Sensazioni negative: Sampdoria – Inter 2-2

Federico Dimarco. Dima, prodotto delle giovanili nerazzurre e interista doc, realizza il suo primo goal con la maglia dell’Inter con un magistrale calcio di punizione. Nella foto è giustamente festeggiato dai compagni. Bravo Dima!

Non sono un indovino e non pretendo di leggere il futuro in una sfera di cristallo (o per meglio dire in un trittico di partite).

Non penso neppure di essere un tecnico così sopraffino da anticipare con certezza  potenzialità, limiti ed evoluzioni della nostra squadra, al momento ipotetiche.

A questo punto della stagione non guardo neppure alla classifica, ai punti.

Se facessi così, oggi dovrei dire una sciocchezza, cioè che juve e Atalanta, come ha rilevato un amico su Twitter, sarebbero candidate… alla retrocessione.

Ma anche limitandoci a guardare in casa nostra, i numeri sembrerebbero smentire le mie… ansie.

Abbiamo gli stessi punti dello scorso anno dopo tre partite e la stessa differenza reti. Poi è finita come sappiamo.

Oggi siamo davanti a Lazio, Atalanta e juve ed è una buona cosa: meno positivo ovviamente il fatto che dopo tre partite contro avversari definiti ‘facili’ siamo dietro Roma, Milan e Napoli (con le ultime due che invece, tra l’altro,  hanno già affrontato un avversario diretto,  come del resto Lazio e juve).

Ma tutto questo conta poco, anche se i punti è sempre meglio farli, alla prima come alla trentesima giornata.

Io non posso che affidarmi alle mie impressioni, alle mie sensazioni, senza pretendere di rivelare la Verità e senza pretendere che qualcuno condivida questa mia ‘lettura’ della situazione.

Lettura che si può tradurre così: temo che l’Inter del girone di ritorno sia definitivamente svanita e che si stia tornando alla squadra incostante (perché incompleta) del livello pre-contiano.

E’ un timore, secondo me fondato, ma non una certezza.

Nella squadra mi sembra di vedere mancanza di potenza, di compattezza feroce, di completezza tecnico-tattica, di utilitarismo visto in senso positivo, cioè come volontà feroce di raggiungere comunque il risultato, anche con gli accorgimenti che meno piacciono agli esteti.

Perché alla fine è il risultato che conta nel calcio, piaccia o non piaccia.

Tutto può succedere in futuro, ma Samp – Inter per la sua dinamica avrebbe potuto ricordare una partita di inizio campionato dello scorso anno: Inter – Fiorentina.

Allora come ieri siamo andati verso la fine col risultato di parità, ma allora l’abbiamo vinta, oggi pur creando davanti forse di più, non ci siamo riusciti.

E a Genova, proprio contro la Samp, al Milan è bastato un golletto per portare a casa i tre punti.

A noi non ne sono bastati due, più numerose occasioni.

Sul Milan voglio fare un inciso: leggo da un anno e mezzo di Milan che sta in alto solo per la fortuna e per qualche aiuto arbitrale.

Tutte cose che probabilmente esistono, ma ragionare in questo modo, se è comprensibile negli sfottò reciproci tra tifosi, non ha senso se vogliamo avvicinarci a una comprensione della realtà.

  • Il Milan sta in alto perché, con un allenatore che noi avevamo tacciato di difensivismo, ha trovato invece il giusto equilibrio tattico: ha giocatori alcuni bravi altri un po’ meno, ma tutti con una grande fame e motivazione (come era per l’Inter di Conte).
  • Il Milan sta in alto perché ha subìto meno di noi il disastro finanziario del covid e il crollo delle attività economiche della proprietà. 
  • Il Milan sta in alto perché ha trovato una dirigenza tecnica all’altezza: noi abbiamo deriso, soddisfatti, la cessione a zero di  Donna  e Calha, invece i rossoneri hanno agito con oculatezza, evitando di dissanguarsi per trattenere giocatori non indispensabili, che avrebbero aperto voragini nei conti finanziari e nei rapporti di spogliatoio.

Poi magari noi gli finiremo ancora davanti, perché partivamo da una base nettamente superiore, ancorché depauperata di alcuni elementi, quelli si decisivi.

Ma questo è un altro discorso, da verificare.

Delle tre partite giocate considero quella col Genoa non significativa, per la pochezza dell’avversario, in quel momento.

Situazione che non ci ha permesso di mettere alla prova i nostri limiti attuali.

Ma già a Verona, pur vincendo, a mio parere abbiamo mostrato le stesse debolezze emerse con la Samp.

Là avevamo vinto con due gol nel finale frutto di prodezze individuali, rese possibili però da errori dei veneti e da un loro atteggiamento scriteriato.

Ma non avevamo dato l’impressione di una squadra che ha la consapevolezza e la solidità, fisica e mentale, per gestire con autorità la partita.

Ripeto, a tutto questo in teoria si può arrivare col tempo e col lavoro, a questo non eravamo arrivati neppure all’inizio dello scorso anno.

Ma allora c’erano più di oggi, sempre a mio modesto parere, i presupposti per arrivarci.

Perché avevamo in più Lukaku, Hakimi e Eriksen e né Dzeko, né  Dumfries, né Calha sembrano in grado di sostituirli.

Si trattava di tre giocatori che oltre a essere forti fanno giocare meglio gli altri: due con la potenza travolgente delle giocate che offrono a tutti prospettive impensabili, il terzo con le illuminazioni, sia pure intermittenti, che valorizzavano le doti dei primi due ma anche dei Lautaro, dei Barella, dei Bastoni e dei Perisic.

E nello stesso tempo, con la sola presenza  i tre alleggerivano la pressione sulla difesa, perché gli avversai sapevano che concedere loro un metro, o l’uno contro uno, sarebbe stato esiziale.

Intendiamoci: i sostituti possono crescere, soprattutto Dumfries che non conosce il nostro campionato, ma temo che non saranno mai all’altezza dei sostituiti.

C’è poi Correa che secondo me arricchisce la rosa aggiungendosi, come alternativa ai titolari,  al solo Sanchez. E c’è Dima che è sicuramente un’arma in più, ma non può stravolgere la qualità della squadra.

Allora abbiamo sbagliato mercato, non prendendo gli uomini giusti?

No, gli operatori di mercato nelle condizioni date hanno veramente fatto il massimo.

Hai dovuto fronteggiare la perdita di tre giocatori straordinari senza poter spendere un euro o quasi e hai portato a casa tre ottimi giocatori, sulla carta, come Dzeko, Calha e Dumfries.

Solo che non sono giocatori che fanno fare il salto di qualità a una squadra, da forte e grandissima.

Io, da tifoso e non da tecnico, avrei ritenuti più rispondenti alle nostre necessitò, per esempio Zapata, de Paul e Molina.

Solo che ognuno di questi, senza essere dei Messi o dei Mbappé costava almeno 40 milioni e quei soldi proprio non li avevamo.

Eravamo contenti del mercato in estate, sarebbe ingeneroso lamentarci oggi.

La mancanza di compattezza e quindi di potenza non credo sia ascrivibile solo o principalmente a Inzaghi, che anzi merita il sostegno di tutti.

Oggi forse con Correa, con Dima e con Sanchez se recupererà al meglio, potremo anche avere più varianti offensive, ma senza Lukaku che faceva reparto da solo e consentiva alla squadra di schierarsi a protezione della difesa, senza Hakimi che in un attimo  rovesciava l’azione da difensiva a offensiva, senza Eriksen che consentiva i rovesciamenti, la squadra tende necessariamente a essere più lunga, meno compatta e quindi meno potente.

Uno squadrone non è solo la scelta di grandi giocatori.

E’ anche se non soprattutto  un’armonia, una simbiosi magica, un completamento reciproco che consente di potenziare le doti di tutti.

Nel girone di ritorno dello scorso anno noi eravamo uno squadrone perfetto.

Oggi, spero di sbagliarmi, ma temo che si possa essere tornati al livello di una Lazio qualsiasi che lotta contro di noi per il massimo obiettivo della qualificazione champions.

Se poi vinciamo il campionato (magari!) non mi insultate e non rinfacciatemi le considerazioni di oggi.

Io dico quello che mi sembra di vedere e sono il primo ad ammettere e a sperare di potermi sbagliare.

Ma veniamo alla partita

L’assenza di Bastoni certamente pesa, anche se non può essere un alibi.

La scelta di schierare nei tre Dima è coraggiosa e dimostra l’ambizione di Inzaghi che vuole puntare a vincere più che a coprirsi le spalle.

Ma, come tutte, questa scelta ha dei pro e dei contro.

Dima spesso si trova a giocare più avanti di Perisic il quale è costretto a spendersi quasi esclusivamente a supporto del compagno.

In questo modo, poiché comunque Dima non gioca da esterno, perdiamo quasi completamente la possibilità di offendere su quella fascia.

Sulla destra abbiamo Darmian, un giocatore sempre da sei e a volte da sei e mezzo, uno che se la squadra gira sa rendersi prezioso, ma non uno che fa svoltare, offensivamente.

In pratica le fasce non le utilizziamo mai per attaccare.

E in mezzo non abbiamo un centravanti ma un falso nueve, un regista offensivo arretrato che fa partire l’azione ma poi non ha più la forza per presentarsi in area.

Non discuto le qualità tecniche di Dzeko, davvero importanti.

Mi chiedo se fosse il tassello giusto per potenziare le nostre qualità offensive.

Chiudiamo il primo tempo in vantaggio, grazie a un magistrale calcio piazzato di Dima e a uno strappo incredibile di Barella.

C’è un pizzico di buona sorte, ma ce n’è ancora di più nel loro momentaneo pareggio, frutto di una deviazione casuale in mischia, però dopo un’azione che da parte della nostra difesa come già accaduto più volte a Verona è stata confusa e disordinata.

Ad ogni modo il vantaggio, ottenuto proprio in chiusura di tempo, dovrebbe essere il colpo da KO per la Samp, che invece, proprio ad inizio ripresa, la riapre.

Nel primo tempo, loro hanno attaccato di più, noi abbiamo costruito oltre ai gol due sole azioni pericolose, con Lauti che da posizione angolata si fa parare il tiro da Audero (31’) e con un colpo di testa di Skrinar su corner , finito di poco alto.

Purtroppo a inizio ripresa il gol del pareggio cambia l’inerzia del match.

Tutto nasce sulla destra, dove il tandem Candreva – Bereszynski si beve l’opposizione di Perisic – Dima.

Per il polacco è un gioco servire dalla parte opposta Augello, solo in area.

Dal mio punto di vista questo gol è inconcepibile per una squadra che, in vantaggio in trasferta non può avere questa disinvoltura e superficialità nel difendere.

Ad ogni modo l’Inter non ci sta.

E’ questo il suo momento migliore, ma nel giro di poco più di 10’ costruisce e spreca almeno 3 palle gol importanti.

Anche tra gli amici che frequentano il blog è nata una discussione interessante  sui cambi decisi da Inzaghi.

A me sembra che si debbano considerare in proposito tante situazioni:

  • la nostra spinta si stava rapidamente esaurendo,
  • alcuni giocatori venivano da tre partite in sette giorni e
  • altri erano appena tornati dal Sudamerica.

Infine mercoledì ci aspetta una partita fondamentale contro il Real.

Nel complesso noi abbiamo fatto qualcosa in più  e il risultato ci va stretto, ma non siamo stati capaci di gestire la partita e questo è un limite preoccupante.

Se non verrà superato presto.

I dati statistici

In qualche modo sembrano smentire la nostra sensazione di aver buttato via la vittoria.

Questa impressione deriva probabilmente dal vantaggio non conservato per due volte, ma soprattutto dalle grandi occasioni (3) costruite sul 2-2, contro una sola dei doriani (il salvataggio sulla linea di D’Ambrosio).

Le cifre invece parlano di un sostanziale equilibrio.

Occorre notare come detto più volte che le cifre nel calcio dicono meno che in altri sport.

Per esempio vengono annoverati come tiri fuori sia le palle calciate nel secondo anello, sia quelle che escono sfiorando pali e traverse.

E anche i tiri parati a volte significano poco, perché un conto è parare una ciofeca, altra cosa è parare un bolide diretto al sette.

Comunque vediamo che nel possesso siamo stati leggermente superiori (53% a 47%).

Questo però non è un gran dato, in una partita in cui a lungo sei costretto a inseguire il risultato (per esempio almeno dal 2’ del st, ma non solo).

Le parate sono state 0 per Handa e 1 per Audero.

Come numero complessivo di tiri invece meglio loro: 12 a 8.

Equilibrio nel numero di falli commessi e subiti.

Leggera prevalenza nostra a livello di occasioni ma non come…

Numero di passaggi riusciti (3021 a 332) e soprattutto…

Percentuale bassissima come accuratezza dei passaggi: 78% noi e 83% loro.

Appena un po’ meglio, invece, per quanto concerne le palle recuperate (41 a 35).

Lauti ha avuto ben 3 palle gol, contro una sola di diversi altri di entrambe le squadre.

Colley è quello che ha recuperato più palloni (12) davanti a Perisic e de Vrji, entrambi con sette.

Infine i dati sulla corsa: Barella ha percorso più km di tutti,  Brozo ha tenuto la media più elevata (8,1 contro i 7,5 di Thorsby), mentre Darmian è stato il più veloce di tutti allo sprint 34,02 KM/H  precedendo di poco Perisic e Dumfries.

Infine complessivamente la squadra ha percorso qualche km in più della Samp a una media leggermente superiore.

Spulciando su altri dati emerge qualche piccola sorpresa.

Per esempio, abbiamo attaccato più a destra, dove giocava Darmian, che a sinistra con Perisic (in precedenza ho provato a dare una spiegazione).

Perisic è stato il migliore come indice di verticalizzazione, mentre Handa ha quasi sempre giocato la palla lateralmente, a conferma del fatto che paghiamo l’assenza di un… Lukaku.

A sorpresa D’Ambrosio è quello con la più elevata percentuale di successo (quasi 50%) nelle verticalizzazioni tentate.

I loro attaccanti hanno un indice di pressione ricevuta superiore nettamente a quella dei nostri.

Questo forse si spiega con il fatto che abbiano giocato più di posizione rispetto a Dzeko e Lauti che tornavano e svariavano di più

Infine Handa è il nostro giocatore migliore come indice di disponibilità a ricevere il passaggio  (smarcamento), davanti  a Perisic, Dimarco e Darmian.

Come detto sono dati da interpretare e non sempre appaiono significativi, ma complessivamente mi sembrano testimoniare che non ci sia stata quella netta supremazia che almeno a me era sembrata ‘in diretta’.

Le pagelle

Handanovic: incolpevole sul secondo gol e sicuramente anche sulla fase conclusiva del primo: pallone deviato e assolutamente imprendibile.

Forse poteva uscire prima, nella mischia dalla quale il pallone è schizzato a Yoshida.

5.5

Skriniar: se in quasi tutte le pagelle Caputo e Quagliarella non prendono la sufficienza il merito è in gran parte suo. Davanti uno stacco imperioso, con palla questa volta appena alta.

6.5

de Vrji: vale il discorso fatto per Skriniar, con in più la capacità di far uscire la palla dalla difesa.

C’è un dubbio che non riguarda i singoli: d’accordo che anche gli avversari hanno le torri, ma come mai sui piazzati alti andiamo sempre in confusione?

6.5

Dimarco: grandissimo gol su punizione del R. Carlos de noantri, però la sua presenza e la propensione a uscire costringe Perisic a stare troppo basso e ci manca la spinta su quella fascia.

Comunque Fede sembra migliorato anche in fase difensiva.

7 (mezzo voto in più per il gol)

Darmian: si perde il marcatore  del secondo gol, lasciandolo liberissimo di calciare da entro l’area.

Lì bisognerebbe sapere quali erano le disposizioni sugli interscambi di posizione quando ci sono cambi di gioco (a proposito: il vituperato Candreva è stato un pericolo continuo per noi).

Per il resto una prestazione sufficiente

6—

Barella: il migliore dei nostri.

Corre lotta, è inesauribile e quando gli capita l’occasione si esprime con qualità notevolissima.

Da proteggere e preservare più di un panda.

7

Brozo: non è in grande giornata, però io da… casa sinceramente non l’avrei tolto.

Forse Simone ha pensato alle partite giocate con la nazionale e alla prossima col Real.

Il Croato soffre la marcatura stretta, in sacrificio, di Caputo, ma soprattutto gli manca un po’ di lucidità

6

Calhanoglu:  ancora una partita in cui non mi ha convinto, come già a Verona.

Se la squadra domina (come col Genoa) lui esibisce colpi importanti, ma se è costretto a spendersi in fase di contenimento degli avversari non riesce più a produrre qualità.

Nel secondo tempo sbaglia in modo abbastanza clamoroso la palla della possibile vittoria.

A me pare con molta modestia che non ci possiamo permettere Calha, Dzeko e una sola punta (tra l’altro che svaria).

5. 5 di incoraggiamento

Perisic: sulla fascia sinistra non attacchiamo mai e lui deve sacrificarsi in difesa per contenere le offensive combinate di Berezinsky e Candreva.

Lo fa anche abbastanza bene ma si sente la mancanza di Bastoni in quella zona.

Quando può spingersi in avanti crea una bella occasione, conclusa purtroppo con un assist per Dzeko mezzo metro troppo avanzato.

6

Dzeko: le sue qualità non sono in discussione, anche se certamente un accenno di flessione fisica sembra evidente. Ma secondo me il problema non è lui, ma il contributo che riesce a dare in un complesso squadra particolare.

Di fatto in zona gol lo si è visto una volta sola, forse in leggero ritardo sul cross di Perisic.

Lautaro: con gli esterni che latitano in fase offensiva, con Dzeko che raramente si affaccia in avanti, con i centrocampisti preoccupati più di contenere (eccetto Barella) lui si trova isolato in ampi spazi, senza ‘sponde’ e aiuti.

Però se la sbriga benissimo, costruisce tre palle gol e ne infila una, non a caso su assist di Barella.

Le cose da rivedere a livello tattico riguardano anche tutta  la fase offensiva, nonostante i 9 gol in tre partite.

7

Dal 9’ s.t. D’Ambrosio:  sbaglia due facili appoggi sicuramente ininfluenti nella dinamica del match, ma immagino sufficienti a scatenare  l’ira dei puristi.

Ira che spero rientrata nel momento in cui con un salvataggio provvidenziale evita all’Inter di subire la beffa della prima sconfitta.

Nel calcio l’eleganza non è tutto.

6+

Dal 9’ s.t. Vidal: entra, presumo, per presidiare il centro destra ma soprattutto per dare spinta in quel reparto, dopo lo spostamento di Barella.

Inizia abbastanza bene, poi l’infortunio di Sensi lo costringe a stare sulle sue e a coprire, anche ricorrendo al fallo quando necessario.

6

Dal 17’ s.t. Correa: mah… avrebbe una buona mezz’ora per provare a incidere e non ci riesce anche se l’infortunio di Sensi costringe anche lui a un ruolo più di contenimento, snaturandone le caratteristiche principali.

Chiaramente da rivedere in condizioni diverse.

6

Dal 23’ s.t. Dumfries: anche lui è costretto a giocare in una situazione anomala, perché riceve poche sollecitazioni  per spingere, fino a quando deve alzarsi quasi a sostegno della punta, che non sembra il suo mestiere e soprattutto viene ancora meno servito.

s.v.

Dal 23’ s.t. Sensi: poco dopo il suo ingresso, si fa male e resta in campo per onor di firma sino al definitivo abbandono.

Immagino i cori sarcastici di quelli che dovrebbero essere anche i suoi tifosi.

Certo, hanno ragione, ma questa volta l’urto è violento e il trauma distorsivo non ha nulla a che vedere con la sua fragilità muscolare.

s.v.

All. S. Inzaghi: ha evidenti problemi di quadratura da risolvere e poco tempo per farlo, perché incombono sfide importanti e ravvicinate.

Più che dalla partita di Genova, lo giudicheremo da come affronterà il prossimo ciclo.

s.v.

Luciano Da Vite

61 pensieri riguardo “Sensazioni negative: Sampdoria – Inter 2-2

  1. Mahh…questa volta confesso di essere perplesso riguardo la tua analisi,i Luciano…sensazione di impotenza e di ridotte motivazioni, squadra senza la giusta grinta ,ma con la giustificazione di poche partite e la speranza che le tue sensazioni siano smentite.Non capisco..o sono solo sensazioni ,non legate a motivazioni tecniche o mi risulta difficile giudicare dopo tre partite una squadra rinnovata nella conduzione tecnica, con la necessità di inserire nuovi elementi e soprattutto trovare un diverso assetto tecnico-tattico vista l’impossibilità di sostituire due giocatori fondamentali nella cavalcata della passata stagione,cavalcata che ha iniziato a sprigionare la sua forza dopo un certo numero di partite e dopo qualche cocente delusione.
    Rivediamo il film di questo ultimo mese : inizio agosto ..a detta della maggior parte dei commentatori eravamo una squadra in totale disarmo . Dopo la seconda partita di campionato siamo diventati la netta favorita per la conquista dello scudetto ,opinione della gran parte degli espertoni. Terza partita ..pareggio con la Samp ..certo nel finale poteva anche scapparci la sconfitta,ma abbiamo avuto tre occasioni colossali per chiudere la partita, colpa nostra averle fallite,ma le abbiamo create …fine dei sogni ..con Conte era tutta un’altra storia, Inzaghi sbaglia i cambi e non ha la caratura di Conte, gli acquisti sono giocatori buoni,ma nulla più . non vogli oimmaginare in caso di sconfitta con il Real cosa potrebbe scatenarsi sui media e anche nei nostri pseudo /tifosi. Ma non riusciamo ad avere un minimo di pazienza,…ad eccetto del Milan ,non mi sembra di aver visto squadre in piena salute Roma Sassuolo poteva finire 2-5 come 3-1 ,come….Ecco i cugini stanno confermando la loro decisa candidatura a vincere i lcampionato,ma non mi sembra che alla prima contro la Samp abbiano fatto sfracelli,anzi.
    Certo ,fossimo rimasti con la rosa della passata stagione ,probabilmente non ci sarebbe stata storia,ma non è stato possibile ..,però possiamo lottare fino alla fine,se stiamo uniti e no niniziamo con i piagnistei dop otre partite e con 7 punti all’attivo.

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  2. Io dico quello che vedo, o meglio che mi sembra di vedere, Tumarco. Ho delle sensazioni che come tali non sono certezze, ma che per me sono fondate su di una analisi che ho cercato di spiegare, magari senza riuscirci..
    Io vedo dei problemi piuttosto rilevanti a livello tattico, di equilibri e di quadratura della squadra.
    Siamo all’inizio e si possono superare? certamente. le avevamo anche lo scorso anno all’inizio, ma per conto mio c’erano più potenzialità di miglioramento. Adesso fatico a vederne. naturale che io possa sbagliarmi e sono il primo a sperarlo. però al momento non vedo una squadra 8comprese le potenzialità) che possa arrivare a 80 punti, non dico a 92.
    Ho cercato di spiegare quali siano i problemi che mi portano a queste ‘impressioni’ e mi piacerebbe che chi giustamente non le condivide piuttosto che manifestare il suo maggio ottimismo o anziché dire che anche alo scorso anno avevamo problemi e anche le altre ne hanno si esprimesse nel merito delle carenze che io ho creduto di vedere. Io non vedo nella rosa la quadratura, la potenza, il cinismo speculativo (che comunque è frutto della forza e dell’equilibrio) per fare una stagione senza alti e bassi.
    La mia lettura è inficiata da una sorta di pessimismo esistenziale e non ha motivazioni i ragionevoli?
    Spero tanto che sia così

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  3. Concordo che sono sensazioni perchè sono passate solo tre giornate per cui è normale esaltarsi dopo due vittorie – peraltro contro squadre modeste – così come un minimo agitarsi per un pareggio contro un’altra squadra modesta. Ma è anche giusto esprimerle basandosi, per me, anche sul passato dei nostri eroi.
    Che il portiere sia un problema non emerge solo dalla non uscita di domenica o dall’errore di Verona: Handa purtroppo è in calo netto da alcune stagioni ormai e questo rappresenta un problema.
    Dzeko non può essere Lukaku sia per caratteristiche intrinseche ma soprattutto per questioni anagrafiche: il cigno di 6 anni fa probabilmente non ci avrebbe fatto tanto rimpiangere il giante belga, quello di oggi si. In attacco le nostre fortune a mio avviso dipenderanno dalla capacità di Lautaro di evolvere a bomber, ben supportato, si spera, da Correa che per me è un ottimo giocatore.
    Dumfries non lo conosco bene ma per qul poco che ho visto ha la vigoria e la resistenza per fare bene, per cui li sono più fiduciso nell’ammortizzare la perdita di un top.
    Sulla catena di sx, invece, per me siamo migliorati: young ed eriksen hanno visto poco il campo con Conte. Chala e Dima sono molto più freschi e dinamici. La narrativa su Eriksen è abbastanza curiosa: anche nel filotto del ritorno il danese ha giocato 90 minuti solo con il benevento: per il resto o subentrava oppure da titolare era il primo a uscire dopo un’ora, segno per me inequivocabile che Conte non lo riteneva in grado di reggere il ritmo chiesto per novanta minuti. In questo Chala, sempre per me, è più forte pur magari non avendo alcuni colpi del danese che però da noi si sono oggettivamente visti con il contagocce.
    Sul tecnico giusto aspettare, tuttavia una considerazione la si può fare: la storia di Conte parla di un martello costante e così è stato anche da noi. La storia di Inzaghi parla di squadre non quadrate: capaci di fare l’impresa giocando un bel calcio ma poi di capitolare contro le più deboli. Partite ricche di gol e poche vittorie sporche per 1a0. Ovvio che la lazio non fosse uno squadrone ma arrivare sempre dietro a Gasp, per dire, per me era frutto proprio di questa non continuità figlia di una cura parziale della fase difensiva a vantaggio del cosidetto bel gioco. Che per me significa vincere: se vinci spesso significa che giochi meglio dell’avversario, sei migliore senza se e senza ma.
    Non ritengo questo giudizio nengativo ne tanto meno definitvo: sono impressioni basate sul passato e sul (ridotto) presente e come tale vanno prese.

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  4. Luciano,ma non te la devi prendere.. il mio invito ad un’analisi meno limitata nel tempo non vuole essere polemico .Quello che mi infastidisce è questo pessimismo cosmico che puntualmente ci avvolge dopo un paio di partite senza vittoria…
    Per intenderci :la rosa di quest’anno non è quella della passata stagione ,almeno per ora..; non penso di avere gli occhi accecati dall’aziendalismo. Però se io l’anno scorso viaggiavo in Mercedes e quest’anno ho dovuto cambiare (per motivi economici) l’auto con una Dacia …beh non posso pretendere di avere le stesse prestazioni o funzionalità …cerco di adattarmi e chissà dopo qualche mese potrei comunque essere soddisfatto e non rimpiangere troppo il cambio.
    Condivido in larga parte il commento di Roberto; prendiamo Eriksen…sembra che nella passata stagione sia stato uno dei protagonisti principali della vittoria …un paio di gol importanti ,qualche bella giocata, bello vedersi ,però non è ancora detto che sia più utile del pur discontinuo Chala . Prendiamo domenica…se il turco avesse segnato con quel suo tiro uscito per pochi centimetri ,staremmo a decantare la sua prestazione per il gol e per aver rubato palla nell’occasione del gol di Lautaro….sfumature che cambiano radicalmente i giudizi

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  5. Un particolare tattico che ho visto in queste partite è che, rispetto allo scorso anno, le squadre avversarie vengono a prenderci molto alte, mentre un anno fa stavano schiacciate nella loro metà campo. Questo perché non abbiamo più Hakimi e Lukaku che spaventavano tutti negli spazi aperti che potevano venire a crearsi aggredendoci alto, mentre Dzeko non è certo un velocista.

    Ecco, in quest’ottica forse sarebbe più utile avere Correa, che ha più spunto e velocità di Dzeko e Lautaro, dal primo minuto, dato che è sempre entrato quando le avversarie, per stanchezza, pressavano meno e si chiudevano di più.

    Ovviamente è la mia visione da tifoso, il mister saprà certamente meglio di me le mosse da attuare.

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  6. E per finire “tema Inzaghi ” : il continuo accostamento a Conte mi fa sorridere..non serve essere degli esperti calcistici per capire che sono due figure diverse per carisma ed impatto mediatico. Con noi quasi sempre hanno avuto successo gli allenatori con una forte connotazione caratteriale e personalità accentuata. Inzaghi è diverso,probabilmente non sarà mai così ,ma questa è una prova importante per la sua crescita professionale, diamogli tempo. Qualcuno ha scritto di Pioli…beh non mi sembra che al suo addio ci siano stati rimpianti da parte della stragrande maggioranza dei ns tifosi.

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  7. Tumarco, non me la son presa affatto. A me piace molto quando si discute civilmente di calcio. Tra l’altro non ritengo di avere un pessimismo cosmico e non accuso mai di aziendalismo uno che difende l’Inter e le sue scelte, considerando le situazioni e le ridotte possibilità: Non sono pessimista per la mancata vittoria e l’ho spiegato. Non penso neppure di essere pessimista. Se con la Mercedes vincevo le corse ma poi ho dovuto cambiarla con una dacia, pensare che potrò non vincere più non mi sembra pessimismo. Poi magari se mi accontento mi troverò abbastanza bene ugualmente. ma è oggettivo che non ho né la stessa potenza di motore, né il cambio a sei marce.
    cercherò di ottenere il meglio dalla mia macchina senza farmi illusioni
    Su Eriksen: quello visto da noi non mi è mai sembrato, a livello di rendimento, il top che molti dipani levano e che il suo passato in parte poteva far credere. Però la capacità di aprire il gioco, insieme ad alcuni difetti l’aveva e aprire il gioco disponendo di Lukaku Hakim e Barella diventava esiziale. Allo stesso tempo, come dice mi pare phragrance avere due fucili di quel livello e uno che li innescava costringeva gli avversari a stare molto più abbottonati e quindi giovava alla difesa. In ogni caso, già lo scorso anno avrei preferito de Paul a Eriksen, per dire.
    Oggi il problema per me non è l’inferiorità, scontata dei sostituti rispetto ai sostituiti, ma la loro totale diversità, ch impone di ricercare equilibri totalmente diversi sia in difesa, sia nella transizione offensiva, sia in fase di attacco. Per fare solo un esempio con Zapata anziché Dzeko avremmo potuto fare lo stesso gioco, a un livello inferiore, più o meno leggermente. Stessa cosa per gli altri ruoli.
    Naturalmente col lavoro si potrà trovare un nuovo equilibrio abbastanza soddisfacente, ma oggi si è passati da una situazione ottimale a una quanto meno problematica.
    Io vedo le cose in questo modo, poi se il tempo dimostrerà che mi sono sbagliato, ne sarò felice

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  8. Salve a tutti. Il dibattito è interessante e qualche considerazione questo trittico di partite la merita.
    1. Sulla sx siamo più forti e meglio assortiti rispetto all’anno scorso, ma la mia impressione è che Dimarco e Perisic non siano compatibili in campo. Vanno alternati saggiamente a secondo gli impegni. La qualità c’è; Dimarco poi è un sinistro puro, piede pulito e potente, potrebbe rapidamente scalare le gerarchie.
    2. Sulla dx non considero Darmian titolare: vediamo cosa aggiunge Justus a questa rosa, i primi assaggi mi sembrano quelli giusti ma chiaramente non è Hakimi.
    3. Paradossalmente Calha sostituisce Eriksen solo numericamente, il turco lo vedo più come centrocampista di contenimento, forte quando si tratta di fare il break (vedi secondo goal) meno lucido del danese a rifinire e a concludere l’azione (vedi goal sbagliati a porta aperta). Qui purtroppo nel cambio ci abbiamo perso e di molto.
    4. Sarà ma io non vedo Dzeko titolare in questa squadra: non spendo 30 milioni per tenere Correa in panca nella speranza che spacchi le partite. Correa mi sembra un potenziale fuoriclasse, salta l’uomo soprattutto sul lato sx del campo in modo netto e sa calciare benissimo con ambedue i piedi. Sarà lui il titolare con Lautaro.
    Non saremo la corazzata dello scorso anno ma il gruppo c’è ed è solido.

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    1. Concordo su tutto tranne il punto tre. Aspetterei nel dire che con Chala vs Eriksen ci abbiamo perso e di molto. Il turco è più dinamico e, soprattutto, Eriksen (quello da noi non del tottenham) ha giocato poco e peraltro neanche troppo bene tanto da essere sempre sostituito. Il suo apporto non è stato decisivo nella sua esperienza da noi testimoiato da impiego ridotto da prte di un tecnico tutto fuorchè sprovveduto.
      Sul quarto spero Inzaghi ti ascolti: la vera mancanza è il puntera e quanto si è vista questa assenza con samp ma anche con Verona. Spero vivamente Correa si affermi ad alti liveli, a me piace molto. Se lui e lautaro fanno uno step in avanti, e hanno le potenzialità per farlo, potremmo divertirci ancora

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  9. Premettendo che ovviamente siamo ben lontani dal tirare delle somme, ​per me il punto più delicato è il portiere.
    Pur non avendo grosse colpe sui gol di domenica, tranne la potenziale uscita sul primo, non riesco a capire perché non appena un tiro risulta imprevedibile, non vi sia da parte di Handanovic nemmeno il tentativo della parata, del tuffo. Osserva sempre il pallone che va ad insaccarsi.
    Una volta era forte in porta, non lo è stato mai sulle uscite, adesso francamente non è più reattivo come dovrebbe essere un portiere, a prescindere se poi il tiro lo si para o meno.
    Questo secondo me trasmette anche insicurezza nei difensori.
    Siamo solo all’inizio, però fossi Inzaghi farei una scelta coraggiosa, e a partire dalla prossima col Bologna proverei a mettere in porta Radu, tanto peggio del rendimento dell’attuale Handanovic non può fare.
    Anche Julio Cesar spodestò Toldo a suo tempo, che sembrava inamovibile, poi Radu non è Julio Cesar, siamo d’accordo.
    Poi si può parlare dei giocatori di movimento, della mancanza di 2 pedine fondamentali come Lukaku e Hakimi, dell’inserimento dei nuovi, del diverso approccio tra Conte ed Inzaghi, ma credo che da questo punto di vista possiamo ancora dire la nostra.
    In ogni caso oggi come oggi il Milan, oltre ad essere atleticamente più in forma, lo vedo anche più “cattivo” di noi, più determinato e secondo me sarà il vero avversario da battere, più di Napoli, Roma e Juventus.

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    1. Sono molto vicino al pensiero di massfra al momento. Aggiungerei che abbiamo tolto ai rossoneri il loro punto debole dello scorso campionato (un colpaccio per loro non dover più fare affidamento su un giocatore estremamente dannoso e con poca personalità come il turco) e inoltre sono gli unici ad aver compiuto un mercato sontuoso. Loro sono molto piu forti dello scorso anno con panchina più lunga e maggior determinazione: pioli non ha più scuse, sarebbe un clamoroso fallimento se non riuscisse a vincere il campionato

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      1. Nei tuoi confronti ,Sergio, ricordare che….” l’erba del vicino è sempre più verde” è un’esercizio fin troppo scontato. Detto questo e rimarcato che l’aggettivo sontuoso per il loro mercato ,mi sembra eccessivo, da più di un anno considero il Milan una squadra molto difficile da battere e quest’anno ancora di più.

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        1. Beh bisogna ammettere che la loro gestione sul mercato sul piano dei risultati è agevolata a mio parere dalla crescita di alcuni giocatori. In particolare Tonali a mio parere diventerà il centrocampista più forte della serie a, più del pubblicizzato locatelli ad esempio. Barella naturalmente è tra i primi comunque

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  10. Comunque vorrei ringraziare Luciano per il resoconto degli Under 17. Era troppo tempo che questo virus non ci concedeva il piacere di leggere le notizie in anteprima di possibili prospetti futuri, grazie ai suoi occhi esperti.
    Finalmente possiamo iniziare ad appuntarci ancora qualche nome tra i nostri piccoli canterani, senza restare al buio come accaduto nell’ultimo anno e mezzo.

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    1. Luciano, quando parli di limiti di assembleggio ti riferisci solo ai giocatori o anche alla (s)fiducia che hai nella capacità (o meno) del tecnico di assemblarla al meglio e, aggiungo io, reggere alle pressioni che ns panchina comporta?
      Te lo chiedo perchè Inzaghi i 70/75 punti li ha quasi sempre raggiunti con lazio, beneficiando di un organico buono ma oggettivamente molto corto. Noi teoricamente, pur indeboliti, siamo un po’ più profondi, quanto meno nell’ossatura creata da Conte.
      Grazie

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  11. Massfra: speriamo di poter continuare con i resoconti delle giovanili, con le assurde anche se in parte comprensibili restrizioni imposte dai nostri dirigenti: accesso solo a inviti (genitori e procuratori). paradossalmente sarà più facile assistere alle partite in trasferta.
    A proposito non so se da qualche parte è visibile il gol di Zefi (il primo) per i cultori della giocata (quindi non per me che sono un cultore della sostanza) il controllo a seguire effettuato con la suola è da urlo

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  12. Tommasi, Granziera, De Pieri, Fois e Spinaccé convocati per la partita dell’U16 contro la Svizzera. Da notare che eccetto Granziera gli altri giocano sotto età con l’U17 (quella che ha dato 7 gol al Cittadella che in categoria è tutt’altro che debole). Granziera è il fratellino di un nostro ex difensore delle giovanili

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  13. De Pieri confesso non lo avevo mai neppure sentito nominare. Se Zoratto lo ha convocato a discapito di molti ragazzi considerati forti (Scienza, C. Fiorini, Boufandar, Lopes etc etc) deve avere qualcosa di speciale.

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  14. Purtroppo gli spagnoli sono di un altro livello nel calcio giovanile; questa partita ne è l’ennesima riprova. Malgrado i nostri progressi negli ultimi anni loro sono sempre saldamente davanti.

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  15. Non ho visto la partita tranne i minuti di recupero con annesso golazo di Nunziatini. Mi sembra di aver capito che Rovida, il portiere, ci ha tenuto a galla. A me piace un sacco.
    Certo che la Youth League misura realmente i valori delle nostre squadre rispetto alle europee, e di strada da fare ce n’è ancora tanta.

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  16. Abiuso carboni i 3 centrocampisti

    Giocatori di solo fisicità (intesa come altezza e passo) e capacità tecniche davvero mediocri.

    Questa la politica che non accetto.

    Giocatori che nelle giovanili minori emergono per altezza e fisico e poi non sanno stoppare un pallone se non allungandoselo due metri.
    Non si è visto un dribbling per spunto o per tecnica
    Una squadra davvero dalla tecnica imbarazzante per il livello

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  17. Perdere con il real più debole degli ultimi anni non fa piacere ma i ragazzi hanno colmato con organizzazione e impegno per almeno 60 minuti l’abissale differenza tecnica esistente.
    Purtroppo hanno fatto un gol straordinario…è chiaro che a certi livelli dover giocare con correa o chalanoglu contro avversari di questa caratura non puoi non pretendere miracoli. Bravi per lo spirito, un pareggio poteva starci!

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    1. Per le occasioni mancate peccato….però non bisogna dimenticare che rispetto a loro in avanti non abbiamo giocatori importanti

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  18. Ho grande stima di fabio, ma ancora una volta devo dire che non condivido le sue valutazioni di nessuna delle due partite. della primavera, ne riparleremo. per la prima squadra anticipo solo che parlare di sfortuna a di sconfitta immeritata contiene una parte di verità ma è anche un po’ semplicistico

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    1. Molto semplicistico, ma quando crei quadi 3 expected goals, buttandola sempre addosso al portiere o uscendo di pochi cm… Fortunato di certo non lo sei stato

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  19. Sulla Prima squadra condivido l’analisi sintetica di Fabio. Luciano la definisce semplicistica, forse lo è ,ma quando si incontrano due squadre ed una di queste ha maggiore esperienza e qualità,può capitare che questa vinca ,anche senza aver fatto meglio dell’avversario….però nel corso della partita ha avuto 2/3 occasioni ed in una di queste ha fatto gol,molto bello tra l’altro . Mi auguro solo di non leggere critiche a go-go su cambi,giocatori non all’altezza ,allenatore inesperto….,etc,etc

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  20. La mia sensazione è che, a differenza di altre squadre, non abbiamo in panchina giocatori in grado di dare una scossa alla squadra. L’ho ha fatto solo una volta Correa con il Verona, ma tra Sampdoria e ieri sera, zero da parte di tutti i subentrati.
    L’unico che potrebbe in qualche maniera dare un contributo decisivo in questo senso forse è ancora solo Sanchez, con tutti i suoi limiti di età e problemi fisici, per il resto né Vecino, né Vidal, né Gagliardini, né Darmian, che voglio considerare riserva di Dumfries, né Di Marco o Perisic, sono all’altezza.
    E le partite spesso le vinci con i cambi quando la stanchezza subentra.

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    1. Insomma…non abbiamo in panchina dei potenziali top come Camavinga o Rodrygo ( che cmque sembra avere un debole per noi ,visto lo score dei suoi gol ) ,però ,non dimenticando che non siamo certo all’altezza di squadre come Real ,Psg,Bayern ,Chelsea e simili, la nostra base è più che buona. Lo step ulteriore spero si possa fare nella prox stagione (proprietà e Covid permettendo ) ,quando i ns. dirigenti dovranno fare un altro capolavoro sostituendo i vari Perisic,Vidal,Sanchez , Kolarov ,ahimè anche Sensi, con qualche giovane di prospettiva e qualche buona occasione a parametro 0. Comunque ,io Darmian & Di Marco me li tengo ben volentieri…

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  21. Io penso che fortuna e sfortuna possano essere considerati come esclusivi elementi quando la differenza tra due squadre è assolutamente e manifestamente netta. Sicuramente se dovessimo rispondere alla domanda “Quale squadra è stata sfortunata, se ce n’è stata una?” diremmo l’Inter; alla domanda opposta risponderemmo Real.

    Ma noi per fare tutto quello che di buono abbiamo fatto, abbiamo fatto il massimo, loro per fare quel poco di buono che hanno fatto, no. Le nostre almeno sei occasioni sono state nitide, ma non erano gol già fatti, erano gol che… avremmo potuto, e non “dovuto” fare. Il loro portiere non ha fatto miracoli incredibili, ma “solo” tante parate.

    Certo, in CL siamo stati fortunati solo una volta in questi anni, all’esordio col Tottenham dove pur avendo fatto il massimo, non eravamo stati superiori a un avversario più forte, ma questo è bastato per vincere: infatti abbiamo vinto per un tiro da fuori in un certo senso causale e per un piazzato. In questi casi si può dire che abbiamo meritato la fortuna perché ci siamo fatti trovare pronti per una simile eventualità. Ecco, magari ieri siamo stati più sfortunati sul colpo di testa di Skriniar che sulle occasioni di Lautaro.

    Non è un caso allora che i nostri migliori, credo all’unanimità, siano stati il regista e un difensore. Certo, con un po’ di fortuna l’azione del gol sarebbe venuta fuori in maniera più sporca, e noi, pur in presenza di qualche errore, avremmo potuto metterci una pezza. Ma loro, pur al piccolo trotto, pur senza una straordinaria cattiveria agonistica, hanno segnato un bel gol, senza rimpalli, senza traiettorie beffarde.

    Peccato perché questo gruppo ha bisogno di continuare a credersi forte e vincere partite importanti aiuta tantissimo. Ci può stare pareggiare con una Samp indemoniata, dopo la sosta per le nazionali, in trasferta, alle 12.30, con una squadra che viene da un punto nelle prime due partite, se subisci il primo gol con una deviazione su un tiro stupidissimo e un gol come il secondo da gente come Bereszynski e Augello (ecco, lì sono stati fortunati ché se lo riprovano 100 volte, non gli riesce più), dovendo giocare la fase decisiva del match in dieci. Ci può stare anche perdere contro il Real, giocando molto bene… ma ora dobbiamo fare punti.

    Una cosa che non abbiamo imparato, in Europa soprattutto, è fare falli. Ieri negli ultimi minuti abbiamo subito qualche ripartenza che potevamo bloccare facilmente sulla loro trequarti, spendendo un cartellino. Magari anche ieri sarebbe andata diversamente, com’è già successo col Barcellona, col Tottenham, col Psv, col Dortmund.

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  22. Correa può essere un fattore là davanti, ma se entra quando Dzeko è al limite, significa che è costretto a far reparto da solo, soprattutto in un momento in cui tutta squadra ha perso brillantezza e lucidità. Così, per lui è molto più difficile.

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  23. Personalmente non mi piace parlare di fortuna e sfortuna, ma di meriti e demeriti.
    Tanto per fare un esempio: per me il gol di Yoshida non è un episodio sfortunato ma il frutto di una serie di piccoli errori che hanno causato il gol.
    Ieri a mio avviso c’è stata una squadra che ha profuso il massimo sforzo ma che, per limiti strutturali, non è riuscito a concretizzare e c’è stata una squadra esperta, non più al top come qualche anno fa, ma che ha tra le sue fila alcuni giocatori di altissimo livello che hanno sfruttato con cinismo le poche occasioni avute.
    Il loro gol nasce da un’azione di grande qualità, agevolata sicuramente da nostri errori, ma d’altro canto quasi sempre è così.

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    1. Abbastanza d’accordo, ma prendendo in considerazione il primo gol della Samp: avremmo potuto fare errori ben più evidenti, avrebbe potuto Yoshida colpire meglio, ma… centrare Handanovic. Avremmo potuto giocare peggio, fare gli stessi errori e vincere per gol di Skriniar su calcio d’angolo: bastavano quattro millimetri e frazioni piccolissime di un secondo. La casualità non deve essere sopravvalutata, ma nemmeno azzerata, secondo me.

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    1. Non so come rispondere perché io non credo di aver detto una cosa del genere. Per alcuni è solo sfiga, per altri non esiste e la colpa è solo nostra. Io penso che si esageri in entrambi i casi. Comunque il nuovo post magari mi chiarirà le idee

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  24. Per me ieri non è sfortuna. Abbiamo deciso di giocarci tutto nel primo tempo e non abbiamo segnato.
    poi era inevitabile un calo puntualmente arrivato.
    Li mi sarei aspettato dal tecnico un bunker atto a portare a casa il punticino ma ancora una volta Inzaghi è rimasto fedele a chi è: avanti come prima con la squadra ch si è inevitabilmente allungata.
    Anche a me piacerebbe vedere Correa e Lautaro insieme: Dzeko non riesce più a reggere 90 minuti.
    Penso sia lampante perchè Conte riatardva, per molti troppo, i cambi: la nostra panchina è molto ma molto modesta. E pensare che si parlava di rosa (non bocco) di gran lunga superiore a tutti in Italia

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  25. Salve ragazzi. Troppe le occasioni sprecate tra Samp e Real, comincio a temere che in attacco questa squadra qualche problema lo avrà durante l’annata. D’altra parte Dzeko è bravo ma troppo poco “punta” per reggere il centro dell’attacco da solo. Oltretutto messi così siamo troppo prevedibili.

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      1. Ok…però quando vinciamo è perchè giochiamo contro nessuno …la passata stagione abbiamo perso contro il peggior Real della storia ,così si diceva,poi non mi sembra che abbia fatto così male.
        Quando pareggiamo è comunque un disastro…quando poi perdiamo una partita è la fine del mondo e scatta la rivoluzione….via quasi tutti ,giocatori,allenatore….Capirete che, ragionando così ,non si va da nessuna parte

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  26. A tutti noi mi permetto di ricordare un momento della ns. storia che deve essere ben presente nelle ns. menti ,quando facciamo analisi ,critiche e considerazioni calcistiche varie ( e non solo…) : 4 novembre 2009 ,85 minuto , stiamo perdendo e siamo virtualmente eliminati…7/8 minuti ed i nostri commenti dopo questa partita sarebbero radicalmente cambiati…una stagione totalmente diversa da quello che poi è stato e come avremmo giudicato Mou e la squadra ?

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    1. Vero, tumarco. però quell’anno erano arrivati 5 giocatori del calibro di Lucio Motta Wes Eto’o e Milito. Più, se non ricordo male, Pandev a gennaio. Non è che se all’inizio ci sono problemi poi si vince sempre. Qualche volta si, più spesso no Uno guarda la squadra e si fa un’idea delle sue potenzialità. Si tratta solo di previsioni da tifosi e quindi tutte possono rivelarsi giuste o sbagliate

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  27. Contro il Bologna sarà un bel banco di prova, perché sono una buona squadra che può metterci in difficoltà. Poi ancora di più lo sarà la trasferta di Firenze e la prossima in casa con l’Atalanta, con in mezzo la trasferta in Ucraina.
    Dopo queste prossime 4 partite credo che avremo le idee più chiare, di chi siamo e dove possiamo arrivare.
    Curioso di vedere per la prima volta assieme dall’inizio Lautaro e Correa.

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  28. Ok.tutto giusto quello che scrivi, Luciano,ma il concetto che mi premeva rimarcare è un’altro : tu scrivi che quell’anno sono arrivati 5 giocatori di spessore assoluto,vero…però resta il fatto che una stagione e le valutazioni relative sono spesso legate a fattori imponderabili,casuali o fortunosi….tutti ci ricordiamo ,immagino,il nostro secondo gol..questione di centimetri sul gol di Sneijder,centimerri che hanno cambiato la storia della stagione,al di là di tutto il resto.

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