L’orgoglio di aver vinto un grande campionato: Inter – Roma 3-1

Inter – Roma 3-1. Romelu Lukaku e Achraf Hakimi esultano dopo la rete del centravanti belga che fissa il risultato finale della sfida contro la Roma sul 3-1. I due sono stati assoluti protagonisti di questa stagione trionfale e sono due elementi cardine della squadra.

Tempo fa avevo scritto di un campionato di altissimo livello internazionale nel quale l’incertezza che regna in ogni partita produce un logorio psicofisico tale da giustificare ampiamente le difficoltà delle nostre big in Europa.

Da noi a differenza che in qualche altro paese solo la juve può permettersi, relativamente, spese folli.

Nessuna nostra squadra può permettersi di panchinare, in una semifinale di CL, giocatori per un valore di circa un miliardo, mettendone in campo, ovviamente, di più forti e più costosi.

In rapporto alle possibilità finanziarie le nostre squadre sono eccezionali e questo finale di campionato lo dimostra, perché solo la Roma si è persa per strada ma è quella che è andata più avanti in Europa  ed è anche quella che, quando avrà trovato un equilibrio non assicuratole da Fonseca, potrà progredire maggiormente.

Delle nostre società solo la juve può arrivare ad assicurarsi un top player internazionale, ma solo se avanti con gli anni e svenandosi per le spese contrattuali. Non a caso da quando ha preso il portoghese ha fatto meno cammino in Europa.

Nessuna squadra italiana, come invece  fanno alcune estere, se intende rafforzarsi può pensare di prendere Mbappé, o Neymar, o Haaland, o De Bruyne, per fare solo alcuni esempi.

L’Inter ha costruito una grande squadra partendo da posizioni di retroguardia, in pochi anni, senza acquistare nessun top player internazionale, ma soprattutto senza una spesa per un solo giocatore superiore ai 40 milioni (lo stesso Lukaku, che non era considerato un top player di primo livello, è costato meno di 20 milioni, se si considera la contemporanea cessione del nostro giocatore allora più quotato, Icardi, per 60 milioni).

Come ha detto ai tempi Conte, non abbiamo aggiunto un campione, abbiamo solo sostituito un giocatore valutato 60 milioni con un altro valutato meno di ottanta.

Che poi abbia sbagliato Leonardo (e che se lo possa permettere, di sbagliare) è un altro discorso, ma rafforza l’idea che noi siamo più bravi anche a livello di management, dovendo preparare le nozze a volte senza neppure… i fichi secchi.

Ripeto, solo la juve  da noi ha potuto (e temo potrà) fare spese folli. Ad esempio, de Ligt, che è anche abbastanza bravo, è costato molto di più dell’intera nostra fantastica linea difensiva a tre: Skriniar, de Vrji, Bastoni.

Lautaro è costato pochissimo, di Lukaku abbiamo detto, potremmo aggiungere che Brozo è venuto senza esborso, considerata la contemporanea cessione di Kovacic.

Anche Eriksen ha avuto un costo contenuto, se consideriamo la sua fama e il suo curriculum.

Gli investimenti maggiori sono stati fatti per Hakimi e Barella: circa 40 milioni ciascuno, diluiti nel tempo. Nulla in confronto alle spese sostenute da altri per top player o ritenuti tali.

Ma il Milan, l’Atalanta, la Roma, la Lazio e il Napoli si sono mosse nello stesso modo, scovando giocatori di grande livello quando non erano considerati top player.

Il problema sorge quando i giocatori si sono affermati e per tenerli in organico devi aumentare enormemente i compensi, con effetti negativi sui bilanci.

In questo senso mi stupisce l’Atalanta, che riesce (si dice, non ho elementi di conoscenza diretta) a trattenere giocatori fortissimi senza appesantire il bilancio. Ogni anno ne cede uno o due e li sostituisce con altri meno costosi ma di ugual rendimento. Tuttavia i giocatori fondamentali restano e costituiscono il nerbo della squadra.

Non appartengo a quella categoria di tifosi che quando vincono amano sminuire il valore delle rivali, finendo così per sminuire il significato del loro stesso successo.

Per me, e l’ho sempre detto, le prime sette sono squadre fortissime, più o meno all’altezza della nostra rosa e averle distanziate tutte così nettamente acquista il sapore di un’impresa.

Delle altre sei, cinque  sono lì, comprese in pochi punti e stanno ancora lottando per obiettivi importantissimi.

Alla Roma, come accennavo è mancato solo un allenatore che sapesse creare un equilibrio tra le due fasi, ma ha già provveduto ad assicurarselo: la Roma ha subito 56 gol, solo 5 squadre hanno fatto peggio  e l’Inter ne ha subiti quasi la metà.

Nelle ultime giornate, soprattutto in una stagione così intensa per le numerose partite infrasettimanali, la stanchezza psicofisica e l’assenza di motivazioni, in molti casi, favoriscono una minore tensione e  l’affermazione di chi ha maggiori potenzialità  tecniche.

In queste condizioni mantenere il rigore tattico, la concentrazione e la disponibilità al sacrificio che riduce le differenze qualitative diventa difficile

Questo spiega perché le prime sei, tutte ancora in lotta per obiettivi di prestigio, abbiano vinto e in alcuni casi con  vere goleade.

Ribadisco il mio convincimento: non abbiamo, noi dell’Inter, rispetto alle altre squadre la superiorità tecnico-atletica imbarazzante che la classifica suggerisce.

Siamo tutte più o meno sullo stesso livello ma noi abbiamo trovato una straordinaria quadratura, un equilibrio tattico che consente a tutti di esprimersi al meglio, una continuità di applicazione mentale che ha fatto la differenza ma è anche molto dispendiosa e non facile da reiterare.

Non abbiamo battuto squadrette, abbiamo compiuto un’autentica impresa, strepitosa e ripetersi sarà tutt’altro che semplice.

Staremo a vedere come si risolvono  le questioni aperte, che sono quelle si, molto serie, e che, andando un po’ contro corrente a livello di tifosi, avevo sollevato nel precedente post.

La partita

Implicitamente ho già detto come a mio parere siamo stati avvantaggiati da due fattori: la serena  determinazione messa in campo e l’atteggiamento tattico squilibrato della squadra di Fonseca.

Quando giochi contro questa Inter e accetti di giocartela in campo aperto, devi essere una grandissima squadra per sperare di spuntarla.

Persino quando l’Inter schiera diverse seconde linee anche nei ruoli chiave. E questo va a merito di Conte.

Ranocchia ha detto: “Da due anni tutti si allenano al massimo.

Evidentemente prima non accadeva.

Allenarsi al massimo significa anche mandare a memoria schemi, movimenti individuali e collettivi ed è proprio questo che consente ai singoli di nascondere le lacune e potenziare le qualità.

Inizialmente l’Inter ha lasciato in panchina, oltre al portiere, due centrali difensivi, due centrocampisti e una punta. A risentirne di più, come era prevedibile, sono stati proprio i meccanismi difensivi.

E questi problemi sono stati accentuati proprio dal modulo romanista, che con il 4231  creava una superiorità teorica nelle loro seconde linee, poco compensata dalla superiorità (parlo sempre in termini numerici) della nostra linea difensiva.

A metterci ancor più a disagio era il fatto che D’Ambro non è certamente capace di costruire gioco come fa, se non altro portando palla e scambiando sul breve, Skriniar.

Ma anche Skriniar, spostato a sinistra, non ha certo la facilità di costruzione tipica di Bastoni.

A questa situazione si è cercato di ovviare tenendo bassi gli esterni (entrambi dotati per altro di corsa lunga per ripartire) e anche facendo giocare relativamente più di posizione Brozo e soprattutto Barella, mentre Vecino per le sue caratteristiche, era più libero di inserirsi, sfruttando le incursioni degli esterni e venendo a rimorchio dei movimenti ad aprire delle nostre punte.

Non è un caso che proprio Vecino e Brozo abbiamo segnato, su azioni simili: ripartenza in fascia, movimento dei centrali e incursione del centrocampista.

A conferma del fatto che Vecino aveva più licenza di inserimento degli altri centrocampisti sta il fatto che oltre al gol ha avuto almeno due altre occasioni molto nette.

In pratica rispetto al trio di centrocampo titolare, Barella giocava più in linea con Brozo, cioè nella posizione di Eriksen e Vecino teneva la posizione solitamente assegnata a Barella.

La Roma approfittava del posizionamento relativamente basso dei nostri esterni per portare l’azione d’attacco soprattutto sulle fasce e in particolare con lo strepitoso Karsdorp.

Questi cercavano Dzeko, che giocava la palla su uno dei tre trequartisti, approfittando del fatto partivano in vantaggio sul difensore che doveva uscire a intercettarli.

In questo modo rischiavano entrambe le squadre perché privilegiavano la fase offensiva  (è fase offensiva anche quella che parte da dietro, con le verticalizzazioni, checché ne pensino i belgiuochisti).

Solo che loro dovevano sperare in un piazzamento sbagliato dei nostri centrali (come accaduto in occasione del gol) perché altrimenti era difficile entrare in area centralmente, cioè nella zona pericolosa, dopo la preparazione dell’azione.

Noi invece quando ripartivamo (soprattutto a destra, dove Darmian riusciva spesso a sorprendere Santon, mentre a sinistra Perisic era più impegnato a contenere Karsdop) avevamo gli attaccanti a giocarsi il 2 contro 2 con Mancini e Kumbulla. Quando Cristante e soprattutto Darboe rientravano affannosamente, bastava che un attaccante si aprisse per creare lo spazio per l’inserimento di Vecino (più raramente Brozo, quasi mai Barella).

Se a questo aggiungiamo che pur avendo loro ottimi giocatori (in pratica solo Santon e Pedro sono apparsi inadeguati), noi avevamo più uomini decisivi per il nostro tipo di gioco.

Anche le sostituzioni, quella di Sanchez obbligata, quella di Darmian con Hakimi, finivano per migliorare la situazione, nonostante la prova poco convincente per alcuni aspetti di un altro subentrato, Lautaro.

Normale amministrazione la sostituzione di Young con Perisic e in fondo anche quella di Lauti con Pina, se consideriamo che quest’ultimo, infilandosi nello spazio largo dei 2 soli centrali romanisti si è procurato in poco tempo un rigore che solo la protervia di arbitri e ‘varisti’ non ha colto.

L’unica sostituzione negativa  è stata quella di Vecino con Sensi, che non ha cambiato l’assetto tattico, ma ha visto l’ingresso di un giocatore a mio parere sotto tono.

Insomma, l’Inter ha saputo mantenere l’equilibrio, mentre la Roma si è offerta maggiormente alle nostre ripartenze (questo anche prima del nostro vantaggio.

Così abbiamo visto occasioni da entrambe le parti.

Vediamo se i dati statistici confermano quanto esposto:

intanto si nota una superiorità della Roma in relazione ad alcuni indicatori a mio parere meno rilevanti.

  • Possesso palla a loro per il 51%;
  • Parate 4 di Radu 2 del loro portiere;
  • Tiri verso la porta 17 a 13 per loro;
  • Tiri in porta 6 a 5 per loro;
  • 1 palo per loro;
  • 1 rigore (negato) per noi;
  • Ma loro si sono passati la palla nella nostra trequarti più del doppio (118) rispetto a noi (56).

Poi andiamo a vedere i dati positivi.

Prima di tutto i… gol: 3-1 per noi.

Attenzione, come sappiamo i tiri in porta dicono poco se non sono pericolosi, mentre se segni di più di solito significa che hai creato più occasioni sostanzialmente pericolose.

Le occasioni infatti sono state 8 a  7 per noi e gli assist 3-1 per noi.

Interessanti i falli (12 commessi da loro contro 4 nostri – credo sia quasi un record-) e gli ammoniti: 0 per noi, 4 per loro (con qualcuno di loro che ha rischiato il doppio cartellino).

Questi dati sembrerebbero dimostrare che loro ci hanno messo più garra, più quantità, ma noi più qualità

Cerchiamo ora conforto in una breve sintesi della cronaca.

Parte la Roma premendo sull’acceleratore: dal 3’ al 5’ ci sono ben 3 iniziative della Roma, due con Dzeko, che Radu sbriga senza problemi e una di Karsdop che frutta il primo corner.

Ma al 6′ un bellissimo scambio in uscita tra Vecino e Sanchez costringe Darboe al primo giallo.

Al 7’ ancora un’iniziativa della Roma con Pedro che calcia a lato senza creare pericoli. La Roma si sbilancia e attacca

Al 9’ una bella combinazione Pellegrini – Pedro – Pellegrini manda al tiro il trequartista che però non ha il tempo di coordinarsi e calcia alto.

La prima verticalizzazione dell’Inter aveva procurato un giallo di Darboe, per tentare di stroncarla.

La seconda, all’11′ ci porta in vantaggio:  Sanchez lavora una bella palla in uscita e pesca Darmian in fascia, sul tocco arretrato Brozo infila splendidamente. Tre passaggi e un gol.

La Roma cerca di superare la nostra difesa con una fitta rete di passaggi (inconcludenti). Noi quando prendiamo palla ripartiamo e facciamo male: al 16’ Sanchez per Lukaku, sponda per Vecino che da pochi passi calcia fuori non di molto.

Al 18’ Perisic viene lanciato alle spalle di Karsdorp: ha campo libero, ma il suo passaggio al centro non riesce.

Al 20’ il secondo gol fotocopia del primo: lancio di Barella per Lukaku sponda per Vecino che infila.

La Roma ha attaccato moltissimo, con scarsa pericolosità, noi in 20’ abbiamo messo tre volte l’uomo libero di tirare a tu per tu col portiere.

Dopo un rasoterra da fuori senza pretese di Cristante, parato facilmente, è ancora l’Inter a farsi pericolosa in alcune circostanze in attacco.

La Roma tenta il tutto per tutto e in due minuti Cristante, proiettato in attacco. prova conclusioni senza storia.

Al 30’ Santon è costretto ad abbattere Sanchez proprio al limite dell’area. Ammonizione e punizione senza esito

Al 31’ la difesa dell’Inter è stranamente molto larga: Dzeko, servito da un lancio lungo di Mancini, trova con un bel filtrante Mkhitaryan che segna.

Ma l’Inter reagisce subito e dopo uno scambio bellissimo tra Brozo e Vecino, quest’ultimo è solo a due passi dal portiere, ma calcia troppo centralmente.

Prima della fine una conclusione di Mkhi da fuori che Radu blocca senza problemi..

La Roma è una squadra forte, non ci sta a perdere, come dimostrano i dati su falli ed espulsioni e la ripresa vede una pressione notevole dei giallorossi.

In tre minuti dal 12′ al 14’ la pressione romanista dà il meglio: prima il palo di Dzeko, poi l’ottima parata di Radu sulla conclusione ravvicinata, ma angolata del romanista,  poi un destro a giro del Faraone da fuori, che esce non di molto.

I giallorossi attaccano, ma sulle nostre ripartenze nel giro di 10 minuti due volte Cristante e una Kumbulla sono costretti al fallo da giallo per contrastare le nostre ripartenze.

Forse i romanisti hanno ormai dato il meglio e non si segnalano particolari episodi fino al  37′ e 38′.

Prima Hakimi se ne va in slalom ma viene falciato da Karsdorp con un altro fallo da ammonizione, poi Pinamonti su errore di Darboe si presenta solo ma il suo pallonetto finisce di poco alto. Nell’occasione la gamba di Pina viene vistosamente agganciata dal suo marcatore e secondo molti osservatori neutrali sarebbe stato rigore ed espulsione.

Al 43′ ultimo sussulto romanista con la prodezza del Rano che di testa, in tuffo, anticipa il Faraone all’ultimo istante.

Poi c’è solo il tripudio, con il terzo gol, ancora tutto in verticale, al 90’.

A me sembra che abbiamo sofferto un po’ solo nei primi 20’ del secondo tempo, ma che avremmo potuto fare almeno 5-6 gol. Di sicuro più di loro.

Pagelle

Radu: 6  se quel gol l’avesse preso Handa sarebbe successo il finimondo. Qualche buon intervento compensa il mezzo errore.

D’Ambrosio: 5+ sicuramente ha responsabilità sul gol preso per via del posizionamento. Ma è tutta la linea difensiva ad essere disposta male. Alla distanza si rinfranca ma conferma i limiti di palleggio

Ranocchia: 7-  aveva contro un grande Dzeko, sostanzialmente lo ha limitato. Grandioso l’intervento sul Faraone.

Skriniar: 7 è l’unico titolare e infatti, pur spostato a sinistra dove in uscita fa rimpiangere Bastoni risulta il migliore dei tre.

Darmian: 6.5  meriterebbe mezzo voto in più solo per la galoppata e successiva giocata alla …Hakimi con cui consegna a Brozo la palla del primo gol.

Vecino: 7- un gran gol per freddezza e precisione. Ne sbaglia altri due, ma in una sola ora di gioco, contro la Roma e praticamente al rientro dopo mesi sono pochi i cc che si procurano 3 palle gol con gli inserimenti

Brozovic: 7 grande regia come sempre, tantissima corsa e molta lucidità. Freddissimo anche lui in occasione del gol.

Barella: 7  grandissimo nelle due fasi, contrasto/recupero  e verticalizzazione. Due gol partono dai suoi piedi. Irrinunciabile.

Perisic: 6 deve confrontarsi con il migliore dei romanisti e in fase difensiva un po’ soffre. Quando ha l’occasione di prendere Karsdop  alle spalle, galoppa bene ma poi fa confusione

Sanchez: 7 finché è in campo inventa calcio e offre palle invitanti ai compagni. L’infortunio (ennesimo) lo toglie di mezzo.

Lukaku: 6.5 non è nella condizione migliore, da qualche tempo, ma risulta sempre fondamentale per il gioco di questa squadra. Sbaglia qualche appoggio e qualche controllo, ma mettere a segno un gol e un assist contro questa Roma non è cosa da poco. Nell’azione del gol tocca i 34,5 km/h.

Young: sv troppo poco tempo per una valutazione attendibile.

Sensi: 5 ho letto valutazioni positive. A me non è piaciuto, nei contrasti sembrava un fuscello e li ha persi quasi tutti.

Hakimi: 7 ma ci pensate che il Real aveva lui e Theo e li ha ceduti?  Anche lui ha toccato i 34,5 km/h, ma…con la palla al piede. Poi generosamente, anziché tirare aspetta che arrivi Lukaku.

Lautaro: 5.5 non è il toro scatenato e concentrato di sempre, ma quando perde qualche palla torna puntigliosamente fino in difesa per recuperare. Si rifarà (speriamo… nell’Inter).

Pinamonti: 6- con più esperienza e tranquillità avrebbe fatto gol. In quell’azione subisce un fallo da rigore ed espulsione. Vero che il pallone si era già staccato dal suo piede ma ho sentito ex arbitri affermare che il pallone era ancora in gioco e che non fosse più nel suo possesso, non conta.

All. Conte: 8 difficile tenere così concentrata una squadra che ormai gioca per la gloria, con tutti i problemi societari. Lui riesce a vincere anche con molte seconde linee. Se vince anche a Torino, preannuncio che gli darò 10.


Questo ultimo accenno al prossimo ex derby d’Italia (non è più tale da quando la juve è retrocessa) mi induce a qualche riflessione.

Continuo a credere che la juve abbia una squadra molto forte, non inferiore alla nostra in linea teorica.

Come ha detto qualcuno il problema è stato che in alcune partite loro hanno cercato di vincere, non ‘voluto’ vincere.

La differenza con noi nell’arco del campionato per me è stata quella oltre all’inesperienza di Pirlo, che io capisco e giustifico. Non si passa in un giorno da grande giocatore a grande allenatore, o almeno accade raramente.

In fondo Pirlo lo ha ammesso quando ha detto: contro il Sassuolo sapevamo che loro attaccano e fanno tanto possesso e li abbiamo aspettati per poi contrarli.

Secondo me in questo modo ha ammesso qualche errore passato.

In chiave Juve – Inter le cose si complicano, sia per loro che per noi.

Penso che schiereranno ancora un 442 con l’atteggiamento però di fare la partita che, oltre al prestigio, per loro è l’ultima occasione per entrare in CL.

Loro hanno 4 grandi esterni per corsa e qualità (considero tale l’odioso Cuadrado, e anche Chiesa e Kulu che non piacciono a molti, ma a me si). Anche Danilo e Alex Sandro sono forti.

Sono tutti giocatori di gamba che possono attaccare anche partendo da molto lontano, assicurando così anche  equilibrio difensivo.

Davanti hanno due fuoriclasse che possono trovare il colpo vincente in qualsiasi momento.

Sulle fasce, se i moduli saranno confermati loro avranno 4 giocatori contro i nostri due. Quindi sarà fondamentale il lavoro delle mezze ali che si allargano, visto che far uscire un difensore per lasciare i loro attaccanti nell’uno contro uno non è… consigliabile.

Per contro, noi potremmo prevalere nella fascia centrale.

Immaginiamo infatti che non sia calcio ma calcetto da tavolo: loro avrebbero 4 uomini sulle fasce e 6 in mezzo. Noi due uomini sulle fasce e otto in mezzo.

Per vincere sarà necessario che i tre cc e magari uno degli attaccanti si sdoppino con i tempi giusti, con il massimo di determinazione e spirito di sacrificio.

Poi magari una decisione arbitrale (è difficile per chiunque mandare la juve fuori dall’Europa) o una giocata di un fuoriclasse (loro, ma anche nostro, perché ne abbiamo pure noi) determinerà il risultato o almeno l’andamento del match.

Ps. Io sono d’accordo con Buffon: bastava che loro facessero sei punti contro Benevento e Fiorentina (+10), per essere lì a competere…. per il secondo posto.

Ma a noi bastava battere Sampdoria (a Genova) e Udinese per essere… ancora più lontani da tutti.

Con buona pace dell’amante di Rolex.

Luciano Da Vite

22 pensieri riguardo “L’orgoglio di aver vinto un grande campionato: Inter – Roma 3-1

  1. Mi è stato riferito ( perchè io vedo le partite in streaming su canali stranieri )solo Caressa e Bergomi hanno detto che non era rigore e che la Roma meritava il pari .

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  2. A me spiace per te, per il rancore del tutto infondato che nutri per una stella dell’Inter tuttora grande interista

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  3. Intanto le nostre squadre più giovani stanno facendo molto bene, con particolare riferimento alla U16, prima a punteggio pieno (qualche tempo fa aveva battuto anche il Milan 2-0) con una valanga di gol all’attivo e solo due al passivo

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  4. Intanto calcio e finanza riporta che è la lega intera, non singole squadre, ad aver chiesto: dilazione stipendi e, addirittura, al sindacato calciatori di ripensare a due mensilità.
    Non voglio dire che noi si sia messi finanziariamente bene ma dai giornali troppo spesso emerge come saremmo solo noi in difficoltà

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  5. ….”Gli Zhang hanno tutto il tempo di spiegare, di ricucire lo strappo, di azzerare ogni dubbio. E di portare avanti la linea della necessità comune. Del resto anche la Juve ha appena chiesto la dilazione di 4 mesi di stipendi. Ma per evitare l’addio del tecnico, il conseguente fuggi-fuggi dei suoi prodi, Suning dovrà tornare a considerare l’Inter un modello di successo, un movimento collettivo extra campo, un brand subliminale. Ma anche una comunità. Non la chimera fuorviante di un mero prodotto industriale o finanziario. Che nel mondo pallonaro non fa alzare coppe e braccia al cielo. ”
    Uno stralcio tratto da un’analisi del “Sole 24 ore”,direi molto condivisibile…

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  6. Visto la partita della Primavera contro la Viola. 1 – 0 per noi con rete di Bonfanti al minuto 91. Confermo grosse lacune tecniche dei nostri (già discusso nel blog dei limiti della rosa). Peraltro, non saprei come valutare il lavoro del nostro tecnico Madonna (scusate -niente di personale- ma non riesco a cogliere miglioramenti nel suo lavoro), con un gioco che sembra in costante involuzione. A tratti, i nostri mi sembrano perfino ingenui ed in confusione. L’Arbitro ha fatto il solito fenomeno negandoci un rigore netto e consentendo ai nostri avversari falli sistematici, risparmiando ammonizioni. Vorrei sottolineare l’inqualificabile, indisponente e “scandaloso” commento del cronista di turno, supportato dal solito saccente tecnico disoccupato. Su quest’ultimo punto, meglio seguire l’incontro con audio “muto”. Gioisco per la vittoria, ma spero che vengano destinate maggior risorse per migliorare organico. 🖤💙

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  7. Sportitalia è SKY 2 la vendetta . Mi spiace non aver sentito i commenti , perchè vedo sempre con audio spento .

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  8. Non ho visto la partita della Primavera ed anche a me sembra che la rosa sia carente in qualità ; su Madonna non so valutare..certo che se riteniamo la squadra non eccelsa,il fatto che sia potenzialmente prima in classifica,come vogliamo interpretarlo ?

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    1. Campionato con molto equilibrio. Al momento siamo in testa (e mi fa piacere) ma con 4 sconfitte e 7 pareggi in 23 partite. Se hai seguito la squadra, però, non puoi non condividere una carenza tecnica. In ogni caso, io non sono nessuno per giudicare Madonna, ma avrei sperato di cogliere qualche miglioramento se non come gioco, come crescite individuali, che riscontrerei solo per i 3 del 2003 che, attualmente, giocano. Da tifoso, però’, mi auguro il meglio e vorrei essere smentito. Mi piace scambiare qualche parere sereno ed onesto in un blog che seguo da tanto , anche se intervento raramente.🖤💙

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  9. Cuadrado una vergogna….onestamente però ha fatto quello che voleva…perdere contro una squadra in teoria piu forte ci sta ma non con 30 minuti in superiorità numerica, avvilente….
    La cosa certa, oltre ai meriti di conte, è che questo campionato è contata l’assenza mentale dei vinovesi. Direi per fortuna.

    Il secondo rigore è un furto clamoroso, sono curioso di sentire il mister

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    1. Persino Del Piero ha detto che il rigore su cuadrado non esiste.
      Calvarese sarà stato chiuso in sgabuzzino….partita disastrosa

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  10. Senza voler rompere il mio proposito ,ma voglio aggiungere una considerazione….ricordio i “pistolotti” di condanna di moltissimi opinionisti e giornalisti vari per la simulazione di Sanchez (se non sbaglio in Sampdoria -Inter). Intendiamoci ,un pò di furbizia è necessaria,ma quando questa diventa eccessiva e si ripete in maniera fastidiosa..ma, quando questo comportamento diventa una caratteristica costante di un giocatore,pur bravo, allora è da condannare e sanzionare. Penso che Cuadrado sia un maestrro in questo campo ed in questi anni non ho mai sentito una pariola di condanna per questo suo comportamento antisportivo ed anche gli arbitri, sembra che non siano al corrente di queste sue “abitudini”.

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  11. io invece sono tremendamente in****to, contro quella squadra io non voglio perdere neanche il testa o croce iniziale. L’arbitro ne ha combinate di tutti i colori, ma, io voglio innanzitutto che la mia squadra dia il massimo in campo e, a mio giudizio, soprattutto nel primo tempo questo non e’ successo. Continuo a pensare che ormai da troppi anni nessuno all’Inter si ricordi piu’ del 1998 e del 2002. Io le prese per i fondelli dei tifosi di quella squadra ( e dei loro amici …) me le ricordo ancora oggi troppo bene per accettare di affronate cosi’ questa partita. Scusatemi, fra qualche giorno me la faccio passare e, forse,saro’ piu’ lucido nell’analisi della partita .

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  12. Inviato il post. della Primavera parlerò in un post successivo, fra uno o due giorni, visto che questa volta abbiamo una settimana intera senza calcio…nerazzurro

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  13. CI SONO ANCHE JUVENTINI ONESTI: Marocchi attacca Cuadrado e Chiellini: “Inarbitrabili. Se si potesse, rigiocherei Juve-Inter”

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