Ogni salita è anche una discesa

Steven Zhang. Nato a Nanchino il 21 dicembre 1991. Dal 26 ottobre 2018 è presidente dell'Inter.
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Se la scorsa settimana sinistre ombre si allungavano sulla gioia recente per un successo atteso più di 10 anni, ora la possibilità di un rapido ritorno dal Paradiso (almeno) al Purgatorio è quasi una certezza.

Chiarisco subito che non si tratta di voci, diffuse dalla stampa nemica e quindi poco credibili: l’ammissione, fatta direttamente e in modo pubblico  da Steven a Sky è chiarissima. Parlando del divorzio da Conte il nostro presidente afferma:

“Quello che non era fondamentale per lui, lo era per il club. E viceversa”.

Che tradotto dal politichese significa: Conte voleva continuare ad allenare una squadra competitiva, che andava rafforzata per puntare a far bene anche in Europa. Lui è interessato a grandi progetti, non a vivacchiare in nome dell’equilibrio finanziario.

La proprietà invece ritiene primario rientrare dalla notevole esposizione finanziaria, anche a discapito del declino sportivo che comunque si cercherà di contenere.

Io da tifoso prendo atto che non ci sono i soldi per mantenere l’Inter al vertice, che dobbiamo ridimensionare le nostre aspettative.

Ringrazio Conte che voleva quello che voleva anche il tifoso Luciano.

Ringrazio anche Steven che, sul fronte opposto sta facendo quanto è nelle sue possibilità, al momento scarse per vari motivi.

Non ce l’ho con lui che so diventato tifosissimo dei nostri colori.

Se gli fosse possibile sono certo che aumenterebbe l’esposizione finanziaria del suo gruppo.

Ci sarebbe la speranza di un breve periodo di flessione, per rientrare in parte dei debiti ingenti, per poi ripartire.

Ma, a parte che anche solo un paio d’anni d’attesa alla mia età sono molti, credo che questo lasso di tempo non basterà a riportare in equilibrio i conti (senza depauperare l’organico tecnico) e comunque credo che anche Steven abbia capito come, aldilà della pandemia, nel calcio di oggi, per tenere una squadra ai vertici occorre perdere ogni anno molte decine di milioni.

Se… me l’avesse chiesto, glielo avrei detto prima di comprare l’Inter.

Bisogna mettere molto denaro per portare una squadra mediocre ai vertici e metterne ancora di più per mantenercela: perché non solo si deve continuare a investire pesantemente per nuovi arrivi, ma giocatori e tecnici arrivati al vertice e corteggiati da mezza Europa pretendono ingaggi che sfondano qualunque bilancio.

Gigio, per esempio, nonostante la pandemia ha chiesto ed ottenuto (dal PSG) 12 milioni all’anno per 5 anni.

Ma guardiamo in casa nostra: questa squadra con de Paul e Gosens in più, non con Messi e Mbappé, avrebbe rivinto il campionato e sarebbe stata al top in Europa.

Invece l’unica possibilità per non indebitarsi è avere i mezzi per ripianare le perdite.

Ora i casi sono tre:

  1. O Steven ce la fa (e certamente come analista delle possibilità e prospettive di un’azienda è milioni di anni luce più bravo di me). In questo caso, passata la buriana finanziaria potremo sperare in un rilancio. Sperare, quando il vertice era già una realtà.
  2. Oppure trova un acquirente che non sia l’ET di turno, ma un multimiliardario che per motivi vari è disposto a spendere… i sui spiccioli per l’Inter e la gloria
  3. Oppure ci rassegniamo a essere una buona squadra che ogni tanto azzecca una stagione.

Che il mio non sia catastrofismo ma realismo lo dimostrerebbe, sempre a mio parere, un’altra sua affermazione:

“Per questa sessione (di mercato, ndr), nello specifico, l’obiettivo è di ridurre i costi (stipendi più bassi, ndr), costruire la squadra insieme all’allenatore, restare competitivi, e allo stesso tempo ottenere ricavi dal mercato”.

Non ci riuscirebbe neppure il mago Zurlì, a meno di chiarire che cosa si intende per ‘restare competitivi’: se si intende lottare per il quarto posto e uscire dignitosamente ai gironi di CL, forse lo si può fare.

In un altro passaggio (precedente) infatti Steven aveva chiarito che l’obiettivo era un attivo di mercato di circa 100 milioni e la riduzione dei costi di gestione doveva attestarsi sul 20%.

Per ottenere un attivo di circa 100 milioni, temo che una sola cessione importante non basti, perché si dovrà pure acquistare qualche sostituto almeno decente e perché, per esempio, dai soldi incassati per Hakimi si dovrà sottrarre quelli che dobbiamo ancora pagare al Real. E da quelli di un’eventuale cessione di Lautaro si deve togliere la quota destinata per contratto a chi ce l’ha venduto (oltre al fatto che una punta decente costa comunque molto).

E’ vero che abbiamo in giro diversi giovani discreti con i quali monetizzare: e qui, come per gli eventuali sostituti dei ceduti, abbiamo un punto di forza in Marotta. Ma se, come dicono tutti (ma io nel mio piccolo non ci credo) nessuno può spendere, potremo racimolare ben poco e rischiare nel contempo di svendere qualcuno che poi si potrà affermare (cito qualche nome a caso: Espo, Pirola, Agoumé, Mulattieri, Casadei, Oristanio, lo stesso Pina).

Altro problema è il taglio del 20% delle spese. Intanto ci sarà da adeguare il contratto di giovani promesse divenute campioni affermati, per non perderli: tagliare le retribuzioni degli 8-9 titolari che resterebbero mi sembra impossibile, semmai sarebbe un miracolo contenere gli aumenti, in questo settore.

Una riduzione, complessiva potrebbe attuarsi confermando giocatori che erano già fuori dal progetto e che non hanno mercato: infatti sembra che Inzaghi… apprezzi moltissimo Young, Ranocchia, D’Ambrosio e persino Kolarov. Potrebbe andare bene anche Lazaro e per fortuna ‘Gianmario’ sembra ormai tornato in Portogallo, altrimenti avremmo scoperto che potrebbe essere il nuovo Luis Alberto.

“Si capisce subito che Simone è un allenatore allineato con il club e, allo stesso tempo, esperto e in grado di competere sia in Italia che in Europa. È giovane e con grande potenziale ed è adatto alla conformazione della nostra squadra, si sposa bene. Penso che abbia tanti requisiti giusti per noi e allo stesso tempo siamo sicuri che lavorerà al meglio con il team e i dirigenti nel futuro. Spero che i tifosi gli diano tempo e supporto, che siano pazienti e che credano in lui e gli diano modo di guidare la squadra per continuare questo percorso vincente e continuare ad essere competitivi, anno dopo anno, per poi continuare a vincere tante partite”.

In queste parole, sincere e anche apprezzabili, c’è tutta la nostra situazione: i tifosi devono dargli tempo (a Inzaghi, ndr) e essere pazienti, per… continuare a essere competitivi (dopo un anno in cui hai sbaragliato il campo), anno dopo anno, e per POI continuare a vincere… tante partite.

Io ho tifato Inter con entusiasmo negli anni in cui i migliori erano Angelo Orlando e Antonio Paganin, ho tifato Inter quando l’unico arrivo (in una squadra debole) era Cerilli.

Ho tifato per i presidenti di allora che facevano quello che potevano, anche se era poco, figuriamoci se mi spavento  per una squadra che conserva comunque almeno otto giocatori di alto profilo (i tre centrali, Barella, Brozo, Eriksen Lukaku e comunque, se venderanno Lauti non possono presentarsi con una scommessa al suo posto).

Constato solo che eravamo davvero a un passo dal Paradiso calcistico (rivincere e poter lottare per la CL) e per colpa di nessuno – non sono ironico – ora facciamo un passo indietro.

Siccome non voglio che mi si creda ironico, dico di chi è la colpa secondo me: non di Conte che è ambizioso, non di Zhang che fa quello che può, non della dirigenza e della squadra che hanno fatto il massimo, ma…dell’Inter.

Che evidentemente non ha l’appeal per accendere le brame di imprenditori capaci di non guardare al miliardino, per arrivare alla gloria.

Mi raccontano storie: che tutte le squadre sono nella stessa situazione e venderanno. Ma non è così.

Evidentemente sono più fortunate di noi, o hanno più appeal per cui trovano mecenati che si disinteressano dei deficit, disposti a ripianarli.

Per ora si tratta quasi solo di voci di mercato, ma dal punto di vista di un semplice tifoso le nostre necessità di vendere (ufficiali) fanno il paio con le ‘intenzioni’ di rafforzamento non solo delle squadre ricche di sceicchi, ma anche per esempio dell’Atletico Madrid:

Inter, De Paul più lontano: l’Atletico Madrid offre un ingaggio da top

L’Atletico insiste per Lautaro

Dunque l’AM  è disposto a spendere 130 milioni per due giocatori e a dare loro ingaggi da top.

Non parliamo delle altre voci: Aguero e Depay al Barca, che sarebbe ritornato su Lauti, per esempio; il Real su Haaland; Skriniar, Bastoni e Barella richiestissimi. Questi tre non se ne andranno (almeno spero), ma se c’è chi li chiede è perché ha soldi (tanti) da spendere, altrimenti non si muoverebbe neppure.

E poi Sancho al MU per 100 milioni!!!

E Donnarumma, Wijnaldum, forse CR7 al PSG…

Insomma, la realtà è chiara: abbiamo una proprietà abile e capace (in 5 anni, di cui 3 di vero potere, ha trasformato completamente società, squadra, monte ricavi e acquisito il primato delle presenza da stadio) ma che non è in grado di competere con le 20 finanziariamente più forti in Europa.

E i problemi finanziari si sono cominciati ad avvertire da un paio di stagioni (dunque hanno anticipato quelli complessivi) pure in relazione al settore giovanile.

Le nostre squadre, con pochissimi investimenti rispetto al passato, restano tra le migliori grazie all’abilità dei dirigenti e soprattutto in virtù dei talenti acquisiti prima delle ristrettezze finanziarie

La Primavera è un emblema di questa situazione.

Ha ancora dei giocatori buoni, ma si è dovuta completare con altri che nei periodi migliori non sarebbero arrivati neppure in Berretti. Come conferma…

Primavera: Inter – Empoli 2-3

Una squadra con 18-20 giocatori da Inter avrebbe seppellito il volonteroso Empoli almeno con un netto 5-0.

L’Inter ha dominato in lungo e in largo il match, ha sprecato qualcosa in avvio, poi ha preso due gol incredibili in 10 minuti da un giocatore agilino, che aveva segnato 4 gol in 23 partite. Gravillon, Rizzo, Bettella Pirola e altri lo avrebbero massacrato (sportivamente) prima di fargli fare quei due gol in 10’

I nostri hanno raggiunto il pareggio, hanno continuato a sprecare e verso la fine sull’unico altro tiro in porta dei toscani …hanno perso.

Dopo aver costruito 10 limpide occasioni da gol (poi ne parleremo).

La sfortuna non esiste (gli arbitri purtroppo si, ma se giochi nell’Inter sai che devi… battere anche loro).

Se tu costruisci 3 azioni e fai tre gol sei stato più bravo di chi ne ha costruite 10 e ha fatto 2 gol. Anche se due ti sono stati annullati per motivi misteriosissimi.

Perché una squadra vera, compatta, di valore medio elevato, una superiorità così netta trova il modo di sfruttarla.

Non critico mai le scelte di un allenatore, perché sono certo che lui le ha fatte con maggior conoscenza dei singoli e delle situazioni e con infinita maggior competenza rispetto a me.

Se non hanno giocato Hoti e Casadei ci sarà sicuramente un motivo inoppugnabile.

Se ha giocato Wieser è perché non c’è di meglio.

Se è stato sostituito Wieser con il disastroso Akhalaia è perché era l’unico giocatore disponibile per fare l’esterno sinistro alto dopo che si era passati al 442.

Capisco anche la ratio per cui Persyn ha sostituito Zanotti e non lo svagato Kinkoue: è evidente che avremmo messo molte palle in area, nel tentativo di vincerla e i due difensori hanno molta più fisicità. Non so come stesse Zanotti, ma forse sulla destra la coppia Zanotti – Persyn avrebbe potuto essere molto più produttiva.

Certo i problemi sono tanti: se hai Oristanio seconda punta, Vezzoni – Akhalaia coppia di sinistra e in mezzo non hai Casadei ma Sangalli (o Mirarchi) e Boscolo, a riempire l’area con cm. ci va solo l’uruguagio e quindi sui numerosissimi corner ottenuti i difensori prestanti avrebbero potuto  fare la differenza.

Quindi il problema non sono le scelte, ma avere centrocampisti come Wieser, Lindqvist, Mirarchi, Boscolo, lo stesso Sanga, che pure con altri compagni farebbe la sua figura.

E anche avere in difesa A. Moretti al posto di  Cepele, ceduto

E attaccanti come Akhalaia, lo stesso Bonfanti, generoso ma ancora rozzo e Goffi…

La storia di Goffi è incredibile.

Ripreso dal Monza dopo un’ottima stagione in Primavera 2 che lo aveva portato alle soglie della prima squadra, avrà giocato sino ad ora forse 20 minuti.

In questo modo gli si è interrotta temporaneamente  la carriera, quale che fosse, senza nessun giovamento per noi. Però in compenso è stato lasciato andare Gnonto, che tra l’altro sarebbe stato persino sotto età…

Ora, tutto mi si può far credere, tranne che questo organico sia frutto delle scelte della dirigenza (ripeto, la migliore d’Italia) e non delle costrizioni finanziarie.

Ma torniamo alla partita.

Loro hanno fatto tre tiri in porta e tre gol. Noi abbiamo avuto queste occasioni:

  • 39’: gol di Oristanio,
  • 43’: angolo di Ori, deviazione di Moretti, strepitoso salvataggio con i piedi del portiere,
  • 45’: grandioso eurogol di Ori, annullato per motivi assolutamente misteriosi,
  • 48′: da Ori a Satriano che di testa in tuffo indirizza a rete. Gran respinta di Biagini,
  • 50’: gol di Ori,
  • 56’: secondo gol annullato per motivi misteriosi. Questa volta è Moretti a realizzare,
  • 58’: dopo una grande percussione Boscolo si presenta solo, ma il tiro è centrale e Biagini para,
  • 60’: cross di Zanotti e traversa colta con il colpo di testa di Satriano,
  • 68’: Biagini toglie dal sacco una palla deviata benissimo di testa da Moretti,
  • 92’: strepitoso coordinamento di Sottini che rovescia in porta stile Djorkaeff: Biagini con i piedi si salva in angolo.

Per non parlare di una netta deviazione col braccio, in area, di un loro difensore su cross, mi pare, di Vezzoni.

Gli stessi commentatori, palesemente anti interisti, ammettono che la posizione larga del braccio è irregolare, ma sostengono che siccome la distanza era abbastanza ravvicinata, si poteva non dare.

Da parte dell’Empoli, tre tiri tre gol e nessun altro segno di presenza.

E allora di che cosa mi lamento?

Solo del fatto che una grande squadra, forte e consapevole dei suoi mezzi, una partita così la stravince.

Troppi alti e bassi in stagione, conseguenti al fatto che in un torneo molto duro, per il calendario  fittissimo, è necessario fare molto turn over e almeno le alternative (ma anche alcuni titolari) risultano inadeguate.

Così si passa da belle vittorie che inducono a sperare a sconfitte impreviste e deprimenti.

Adesso siamo secondi, rischiamo seriamente di dover passare attraverso i turni eliminatori, dove incontreremmo altre… Empoli e anche squadre più forti.

Intendiamoci: il campionato, considerato il gruppo a disposizione, sarebbe comunque positivo, perché già lottare sino alla fine contro squadre tecnicamente più attrezzate e più complete è un successo

Ma dal punto di vista di un tifoso, il susseguirsi di speranze regolarmente smorzate da autentiche docce gelate non è il massimo.

Vediamo comunque le sintetiche pagelle:

Stankovic: 5.5  sul terzo gol responsabilità innegabili. Il tiro da fuori era angolato ma tutt’altro che irresistibile.

Zanotti: 7 sempre tra i migliori.

Moretti L: 6.5 chiude il possibile e si rende pericoloso davanti.

Kinkoue: 5 passano i mesi ma non riesce a trovare la necessaria continuità nella concentrazione.

Sottini: 6 solido dietro, meritava di più con quella strepitosa rovesciata.

Vezzoni: 6.5 si batte allo stremo e ha qualche spunto importante.

Sangalli: 6 questa volta non riesce a schermare abbastanza la sua difesa.

Boscolo: 6- da quando è entrato stabilmente (3-4 gare) in ogni partita si procura una clamorosa palla gol. Non ne ha messo dentro nessuna. Però si batte.

Wieser: 5 bel giocatorino, anche in crescita. Non so perché a me fa sempre pensare “vorrei, non posso”.

Satriano: 6.5  in campo si ‘sente’ sempre.

Oristanio: 8 segna tre gol uno più bello dell’altro. Peccato che in questa squadra rischi di dover sempre andare da solo.

Akhalaia: sv  Non mi spiace stroncare un nostro giovane che tra l’altro conosco personalmente e come persona merita tutto il bene possibile. Ma non azzecca una sola giocata.

Persyn: 6+ una mezz’ora senza demeritare ma anche non all’altezza delle sue migliori giornate.

Bonfanti – Mirarchi – Tonoli: sv dieci minuti non consentono alcun giudizio.

Adesso andremo a Roma con la Lazio, che è penultima e già retrocessa. Ma abbiamo già fatto due figuracce con loro in campionato e in Coppa Italia… dunque.

La juve avrà la Spal che dopo un grande girone d’andata è fuori dai giochi. La Roma sarà a Sassuolo e la Samp avrà la più facile tra le 4 (Cagliari, senza motivazioni particolari, in casa).

Le altre nostre giovanili

Under 18

Rinviate Atalanta – Inter e Milan – Roma, la vetta della classifica resta immutata. Qualificazione acquisita da tempo, per il primato nel girone saranno decisive il recupero con l’Atalanta e il derby di domenica prossima.

La Roma, nostra unica avversaria avrà pure una partita non facile, con il Monza attualmente quarto e qualificato.

Under 17

Turno di riposo per i nostri che dopo il grande successo del derby tornano a 4 punti dai rossoneri, vincitori a Cagliari per 3-2. Noi affronteremo proprio il Cagliari mentre il Milan affronterà proprio il Monza, quarto. I rossoneri devono ancora riposare, ma per il primato finale la vedo dura.

Dalla categoria Under 16 in giù si giocano solo match test.

Under 16: Inter – Como 3-2 (Martins, Vedovato, Esposito)

I nostri vanno sul 3-0, poi il rilassamento e i cambi portano al risultato finale.

Formazione:

Del Vecchio (Zamarian)

Casani T. (Miconi) – Ndianefo (Motta) – Stabile – Casani I. (Venturini)

Djibril (Ciuffo) – Di Maggio – Fois

Mazzola (Pedrini)

Vedovati (Gallo) – Martins (Esposito)

Nove i nostri giocatori (su 43) convocati per il preraduno di Tirrenia.

  • Raimondi (p)
  • Stabile (dc)
  • Stante (dc)
  • Di maggio (cc)
  • Ricordi (cc)
  • Carboni (a)
  • Esposito (a)
  • Martins (a)
  • Owusu (a)

Alcuni di questi giocano regolarmente con l’U17.

Under 15: Inter – Monza 2-2 (Mosconi 2)

Notevole il ritorno di Mosconi (Under 14) dopo alcune giornate.

Purtroppo questi ragazzi non li vedo da un anno e mezzo (i nuovi non li ho mai visti)  e a questa età in 18 mesi ci si trasforma. Chissà come saranno, adesso…

Formazione:

Cecchini (Castelnuovo)

Della Mora – Garonetti – Granziera (Gaverini) – Castegnaro (Luchetti)

Bertagnon (Brezza) – Re cecconi (Mancuso)  – Sotgia

Sulejmani (Lavelli) – Mosconi (Gusberti) – Spinaccè (Tosku).

Nel Monza hanno giocato i nostri ex Poropat e Zini. L’esterno ‘rosso’ ci ha anche segnato un dei due gol.

Under 14: Inter – Sudtirol 3-0 (Balduzzi, Daghetti, Artesani)

Formazione:

D’Autilia (Moroni)

Ojetti  – Nenna (Carbonara) – Oprandi – Rozzi (Pandullo)

Balduzzi – Isufi – Cerpelletti

Castiglioni (Daghetti) – Affronti (Artesani) – Idrissou (Castagnola)

Sarei curioso di saper e se il portiere D’Autilia è figlio del nostro indimenticato (e promettentissimo) centrocampista della Primavera di parecchi anni or sono.

Mi pare di ricordare che fosse rimasto a fare il calciatore in squadre della C2 di allora, in Lombardia.

Luciano Da Vite

32 pensieri riguardo “Ogni salita è anche una discesa

  1. Il PSG dà 12 milioni all’amo a un nuovo portiere (oltre a 20 per la mediazione di raiola), mentre al suo secondo portiere che ha appena rinnovato darà… solo 7 milioni + bonus.
    Più o meo le cifre che daremo noi a Handa e al secondo portiere

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  2. Sì …e poi devo ascoltare il loro presidente parlare di “calcio sport dove tutti possono competere per la vittoria ” e “fare la morale” agli altri club.

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  3. Ci sono altri settori dell’attività umana dove chi non ha i soldi può ottenere gli stessi risultati di chi li ha? Io ho qualche dubbio

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  4. Buona sera Luciano. Questo ragazzo che citi qualche volta su twitter come di un grande talento, Mosconi, lo puoi descrivere meglio?

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  5. Non molto perché è un under 14 e non lo vedo da un anno e mezzo. A questa età un anno e mezzo vale dieci anni per lo sviluppo fisico, l’esperienza la personalità. Posso dirti che quando l’ho visto io fra i coetanei era una punta di fisico solo normale, ma velocissimo e soprattutto con una tecnica e un fiuto del gol eccezionali. Ma non era solo un a punta, era un grande giocatore (sempre in categoria). mi pare che in occasione di grandi tirreni internazionali abbia segnato gol a valanga (per esempio 3 alla juve, 4 o 5 al Liverpool,ecc, vendo sempre premiato come miglior realizzatore. Adesso ho una gran voglia di vedere una sua partita soprattutto per valutare come sta crescendo. ma, sia pure da lontano, le impressioni i sono positive, visto che giocando sotto età e in un campionato non più regionale ma nazionale di sotto segna un paio di gol a partita….

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  6. Io hakimi non lo cederei neppure per Mbappé. Detto questo se partisse solo lui e davvero arrivassero questi , come ipotizza la gazza “Dimarco c’è: poi Caicedo e i due Emerson, l’Inter ci prova” resteremmo competitivi. ma credo sia impossibile

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    1. Se a fine mercato dobbiamo avere un attivo di 100k è impossibile, anche perché da Hakimi ne ricaveremmo una 70na di cui una parte andrebbe al Real Madrid.
      Per raggiungere quell’attivo servono due cessioni ed acquisti a zero o in prestito.

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        1. Vero, ma infatti noi stiamo “cazzeggiando” sulle voci che circolano. E’ chiaro che la verità la sanno solo Suning e i dirigenti.

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    1. Senz’altro in questo periodo è bello fantasticare sui nuovi arrivi, inseguire qualche “miraggio”,insomma pensare a come potrà essere la nuova” rosa” a disposizione di Inzaghi. Però è bello discuterne con un sano e dovuto realismo(quest’anno più che mai),però cercando di non cadere nel negativismo totale e nella autocommiserazione esasperata.

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  7. Ciao a tutti. L’intervista di Steven certifica un ridimensionamento di cui la stampa parlava già da un po’.
    Speriamo i nostri sappiano gestirla nel mondo migliore possibile ma le delusione è grande.
    Come dice Luciano eravamo vicinissimi ad aprire un ciclo, quanto meno in Italia (i budget delle big europee sono inarrivabili).
    L’Uefa, con la sua campagna miope, ha scavato un fossato sempre più ampio tra i club: il gruppetto che fattuea oltre 500 mn annui, vincono, si arricchiscono, vincono, ecc. e tutto il resto.
    Un’evoluzione molto deludente che, salvo improbabili cambi di rotta, è destinata a peggiorare

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  8. Bene la “seconda squadra di Milano” oggi : Casadei mi sembra di capire che si stia confermando con una certa regolarita’. Per non dire di Zanotti …

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  9. L’Inter vince 2-0 in trasferta con la Lazio e resta teoricamente in corsa per la qualificazione diretta alle semifinali.
    Come è noto, le prime due passano direttamente, dalla terza alla sesta ci saranno gli spareggi per trovare le altre due semifinaliste.
    Contro una Lazio che mostra di meritare ampiamente il penultimo posto che la condanna a retrocedere in Primavera 2 (salvo riforma del format campionato) i nostri giocano una delle peggiori partite.
    Una quantità di errori incredibile anche nelle giocate più facili, capacità offensiva ridotta quasi a zero per l’assenza di Satriano, mentre Bonfa non riesce a far reparto e Ori probabilmente paga lo sforzo immane prodotto contro l’Empoli, oltre a non avere una sponda credibile.
    I cambi (necessari e gli unici possibili) peggiorano la situazione perché Fonseca è solo un po’ più mobile di Bonfa, ma riempie ancora meno l’area e Akhalaia al posto di Ori finisce per togliere ogni possibilità di penetrazione al nostro attacco. Se consideriamo che Sanga è bloccato davanti alla difesa, Wieser esprime la consueta inconsistenza e lo stesso Casadei è tutto tranne un costruttore di gioco, all’Inter restavano solo due strade: lancio lungo per le punte (che non c’erano) o aperture per gli esterni che crossavano (per gli attaccanti d’area che non c’erano).
    Per fortuna Lindqvist ha fatto un po’ meglio del solito e si è visto nel giro palla. I piedi dello svedese sono buoni, ma gli manca sostanza, cattiveria, agonismo. Emblematica un’azione difensiva in cui esce con un bel gioco di prestigio dalla pressione di tre avversari, appena fuori dalla nostra area, ma poi consegna loro la palla. Oggi comunque benino.

    Il tempo passava e io ero convinto che potessimo segnare solo su calcio piazzato, con l’avanzata in area dei tre centrali, oltre che di Casadei.

    I due gol li ha fatti Casadei di testa, ma con inserimento sui cross e non su calcio piazzato. Ma cambia poco nel senso che quella era l’unica strada per cui avremmo potuto arrivare al gol.

    Piuttosto la Lazio ha dimostrato di meritare la posizione in fondo alla classifica e non si capisce come i nostri possano essere stati travolti e umiliati (con 4 gol al passivo) nella partita di Coppa Italia. Quando diversi dei loro sono sembrati fenomeni

    E’ bastato uno Zanotti in marcatura sul fortissimo Moro, per chiudere ogni velleità offensiva dei bianco celesti, che pure si giocavano l’unica timidissima possibilità di salvezza

    Le pagelle

    Filip: sv (due parate su tiri da buona posizione, ma per nulla impegnativi)
    Kinkoue: 5 d’accordo che è solo un difensore, ma avrà sbagliato almeno 10 appoggi elementari
    Moretti A: 6 concentrato e tignoso
    Sottini: 6.5 grinta e fisico
    Zanotti: 7.5 blocca il temibilissimo Moro ed è il migliore in fase di spinta
    Casadei: 7.5 fino all’87° una partita sufficiente, poi 3 gol in due minuti rivelano la stoffa che possiede e non sempre esprime al massimo
    Sangalli: 6+ sempre prezioso davanti all’area
    Wieser: 5+ fa quel che può e non è molto
    Vezzoni: 5+ si batte come al solito ma non è lucido, forse accusa comprensibile stanchezza
    Bonfa: 5 non può fare l’unica punta di una Primavera con ambizioni
    Ori: 5 la controfigura di quello visto con l’Empoli. Non per impegno, ma per lucidità. Ha l’alibi di non avere sponde che parlino la sua lingua

    Moretti L (dal 94’): sv
    Lindqvist (dal 55’): 6+ stavolta si batte, anche se l’energia è quella che è. Bene nella distribuzione del gioco
    Carboni (dall’85’): sv
    Akhalaia (dal 55’): sv. Inutile
    Fonseca (dal 46’): 5 almeno si impegna molto e si sacrifica

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  10. In effetti Kinkoue mi sta deludendo; il primo anno mi aveva colpito positivamente,ma poi le poche volte che ho potuto vederlo ..non so, mi dà quasi sempre l’impressione di giocare con sufficienza,senza una concentrazione continua…..mah

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  11. Tradotto. Abbiamo accordi con altre squadre che conoscono bene la situazione finanziaria dell’inter. Non rinnoviamo e abbassiamo il prezzo per l’anno prossimo. Evviva la sincerità….
    L’unica cosa certa è che finché Marotta resta, la speranza di uscirne con le ossa solo fasciate rimane intatta

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  12. come previsto se alla società non interessa vincere i giocatori vanno dove c’è un progetto (e vengono pagati )

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  13. Non ‘se non le interessa’ ma se al momento non può fare gli investimenti necessari. Del resto se avessimo l’appeal necessario, dietro l’angolo ci sarebbero file di miliardari pronti a subentrare agli Zhang per mettere nell’inter centinaia di milioni

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  14. Lautaro ha due anni di contratto e preferirei rinunciare a lui piuttosto che ad Hakimi. Se il procuratore ha ricevuto manifestazioni di interesse, per noi può essere positivo: tra le varie offerte, sceglieremo noi la più conveniente.

    Ricordiamo che abbiamo ceduto un giocatore fuori rosa per 50 mln più 22 di bonus. Quindi il detto “sbandierare che devi vendere fa sì che il potenziale acquirente ti prenda per il collo” non è (sempre) valido. Soprattutto quando la strategia è orchestrata da Marotta e non dal primo che passa o da un apprendista.

    Adesso si parla di Kostic, Dimarco e Young a sinistra (Dimarco e Cordaz sono del vivaio e quindi guadagneremmo un posto per le liste, se l’esterno inglese rinnova non toglie il posto a nessuno) e credo possa essere addirittura un miglioramento rispetto allo scorso anno, soprattutto se Eriksen, che sarà la mezzala di lato, continuerà con i progressi.
    A quel punto continuo a pensare che sia più sostituibile il secondo attaccante, cioè Lautaro, piuttosto che il primo esterno, cioè Hakimi.
    Altresì ieri un quotidiano parlava di Nandez (lo stesso quotidiano che ci fa una testa tanta da sei mesi) e un altro ha rivisto al ribasso le somme da incassare nel mercato. In dieci giorni da Hakimi (s)venduto per 60 mln siamo passati a: non si scende sotto gli 80 e in più trattiamo per nuovi giocatori. È un film visto e rivisto.

    Ma Arnautovic non può essere il terzo o quarto attaccante?

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  15. Comunque fino a uno o due anni fa ci lamentavamo perché non riuscivamo a vincere UNO scudetto. Adesso ci lamentiamo perché si PRESUME non riusciamo ad aprire un ciclo e snobbiamo l’obiettivo minimo della qualificazione Champions. Quanto siamo ingrati e con poca memoria… Sarebbe suggestivo tornare a leggere i commenti che facevamo il 13 maggio 2018, dopo Inter-Sassuolo 1-2. Se ci avessero detto come sarebbero andate le cose nei successivi tre anni avremmo fatto i pianti di gioia. E invece…

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    1. Hai ragione.
      Però personalmente spero sempre si possa migliorare. Per cui se parto da otrava posizione e miglioro rosa oer puntare ai 4 sono felice.
      Se sono primo, con margine, e mi si dice lotteremo per stare nei 4 bisogna essere felici perché memori di dove eravamo 3 anni fa?
      Io, magari sbagliando, non ragiono cosi.
      Tra Hakimi e Lautaro, pur con la morte nel cuore, cederei il secondo considerando i soli due anno di contratto residui (vs i 4) e poi perché gioca in un ruolo di coppia mentre il marocchino ara da solo 70 metri di campo

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      1. Tra felicità e quotidiano dilanio ci sono diverse alternative… potremmo ripercorrere gli ultimi quattro anni e ogni mese il tifoso pensava di avere un motivo per manifestare disappunto. Eppure i fatti si sono spesso rivelati altri. Al tifoso non piacciono i fatti, piacciono i sogni (e gli incubi) e le personali ricostruzioni. Quindi due parole molto in voga sono e sono state: smantellamento e ridimensionamento. Però Marotta ha parlato di seconda stella. Conte è andato via, ma Marotta è rimasto. Si dà enfasi all’addio del primo e non all’entusiasmo del secondo. Perché? Non si fa, mi sembra, riferimento alcuno alle rassicurazioni ottenute dalla curva Nord due settimane fa. Perché? Non conviene? Non sarebbe un utile spunto per poi sviluppare prospettive e previsioni? Sembrava avessimo venduto Hakimi per 60 mln, che Donnarumma andasse alla Juve, che il Milan prendesse De Paul. I fatti sono altri. Un anno fa di questi tempi (più o meno) i problemi erano la fase difensiva di Hakimi e l’impossibilità di prendere Tonali e Kumbulla. Capirai bene se diffido di molte preoccupazioni che vengono esternato.

        Che poi… l’anno scorso vincere era un sogno o un obiettivo? Perché se è stato fatto un miracolo, allora il nostro obiettivo era esattamente quello di cui si parla attualmente… magari ci scappa un altro miracolo.

        Credo poi che Lautaro quest’anno, per Conte, per il gruppo, per l’obiettivo, si sia sacrificato tantissimo. Più in generale le sue prestazioni hanno, secondo me, un po’ sofferto l’esplosione di Lukaku che attira molto su di sé il gioco. Il miglior Lautaro io l’ho visto tra ottobre e dicembre del 2019. A Barcellona (in coppia con Sanchez), a Dortmund, a Praga e nelle partite di campionato di quel periodo. Il Lukaku di quei tempi non era ancora quello che conosciamo oggi. Lautaro è una prima punta e penso possa fare anche meglio se è lui a l’attaccante principale.

        Hakimi è uno schema a sé, una variabile a parte, già oggi uno dei migliori nel ruolo. Non toccherei la catena di destra…

        Comunque, ognuno vive il tifo e il periodo come vuole. Io mi permetto di dire che potremmo goderci meglio anche periodi come questo. Magari non vinceremo il secondo di fila, ma voglio la Supercoppa italiana contro la Juve e Inzaghi sa come si fa. Non c’è due senza tre, no? :)

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        1. Intendiamoci, io non cederei mai Lautaro. Under25 già forti sono merce rara e soprattuto costosa: se hai la bravura/fortuna di averli con te andrebbero tenuti stretti. Ecco perchè, se come sembra purtroppo probabile, almeno uno tra lui e Hakimi dovesse andare sarei deluso.
          Cosa Marotta ha detto alla curva, per me, conta poco. Conta molto di più cosa ha detto la proprietà ed il messaggio mi sembra sia stato chiaro: rientrare. Che poi per me significa ridimensionamento e per te altro poco importa.
          Come ha spiegato bene Luciano se vuoi competere ai massimi livelli nel calcio prodotto dall’Uefa non puoi pensare di rientrare ma devi sempre investire. E’ questo, penso, il motivo per cui un soggetto sicuramente un po’ particolare come Conte se ne è andato.
          Che Marotta sia rimasto è un buon segno ma lui non è in campo per cui le spinte ad andare via ritengo siano inferiori anche di fronte ad un programma di ridimensionamento. Ragion per cui non credo che la sua permanenza, sicuramente gradita, sia garanzia del fatto che la squadra resterà iper competitiva.
          Quanto fatto quest’anno è stato sicuramente sopra le attese di inzio stagione: non concordo con il dire che gli obiettivi sarebbero quindi gli stessi anche in caso di depotenziamento dell’organico proprio perchè abbiamo dimostrato di aver creato qualcosa di molto solido.
          Detto questo ovvio si va avanti ma leggere il mio presidente dire quello che ha detto Steven non può che lasciarmi l’amaro in bocca.

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  16. andate a rileggervi il tweet del Dott. Pistocchi su Conte..
    in poche parole non poteva spiegare meglio la situazione in casa inter

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    1. Post ricevuto Luciano, provo a pubblicarlo stasera, sono in studio, poi palestra, se non mi addormento di sasso appena tornato a casa, lo pubblico in serata. Altrimenti domattina!

      Voi li seguirete gli europei? Che vi aspettate da questi campionati?

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