Ciao, Gigi, vorremmo tanto farti un grande regalo, alzarla di nuovo con te, la TUA coppa

Dopo una vittoria così che mancava da almeno 10 anni sia per ampiezza del risultato (in una competizione europea) sia perché apre le porte a una partita finalmente decisiva (ricordate quante volte “le ultime 10 partite saranno altrettante finali”, poi se andava di lusso arrivavamo quarti…) si dovrebbero accantonare le polemiche, le preferenze estetiche, di modulo, di caratteristiche dei giocatori.

Si deve solo essere felici, ringraziare proprietà, dirigenti del settore tecnico, allenatore e preparatori e TUTTI i giocatori.

Non abbiamo vinto nulla e non si sa se vinceremo: ma finalmente giochiamo per qualcosa di veramente importante.

Una vittoria darebbe nuovo lustro al nostro blasone nel mondo, avrebbe dei vantaggi finanziari eccezionali, ci permetterebbe di partecipare alla prossima CL partendo dalla prima fascia nei gironi, sarebbe uno stimolo potente a continuare con questo progetto e a nuovi investimenti, indurrebbe altri campioni, nel caso di più opzioni, a scegliere l’Inter che potrebbe offrire prospettive sempre più interessanti.

Essere arrivati a questo non basta: tutti, società, giocatori e tifosi vogliamo fortemente il successo finale.

Purtroppo lo vogliono anche i nostri avversari e, come cercherò di dimostrare, proprio la gara contro gli ucraini ha dimostrato che sottovalutare la forza dell’avversario può essere esiziale, anche se teoricamente tu hai più chance (e sinceramente non so se sarà il caso della prossima partita).

Contro lo Shakhtar eravamo più forti, ma non abbiamo vinto perché eravamo più forti.

Spesso questo non basta e in una eliminazione a partita unica, abbiamo visto decine di episodi di segno contrario.

L’ultima dimostrazione, a parer mio, naturalmente, è data dalla sconfitta del City contro il Lione che ha una rosa nettamente inferiore.

Ma i francesi hanno giocato da squadra, hanno sofferto, si sono sacrificati tutti nell’aiutarsi reciprocamente, nel raddoppiare, chiudere i varchi e ripartire.

Gli inglesi hanno giocato un calcio presuntuoso ed arrogante, offensivo ma reso poco efficace dalla coralità dell’avversario.

Certo, ci sono stati episodi fortuiti che hanno determinato il risultato.

Ma la condotta di gara (non parlo di difensivismo, ma di umiltà e spirito di sacrificio) dei francesi li ha messi nelle condizioni di sfruttare le occasioni favorevoli e anche casuali che potevano eventualmente presentarsi.

Non parlo di difensivismo o mentalità offensiva, perché in linea di massima tutti vorrebbero attaccare, tenere la palla per quasi tutta la partita nella metà campo avversaria.

Ma, come diceva un mio indimenticato Maestro, purtroppo la palla è una sola e può attaccare chi ne è in possesso.

Per di più al primo contropiede gli inglesi hanno subito gol e dovevano necessariamente cercare di rimontare anche rischiando di scoprirsi troppo.

In verità sempre secondo la mia soggettiva visione del calcio di oggi, l’espressione attaccare con molti uomini ha poco senso, perché le squadre giocano ormai tutte in 30 metri di terreno e a quel punto, tutti possono diventare attaccanti.

Ma tutti devono anche improvvisarsi difensori per ritardare o impedire le ripartenze avversarie.

Le nostre due punte hanno segnato in stagione circa 50 gol. Ma la squadra ne ha segnati 111 – nuovo record nostro da quando esistono campionato a girone unico più coppe – e non a caso il numero di nostri realizzatori (19) è molto elevato.

La vera differenza (che secondo me dipende dalla qualità e DALLE qualità degli uomini) sta nel fatto di provare ad aggredire alti o difendersi bassi anche per stanare l’avversario e indurlo ad attaccare in spazi stretti, lasciando invece ampie praterie alle spalle dei difensori avversari.

Se non altro per il fatto di essere… un fifone (quando si parla di Inter) io preferisco che i nostri difendano alti, quando possono, ma nell’arco di una partita cambiano le situazioni di risultato, le situazioni tattiche, psicologiche, di condizione fisica e la squadra forte è quella che sa giocare in tutti i modi.

L’Inter di Conte è scuramente una squadra che quando sta bene, quando la condizione (e gli avversari…) glielo permettono, quando non ha in campo uomini che ti lasciano in inferiorità numerica, preferisce il pressing alto, la riconquista della palla nella metà campo avversaria o comunque il rallentare o sporcare l’azione degli altri sin dall’inizio della stessa.

Quando deve ripartire preferisce l’azione manovrata dal basso (quanti inquietanti episodi di possibile… dissenteria mi provocano in ogni partita le impostazioni rischiose, con i piedi, di Handa…), l’uno due rapido, la verticalizzazione manovrata.

Ma sa anche giocare con l’appoggio lungo, in prevalenza su Lukaku, con l’altra punta che si offre per ricevere lo scarico e uno o più dei centrocampisti che si propongono in profondità.

Ci sono tuttavia momenti della partita in cui la squadra fatica a uscire (pressare alti è faticoso e prosciuga energie fisiche e nervose), la pressione degli avversari che stanno producendo il massimo sforzo è intensa, giocare la palla in disimpegno diventa difficile e rischioso.

Ci sono momenti in cui si perde palla per stanchezza o poca lucidità (in qualche caso anche per limiti tecnici a gestirla sotto pressione): è in questi momenti che si può perdere (o non vincere) una partita nella quale tu sei indiscutibilmente più forte.

Soprattutto se nel momento ‘positivo’ non sei riuscito a capitalizzare adeguatamente in termini di gol all’attivo.

In questi momenti la ‘salvezza’ consiste nell’avere grandi difensori, dal punto di vista individuale, un’organizzazione efficace di coperture e chiusure e la forza per realizzarle nei tempi necessari.

Ma l’aspetto fondamentale per me è essere e giocare da squadra, stretti, compatti, ognuno disponibile ad aiutare gli altri.

Più avanti o arretrando un po’ il baricentro dipende, dicevo, dalla situazione e da tante cose.

In certi casi la soluzione può essere la giocata vincente del singolo che spezza o allenta la pressione.

Ma questa giocata deve essere vincente, non basta che sia bella.

In PSG – Atalanta secondo me i bergamaschi hanno giocato meglio, più da squadra e stavano portando a casa il risultato.

Poi due giocate stratosferiche di Mbappé e Neymar in due minuti hanno condannato gli orobici.

I due campioni si erano prodotti anche prima in giocate esteticamente pregevoli, ma non altrettanto efficaci

Che cosa è cambiato per noi, nelle ultime cinque sei partite rispetto, per esempio alle gare, pur recenti, contro Sassuolo e Bologna?

Forse la condizione fisica, sicuramente la possibilità di mettere in campo l’undici che al momento dà al mister le migliori garanzie, insieme alla possibilità di disporre di alternative valide da inserire nel finale.

Ma sicuramente anche e soprattutto la determinazione feroce, la consapevolezza di giocare partite decisive, nelle quali se sottovaluti l’avversario, se lo affronti con sufficienza se non ti spendi al 100% perdi.

Non c’è partita, che io ricordi, nella quale l’Inter per alcuni periodi non abbia subito la pressione dell’avversario.

Il fatto è che se sei in condizioni, hai in campo gli uomini giusti e non pecchi di superficialità reggi e, come è successo con lo Shakthar, spesso la chiudi.

Non parlo di partite come quelle di Barcellona o di Dortmund nelle quali dopo aver giocato una grande ora, devi subire la superiore forza e tecnica dell’avversario (anche se a Dortmund il gol che ci ha condannati nasce da una leggerezza: rimessa laterale a nostro favore e palla passata all’avversario)

Tuttavia una situazione balza agli occhi: in campionato in 32 partite (comprese Roma, Lazio, juve, Milan) abbiamo subito 0,7 gol a partita.

Nelle 6 partite contro Parma Sassuolo e Bologna abbiamo subito 2 gol a partita, quasi il triplo, e perso punti preziosi.

Da un lato non si può pretendere che per tutti i 90 e passa e per 50 partite almeno si mantenga lo stesso livello di concentrazione, dall’altro se sei una squadra con ottime potenzialità quando ci riesci trovi pochi avversari che riescono a superarti (juve e Barcellona, che probabilmente ci sono superiori, la Lazio che è sul nostro livello, mentre l’eliminazione dalla coppa col Napoli è dovuta ancor una volta a superficialità, perché in casa loro in vantaggio di un gol e in una situazione di gestione della partita non si può prendere un gol in contropiede su calcio d’angolo per noi).

Di per sé, questa almeno è la mia tesi, l’essere più forti di un avversario ti garantisce di norma che gli arriverai davanti in campionato, ma non ti garantisce di vincere lo scontro diretto.

E la partita con lo Shakhtar, forse la nostra migliore stagionale, lo dimostra chiaramente.

Abbiamo giocato da squadra, siamo stati superiori tecnicamente a atleticamente, anche come mentalità e determinazione, abbiamo giocato bene e vinto 5-0 .

Una passeggiata?

Niente affatto.

Riassumo la situazione dopo più di un’ora di gioco:

  • Al 18’ il nostro gol,
  • Al 25’ occasione per D’Ambro che tira sull’esterno, ma era in fuori gioco,
  • Al 33’ tiro di Barella da posizione defilata, forte ma il portiere non ha difficoltà a intercettare,
  • Al 42’ Marco Alonso si libera al limite ma calcia fuori di poco,
  • Al 50’ Lukaku va al tiro, ma l’avversario gli copre la luce della porta e il tiro a giro non può che uscire, sia pure di poco,
  • Al 62’ Moraes colpisce indisturbato di testa a 3 metri dalla porta, ma in pratica appoggia la palla su Handa,

Fino a quel momento, nella nostra miglior prestazione stagionale o quasi, con tutti che si esprimevano al loro top, a livello di occasioni c’è stata una grande penuria e un sostanziale equilibrio.

Al 63’, su calcio piazzato, D’Ambro raddoppia e poi la partita cambia radicalmente.

Negli spazi ampi, con gli avversari squilibrati in un patetico tentativo di rincorrere il risultato, la superiore classe dei nostri singoli (in particolare le due punte, sicuramente tra le migliori al mondo in questo momento), fa la differenza e ci lascia l’impressione (in parte anche vera) di una gara dominata dal principio alla fine.

Comunque è un fatto che in una semifinale europea, giocando contro una squadra forte, ma sicuramente non fra le top 10 in Europa, disputando una gara al meglio sia a livello di gruppo sia in relazione alle singole prove, per oltre un’ora, nonostante il precoce vantaggio raggiunto la partita è risultata aperta.

Della prova di gruppo abbiamo già detto, che le prestazioni individuali siano state tutte al top o quasi mi sembra indiscutibile.

Pensiamo a Handa, che non ha fatto vere parate ma è stato sicuro nelle uscite alte e ha dato il via a quasi tutte le manovre, a Godin che dimostra la differenza fra un allenatore e un tifoso (in quanti l’avevano già giubilato, come Handa, del resto?).

Tra parentesi adesso il reietto è Skrinar, quello stesso giocatore che qualche mese fa se l’avessero ceduto ci avrebbe indotto all’insurrezione.

Impeccabile de Vrij sia in sa difensiva, sia nelle uscite vigorose ad anticipare.

Bastoni ha sbagliato qualche appoggio e qualche apertura di gioco per eccesso di spavalderia, ma ha mostrato piedi e personalità ed è migliorato in fase difensiva.

Sulla grande occasione degli ucraini che poteva cambiare la partita, de Vrij e Bastoni secondo me si dividono le responsabilità.

Ma un tris di centrali che lascia letteralmente agli avversari una sola palla gol oltre a un tiro da fuori, pur dovendo affrontare non due punte, da chiudere fra tre uomini, ma una punta centrale e due esterne, che tendevano ad ‘aprirli’ e a creare spazio per far entrare il quarto attaccante, anche attraverso le buone doti di palleggio, ha sicuramente fatto per intero il suo dovere.

Aiutati in questo dai 5 centrocampisti, che oltre a spingere (D’Ambro più di Young, questa volta, per motivi contingenti) in fase di non possesso determinavano uno schieramento 5+3 (con aiuto degli altri due, specialmente Lautaro).

I due campioni davanti sono campioni e chi li ha se li gode, su questo non si discute, ma secondo me la partita del blocco difesa – centrocampo ha consentito alle due punte di essere determinati.

Non ho mai visto l’uomo libero al tiro dal limite, come successo spesso in passato per mancate (o intempestive) chiusure dei 5 centrocampisti e non ho mai visto uno dei loro palleggiatori libero di offrire l’imbucata decisiva dai limiti della nostra area.

Brozo ha giocato con intelligenza tattica e Gaglia, altro reietto, ha fornito un contributo determinate, restando quasi sempre in zona a proteggere Young, perché su quella fascia attaccavano in due e il terzino Dodò che raddoppiava era particolarmente veloce e insidioso

Sottolineare le prestazioni di D’Ambro (altro reietto) e Barella mi sembra superfluo.

Il napoletano ha confermato di essere fortissimo se gli si chiede di fare quello che sa fare. Meno abile se gli si chiede di essere Mané, Salah, o anche solo Cancelo in fase di appoggio.

Barella continua a crescere, è già una realtà importante a livello europeo, ma ha sicuramente (e questo è un bene) margini di miglioramento notevoli, un po’ in tutte le fasi di gioco.

Young, che in modo netto è più bravo a spingere e a rifinire, si è adattato alla situazione. È rimasto giudiziosamente bloccato e ha dato un contributo importante.

Davanti un Lautaro strepitoso, oggi ancor più di Lukaku, ma soprattutto una coppia che ha chiaramente dimostrato quale delitto di leso calcio sarebbe separarli.

Gli amici ormai sanno che in un sistema di gioco in movimento, i moduli, per conto mio sono relativamente importanti.

Decisiva è invece la puntualità e la precisione dei movimenti coordinati che sono diversi, ad esempio, se applichi un teorico 433 o se lavori con un iniziale 352 o addirittura con il 3412.

Questa mia idea ha indotto molti a pensare che io non consideri importante la tattica. Dipende da cosa si intende

Se io considero pericolosi gli esterni avversari e tengo bloccati dei giocatori in fascia per arginarli, questa per me è una disposizione tattica intelligente, a prescindere dal modulo.

Così come lo è l’idea, quando è il caso, di mettere un uomo, quasi in marcatura, a bloccare il giocatore che eventualmente fosse la fonte del loro gioco, o ad aggredire un difensore che fosse palesemente a disagio nel gestire il pallone.

Abbiamo visto che gli ucraini hanno scelto di non aggredire i nostri difensori in uscita: anche questa è una scelta tattica, non so se efficace in quel caso (sembrerebbe di si, perché quando si sono alzati per provare a pareggiare hanno preso altri 4 gol, ma non è detto, perché un conto è aggredire all’inizio e un conto dopo un’ora di gioco, in svantaggio e con gli equilibri saltati proprio perché il tempo per recuperare è poco).

Insomma, se persino una partita finita 5-0 è stata vinta non perché “siamo l’Inter” e non possiamo temere una squadra ucraina che non ha il nostro curriculum e la nostra ‘qualità’ ma perché abbiamo fatto tutto al meglio, in fase di preparazione teorica e di esecuzione pratica, significa che per alzare la coppa tanto desiderata servirà un’altra prova perfetta, anzi, dovremo fare ancor meglio, perché gli avversari hanno giocatori molto forti, alcuni con un desiderio di rivalsa, altri che sono già riusciti a farci male in passato, ma soprattutto hanno un impianto di uomini e di gioco più collaudato e un’esperienza fondamentale nel giocare questo tipo di partita.

A Dortmund in CL, nelle due partite con la juve in campionato, nella semifinale col Napoli in Coppa Italia abbiamo fallito le partite della stagione.

E’ ora di dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che abbiamo fatto il salto definitivo.

E anche Gigi, lassù sarà felice di rivivere i momenti di Parigi.

Luciano Da Vite

Foto: Gigi Simoni (1939 – 2020) posa con la Coppa UEFA 1997/1998 vinta nella finale di Parigi contro la Lazio. Nelle giornate della vigilia della finale di Europa League contro il Siviglia e pochi mesi dopo la sua morte, il pensiero di tutti noi tifosi nerazzurri va al mister, un grande allenatore e soprattutto un grandissimo uomo. Ciao Gigi, speriamo di poter regalare anche a te questa gioia.

43 pensieri riguardo “Ciao, Gigi, vorremmo tanto farti un grande regalo, alzarla di nuovo con te, la TUA coppa

  1. Bellissimo post Luciano. Intanto il ricordo che va a Gigi Simoni, una persona meravigliosa… Sarebbe bello vincere anche per lui questa coppa… POi una analisi perfetta della gara ma non solo, di tutto quello che è stato il nostro cammino nel corso di questa stagione. Condivido tutto, è stata un’annata importante… adesso dobbiamo vincere la finale. Ovviamente se non dovesse succedere non condannerò nessuno, ma voglio vincere, lo vogliamo tutti, è giusto che sia così, quando arrivi in finale, devi vincere (in verità “devi vincere” sempre in un certo senso, ma tanto più in una finale…). Adesso vediamo che cosa combinano i nostri ragazzi…

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  2. bravi ragazzi e bravo mister. Non si poteva fare di più. Due rigori e circa 8 ammonizioni (con 1 esp.) dicono che sul piano della grinta abbiamo dato tutto. La società dve puntare su giocatori più qualitativi se vuole competere in Europa

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  3. Imbarazzante la gestione di Madonna a mio modo di vedere. Non toglie nessuno dei tanti ammoniti alla fine del primo tempo e puntualmente becchiamo l’espulsione. Inoltre dimostra poco coraggio facendo entrare con troppo ritardo i pericolosi oristanio e casadei. Abbiamo giocato in 10 ancora prima dell’espulsione grazie al nullo contributo degli attaccanti. L’inerzia della partita l’ha cambiata lui imo.

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    1. Verissimo dell’inconsistenza delle punte, ma se poi andiamo a vedere l’1 a 0 è su una dormita di Oristanio, tanto pregevole quando ha la palla, quanto un po’ “molle” quando bisogna difendere.
      La seconda ammonizione è purtroppo sciocca (a metà campo e molto evidente)

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  4. X me ottima prestazione loro tecnicamente molto superiori ma abbiamo retto bene deluso dalle punte che anche con il rennes hanno dimostrato troppo poco

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  5. Non si può giocare contro il real senza punte efficaci, anzi con punte in pratica quasi nulle. Madonna bravissimo per conto mio. Senza Ori e Casadei abbiamo retto alla pari per un’ora, pur non avendo le punte. I due sono talentuosi ma per motvi diversi al momento possono costituire solo l’arma decisiva nell’ultima mezz’ora. Prima bisogna avere una squadra quadrata che regga l’urto, almeno sul piano della grinta, della forza e della lotta.
    Io sono contento perché il risultato ci penalizza, ma abbiamo tenuto il campo a lungo meglio di quanto pensassi.
    invece sono preoccupatissimo in chiave prossima stagione. Se non arrivano ALMENO due punte stroardinarie sarà una stagione in sordina. E pensare che una l’avevamo già in casa e ce la siamo fatti soffiare

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    1. Due parole su Agoume. Il ragazzo ha piedi davvero pregevoli, fisico importante e visione di gioco.
      Sembra però mancare di intensità e a volte essere un po’ “svagato”, poco concentrato e cattivo.
      Inoltre manca di rapidità.
      Cosa ne pensi tu Luciano? Pur avendo fatto una buona prova, non l’ho visto “fuori categoria” come pensavo apparisse.

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  6. Non saprei. Penso che abbia fisico, tecnica e visione di gioco. Non ha (ancora?) forza, agonismo ‘esasperato’ e intensità. Penso anche che ha solo 18 anni e può migliorare molto. Al momento per me non è pronto per la rosa dell’Inter attuale. Forse per la rosa di una squadra medi bassa di serie A. Il fatto che se non sbaglio ultimamente sia entrato una volta e poi…basta, in una situazione di grave crisi quantitativa di centrocampisti dica abbastanza chiaramente come lo vede Conte, il quale ha trattenuto oltre a Seba, Mula e Pirola che hanno davanti a loro titolari e alternative nei rispettivi ruoli e che non hanno mai visto e non vedranno mai il campo. Questo qualcosa significa.
    Ma stiamo parlando di diciottenni e quindi tutto è in divenire

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  7. Ah, dimenticavo: almeno in categoria si prende troppi rischi, è troppo sicuro dei suoi mezzi. Questo è un bene (personalità) ma anche un elemento di preoccupazione, sia pure contingente

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  8. Spezia in A. Il prossimo anno ci troveremo di fronte il Colo !! Non riesco a digerire la “ leggerezza” di averlo perso a zero. Direttore Generale, Direttore Sportivo e … Vice Direttore Sportivo… dove eravate?

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    1. Io forse mi sono perso dei commenti, però non riesco ancora a capire perché Colo e Gnonto siano “stati lasciati” (metto le virgolette perché non è detto non si sia fatto di tutto per tenerli) andare così.

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  9. Su Gnonto le cose sono abbastanza chiare: era legato da un vincolo valido solo per l’Itaia, prima che gli fcessero il cotnro da professionista glielo hanno fatto quelli dello Zurigoche lo hanno convinto, sembra, anche offendo un buon lavoro ai genitori e comunque una prospettiva di andare subito in prima squadra, otre che soldi per lui.
    Se le cose sono andate così, resterebbe la leggerezza di non avergli proposto prima del tempo un contratto da pro che avrebbe avuto effetti anche su offerte estere.
    Sul Colo la situazione è molto più incerta. Sono amico del padre e posso assicurare che si tratta di persone, oltre che benestanti, serissime e soprattutto profondamente interiste, come il Colo, che tra l’altro è elemto di starodinaria riservatezza. Come dicevo mi sono arrivate all’orecchio spiegazioi diverse e contrastanti, am nessuna mi convince

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  10. Incredibile la quanto tà di errori di battitura che sono riuscuto a colelzionare in un solo breve itrvento. Ho urgente bisogno di una visita oculistica, ma da uno bravo

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  11. Gara durissima bravi a rimanere in partita grande difficoltà a servire le punte mentre loro ogni punizione a fraseggio al limite a me fanno venire il cardiopalma andiamo

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  12. Bravi ragazzi. Siviglia di altra categoria, il palleggio ha avuto la meglio sulla fisicità. Banega ha avuto la sua rivincita rispetto all’inferiore, sotto tutti i punti di vista, brozovic.
    Con giocatori di qualità superiore ce la saremmo potuta giocare meglio, prima o poi un banega, un navas, un munirsi, un vazquez devono pure arrivare…senza giocatori bravi nell’uno contro uno in Europa non si gioca.
    Dispiace per lukaku, già insultato per dortmund…dopo stasera dimenticheranno le cose buone che ha fatto….

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  13. Con un gobbo in panchina non si poteva che perderla la finale…

    La partita la ha persa quando ha ritardato i cambi: la partita ristagnava, perché adeguarsi anziché provare a vincerla?
    Qualcuno gli insegni a gestirli meglio, non si può perdere un trofeo così. Si veda Candreva a 2 minuti dalla fine.

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    1. Hai ragione…però dal punto di vista tecnico chi avevi che faceva la differenza? Il Siviglia, con tutta la panchina era di un altro livello, secondo me in tutti i ruoli. E comunque, se avevamo il loro tabellone non arrivavamo in finale. Sorteggio estremamente benevolo….l’arbitro invece a senso unico per loro quasi

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  14. Il calcio è crudele. Gli episodi possono decidere partite, stagioni e giudizi.
    È stata una partita estremamente equilibrata in cui la differenza l’hanno fatta i dettagli.
    Questa volta non ci è andata bene. Un vero peccato per tutto ciò che avrebbe portato in termini economici e di possibilità anche nei gironi Champions.
    Siamo arrivati in finale, abbiamo perso.
    Ci proveremo di nuovo in Italia ed in Europa.

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  15. Concordo buona prestazione e ottimo percorso in coppa lieto per banega in un contesto a lui ideale dimostra di essere un grande ogni punizione un pericolo su brozo mi domando se togli lui a chi fai gestire il gioco secondo me ha fatto un ottima partita il nostro problema è stata la circolazione di palla in spazi stretti molto difficoltose e le punte ne hanno profondamente risentito

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  16. Verissimo ma temo x ql poco che ho capito che le richieste di conte siano difficilmente accontentabili partire da zero e oggettivamente dura ma abbiamo trovato un attacco stratosferico un ottima difesa un hakimi in più se mi trovo a riflettere 3 reietti dall Italia banega ocampos suo nessun nome di spicco eppure come giocano temo che la garra l agonismo etc in Italia possono bastare fuori senza la qualità la vedo molto complicata se se ne andasse conte sarei dispiaciuto ma se arrivasse allegri che punta più sulla qualità potrei farmela passare

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    1. Io non sono sicuro che i due attaccanti con altro allenatore, e quindi altro modulo, continuino con questi numeri. Utilizzeremo 352, 442, 4312?

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  17. Spero che Lukaku continuerà a garantire alti livelli di condizione e prestazione anche senza un allenatore che l’ha stimolato e coccolato tantissimo.
    Spero che Bastoni continui a migliorare dando garanzie anche in una difesa a quattro.
    Poi magari rimane e sto facendo il “funerale” senza il morto, eh… ma se non ci sono i presupposti meglio chiudere il rapporto oggi piuttosto che tra qualche mese o comunque al termine di una stagione buttata.

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  18. Gaber mi hai anticipato….lukaku senza conte ,se non chiede la cessione, ritorna quello di Manchester e anche giocatori come bastoni e gli esterni o lautaro torneranno quelli dell’era spalletti.
    Il mister se ne va mi sembra ormai lapalissiano, chiaramente non può dire quello che pensa veramente dei proprietari ovviamente…ai quali tornare nell’anonimato non importa veramente….senza il mister, la prossima transizione a partire da zero ci porterà a una stagione come quella passata dal Napoli….ma se la proprietà, che non ha intenzione di essere competitiva almeno in campionato investendo per il mister, cerca di ottenere una lezione di vita, la squadra, per quanto ha dato, non lo merita.

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  19. Conte se ne va e ripartire da capo sarà un problema enorme. Ma nonostante quello che sperano gli juventini (non è un’offesa, essere juventini è un diritto di chi si sente tale) Conte non ce l’ha con la proprietà che anzi ha riempito di elogi e complimenti, conscio del fatto che oggi proprio la propretà, questa proprietà è l’unico pericolo serio, in Italia, per la juve.
    Per mezzi finanziari e capacità di progetto.
    Questa proprietà in pochisismo ha portato la squadra als econdo posto in campionato, a un punto dalla juve, alle semifinali di CI perse con la squadra che poi l’ha vinta, psemifinale persa perché sullo 0-1 per noi, in una partita che stavamo dominando prendiamo gol in contropiede su angolo per noi e assist del portiere a Insigne.
    Proprietà che dalle cenreri ha costruito una squadra capace di arrivare in una finale europea dieci anni dopo e di perderla per un autogol incredibile del giocatore di maggior rendimento.
    Conte non si è sentito appoggiato ma chiunque alleni l’Inter non si sente e non si setirà mai appoggiato. Non c’è bisogno di citare il trap. basta riandare a tutto quello che hanno fatto a Mou.
    Arrverà Allegri e Allegri viene già massacrato, per non perdere….l’allenamento.
    L’Inter ha il torto agli occhi del calcio italiano di essere l’unica reale rivale della juve (se si eccettua il periodo in cui la corruzione berlusconina rivaleggiava ma anche si spartiva il potere con quella degli ovini.
    I tifosi juventini sono il maggior nunero e giornali e media sdevono diventare servi per vedere qualcosa, perché il tifo medio juventino è il più bieco d’Italia e vuole che si scarichi m….a sulel rivali. Gli operatori dei media sanno che è in gioco il loro stipendio e sanno cosa fare per difenderlo e prendere qualche incentivo. Alcuni additttura sono totalmente incapaci ma vengono scelti solo per il loro fanatismo filojuventino: così sei sicuro che nont radiranno mai.
    Su una cosa Sergio ha ragione . Si riparte da capo con prospettive preoccupanti. perchè sul piano del carisma Allegri non è Conte.
    Al mister va il mio ringraziamento totale per come ha gestito questa sfortunata (per lui, un po’ meno per noi se confrontata con il passato), con un solo appunto: sapeva che sarebbe stato un roccia sperduta in mezzo alle tempeste dell’oceano. Doveva preidsporsi a essere così forte da non farsi sgretolare

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  20. Sergio ormai è una simpatica istituzione, ma interventi come quello di Geeouw a me personalmente fanno perdere la voglia, non di scrivere, ma di occuparmi di calcio.
    Abbiamo avuto problemi tattici determinati dal fatto che loro in fase di possesso riuscivano a creare dei tridenti, sia a destra che a sinistra, che aprivano enormemente il campo, grazie alla presenza di esterni con dribbling scatto e fantasia.
    In queste condizioni devi essere al top della condizione per scalare senza alcun ritardo e nel contempo riprendere la posizione dei mediani in fase di possesso per sfruttare il vantaggio della maggior densità in mezzo.
    Ancora una volta decidono l’intensità la temepstività e la congruenza dei movimenti.
    Il nostro problema, per esempio è che risulta difficle trovare esterni che facciano tutta la fascia e nel contempo abbiano doti da attaccante vero. Ce l’ha un po’ Young, ma se lo costringi a stare dietro e difendere diventa inutile. Poi ha 35 anni e certi ruoli ti prosciugano molto.
    A livello di impressione, così, quando loro attaccavano davano l’impressione di una maggior pericolosità. ma noi secondo me nonostante i limiti complessivi contingenti siamo stati superiori in pericolosità.
    Dopo vi riepilogo, quando avrò tempo il numero di occasioi da gol e la natura delle stesse. Anticipo che oltre ai gol noi abbiamo messo almeno 3 volte l’uomo solo davanti al portiere e loro mai e che il loro gol decisivo è nato da un tiro sbilenco,sarebbe finito a lato e comunque del tutto inoffensivo, deviato sciaguratamente nella nostra porta da un intervento goffo del nostro miglior giocatore.
    Se ci aggiugiamo che loro hano avuto un giorno di riposo in più (e dopo 50 partite, con le ultime ravvicinate, conta molto, per la brillantezza considerata anche la carenza di sostituti all’altezza) e che infatti alcuni nostri uomini (segnatamente Brozo) non sono stati forse per usura all’altezza delle loro migliori prestazioni, si spiega il risultato. Tenendo presente che lautaro ha fatto poco e nulla mentre il loro centravanti ha segnato due gol toccando due palle. Eppure, la domanda è questa: fareste un campio alla pari tra i due?
    Lo stesso Barella dopo un avvio interessantissimo è calato. Gaglia ha combattuto come un leone, ma sappiamo che lui può dare questo e poco più. ma non abbiamo in organico, attualmente, due.mediani-mezzeali per sostituire Barella- Gaglia.
    Sul confronto Banega Brozo, dico questo: dipende dalla giornata, ovviamente, e da chi hanno attorno, ma ho il sospetto che il pur ottimo Brozo abbia terminato il suo percorso all’Inter. In quel ruolo serve forse uno meno umorale, uno che ti garantisca un rendimento standard possibilmete elevato.
    Oggi le lodi per Banega si sprecano. Io penso che come sempre molto dipenda dalla prestazione del suo avversario diretto, ma ho sentito apprezzamenti spropositati. per esempio su un corner battuto corto e successivi 10-15 passaggi di giocatori del Siviglia, prima del gol, l’ ho sentito elogiare per come ha battuto il conrer. Cioè con un apssaggio laterale a due metri. Batte bene, comunque i calci piazzati, questo è indiscutibile, ma li batteva bene anche Corso. Banega per me resta un ottimo giocatore che funziona nella squadra giusta, non un giocatore che fa diventare giusta una squadra con dei limiti

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  21. Le parole di Luciano sono molto condivisibili ma dissento su un aspetto: non è che se gli altri proprietari continuavano a essere omertosi sul potere politico ovino vuol dire che fanno bene anche i cinesi a mantenere lo status quo. Ki sembra un noto meccanismo di disimpegno morale….anche se il retaggio storico italiano, che avrebbe da imparare dal coraggio e dall’impegno del popolo francese ad esempio, è fatto di omertà, opportunismo, connivenza, clientelismo e infinite svariate forme di corruzione.
    La proprietà avrà anche immesso liquidità ma un allenatore di grande carisma e che fa il bene della squadra, pretende giustamente una minima forma di tutela….invece nei momenti cruciali i cinesi lo hanno lasciato in balia dell’onda schifosa

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  22. Concordo in toto con Luciano sul valore della nostra attuale proprietà mi sono molto piaciute le parole di Zhang nel post partita io dico che ad oggi abbiamo preso hakimi sulla carta colpo mondiale a zero Sanchez barella sta crescendo un sensi che abbiamo avuto x 10 partite eriksenn tutto da scoprire lukaku che conte ha avuto lo straordinario merito di volerlo a tutti i costi ma qnd di prepotenza salta l uomo credo lo possa fare eventualmente con allegri ricordo che il buon allegri porto in finale una squadra che in sostanza conte aveva bocciato

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  23. Secondo eravamo troppo nervosi, abbiamo sentito esageratamente la partita. Troppe proteste, discussioni, segni di sconforto. Non mi sono piaciuti per niente i subentrati

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  24. Il mio gradimento, considerando i due allenatori in alternativa: Conte 99% Allegri 1%.
    Detto questo non credo che allegri impedirebbe a Lukaku di andarsene di prepotenza e non lo utilizzerebbe come centravanti boa

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  25. In questo momento conta poco quello che dico. ma negli ultimi 2 anni abbiamo ceduto Zaniolo Pinamonti e Zinho, abbiamo perso Gnonto e Colombini e da quando ha avuto problemi di contratto è stato distrutto Vergani. Bisogna capire cosa (chi) è cambiato in questi due anni. E non è Marotta

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  26. “VERSIONE DELLA DIRIGENZA – Dall’altro lato, però, c’è da sentire la versione della dirigenza che non si riconosce in questa ricostruzione e che pensa che il nodo sia il mercato, con Conte che vorrebbe si replicasse quanto fatto un anno fa. “Cosa che il club non è in grado di garantire: la crisi post Covid si fa sentire, a meno che non arrivino soldi da una cessione importante non è giusto immaginare altri investimenti in stile Hakimi. Non è pensabile, dunque, che Conte riesca ad abbracciare il tanto desiderato Kanté, più facile avvicinarsi a Tonali, investimento di lunga durata”, chiosa la Rosea.”

    Investimenti? Ma se è stato pagato con la cessione di icardi….nessun investimento ma autofinanziamento…
    Se è vero che tonali, giocatore che non apporta nulla (sulle potenzialità future saranno bravi gli addetti…), rappresenta uno dei nodi del dissidio mister vs società, ha ragione da vendere l’allenatore il quale per vincere richiede giustamente un profilo alla kante. Non so quanto siano vere le voci su mihajlovic ma tutti questi fattori premettono una conclusione semplice: Conte vuole una squadra competitiva per vincere almeno il campionato, la proprietà non è della stessa idea. Invece di gettare fumo negli occhi con la vicenda Messi, bisognerebbe essere chiari sugli obiettivi che si vogliono avere. Non dico che bisogna parlare dei presunti debiti ingenti, frutto soprattutto della famosa propaganda avversaria indegna ma essere chiari si

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  27. Tonali non apporta nulla invece Rincon, quell’altro scarpone centrocampista di cui non ricordo neppure il nome, quando li prese la juve erano già aspiranti palloni d’oro.
    Con i soldi di icardi abbiamo già pagato…Hakimi, Lukaku, Eriksen, Mose Joun Sarella Sensi a alcune decine di altri. Oltre agli stipendi di Conte e Spalletti. Icardi ce l’hanno pagato 700 milioni, ma noi non lo sapevamo

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  28. be’ il rigore per il PSG c’era. Tuttavia non insisterei sul fatto che Orsato sia scarso. orsato sa quello che deve fare e lo fa sempre bene. Che poi quello che deve fare abbia sempre a che fare con il calcio è un altro discorso

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