Una serie interminabile di conferme: Juventus – Inter 3-2

Chiariamo subito una cosa, prima che sorgano equivoci incresciosi: per noi è come se l’Inter avesse vinto questa partita 3-2 (fonte: Getty Images).

Chiariamo subito una cosa, prima che sorgano equivoci incresciosi: per me  è come se l’Inter avesse vinto questa partita 3-2.

Infatti il gol di Lautaro era regolarissimo, come tutti hanno visto, e Perisic non ha commesso nessun fallo da rigore.

Inoltre Kulusevski è stato graziato del secondo cartellino giallo e questo compensa abbondantemente l’eccessiva severità nel secondo giallo a Bentancur.

Tutto questo è stato riconosciuto persino da critici e giornalisti malevoli vero l’Inter e addirittura da qualche juventino onesto.

Stabilito che le partite vengono spesso decise da episodi e che disporre dell’obbedienza servile del sistema arbitrale aiuta enormemente soprattutto nelle occasioni strategiche, parliamo però del match  per ciò che ha mostrato aldilà degli episodi (ripeto: assolutamente determinanti in questo caso).

Quali conferme ha dato questa partita, sempre prescindendo dalla più importante e cioè che in Italia la juve deve essere aiutata a vincere le partite che decidono della sua sorte?

  1. Che l’Inter è una squadra molto forte, sul piano tecnico, atletico, della personalità, del carattere e della quadratura (solidità).
  2. Che l’Inter ha ancora delle situazioni da migliorare non solo a livello di rosa complessiva, ma persino a livello di undici titolare.
  3. Che la juve ha una squadra molto forte non solo in tutti gli undici titolari, ma persino in numerose ‘riserve’. Questo discorso lo avrei fatto anche se, in presenza di un arbitraggio equo, avessimo vinto 3-2.
  4. Che Pirlo ha capito la lezione abbastanza in fretta: dopo la partita giocata in ripartenza contro il Sassuolo (per sua stessa ammissione) contro di noi ha schierato una sola punta e un centrocampista in più (Kulu). Avesse schierato la spensierata e superficiale juve di altre gare, non avrebbe vinto neppure con tutti gli errori arbitrali possibili. Pirlo ha dimostrato di essere intelligente. Per diventare un grande allenatore, questo è importante ma non basta. E io non sono in grado di sapere se possiede le altre doti indispensabili: solo il prosieguo della sua carriera potrà dirlo.
  5. Che l’accortezza tattica può consentire di prevalere su una squadra di pari livello e persino nei confronti di una parecchio superiore.
  6. Che questa Inter non potrà essere competitiva in campionato e in Coppa senza alcuni innesti di assoluta qualità (non importa che siano famosi e costosi, basta che siano fortissimi).

Vediamo queste situazioni punto per punto, in modo un po’ più analitico.

L’Inter è una squadra molto forte

Se c’era bisogno di una conferma, questa è venuta da Torino.

Siamo andati a giocarci una partita per la gloria, un match per noi ininfluente, sul campo degli ex nove volte campioni d’Italia.

Il match era per noi ininfluente perché avevamo già lo scudo cucito idealmente sulla maglia, dopo aver staccato tutti di molti punti, in una stagione stressante sotto ogni profilo.

Per loro era la partita della stagione, perché una non vittoria avrebbe significato l’esclusione dalla CL.

La juve lo scorso anno, a titolo acquisito, ha preso una serie di imbarcate che ci hanno permesso di finire secondi a un solo punto.

Noi a titolo acquisito abbiamo dato 3 gol a una forte Roma che nel turno successivo ha sotterrato le residue ambizioni cl della Lazio.

E a Torino, contro gli ex campioni detronizzati e con la bava alla bocca per salvare la stagione, abbiamo vinto sul campo per 3-2, avendo segnato 3 gol regolarissimi e avendone  subiti solo  2 (oltre a un’invenzione di arbitro e var).

C’è  stata l’espulsione un po’ affrettata di Betancur, che comunque ‘compensa’ quella ben più necessaria e precedente di Kulusevski.

Riporto, sintetizzando,  da un sito ‘terzo’: “oltre al rigore fasullo assegnato contro l’Inter nel finale, l’errore più grave è stata la mancata espulsione di Kulusevski, che dopo un fallo gravissimo in apertura di match, si è ripetuto al 25’ su de Vrji, senza venir sanzionato”.

Comunque dopo un primo tempo abbastanza in sofferenza ma anche  sfortunato per aver subito gol negli ultimi 10 secondi di un lungo recupero, su un tiro da fuori deviato, l’Inter ha preso in mano le redini della gara ben prima che Bentancur venisse espulso, e ha segnato due gol regolari, senza concedere più nulla agli avversari.

Anche in questa partita l’Inter si è confermata dunque squadra forte, solida e quadrata (non traggano in inganno i 3 gol subiti, perché uno è stato inventato e un altro causato appunto da una sfortunata deviazione).

Anche l’altro rigore, tra l’altro, è venuto in seguito a una mischia, su calcio piazzato.

L’Inter nei fatti non ha mai concesso una palla gol alla juve su azione.

La squadra ha confermato dunque di possedere carattere, solidità e personalità.

L’Inter ha ancora delle situazioni da migliorare…

E quindi dei margini di progresso importanti, se sarà possibile intervenire per correggerli.

Voglio dire che la juve aveva in campo 11 giocatori competitivi ai massimi livelli, perché completi per tecnica fisicità e personalità. Per me un pochino meno convincenti, in assoluto, sono solo betancur e rabiot, anche se quest’ultimo ieri ha disputato una gara insolitamente positiva.

Noi avevamo in campo otto grandi giocatori, un atleta (Handanovic) che sembra aver imboccato il viale del tramonto e due giocatori buoni, che contro le squadre complessivamente inferiori a noi possono fare anche bella figura, ma che quando c’è da soffrire incontrano difficoltà.

Non a caso siamo tutti concordi, credo, sul fatto che per completare adeguatamente il mosaico servirebbero un grande esterno sinistro e una mezz’ala pure mancina.

Esaminiamo soprattutto la situazione del primo tempo, perché il secondo ha presentato caratteristiche particolari.

Sulla fascia destra della nostra difesa  salivano Alex Sandro e Chiesa e si spostava un certo Ronaldo. Da quella parte non è venuto nessun pericolo. A sinistra non è stato così e abbiamo sofferto troppo le avanzate di Danilo e Cuadrado, con Kulu che si aggiungeva.

A destra agivano Skriniar e Hakimi + Barella; a sinistra Bastoni (ottimo) e Darmian + Eriksen.

A scanso di equivoci penso che Darmian ed Eriksen siano due buoni giocatori e meritino una conferma. Ma è evidente che quel lato va rinforzato, almeno per le grandi sfide.

La juve ha ancora una squadra molto forte non solo in tutti gli undici titolari, ma persino in numerose ‘riserve’.

Ho detto più volte che non sono d’accordo con quei tifosi che scambiano i loro sogni per la realtà.

La juve purtroppo non è una squadra ‘bollita’, a fine ciclo.

Non avrà più la forza dirompente che le permetteva, con qualche aiutino, di dare 20 punti a tutte, ma ha ancora un organico in grado potenzialmente di battersi alla  pari e magari qualcosa in più, con tutte, in Italia.

La juve ha buttato molti punti per arroganza e superficialità (anche del suo mister).

Avesse giocato, per esempio, con la stessa mentalità e lo stesso atteggiamento tattico, non avrebbe perso 0-3 col Milan che pure ha confermato di essere una squadra forte.

Ho già detto che tutti gli undici titolari in una partita decisiva per loro hanno giocato una buonissima gara. Ronaldo mi è parso sotto tono, ma non si può discutere. Su Rabiot avevo dubbi, ma in questa partita si è superato. Bentancur ha offerto una prestazione solo sufficiente.

Gli altri sono stati tutti sul pezzo, alcuni, come Chiellini e Cuadrado, anche con le loro furbizie truffaldine  (che gli apologeti chiamano ‘mestiere’).

Ma andiamo adesso a confrontare le riserve:

  1. In difesa loro avevano Demiral e Bonucci, noi Ranocchia e D’Ambrosio;
  2. A centrocampo per loro McKennie, Ramsey e Arthur. Per noi Gagliardini, Sensi e Vecino;
  3. Davanti per loro Bernardeschi, Dybala e Morata. Per noi  Pinamonti. E Perisic, se vogliamo considerarlo un attaccante.

Credo non servano commenti  anche se devo dire che io ho una grande stima e gratitudine per il contributo importante che le nostre seconde linee, pur con qualche limite, hanno sputo fornire in caso di ricorso alle loro prestazioni.

Pirlo ha capito la lezione abbastanza in fretta

Su questo, io non ho dubbi.

Il paragone non vuol essere irriverente, ma il suo passaggio da Milan – juve  a juve – Inter mi ha ricordato la svolta del Mago, negli anni ‘60

Arrivato con l’intenzione di giocare e attaccare con spensieratezza, utilizzando il libero Zaglio come ‘offensivo’ aggiunto, il mago ha beccato una sonora sconfitta a Padova, dove Rocco lo ha battuto con la compattezza difensiva e le verticalizzazioni insidiose.

HH ha compreso perfettamente e dalla partita successiva ha messo un libero difensore puro (Balleri)  e ha cominciato a costruire una squadra che facesse blocco,  con tanti elementi di classe, (oltre a un paio di baluardi difensivi), ma tutti capaci di stare corti e stretti e di ripartire.

HH quando è venuto all’Inter era già un grande allenatore e possedeva le doti tipiche del leader, la credibilità prima di tutto.

Pirlo non lo è ancora e non so se lo diventerà.

Quel che è certo è che stiamo parlando di uno sveglio.

La lezione del Milan l’ha capita e già a Sassuolo, per sua stessa ammissione, ha giocato una partita nella quale l’obiettivo era la compattezza del gruppo, in quel caso una compattezza ottenuta restando abbastanza bassi e ripartendo (lo ripeto lui stesso ha detto di aver scelto questa soluzione, considerato l’avversario).

Il modulo, col Sassuolo, è stato un 442, con in mezzo al campo giocatori di quantità (oltre che di buona tecnica, certo), per esempio con Rabiot preferito a McKennie e con esterni di grande corsa, capaci di risultare pericolosi pur partendo da una posizione di aiuto determinante alla difesa.

Contro l’Inter, che ovviamente è più forte del Sassuolo,  ha completato il percorso… revisionistico, attuando un 4411 che evitava di allungare la squadra, con Kulusevski al posto di Dybala (quindi con un giocatore in grado di accorciare su Brozo, in fase di non possesso) e con Cuadrado, in grado di offendere partendo da lontano, ma anche di difendere più di Kulu come esterno.

Quindi si è assicurato la superiorità numerica sulle fasce e grazie all’utilizzo di Kulu in una posizione ibrida (o doppia) ha limitato l’inferiorità in mezzo.

Poco importa che nel primo tempo (l’unica fase che è possibile esaminare dal punto di vista delle strategie, con il risultato aperto sino ai minuti di recupero) la juve abbia attaccato molto di più.

Il problema è la compattezza, l’equilibrio, che si possono ottenere, secondo le necessità, giocando trenta metri più indietro, ma anche trenta metri più avanti e per ottenere le quali è necessario disporre di giocatori di tecnica, ma anche di corsa e sacrificio: in questo senso Kulu è meglio di Dybala e Cuadrado è meglio di Kulu nel ruolo  di ‘tornante’.

L’Inter non è il Sassuolo e aspettarla per cercare di ripartire poteva essere fatale. Non importa da dove parti per attaccare, importa che attacchi restando compatto.

Del resto quando la juve si è abbassata (i dieci minuti della ripresa prima che rimanesse in dieci) forse anche per una certa stanchezza di chi aveva dato molto, la partita è passata nelle mani dell’Inter, che non le ha mai permesso di ripartire.

Perché attaccava compatta.

Guardate che a mio parere lo stesso percorso l’ha fatto anche l’Inter, in campionato, passando dall’atteggiamento spensierato delle prime giornate alla rigorosa inquadratura della fase in cui ha cominciato la sua grandiosa galoppata in classifica.

E infine ricordiamo che la compattezza e la quadratura rendono possibile anche l’utilizzo di almeno un giocatore di qualità  ma dalle ridotte capacità difensive.

Per ritornare al paragone con HH, Mariolino Corso, per quell’Inter, e Eriksen per quella di Conte. Oppure Wesley con Mou.

Con un’Inter più sfilacciata e allegra, Eriksen avrebbe continuato a non giocare.

L’accortezza tattica può consentire di superare un’avversaria di pari livello, ma anche,  almeno in alcune occasioni, di livello superiore.

In parte penso di aver già chiarito il mio pensiero in proposito nel paragrafo precedente: per accortezza tattica intendo infatti non tanto lo stare tenta metri dietro o avanti.

Es. Se incontri in casa una squadra chiusa, stare compatti dietro significa… puntare al pareggio, ma tenere un atteggiamento volto a soffocare l’iniziativa avversaria con la partecipazione e il sacrificio anche delle ‘stelle’, per poi essere pronti a colpire (ricordate l’Eto’o e gli altri giocatori di grandissima tecnica del triplete?).

Ma c’è un altro fattore che partendo dalle scelte tattiche (come pure da quelle di scelta degli uomini) ha un impatto determinante: quello psicologico.

Quando scegli una tattica di gioco più spregiudicata nel senso di meno accorta o quando decidi di schierare alcune seconde linee, trasmetti inevitabilmente un messaggio di sottovalutazione dell’avversario a livello psicologico (o di sopravvalutazione delle tue forze: “possiamo permetterci di sbilanciarci offensivamente o di schierare seconde linee perché siamo molto più forti”).

E questo retropensiero è distruttivo, perché se non giochi alla morte e in modo accorto non vinci neppure con l’ultima della classe.

Sia chiaro: quando dico sbilanciarsi offensivamente non intendo l’attaccare, anche in massa e per molti minuti, ma semplicemente attaccare senza  quella compattezza e quelle coperture preventive che ti consentono di non esporti  a rischi inutili e potenzialmente disastrosi

Questa Inter non potrà essere competitiva sia in campionato che in CL, nella prossima stagione, senza almeno un paio di inserimenti di qualità.

E, se questo è vero, la situazione attuale desta preoccupazioni.

Anche senza inseguire le vergognose esagerazioni della stampa ‘nemica’, non c’è dubbio che ci siano quanto meno delle difficoltà serie da affrontare.

Un sito aggregatore (FCInter1908) scrive:

Conte, Marotta, Ausilio e Baccin, tutti in scadenza nel 2022, non resteranno se non sarà costruita una squadra capace almeno di lottare per i primi quattro posti e magari di sognare la seconda stella”.

Io spero che pretendano e ottengano una squadra capace contemporaneamente di lottare fino alla fine per lo scudo (nessuno può pretendere la sicurezza della vittoria) e di fare un po’ di strada in CL.

Ma le difficoltà finanziarie ci sono, questo è un fatto, e dire che le hanno anche altri non mi conforta.

Tra l’altro non capisco come si potrebbe pretendere dai giocatori un taglio degli stipendi  e nel contempo procedere ad acquisti che rinforzino la squadra

Eppure si dice che giocatori e dirigenti abbiano due tipi di problemi: la conservazione degli ingaggi (anche degli aumenti già in qualche modo pattuiti) e contemporaneamente la presentazione di progetti  tecnici convincenti.

Quasi tutti gli osservatori concordano sul fatto che sarà necessaria almeno una cessione di ‘peso’ e altre cessioni che riducano il monte ingaggi.

Probabilmente è vero, ma da incompetente totale non vedo come si possano attuare le due direttive e nel contempo rafforzare la squadra.

La mia opinione, sempre da tifoso che…non ci mette i soldi è che non si possano in nessun modo cedere  Skriniar, de Vrji, Barella, Bastoni, Hakimi, Lautaro e Lukaku, senza indebolirci drasticamente. E con dubbi vantaggi finanziari, perché si dovrebbe comunque prendere uno in grado di sostituire il partente, magari con un ingaggio leggermente inferiore ma con il costo del cartellino da ammortare.

Poi faccio un esempio: forse si potrebbe cedere Eriksen ottenendo i soldi che aggiunti a un paio di giovani, potrebbero portarci a de Paul, che magari verrebbe con uno stipendio leggermente inferiore al danese. Ma il nostro problema non è cedere Eriksen, quanto immettere qualcuno al posto dei Sensi e dei Vecino, come non può essere cedere bene Skriniar, ma arrivare a almeno un altro centrale all’altezza delle prossime sfide.

Dimarco può arrivare al posto di Young, ma dalla cessione dell’inglese non ricaveremmo nulla, mentre Dimarco forse costerebbe qualcosa in meno di ingaggio, ma dovremmo pagare per riscattarlo. E almeno in fase difensiva non è che Dima fornisca tutte ste garanzie…

Perisic e soprattutto Sanchez penso abbiano ingaggi elevatissimi ma proprio per questo sarebbe difficile capitalizzare dalle loro cessioni e poi si dovrebbero sempre prendere sostituti all’altezza, magari con ingaggi minori ma con i costi del cartellino da aggiungere.

Sono situazioni in cui un tifoso si perde, inevitabilmente. Perciò io mi limito a sperare che si trovi un’intesa, un’assicurazione, per la quale  i nostri dirigenti (e l’allenatore) considerino utile e conveniente continuare a lavorare con un’Inter competitiva.

Nutro infatti grande fiducia in tutto lo staff e sono certo che solo i nostri dirigenti e tecnici possono riuscire nell’arduo compito  di  rispondere al meglio alle  difficoltà obiettive attuali.

Le pagelle del match

Handanovic: 6 anche contro la juve non ha molto lavoro. Respinge il rigore di Ronaldo, ma è sfortunato. Poi un altro rigore  e il gol di Cuadrado, deviato, sul quale forse un paio di anni fa sarebbe stato più reattivo.

Skriniar: 7 dalle sue parti attaccano Alex Sandro, Chiesa e un certo… Ronaldo. Tutti mai davvero pericolosi grazie anche al contributo di Hakimi e Barella.

de Vrji: 7 solita sicurezza anche contro un attacco che, tranne dopo l’ingresso di Morata, non dava punti di riferimento.

Bastoni: 6.5 in apparenza figura un po’meno dei compagni di reparto, ma bisogna considerare che lì agivano Danilo, Cuadrado e si spostava in fase offensiva Kulusevski. Determinante il sostegno non del tutto sufficiente dei compagni Darnian e Eriksen. + Senza voler criticare le scelte del mister, ma da semplice tifoso, non lo avrei sostituito.

(Vecino: 6.5 pochi minuti di presenza, nei quali comunque conferma le sue doti di inserimento, sfiorando la conclusione vincente.)

Hakimi: 6+ raramente riesce ad esprimere le sue accelerazioni, ma è costretto a una partita di sacrificio su una fascia in cui gli avversari sono fortissimi e in questo assolve bene al suo compito.

Barella: 6.5 deve attaccare tra le linee e sdoppiarsi in chiusura sulla catena di sinistra dell’attacco juventino. Lavora tanto e con successo, ma si sente il diminuito apporto nella spinta.

Brozovic: 6 è marcato a uomo dalla finta punta Kulu e per tutto il primo tempo soffre la marcatura, pur senza commettere errori. Esce alla distanza  e sbrocca nel finale a seguito delle reiterate nefandezze arbitrali.

Eriksen: 5.5 bisogna intendersi: se non è determinante nello sveltire le ripartenze diventa inadeguato al ruolo per la sua relativa debolezza difensiva. Un lancio o due non possono bastare, anche perché l’Inter ha altri uomini (de Vrji, Bastoni, Barella, Brozo, lo stesso Lauti quando viene in appoggio) che sanno fare aperture illuminanti e in più danno un altro tipo di apporto quantitativo.

(Sensi: 6- nulla di rilevante nei 20 minuti di presenza, ma almeno ci mette garra.)

Darmian:  5 di stima. Perde regolarmente i duelli in fascia, mettendo in difficoltà anche i compagni di reparto. Strattona Chiellini nell’azione del primo rigore, ma è un duello impari, forse si doveva pensare a un’altra marcatura.

(Perisic: 6 con lui l’Inter si fa un po’ più pericolosa su quella fascia. Nel finale sbarra la strada a Cagnotto che lo colpisce e poi si esibisce in un doppio avvitamento carpiato sul quale l’arbitro non aspettava altro.)

Lukaku: 6.5 sbaglia diversi appoggi e giocate anche facili, ma resta sempre determinante per il sostegno alla squadra: Entra in modo decisivo in entrambe le realizzazioni. Anzi, in tutte e tre.

Lautaro: 7.5 mi entusiasma sempre più. Insuperabile e creativo in tutte le zone del campo. Un vero pericolo pubblico quando si avvicina all’area. Ottiene il rigore e realizza un gol da cineteca del calcio che solo la protervia di arbitro e Var cancellano dal resoconto ufficiale. Ma la sua conclusione resta negli occhi di chi ama il calcio. Assolutamente incedibile, per me.

All. Conte : 6.5 non c’erano alternative né di uomini né di schieramento. Ha una squadra comprensibilmente un po’ stanca e appagata, ma riesce  a tenerla viva  e a mettere in difficoltà i 13 avversari (giocatori + arbitro + var) che si giocavano la partita della stagione.

Luciano Da Vite

17 pensieri riguardo “Una serie interminabile di conferme: Juventus – Inter 3-2

  1. Grazie mille Luciano. Secondo me siamo davanti a un momento che per forza di cose è e sarà rivoluzionario (pure) per quello che riguarda il mondo del calcio. Questo ci pul piacere come no, ma è un dato di fatto. Sicuramente i tuoi post – a parte che per la grande competenza e la passione che ci metti – sono sempre molto lucidi e chiari nella esposizione dei fatti.

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  2. È una nota personale. Per ragioni veramente molto speciali e anche dolorose, a parte che il Covid, l’assenza dei tifosi ecc. ecc., io non seguito tanto questo campionato. I tuoi post sono stati e sono veramente preziosi, quasi meglio che vedere una partita direttamente dal vivo. Penso che per quei pochi lettori affezionati, questo blog sia importante.

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  3. Emiliano, io ho qualche dubbio sul fatto che il mondo del calciosarà rivoluzionato. leggo di offerte stratosferiche già nel prossimo mercato per alcuni nostri giocatori. E comunque dal prossimo anno, col ritorno degli spettatori negli stati penso che tutto tornerà come prima. non ho certezze, naturalmente, ma convinzioni che ritengo abbastanza fondate

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  4. In primis rivolgo l’ennesimo “Grazie!” ad Emiliano e Luciano per il tempo dedicato al blog. Concordo con l’analisi di Luciano e poi …sono stato smentito da Marocchi che oggi ha dichiarato che giocatori come Chiellini e Cuadrado non vorrebbe arbitrarli.

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    1. Ottimo post.
      Marocchi e Del Piero, a differenza di Cannavaro, hanno mostrato onestà

      Le partite disputate da fiorentina e Cagliari oggi, in cui senza obiettivi hanno giocato molto meglio del solito e con rabbia, ha solo mostrato ancora una volta che la juve è uno stato nello stato…immagino i milioni sottobanco….la piovra che non muore mai.

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  5. piccinini, nel contesto di un intervento onesto “Gli errori ci possono stare, io non credo ai complotti e sarebbe un complottista sofisticato Calvarese avendo espulso Bentancur”.. Non è così. Intanto non si tratta di un complotto ma di un lavoro ben eseguito da un dipendente verso i suoi datori di lavoro.
    Poi le cose si spiegano in modo molto semplice
    Calabrese evita l’espulsione inevitabile di kulusevski già al 25′ del primo tempo. Teme di aver esagerato con lo zelo filo padronale e quando si presenta la possibilità teme che un secondo ‘errore’ nello stesso senso sia esplosivo. Perciò estrae il secondo giallo per Betancur.
    Poi però si rende conto che i dirigenti dell’AIA nominati dalla juve non lo perdoneranno e cerca di tornare nelle loro grazie: annulla due gol regolari (provvedimenti che pure sembrano eccessivi ai suoi colleghi al VAR che ne correggono uno) e quando la situazione sta precipitando, segna il gol decisivo (con la mediazione di Cuadrado) per salvare le speranze dei padroni

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  6. Si era capito già a 2minuti e 53 secondi dall’inizio partita come sarebbe finita . Toro spalla spalla contro Filadelfia si invola solo verso la porta . Calvarese pensa bene di fermare il gioco ( tra lo stupore dei cronisti stranieri ) fallo del Toro . Qui la partita è finita. Saluti e baci dal 💩stadium .

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  7. Vi informo che ci sono solo ferma immagini , perchè i video delle porcherie commesse sono stati fatti rimuovere .

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  8. Grazie a Luciano ed Emiliano per il lavoro fatto in questa particolare stagione.
    Lo scudetto, purtroppo, mi ha emozionato poco (data l’assenza di pubblico e la difficoltà a stare insieme agli altri, che è l’essenza della passione sportiva).
    A spiace che l’Inter non sia entrata in campo con una ferrea determinazione: non solo la Storia impone ai giocatori dell’Inter di desiderare ardentemente la vittoria con tro i ladri, ma anche il recente precedente della Coppa Italia avrebbe meritato un impeto risarcitorio differente.
    Come al solito, la narrazione generale si è dimostrata prona al potere agnellesco: guardare solamente il rigore all’ultimo minuto è riduttivo per valutare quanto accaduto. E l’espulsione di Bentacour è di tutto fuorchè inventata.

    Come al solito, loro si confermano la feccia dello sport italiano.

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  9. Emiliano, ti mando il post sulla Primavera (la partita con la viola e non solo) L’avevo pronto da sabato, ma ovviamente ubi major minor cessat e le notizie sull’ennesima rapina dei bianconeri (su twitter potete leggere alcuni commenti esteri che ho riportato) facevano premio. tra l’altro sarà una lunga settimana senza Inter, a cui non siamo abituati e il post sulla primavera potrà, quando lo riterrai opportuno, servire a interrompere…il digiuno, almeno livello di giovanili

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  10. IL nostro Baldini (Primavera INTER) ha rifilato 3 pere al Monza del Silvio e del Rag. Galliani 😂😂😂😂😂😂😂

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    1. E se Baldini riuscisse dove ha fallito il piu vecchio e forse più talentuoso Tremolada? Diventare cioè un giocatore di livello per la serie B?

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  11. Baldini ha 24 anni. Non sono troppi per diventare un ottimo protagonista in B e magari un comprimario in A. Velocità e dribbling li ha sempre avuti. però servono conferme della raggiunta maturazione. Non dimentichiamo che se ha segnato 3 gol in una partita, ne ha anche segnati solo 2 in tutta la regular season

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