Ancora conferme, nel bene e nel male: Inter – Milan 1-0

Foto: Lautaro Martinez esulta dopo la rete decisiva nel derby. Il “Toro è scatenato: “quando vede rosso(nero) non lo fermano né le banderillas, né i toreri più arcigni.”

Dal mio punto di vista questa partita ha fornito ulteriori  importanti conferme a valutazioni che concernono sia le qualità e i limiti dell’Inter attuale, sia il ‘modo’ di leggere i fatti calcistici

Parto dal secondo elemento con un ragionamento su Pioli.

Il mister rossonero era celebrato come un fenomeno (solo dai milanisti, per la verità) quando aveva portato i rossoneri a vincere un campionato sicuramente ben giocato, ma anche accompagnato da una importante dose di fortuna.

Cito solo tre fatti, OGNUNO DEI QUALI, DA SOLO, DECISIVO:

  • il rigore fallito dai nostri nel derby d’andata,
  • il fallo su Dzeko che ha originato il pareggio (e poi il sorpasso) dei rossoneri nel derby di ritorno,
  • la sfortunata coincidenza del rinvio di Bologna – Inter che è andato a complicare un periodo per noi colmo di impegni onerosissimi e poi ci ha visto soccombere per un errore clamoroso di Radu.

Naturalmente Pioli e la squadra rossonera ci hanno messo del loro perché non basta qualche episodio che gira bene per vincere un campionato.

Il loro mister è stato bravissimo a ottenere il massimo dai suoi sia a livello individuale sia per le sue scelte tecniche e tattiche e per la carica psicologica con cui ha affrontato le partite finali e decisive.

L’uno a zero in trasferta a Napoli oltre alla rimonta nel derby hanno sicuramente costituito la svolta cruciale. Ma poi i rossoneri sono riusciti a vincere altre partite anche soffrendo.

A distanza di tempo bisogna riconoscere che Pioli ha gestito bene il gruppo, che era forte ma non fortissimo, ottenendo il massimo rendimento possibile dai suoi ragazzi.

Era lo stesso Pioli cacciato dall’Inter per ‘manifesta incapacità’ secondo il ‘giudizio di Dio’ espresso dai tifosi e il Milan era solo una manica di scappati di casa, per gli stessi tifosi.

Che non coglievano la contraddizione: come può una  manica di scappati di casa allenati da un incompetente, vincere lo scudo?

E’ lo stesso atteggiamento emotivo, senza mezze misure, di chi dice che Kuzmanovic o Gagliardini, per fare solo un esempio, sono chiaviche e non giocatori.

In realtà il Milan era un gruppo forte, più o meno sul livello dei migliori e aveva il vantaggio di essere uscito ai gironi di CL  di non aver  giocato la super coppa e di essere uscito presto dalla Coppa Italia.

Pioli ha saputo ottenere il massimo sia sul piano tattico (quanto è stato criticato per aver portato a casa risultati di misura, con… prudenza) sia sul piano della capacità di tener alta sempre concentrazione e determinazione dei suoi.

Insomma, aveva lavorato benissimo.

Oggi il Milan in circostanze diverse, accusa battute a vuoto simili a quelle vissute dall’Inter lo scorso anno, nel periodo buio, e Pioli diventa un incapace come allora lo era, per molti (e tornerà a diventarlo alla prima sconfitta) Inzaghi.

Sono i Soloni del calcio da tastiera o da schermo tv.

Quelli che non si spiegano perché il Milan nel derby abbia rinunciato alle sue prerogative ‘offensiviste’ (sic) per schierare una difesa a tre e una squadra troppo attendista e rinunciataria.

In realtà il Milan dopo la (stentata) vittoria di Salerno del 4 gennaio aveva ottenuto questi risultati:

  • Milan – Roma 2-2
  • Milan – Torino 0-1
  • Lecce – Milan 2-2
  • Milan – Inter 0-3
  • Lazio – Milan 4-0
  • Milan – Sassuolo 2-5

Due punti in sei partite e soprattutto 17 gol subiti nelle stesse sei partita.

Era evidente che per la fase che attraversava (e le cui cause possono essere  indagate e conosciute solo  all’interno della società) al Milan servisse un cambiamento volto a dare alla squadra maggior compattezza per evitare sfilacciamenti puntivi.

La stessa partita di supercoppa aveva dimostrato che al momento se il Milan fa la partita, noi lo infiliamo da ogni parte.

Pioli non si è ‘cagato sotto’ come dicono poeticamente molti tifosi, ma ha preso atto di una situazione che lui dal di dentro conosceva perfettamente. Proprio come quando in vantaggio risicato, e a corto di energie, che so, Inzaghi toglie una punta per un centrocampista o mette Gagliardini invece del talentuoso Asllani.

Non è mentalità perdente (se bastasse mettere tanti attaccanti per vincere,  allora saremmo tutti grandi allenatori) è competenza e senso di responsabilità.

Significa che gli allenatori bravi non sbagliano mai?

Certamente sbagliano anche loro, per esempio Pioli nel primo tempo non è riuscito mai a far ripartire il Milan che si è trovato schiacciato.

Ma la partita di coppa aveva dimostrato che con un altro atteggiamento AL MOMENTO poteva andar peggio.

Dal mio punto di vista (di esterno incompetente) un errore potrebbe averlo fatto: schierare due punte vicine, agevolando nella marcatura la nostra difesa a tre, che invece va in difficoltà se viene aperta sulle fasce.

Ma bisogna vedere se aveva gli uomini, nella condizione attuale, per schierarsi così, perché per esempio i due terzini non hanno avuto la forza di ripartire, Tonali non ha avuto accelerazioni degne di nota e una delle due punte avrebbe dovuto in teoria prendere Calha in fase di non possesso, per limitare la qualità della nostra transizione offensiva.

Io ricordo sempre la frase di Brera, che ritengo fondamentale:

“Nella prima guerra mondiale l’Italia ha dimostrato di non avere una mentalità vincente perché ha evitato di occupare subito Vienna e invece ha scavato trincee difensiviste sul Piave.”

La stessa cosa (parlo della superficialità dei giudizi) vale naturalmente per Inzaghi, che lo scorso anno perdeva le partite facili, quest’anno perdeva quelle difficili, dopo il Barcellona ha ripreso a vincere le partite difficili ma anche a perdere o pareggiare quelle facili.

Dunque è un incapace,  perché se la squadra ha la forza di eliminare il Barcellona, battere il Milan in Super Coppa e in campionato, battere il Napoli e l’Atalanta in campionato, devi vincere sempre o sei un incapace.

Che tutto sia molto più complicato, che nell’arco di nove mesi le situazioni cambino anche più volte, per quel che riguarda condizione atletica, capacità di concentrazione, accumulo di tossine nei muscoli, infortuni, quindi consistenza della rosa e tante altre situazioni, non sfiora affatto la mente dei critici da tastiera.

Io, nel mio piccolo e senza pretese ‘divinatorie’ mi sono fatto un’idea: che questa squadra, da dominatrice che era, dopo aver perso indiscutibilmente giocatori fondamentali che non ha potuto rimpiazzare in modo adeguato per motivi finanziari, (e dopo aver perso l’allenatore che per le sue caratteristiche di rullo compressore sui giocatori li spingeva  ad andare persino oltre i propri limiti) è diventato un gruppo sempre forte ma ‘normale’ a livelli alti.

Questa squadra paga forse l’aver dovuto ripiegare su giocatori di primissimo piano ma non più integri come energie e l’avere dovuto completare con giovani non (o non ancora) di prima fascia.

L’Inter aveva un gruppo formidabile, con molti fuoriclasse e tanti buoni giocatori. Tra i primi metterei oltre a Lauti, Bastoni Barella,  Hakimi, Perisic, Eriksen, Skriniar,  anche de Vrij, e ovviamente Lukaku e Brozo.

Gli ultimi tre in questa stagione ci sono ancora ma per motivi vari hanno reso molto meno che in passato.

Se ci fate caso, si trattava di 10 giocatori di movimento, cioè l’intera squadra.

Oggi è sceso il livello complessivo dei titolari e, oltre a quelli rimasti al top, la stanno tenendo a galla (bene direi) giocatori di buona qualità come Calha, Dimarco, Darmian, Acerbi, o giocatori fortissimi ma in età come Dzeko e Mikhitaryan.

Asllani non è considerato ancora all’altezza delle sfide più importanti, Gosens,  Dumfries e Bellanova per come vengono utilizzati sono considerati ripieghi.

Restano due gregari come Gaglia e D’Ambrosio, ma un conto è entrare in uno squadrone fortissimo, altra cosa è entrare in un contesto poco più che normale.

Poi c’è Correa, che certamente non vale il pur anziano Sanchez, ceduto per ridurre il monte ingaggi, come ha precisato il direttore.

Correa è stato un errore, il più importante. Su questo non ci piove.

Se teniamo presente tutti questi fatti che a me paiono oggettivi e ci aggiungiamo la perdita di un allenatore e di un preparatore atletico di straordinaria efficacia si capisce perché a me sembra che questo gruppo abbia fatto tutto sommato bene lo scorso anno e stia facendo bene nell’attuale stagione.

Siamo gli unici ad aver già vinto qualcosa e, oltre ad essere secondi in campionato, ad essere in corsa in tutte le competizioni.

Potevamo fare di più?

Certo, comperando anziché i giocatori di rendimento (Sanchez, Dzeko, Darmian, Mikhi, Acerbi, sulla carta Gosens) giovani sconosciuti che si rivelassero fenomeni come Kvara, i quali come è noto fioriscono a dozzine e si portano via tutti con poche lire.

Il Milan per esempio ha preso tanti giovani fenomeni sconosciuti, ma è 5 punti dietro di noi e negli ultimi tre anni  ha vinto  meno di noi.

La squadra che ci siamo potuti permettere ha (per me) qualche limite negli undici titolari e grandi limiti nella rosa.

Questo spiegherebbe  perché la squadra stessa abbia sbalzi di rendimento sia in certe fasi della stagione sia, spesso, nell’ambito della stessa partita.

Diversi giocatori non riescono a esprimersi  con lo stesso livello di rendimento per tre partite in una settimana e a reggere senza flessioni l’usura di annate  in cui si va avanti molto in tutte le competizioni.

Anche gli altri hanno problemi? Non c’è dubbio, tranne in questa stagione il Napoli che, dopo 30 anni, è riuscito a trovare la squadra vincente.

La partita

Le cifre sono impietose, per il Milan.

  • I tiri totali sono stati 15 a 4 per noi.
  • I tiri in porta 4-0.
  • Gli angoli 8-0.
  • Il possesso 65 a 35.
  • 5 ammoniti per loro e 2 per noi.
  • Zero tiri in porta credo sia un record assoluto, per un derby e forse non solo.

Il dislivello nel primo tempo è stato ancora più marcato, ma noi vincevamo solo 1-0 e io temevo che accadesse la riedizione del ritorno dello scorso anno, quando sull’1-0 e in pieno controllo della partita abbiamo subito due reti per la compiacenza arbitrale e per un calo di tensione dei nostri.

Il calcio oggi è questo: una volta se dominavi per un’ora segnavi 3-4 gol e chiudevi la partita; oggi anche una superiorità netta, a certi livelli, raramente porta a situazioni definitive per cui  basta un leggero calo, una distrazione e perdi punti preziosi

Sotto questo profilo qualcosa sembra cambiato per noi nell’ultimo periodo:

  • Il 29 dicembre abbiamo vinto a Sassuolo per 1-0.
  • Il 4 gennaio abbiamo sconfitto il Napoli per 1-0.
  • Dopo la parentesi col Monza dove comunque la vittoria ci è stata scippata.
  • Il 10 gennaio abbiamo battuto il Parma 2-1 in rimonta.
  • Il 14 gennaio abbiamo battuto il Verona 1-0.
  • Il 18 gennaio abbiamo battuto il Milan 3-0.
  • Il  23 gennaio lo 0-1 contro l’Empoli.
  • Il 28 gennaio la vittoria per 2-1 sulla Cremonese.
  • Il 31 gennaio la vittoria per 1-0 sull’Atalanta.
  • Il 5 febbraio la vittoria per 1-0 nel derby.

Su dieci partite abbiamo mantenuto intatta la nostra rete sei volte (compresi i match con Atalanta, Napoli e Milan due volte, particolarmente significativi).

Nelle stesse 10 partite abbiamo subito 5 gol.

In precedenza nelle 13 partite di campionato avevamo subito  22 gol e troppo spesso non eravamo riusciti a mantenere un vantaggio acquisito, facendoci pure ‘ribaltare’.

Qualcosa è sicuramente cambiato nell’Inter ed è stato decisivo per mettere a nudo le intervenute insicurezze rossonere.

Il cambiamento probabilmente ha una componente tattica, ma pure  una atletica, psicologica e motivazionale, anche perché nel frattempo abbiamo solo iniziato il recupero dei lungodegenti campioni, Brozo e Lukaku.

Tuttavia il Milan, per quanto in crisi, resta una squadra forte e nel secondo tempo, con l’immissione di forze fresche, i cambi tattici e di atteggiamento, poteva crearci dei problemi, visto che non eravamo riusciti a sferrare il colpo di grazia.

Loro si sono resi un po’ più pericolosi, noi  abbiamo faticato un po’ di più ad uscire.

Nel primo tempo loro ci aspettavano, preoccupandosi di chiudere la zona centrale e noi facevamo la partita, con intelligenza e senza rischiare nulla.

Nella ripresa hanno alzato il baricentro, immesso forze fresche e di qualità, ma noi abbiamo retto bene, concedendo loro solo un tiro verso la porta (parato da Onana ma destinato a perdersi sul fondo) e abbiamo sfiorato il gol più volte di loro (tra l’altro con il fuori gioco di Lautaro causato da un ciuffo di capelli troppo lungo e il gol annullato a Lukaku per motivi misteriosi. O forse no).

Però la beffa era in agguato sul rinvio sbagliato di Onana, su una leggerezza in disimpegno di Barella e sull’assurda ripartenza subita, che ha portato Giroud davanti alla porta, quando il francese per fortuna ha sbagliato il facile controllo.

Ai fini statistici queste situazioni non risultano, ma il calcio è impietoso: puoi dominare il match e poi subire per una disattenzione.

La squadra comunque aldilà dei singoli episodi ha saputo mantenere alta la concentrazione e ha giocato sempre con la ferocia di un gruppo in cui tutti si sacrificano per il bene comune.

Se recupereremo al top alcuni giocatori indispensabili e riusciremo a mantenere equilibrio tattico, ferocia agonistica, lucidità e, nei limiti concessi da un calendario impietoso per intensità di impegni, una buona condizione psicofisica potremo ancora ricavare da questa stagione buone soddisfazioni.

Giocatori di qualità, nonostante le partenze, ne abbiamo ancora parecchi: la loro gestione diventerà probabilmente determinante.

Le pagelle

Onana: mai impegnato seriamente, non ha dato un’impressione di assoluta sicurezza, anzi. Però io tifo per i miei giocatori, si chiamino Handa o Onana e li incoraggio.

6

Skriniar: non era facilissimo affrontare questa partita. Il pubblico una volta tanto ha aiutato un suo giocatore e lui che è una roccia ci ha messo del suo.

6.5

Acerbi: non capisco se l’accantonamento parziale di de Vrij dipenda dalla situazione contrattuale (conoscendolo penso che se ne andrà) o da una flessione di rendimento. Resta il fatto che lui non lo fa rimpiangere, anzi. Giroud non ha visto palla e l’unica che gli è arrivata per un nostro errore l’ha persa forse perché… terrorizzato dalla marcatura che lo ha sovrastato per tutti i 90’.

7.5

Bastoni: frenare Messias quando arrivava dalle sue parti non era difficile e Calabria in avanti si è visto poco. Così per un’ora ha potuto proporsi in attacco senza però riuscire a essere decisivo. Nel finale ha coperto con intelligenza la zona

6.5

Darmian: giocatore che non sarà un fenomeno, ma sa fare un po’ di tutto e lo fa con intelligenza e dedizione alla causa. In questo momento poi sembra in ottima condizione. Theo in pratica non si è mai visto, e questo non è poco.

7

Barella: prestazione di grande sostanza e rendimento, vince largamente il confronto con il suo dirimpettaio Tonali. Peccato per qualche eccesso di sicurezza dalle parti della nostra area, che poteva costare caro.

6.5

(Asllani:

sv)

Calha: prestazione di grande sostanza e qualità. Domina il centro campo, contrasta e suggerisce. Serve l’assist per il gol del Toro. Esce sfinito.

(Gagliardini:

sv)

Miki: grande qualità e intelligenza calcistica. Il fisico non è eccezionale, ma la testa (e i piedi) ancora si. Commette un fallo inutile che gli è costato l’ammonizione ma forse non era più lucido.

(Brozo: una ventina di minuti di ordinaria amministrazione ha bisogno di migliorare la condizione atletica e ritrovare sicurezza.

6)

Dimarco: spinge molto sulla fascia e costituisce sempre un pericolo per la difesa avversaria, anche se questa volta non gli riescono giocate decisive.

6.5

Gosens: in crescita continua, si batte bene nelle due fasi ed è spesso nel vivo del gioco.

6

Dzeko: sempre utile e nel lavoro di cucitura delle azioni e nell’alternarsi con Lauti per i recuperi senza palla. Non gli si presentano occasioni importanti

6.5

(Lukaku: rispetto alle ultime uscite sembra molto più in palla e determinato. Gli annullano un gol per una strattonata reciproca con il difensore. La sua crescita ci servirebbe come il pane.

6.5)

Lauti: Toro scatenato, quando vede rosso(nero) non lo fermano né le banderillas, né  i toreri più arcigni.

8

All. Inzaghi: non sbaglia nulla, in questa gara, nella preparazione e nelle sostituzioni. Il difficile, per intensità e ravvicinatezza di impegni comincia ora. In bocca al lupo.

7

Come avevo preannunciato, una domenica con ben 4 partite (di cui tre delle giovanili, alle 11, poi alle 13.30 e alle 15.15 all’Enotria).

Quindi il derby.

Non c’è male considerando che dalle 8.30 alle 10.30 avevo portato il mio cane a correre nel Parco…

Avevo grandi attese per due delle tre partite delle giovanili (U17 e U15) mentre sull’U16 nutrivo molte perplessità.

Il tutto si è puntualmente confermato.

Nel frattempo è arrivata una brutta notizia da Torino, dove gli U18 hanno perso per 4-1 contro i granata…

Under 17: Inter – Udinese 4-1 (Mosconi 2, Spinaccè 2)

Dopo la sfortunata parentesi di Monza, l’Under 17 torna al risultato più consueto: una larga vittoria.

L’Udinese è una buona squadra, precedeva in classifica l’Atalanta, al momento del match ed è in lotta per i play off.

Nonostante questo i ragazzi di Polenghi hanno dominato la partita e il risultato non è mai stato in discussione, anche se una distrazione difensiva a un certo punto aveva permesso ai friulani di accorciare sul 2-1.

I nostri non si sono fatti prendere dal panico e hanno rimesso presto le cose a posto.

La squadra ha impressionato per il buon gioco espresso, ma soprattutto per le numerose individualità che a questi livelli devono esser ritenute di primissima fascia.

In porta c’era il forte Zamarian, ma in panca il non meno forte 2007 Biz.

Gli esterni bassi erano Della Mora e Cocchi (2007), due nazionali, ma dietro di lor c’era, tra gli altri, il fortissimo Re Cecconi.

Come centrale mancava Maye e giocavano Garonetti e Chiesa, con Granziera di riserva

A centrocampo c’erano Mancuso (un altro 2007) Zanchetta e capitan Tigani, ma era assente Venturini e in panca c’erano i forti Fois e Gaverini, insieme ad Ortelli.

Trequartista Pinotti che panchinava (si fa per dire) nientemeno che De Pieri.

Le punte erano Mosconi e Lavelli, ma dietro loro c’era solo… Spinaccè.

E sul campo si sono viste le qualità individuali dei giocatori citati, oltre che, naturalmente, l’efficace gioco collettivo.

Dopo una ventina di minuti scarsi conducevamo già 2-0 con doppietta di Mosconi (il secondo gol su assist favoloso del 2007 Mancuso).

Poi una traversa con palla che verosimilmente era entrata ma purtroppo qui non c’è la nuova tecnologica, qualche altra occasione, sfumata per errore nell’ultimo passaggio o per imprecisione nella conclusione a rete.

Dopo un inizio di ripresa in pieno controllo la disattenzione che portava i friulani a dimezzare lo svantaggio, al primo loro tiro in porta.

I fantasmi della gara sfortunatissima col Monza potevano riprendere ad aleggiare su Interello, ma ci ha pensato Spinaccé, appena entrato, a rimettere le cose a posto con una doppietta personale da vero bomber.

Siamo sempre primi con due punti sul Milan che spesso dilaga (ieri ha vinto 0-7 a Cagliari) ma il vantaggio sulla terza è salito a 9 punti e quindi la qualificazione diretta alle fase finali è a portata di mano

Anche in questo campionato, comunque si ripetono le dinamiche che spesso vediamo in serie A: squadre come il Monza che contro di noi fanno più della partita della vita e nella gara successiva perdono 3-1 contro il Venezia, penultimo in classifica e distaccato di una vagonata di punti…

Le pagelle:

Zamarian: sempre sicuro in ogni intervento, anche se si è trattato solo di ordinaria amministrazione.

7.

Della Mora: primo tempo di grandissimo livello, caratterizzato da incursioni efficaci e impossibili da frenare. Nella ripresa tira il fiato, fino alla sostituzione

7.

Garonetti: imbattibile sulle palle alte e ottimo anche nella transizione offensiva.

7

Chiesa: sicuro e autorevole nei contrasti e nella chiusura delle linee di passaggio.

6.5

Cocchi: quando ha un avversario che gli consente di attaccare lo fa come una punta esterna di grande valore. Solo che lui rispetto alle punte arriva in corsa da lontano.

7

Mancuso: grande partita sotto età. Movimento tecnica e intelligenza calcistica. Da mostrare nelle cineteca l’assist con cui pesca Mosconi.

7.5

Zanchetta: in grande crescita fisico-atletica, copre la difesa partecipa all’azione offensiva e calcia a rete con facilità.

7

Tigani: oggi per me il capitano è stato di una linea al disopra di tutti. Sa fare ogni  cosa e le fa sempre tutte bene. Giocatore completo e intelligente. A voler essere pignoli gli manca forse un po’ di fisico.

8

Pinotti: finalmente schierato in pratica da trequartista, come piace a me e come il suo fisico e le sue doti di tecnica e agilità sembrano suggerire. Si esibisce in alcuni numeri di alta scuola che lasciano bene sperare per il futuro. Anche lui deve crescere fisicamente.

7

Mosconi: due tagli splendidi dimostrano che ci troviamo di fronte a un attaccante di assoluta  qualità e con grande fiuto del gol. Marcatissimo, si muove bene per la squadra e costituisce sempre un pericolo per la difesa avversaria.

7.5

Lavelli: delle tre punte viste in campo è l’unica che non segna, ma in un complesso che da centro campo in su non abbonda di super atleti, lavora per la squadra in modo proficuo e encomiabile.

6.5

Under 15: Inter – Hellas Verona 2-0 (D’Agostino, Franchi)

Dodici vittorie in dodici partite per questa squadra che ha staccato la seconda (il Milan) di sei punti e la terza (Atalanta) di 10.

A livello nazionale, se confrontiamo gli altri gironi, per quanto poco attendibili sembrano questi ‘paragoni’ solo Empoli e Roma hanno compiuto un percorso che un po’ si avvicina al nostro.

A meno di sorprese la lotta per il titulo dovrebbe essere ristretta proprio alle due milanesi alla Roma e all’Empoli.

Il Verona non sembrava squadra particolarmente temibile, in relazione alla posizione di classifica, ma ha giocato una partita di contenimento, attenta e vigorosa, riuscendo a limitare i danni anche senza creare particolari pericoli.

L’Inter ha scelto di fare un po’ di turn over, ma anche in questo caso siamo in presenza di un gruppo ’completo’, nel quale i giocatori competitivi in categoria sono numerosi in ogni ruolo.

Per questa squadra le premesse mi sembra siano interessanti, in prospettiva, anche se bisogna tener conto del fatto che il processo di crescita ‘organica’ in questi ragazzi è appena iniziato e certo non tutti a sviluppo fisico atletico avvenuto manterranno le attuali condizioni di superiorità

Il Verona giocando a chiudere le linee di passaggio e  a provare qualche ripartenza è riuscito a restare in partita sin quasi alla fine, quando al gol di D’Agostino (splendido tiro a giro dopo una bella azione collettiva) realizzato nel primo tempo, si è aggiunta la conclusione vincente ad opera del bomberino Franchi

La squadra, che ha lasciato in panchina tra gli altri i nazionali Farronato e appunto Franchi,  ha ‘prestato’ ai 2007 la punta Carrara e non aveva neppure in panca l’altro nazionale Lissi, si è schierata con un efficace 433, a ’geometria variabile’ che le ha consentito di controllare agevolmente la partita, correndo pochissimi rischi e sfiorando altre marcature

Tra i pali, Mortarino è stato pochissimo impegnato

Gli esterni bassi, Moranduzzo e Sorino hanno dominato le fasce, mostrando soprattutto una capacità di progressione interessante.

Al centro della difesa Medina e Peletti hanno soffocato sul nascere ogni velleità degli attaccanti scaligeri.

Davanti a loro giocava La Torre, il meno offensivo dei centrocampisti, che ha dato equilibrio alla squadra e forza fisica nelle due fasi.

Virtuani è stato un po’ l’uomo ovunque, perché agiva su tutto il fronte d’attacco e si segnalava per mobilità e intraprendenza, mentre D’Agostino e Moressa cercavano soprattutto la giocata di qualità, non sempre riuscendoci per la compatta chiusura dei veneti.

Curcio si è mosso bene da prima punta, ma ha sprecato una buona occasione per chiudere prima il match quando si è trovato solo davanti Castellani che gli ha chiuso l’angolo di tiro ed è riuscito a deviare la conclusione del numero nove

Infine Rivolta ha dato un discreto contributo soprattutto sul piano dell’impegno e della fisicità.

I subentrati: Leoni, Epifani, Bovio, Franchi hanno dato il loro contributo importante per tenere in pieno controllo il match.

Under 16: Inter – Hellas Verona 1-2 (Grisoni)

Con Milan e Atalanta bloccate sul pari, l’Inter non solo non ha approfittato, ma ha visto peggiorare la sua situazione anche se al momento è in zona play off conservando otto punti di vantaggio proprio sul Verona.

La squadra non mi ha mai soddisfatto in ogni occasione in cui l’ho vista.

Mi sembra che ben pochi giocatori abbiano prospettive di qualche interesse e temo che fra un paio d’anni quando questo gruppo dovrà affrontare la Primavera, dovrà essere rimaneggiato in profondità

L’Hellas che pure era distanziato di 11 punti, ha fatto la partita dominandoci sul piano fisico e pure mostrando buone giocate.

Per tutto il primo tempo loro hanno premuto senza trovare buone occasioni. Anche il vantaggio, ottenuto al 20’ su rigore, è frutto solo di un’incredibile ingenuità del nostro difensore  che contrastava da dietro avventatamente l’avversario che parallelo alla linea di fondo stava uscendo dall’area.

Non è questo il fatto che preoccupa, ma piuttosto che non siamo in pratica mai riusciti a creare un pericolo, anche se quasi alla fine del tempo abbiamo raggiunto il pareggio grazie a una giocata del migliore dei nostri, Grisoni.

La ripresa non ci ha visto migliorare e dopo una quindicina di minuti per il gran freddo che ormai sopportavo da ore, ma soprattutto per la mancanza di attrattive offerte dal nostro ‘spettacolo’ me ne sono andato (forse è la prima volta in vita mia) avendo però presagi sconfortanti che poi hanno trovato puntuale conferma.

Non avendo visto tutta la gara, non darò pagelle, ma mi limito a esprimere un parere moderatamente positivo sulle prove di Taho, il portiere, incolpevole, su Balduzzi che sa giocare a calcio ma in prospettiva potrebbe avere qualche problema per il fisico e sui centrocampisti Mantini e Grisoni.

Salverei anche la prestazione di Carrara, una punta che ha giocato sotto età ma che nella sua categoria fa la differenza.

Luciano Da Vite

283 pensieri riguardo “Ancora conferme, nel bene e nel male: Inter – Milan 1-0

  1. Primavera: Inter Torino 2-0

    Partita dal mio punto di vista spettacolare.

    So che il mio modo di vedere il calcio non è condiviso dalla stragrande maggioranza dei tifosi e dei giornalisti, ma quello che ho visto oggi è calcio vero, calcio che attrae e tiene avvinti, calcio nel quale, certo a livello di categoria, si possono valutare le attitudini dei giocatori.

    Io non mi diverto quando le partite finiscono 6-0 (un po’ di più se è 6-0 per noi) con corredo di tunnel e colpi di tacco e neppure se finiscono con tanti gol equamente distribuiti, perché altrimenti mi appassionerei al calcio oratoriale, dove i 6-4 o simili sono frequenti.

    Per me non sono i tanti gol che rendono avvincente un incontro di calcio, ma l’equilibrio, lo studio tattico, l’intensità la capacità di chi è inferiore (magari in certi momenti) di restare in partita con autorevolezza, spirito di sacrifici e compattezza.

    Inter e Torino da questo punto di vista hanno dato vita a un match vero nel quale non mancavano i giocatori offensivi, capaci di splendide giocate individuali, ma anche questi giocatori, dall’una e dall’altra parte giocavano per la squadra più che per il ‘numero’.

    Il primo tempo è stato tutto del Torino (in tribuna c’era anche Urbano Cairo) che ci ha chiusi nella nostra metà campo, ci ha quasi impedito di uscire, ha provato e riprovato a cercare la via del gol ma non è mai riuscito a tirare in porta con pericolosità.

    Il Torino aveva diversi giocatori buona tecnica e una superiorità fisica evidente: in campo schierava ben 5 fuori quota contro 2due nostri (di cui uno era Dervishi, che giocava per assenza di Zanotti)

    Immaginate se noi avessimo schierato… Fabbian, Casadei, Gnontò…

    Noi avevamo sei 2005, loro due

    Tre dei nostri undici per vari motivi non si sono trovati in una situazione tecnico-tattica e forse anche fisica delle più felici.

    Abbiamo faticato terribilmente, ma non abbiamo concesso loro praticamente nulla giocando di squadra, come nel calcio vero.

    E la prima volta che siamo usciti, li abbiamo castigati, con un’azione meravigliosa nella quale è emersa tuta la qualità calcistica dei nostri Kamaté, Di maggio e Pio.

    Poi nel secondo tempo è stata tutta un’altra storia. Trovato l’assetto giusto (con in campo un altro 2005), forse anche riequilibrato il rapporto tecnico dopo che loro attaccando per 45’ avevano speso molto, noi abbiamo attaccato molto di più, sempre senza rinunciare alle coperture intelligenti, abbiamo segnato un secondo gol, colpito la traversa e creato altre situazioni importanti.

    Il Toro non ha mai mollato, ha provato con determinazione e qualità a ribaltarla, ma alla fine Calligaris è stato costretto a un solo intervento difficile.

    Dobbiamo un po’ tutti, credo, fare ammenda per le critiche rivolte qualche volta a Chivu.

    Ormai l’idea Condivisa credo con la società è chiara: hai 30 giovani che possono giocare, per metà stagione lei provi tutti dai a tutti l’opportunità di crescere e di mostrare cosa sanno fare.

    Poi compi le tue scelte e a quel punto con il nucleo forte degli uomini più affidabili (indipendentemente dall’età) te la giochi con tutti.

    Magari hai perso troppi punti per puntare ai play off, ma hai davvero selezionato il meglio e ora in una squadra competitiva, puoi vedere qual è la reale potenzialità dei singoli.

    Ho letto che Chivu aveva sbagliato la formazione, poi ha corretto i suoi errori.

    Non condivido questa lettura che mi sembra propria di una banalità…da giornalisti

    Chivu conosceva gli avversari, la loro forza (prima del mach comandavano la classifica), ha messo in campo una squadra con un 433 ricco di uomini offensivi (Carboni, Curatolo, Esposito Owusu).

    Ma ha rafforzato la linea difensiva con Fontanarosa quarto di sinistra per equilibrare la situazione e nel contempo non perdere qualità in fase di transizione offensiva (Fontanarosa non ha piedi inferiori ai nostri terzini sinistri, anzi…)

    Chiaro che i quattro offensivi venivano chiamati a rientrare, aiutare e contrastare.

    Quante volte ho sentito dire che è meglio giocare con uomini di qualità che aiutino la difesa piuttosto che giocare con più atleti dal piede ruvido incapaci di far ripartire l’azione!

    E devo dire che sono d’accordo, se gli attaccanti sono disponibili e ce la fanno.

    Ebbene nonostante tre giocatori (quelli sostituiti poco dopo la mezz’ora) non fossero nella giornata giusta, e questo non era certo prevedibile, abbiamo avuto poca capacità di riproporci, ma non abbiamo concesso praticamente nulla e forse li abbiamo costretti a un forcing offensivo sfiancante.

    I cambi hanno decisamente migliorato la squadra e la loro tempestività dimostra la concretezza e duttilità del mister: fuori un terzino per un terzino, un centrocampista per un centrocampista e una punta per un centrocampista.

    In realtà però non c’è stato un cambio di modulo perché se Kamate ha sostituito Martini nel centrocampo a tre, Di Maggio ha sostituito Carboni e quest’ultimo è andato a fare l’ala destra .

    Il modulo è rimasto in sostanza un 433, ma la fascia destra aveva ora una maggior capacità manovriera (asse Nezirevic Carboni) e il centro campo con Di maggio al posto di Carboni non perdeva certo capacità di corsa e contrasto e guadagnava in equilibri e visione di gioco.

    La riprova sta che una combinazione efficace Kamate Di maggio dopo appena entrati i due, portava al bellissimo gol di Pio e che nel secondo tempo, giocando da attaccante esterno, carboni si procurava il rigore. Prima aveva colto la traversa. E ancora lo stesso Kamate ha fallito di un soffio la realizzazione, un paio di volte.

    Ma, ripeto, secondo me questo secondo tempo più favorevole a noi è stato probabilmente reso possibile anche dal sacrificio sostenuto dagli undici in campo nella prima frazione, che hanno sfiancato gli avversari costringendoli a una serie di attacchi insistenti ma sterili.

    Non pretendo naturalmente che questa mia ‘lettura’ della partita e più in generale della stagione, sia condivisa. La propongo semplicemente perché è la mia.

    Teniamo anche conto del fatto che erano in tribuna giocatori come Grygar, Silas, Zuberek e in panchina avevamo Iliev, oltre che, per la prima volta dopo mesi per un grave infortunio, Matjaz.

    Le pagelle

    Calligaris: mi sembra evidente che l’Inter ci punti e che sia una favoletta quella per cui chi è stato pagato di più deve giocare. A me Calli è sempre piaciuto, ha fatto qualche errore in stagione, ma si tratta di normali inconvenienti nel processo di crescita. Oggi ha fatto una sola ottima parata e per il resto bene. 6.5

    Dervishi: ha contribuito con i compagni al contenimento della fase più insistente degli attacchi granata, ma non è mai riuscito a proporsi. 5.5

    (Nezirevic: si è trovato un altro avversario, rispetto a Dervishi: Aaron Ciammaglichella, velocissimo e molto insidioso. Lo ha contenuto con l’aiuto dei compagni, ma in fase di sostegno si è fatto valere in modo apprezzabile 6.5)

    Kassama: pulito e sicuro negli interventi difensivi, non va mai in vero affanno. 6

    Stabile: Una prova senza pecche e autorevole nel ruolo di regista difensivo che di solito spetta a Fontanrosa. 6.5

    Fontanarosa: dico solo questo, da tempo sono convinto che, per il fisico (e il piede sinistro), nel calcio professionistico avrà più chance da terzino sinistro che da centrale. 7

    Martini: gira a vuoto ma non è tutta colpa sua perché di fatto il centrocampo è a due per manifesta impreparazione di Carboni a giostrare da mezz’ala in partite di questa durezza. Comunque si sacrifica nel tamponare. 5.5

    (Kamaté: dà un grande contributo sul piano dinamico e si inserisce due o tre volte in modo pericolosissimo 6.5)

    Stankovic: copre, tampona e ha la capacità di avviare la transizione offensiva. 6.5

    Owusu: sinceramente io, che sono un ‘tifoso’ di entrambi sin da piccoli, avrei sostituito Dennis, nel primo tempo poco appariscente, anche se lo stesso Owusu non aveva combinato granché. Però Chivu ha avuto ragione perché Curatolo aveva rispettato più le consegne, pur non avendo lo spunto potenziale di Enoch. 5.5

    (Di Maggio: talento di livello superiore (parlo di quella che mi piace definire ‘tecnica di squadra’ in parziale contrapposizione alla ‘tecnica individuale’ Assolutamente determinate nell’azione del gol del vantaggi, dà geometrie al centrocampo. Non ha un gran fisico, ma si fa valere e nei primi metri possiede una buona accelerazione. 7)

    Carboni: anonimo come mezz’ala, più efficace come attaccante di destra. Si guadagna il rigore e cerca qualche altra giocata di livello. 6.5

    Esposito: se continua così fra un paio d’anni lo troviamo in rosa per la prima squadra a tutti gli effetti. Centravanti boa di straordinaria qualità, becca tutti i rilanci lunghi, li spizza per un compagno oppure li controlla per far salire la squadra o addirittura li smista con piede e intelligenza creando situazioni di pericolo. Ha fisico, tecnica, intelligenza calcistica senso di squadra e garra. 8

    Senza voto Iliev ed Ebenezer, che però ha lasciato intravedere qualità importanti

    Chivu: il giudizio l’ho già anticipato. Sta rimettendo in piedi una squadra che non sembrava competitiva. Complimenti! 7

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  2. bella vittoria, 0-2 dell’Under 18 a Ferrara, in casa dell’ex capolista Spal (ex perché ora i primi siamo noi).
    Non male per il nostro vituperato settore giovanile:
    In Primavera siamo in ritardo ma siamo tornati competitivi
    Under 18: siamo primi
    Under 17 : siamo primi
    Under 15 : siamo primi
    Solo in Under 16 non andiamo benissimo.
    Ripeto, non male per un settore che non può investire e che era dato da alcuni in disarmo.
    Senza parlare dei calciatori ancora giovani che si stanno affermando in vari campionati professionistici

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  3. Mi ero riproposto di non parlare più (qui) di prima squadra, ma faccio un’eccezione. ecco l’analisi dello Zio su fc inter 1908 che condivido:
    “Lukaku? Dipende anche dal modo di giocare di Inzaghi. Per vincere deve portare tanti giocatore oltre la linea della palla e ci arriva sempre attraverso il palleggio. Squadra forte ma deve spendere sempre tante energie per vincere le partite”.
    Se avesse ragione, come credo, confermerebbe quello che vado dicendo dallo scorso anno.
    Nonostante le cessioni la squadra è rimasta forte. prima era fortissima
    Prima, tra l’altro, aveva gli uomini per giocare come vuole Conte: difesa di ferro (anche perché protetta) centro campo con uno o due uomini capaci di verticalizzare senza buttarla lunga a casaccio, esterni dirompenti, di lunga corsa. Due punte di cui una sa fare il pivot o andare in profondità, l’altra ha una rapidità di calcio incredibile.
    Con Inzaghi l’inter sembra giocare meglio, ma deve spendere molte energie. Dovendo necessariamente attaccare con molti uomini spesso non protegge a sufficienza la difesa. nello stesso tempo davanti le manca il giocatore che sappia saltar l’uomo in spazi brevi e quindi fatica con le squadre che si chiudono. Non ha alternative di valore in alcuni ruoli e rischia di avere momenti prolungati di difficoltà psico-fisica.
    Attenzione perché se è vero che Inzaghi è specializzato nel vincere finali di coppa, lo è anche (tocco ferro) nel perdere la qualificazione CL all’ultima giornata. ha una squadra più forte della Lazio, ma che a differenza di quella resta in corsa in tutte le competizioni molto più a lungo e questo se non hai alternative di assoluto spessore, ti costa punti

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  4. Tenendo in considerazione che i 2 fratelli maggiori si sono irrobustiti parecchio negli ultimi 2 anni impressiona che Pio sia già adesso estremamente robusto. Chiaramente ha un fisico in partenza già più grosso ma questo mi pare sia un grande vantaggio piuttosto che un ostacolo. Considerando in piu le caratteristiche tecniche e mentali descritte del ragazzo, la nazionale potrebbe aver trovato un giocatore davvero importante.
    Un vero peccato non avere una squadra b….
    Sarebbe interessante guardare il modello bayern…io non so se il 17 enne Tel è pronto come Musiala ma vedo che lui, Wanner (16 anni) e un altra punta di 17 anni stanno accumulando tante presenze o minuti. E loro hanno anche le squadre b…..certi giocare con sane mane coman etc aiuta tanto, però almeno la squadra b sarebbe un investimento lungimirante soprattutto per chi ha debiti e ha fretta di fare cassa. Per questo non capisco perché solo la juve attua questo progetto in Italia

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  5. Perché così com’è è un programma fallimentare, a mio avviso
    I migliori giocatori dopo la Primavera già vanno a giocare in b o in C (ma in squadre di C forti) o addirittura nelle serie A e B straniere. Se noi facessimo una squadra di C con quelli che escono dalla Primavera esclusi i migliori che vanno in B o all’estero sarebbe una squadra non competitiva dove è difficile crescere.
    Su Pio non Sergio, ma i nostri tifosi in generale fanno tutti lo stesso errore: appena uno fa 5 partite buone in primavera è già un possibile prospetto utile per la Nazionale. Non c’è senso della misura. E’anche comprensibile, come mi spiegò una volta sandro mazzola, che i tifosi desiderino veder affermarsi un ragazzo uscito dalle giovanili.
    A me del bayern non interessa: altri campionati, altre squadre, altri compagni, altri giocatori, altri metodi di allenamento.
    Io firmerei subito perché Pio il prossimo anno venisse aggregato stabilmente alla prima squadra, giocando qualche spezzone e fra due anni entrasse a pieno titolo nella rosa dei titolari. L’ho anche detto, proprio ieri, alla mamma, che era un po ‘ malinconica perché diceva “dopo tanti anni la storia della mia famiglia con Interello si chiude. Le ho risposto che spero in un paio d’anni si apra quella di Appiano Gentile.
    Ma per far questo deve continuare a crescere, esponenzialmente, come ha fatto nell’ultimo periodo. Se non va in prestito (e spero di no) già capiremo di più dopo un’altra estate e soprattutto dopo una preparazione estiva (con amichevoli) fatta con la prima squadra. Lì i ritmi sono molto più sostenuti, c’è molta più forza fisica e la preparazione è quella di grandi atleti professionisti, alcuni da 10/15 anni. O reggi quei ritmi e ti adegui o devi rassegnarti a un ruolo quanto meno non di primissimo piano, anche se magari più che dignitoso.
    Quanto al fisico, lui per me è alto ma muscolarmente ha ancora molto da crescere. Tre anni fa era un giocatore piccolino, tecnico, che veniva centellinato e giocava a fianco di un attaccante di peso. nelle partite più dure spesso entrava nel finale.
    Ha avuto uno sviluppo in altezza impensabile ed ora è la classica prima punta, con la tecnica della seconda punta. ma sempre in primavera, dove gioca sotto età.
    Servono piedi per terra e ‘gasarlo’ oltre il lecito non so se gli farà bene. Anche se il carattere sembra quello ‘giusto’

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    1. È vero che gasarlo dopo poche settimane di rendimento notevole è pericoloso. Tuttavia ha dalla sua le esperienze complesse dei fratelli (specie del più istrionico Seba) da cui attingere per restare concentrato. In questo senso , possedere meno estro del fratello (in senso assoluto)potrebbe incidere ulteriormente in chiave positiva. Vedendo giocare anche Salvatore, sembra che Pio abbia la stessa sua garra e lo stesso spirito di lotta (forse meno “cattivo”)
      Si, per avere una seconda squadra competitiva devi aggregare anche giocatori navigati del professionismo…e questo comporta costi…
      Sicuramente, come affermi, la prova del nove sarà costituito per lui dai test con la prima squadra

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  6. Ciao ragazzi, una domanda per Luciano.

    Secondo te Pio è più forte di Pina alla sua età? Io stravedevo ancora per Pina, forse non riesco ad accettare che non sia ancora riuscito ad esplodere :D

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  7. Per stemperare la tensione in vista del match forse più importante della stagione ho pensato di proporre un gioco:

    faccio l’elenco, incompleto, dei nostri giovani (dall’U15 all’U18) che a parer mio hanno doti tecniche nettamente superiori alla media ma un fisico non altrettanto promettente.

    Il gioco consiste nel chiedere di verificare, fra 3-4 anni quanti di questi saranno arrivati In A e in B

    Under 15:

    D’Agostino
    Grisoni
    Vukaj
    Franchi

    Under 16:

    Balduzzi
    Cerpelletti
    Mancuso

    Under 17:

    Castegnaro
    Cocchi
    Della Mora
    Fois
    Tigani
    Pinotti

    Under 18:

    Miconi
    Ricordi
    Mazzola
    Quieto
    Berembruch

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    1. Io non li conosco.
      Però bisogna vedere anche che procuratore avranno.
      Con affiliati di Raiola o simili la percentuale di piazzati aumenta sensibilmente.

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        1. Ti ringrazio, in effetti non vale la pena commentare chi non sbaglia mai.
          Eppure basterebbe aprire gli occhi…ma solo un poco

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          1. Fammi un nome, uno solo, arrivato ad alti livelli SOLO perché, pur scarso, aveva un bravo agente. Io conosco tanti mediocri arrivati (per poco tempo) ad alti livelli, per le scelte sbagliate (ma normali ) di tecnici e allenatori.
            Conosco invece ragazzi anche talentuosi dell’Inter persisi sebbene avessero Raiola

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            1. Limitandosi a noi, ti cito i Paco Casal boys, alias tassa Recoba: Martin riv as, Antonio pacheco, gonzalo sorondo, Fabia carini. E sicuro dimentico qualcuno.
              Tutta gente più scarsa del 90% dei ragazzi che ho visto giocare in C e serie inferiori.
              Ma non riguarda solo noi. Giro procuratori abbraccia tutti

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              1. Carini non c’entra era in un’altra operazione. Rivas, Sorondo erano buoni giocatori, certo superiori ai nostri giovani. Pacheco, il più scarso, ha giocato nel Penarol, nell’Alaves e nell’Albacete. E’ costato 3 milioni.
                Joao Mario, per dire di un ‘buco’ di mercato, è costato 45 milioni.
                Se poi all’interno di operazioni più complesse, come forma di pagamento differenziata si prende a poco un giocatore solo discreto (che poi gioca poco o nulla) non ci vedo nulla di male

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            2. Peraltro presi quando c’erano soldi e non serviva scommettere.
              Non cito cosa mi hanno dett diversi ragazzi che hanno giocato tra A è B, quindi a buon livello, sul tema procuratori ds.
              Uno schifo, altro che competenze. Soldi, soldi e soldi

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  8. Coppa Italia Primavera: Inter Samp 2-1

    Terza vittoria in sette giorni per i ragazzi di Chivu, che dopo un avvio di stagione disastroso (qui abbiamo cercato di individuarne le cause) sta ritrovando compattezza e risultati, oltre a far registrare la crescita di alcune individualità.

    Sempre assenti gli stranieri del gruppo (Matjaz, Zuberek Andersen e Grygar – entrato nel finale -) il mister fa ancora tanto turno over schierando ben 5 nuovi rispetto alla formazione che aveva battuto il Torino: Zanotti, Stante, Curatolo, Pelamatti. Ebenezer .

    Fuori invece Dervishi, Kassema, Stabile, Carboni ed Esposito.

    Tatticamente la novità maggiore è costituita dal ritorno di Fontanarosa alla posizione di centrale di sinistra nella difesa a quattro.

    Il modulo resta un 433 ma , considerate le caratteristiche di Ebenezer, all’esordio dal primo minuto, il modulo stesso è alquanto variabile in relazione alle due fasi di gioco

    Gli esterni sono chiamati a tornare e partire da lontano (più Owusu che ha corsa lunga, un po’ meno Iliev che spesso resta in appoggio).

    L’imperativo è tenere la squadra corta e questo si ottiene sia alzando la linea difensiva (come Chivu chiede insistentemente, soprattutto nel secondo tempo) sia facendo partire gli attaccanti da lontano: nessuno nemmeno Dennis è esentato dall’obbligo di aiutare.

    Anche questa volta la scelta è quella di mettere quattro attaccanti (Ebenezer Owusu Iliev Curatolo) chiedendo loro però di sacrificarsi.

    Per contro, almeno in teoria, i terzini possono salire, se capita la situazione, mentre Martini e soprattutto Stankovic sono chiamati a far principalmente da filtro (sul 2-0, nel secondo tempo sono stati frequenti i richiami del mister a Stankovic perché restasse in copertura).

    C’è equilibrio, ma manca la punta di peso e Iliev, molto tecnico come sappiamo, non ha la continuità nei rientri mostrata da Curatolo contro il Toro.

    Come al solito, la Samp schiera più fuori quota di noi (4 contro 2).
    Tra campo e panchina anche questa volta i liguri schierano 4 nostri ex: Uberti, Peretti, Cecchini Muller e Straccio.

    Particolarmente pericoloso il 2003 Montevago, centravanti che ha il fisico di un pericolosissimo professionista.

    In tribuna la solita schiera di procuratori con alcuni dei quali siamo in rapporti amichevoli e per me una grandissima e felicissima sorpresa: dopo anni ho potuto riabbracciare l’indimenticato Sergio Zanetti, persona straordinaria e allenatore che alla guida dell’Under 18 (che vinse il campionato) regalò due delle più belle partite del settore giovanile intero, semifinale e finale contro Napoli e Atalanta.

    Era l’Inter dei Bandini, Mbayé, Garritano, Benassi, Belloni ecc.

    La partita si è sviluppata un po’ sulla falsariga di quella contro il Toro con la Samp che ha premuto di più (senza asfissiarci come avevano fatto i granata perché i liguri sono obiettivamente meno forti) e noi che andavamo bene nelle ripartenze manovrate, assai più numerose che contro i granata.

    Come nel match precedente in tutto il primo tempo loro, pur attaccando maggiormente, non hanno mai creato un pericolo.

    Noi oltre ai due gol abbiamo creato almeno 3-4 occasioni sfumate per un’inezia.

    nel secondo tempo ovviamente loro hanno attaccato di più e già dopo 2 minuti Montevago ha provato l’anteprima del gol poi realizzato, con un anticipo sul difensore e girata al volo che sfiora il palo.

    Si deve arrivare al 70’ perché arrivi un’altra occasione Doriana, in una mischia conseguente a corner, Stankovic è costretto a un salvataggio a portiere battuto.

    Ma siamo noi che abbiamo un’occasione colossale per chiuderla: magnifico filtrante di Iliev per Owusu che si ritrova solo, centralmente, a 5 metri dal portiere. Anziché cercare l’appoggio sul palo lungo, Enoch gli spara addosso.

    Gol mancato, gol subito (anche se passa qualche minuto) bella azione doriana aggirante sulla destra della nostr difesa, con palla rimessa all’indietro e Montavago brucia sul tempo il difensore, infilando nell’angolino.

    La Samp accelera la pressione ma siamo ancora noi a mancare il gol della tranquillità; prima con una gran legnata di Sarr parata benissimo in angolo dal loro portiere, poi con una doppia conclusione di Di Maggio, da ben dentro l’area, con il nostro centro campista che non riesce a trovare la ‘luce’ per insaccare.

    Pagelle:

    Calligaris: chiamato in causa solo una volta su tiro diretto se la cava senza problemi e domina nelle uscite alte. Sempre più sicuro 6.5

    Zanotti: primo tempo senza particolari acuti, deve difendere e se la cava. Ma non è il suo forte. Meglio nella ripresa quando si esibisce in un paio di progressioni importanti. 6.5

    Stante: grande prestazione di Francesco che negli spazi stretti fa valere il suo fisico da gladiatore. Imbattibile sui palloni alti, contiene anche sulle palle basse Montevago o chi per lui. 7

    Fontanarosa: ancora una prestazione da leader, è bello vedere come ‘comanda’ e aiuta i compagni. In previsione del futuro da professionista ribadisco di vederlo meglio da esterno. Anche contro il Doria, per esempio nell’occasione del loro gol, ha sofferto un po’ l’esplosività di un giocatore da categoria superiore 7

    Pelamatti: è l’altro leader in campo. Ha garra da vendere e detta le posizioni dei compagni, soprattutto di quelli che agiscono davanti a lui. nel primo tempo ogni volta che ne ha l’occasione, spinge. 6.5

    Martini: non ho tenuto il conto dei minuti, ma so che difficilmente Chivu rinuncia a lui, segno che il suo lavoro, magari più di quantità, è prezioso. Aiuta Stankovic a dare sostegno alle spalle di Ebenezer. 6+

    Stankovic: davanti alla difesa è un baluardo difficilmente superabile, in più ha visione di gioco e un gran calcio come dimostra infilando al volo in rete con un proiettile da fuori area. Talis pater (magari…). 7.5

    Ebenezer: è leggerino, ma ha grinta. Si batte sia negli stacchi sia nei contrasti, ma il peso è quello che è…Aspettiamo. Intanto ha fatto vedere un paio di filtranti davevro interessanti. 6

    Owusu: ha messo tantissima forza rispetto all’inizio della scorsa stagione, a dimostrazione che quando si è giovani un anno in più di lavoro anche atletico pesa enormemente. Ha percorso la fascia molte volte e quando parte è difficile da fermare. Tatticamente deve ancora crescere e ha bisogno di un compagno vicino che lo guidi. Ha sbagliato il gol che avrebbe chiuso prima del tempo il match. 6.5

    Curatolo: tornato al ruolo di centrale, ha lavorato molto per la squadra. Avrebbe bisogno di una prima punta di peso, ma in ogni caso segna il gol decisivo da rapace d’area. 7

    Iliev: Tecnica sopraffina e fantasia. Sono curioso di vedere dove arriverà. I mezzi tecnici promettono molto, ma se non cresce come fisicità, continuità e intensità, avrà delle difficoltà nel calcio maggiore. Però era così anche con…Pirlo (che al Milan aveva 20 kg di muscoli più che all’Inter da giovinetto). Il gol di Curatolo è molto merito suo. 6.5

    Chivu: in una partita da dentro o fuori forse si poteva fare meno turn over, ma di certo lui conosce meglio di me la situazione dei ragazzi sotto tutti i profili e comunque ha avuto ragione. 7

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    1. Mi avevi chiesto un noe, ne ho fatto 4.
      Ma ora sono bugiardo.
      Mi spiace che una persona competente come te la butti in caciara quando ha detto una cosa inesatta

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      1. Carini non c’entra era in un’altra operazione. Rivas, Sorondo erano buoni giocatori, certo superiori ai nostri giovani. Pacheco, il più scarso, ha giocato nel Penarol, nell’Alaves e nell’Albacete. E’ costato 3 milioni.
        Joao Mario, per dire di un ‘buco’ di mercato, è costato 45 milioni.
        Se poi all’interno di operazioni più complesse, come forma di pagamento differenziata si prende a poco un giocatore solo discreto (che poi gioca poco o nulla) non ci vedo nulla di male

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      2. Non sei tu un bugiardo, sei solo uno che qualche volta ripete luoghi comuni. Gli insulti a operatori e dirigenti sono un must nel calcio. Sai quanta gente ho sentito ripetere che Sandro Mazzola, Maldini e tanti altri giocavano solo per il cognome che portavano. Anche oggi ci sono giovani ceduti dall’Inter i cui genitori sostengono che al loro posto gioca uno che non merita, ma è raccomandato.
        Logico che su un milione di voci infondate ma raccolte dalla gente qualcuna possa anche essere vera.
        Di certo conosco giovani nostri e non che erano di Raiola e non hanno fatto nessunissima carriera.
        Conosco anche un nostro direttore che faceva i suoi interessi oltre a quelli della società, ma è stato prontamente allontanato, pur essendo un nome di un certo prestigio

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    1. Se sorondo è un buon giocatore ok, depongo le armi.
      Io non parlo solo di ns giovani.
      Il tema era se ci fossero giocatori scarsi arrivati per procuratori. Ti ho fatto nomi.
      Non c’entra se fossero o meno scambi: sono stati li per Paco Casal. Avessero avuto me come procuratore non sarebbero arrivati lì.
      E come loro altri a seguito di Raiola ecc.
      I ds ovvio sapessero che fossero scarsi.
      Ma il potere di Casal in questo casi ha piegato il loro volere.
      È il mondo del calcio ad essere così: non si tratta di essere farabutti. Ma di seguire logiche che non sono meritocratiche.
      Non mi riferisco certo a lamentele dei genitori che hai raccolto.
      Parlo di giocatori discreti che non sono saliti perché spazi occupati da questi mediocri. Perché di calciatori mediocri si tratta e non posso credere che siano stati scelti per meriti

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      1. Scusami eh, ma stiamo parlando della scoperta dell’acqua calda. Sono cose che accadono ovunque, non solo nel calcio. Tra l’altro Sorondo dopo di noi ha giocato nello Standard Liegi, nel Charlton e nel Crystal Palace, prima di tornare in Sud America. Non era un giocatore da Inter, ma nemmeno uno scappato di casa.

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  9. Parliamo di cose diverse. Giocatori scarsi arrivano a volte più in alto di quanto meritino per i più svariati motivi. Gli scarsi però in alto non ci restano e soprattutto non portano via il posto a nessuno anche solo buono o discreto. Se uno è buono arriva: se non arriva le colpe non sono mai di procuratori, dirigenti o altri giocatori raccomandati.
    Invece di dare 3 milioni in più a tizio in un’operazione importante, gli prendi per 3 milioni un giocatore. Poi se non vale non porta via il posto a nessuno e se lo rivendi per 2 milioni hai risparmiato un milione.
    Io dopo decenni di calcio seguito da bordo campo non ne posso più delle lamentele degli scarsi che non hanno trovato posto per ingiustizie. Se erano così forti perché non sono andati nelle centinaia di altre squadre professionistiche di buon o ottimo livello?

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  10. Marotta: “Noi abbiamo tanti svincolati, dal punto di vista professionale tutti meriterebbero la conferma – le parole dell’ad nerazzurro -. Poi, purtroppo, quando si fanno delle analisi, il cuore va messo da una parte e la razionalità dall’altra. Dovremo fare delle scelte, delle valutazioni, ma le facciamo sempre con il massimo del rispetto per questi ragazzi. E’ una dinamica che il ds Ausilio sta portando avanti da tempo, io mi auguro che si possa arrivare a una conclusione che possa soddisfare tutti coloro i quali vogliono restare”.
    Dichiarazioni che fanno capire, una volta di più, che quello che trapela è probabilmente meno del 10% di quanto succede quotidianamente in società.
    Probabilmente Skriniar non sarà l’unico big ad andare via a zero, senza soldi da immettere rischiamo di perderne altri senza incassare un euro.

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  11. “Bisogna accettare le situazioni contingenti con cui l’Inter ha dovuto convivere negli ultimi tre anni. Il club non può spendere sul mercato ma resta competitivo, vince trofei e supera la fase a gironi di Champions League. Cosa puoi dire a questa squadra? Negli ultimi anni è una squadra che si è impoverita ma riesce sempre a rimanere competitiva e questo è un merito”.

    Come sempre accordo al 100% con lo Zio Beppe Bergomi. Solo su una cosa non sono d’accordo: negli ultimi mercati l’Inter non è che non abbia potuto spendere, HA DOVUTO GUADAGNARE DECINE DI MILIONI

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    1. Luciano perdonami se torno sempre sullo stesso tema ma è più forte di me. Come si fa a dire che l’Inter “HA DOVUTO GUADAGNARE DECINE DI MILIONI” quando il bilancio 2002/2003 si è chiuso con un passivo di 140 ml di euro? https://www.calcioefinanza.it/2022/10/30/inter-bilancio-2022-fatturato-debiti/
      E quando l’anno precedente si era chiuso con 245 ml di euro di passivo
      https://www.calcioefinanza.it/2021/10/28/bilancio-inter-2021-ricavi-fatturato-debiti/
      E l’anno ancora precedente con un passivo di 102 ml di euro
      https://www.calcioefinanza.it/2020/11/27/inter-bilancio-2020-rosso-di-1024-milioni/
      Dove sono tutti questi guadagni?

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  12. A me sembra elementare, ma certo riconosco che mi mancano le basi.
    Dunque, per me bilancio e mercato sono due fattori distinti.
    Se io incasso 400 e spendo, di spese correnti, 650, ho un passivo di 250 milioni.
    Se però sul mercato (vedendo giocatori forti e prendendone di meno forti per sostituirli) guadagno 80 milioni, il mio deficit annuale resta di 170 milioni, ma il mio mercato si è chiuso in attivo

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    1. Il deficit corrente è fatto da stipendi.
      È una scelta, legittima, della società spendere in stipendi piuttosto che su cartellini.
      Le cose non possono essere scisse per valutare impegno di una proprietà

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  13. A parte che non sono solo gli stipendi dei giocatori, ma anche molti altri elementi (affitto della sede, gestione di appiano e Interello, soprattuto interessi passivi), ma chi mette in discussione l’impegno della proprietà? Io constato solo che per tirare avanti si devono vendere i migliori e prendere dei mediocri o degli anziani. Si deve guadagnare sullo ‘scambio’ dei cartellini e pure sul monte stipendi, la squadra non può non risentirne

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    1. Il player trading, ripeto scelta purtroppo obbligata per italianecone evidenziato da marotta e ausilio, comporterebbe non scegliere mediocri ma giocatori meno noti con margini crescita.
      Non è facile. Ma è cosi

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    1. I mediocri li comprano i dirigenti mediocri. I dirigenti molto preparati comprano giocatori poco noti che si rivelano in molti casi buoni, in altri casi ottimi e in pochi casi mediocri.

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    2. Il bello Luciano è che noi abbiamo avuto un dirigente molto preparato che hai conosciuto bene. Un dirigente del settore giovanile. Sto parlando di Casiraghi che, stando a quanto ci hai raccontato tu (e di questo ti ringrazio) in questo sito, andava a pescare in giro per l’Europa giovani sconosciuti a quattro baiocchi (mi viene in mente adesso Gravillon). Per me ci vorrebbero due o tre Casiraghi per la prima squadra.

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  14. l Napoli chiude il bilancio 2022 in rosso per 51,9 milioni: tutti i numeri tra fatturato e costi https://calcioefinanza.it.
    Toh, per vincere anche il napoli chiude con un grosso passivo. E non ha (per ora) la spesa per gli interessi passivi. Adesso voglio vedere che farà quando a Osimhen, Kvara, Kim ecc offriranno ingaggi 4 volte superiori a quelli che prendono attualmente e quando tutti gli altri della rosa pretenderanno, giustamente, ingaggi rivalutati

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    1. Li venderà e cercherà di fare come la Roma di Sabatini. L’anno in cui pescherà gli Schick e gli Iturbe e resterà fuori dalla Champions dovrà ridimensionarsi e magari si farà la Conference come la Roma lo scorso anno.
      Peraltro nessuno ha fatto notare che De Laurentiis è proprietario del Napoli dal 2004 ed è in Serie A dal 2007. In quasi 20 anni ha vinto un paio di coppe nazionali negli anni in cui Milan e Inter hanno attraversato uno dei decenni più critici della loro storia, nel periodo post Berlusconi e Moratti.

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    2. Effettivamente vs 140 adl è
      stato generoso…..che poi spendano 240 vs 527 penso parli da se.
      Capisco non possa essere automatico ma se ho quasi 300 mn in più di potere di spesa, togli anche i famosi 50 mn di interessi passivi (su debito peraltro fatto da noi), la differenza nella potenza di fuoco rimane tale da, per me, pretendere qualcosa di meglio, eh.
      Ovvio che venderà e proverà a ripartire con altri profili.
      Siamo tutti in Italia messi così, lo sostiene da tempo anche Marotta

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  15. Secondo calcio e finanza il Napoli ha sostenuto costi per 240 mn contro i ns 527.
    Penso la differenza sia evidente.
    È questo il dato che offre i margini di manovra per ns e loro management

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  16. La differenza di gestione tra il Napoli di De Laurentis e l’Inter post-Triplete e cioè dal 2010 ad oggi io la leggo così. Se si trascura il primo anno post-triplete dove il gruppo storico dei nostri eroi era ancora competitivo, fino a che non è arrivato Suning e cioè dal 2010 al 2018, quando l’Inter ha potuto contare praticamente solo sulle risorse della gestione senza il doping di centinaia di milioni di euro pompati dalla proprietà in perdita, l’Inter ha fatto abbastanza cagare e molto ma molto peggio del Napoli. Per lunghi 6 anni consecutivi non ci siamo mai qualificati per la Champions, ed in alcuni casi nemmeno in Europa League. Miglior risultato un quarto posto. Nello stesso periodo il Napoli è sempre arrivato davanti a noi anche di parecchi punti, si è sempre qualificato per la Champions tranne in due campionati e, se non ci fosse stata una Juventus dalla gestione poco trasparente (per usare un eufemismo) avrebbe vinto due campionati. In questa fase da un punto di vista economico le gestioni potevano essere equivalenti nel senso che entrambe le proprietà sono state poco generose e le gestioni hanno dovuto contare sulle proprie forze. Se fosse stato un match di tennis io lo sintetizzerei così Gestione Napoli vs. Gestione Inter 6-2 6-2. Dal momento in cui Suning ha cominciato a pompare decine o centinaia di milioni di euro in perdita sulla squadra (a partire dal mitico calciomercato di Gabigol e di Joao Mario) in poi e fino ad oggi da un punto di vista economico non c’è più stato match pari nel senso che ogni anno l’Inter ha speso cifre notevolmente superiori a quelle spese dal Napoli (se non ci credete leggete i bilanci delle due squadre in questi anni). Per contro da un punto di vista sportivo in termini di risultati si può dire che il match si chiuderà con un sostanziale pareggio. Per cui anche in questa seconda fase in termini tennistici la chiuderei così: Gestione Napoli vs. Gestione Inter 6-3 6-2.

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  17. Corretto è confrontare la gestione De Laurentis (19 anni) con la gestione Suning (4 anni). Vince Suning 6-0. Anzi diciamo 6-1 perché il Napoli sta facendo, dopo 19 anni una stagione strepitosa.
    Scusate se il mio obiettivo, da tifoso interista, è diverso dallo sperare di vincere fra 19 anni.
    L’unica potenza che conta, per la mia squadra, è la disponibilità di fondi per prendere ottimi giocatori. Suning è un’azienda di cretini che buttano centinaia di milioni senza accorgersi che basterebbe utilizzare la strategia suggerita dai tifosi e cacciare quell’incompetente di marotta, per vincere tutto, guadagnandoci anche

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  18. HO VISTO LA PARTITA DELLA PRIMAVERA E QUELLA DELL’UNDER 17 CONTRO IL VICENZA.
    Quest’ultima (vittoria nostra per 3-1) era solo un’ amichevole e c’erano molti assenti fra i titolari. Qualche indicazione però l’ha data. Per esempio la conferma delle qualità calcistiche enormi di Mancuso (2007). Non che io ne dubitassi, ci mancherebbe, Da almeno cinque anni dico che ci sono tre 2007 che possono arrivare a livelli importanti se la progressione fisica e atletica li assisterà: Mancuso è uno di questi, Mosconi e Dado Balduzzi gli altri due.
    Purtroppo Balduzzi ha un fisico ancora minuto, immagino che per lui sarà più difficile affermarsi ma ci deve provare.
    Di Mosconi o parlato più volte, è un bomber vero.
    Anche di Matias ho parlato spesso, ma voglio qui ribadire che il ragazzo con la palla nei piedi sa fare veramente tutto. E ha un cervello che sembra programmato per giocare a calcio.Fino al 15 marzo ha ancora 15 anni e ha tutto il tempo per completarsi atleticamente. SE lo farà diventerà giocatore importante.

    La Primavera è partita un po’ tardi: non credo che possa farcela a rientrare nelle sei che disputeranno i play off. ma certo la squadra di questi ultimi turni di campionato se la può giocare con tutti e alcuni giocatori sono cresciuti in maniera esponenziale.
    Superfluo citare Pio, anche oggi autore del gol decisivo. Pio mi impressiona soprattutto per come , con l’uomo incollato addosso, sa tenerlo alle spalle e smistare di prima palloni stupendi per i compagni. oggi è stato anche sfortunato perché poteva fare almeno un altro gol, ma una parata incredibile del portiere che da terra, ormai battuto, ha alzato un piede e deviato il pallone.

    L’altro giocatore cresciuto molto è Enoch: la mole di lavoro che svolge sulla fascia è semplicemente impressionante e poi ha ancora lo spunto per lasciare sul posto l’avevrsario. Quando imparerà a fare la giocata più razionale dopo aver superato il primo difensore, sarà davvero un giocatore interessante.

    Interessante sembra anche Nezirevic e qui devo fare una piccola ammenda.

    nella prima uscita non mi era piaciuto anche se avevo aggiunto che era necessario dargli tempo, per una valutazione più seria. Nella seconda mi era sembrato forte nellì’appoggio, un po’ meno in fase di contenimento.
    Oggi la sua prova è stata davvero apprezzabile in tutti i sensi: sembra uno…Zanotti, con più centimetri.

    Speriamo in bene sui nostri giovani, visto che per la felicità di molti tifosi sembra che non potremo più acquistare giocatori di successo e dovremmo vendere qualcun altro di quelli che abbiamo.

    C’è chi la vede come un’opportunità per acquistare giovani semi sconosciuti o lanciare comunque i nostri.

    Io continuo a sperare che una società con il prestigio dell’Inter torni a comperare campioni , non venda i migliori e a fianco di queste due tipologie, inserisca anche giovani interessanti, dal vivaio o acquistati

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    1. La cosa che stupisce di più è che guardando il rendimento, questa squadra ha sofferto enormemente con il doppio talento di Carboni e Iliev.
      Il primo soprattutto, è estremamente compassato e poco intenso, tanto da far crescere dubbi sul suo futuro.
      Il nuovo arrivato nigeriano a mio avviso ha talento tale da poter giocare più avanti, mi ricorda Okocha.

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  19. Verissimo, ma con Carboni e Iliev in campo , oltre a una prima punta, avevamo tre giocatori non particolarmente spendibili nella prima fase difensiva. Invece Curatolo e soprattutto l’ultimo Enoch mettono in campo un contributo di generosità e sacrificio enorme. Poi è cresciuto Stankovic e probabilmente questo consente di schierare mezz’ala il nigeriano, che anche a me, una volta ambientatosi con la necessaria esperienza del nostro calcio, potrebbe giocare più avanti. Ma a quel punto si dovrebbero trovare nuovi equilibri

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  20. Faccio solo due considerazioni:

    1) Si fa il bene di Carboni facendolo entrare, anche se per pochi minuti, in un contesto impossibilitato ad aiutarlo?

    2) Complimenti a Thiago. Ha le stimmate del grande allenatore: pur privo del suo migliore giocatore possiede la lettura tattica e le capacità di gestione del vincente

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  21. Prestazione veramente triste.
    Poi nel dopopartita Inzaghi al solito dice preso gol nel momento migliore….Lautaro in contemporanea dice così non si va da nessuna parte.
    Prepariamoci alla solita riunione ad appiano dei giocatori senza staff tecnico per un confronto teso al rilancio.
    Bah, direi che tecnico non ha molta presa su spogliatoio.
    Il Bologna cmq è più forte per cui più di tanto non potevamo fare

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    1. Grande mentalità e leader che si assume responsabilità. Non può naturalmente dire che la squadra è quella che è!
      L’anomalia quest’anno è stata la fase difficile del Milan visto che è tornato a livelli molto alti: asfaltata l’atalanta. Senza l’incredibile e inaspettata sconfitta in supercoppa (congiunzioni astrali irripetibili per il buon fortunato simone) i rossoneri erano a pari punti con il Napoli. Secondo voi chi è più forte tra loro e il Napoli?
      Considerando l’ascesa e la continuità di juve e Roma, dovessero restituire i punti ai ladroni la classifica finale dovrebbe essere quasi certamente: Napoli, Milan, Juventus, Roma. Naturalmente bisognerà non solo fare il tifo per la giustizia ma anche restare in scia del 5 posto, se si vuole il ripescaggio.

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    2. Inzaghi in tutta la sua carriera non ha mai saputo cambiare le partite “nate male”. Molti laziali confermano proprio questo limite.
      Se si riparte da zero (io sacrificherei il sopravvalutato per eccellenza) punterei su thiago motta, mentalità intelligenza e carattere che ha saputo replicare da allenatore: allenatore che non sarà mai inzaghi, che ha fatto benino con squadre nate per fare meglio

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  22. Sergio, il Napoli di quest’anno avrebbe vinto, non c’è bilan che tenga.
    Ai gonzi però riconosco loro si creatività su mercato: thiaw a 7 mn, un 2001, sembra un gran colpo. La loro ripresa per me coincide con suo stabile inserimento al posto dell’ormai finito kjaer (scorso anno bilan chiuse porta con tomori, kalulu) e il rientro di tomori. Noi ne spendiamo 9 per Bellanova, discreto prospetto per carità, in un ruolo però in cui è terza scelta. E infatti non vede mai campo.
    Quanto a noi considero, da sempre, Inzaghi un tecnico mediocre come ce ne sono molti. E ne sono convinto guardando due elementi: zero continuità (che mi lascia intendere scarsa capacità di tenere squadra sul pezzo come ammesso ieri dal Toro) e zero capacità di lettura (cambi sempre ruolo per ruolo, stesso minuto, nessuna variazione e cambi degli ammoniti automatici che fanno quasi tenerezza…).
    Il suo rinnovo con prolungamento e aumento è una mossa che proprio non ho capito.
    Thiago Motta sembra un tecnico interessante che abbina propositiva’ ed equilibrio. La personalità, fondamentale, non dovrebbe mancare.
    In ogni caso anche le scelte sul mercato, a mio avviso, devono evolversi.
    Vedere il buon Dambro in campo, senza più la fisicità di un tempo che ne ha fatto un discreto giocatore, esporsi a figure causa la sua tecnica modesta fa sorgere grossi dubbi.
    Normale avere un declino come quello che stiamo vedendo perché molti giocatori sono in parabola discendente.
    Di nuovo, a scanso di equivoci, non parlo di acquistare campioni affermati, che sono fuori dalla nostra portata, ma di giocatori con margini e prospettive di crescita. Un thiaw mi andrebbe benissimo: fisicità e voglia di emergere. Non smalling.
    Quei pochi che teoricamente ci sono da noi non giocano mai. Evidentemente o sono scarsi oppure è poco coraggioso il tecnico che non li usa. Con risultati così deludenti, in rapporto alle attese (siamo a settima sconfitta) non mi sembra che scelta conservativa stia pagando.
    Il bilan poi non sta in scia al Napoli anche perché ha sbagliato acquisto belga. Con pochi margini di manovra ogni errore si paga molto. In ogni caso a loro io faccio i complimenti perché temo che in due anni ci arriveranno davanti avendo scelto pure strada più futuribile di noi. Con costi complessivi inferiori tanto che ogni anno lasciano andare anche a zero chi non accetta certi stipendi. E nonostante abbiano avuto problemi proprietari con maldini & massara rinnovati addirittura dopo scadenza

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  23. Durante la partita di ieri, mi facevo 3 domande : la prima su Mkhitaryan. Davvero Inzaghi e lo staff non vedono quanto sia sulle gambe ? E direi giustamente, visto l’eta’ e quanto lo abbiamo fatto giocare . Di conseguenza pensavo : perche’ non far giocare Asslani ? Concesso che possa non essere neanche meglio di questo Mkhitaryan spompato, almeno lo fai rifiatare.
    Seconda domanda : cosa e’ successo a Dumfries ? A me sembra ormai veramente estraniarsi completamente dalle partite, tocca la palla giusto quando “e’ costretto”. Non corre piu’ avanti senza palla, non si porta piu’ in area a colpire di testa … Non mi capacito di come un allenatore possa accettare tutto questo, e’ un po’ che lo fa ed Inzaghi imperterrito lo accetta.
    Dico che lo accetta, xche’ sapendo come tutto trapela di quello che succede nello spogliatoio dell’Inter, non risulta nessuna discussione a muso duro in tal senso.
    La terza domanda era sull’allenatore: ma possibile che in due anni non sia ancora riuscito a proporre qualcosa di diverso nel momento in cui il suo schema trito e ritrito non riesce a portare a nulla ? Lo so che la colpa e’ dei giocatori che si mangiano i goal davanti alla porta o che passano agli avversari nella nostra tre quarti. Forse pero’ anche lui dovrebbe rendersi conto che li sta portando a fare questi errori e queste prestazioni (dove francamente non se salvi uno ).
    Che poi la partita in orario di pranzo e’ veramente odiosa …

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    1. “Dico che lo accetta, xche’ sapendo come tutto trapela di quello che succede nello spogliatoio dell’Inter, non risulta nessuna discussione a muso duro in tal senso.” Perchè scrivi questo? Ti risulta da voci di spogliatotio che ci siano problemi con Dumfries? Che tipo di problemi?

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      1. non so se ci sono, ma come puo’, un professionista che ha giocato anche un mondiale con la sua nazionale da pochi mesi, essere in campo cosi’ abulico, a me sembra avere veramente la testa da tutt’altra parte.

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    2. Becca, provo a darti il mio punto di vista in base a ciò che vedo.
      1) Inzaghi è impaurito. Per cui automaticamente va su nomi sicuri. Un ragazzo è visto sempre come un rischio. Idem Bellanova, mai usato, incomprensibile.
      2) Dum per me era/sarà il sacrificato. Forse Bellanova, dico forse, è stato preso anche per questo. Un affare che non si è chiuso e olandese pare effettivamente starci poco con la testa. Fisicamente il post mondiale dovrebbe ormai essere stati assorbito. A meno che abbia problemi fisici non noti.
      3) Inzaghi è questo qui. Io mi sono guardato due anni fa diversi match lazio, ho parlato con diversi amici laziali. Lui è sempre stato così. Automatico fino all’eccesso, cambi sempre uguali, ammoniti sostituiti, schema invariato. E, come ha confermato ieri da Marotta, scarsa capacità di dare continuità. Che non significa solo vittorie ma proprio tenere squadra in partita (poi di sfiga puoi anche non vincere). In soldoni un tecnico come ce sono decine

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  24. Ciao a tutti. Ieri ho visto una partita sconfortante giocata da calciatori mediocri soprattutto nella testa. Del mister poi taccio, gli inglesi direbbero “no fit”.
    Ci avviamo ad un finale di stagione con una squadra sfasciata anche nello spogliatoio.

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  25. trovo che i nostri dirigenti abbiano una responsabilità fondamentale nei confronti dei tifosi: rappresentare con chiarezza a Steven la situazione: o si trovano i fondi per investire di nuovo sul mercato o la squadra scivolerà sempre più verso posizioni di anonimato e la società perderà sempre più valore.
    Tertium non datur.
    Poi verrà il problema di come impiegare i fondi disponibili per il mercato: acquistare campioni, giovani promesse, anziani ancora validi.
    Tutto questo viene dopo.
    Se si deve continuare con i tagli alla gestione corrente e con gli utili di mercato, diventeremo l’udinese.
    Se va bene

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    1. Monte ingaggi serie A 2022/2023 presi da calcioefinanza:
      INTER 128 ml euro
      ROMA 90 ml euro
      MILAN 78 ml euro
      NAPOLI 69 ml euro
      LAZIO 65 ml euro

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    1. Voi continuate a parlare del monte ingaggi. A me del monte ingaggi non importa nulla: sono la conseguenza del passato: delle vittorie e della necessità intervenuta di non spendere subito per cartellini distribuendo invece i costi su contratti pluriennali di giocatori a costa zero
      A me interessa il mercato: io voglio una società che compri i migliori o quasi e che non venda i suoi top.
      Se a voi va bene una società che invece venda i top o li lasci andare e investa su giovanetti che costino molto poco (non abbiam preso un centrale che seguivamo da anni perché costava 4 milioni e trattandosi di una società estera probabilmente li voleva subito), mi congratulo per la vostra moderazione.
      nello stesso tempo io non me la prendo con la proprietà perché sono convinto che se potesse si svenerebbe per l’Inter e in parte lo sta facendo
      Vendendo o non rinnovando, oltre a Skrinar, anche Barella, Bastoni, Lautaro, Brozo e qualche altro e prendendo giovinetti che non costino nulla e non abbiano pretese (altrimenti il beneficio dell’abbassamento del monte ingaggi sarebbe annullato) potremmo fare un bel progetto che, se non sbagliassimo nulla, nel giro di 10 o 15 anni ci porterebbe a vincere.Sono certo che con Conte e questa rosa avremmo fatto dei punti in più, magari senza passare i gironi di CL e senza vincere o progredire nelle coppette.
      Peccato che Conte quando gli hanno prospettato di ragliare il monte ingaggi, cedere i migliori e andare su giovinetti è scappato più veloce della luce.
      Per accettare questa situazione ci vuole un allenatore normale, non un top e con un allenatore normale e questa rosa fai questi risultati.
      Gli avversari (nei media) dicono che siamo forti per crearci problemi (e ci riescono perché noi tifosi abbocchiamo); i dirigenti dicono che siamo forti e dobbiamo fare di più perché ognuno, nel mondo del calcio e nel mondo in generale, cerca di scaricare le colpe sugli altri.
      Io nel mio piccolo sapevo che non avevamo più la squadra (allenatore e preparatore compreso) per vincere lo scorso anno e sapevo che quest’anno probabilmente saremmo stati coinvolti in pieno nella lotta per il quarto posto.
      Su twitter uno ha scritto che le partite che contano sono tre: LE SEMIFINALI DI COPPA ITALIA E IL RITORNO COL PORTO, perché in campionato il secondo posto deve essere dato per scontato.
      Ho obiettato che abbiamo una serie di impegni difficili e ravvicinati, con una rosa così e che abbiamo due punti solo sulla quinta.
      Lui mi ha risposto che almeno il quarto posto è scontato perché basta fare gli stessi punti della quinta.
      Questi sono i tifosi dell’Inter e questo il loro ‘realismo’

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  26. In realtà Luciano articolo che ho citato tiene dentro tutto, anche ammortamenti.
    Non può essere esaustivo, ovvio, ma dice chiaramente come noi e gobba abbiamo deluso rispetto alle risorse immesse dalla proprietà.
    Se pensiamo ex ante, con questi valori spesi, che dobbiamo lottare con atalanta e lazio oggettivamente qualcosa nn torna.
    Purtroppo annate storte capitano ma questo è quanto

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  27. La divergenza è proprio questa: si poteva fare forse un po’ meglio, ma per me non è un’annata storta. Prima con un grande sforzo costruisci uno squadrone e vinci. Potevi farlo senza spendere e prendendo giovani di poco costo e poco stipendio? Forse.
    Ma io preferisco ilc erto per l’incerto.
    Poi non ce la fai più e devi vendere.
    E’ come quando un aristocratico ha costruito una dimora principesca. A un certo punto non ce la fa più a mantenerla e deve vendere i pezzi pregiati, magari affittare un’ala dell’edificio.
    Era meglio che si comprasse un quadrilocale, così poteva mantenerlo senza affanno e magari abbellirlo? Per me, no.

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    1. Luciano, il tema è un altro.
      Anche oggi hai triplo/quadruplo spesa di atalanta e lazio.
      Se sei li con loro o gli avversari sono bravissimi oppure tu non sei stato abile. O entrambe le cose.
      Tu ti fai abbagliare dalla vendita di perisic e hakimi….ma il problema è di lunga data.
      Con quel gap di spesa non puoi essere li con loro

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  28. Becca, di questo non me ne intendo proprio, ma credo che se si fa un contratto e poi il contraente non paga la colpa non sia…della vittima.
    Poi non riesco proprio a capire: noi abbiamo speso molto per arrivare a vincere. abbiamo dovuto fare contratti i cui effetti onerosi si proiettano anche sul presente. Solo che avendo dovuto cedere non Hakimi e Perisc, come dici, ma oltre a loro Il miglior allenatore, il miglior preparatore Lukaku quando era al top, Eriksen e ora anche Skriniar, senza poterci permettere di sostituirli, spendiamo ancora più degli altri nella gestione perché i contratti sono stati fatti per vincere e i loro effetti si sentono ancora. Eppure quanto meno, a parte il Napoli, siamo alla pari se non meglio di tutti gli altri, classifica e risultati nelle coppe alla mano.
    Qual è la richiesta? Ridurre gli ingaggi dei giocatori forti, lasciarli partire e sperare così si azzerare il deficit di gestione?
    Io preferisco il deficit di gestione (anche perché i soldi non li metto io, che infatti non compro l’Inter) ma continuare almeno a competere.
    Altri auspicano che si pareggi il bilancio e magari si vada in B. Perché se continui a vendere i migliori e non puoi investire i soldi ricavati questo è il rischio. Questione di gusti

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  29. Ecco due dichiarazioni di Delio Rossi, riprese da (o rilasciata a) fcinter1908.

    Concordo al 100% con queste considerazioni, la prima secondo me si può estendere anche all’Inter, la seconda le conferma
    Il maiuscolo nella dichiarazione di Rossi è mio

    Atalanta sottotono con il Milan? “I bergamaschi sono una squadra che gioca sul ritmo e l’intensità. Quando non riesce ad avvalersi di ciò, subisce la qualità degli avversari. L’Atalanta alterna grandi prestazioni come la gara contro la lazio, ad altre meno brillanti.

    Parere sul Bologna e l’Inter, protagoniste al Dall’Ara? “Il Bologna credo abbia ereditato il ruolo che la Fiorentina occupava lo scorso anno. I felsinei giocano un gran calcio, grazie sicuramente alla ottima gestione – anche psicologica- di Thiago Motta. L’alternante percorso nerazzurro dimostra che non possono essere presi sottogamba gli impegni, quand’anche un successo in Coppa possa aumentare l’autostima. SICURAMENTE SI COMPRENDE DA CIÒ ANCHE LA NECESSITÀ DI COSTRUIRE UNA ROSA ADEGUATA AL DOPPIO IMPEGNO. In tal senso non credo che i nerazzurri possano vantare una certa idoneità”.

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    1. Concordo al 110% con Delio Rossi.
      Se siamo a livello Atalanta, ossia senza intensità altre squadre (tra cui Bologna) ci sovrastano per qualità vuol dire che, con nostra capacità di sostenere quei costi, abbiamo fatto scelte sbagliate. Perché se cedi i forti per abbassare costi questi dovrebbero scendere, invece non è così e comunque restano 3o4 volte superiori ai bergamaschi.
      La seconda che parla di leggerezza mentale conferma la pochezza del tecnico nel motivare la squadra mentre, sotto questo punto di vista, elogia T. Motta. Anche in questo caso bisogna prendere atto di una scelta non ottimale visto che Motta, per fare un esempio, guadagna un terzo di Inzaghi.

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  30. “A me piacerebbe capire perché una frangia, ben conosciuta e identificabile, di interisti, sputa su qualunque cosa faccia/pensi /esca sulla società inter, e godendo poi palesemente quando trattasi di news negativa o la news positiva si rivela poi non corretta o non va in porto”
    Pap1pap

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    1. Mi spiace tu consideri analisi critica in questo modo.
      Io, al contrario, credo che analizzare gli errori sia un modo di crescere.
      E spero lo facciano anche i ns dirigenti.
      Altrimenti scendiamo nel gonzismo milanista per cui va sempre tutto bene e bisogna avallare ogni scelta fatta da società/squadra.
      Tifo e analisi non dovrebbero, per me, mescolarsi. Un’analisi critica non procludo il tifo.
      E deve essere valido anche il contrario

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  31. Pirola ha giocato da titolare 5 delle ultime sette partite, tra le quali contro Napoli Atalanta Lazio. Ha saltato però la juventus. Di più non so dirti, ma chiederò un parere ai mei cognati (di cui uno interista ma abbonato alla Salernitana), per sapere come viene considerato nell’ambiente locale il suo percorso. Che Pirola fosse un giocatore da serie A (non so se da Inter) a me era chiaro sin da quando è arrivato nei giovanissimi regionali. Nelle giovanili per la sua potenza fisica era quasi…un corpo estraneo.
    Poi era un ragazzo solido, un brianzolo tenace e concreto, assistito da una famiglia con i piedi per terra. Suo fratello faceva il portiere nelle giovanili del Torino, non so ora che faccia

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  32. Riflettevo su una situazione: la perdita di Skriniar e Gnonto a zero.
    Sono due errori tragici che hanno cause diverse.
    Ancora diverso è il discorso su Ciardi.
    Si può dire che la perdita dei primi due pesi sul bilancio dell’Inter per 80/90 milioni (50 che si potevano prendere da Skriniar e 30/40, oggi, ma suscettibili di aumentare, per Willo).
    Sarebbero errori gravissimi in qualunque situazione, nelle nostre condizioni finanziarie lo sono ancora di più.
    Su Skriniar, prima gli fai firmare il prolungamento, poi chiedi quello che vuoi. Se non firma cerchi di ottenere il più possibile, ma non tiri troppo la corda.
    Questo è facile e lo faremmo tutti, persino…io.
    Però bisogna sapere come sono andate le cose. Se davvero non fossero arrivate proposte concrete (i famosi 50 milioni) sino all’ultimo giorno di mercato, a quel punto se vuoi restare competitivo non lo puoi più cedere.
    Purtroppo ci sono anche gli altri, con le loro strategie e i loro …soldi in abbondanza.
    Del resto avevamo fatto esattamente la stessa cosa noi con de Vrji.

    Su Willo bisogna capire come sono andate le cose: è stata una questione di soldi oppure lui ha preferito un percorso che appariva più rapido?
    Probabilmente entrambe le cose: mi risulta (non posso esserne certo) che siano stati offerti al giocatore, oltre a molti soldi anche il lavoro per i genitori e la casa.
    Ma si trattava di un investimento sicuro, visto che poi lo Zurigo lo ha ceduto, ovviamente guadagnandoci.
    Quindi non pareggiare l’offerta (anche ‘anticipandola’ perché da tempo si sapeva che Willo era fortissimo) è o sarebbe stato un errore.
    Sul percorso: oggi Willo sarebbe una delle quattro punte titolari (al posto di Correa), non ci sono dubbi. E darebbe al nostro attacco quel tocco di imprevedibilità che tanto ci serve.
    Ma allora era difficile immaginare un percorso diverso da quello di Pinamonti, che ha passato anni tra prestiti e panchine all’Inter.
    Anche perché quell’Inter era uno squadrone.
    Sappiamo che i prestiti sono sempre un rischio: a parità (o quasi) di valore le squadre fanno giocare i loro, non rischiano su un giovane altrui.
    Con riscatto e contro riscatto, se credono nel giocatore lo fanno ‘vedere’ il meno possibile per riscattarlo ed evitare il contro riscatto, a meno che quest’ultimo non sia elevatissimo (poi può succedere come con Zinho che lo controriscatti e poi è sempre rotto).
    Le soluzioni potrebbero essere solo due: fare una squadra da centro classifica, che può lanciare qualche giovane magari al momento inferiore ai titolari, perché non ha l’obbligo di ottenere risultati, oppure creare la squadra B.
    Ma attenzione, la squadra B come è ora non serve in linea di massima per i talenti, perché i migliori della Primavera (i Pirola, i Pinamonti, gli Oristanio, gli Stankovic Filip, i Mulattieri, i Fabbian, ecc.) dalla C non ci passano neppure.
    Quindi servirebbe una squadra B che possa giocare anche in serie B (se promossa) con tesseramenti liberi per età, ma con l’obbligo di schierare almeno sei giocatori di movimento contrattualizzati dalla casa madre, giovani o meno. E con la possibilità di passare dalla squadra B alla A in ogni momento, secondo necessità, salvo tornare indietro la domenica dopo.

    Questo non esiste, quindi le difficoltà sono reali ma nello stesso tempo è certo che su Willo, come su Skrinar degli errori sono stati commessi.

    Detto questo, continuo a pensare che nella situazione finanziaria data, che ha comportato la perdita di 6/7 personaggio vincenti per motivi finanziari, nell’insieme l’operato dei dirigenti che ci stanno tenendo a competere con tutti su tutti i fronti, con la sola eccezione del Napoli in campionato, debba valutarsi globalmente in modo positivo.

    Il caso di Ciardi è diverso e per certi aspetti ancora più preoccupante. Perché lì nei regolamenti c’è un buco, oggettivo e al momento incolmabile. Noi attualmente nell’età critica, o prossimi all’età critica abbiamo almeno 4/5 giocatori davvero interessanti anche in prospettiva.
    Perderli sarebbe un disastro.

    PS: leggo di un possibile addio di Samaden. Con tutto il rispetto e l’ammirazione per gli altri dirigenti di settore (da Bernazzani a Giavardi, ecc.) dopo la perdita di Casiraghi sarebbe un ripartire da capo.
    Con tutte le incognite che questo comporta

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    1. Su Gnonto mi sono fatto questa idea. Lui è un ragazzo di intelligenza e maturità superiore alla media e ha fatto una scelta per massimizzare la possibilità di costruirsi una carriera tra i professionisti. In prima battuta se ne è andato (non in prestito) in Svizzera dove si gioca un calcio meno competitivo e ossessivo del nostro e dove avrebbe avuto più chances di giocare in prima squadra. Da non sottovalutare il fatto che non era in prestito ma era diventato di proprietà di una società che quindi avrebbe avuto tutto l’interesse a valorizzarlo (e così è stato). Aggiungiamoci che è forte e serio. Risultato finale: dopo poco tempo ha esordito in prima squadra ed è diventato titalare inamovibile contribuendo in modo decisivo addirittura alla vittoria del campionato. Al punto che lo hanno notato dalla Premier ed una nobile decaduta come il Leeds l’ha comprarto e anche lì dopo poco è diventato titolare inamovibile. La domanda da porsi è: se fosse rimasto all’Inter avrebbe avuto le stesse chances e la stessa crescita esponenziale? E’ probabile di no perchè molto difficilmente avrebbe giocato in prima squadra (ricordiamoci di Pinamonti con Conte che in un anno non ha mai visto il campo) e se fosse andato in prestito da qualche parte anche lì avrebbe rischiato di vedere poco il campo per scarso interesse da parte della società fruitrice del prestito.

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      1. No,non avrebbe visto il campo se non per pochissini minuti.
        Perché Correa o Sanchez di turno ci sarebbero stati e sarebbero sempre stati preferiti in virtù del loro “peso” e “status”.
        Unica chance sarebbe stata una catena di infortuni tale da consentire al giovane di giocare alcuni match con continuità e avere la bravura/fortuna di azzeccarne un paio e acquisire così uno status rispettabile.
        Purtroppo Correa, per fare un esempio, può fare decine di partite indecenti ma troverà il campo anche nell’undicesima.
        Gnonto se ne stecca due è giudicato non pronto e avrebbe iniziato girandola di prestiti in cui devi avere fortuna per poter metterti in mostra.
        È una cosa italica, non solo interista (affinché non venga subito letta come critica ai nostri), i cui effetti si vedono su ns nazionale.
        Far giocare Gnonto ti farà arrivare decimo.
        La mia domanda è: far giocare Correa ti fa arrivare più su?
        Non credo proprio e cmq non sta avvenendo. Anche quando sta bene incide pochissimo.
        Lui per fare un esempio

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  33. E’ un po’ quello che ho detto io. più o meno la A svizzera vale la nostra B. Quindi in B avrebbe fatto il titolare subito (vedi Fabbian) e forse anche in una piccola di A. Però sarebbe stato in prestito, non avrebbe preso i soldi (più bonus: casa e lavoro per i genitori) che ha preso in Svizzera e…il suo procuratore non avrebbe preso la percentuale sul trasferimento. Nel suo secondo anno, probabilmente, con la concorrenza di… Correa avrebbe giocato parecchio. Però sono tutte ipotesi, di certo c’è che a lui è andata bene. L’Inter, pur in difficoltà finanziarie,m se ci credeva avrebbe dovuto prevenirlo con un’offerta e un progetto irrinunciabili. ma riteniamo al punto di partenza; come puoi abbassare il monte ingaggi e nel contempo dare un mucchio di soldi a un ragazzino agli esordi? Avresti dovuto alzare in proporzione gli ingaggi di quelli che sudano per la maglia da tempo.
    Insomma: l’errore è indiscutibile, ma le cose sono più complicate di quanto sembri a noi faciloni

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  34. Ognuno la pensa come crede. Per me sono solo balle ‘populiste’ nessuno fa giocare lo ‘status’ al post di un giocatore migliore. Nessuno è masochista. Se oggi gioca Correa qualche volta, è solo perché, per quanto scarso, al momento è più forte di Curatolo e persino del mio pupillo Pio. Perché io ho i pupilli, tra i giovani, ma so anche quanto devono crescere.
    Se Gnonto fosse rimasto e in allenamento avesse dimostrato di essere più forte di Correa, avrebbe giocato.
    Il discorso vale pure per Asllani. Si può pensare che l’allenatore sia un incapace e pure cagasotto, oppure che vedendolo tutti i giorni capisce che per il momento gli altri danno più affidamento. Nel primo caso noi siamo più bravi dell’allenatore, nel secondo caso l’allenatore è più bravo di noi e ha maggiori elementi di conoscenza

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    1. Luciano, pero’ l’allenatore deve anche rendersi conto che giocatori dai 34 ai 37 anni NON riescono a farti 2 (quando va bene) 3 partite alla settimana per mesi. DEVE decidere una strategia che possa “conservare” questi giocatori, quindi deve rischiare nelle partite (sulla carta, come sempre) meno ostiche giocatori piu’ inesperti . Non daranno l’apporto del “titolare”, ma permettono di conservarLo per la partita piu’ difficile.
      Oppure chiudi gli occhi e fai giocare sempre gli stessi, poi pero’ non vai in conferenza stampa a piangere che hai infortunati e/o la squadra stanca perche’ gioca ogni 3 giorni. Voglio dire non vedo, in un atteggiamento del genere, il contributo della “pensata” dell’allenatore .
      Purtroppo non puo’ far giocare sempre gli 11 migliori per tutto il campionato, champions e Coppa Italia. Deve trovare il modo di far giocare anche i non titolari, magari cambiando modulo (scherzo, non sia mai) , altrimenti dovrà far giocare le alternative forzatamente quando la squadra scoppia, piu’ di uno assieme, NON quanti e quando LO decide Lui …

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    2. Luciano, se penso tecnico non sbagli mai è così.
      Ma sono umani, hanno fisse.
      Anche Conte si fissò con Vidal e….abbiamo visto squadra migliore con suo infortunio.
      Ci sono mille fattori che possono influenzare scelte.
      Anche la paura di rischiare.
      Sono diversi i casi di giocatori poi affermatisi solo grazie a infortuni in serie che hanno costretto tecnici a usarli.

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      1. si, ma è più facile che sbagli un salumiere che un tecnico da anni in grandi squadre e pagato molto perché qualcosa ha dimostrato. Quindi se c’è un conflitto fra un competente e anche molti incompetenti che ripetono luoghi comuni, io sono più propenso a credere al competente

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  35. Un giocatore pagato 30 deve giocare, se non altro per limitare danno economico.
    È così non solo da noi.
    È umano ma credere che scelte siano sempre e solo meritocratiche e’ follia

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      1. Vedila come vuoi.
        Il professionismo nel calcio è sopravvalutato. Molti interessi laterali e, soprattutto, molti personaggi del calcio sono persone con livelli di istruzione bassissimi.
        E questo non può non influire su bontà delle scelte.
        Luogo comune, perdonami, è professionista non sbaglia.

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        1. Mai detto che un professionista non sbaglia. Solo che tra un grande professionista, riconosciuto e pagato come tale e un salumiere o un insegnante a me dà più affidamento il professionista.
          Io quando mi ammalo vado da un medico possibilmente quotato. So che anche lui può sbagliare, ma preferisco andare da lui piuttosto che da un vetraio

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          1. Alcuni tra i più grandi personaggi del mondo calcistico avevano e hanno livelli di istruzione bassissimi ma erano e sono geni calcistici. Non faccio nomi, ma ciascuno ne conosce a decine. Nel calcio l’uomo di campo è più importante del fine intellettuale

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            1. Non mi riferisco al calcio giocato dove ovviamente conta (anche se non solo) il talento.
              Diverso invece è la gestione, in cui devono esserci competenze tecniche, umane, economiche
              e finanziariarie.
              Ecco perché gli errori sono frequenti.
              Ed è normale sia così, nel calcio come altrove

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                1. A scegliere sponsor sicuro…giusto per nominarne uno.
                  Sai le banche quanti insoluti hanno? E sono professionisti forti di modelli matematici sempre più sofisticati, eppure…

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          2. Non deve avere ragione il salumiere.
            Ma prendere atto di oggettivi errori del professionista perché dimostrati dal campo.

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  36. Inzaghi fa anche troppo turn over e infatti perde le partite ‘facili’ anche perché facendo turn over mandi un messaggio chiaro: questi sono scarsi, li battiamo anche con le riserve.E’ un giro vizioso dal quale non si esce avendo come riserve i Correa, i Gagliardini e i D’Ambrosio. Ancora peggio, evidentemente, almeno per…me e per l’allenatore. se devi ricorrere a Bellanova, Asllani, Valentin Carboni Zanotti o Curatolo.
    Da sempre ho individuato due limiti insormontabili (anzi tre) in questa squadra: la mancanza nell’organico degli 11 titolari di uno che salti l’uomo; l’inadeguatezza di molte seconde linee, il metodo di gioco che fa divertire (soprattutto gli …avversari) perché è molto dispendioso e ti espone a infilate sonore.
    Se non hai uomini con dribbling e gli avversari ti aspettano, per cercare di segnare, come dice lo Zio, devi portare sette otto uomini in area avversaria: questo è faticoso e rischioso.
    Non è che con la difesa a tre non si vince, Conte lo ha dimostrato. ma Conte aveva forse gli esterni più forti d’Europa per quel gioco e una punta devastante. Questo gli consentiva di mantenere equilibrio in campo in ogni situazione.
    Noi abbiamo una rosa formata per giocare a tre: per giocare a 4 non abbiamo ali offensive, dovremmo tener fuori due centrali importanti, se giochiamo col 4312 due dei tre davanti devono arretrare anche molto.
    Io ricordo un derby vinto, mi pare dal Trap, in cui la carta vincente è stata far fare a Serena il difensore sul terzino della linea a 4 del Milan, che altrimenti avrebbe raddoppiato creando un binario devastante.
    Insomma, i problemi sono tanti le cose da considerare sono moltissime, non credo che Inzaghi sia così incapace o così masochista da non accorgersi che…non è proibito passare a un altro modulo, cosa che comunque è chiarissima ai tifosi.

    dal mio punto di vista, a parte i portieri abbiamo questi titolari di alto profilo e completi (se stanno bene):
    Skriniar De Vrji Acerbi, Bastoni, Barella Brozo, Calha, Lauti
    Poi abbiamo
    Dzeko, Mikhi, Di marco Darmian Lukaku Gosens che se stanno bene, se sono in forma , se non sono stanchi, se non si devono richiedere loro compiti per i quali non sono portati, possono essere ottime integrazioni
    Poi abbiamo D’Ambrosio, Dumfries Gagliardini che… ce ne sono in giro di migliori
    Infine abbiamo Cancelo Bellanova, Asllani, Zanotti, Carboni Curatolo che al momento vengono dopo tutti gli altri.

    Secondo me se tutti stanno bene abbiamo i primi 14 citati all’altezza. Aggiungici pure un portiere, ma resta poco, soprattutto con tante coppe tanti anziani, e un gioco tanto dispendioso

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    1. Ok ma se gli acquisti degli ultimi due anni stanno nel terzo gruppo qualche difetto tra le scelte dei professionisti va evidenziato, senza scomodare limiti finanziari.
      Perché 30, 20 (per Lukaku) e 15 mn non proprio tante squadre possono spenderli in Italia.
      Io in realtà ci vedo molti limiti del tecnico nell’avere poco coraggio (se le cose non vanno si dovrebbe osare un po più nelle scelte) e capacità di lettura (lukaku è under30 e sembra passato da top punta ad onesto mestierante….iper pagato).
      Non è il salumiere ad evidenziare queste cose, si dimostrano da sole guardando le partite.
      Inzaghi non prende sottogamba partite, fa fatica nella gestione della continuità perché questa cosa è propria di pochi tecnici. Lui poi ci aggiunge una certa modestia nel concedere ad avversari non solo tipo di gioco (non solo modulo) immutato ma anche cambi che farà (ammoniti) e a quale minuto.
      Lo dicono anche tanti ex giocatori, non solo i salumieri.
      Perché è abbastanza palese guardando le partite

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  37. E’ un vero peccato che l’universo mondo calcistico consideri Marotta un super big e che il capo di una…piccola impresa come Suning sia così incapace di fare il suo mestiere da farselo insegnare di tanti salumieri sparsi tra i tifosi interisti. Infatti tutti vedono gli errori clamorosi di Marotta, ma Steven non se ne accorge e non lo licenzia in tronco.
    Forse tutti i salumieri sono al corrente del perché siano stati presi dei giocatori sbagliati, ma al proprietario continuano a raccontare che sono fortissimi.
    Poi che Inzaghi abbia dei limiti (non so se quelli che indichi tu) è fuori discussione.Ma tutto riporta all’impossibilità di spendere soldi, anzi di guadagarne. Un grande allenatore appena gli hai detto che si doveva concludere il mercato in attivo e abbassare il monte ingaggi, è scappato più veloce della luce. Nessun grande allenatore accetterebbe di venire all’Inter con queste premesse e quindi non restava che andare su uno di seconda fascia. ma sono sicuro che qualunque salumiere avrebbe convinto , sempre con quelle premesse, a venire Guardiola, Klopp o persino…Spalletti

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    1. Io, da buon salumiere che sa fare di conto (non sottovalutare mai i salumieri o gli idraulici che sanno benssimo che se spendono 10 gli devono rientrare almeno 11), se fossi al posto di Zhang e se quest’anno non arrivassi tra le prime quattro e venissi superato da squadre che hanno costi molto ma molto inferiori ai nostri (che sono praticamente tutte le squadre di serie A) non sarei soddisfattissimo della mia dirigenza. Se poi il bilancio di quest’anno si dovesse chiudere con un altro passivo di parecchie decine milioni di euro (cosa che al momento da salumiere quale sono non posso sapere ma a fine stagio si saprà) sarei ancora meno soddisfatto dell’operato della dirigenza. Perchè da salumiere so che quel passivo prima o poi lo dovrò ripianare io fino all’ultimo euro. Chiaramente la mia insoddisfazione sarebbe l’insoddisfazione immotivata di un povero salumiere che oltre a saper fare di conto non sa nient’altro della vita e del calcio.
      PS Tuttavia spero che la squadra e Inzaghi e Lukaku (che quest’anno mi costerà la modica cifra di 22/23 ml di euro tra parentesi) tirino fuori i bip e ci regalino la qualificazione champions al che potrà considerare la stagione come sufficiente/discreta e non fallimentare.

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      1. Inutile Luca, il mantra è che non spendiamo per cui i poveri dirigenti non possono fare meglio.
        Nessuno, a parte pochi, considera che oltre 500 mn di costi li spendiamo solo noi e gobba.
        Ma passa il concetto che il Napoli investe per cui è normale che sia avanti e che sia normale battagliare con bilan, Roma, Lazio e atalanta perché queste non devono vendere ma spendono per ri forzare squadra.
        O che negli anni noi abbiamo vinto molto di più (come no) per cui normale si sia in questa situazione.
        Sono stati citati tutti i numeri possibili.
        Va bene, accettiamo il nostro declino perché Suning non spende più sul mercato come gli anni passati.
        Va bene che Inzaghi sia il meglio dei non top, ancorché in Italia sia pagato come tale.
        Sul destino non si può incidere….così fosse ci sarebbero, peraltro, dirigenti e tecnici più o meno bravi ma risultati sarebbero relazione diretta delle spese. Invece così non è per cui, forse, gli errori e le scelte corrette ancora un po’ contano

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  38. Non è che ‘non spende più sul mercato come negli anni passati’; è che purtroppo sul mercato deve guadagnarci. Se io ho speso tento per comprarmi una bella Ferrari, ma poi ho dovuto vendere le ruote e il motore perché ho bisogno di soldi e non ho potuto sostituirli adeguatamente, continuo a pagare moltissimo di assicurazione, bollo, rimessaggio insomma gestione ma non posso lamentarmi se poi una utilitaria va più forte di me

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  39. Se la Ferrari non sei più in grado di mantenerla vendila e comprati una Porsche o una Maserati. Tanto i tuoi rivali girano in BMW. Non c’è bisogno di una macchina da formula uno per batterli. E impara a guidare molto bene perchè il margine di superiorità sugli avevrsari si è ridotto e serve saper guidare bene per vincere.

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  40. Ma se ho dovuto vendere le ruote e il motore, c’è poco da cederla se non a prezzo da rottamatore e allora non mi compro né la porsche né la maserati. Devo andare su un’auto d’occasione, con tutti i rischi che comporta. Il margine di superiorità è a loro favore perché una ferrari senza ruote e motore è piuttosto…lenta e bisogna essere dei maghi per guidarla…. bene

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  41. Insomma il problema è tutto qui: voi siete contenti che l’Inter diventi un’Udinese che cede i migliori, compra i giovani per poi ricederli quando si affermano. Io no. Io spero ancora in una proprietà che per guidare l?inter metta soldi ogni anno sul mercato.
    Per guidarla con conti in equilibrio basta l’efficiente salumiere

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    1. Ancora….mah.
      Tutti sperano in grande proprietà ricca.
      Ma fino a che non c’è possiamo continuare a piangere e picchiare testa contro il muro attendendo la morte sportiva o provare a fare qualcosa di diverso.
      Io sono per la seconda opzione. Magari è solo una fantasia da salumiere e i professionisti ben pagati preferiscono la prima.

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  42. La notizia che dopo 33 anni andrà via Samaden, forse il miglior dirigente dei settori giovanili italiani, senza dubbio a leggere l’elenco dei titoli vinti, credo sia un altro brutto segnale.
    A meno che non vi siano per lui nuove prospettive all’interno della FIGC.

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  43. Stasera buona intensità….finalmente.
    Peccato non vedere mai, ma veramente mai, Asslani e Bellanova.
    Sul cc non mi spiego: un Gaglia limitato e pure a fine contratto viene sempre preferito all’albanese.
    Speriamo sia solo la classica paura di Inzaghi perché fosse inferiore a questo Gaglia non sarebbe una grande notizia per noi

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    1. Roberto purtroppo in quanto a forza fisica l’albanese lascia a desiderare ancora, pensa che, seppure per pochi minuti, ultimamente gli è stato preferito valentin carboni, ed è tutto dire.

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      1. Avendo 20 anni, non 14, temo il fisico sua abbastanza formato.
        Se fosse così sarebbe ennesimo acquisto sbagliato.
        Voglio sperare invece che sia una miopia del tecnico che dichiara è regista….peccato ad Empoli giocasse mezzala e comunque, durante i mesi senza Brozo, piuttosto che farlo giocare ha stravolto il cc.
        Io non chiedo di metterlo titolare ma 20 mn sul 2a0 contro Lecce al posto di Gaglia (avessi detto De Bruyne) pure in scadenza mi sembrerebbe il minimo.
        Anche per provare a valorizzare un minimo acquisto società.
        Idem Bellanova: piuttosto si mette dambro in fascia….bah.
        Evidentemente alla società va bene così

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  44. Io non ho nessuna competenza: forse per questo sono contento della gestione che non Inzaghi, ma l’intero settore tecnico sta portando avanti con Asllani e Bellanova.
    Invito chi fosse scettico a confrontare due foto di Pirlo a 20 e 26/7 anni.
    Poi il fatto che essere in scadenza sia un’aggravante mi sembra incomprensibile. Allora non dovrebbe giocare mezza squadra.
    In serata o forse domani un post sull’addio di Samaden e naturalmente qualche considerazione sulle partite di prima e giovanili in questo fine settimana

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    1. Allora aspetteremo 7 anni sperando nel miracolo creatina, sempre che il ragazzo accetti.
      Se andrà via ed esploderà ci sarà sempre storia che da noi è difficile mentre a Firenze, Valencia o Dortmund (per fare alcuni esempi) è facile. Mai che, forse, il ns tecnico di turno abbia fisse o paure (normali ma sempre di fisse/paure si tratra)
      Nel frattempo speriamo Gaglia accetti di rinnovare, così potremo contare su un buon cc pronto e fisicamente dotato. Che poi sia più lento e tecnicamente limitato del 80% di A non importa.

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      1. Io spero ovviamente di no ma non vorrei che il problema di Asslani e Bellanova sia lo stesso problema che affliggeva i vari Alvaro Pereira, Dalbert, Lazaro, Karamoh, Taider, Belfodil, Murillo, Ansaldi, Dodò, Gagliardini, Colidio. E cioè che erano scarsi. Speriamo di no.

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        1. Lo spero anche io, veramente.
          Una quantità assurda di soldi gettati su profili che non hanno offerto un rendimento minimamente accettabile sin dal principio.
          Ma noi siamo solo umili salumieri.
          Evitiamo di sondare giro procuratori, molto meglio

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    1. Vero, impossibile commettano errori.
      Suning è mezza fallita per prestiti a evergrande: stolto zhang o le ragioni non sono state solo economiche?
      Moratti, grande presidente, si è affidato per anni a Paolillo: gestione da mecenate che non ha minimamente gettato basi per sviluppo brand come facevano altri club, gettando alle ortiche anni in cui avevamo campioni in abbondanza da mettere in mostra.
      Eppure è tuttora un grande industriale.
      Ma dimenticavo: se ha fatto così probabilmente non c’erano condizioni in quanto l’opzione che possa aver commesso un errore, per motivi suoi, non può essere contemplata.
      Quando un’azienda, anche calcistica, non performa bene finanziariamente e/o per risultati (Luca lo ha scritto mille volte) qualcosa che non funziona c’è.
      E non vuol dire CHE SIANO TUTTI IMBECILLI. Semplicemente si prova ad evidenziare, da fuori, ciò che sembrano errori (anche verso ciò che fanno altri).
      Se poi per partito preso sono considersti luoghi comuni di basso valore, pazienza.
      Lunga vita ai professionisti augurandoci non cambino mai scelte e ci facciano annegare lentamente ma…..felici di aver visto il massimo

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    2. Io penso che i dirigenti siano come i giocatori. Ce ne sono di più bravi e di meno bravi. Usciamo dalle vicende interiste che ci coinvolgono emotivamente e forse non ci consentono un giudizio pienamente sereno. Parliamo ad esempio di Milan. Il Milan secondo me nell’ultima fase di Berlusconi/Galliani, nella fase Mirabelli/Fassone e nella fase Leonardo è stato gestito male. Andiamo a vedere gli acquisti fatti….. Le risorse impiegate sono state impiegate male e i risultati sanciscono questo mio giudizio. La gestione è migliorata con Maldini/Massara che hanno fatto scelte nella maggior parte dei casi intelligenti anche disponendo di risorse economiche limitate. Non tutti i professionisti hanno lo stesso livello di bravura.

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  45. Mirabelli Fassone non hanno il curriculum di marotta. E’ logico che non tutti i professionisti siano uguali. ma sicuramente persino Mirabelli è più preparato di me.
    E io non sarei neppure capace di costruire un impero come ha fatto Suning. nemmeno quello in crisi attualmente. Ma in Italia è pieno di salumieri che sanno dove Suning ha sbagliato e Marotta sbaglia. del resto ci sono geometri che criticano l’OMS perché la pandemia non esiste, oppure gli scienziati perché la terra non è tonda. E’ il populismo imperante, che nega le competenze e per il quale uno vale uno, (anzi uno che non conosce vale più di uno che conosce) e il calcio non può fare eccezione

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    1. Luciano permettimi di interloquire su questa tua affermazione. Io sono un profondo sostenitore del valore della professionalità, dell’esperienza, del curriculum come elementi che devono guidare le carriere. Io non lavoro nel mondo del calcio, faccio un altro mestiere e non ho la pretesa di capirne più di qualsiasi dirigente di qualsiasi società professionistica (anche il più scarso e ignorante sicuramente ne sa più di me). Sono un semplice appassionato che si diverte a leggere e ad informarsi sul calcio professionistico. Tutto qua. Se, facendo un’ipotesi totalmente assurda, Zhang mi chiedesse di curare la prossima campagna acquisti dell’Inter io rinuncerei all’incarico e, al massimo, suggerirei al nostro presidente di provare ad ingaggiare uno tra Sabatini Giuntoli o Massara. Io e, tutti noi, te compreso (permettimi), facciamo un’altra cosa. Ex post, a distanza anche di qualche anno, sulla scorta dei risultati sportivi ed economico/finanziari, giudichiamo l’operato di una dirigenza. Questa attività di analisi e giudizio è molto più semplice della prima. E, credo, sia legittimo e perfino utile farla. E’ l’equivalente del cittadino che, con tutti i suoi limiti culturali, giudica l’azione di un partito politico o di un sindaco e sceglie chi votare alle prossime elezioni. Secondo il tuo ragionamento nessuno di noi si potrebbe cimentare in un giudizio di un nostro politico perchè non consapevole di tutti i retroscena in cui si è dovuto muovere. Mi sembrerebbe questa una tesi …. come dire … poco democratica. Io sicuramente non so per quali retroscena di calciomercato e societari abbiamo acquistato in serie, pagandoli tutte le volte discrete somme, come terzino Nagatomo Jonathan Alvaro Pereira Dodò Ansaldi Dalbert e Lazaro. Quando altre società, spendendo anche somme inferiori, pescavano giocatori sicuramente più performanti. Mi limito a constatare che sono state fatte scelte infelici in serie una dopo l’altra. Credo che questa analisi/giudizio sia legittima e condivisibile. Arrivo a dire che può essere considerata un’analisi quasi oggettiva e poco opinabile. Questa attività di giudizio è cosa completamente diversa dal valutare oggi quale terzino comprare per il prossimo anno.

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      1. Esatto Luca.
        È indubbiamente più facile giudicare ex post, ma qualche centinaio di milioni buttati su giocatori che hanno fallito sono lampanti.
        Non capisco perché voler sempre trovare scuse.
        Sono errori, capita, perché non riconoscerli?
        La storia per cui zhang o chi per lui non caccia chi commette questi errori non può valere come prova che su sia agito bene.
        Quanta gente occupa certi ruoli, non solo nel calcio, pur avendo una condotta non proprio ortodossa?
        I motivi possono essere diversi e non mi interessano.
        Ciò che conta è che chi lavora per l’Inter prenda meno granchi possibili. E se intorno c’è chi ha fatto bene non vedo perché volerlo da noi sia negativo

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      2. Scusami, ma a me sembra che tu insieme a tante affermazioni intelligenti, come tutti a volte dica delle sciocchezze.Che cosa c’entra la politica con il giudizio sull’operato di grandi e stimati professionisti da parte di un incompetente?
        In politica io son o il più competente di tutti nel sapere quali sono i miei interessi e i miei ideali Io non discuto la bravura di Renzi, Berluscon , Meloni e Salvini. Se sono arrivati lì è perché sono bravi, se non altro a scegliersi i collaboratori.
        Ma non li voterei mai perché il loro operato contrasta totalmente i MIEI interessi e i MIEI valori. Poi non ho mai discusso, perché non mi interessa, del passato. Discuto della proprietà Zhang, della Direzione Marotta e siccome da profano mi piacciono, penso che se tengono in organico Ausilio avranno anche delle buone ragioni. Molti dei giocatori che ci hanno portato allo scudo e che ancora abbiamo li ha presi lui.
        Non posso fare paragoni tra i peggiori presi da lui e i migliori presi da altri. Non è serio

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  46. “Quando ci sono dei fondi sono perplesso perché il fondo è la morte del calcio, perché è interessato a massimizzare il ritorno di investimento dei propri investitori nei successivi 5 anni. Il calcio invece è programmazione”. Voce di De Laurentiis….non di un salumiere

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  47. Ciao a tutti, mi permetto di dire la mia sulla gestione finanziaria per quanto io non sia un fnanziere, tutt’altro. Tuttavia, per puro piacere hobbistico seguo ormai da vent’anni la finanza con una certa passione, seppur mai investendo 1 euro. Digitalbits è una società che si basa sulle blokchain, e opera con una sua criptovaluta, tutta la sua attività è basata sui NFT, in sostanza è piuttosto complicato capire cosa fa esattamente, diciamo che la sua “produttività” si basa su porprietà di contenuti digitali (“astratti”) che grazie alla blockchain diventano proprietari, possono cambiare di valore ed essere venduti. Sia le criptovalute che questi asset digitali sono sensibili a cambiamenti di valore di entità astronomica, per loro stessa natura aleatoria. Basta vedere un grafico di bitcoin per esempio, e si capisce come investire in quel settore sia l’operazione finanzaria estremamente pericolosa e rischios per autonomasia. Basta vedere il grafico di digitalbits che dal suo momento di più alto valore nel novembre del 2021, ha poi intrapreso una caduta verticale che lo ha portato praticamente a 0 perdendo circa il 5000% del suo valore, cioè ha manduto in fumo una quantità di denaro che io non riesco nemmeno a immaginare di contare. La ragione per cui qualcuno all’Inter ha deciso di dare fiducia a una società nata 4 anni prima in un settore che prevede rischi infiniti per chi vi investe, è per me misteriosa quanto il multiverso. Pensare che un’azienda del genere possa essere finanziariamente affidabile è come sperare di andare sulla luna a piedi. Questo non vuol dire che i nostri fior di professionisti non abbiano invece visto in questa giovanissima azienda che si occupa dell’attività economica più aleatoria, inaffidabile e rischiosa che il nostro pianeta abbia mai conosciuto, una ditta seria da usare come sponsor. NOn credo andrò a lezioni da loro, nemmeno gratis. Cercate i grafici di digitalbits.

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  48. Io sono completamente all’oscuro di finanza e di gestione di un’azienda che fattura sui 500 milioni. da ignorante firmo un contratto di sponsorizzazione con chi mi offre di più, perché poi c’è un contratto firmato e chi lo ha firmato ne risponde.
    Anche a Roma il grande imprenditore USA Dan Friedkin, proprietario della roma stessa ha firmato un contratto di sponsorizzazione con digitalbits. Si vede che non sono solo i cinesi, noti sprovveduti a commettere errori imperdonabili

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    1. Certo, ne risponde, ma non credo che i soldi si possano fabbricare, Digitalbits se li è bruciati e quindi con cosa pagheranno?

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  49. DeLa non è né un salumiere, né un geometra, né un insegnante, ma è un imprenditore di successo. Perciò le sue opinioni possono essere giuste o sbagliate (immagino che altri imprenditori ne abbiano di diverse), ma sono opinioni di un addetto ai lavori, di un professionista del settore.
    De La per come ha parlato di Steven ha dimostrato tutto il suo squallore di uomo, ma questo non toglie che sia riuscito e quindi in gamba negli affari.
    Io, nel mio piccolo di semplice tifoso apprezzo il principio della programmazione. Un po’ meno l’idea di poter tornare a vincere tra 20 anni, ma solo se per caso azzecco finalmente la…programmazione giusta.
    A me fa piacere che agli amici del blog questa sembra la via giusta: evidentemente hanno un’età per la quale possono aspettare una ventina d’anni

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