Dalla grande delusione (la prima squadra) alla piccola delusione (la Primavera)

Fine settimana di grandi (prima squadra) e piccole (Primavera) delusioni per la nostra Inter. I “grandi” perdono 3-1 con la Lazio, una Primavera non entusiasmante pareggia 2-2 con i pari età del Cagliari.

Gli errori di Inzaghi: Lazio – Inter 3-1

E’ sempre difficile scrivere di calcio, per me, dopo una sconfitta dell’Inter.

Difficile perché non ne ho voglia.

Difficile perché so già che cosa dovrei scrivere, per assecondare la vulgata popolare.

In tanti anni non ho mai assistito a una sconfitta dell’Inter dovuta al fatto che in quella partita l’avversario è stato più forte.

No, l’Inter è superiore per definizione, se perde è solo perché l’allenatore ha compiuto errori clamorosi che l’ultimo dei tifosi non avrebbe mai commesso.

Naturalmente in caso di sconfitta molto spesso il responsabile …penultimo (l’ultimo è il proprietario) è davvero l’allenatore, ma per motivi diversi da quelli che sui social e sulla stampa gli si imputano.

Faccio solo un esempio: mettiamo sul mercato contemporaneamente i difensori di Inter e Lazio. Quelli dell’Inter frutteranno almeno 4 volte quelli della Lazio.

Guardiamo le prestazioni, non dei singoli, ma della fase difensiva delle due squadre: la Lazio ci ha surclassati.

Guardiamo i nomi degli attaccanti: chi cambierebbe i nostri con i loro? Consideriamo anche che il loro attaccante migliore, Immobile, è considerato da tutti i veri intenditori di calcio un giocatore inguardabile. Infatti, ben prima di aver terminato la carriera è già il dodicesimo marcatore della storia dell’intero campionato italiano: ma che vuoi che conti, per un raffinato intenditore, andare da anni e anni ben oltre i 20 gol realizzati?

Però, pur con attaccanti ‘inferiori’ loro hanno fatto molto meglio di noi la fase offensiva.

Il nostro centrocampo è stato dominato (e tra loro giocava Vecino): ha sostenuto poco l’attacco e ha fatto insufficiente filtro davanti alla difesa.

Questa squadra, oggi, nella condizione attuale e con gli schemi che le sono abituali, avrebbe fatto a polpette la Lazio.

Invece quel pazzo di Inzaghi ha preferito mettere l’asino Gagliardini al posto del cavallo di razza Calhanoglu.

Il turco avrebbe rivitalizzato e dato potenza a un centrocampo in grave flessione di rendimento negli altri due uomini (Brozo e Bare).

C’è stato persino chi ha scritto che sarebbe Gagliardini a far giocare …male i compagni.

Brozo sbagliava i passaggi e non era presente con vigore e determinazione in copertura perché…intimorito dalla presenza di Gagliardini.

Barella non ha mai avuto uno spunto offensivo decente perché preoccupato di ‘coprire’ Gagliardini.

Avesse giocato Calha sicuramente insieme a Dimarco avrebbe annientato con la sua superiorità tecnica e fisica Milinkovic.

Non importa se per giocare l’unica palla davvero utile di tutta la partita Milinkovic ha dovuto spostarsi a mezzo destro (ricordo ai distratti che oggi si gioca a zona).

In questo inizio di stagione, tranne che con il modesto Spezia, l’Inter ha sempre preso gol, in campionato e in precampionato.

E ha perso diverse volte o vinto avventurosamente, giocando contro squadre ben più deboli della Lazio.

Che questa squadra, quando non ha tutti i giocatori al top abbia seri problemi di equilibrio è un’evidenza che non appare tale a nessuno.

Meglio pensare che se attacchiamo gli avversari all’arma bianca, assaltandoli per 95 minuti su 95 e portando tutti i nostri uomini nella loro area, con un pressing asfissiante e con in campo tutti i giocatori dai piedi migliori, facciamo tanti gol e la difesa resta immacolata.

In fondo stando dietro una tastiera non c’è alcuna difficoltà a realizzare questo tipo di gioco, perché basta pensare che gli avversari siano inesistenti per definizione e che le risorse fisico-atletiche dei nostri debbano essere infinite, e il gioco è fatto.

Invece magari qualcuno dei giocatori che hanno garantito il nostro stare ai vertici negli ultimi tre anni, comincia a scricchiolare, magari temporaneamente (speriamo), magari la perdita di forza e incisività sulla fascia sinistra è più grave del previsto, magari un mercato basato solo sull’arrivo di seconde linee attualmente non considerate adeguate a sostituire titolari in non grandi condizioni (parlo soprattutto di Asllani e Bellanova), magari Lukaku per qualche motivo non è più dirompente come due e tre anni fa.

Tutte queste sono sciocchezze di fronte all’errore gravissimo di far giocare Gagliardini al posto di Calha.

La Lazio aveva 3 attaccanti (Anderson, Immobile e Zaccagni): quindi quando avanzava SMS lo avrebbero preso e stritolato in un morsa d’acciaio…Calha e Dimarco.

Oppure, senza paura, Chala e Di marco avrebbero attaccato altissimi in modo che a SMS non sarebbe mai arrivata la palla…costretto a inseguire i nostri.

In fondo aveva ragione Gianni Brera: nella prima guerra mondiale sono stati i nostri generali a sbagliare, dovevano attaccare subito Vienna, anziché attestarsi sulla linea del Piave.

Dal mio punto di vista di eretico, lo riconosco, in questa partita i problemi sono stati ben altri che il dilemma Gagliardini-Calha. A parte il fatto che Calha ha dimostrato come difetto la mancanza di continuità il non reggere le tre partite per cui mi sembrava anche più logico non schierarlo ieri contro SMS piuttosto che non schierarlo o con la Cremonese o il Milan: l’esperienza dell’anno scorso ci ha insegnato a non arrostire a fuoco lento i titolari, se possibile.

A parte questo, dicevo, i problemi veri, di cui in gran parte Simone è responsabile, a me sono sembrati i seguenti:

  • I difensori, compresi i due esterni, non sono sempre abbastanza cattivi e concentrati nel chiudere sull’uomo più vicino.
  • I difensori non sono oggi abbastanza protetti dagli inserimenti dei centrocampisti e degli esterni avversari, i nostri centrocampisti sono spesso in ritardo e non vincono le seconde palle.
  • La fascia sinistra contro le squadre forti funziona poco e male.
  • Lukaku non è nella condizione di due-tre anni fa.
  • Continuiamo a non avere l’uomo che salta l’avversario in dribbling e crea superiorità numerica in fase offensiva.
  • Abbiamo comprato alternative che, almeno per ora, non sono alternative.

Con tutto questo la squadra non è diventata improvvisamente una manica di brocchi, conserva dei valori importanti, non ci si deve demoralizzare e tanto meno arrendersi, ma è necessario lavorare intensamente perché almeno ad alcune delle lacune rilevate (sempre che siano condivise e non sia tutta colpa di… Gagliardini e basta) si può porre rimedio.

Certo, tutte le principali squadre si sono rafforzate e noi siamo gli unici a non averlo fatto: abbiamo perso giocatori fondamentali che avevamo in pugno (Bremer su tutti, ma anche Dybala), non riusciamo a chiudere su un difensore per il quale ci chiedono 3 milioni di prestito, e persino il Sassuolo e il Monza hanno speso, su un solo giocatore, più soldi di noi.

Però possiamo ancora rialzarci e anche la partita di Roma lo ha confermato, perché a tratti siamo stati abbastanza convincenti.

Questi sono i due fattori: la mancanza di continuità di rendimento sui 95 minuti e l’incapacità di sfruttare al meglio i periodi di superiorità.

Su questo e per quanto possibile sulla condizione psico-fisica e sulla fluidità ed efficacia degli interscambi a mio parere c’è margine per lavorare.

L’andamento della partita conferma queste impressioni, a mio parere.

Noi abbiamo iniziato meglio e per circa mezz’ora abbiamo messo sotto (relativamente) la lazio con un possesso palla abbastanza  insistito (nonostante… Gagliardini) anche se tendenzialmente troppo orizzontale.

Abbiamo avuto tuttavia una sola occasione importante (tiro di Barella) e qualche altra conclusione non pericolosissima

Loro al contrario al 16‘ e al 36’  con due ripartenze (entrambe finalizzate da Immobile, una fuori di poco e l’altra parata da Handa) suonano importanti campanelli d’allarme: ancora una volta si dimostra che nel calcio il possesso palla conta poco.

E infatti al 40’ SMS, spostato a destra (chi doveva marcarlo?) in assoluta libertà pesca con un gran diagonale Anderson che si inserisce con perfetto tempismo tra Dimarco e Bastoni, mentre Handa non esce dai pali: colpo di testa e gol.

Con almeno 4 corresponsabili di una situazione che a questi livelli non si dovrebbe vedere.

Ma l’Inter non molla, entra in campo nella ripresa con un’altra determinazione e sembra voler ripetere il finale di Lecce.

Ma la Lazio è bel altra cosa dei salentini!

Comunque al 6’ con un gol ‘di rapina’ Lauti la riapre. Segue il periodo migliore per l’Inter , che però crea un solo vero pericolo (il colpo di testa di Dumfries).

Poi ci sono i cambi nelle due squadre e la partita svolta: Luis Alberto e Pedro soni i cambi vincenti (il primo con una prodezza anche fortunata, riprovasse da lì in quelle condizioni non centrerebbe mai l’angolo; il secondo frutto della mancanza di aggressività e copertura da parte della nostra fase difensiva).

I nostri cambi, al contrario, sembrano solo peggiorare la situazione.

Tutti a casa dunque e speriamo che da martedì la musica cambi.

Pochi relativamente i dati statistici interessanti.

Alcuni, in parziale contraddizione della nostra analisi parlano a nostro favore.

È il caso del:

  • Possesso palla (52 a 48).
  • Delle parate (4 sole di Handa, 6 di Provedel).
  • Dei tiri: 19 a 11 per noi (ma in porta siamo 7 a 7).
  • Abbiamo inoltre fatto più passaggi, con una maggior accuratezza.

Ma attenzione, questo dato non è di interpretazione univoca, può indicare invece una incapacità di verticalizzare, con la conseguenza di esibirsi in sterili ma facili passaggi orizzontali o all’indietro,

C’è però un dato curioso e interessante: quello dei tocchi in difesa, a centrocampo e in attacco.

In difesa ne hanno fatti parecchi in più loro.

A centrocampo e in attacco ne abbiamo fatti più noi. Questo significherebbe che loro giocavano la palla dietro in attesa di aprire spazi per la ripartenza, mentre noi abbiamo manovrato di più davanti, ma in modo sterile, senza trovare sbocchi.

Passando ai dati individuali, una sorpresa: Dimarco, con 5 avrebbe il maggior numero di occasioni da gol, e sempre lui avrebbe il maggior numero di passaggi chiave, ancora 5.

Questo potrebbe correggere l’impressione di una prestazione non del tutto positiva, anche se resta l’incertezza sul primo gol di Anderson.

De Vrji e Lauti sono quelli che hanno recuperato più palloni (sorprende, ma non troppo, l’argentino).

Brozo ha corso più di tutti, ma questa non è una novità. Sorprende piuttosto il fatto che sia al primo posto solo in questa classifica.

La velocità media più elevata è stata di Gosens, mentre ancora Dimarco e Patric sono stati i più veloci allo sprint.

Infine, e questo è un dato interessante, la lazio ha corso molto più di noi (oltre 8 km in totale) e a una velocità superiore (7,15 km/hcontro 6,52).

Le pagelle

Handanovic: attento sulle due conclusioni di Immobile, sia nel primo che nel secondo tempo. Forse poteva uscire su Anderson, ma era marcato (si fa per dire) da due difensori.

6+

Skriniar: controlla con sufficiente disinvoltura un cliente non facilissimo come Zaccagni. Non ricordo dove fosse quando sul terzo gol de vrji ha dovuto uscire in marcatura su Pedro.

6

De Vrij: una prestazione tutto sommato discreta, sporcata dal controllo troppo blando su   Pedro, quando gli concede con troppa facilità l’interno del campo per la conclusione a giro.

5.5

Bastoni: non si intende con Dimarco ed è un errore grave, che cambia l’inerzia del match. Per il resto una prestazione accettabile

6-

Dumfries: sicuramente il più ispirato e più insidioso, insieme a Lauti. Tante iniziative interessanti e pericolose. Se imparasse anche a fare sempre la scelta migliore sarebbe un vero top player.

7

(Darmian: questa volta non entra bene come di solito gli accade, non raddoppia su Pedro e nella stessa azione commette un mezzo fallo da rigore su Immobile.

5)

Barella: l’ombra del giocatore brillante che conosciamo. Solita mobilità ma con scarso profitto. Non chiude su Luis Alberto in occasione del suo gol.

5

(Correa: si dà da fare, ma a calcio si gioca con i compagni, se giochi da solo devi essere Pelé o Maradona.

5)

Brozovic: quando lui e barella sono sotto tono vengono alla mente i periodi dei 7 punti in sette partite. Poco lucido nella costruzione, perde almeno 3-4 palloni importanti in uscita.

5

Gagliardini: entra per contrastare SMS e in effetti lo costringe a girare al largo per trovare un po’ di spazio e qualche pallone giocabile. Ovviamente lascia a desiderare in fase di costruzione

5.5

(Calhanoglu: solo un quarto d’ora finale, con la squadra sbilanciata a tentare di recuperare lo svantaggio. Non incide.

sv)

Dimarco: clamorosi i due tagli subiti da Anderson. Sembrava …Gresko. Però i dati mostrano una notevole pericolosità in fase di spinta. Che certo non può bastare.

5

(Gosens: pochi minuti per una valutazione seria, ma sembra in leggera ripresa.

sv)

Lukaku: forse la partita più deludente con la maglia nerazzurra. Non tiene un pallone, non azzecca uno scambio, non si libera di forza. Speriamo sia un appannamento momentaneo.

5-

(Dzeko: poco più di 20 minuti senza incidere. Avrebbe anche una palla discreta di testa, ma conclude male.

sv)

Lautaro: pur nella difficoltà palesate dalla squadra a livello individuale la sua prestazione è convincente. Riesce a realizzare un gol di rapina e non molla mai.

7

All. Inzaghi: dicono che abbia sbagliato sia formazione sia i cambi. Sui cambi è certamente vero: aveva a disposizione Xavi, Mbappé e Maradona giovani e non li ha utilizzati. Poi è accusato di aver messo Dimarco su Anderson (ma l’Inter non giocava a tre, dietro?). Vero, con Calha e Gosens saremmo stati insuperabili. Invece secondo me ha …sbagliato nel presentare una squadra in ritardo di condizione e senza aver rodato i meccanismi di gioco, soprattutto difensivi.

5-

Primavera: Inter – Cagliari 2-2

Ancora un passo falso della Primavera, costretta al pari interno da un Cagliari modesto e per giunta due volte in rimonta.

Questa volta sulla carta la squadra ha uno schieramento più razionale, con due centrali, due esterni che fanno i terzini di mestiere, tre centrocampisti abbastanza male assortiti, ma è quello che passa il convento, due trequartisti e una punta fisicata.

A me questo modo di giocare non piace, perché la costruzione del gioco latita (i cc sono tutti  di quantità) e i due trequartisti lasciano troppo isolata la punta e scoperte le fasce.

Purtroppo la situazione si complica moltissimo con il grave infortunio occorso a Zuberek.

Primo tempo senza grandi emozioni se non per il rigore, abbastanza netto, realizzato da loro.

Noi fatichiamo enormemente a costruire e in pratica lo schema prevalente è il lancio lungo per la punta.

Ottenuto il pareggio, grazie a un rigore molto generoso, la stanchezza e le sostituzioni  allungano le squadre e la partita se non altro trova un po’ di vivacità con continui rovesciamenti di fronte.

Vanno di nuovo in vantaggio loro con una bellissima girata (difficile) del centravanti.

Il nostro gioco si fa un po’ più fluido grazie al fatto che zanotti sale di più a destra e i nuovi entrati (Pio, Grygar ma anche Enoch nel finale) danno qualcosa di meglio.

Il pareggio arriva da una bella combinazione (una delle poche ) sulla destra, che smarca Carboni quasi sulla linea di fondo. La sua conclusione viene deviata in porta.

Entrambe le squadre provano a vincerla, ma non c’è più tempo anche se qualche occasione si presenta sia per noi che per loro.

Considerazione amara: è il primo anno da quando seguo la Primavera che non schieriamo neppure un nuovo acquisto.

Le pagelle

Botis: questa volta non commette errori, anzi si produce in un ottino salvataggio nel finale.

6.5

Zanotti: dopo il grande spavento dello scorso finale di stagione ha ripreso alla grande e questo è importante, anche se non sembra ancora al top. Però quando spinge …si sente.

6.+

Guercio: per il nazionale polacco qualche difficoltà nel controllo degli scatenati attaccanti isolani. Deve crescere

5.5

Fontanarosa: è uno dei due fuori quota nostri, dovrebbe essere il perno della difesa, ma anche lui, senza un compagno molto più fisico al fianco, traballa.

6.5

Perin: nota abbastanza positiva. All’esordio in Primavera, si fa vedere soprattutto in fase di spinta con velocità e buoni appoggi. Alla distanza limita le sue escursioni.

6+

Martini: ci mette tanta grinta e una discreta dose di fisicità, ma sul piano qualitativo il contributo è modesto. Si procura anche una buona palla gol, ma conclude troppo centralmente.

5.5

Dal 17 st Grygar: da play basso garantisce almeno una copertura più efficace rispetto al macchinoso Andersen. Certo la qualità nella costruzione non è eccelsa.

6.5

Andersen: non può fare il regista perché è troppo macchinoso e impetuoso (tra l’altro provoca il rigore del primo vantaggio isolano). Dopo l’ingresso di Grygar si sposta a mediano e garantisce se non altro una buona spinta.

6

Kamate: ha molta forza fisica e sta migliorando lentamente anche nel giocare la palla. Purtroppo lavora in un cc dove latitano gli uomini di qualità. Quando attacca è pericoloso ma poco lucido

6.5

(dal 36′ st Di Maggio troppo poco per valutarlo, certo, se si affermasse in categoria, pur essendo sotto età, garantirebbe al centrocampo quella qualità che per ora manca.

sv)

Carboni: ha tecnica (di cui tende ad abusare) e apparentemente un buon fisico, che però sembra richiedergli lunghe pause e carenza a livello di ritmo. E’ sotto età e può progredire.. Nonostante il gol (deviato) non è decisivo come dovrebbe.

6

Iliev: si diceva di lui che fosse un piccolo fuori classe inseguito da mezza europa. Certo all’Inter non lo sta dimostrando, nonostante il gol scudetto contro la Roma. Si incaponisce nel dribbling e sbaglia parecchi appoggi semplici. Aspettiamolo ancora, magari nel ruolo di trequartista unico o di seconda punta.

5+

(dal 36′ st Owusu: entra con le squadre più lunghe e può sfruttare la sua velocità, gioca un paio di ottime palle.

sv)

Zuberek: inizia bene ma si fa male dopo pochi minuti. Purtroppo l’infortunio è molto serio e i tempi di recupero lunghi. Perdita gravissima. Auguri.

sv

(dal 7′ pt Sarr: in U18 spesso faceva la differenza, qui non riesce mai a metteri in evidenza. Ottiene un calcio di rigore, ma si trattava di una situazione quanto meno discutibile.

5)

(Dal 17′ st Esposito: ottimo impatto sul match a livello di impegno e anche di fisicità. Lotta tra due avversari e guadagna parecchi palloni. Per me è una promessa.

6.5)

All. Chivu: sembra di vedere la squadra della prima parte della scorsa stagione. Speriamo che sia uguale anche… la conclusione. Certo di gioco se ne vede poco. Le sue urla ricorrenti sono: avanti, veloci, su Pio… Però gli voglio bene.

5.5

Luciano Da Vite

28 pensieri riguardo “Dalla grande delusione (la prima squadra) alla piccola delusione (la Primavera)

  1. Di Inzaghi non mibè mai piaciuta, anche ai tempi della lazio (si ho setecciato il suo passato quando è arrivato da noi), la poca flessibilità.
    Non è tanto Gaglia o Chala, anche se con avversari buoni è buona regola mettere i migliori, ma atteggiamento della squadra che per forza dipende dal tecnico.
    Se poi il presupposto unico è che i tecnici non sbagliano mai, resta un mistero il tema degli esoneri. Oltre che quello delle discussioni tra noi.
    Se, tuttavia, Sarri dice: ho visto loro cc in difficoltà e ho inserito due tecnici, direi che anche il nostro avrebbe potuto notarlo.
    Ciò detto condizione atletica non influenza solo noi ma tutti i team, tutti. Nel calcio di oggi è così.
    In un campionato corto (prima parte) come questo, non partire a razzo fisicamente è, per me, un ulteriore elemento di responsabilità dello staff tecnico.
    Sugli organici di lazio e inter direi che il tema non si pone, parla il valore dei singoli. Scorso anno mancava lukaku per dare profondità, oggi manca perisic? La lazio faceva giocare patric, marusic, cataldi, ecc.
    Io spero Inzaghi capisca che non si possono sostituire giocatori con calcolatrice ma va letto il contesto: Dumfries era ns punto di forza, tolto lui ci han fatto due gol da destra. Un caso come ha detto Inzaghi? Per me no, poi se questo è il massimo che possiamo fare c’è da essere preoccupati sul serio

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  2. Credo di aver scritto il contrario di quello che tu mi attribuisci. Se rileggi bene le colpe che do a Inzaghi sono ben altre che quella di mettere gaglia al posto di Chala, che per me non è una colpa.
    Condivido infatti il tuo discorso per cui contro le squadre forti bisogna mettere i migliori.
    Ma bisogna vedere i migliori a far che.
    Se dopo un’ora persino sarri si è accorto che il nostro cc non reggeva più l’intensità, sai come l’avrebbe retta con Chala al posto di gaglia, a fronteggiare SMS?
    Dumfries era stato il migliore, anche un bambino se ne sarebbe accorto, solo Inzaghi no. Oppure ci sarà stato un altro motivo?
    Anche Inzaghi si è accorto che il ritmo di barella e Brozo stava scemando, tanto che ha tolto Barella e non gaglia, che invece reggeva ancora.
    Inzaghi ha sicuramente delle responsabilità, ma io ho elencato quelle che credo serie.
    Mettiamoci int esta che senza soldi e senza necessariamente programmi allenatori con la bacchetta magica da noi non vengono. Via Inzaghi, che ha pecche ma è nel complesso buono, ci sarebbe spazio per promuovere Chivu o per prendere Zenga (ma forse quest’ultimo nemmeno).
    Che il nostro organico sia superiore al loro l’ho scritto io. ma è superiore anche al Bologna che ci ha sconfitto lo scorso anno o alle squadre che ci hanno sconfitto negli anni di Conte. Capita, si chiama fascino del calcio. Poi si vede alla fine dove sono arrivate le squadre.
    E magari può anche capitare che sarri abbia fatto meglio (non in assoluto, forse) di Inzaghi
    Però ti sarei grato se la smettessimo tutti con sta storia che non si può criticare un allenatore.
    Ripeto, se leggi il post troverai qualche critica e anche qualche modesto suggerimento.
    Io penso che le crtiche che ho letto in giro siano ridicole e frutto di non conoscenza o di letture del gioco del calcio che non condivido.
    non che non si possa criticare.
    E ho portato anche un esempio di come l’ideologia applicata al calcio porti a bufale clamorose come definire una pippa il dodicesimo miglior realizzatore del campionato italiano di tutti i tempi (a carriera ancora in corso), solo perché non sa fare i tunnel e le veroniche che tanto piacciono

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  3. D’accordissimo con quanto espresso da Fratter, soprattutto sull’importanza di partire a razzo in questa prima fase del torneo, vista la lunga sosta successiva. Purtroppo non mi sembra che l’Inter abbia lavorato in questa direzione. In generale tenere un allenatore perché non ne puoi pagare un altro, è sacrosanto economicamente. Ma lo spogliatoio se ne accorge subito e la gestione dello stesso diventata un incubo. È la solita solfa, ma da noi funzionano solo i sergenti di ferro, con la parziale eccezione di un vero Signore come Gigi Simoni (+ Ronaldo).

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  4. Non so quali critiche tu abbia letto nel web. Io condivido, in parte, le tue critiche a Inzaghi e sono molto pesanti: squadra in ritardo (in un campionato anomalo, non dimentichiamolo) e non rodaggio dei meccanismi difensivi. Praticamente 90% di ciò che un tecnico dovrebbe fare.
    Aggiungo che la squadra titolare è stata confermata per 10/11. Di conseguenza, non credo si possa parlare di mancanza di rodaggio ma più probabilmente di linea seguita dal ns tecnico, da quando allena. Scarsa attenzione per fase difensiva che, infatti, lo ha portato a far meglio in competizioni brevi rispetto a campionati.
    Accompagnata da un certo automatismo nei cambi. Dumfries esce perché al 65esimo sostituisce sempre esterni, un cc e una punta (scorso anno Lautaro). Gagliardini non resta in campo a discapito di brozo e barella, ma esce con barella dopo il gol di luis Alberto. E la sua mappa di corsa evidenzia un calo verticale nella ripresa. Inzaghi stesso ha detto che era in campo (solo) per schermare savic. Lo scorso anno per cambi curiosi ci abbiamo rimesso un campionato: onestamente sono stati numerosi i casi di cambi in fotocopia, in cui ha tolto i migliori che partita dopo han giocato (quindi senza guai fisici), per essere definiti figli di situazioni contingenti.
    Io non so chi possa essere meglio, mi limito a vedere ciò che sta facendo e francamente noto errori piuttosto pesanti.
    Io spero Inzaghi abbia la personalità per reggere tensione e capacità di migliorare lettura partite, ma in merito ho parecchi dubbi, sperando ovviamente di essere smentito.

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    1. Bè io ricordo perfettamente la sua Lazio che stava battendo il Milan a San Siro e poi pareggiò o perse (non ricordo) dopo che lui sostituì SMS e Immobile.

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  5. Ah, dimenticavo, sembra che non sia bastato comprare mozzarella Correa, ora pure Acerbi … Boh, a parte Stankovic, abbiamo mai preso qualcosa di decente dalla Lazio ?

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  6. Tutto molto semplice, da casa e quando non si hanno responsabilità. Da una stagione all’altra in realtà cambiano molte cose anche a livello di equilibri da trovare se hai Di Ma al posto di Perisic e Lukaku al posto di Dzeko. In più hai qualche giocatore in ritardo di condizione per infortuni
    precedenti e qualche altro un po’ appannato (forse è colpa del mister, ma forse nei cc non particolarmente potenti che hanno corso tanto può affiorare qualche ruggine. Con i 5 cambi tutti gli allenatori che giocano a tre cambiano sempre gli esterni, quegli sprovveduti. Di norma i difensori sono quelli che pagano meno l’impegno e dunque gli altri cambi sono quasi obbligati: a centro campo e in attacco. In situazioni particolari metti anche 4 punte e qualcuno l’ha fatto con discreti risultati.
    Per il mio credo calcistico non sono un particolare estimatore di Inzaghi, al quale preferisco mille volte Ancelotti e Acciughino, però non amo neppure la critica che non tiene conto della complessità dei problemi. Io al posto di Inzaghi se mi avessero detto di prendere una squadra che ogni anno deve realizzare un attico consistente di mercato e ridurre gli stipendi, sarei rimasto alla Lazio

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    1. “”Io al posto di Inzaghi se mi avessero detto di prendere una squadra che ogni anno deve realizzare un attico consistente di mercato e ridurre gli stipendi, sarei rimasto alla Lazio””
      Mah, Ti raddoppiano lo stipendio per TRE anni e vai all’ Inter, non mi sembra tutto sto dramma … Inzaghi e’ giovane, se non accettasse queste sfide, che carriera sogna ??

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      1. Concordo.
        Lotito è peggio dei cinesi quanto a budget, non scherziamo.
        Tra inter e lazio come organico c’è un gap netto a ns favore.
        Inzaghi impari a crescere nella lettura delle partite

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  7. Sparare sul povero Inzaghi mi sembra un esercizio facile ed ingiusto. Certo è un allenatore con dei limiti, non tanto tecnico tattici quanto “caratteriali”. A me sembra che la sua Inter spesso sia supponente, come lo è stata a Lecce ed in molte altre occasioni l’anno scorso e preda a momenti di nervosismo in molti suoi uomini, cose che con Conte non succedevano.

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    1. Non possono tirare a campare così dai! Il mister Ti chiede chiede un difensore centrale esperto low cost. Se non Acerbi qualcun altro glielo devi dare!!

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  8. Se non ci sono le condizioni per autorizzare un prestito gratuito senza obbligo di riscatto siamo veramente messi male.

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  9. Anche io sono grato a Suning e, a differenza di molti tifosi, credo nella loro buona fede. Però ormai è evidente che non possono più tenere l’Inter in queste condizioni. Marotta e Ausilio stanno facendo i salti mortali per tenere alta la competitività di questa squadra, ma se non si fanno investimenti pesanti non si migliorerà mai, anzi. L’anno prossimo scadranno i contratti di molti giocatori, alcuni andranno riscattati ed altri sostituiti per raggiunti limiti di età, come potremo farlo se l’obiettivo è chiudere il mercato in attivo?
    Vuol dire abdicare a qualunque velleità non solo di lottare per il titolo, ma addirittura di arrivare tra le prime 4.

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  10. Non c’è la fila di compratori perché la proprietà vuole rientrare di tutti gli investimenti e possibilmente guadagnarci. Bisogna far loro capire che limitare i danni finanziari dovuti a questa impresa è già un successo, perché la pazienza della gente non è infinita e l’Inter non può vivere tanti anni da pezzente del calcio italiano

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  11. Gira la voce che stiamo per vendere Skriniar. Spero si tratti di una boutade dei giornalai, ma se così fosse non solo il futuro sarebbe fosco ma anche il presente.

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    1. I pezzenti sottoposti dell’agnello sarebbero trucidati immediatamente, perché il loro obiettivo primario, quello di portare l’inter al fallimento sportivo ed economico, sarebbe troppo evidente.
      Invece il loro operare si caratterizza per avvelenamento a passi moderati.
      Ribadisco solo che se non ci fosse malafede, dovremmo solo chiederci: ” ma sono del mestiere questi?”
      Di sicuro dopo le situazioni bremer, acerbi, sanchez, gosens….il dubbio che siano professionisti è piu che legittimo. Stanno infangando una storia onorata…qualcuno deve fermarli

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  12. Se posso permettermi di dire la mia: ribadisco che mi piace seguire il calcio per divertirmi serenamente, detesto i veleni e la rabbia che non si addicono allo spirito del gioco, se dev’essere una guerra allora io non c’entro più niente.
    Io gioco a fare il tifoso e mi diverto a farlo, certo sarai un ipocrita se affermassi che non soffro quando l’Inter non vince, ma insomma credo sia una sofferenza “sana”, con dei confini ben precisi.
    Prima dell’inizio del campionato ero dubbioso ma eccitato al tempo stesso per il ritorno di Lukaku, poi mi sono entusiasmato al suo arrivo.
    Ma mi chiedevo se il cambio con Perisic che si è verificato avrebbe portato più danni o benefici. Purtroppo credo che al momento la risposta sia sotto gli occhi di tutti.
    Di Marco non può certo sostituire Perisici, Gosens è stata una scommessa molto azzardata, fatta sperando che si riprendesse, cosa che al momento non si è verificata, non mi è sembrata una buona idea, nelle nostre condizioni finanziarie, rischiare su un giocatore grazie all’ausilio di una sfera di cristallo che probabilmente qualcuno ha nel cassetto negli alti uffici.
    L’ultima speranza è sperare che un giorno mi troverò a dire: “E pensare che temevo il peggio, e invece…!” Lo spero e guardo ogni partita dell’Inter con questa fanciullesca speranza.
    Ma poi la logica si riversa impetuosamente nella realtà e… abbiamo battuto la Cremonese, ok, ma… vabbè, i ma li vediamo tutti.
    Senza Lukaku la formazione è quella della passata stagione ma privata di Perisic, come possiamo di poter far meglio.
    Un altro dei miei dubbi era il seguente: abbiamo avuto l’attacco migliore della serie A, secondo me più di tanto non si poteva pensare di migliorarlo, ma si poteva cercare di migliorare altri aspetti, ad esempio chissenefrega dei 6-0 alle piccole, meglio essere più costanti e non perdere stupidamente i derby. Insomma l’attacco va benissimo, è stato il migliore, miglioriamo qualcos’altro, e invece Perisic se ne è andato e nessuno l’ha rimpiazzato, fascia sinistra demolita e quel che è peggio ogni tanto vedo Di Marco che cerca di inventarsi ali che non ha per contrastare saltatori possenti in area di rigore…
    Scusate lo sfogo…
    Guardiamo il positivo: Lautaro è un top assoluto! Giocatore fantastico. Non saprei che altro dire.
    Ma, caro Sergio, basta sbraitare saliva e veleno, non fa bene a nessuno, nemmeno a te.

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