).
    Per il futuro vedremo e giudicheremo. Anche io preferirei Gudmunsson, mentre, al di la’ di quello che in questo momento debba dire Ausilio, francamente spero di non vedere piu’ Sanchez, Arna e tanto meno Correa …
    L’anno prossimo sara’ sicuramente molto difficile, primo perche’ onestamente non sara’ facile fare meglio di questa stagione.
    Secondo perche’ a maggior ragione, ogni partita di campionato sara’ una battaglia, quando hai lo scudo sul petto tutti trovano una motivazione in piu’ quando ci giochi contro. Terzo, Inzaghi e la squadra ci hanno abituato bene, ci e’ venuto il palato fine e quando non vediamo il gioco scintillante proposto ad alti livelli per diverso tempo, facciamo presto a diventare insofferenti, delusi.

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  3. Boh, che strano:se mi collego con chrone mi cancella i commenti, se lo faccio con firefox, va tutto bene.

    Comunque; credo che Sergio dia una lettura semplificata dell’intervista di Ausilio che invece è molto articolata e possibilista. Evidentemente non può dire adesso chi intende cedere e rimpiazzare, né può dire che senza le 5 punte (che per altro non esclude, con un giovane nostro come quinta punta, come sostenevo io) sarebbe un problema.

    Vedremo come saranno i fatti, anche perché le variabili in campo restano molte a prtire da proprietà e questioni finanziarie.

    In ogni caso resto della mia idea: senza almeno 3 altri arrivi importanti (non necessariamente i più costosi, ma…sarebbe meglio) rischiamo di non rivincere il campionato, dove sarò tutto più difficle per le ragioni più volte chiarite; ma pure di fare figure non ottimali in CL e nei mondiali per club.

    Se non si può far altro pazienza.

    ma io ho fiducia nel…mercato creativo dei nostri dirigenti

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  4. “Questa squadra è molto forte, ma non vale il distacco che ha inflitto a tutte le rivali in campionato”.

    Sinesi plastica, su cui concordo, che la famosa rosa lunga che non ha nessuno in Italia è una gran balla dei giornalisti.

    Gran merito ad Inzaghi – su cui i dirigenti hanno visto alla grande mentre il sottoscritto ha toppato in pieno – per aver gestito i titolari e fatto segnare tanti giocatori, granzie ad un gran gioco collettivo, sopperendo ad una panchina piuttosto modesta tolti 5 giocatori.

    Il tanto bistrattato bilan, per fare un esempio, dalla panchina davanti inserisce Okafor, Jovic e Chukueze che, numeri alla mano, hanno dato un gran contributo. Inzaghi inserisce Arna, Sanchez e, Dio ce ne scampi, forse un domani Correa….

    A loro, fortunatamente, mancano i titolari perchè Giroud ha dato e Leao è tanto forte quanto testa vuota: tremo a cosa potrebbe diventare con un Conte in panchina in grado di disciplinarlo.

    Ausilio parla di rosa completa. A prescindere che debba farlo per motivi tattici, io chiedo al blog: secondo voi abbiamo rosa completa?

    Per me no e credo nemmeno per Inzaghi visto il turnover ridottissimo fatto che ha fruttato lo scudo (tanto di cappello) ma ci ha fatto arrivare con la lingua di fuori nonostante….poche partite di coppa (fuori ad ottavi di Cl e CI). Non mi riferisco al fatto che avremo i match del mondiale per club (arrivano a fine stagione) ma proprio ad una normale stagione da 45/50 partite che hanno tutti i club che partecipano alla CL.

    La rosa, per me, presenta molti buchi considerando anche che alcun ititolari viaggiano più verso i 40 che i 30.

    Ecco perchè insisto che ci siano più Bisseck e meno Cuadrado: la parentesi dei barella/Bastoni ecc. che tirano su anche gli altri prima o poi si esaurirà per cui è bene avere già in casa il Bisseck di turno, rodato ed in crescita, piuttosto che il Cuadrado o il De Vrj di turno, destinati a calare.

    In questo senso abbiamo perso un po’ di anni – già a partire da Conte – quando si è speso tanto su profili usa e getta da sostituire dopo una sola stagione. Continuare su questa strada sarebbe per me deleterio.

    Concludo con un sogno: che la gobba tenga fede al contratto con il tecnico più titolato e vincente attualmente presente in Italia. Il suo 541 granitico e l’automatica sostituzione delle punte per copririsi è la migliore garanzia per non averli trai piedi il prossimo anno.

    Ma temo resterà un desiderio non realizzato in quanto Giuntoli mi sembra tutto fuorchè fesso. Speriamo abbiano vincoli finanziari anche loro ma ci credo poco.

    Già sul bilan nutro più speranze: se è vero come molti scrivono che il budget per il tecnico è 3 milioni a stagione, possiamo sperare che il Conte di turno stia alla larga. Con tecnici modesti la fine del Napoli è dietro l’angolo

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  5. Sarà, però se mi prendessero qualche ultratrentenne del calibro di Darmian, Acerbi, Dzeko, Mikhi, magari a parametro zero, io non mi dispererei. Li preferirei a qualche giovanetto di poco costo, qualche primessa, che magari fra un paio d’anni o tre potranno diventare discreti o buoni giocatori.

    A meno che questi giovinetti non li prendano in eccedenza ai 24-25 titolari

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  6. Zanetti: “il mister ha in mente giocatori funzionali al progetto”. Per dire che le parole (di Ausilio o di zanetti, come di altri) oggi lasciano il tempo che trovano. Contano i fatti

    Braglia: “la società meglio gestita, dopo l’Inter, credo sia l’Atalanta”.

    Della serie: Braglia non è il depositario della verità, ma fa sempre piacere vedere che qualcuno dentro l’ambiente condivide le tue opinioni

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  7. Da un punto di vista tecnico-atletico, le probabilità di sbagliare giovane e vecchio sono (e sono generoso con gli ultimi) identiche. Per un Acerbi o un Micki che hanno funzionato, troviamo Arna, Sanchez, Klaasen, Cuadrado, Naingo, ecc. che hanno bucato.

    Da un punto di vista di sostenibilità economico-finanziaria, che purtroppo per i club italiani è fondamentale, non c’è partita: Biasseck o Asslani, quand’anche non si rivelassero buoni, costano meno e hanno mercato, anche presso squadre medio-piccole (che sono la maggioranza nel mondo). Gli altri finiscono con sanguinose transazioni. Senza contare ingaggi e commissioni pesantissimi che rendono il costo annuo decisamente superiore ai sopracitati.

    In ogni caso ribadisco che questo mio ragionamento lo applico all’Inter che da qualche anno a questa parte – grazie alle ingenti spese finanziate da Suning – ha un basa solida. Questa base ti consente di aggiungere personaggi che possono contribuire gradualmente, perchè il 90% dei minuti (e lo abbiamo visto) li fanno gli stessi. Diverso sarebbe il discorso qualora ci trovassimo a dover ricostruire da zero. In questo caso ovviamente il mix esperienza gioventù andrebbe ribilanciato, perchè non avresti una struttura solida su cui poter, più facilmente, innestare dei prospetti interessanti.

    Riconosco che sia più rischioso portare qui Bisseck anzichè Kolarov che ha fatto 20 anni di carriera importante, però il secondo, per me, ha molte più probabilità di rivelarsi un pacco tecnico e, soprattutto, finanziario.

    Chiusura con la CL: un tecnico che in carriera ha beneficiato di una così enorme quantità di episodi positivi – che accadono al momento giusto – come Ancelotti non lo ricordo. Vincerà un’altra CL stile quella del 2003 a suon di autoreti, gol al 90esimo con paperotte varie, rigori dubbi, pali degli avversari, ecc. Pazzesco.

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  8. Questo il commento di Maldini sui dirigenti dell’Inter invece. Marotta e Ausilio hanno vinto la seconda stella dominando il campionato: “L’Inter ha una struttura dell’area sportiva eccezionale, questo è il segreto. C’è un’idea precisa con contratti lunghi. Si da sempre poca importanza alla gestione del gruppo, non è un caso che il Napoli sia andato così male dopo l’addio di Spalletti e Giuntoli. Consideriamo i calciatori come macchine, ma hanno bisogno di qualcuno che parli con loro e gli dica come stanno le cose”

    un signore come sempre. Con grande competenza…..il suo addio la nostra vittoria

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  9. su Real-Bayern, e’ vero Ancelotti e’ fortunato al quadrato, se non al cubo. Pero’ indubbiamente se sei sempre li in alto, sei anche uno che, probabilmente, la fortuna la agevoli …
    Ieri cmq, a mio parere, per il livello di partita, l’errore piu’ grosso lo ha fatto la terna arbitrale fischiando subito il fuorigioco, senza lasciare finire l’azione ed andare al VAR.
    Mi sarebbe piaciuto un Bayern-BD, con quest’ultimo che si prendeva una rivincita vs lo scippo dello scudetto dell’anno scorso.

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  10. Roberto: ci sono diversi punti sui quali proprio non concordo con te

    Tu sostieni che dal punto di vista tecnico atletico sono più i giovani che hanno funzionato, mentre molti ‘vecchi’ hanno fallito.

    Per far questo riduci il numero dei ‘vecchi’ che hanno avuto successo, che non sono solo Acerbi o Mikhi, ma anche Darmian, Dzeko, Sommer, De Vrji ecc.. Poi ne citi tanti che secondo te hanno bucato.

    Però dimentichi di dire che quelli che non hanno ‘bucato’ sono diventati pedine fondamentali e irrinunciabili mentre di giovinetti che …non hanno bucato ma sono diventati titolari inamovibili e addirittura determinanti non ne esiste uno.

    Senza i 6/7 che ho citato, l’Inter non avrebbe mai vinto nulla, di giovani così determinanti non ne conosco. Magari lo diventeranno, fra 2-3-4 anni….

    Se devo sostituire Thuram con Arna sono inquieto, ma se devo sostituire Calha con Asllani o Pavard con Bisseck lo sono almeno ugualmente.

    Sono fanatico per i giovani, come dimostra la mia passione per le giovanili, ma se posso inserire un campione di 33-34 anni o un giovane che fra i giovani, per motivi finanziari, è la…settima o ottava scelta vado sul campione.

    Comunque sin qui è un discorso di orientamenti tecnici e ognuno ha la sua opinione.

    In un altro post parli di ‘Milan tanto denigrato’ ma ho fatto un controllo e il Milan non ha preso che un paio di giovani poco costosi e che giocano poco come i nostri. E comunque sono arrivati leggermente dietro.

    Sai a Milano circola questa barzelletta: “come fanno sette milanisti a salire su una cinquecento? Cinque all’andata e due al ritorno”

    Dove resto sbalordito è sulla tua capacità di insegnare non solo il fatto tecnico, ma anche la gestione finanziaria ai nostri dirigenti. Loro non capiscono che un anziano a zero con contratto abbastanza alto, ma di un anno, costa molto …di più di un giovane pagato magari 15 milioni con contratto, certo un po’ più basso (pur essendo…più bravo), di 4 o 5 anni.

    Se io prendo Kolarov per un anno e gli do 3 milioni, e lui non ha successo, ne perdo 6

    Se prendo Barbosa, Lazaro, ecc che costano qualche decina di milioni e hanno contratto quadriennale, poi non riesco a venderli e sono costretto a tenerli legati sino a fine contratto, giocando in altre squadre pagati da me quasi interamente, di certo ….spendo meno. Di Joao Mario preferisco non parlare..

    Però io ripeto: sul calcio si può discutere perché le partite le vedono tutti e ognuno può farsi le sue opinioni, anche se le opinioni non sono tutte di uguale valore.

    Sulle scelte di gestione finanziaria penso proprio che i nostri dirigenti, per riconoscimento unanime tranne di pochi interisti e soprattutto per riconoscimento delle cifre (forte riduzione del deficit e previsioni di pareggio o leggero utile per il 24-25) non penso possano essere discusse da chi non conosce nulla della realtà societaria.

    Certo, posso pensare che Steven abbia riconfermato i dirigenti perché è uno sprovveduto di finanza rispetto a me o perché è ricattato dalla mafia italo cinese…

    Infine un’ultima cosa: Ancelotti.

    Mi congratulo con te perché hai tutta questa fiducia nel lato B delle persone.

    Io non ce l’ho, questa fiducia.

    Io credo che un colpo di fortuna è un colpo di fortuna, sei sette colpi di fortuna sono la capacità di meritarseli, di essere SEMPRE lì e di saper sfruttare le occasioni che possono capitare a molti, ma non diventano occasioni perché gli altri non sono stati in grado di sfruttarle.

    Però anche su questo è giusto che ognuno abbia la sua visione della realtà

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  11. Questa squadra è molto forte, ma non vale il distacco che ha inflitto a tutte le rivali in campionato.

    Secondo me la differenza è molto meno netta e il rischio di un ribaltamento di posizioni è assolutamente reale.

    Sottoscrivo in pieno le due frasi di Luciano. Il risultato di quest’anno non è frutto di una superiorità oggettiva nettissima della nostra rosa sulle altre ma di una serie di fattori concomitanti che è molto difficile si possano ripetere il prossimo anno. Tra tutti questi fattori metto per primo la grande capacità che ha dimostrato il mister Inzaghi e il suo staff. Però il calcio, soprattutto quello ipertattico italiano, ci insegna che gli avversari studiano a fondo i migliori e rapidamente trovano le contromisure. Per cui, se si vuole rimanere competitivi ai massimi livelli come siamo ormai da 5 stagioni, bisogna cambiare (ovviamente in meglio) qualcosina. Il problema non è di facile soluzione. Non è per niente facile migliorare questa squadra. Io concentrerei tutti gli sforzi economici, anche a costo di monetizzare importanti cifre vendendo uno dei nostri big, per colmare la lacuna più evidente e grave della nostra rosa: la mancanza di uomini dotati di tecnica e accelerazione che saltino l’uomo e creino superiorità numerica. Attulamente l’unico parzialmente con queste caratteristiche è Thuram. Troppo poco per una squadra che vuole essere tra le prime 4 oppure 8 d’Europa. Facendo una sorta di parallelo con la boxe oggi noi siamo come un pugile ipertecnico, mobilissimo a cui però manca il colpo del KO. Siamo una sorte di Mohamed Alì. Per carità, non mi lamento, siamo tanta tanta roba. Giochiamo un gran calcio, però è come se fossimo condannati, per vincere, a dominare nel gioco gli avversari. Per liberare al tiro in posizione favorevole uno dei nostri dobbiamo creare un grandissimo movimento collettivo di tutti gli 11 effettivi (portiere incluso) con continui scambi di posizione che finiscono per disorganizzare le difese avversarie e per creare quegli spazi dove i nostri sono poi abilissimi ad inserirsi. Tutto ciò è bellissimo e spessissimo anche molto efficace. Però ci manca la soluzione semplice che è quella che in alcune circostanze consiste nel dare la palla a un nostra attaccante che anche in mancanza di movimenti collettivi si fa carico lui con la sua velocità di scombinare la difesa avevrsaria. Ci manca appunto il colpo del ko. Ieri sera guardavo il Bayer Leverkusen che per certi aspetti assomiglia a noi. Loro però hanno un giocatore (Frinpong) che sistematicamente saltava l’avversario creando enormi pericoli alla Roma. Lo saltava per sue doti personali a prescindere dai movimenti della squadra che pure c’erano ed erano di altissima qualità. Io cercherei giocatori così. Riguardo i nostri big adesso dico una cosa sulla quale probabilmente pochi saranno d’accordo. Io tra i nostri vedo tantissimi giocatori molto molto forti ma non vedo nessun fuoriclasse. Il vero fuoriclasse quest’anno è stato Inzaghi. L’unico quasi-fuoriclasse per me è Barella quando il sangue non gli sale troppo al cervello e gli annebbia un po’ la lucidità. Di fronte a un’offerta irrinunciabile e avendo chiari obiettivi di acquisti intelligenti sarei disponibile a rinunciare a qualsiasi giocatore della nostra rosa.

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  12. Sono d’accordo su tutto…tranne sull’ultima frase. Non riesco a essere oggettivo: i miei forti non li cederei mai.

    Condivido anche il discorso di prendere un giocatore estroso (uso questo termine per motivi di sintesi).

    Però solo come alternativa.

    Mi spiego: è difficile che un giocatore di questo tipo lavori con e per la squadra. Se esiste e lo si può prendere, benissimo: ma se arriva uno che non riesce a fare i movimenti richiesti rischia di saltare tutto l’impianto.

    Quindi o arriva un giocatore completo oppure il dribblatore dovrebbe essere un’alternativa da mettere in campo quando non riesci a vincere

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  13. Luciano, ognuno ha le sue opinioni ma, se posso, salti sempre la parte fondamentale che ho scritto fino alla nausea: il mio punto divista (che poi è mio e non pretendo sia verità assoluta, ci mancherebbe) sulla necessità di spingere PIU’ (non SOLO) su profili più giovani vale per l’Inter nelle condizioni in cui si trova da qualche anno, ossia con una struttra ben delineata che consente più agevolmente di inserire, con gradualità, profili futuribili.

    Questa struttura l’abbiamo.

    La sostenibilità finanziaria (e tecnica) non voglio insegnarla a nessuno, è semplicemente necessaria e lo dicono anche i nostri. Sono certo che la stanno perseguendo ma, finora, con una serie infinita di perdite annuali per centinaia di milioni dobbiamo ringraziare la prorietà che …le ha permesse.

    Il Bilan lo cito perchè l’ultimo anno ha chiuso con un bilancio in attivo e gli anni precedenti con perdite più limitate nonostante ricavi più bassi. Cosa vuol dire? Che hanno dovuto arrangiarsi con risorse inferiori. Fatti loro, ovvio, ma questo spesso viene trascurato quando si legge che siamo solo noi a dover fare le nozze con i fichi secchi.

    Inzaghi ha dimostrato di fare turover modesto, fidandosi di un gruppo non superiore a 15/16 unità.

    La mia domanda, quindi, è solo perchè non completare la rosa con profili più futuribili alla Bisseck. Spendere 7 milioni per un giocatore non è un salto nel buoi se lo scouting è buono: puoi bucare questo profilo come puoi bucare il vecchio che arriva a zero con fior di stipendio o commissioni. Ma nel primo caso è probabile rientri e comuqnue hai qualche anno per vedere maturazione. Nel secondo no

    Se posso, credo sia inutile parlare di 24 titolari cui aggiungere un paio di giovani. Chi ha in Italia 24 titolari? Noi? Quindi consideriamo Klaaseen, Arna, Sanchez, ecc. come potenziali titolari? Auguri. Per fortuna anche Inzaghi non la pensa così visto lo scarsissimo minutaggio dato ai citati. Anche i giovani come BUchanan hanno giocato poco, vero. Ma li posso sperare che il prossimo anno, dopo mesi di apprendistato, il canadese possa contribuire. Posso dire lo stesso di Cuadrado e compagnia? Non credo

    Tutto qui

    Chiaro che sono commenti tra tifosi ma, al solito, se l’assunto è loro sono gli esperti occorre non discutere per niente, nel bene o nel male. Nemmeno fare i complimenti, perchè vuol dire che gli altrettanto esperti di altre squadre (perchè questo sono) non hanno potuto fare di più a causa, evidentemente, di risorse inferiori. Per cui la vittoria nostra è stata semplicemente automatica

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  14. Sul discorso fortuna anche io non ci credo in generale….però vacillo quando accadono molti episodi.

    Applicato al calcio, non credo ci possa parlare di sfortuna nell’arco di un campionato ancorchè spesso ci si appelli ad essa per numero di pali presi, infortuni subiti, ecc. Su 38 partite, personalmente, la ritengo una motivazione debole.

    In competizioni “tirate” come la CL, fatte di partite secche o al max di andata e ritorno spesso contraddstinte da equilibrio, gli episodi pesano molto di più.

    E io ricordo nitidamente le vittorie di Ancelotti: la stagione 2003 è la più dolorosa, con i gol di Inzaghi di faccia al 95esnimo con Ajax, la nostra eliminazione per la sfortuna di aver fatto 1a1 nel derby in cui eravamo in casa (senza Vieri), la finale ai rigori con la gobba che presero 3 pali.

    Il gol di sedere di Inzaghi nel 2007 su punizione di Pirlo…..quando capita? In una finale poi.

    O il 2014 con il pareggio di Ramos al 94esimo contro il Cholo….fino al 2022 con il dominio netto del Liverpool in finale (incredibile non segnare con così tante occasioni) per non parlare dei rocamboleschi (diciamo così per non parlare di arbitraggi) passaggi del turno con City (come quest’anno) e Psg.

    Quindi sarà bravo ma diciamo che la buona sorte è una sua…fedele compagna di viaggio.

    Ciò detto la domanda è una sola: io (parlo per me ovvio) non lo vorrei sulla mia panchina oggi, nemmeno al posto di Inzaghi che in confronto non ha vinto nulla. Poi magari qualcuno lo preferirebbe – sono opinioni.

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  15. Concordo al 100%.

    Frimpong ora è fuori portata, bravi loro ad accaparrarselo per 11 milioni. Comunque leverkusen e dortmund offrono speranza che si possa avanzare anche in CL nonostante si punti su profili meno noti.

    Anche se poi la CL la vincerà il solito real madrid

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  16. Urca, scopro solo ora che l’Inter gioca stasera … :-) E non ne abbiamo minimamente accennato a questa cosa con i compagni di fede oggi al lavoro : che bello avere in tasca uno scudetto :-) Buona Partita a tutti (gli Interisti, chiaramente)

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  17. Checché ne pensi la massa degli internauti, tutti hanno diritto di esprimersi ma non tutte le espressioni hanno lo stesso valore. Conoscenza e competenza sono valori inalienabili, persino quando è al governo la destra attuale

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  18. Della serie “come migliorare questa bellissima squadra”.

    Come ho scritto ieri proverei ad inserire almeno un giocatore offensivamente “autosufficiente”. Che abbia cioè la capacità di saltare l’uomo con accelerazioni brucianti per sue doti personali in quelle situazioni in cui con i movimenti di squadra non si riesce a disorganizzare l’assetto difensivo degli avversari. Un ruolo specifico sul quale interverrei è quello del laterale destro. Per come vedo il calcio io sposterei definitivamente Darmian al ruolo di braccetto, dove è ancora in grado di esprimersi ad alti livelli, mentre non lo utilizzerei più come quinto di dx in quanto ormai troppo poco offensivo. Lo stesso Dumfries non mi fa impazzire. Buchanan è valido in questo ruolo? Non lo so. Avrei voluto vederlo in questa funzione ma riscontro che Inzaghi in quella posizione non l’ha mai schierato nonostante praticamente abbiamo vinto il campionato da più di un mese. Per cui per me le priorità assolute sono una punta forte che sia dotata di forte accelerazione e possibilmente buona tecnica e fantasia e un laterale dx con spiccate doti offensive. Interventi su altri ruoli, se ben concepiti, possono sicuramente essere utili ma non li vedo necessari. Se ho un budget di spesa per un acquisto di 40/50 ml eviterei di utilizzarlo per ad es. un Buongiorno ma li butterei su almeno uno di questi due ruoli.

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  19. Purtroppo abbiamo 2 centrali, Acerbi e De Vri, obiettivamente “vecchi” per pensare che possano sostenere al meglio una lunga (si spera) stagione.
    Ne consegue, a mio parere, che dobbiamo prenderer un forte centrale, sicuramente sotto i 30 anni. Non mi sembra che gia’ adesso si possa pensare di metterci Bisseck, pur avendone gia’ apprezzato le sue indubbie qualita’. Se poi Buongiorno valga tutti i soldi che il Torino chiede, quello non ne ho la minima idea. Francamente non ho mai seguito questa squadra, quest’anno, per poter dare un minimo parere (al di la’ di constatare che, come al solito, Cairo spara cifre pazzesche ogni volta che noi chiediamo qualcosa …).
    Bene la squadra ieri, parecchio distratta nel primo temmpo, piu’ cinica nel secondo. Contento per Lautaro, il goal gli mancava … :-)

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  20. Se devo rinunciare a una punta forte o a un laterale forte per acquistare un centrale di difesa allora sposto Pavard al centro e lancio definitivamente come braccetto Bisseck (che secondo me è forte forte) sapendo che come alternativa possono ricorrere a Darmian che in quel ruolo per me offre ancora ampie garanzie. Posto che Acerbi mi sembra ancora competitivo. Non altrettanto mi sembra De Vrij.

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  21. Non è una bella cosa che Lavelli continui a segnare. Non ha ancora firmato il contratto, suo padre mi ha detto che ha ricevuto richieste da Atalanta (Samaden che ben lo conosce stravede), Milan, juve e da alcune importanti squadre straniere. ‘Lave’ gli ha detto: papà, sono interista da sempre, ma ora ho capito che questo sarà il mio lavoro, perciò devo scegliere òa squadra che mi garantisce il miglior precorso. ovviamente se sarà l’Inter, meglio

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  22. Intervenuto sulle frequenze di TMW Radio, l’ex portiere Simone Braglia ha esaltato la gestione societaria dell’Atalanta: “Credo che sia un modello da emulare quello dell’Atalanta. Tutti questi meriti che si prende Gasperini non sono solo suoi, c’è un lavoro di équipe dietro importante. Juve, Milan e Inter dovrebbero prendere esempio sul come si gestisce una società, anche dal punto di vista della sostenibilità. Io lo premierei pienamente anche se non vincesse una delle due coppe”.

    Uno dei tanti ‘esperti’, spesso citato, che parla di sostenibilità

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  23. La fantastica atalanta nella sua storia ha alzato UNA coppa italia nel 1963.

    Gli auguro di vincere entrambe le finali, ma ad oggi mi tengo la società inter che vince almeno un trofeo all’anno da 5 anni…

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  24. Ho letto un po’ di commenti e noto tanto pessimismo interista. Vedo una tendenza a considerare il giardino del vicino sempre più verde.
    Lungi da me pensare siamo una squadra perfetta e non migliorabile, ma vi invito a guardare i numeri di questa stagione per renderci conto della forza della squadra (calcolando che arriviamo da un anno prima con una finale di Champions…)

    A mio avviso oggi in italia siamo NOI l’esempio per gli altri, per continuità di risultati e di trofei vinti.
    Gli altri devono migliorarsi molto più di noi, ed avendo noi una situazione finanziaria che sta portandoci entro due anni ad un attivo di bilancio anche il margine di manovra sul fronte acquisti è migliore.

    Oggi, con la seconda stella sul petto, dopo un anno fantastico, a mio avviso dobbiamo esser più fiduciosi, verso chi in questi anni ci ha portati al vertice assoluto in Italia e tra le prime in Europa.

    Siamo l’Inter, siamo i campioni.
    Siamo forti.

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  25. Nell’ultimo anno l’Atalanta ha un salfo attivo di circa 70 milioni, noi un saldo attivo di quasi 60. Noi abbiamo 32 punti in classifica più di loro. Che a Bergamo lavorino benissimo è assolutamente vero: loro lavorano benissimo per il loro obiettivo, noi per il nostro

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  26. Bravo Fabio: siamo l’Inter, siamo campioni siamo forti. Grazie a una proprietà che pur in una situazione personale difficilissima, non ha mai svenduto i risultati sportivi per soldi, grazie a una dirigenza fantastica nel fare le nozze con i fichi secchi, grazie a un allenatore che è riuscito a ottenere il massimo da quasi tutti i giocatori affidatigli.

    Dovessimo giocare il girone CL come quest’anno e non avessimo il mondiale per club sono dell’idea che i due acquisti già conclusi sarebbero assolutamente in grado di tenervi ai vertici del calcio nazionale e in buona posizione in quello internazionale.

    Sono consapevole che in campionato una stagione così è irripetibile, ma credo che lottare contro di noi sarà dura per tutti. Ancora una volta.

    Dopo il triplete personalmente, concordo con fabio, ho vissuto 5 anni da sogno.

    Tutte le squadre praticano la sostenibilità (anche Real, Barça PSG e City), altrimenti fallirebbero. Solo che si può essere sostenibili grazie al bilancio in parità o grazie al…contributo della proprietà. Io da tifoso sono più che grato a Steven, ma sarei felice anche se avessimo un proprietrio sceicco che immette decine e decine di milioni ogni anno

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  27. Sostenere che noi su faccia le nozze con i fichi secchi o che altri proprietari immettano molti più soldi di noi, in ITALIA, significa non leggere i numeri (gobba a parte che vive sempre su un mondo suo).

    Io spero questa politica continui a pagare, ovvio. La fiducia c’è sempre.

    Personalmente, però, mi sembra sempre che quando non si vince prevalga il più di così non potevamo fare.

    Se si vince non vale, invece, gli altri più di così non potevano fare ma il siamo nettamente i migliori perché vinciamo con i fichi secchi.

    Ognuno ha propria sacrosanta opinione, ci mancherebbe, ma la trovo parecchio di parte. Essendo tifosissimo dell’inter spero sempre che la mia squadra sappia ballare per anni forte di basi solide e futuribili. Se abbiamo, perché è così, la rosa di gran lunga più vecchia QUALCHE preoccupazione c’è l’ho è, quindi, spero QUALCHE correttivo sia apportato.

    Sapendo dei limiti finanziari di TUTTO il calcio italiano do il mio punto di vista. Anche se questo non si sposa con lodi sperticate verso tutto ciò che viene fatto.

    Analisi critica, credo, sia il modo migliore per affrontare le cose

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  28. Eppure ho più volte pubbicato le cifre relative agli avanzi e disvanzi degli ultimi mercati. da cui risulta per esempio che nell’ultimo mercato il monza ha speso 103 milioni più di noi e la Salernitana 81.

    Io quando vinco e comunque facciamo una bella stagione riconosco la bravura di tutti. Poi esprimo le mie eventuali preoccupazioni per il futuro.

    Altrimenti quando fai bene crtichi…per il futuro e quando fai male o malino critichi per..il presente. Una gioia, un elogio a chi ha ottenuto questi risultati, mai.

    Io non sono così. Se finirò il post che sto scrivendo vedrai che non mancano i dubbi e le analisi su ciò che, potendo, sarebbe da migliorare. Ma in un contesto di riconoscimento per tutti quelli che ci hanno regalato cinque anni per me strepitosi

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  29. Le cifre dicono che ogni anno bruciamo parecchi milioni. Ma i bilanci non contano, vengono ignorate le cifre REALI più volte postate perché non interessano. Mentre altre cifre sono interessanti.

    Primo: contano i costi totali, e in quelli da anni siamo secondi solo ai gobbi. Grazie Zhang (altro che proprietà che ogni anno iniettato decine di milioni mentre noi poveri dobbiamo rientrare).

    Secondo: il saldo di mercato citato non contempla Frattesi e Augusto (prestiti mascherati). L’ho postato più volte, ma ovviamente non conta.

    Terzo: gli stipendi non contano, così come le commissioni pagate ai parametri zero che solo lo scorso anno hanno pesato per 35 milioni (sarebbe un buon acquisto)

    Se poi DEVE PASSARE LA TEORIA DEI FICHI SECCHI a prescindere mi arrendo.

    Comunque vediamo come si muoveranno quest’anno. Io spero Inter mantenga base solida a lungo.

    Speriamo sia cosi. Se poi ciò significa prendere Immobile o chi per lui ognuno darà il proprio punto di vista

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  30. avevo scritto un post dettagliato che la piattaforma mi ha cancellato….non avete idea che rabbia!

    vabbè dai forza Inter sempre!

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  31. Siriano: è capitato anche a me: una frustrazione terribile. Ora prevengo scrivendo i post su word, salvandoli e poi passandoli con il copia incolla sul blog

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