Anno bisesto, anno funesto… Per i nostri avversari, speriamo

Sta per riprendere il campionato dopo la pausa invernale e, onestamente, pochi di noi potevano in estate sperare che riprendesse con l’Inter in prima posizione, sia pure a pari punti con ‘loro’ ma con la consapevolezza che, usando un loro linguaggio, ‘sul campo’ ne abbiamo fatti diversi in più.

Si tratta di un grande successo, indubbiamente anche per il modo in cui si è arrivati a questo risultato.

Già al termine del mercato estivo era apparso chiaro che la nostra qualità (in senso complessivo: dirigenza, allenatore, squadra) era molto migliorata, ma non era ancora a livello della juve, sia per le caratteristiche di qualche elemento considerato titolare, sia, soprattutto per la qualità e quantità delle alternative disponibili.

Avevamo dovuto rivoluzionare la squadra per farla giocare con tre centrali, senza trequartista e con due esterni meno attaccanti puri, dotati di corsa lunga e forza per poter fare tutta la fascia, anziché di spunto secco, sul breve (che per altro, anche i ‘vecchi’ non avevano, tranne forse Politano).

Avevamo rinunciato, per forza maggiore, ai tre elementi più rappresentativi (Icardi, Perisic, Nainggo).

Ci era riuscito il colpo di sostituire Icardi con un elemento di valore internazionale come Lukaku (anche se molti erano perplessi) e come spalla, dovendo giocare a due punte, avevamo promosso Lautaro, affiancandogli, come necessaria alternativa, un Sanchez da recuperare ai grandi livelli che gli competono.

Ma avevamo mancato l’acquisto che davanti ci avrebbe davvero consentito il salto di qualità (a livello di intera batteria di giocatori offensivi), cioè Dzeko.

Al suo posto, in rosa c’era Politano, buono per il 433 ma non per il modulo di Conte. E soprattutto superfluo, per le sue caratteristiche, in un reparto che già contava su Lautaro e Sanchez, non considerando Esposito, pur in rampa di lancio.

Soprattutto, sulla fascia sinistra avevamo affiancato a un Asa in teoria più che discreto, ma piuttosto usurato, un onesto professionista come Biraghi che non può venir considerato certo come un big.

Ma soprattutto in mezzo avevamo affiancato a Brozo e ai ‘vecchi’ Vecino, Gaglia e Borja, di cui conoscevamo pregi (abbastanza numerosi) e difetti (altrettanto), due giocatori giovani, che venivano da ottimi campionati nelle provinciali e che, se considerati inizialmente titolari, lasciavano dubbi in rapporto alla personalità e all’esperienza (anche internazionale) dei centrocampisti in forza alle rivali più accreditate.

Entrambi piccoletti, Sensi garantiva brio, inventiva e scatto breve, Barella, invece, forza, dinamismo, grinta e anche qualche buona giocata.

Sulla carta mancava a questo centrocampo il giocatore che spacca, che va dentro e sa concludere che la fa da trascinatore.

Un centrocampo Barella – Brozo – Sensi, sempre sulla carta poteva esprimere corsa, intensità, anche qualità, ma non potenza.

Mancavano, per dirla con Samaden, centimetri, chili ed esperienza.

I cm li avevano (li hanno) Vecino e Gaglia, ma insieme ad altri difetti che li rendono giocatori buoni ma non campioni.

L’esperienza ce l’ha Borja, insieme ai limiti di forza che ben conosciamo.

Sulla fascia destra, si poteva sperare in Lazaro, ma per molti di noi rappresentava un’incognita e dunque, a meno di un prodigioso recupero di Candreva, rimaneva un possibile vuoto che in qualche situazione avrebbe potuto colmare D’Ambro, comunque non un top nel ruolo.

Insomma, per essere uno squadrone di livello europeo mancava un’altra punta di peso, un centrocampista alla… Pogba almeno un esterno di assoluta qualità.

E qualche alternativa di valore, considerato l’infittirsi prevedibile degli impegni.

In questa situazione, sperare in qualcosa di più di un campionato di vertice era quasi impensabile e a questa condizione di partenza si sono aggiunti i traumi (in altre occasioni disastrosi) di un’eliminazione dal girone di CL, difficilissimo, dovuta ad almeno tre fattori imprevedibili e destabilizzanti: il pareggio interno con lo Slavia, la sconfitta di Barcellona dopo aver dominato e la sconfitta di Dortmund dopo essere stati sul 2-0.

Ma questo non basta ancora: si sono aggiunti una serie di eventi come la prolungata assenza di giocatori chiave concentrata negli stessi reparti e qualche arbitraggio ‘contro’ determinante nei momenti cruciali.

Ce n’è abbastanza per considerare molto positivo il cammino, almeno in campionato, con tanto di primato.

Ma a questo punto si pongono due domande fondamentali:

1. Perché questo risultato (cioè l’essere andati oltre le nostre stesse previsioni) è stato possibile?

2. Quante possibilità ci sono di continuare un percorso di questo livello, e a quali condizioni?

Va considerato il fatto che, soprattutto se prenderemo sul serio la EL, cosa di cui sono convinto, le difficoltà insite nella seconda parte della stagione saranno enormi.

In campionato per esempio tutte le partite saranno decisive e c’è da augurarsi che la situazione resti identica sino in fondo.

Mi spiego: con la situazione di classifica attuale bastano due intoppi consecutivi per passare da competitors della juve a squadra in lotta per un piazzamento da CL.

Lazio e Roma dopo un inizio stentato hanno ripreso a correre; solo l’Atalanta è più lontana, ma soprattutto potrà perdere altri punti per tentare di proseguire in CL.

A proposito, che… sfortuna il sorteggio del campionato: Atalanta e Napoli hanno regalato punti a tanti in occasione di partite vicine a quelle di CL, mentre noi le affrontiamo in un periodo in cui non si giocano le gare di Champions.

Ma proviamo a rispondere alle due domande.

Il percorso che abbiamo fatto è stato segnato da due fattori di novità soprattutto, entrambi riferibili al lavoro di Conte, con la società alle spalle: la compattezza del gruppo e la capacità di sviluppare continuativamente ritmo e intensità aggressiva.

Con Spalletti il gruppo, non per colpa esclusiva del mister, compatto proprio non era e questo, soprattutto quando non possiedi i Messi o simili fuoriclasse, pesa enormemente.

Con tutti gli allenatori precedenti subivamo ritmo e intensità degli avversari per almeno un tempo a partita, in ogni gara, e poi c’erano i prolungati periodi bui dal punto di vista delle energie fisiche e psichiche.

Fino ad ora invece questi sbalzi di rendimento fra un tempo e l’altro li abbiamo visti solo in Europa, contro squadre per altro molto forti e più esperte.

E’ presto per dire che non avremo cali importanti, ma almeno in Italia (e questa è la differenza con altri campionati condotti inizialmente da posizioni di vertice) non abbiamo mai sofferto nessuno, tanto meno la juve.

I fattori che hanno portato a questi risultati sono numerosi, riguardano il mercato più efficace del solito (Godin, Sanchez, Lukaku, Barella, Sensi, Bastoni), le correzioni al sistema di gioco (meno possesso orizzontale, più possesso orientato ad aprire le difese avversarie con i cambi di campo o a perforarle con le verticalizzazioni, sfruttando i movimenti degli attaccanti e soprattutto di Lukaku), qualche soluzione tattica.

Ma secondo me l’elemento determinante è stata la crescita atletica del gruppo, in termini di potenza, corsa intensità e resistenza.

L’impressione, dall’esterno, è che questo risultato sia stato ottenuto con un notevole inasprimento dei carichi di lavoro e pretendendo intensità e dedizione totale negli allenamenti.

Il punto debole di questo approccio, se non disponi di una rosa di assoluta qualità, sta nel logorio psico-fisico che ne consegue.

Gli infortuni che in una parte della stagione ci hanno messi in difficoltà sono forse dovuti anche a questo, perché se in difesa disponiamo di 5 ‘veri’ titolari, sulle fasce quasi sempre sono stati disponibili solo Candreva e Biraghi (Asa fermo a lungo e Lazaro non dà garanzie) e in mezzo al campo e davanti abbiamo pagato i numerosissimi infortuni come pure l’impossibilità di dare un cambio a Brozo e Lukaku.

Tra l’altro, temo che sia ancora da verificare la capacità che ha Sensi di reggere con continuità questi ritmi: probabilmente almeno per il momento, la possibilità di utilizzarlo con qualche pausa sarebbe necessaria.

Come detto, gli impegni sono ancora tutti da affrontare: campionato, Coppa Italia, EL, le partite delle nazionali e il logorio non può che crescere, considerando anche che per il discorso fatto in precedenza ogni partita o quasi può essere decisiva.

Quindi il dubbio è:

Riusciremo a mantenere ritmo, intensità e concentrazione nel lungo periodo di gare che ci aspetta?

E arriviamo così alla seconda risposta.

Un ruolo fondamentale l’avrà il mercato.

Molti tifosi (quorum ego, non lo nascondo) sono rimasti un po’ delusi per la soluzione del caso Kulusevski e soprattutto per il fatto che le voci sulle trattative di mercato si protraggono senza apparenti esiti positivi da troppo tempo.

Pur comprendendo tutte le differenze (di rosa, di potere, di vincoli e artifici finanziari: la juve può coprire 300 milioni di deficit con un finanziamento da parte di una società del gruppo, per noi questa possibilità… non è lecita) si resta colpiti da come sia possibile che un giocatore (sembra) quasi nostro, venga preso in due giorni da quelli là, mentre noi per arrivare a un obiettivo dobbiamo impiegare mesi.

Forse non c’è nulla di vero, sono solo ricostruzioni giornalistiche, almeno in alcuni casi, ma che noi si sia interessati da tempo ad alcuni giocatori e non si riesca a chiudere sembra essere un’ipotesi con qualche fondamento.

Qualche tifoso pensa già che non arriverà nessuno e in questo caso, per i motivi che ho cercato di spiegare prima, dal mio punto di vista la possibilità che di finire la stagione come è nelle nostre speranze, diminuirebbe di molto.

Io sono convinto del contrario.

Prima forse si dovranno chiudere le operazioni in uscita, per ricavare da Barbosa, Politano e Dimarco e magari qualche giovane attualmente in prestito più o meno una cinquantina di milioni, anche se dilazionati, come del resto saranno quelli che potremo spendere noi.

Gli arrivi necessari sono quelli di… sempre: un esterno prima di tutto, un centrocampista offensivo di peso e possibilmente un vice-Lukaku.

Dipenderà se potranno arrivare tutti e dai nomi dei nuovi.

Personalmente Vidal, a prescindere da ogni considerazione caratteriale e anagrafica, mi sembra un’esigenza più immediata rispetto a un Eriksen, che invece vedrei bene in arrivo per l’estate. Sperando che questo non voglia dire…mollare giovani prestigiosi che si affacciano al successo.

Come prima punta alternativa preferirei Giroud a Llorente, ma forse l’arrivo più indispensabile è quello di un esterno e in questo caso deve essere il meglio, un pilastro per gli anni a venire, non solo un rattoppo.

Tra i nomi che si fanno, preferirei Marcos Alonso o Emerson Palmieri, entrambi difficilissimi da raggiungere.

Cancelo non ha mantenuto completamente le promesse di cui molti lo accreditavano, ma penso che costi ancora molto, pur essendosi deprezzato e poi gioca a destra, mentre credo che ci serva soprattutto un mancino, visto che a destra, bene o male, abbiamo Candreva, D’Ambro e in ultima analisi Lazaro.

Personalmente non vorrei né Acuna, né Darmian.

Ma, per fortuna dell’Inter, non faccio io il mercato.

Il quale mercato giustamente è in cima ai pensieri di noi tifosi (e alle speculazioni giornalistiche), ma non può esserlo e non lo sarà per giocatori e mister.

Ho piena fiducia in chi guida le sorti della società, anche perché il mercato estivo dal mio punto di vista è stato eccellente, ‘nelle condizioni date’.

So che questa espressione non piace a molti e suscita spesso commenti ironici, ma personalmente ritengo che se non si considerano questi aspetti, allora risulta deludente anche un mercato che veda l’arrivo dei primi 5 al mondo, anziché dei primi 10…

Ho talmente fiducia che acciglierei con speranza anche giocatori che non mi entusiasmano, se richiesti con insistenza da Conte e Marotta.

Ma anche se arriveranno rinforzi, al momento dovremo sbrigarcela contro Napoli e Atalanta e saranno test autorevolissimi.

Dovremo dimostrare prima di tutti che la pausa festiva non abbia inciso sulla condizione fisica e sulla concentrazione dei giocatori: in passato la ripresa post-natalizia è stata spesso deludente per noi.

Poi bisognerà reinserire al meglio i giocatori lungodegenti, che verosimilmente non potranno essere subito al top, mentre all’assenza di Asa si è aggiunta alla fine quella di D’Ambro, anche lui vittima di un guaio muscolare.

Anche il Napoli non avrà tutti in campo o comunque non tutti al meglio, ma i partenopei avranno motivazioni diverse rispetto alle prestazioni deludenti della prima parte di stagione.

Non credo, salvo casi eccezionali ai giocatori che giocano contro l’allenatore, ma certo ora avranno nuovi stimoli, sia per la proverbiale grinta di Gattuso sia perché devono dimostrare che i cattivi risultati non erano solo colpa loro e che valgono ancora (questo anche in chiave mercato).

Poi ci sarà il pubblico locale pure con nuova carica e… gli arbitri.

Da non trascurare l’insidia dell’assurda rivalità (che rivalità non è, ma razzismo) tra le due tifoserie che potrebbe portare a accadimenti extrasportivi.

E naturalmente c’è da considerare il valore oggettivo del Napoli che in CL si è qualificato per gli ottavi e nel girone ha ottenuto un solo punto meno del Liverpool pigliatutto.

Bisognerà essere al massimo, non sbagliare nulla sul piano dell’approccio, ma anche della tenuta atletica e psicologica. Dovrà essere azzeccata la formazione, la disposizione in campo e persino i cambi.

Se tutto questo accadrà, ce la faremo e potremo guardare con ancora maggior fiducia all’avvenire immediato, in attesa di belle notizie dalla dirigenza.

Luciano Da Vite

Foto: Nicolò Barella e Stefano Sensi. I due giocatori hanno migliorato il nostro centrocampo, aggiungendovi brio, inventiva, scatto breve (Sensi) e forza, dinamismo, grinta (Barella).

56 pensieri riguardo “Anno bisesto, anno funesto… Per i nostri avversari, speriamo

  1. Mi trovo con tutto… e anche sui nomi e le “preferenze” sul mercato. Non sono così “arrabbiato” per Kulusevski. Forse dovrei (diciamo così), ma mi rendo conto che purtroppo ci sono dei meccanismi che sono molto molto difficili da scardinare. Dobbiamo tenerne conto, non è un nostro limite, noi giochiamo secondo le regole, dobbiamo vincere così, abbiamo dimostrato di poterlo fare in passato e stiamo dimostrando che possiamo ancora farlo…

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  2. controordine: al memorial haider L’inter nella secondagiornata (ieri) è stata fermata sul pari dalla Tor tre teste!

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  3. Il Verbo nerazzurro – Mario Spolverini
    6 h ·
    Hanno inventato il Var, lo hanno piazzato negli stadi, lo hanno fatto funzionare per 6 mesi. Quando poi si sono accorti che la gente vedeva troppo e dunque poteva giudicare, hanno iniziato a smontarlo pezzo per pezzo, come la carcassa di una Duna da rottamare. C’era da tutelare la discrezionalità di arbitri e guardalinee, mai convinti di dover cedere spazi di sovranità al mezzo tecnologico. I più svegli lo avevano capito fin dall’ aprile 2017, quando il Var stava partendo ma il presidente degli arbitri Nicchi ammoniva già tutti su ciò che più gli stava a cuore: al di là della tecnologia ”la decisione finale sarà sempre dell’arbitro”.

    La guerra sotterranea al Var, in Italia ed in Europa, è stata fatta a colpi di interpretazioni. Prima quella legata al “chiaro ed evidente errore”, in assenza del quale il mezzo tecnologico doveva restare muto. Poi la cervellotica gestione del fallo di mano, se l’arto aumenta il volume, sopra le spalle si, sotto le ascelle no, raggio per raggio per 3,14. E in queste ore stanno smontando pure l’unico in caso in cui la tecnologia risolveva il caso con una risposta semplice, secca, univoca: è fuorigioco si o no? Non conta se di poco o di tanto, e fuorigioco, no, non lo è. Punto.

    E non lo diciamo noi, lo diceva nientepopodimenoche Pierluigi Collina il 29 giugno scorso presentando i mondiali femminili: “non importa che ci siano 2 o 20 centimetri, non esiste un piccolo fuorigioco od un grande fuorigioco”. In buona sostanza, secondo l’ex principe dei fischietti nazionali, anche un minimo fuorigioco individuato con la tecnologia non poteva essere ignorato.

    Troppo per la casta arbitrale, non abituata a condividere le proprie decisioni con chicchessia, men che meno con una tecnologia e di certo per niente avvezza a sopportare l’onta del giudizio popolare dopo aver visto le stesse immagini che vedono i tifosi nello schermo.

    L’epitaffio sulla tomba della tecnologia applicata al calcio lo ha scritto Maurizio Pistocchi in un post da condividere pienamente: “ Il Calcio, come la vita civile, dovrebbe essere governato da regole certe. La discrezionalità è il modo attraverso il quale il Sistema vuole indirizzare i risultati al posto del merito. Il VAR -in coma da due anni, oggi è deceduto”.

    C’era da riportare il potere in mano ai giudici dunque, non a quelle della giustizia. A poco a poco ci stanno riuscendo. Il Var è morto, viva il Var.

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  4. ma la ‘giustiiza è esercitata da eleemneti del potere che più legati al potere non si può. e proprio noi ne abbiamo fatto le spese in episodi decisivi

    A me sembra che anche con il Var il potere è sempre stato in mano agli stessi che anzi decidendo quali immagini rendere pubbliche e quali no, ammantano di legalità i loro imbrogli.
    Lo ripeto, non sono contro l’uso della tecnologia, sono contro l’uso della tecnolgia affidata a coloro che barano per legittimarne le decisioni. Mi dispiace molto ma non sono d’accordo con Collina. Siccome non è possibile nella stessa immagine presa evidentemente da un unico punto prospettico decidere la simultaneità dello stacco del pallone dal piede e del movimento dell’attaccante, per via dell’effeto schiacciamento, inevitabile se la prospettiva non consente profondità, questo meotdo penalizza l’attaccante veloce rispetto a quello lento:Il primo sulla base dell’immagine schiacciata è in fuori gioco, il secondo no.
    Io sarei per il var se: non fosse utilizzato da arbitri, ma da terzi; rendesse pubbliche obbligatoriamente e in tempo reale tutte le immagini disponibili, si rivedessero le regole sul fuorigioco. Che nasce per evitare che un attaccante furbo stazioni oltre la linea difensiva avversaria per apettare la palla. Se l’attaccante parte da dietro, in corsa è necessario (per me) che al momentod ello stacco dal piede delmpallone l’attaccante sia completamente oltre il difensore, con luce chiara ed evidente.
    Mi spiace, non è per polemica, ma io la vedo così
    Viva il Var abbasso gli arbitri corrotti e i loro mandanti

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    1. E’ statistica: a noi gli assistenti hanno annullato 2 gol poi concessi dal VAR, alla juve hanno convalidato 3 gol, uno contro di noi, poi annullati. La differenza tra la tecnologia e la discrezionalità. In quanto al discorso sulle immagini, forse l’occhio umano non può ma il software sì, non ha schiacciamento. Andrebbe lasciato completamente al software, come la gol line technology; come se due auto vanno a 360 km/h il millesimo di secondo è impossibile da determinare, percepire, ma la tecnologia lo fa.

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  5. Può darsi. Io ho vosto diversi gol regolarissimi che ci sono stati concessi dall’arbitro e annullati, erroneamente (hem), dal var

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  6. Sinceramente, non ho una memoria …sufficiente per ricordare i singoli episodi che mi hanno indignato, ricordo però che sono stati numerosi. ma ricordo anche, e mi basta, quello particolarmente doloroso e inspiegabile, a Dortmund, che ci ha di fatto escusi dalla coppa.
    Comunque se gli arbitri non fossero corrotti non ci sarebbe necessità del var, perché a quel punto gli errori davvero si compenserebbero. Se gli arbitri sono corrotti, lo sono anche quelli al Var che scelgono lle situazioni e le immagini che vogliono farti vedere.
    Sulla questione tu ne sai certamente più di me, e molto, ma io non vedo come possa funzionare il var senza l’uomo. Quando uno va in fuorigioco si aziona da solo e interrompe il gioco da solo? Non credo. Allora dipende dalla chiamata e siamo da capo.
    Lo ripeto, non essendo un terrapiattista, non sono neppure contro la conoscenza e la tecnologia che ne è un’applicazione. Ci mancherebbe.
    Quindi va bene il Var, con un giudice indipendente dalle orgaizzazioni arbitrali, che mostra inmmediatamente a tutti tutte le immagini di cui dispone. Var da utilizzare a chiamata degli allenatori per non più di 3 situazioi per parte, a partita

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  7. Se avessi la possibilità di prendere Ericksen a gennaio per 20 milioni non me la lascerei scappare. Preferirgli Vidal significa voler guardare da qui a giugno, il danese ci garantisce un salto di qualità a lungo termine.
    Anche perché, se ci iscriviamo alla corsa per prenderlo a zero, secondo me lo perdiamo quasi sicuramente.

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  8. Al memorial Halima Haider i nostri U14 pareggiano (1-1) con la juve e vanno in semifinale per miglior differenza reti. prossima avversaria la Lazio (fortissima)

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  9. Quando sostengo che ogni partita è ormai decisivami riferisco a questo: se domani perdiamo a Napoli (sgraaat)il bilancio diventa diverso da quello di prima della sosra: dal primo posto, passiamo al secon a pari punti con la terza e verosimilmente anche la Roma, che vincerà in casa col Toro, si avvicinerà di molto.

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  10. Da notare comunque che la Halima Haider partecipa una delle due squadre U14, l’altra è impegnata al Torneo delle palme, con Atalanta, genoa, sassuolo, ecc…

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    1. Luciano, ho visto la sintesi di Juve Inter all’Halima e mi è saltata agli occhi l’incredibile velocità di Riccardo Mocchetti. Lo avevo intravisto un paio di volte ma non avevo mai notato il suo sprint. Tra i 2006 si parla solo di Fois, Scienza e Castegnaro…

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      1. No, non è così, Bourbon, almeno da parte mia sono un paio d’anni che conosco e considero potenzialmente fortissimo R Mocchetti. oltre a quelli che citi a me piacciono molto Ceruti Gusberti, Lacerenza e Tosku. Zini è uno su cui lavorare, ma ha un gran passo. 2 anni fa il più forte di tutti mi sembrava Poropat, ma poi la sua crescita si è arrestata. E comunque altri possono affermarsi.

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  11. da twitter (credo si riferisca alla partita del Genoa): “Come fai a non togliere sto rigore col VAR? Che schifo. Neanche più per gli errori clamorosi intervengono. Vergogna.
    Il var in sé può essere utile. ma il suo utilizzo sapiente può anche servire a compensare la cessione di Perin

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  12. Il giornalista Cavasinni: “Quindi, per capire: rigore alla #Lazio inventato e rigore al #Genoa inventato?
    E i #Var?
    Ecco io, non discuto il var in sé. Non ne ho le competenze e comunque penso che la tecnologia possa essere utile. Credo anche che non sia la panacea di ogni male perché non mi convince né sui fuori gioco né tanto meno sui falli, perché nessun mezzo meccanico penso, da ignorante, che possa valutare l’intensità di un contatto
    Quello che penso faccia maggiori danni è comunque la tecnologia in mano a queste persone. Quando decidi di usarla per un fallo o per un fuorigioco e non per un altro, decidi una partita. I due esempi di oggi sono clamorosi. E se la Lazio vincesse il campionato per un punto?

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    1. Beh, potremmo abolire anche la gol line…invece, essendo SOLO tecnologia, senza umani, funziona benissimo, decretando anche quello che l’occhio umano non vedrebbe mai (la “proiezione” di una sfera, una sua sezione che genera la c.d. “ombra” non appartiene alle facoltà visive, è una elaborazione della “tecnologia”).
      Ma è una discussione inutile, il mio “sogno” è l’arbitro robotico almeno al 90%, che sbaglierebbe pochissimo (solo un arbitro robotico più evoluto potrebbe “vedere” errori…) e in maniera neutra, il mio “sogno” non sono 3 chiamate (dal quarto errore tutto valido?) ma eliminare (in tendenza) l’errore, l’ingiustizia.
      Invece in fondo va bene così, il pressapochismo umano è preferibile…
      Siccome la prova del DNA non è “perfetta”, avrà uno 0,1% di errore, magari un giudice potrebbe applicarla “male”, aboliamola, nelle cause di paternità affidiamoci alla “somiglianza”.
      Nel 2020 se proponessi di misurare alle Olimpiadi il salto in alto col palmo di mano verrei dichiarato “matto”; ma nel calcio è normale misurare 9,15 metri a “passi”, ridicolo.
      Ma è bello così, possiamo sempre lamentarci.

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  13. Il rigore per la lazio era sacrosanto. Il rigore per il genoa è una simulazione evidente per cui è assurdo non sia intervenuto il var per chiaro ed evidente errore.
    Per quanto riguarda il fuorigioco, non è perfetto, ma ha un basso margine di errore, oltre che le immagini che possono eventualmente dimostrare un dolo volontario. Se può risolvere 99 errori su 100 ben venga.

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  14. Quattro errori determinati non sono più errori, ma persecuzione, evidente a tutti e non negabile.
    Mi sembra un dibattito surreale: io che ho rotto con tanti, anche qui, perché sostengo a spada tratta di valore della competenza, della cultura della conoscenza, della scienza, contro il pressapochismo, vengo accusato di antimodernismo.
    Se ci potrà essere in un futuro molto lontano un robot per arbitro, ben venga, anche se sono convinto che gli ovini riusciranno comunque a programmarlo in modo che non riconosca i loro falli e ne inventi per gli avversari.

    Il mio discorso riguarda l’attualità: oggi non è possibile evitare l’intervento umano. Il mix di tecnologia e intervento umano vanifica il possibile cotributo della tecnologia.

    Non essendo competente non sostengo con arroganza che la macchina sbagli, non per il gol non gol perché lì l’occhio meccanico è in linea con la …linea di porta, appunto. Penso, che possa sbagliare sui fuori gioco millimetrici perchè mi sembra impossibile la simultaneità della visione senza schiacciamento di due situazioni distanti 60 metri senza ‘schiacciare’ appunto la profondità: probabilmente mi sbaglio, torno a ripetere, ma non sono convinto del contrario.
    Il rigore per la Lazio è assolutamente inesistente

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    1. La domanda è semplice: sbaglierebbe più la “macchina” o l’occhio umano? Sarebbe, nell’eventuale errore, più “neutra”, non condizionata, la “macchina” o l’assistente?
      A domanda semplice risposta semplice…

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      1. Purtroppo la macchina da sola non decide nulla. Inoltre dipende da quando viene ‘interpellata’ e da chi viene programmata

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  15. Be’ se non altro almeno la Roma in ogni caso resterà a distanza di sicurezza, per il momento (se poi…peggiorasse, molto meglio

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  16. Ieri sera arbitraggio scandaloso a favore del genoa con decisioni assurde a partire dal primo gol per finire con quello annullato al sassuolo. Dico questo nella settimana in cui:
    1) Al Genoa è stato imposto Perin allo scopo di destabilizzare e rendere invendibile Radu
    2) Pinamonti, giudicato da Preziosi inadeguato alla serie A (dovrebbe solo stare zitto) viene fatto fuori e sostituito dall’irreprensibile Andrea Favilli, (in più al Pina ha solo la cattiveria agonistica), giocatore guarda caso di scuola juve e autore della cifra incredibile di zero gol in questo campionato…
    3) il Sassuolo, un tempo favorito, paga amaramente l’amicizia del suo ds con Marotta.
    Secondo me non c’è nulla di normale in tutto questo solo la certezza che La piovra è peggiore di prima …..

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    1. E’ un pensiero maligno che che è entrato in testa pure al sottoscrtto…non amo le elucubrazioni complottistiche,però i primi due punti sono un’ipotesi che potrebbe anche avere basi reali.

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        1. Sinceramente qualcosa di plausibile c’è ma non mi piacciono questi discorsi perché poi veniamo derisi e tacciati come “i soliti perdenti rosiconi”, etichetta che mi fa molto incazzare e che mi ha fatto rompere un paio di amicizie ultradecennali.

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  17. Si, però Pina mi pare sia stato acquistato a titolo definitivo dal Genoa, quindi sarebbe un vero suicidio sacrificato per motivi politici.
    Invece, la questione Perin è veramente scandalosa.

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  18. Grandissima partita: sacrificio, corsa e capacità di colpire quanto meno te lo aspetti. Peccato per l’arbitraggio, ancora una volta insufficiente, ci ammoniscono troppo facilmente e poi al VAR dormono tranquilli tranquilli.
    Ma noi siamo più forti di loro e ne usciremo.

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  19. Che vergogna i 2 diffidati ammoniti e negati 2 rigori netti. Ma noi siamo e saremo più forti di loro .AMALA E DIFENDILA SEMPRE 🐍💙🖤

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  20. Dimenticavo prima di andare a letto felice: questa difesa è veramente super. Bastoni uno di noi e questo Devrj se lo sognano in tanti.

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  21. A mio parere, per quanto riguarda gli episodi, la gestione dei cartellini e falli è stata indecente.
    Negli episodi è calcio di rigore su Lautaro, incredibile non sia intervenuto il Var.
    Non è rigore nel primo tempo su Lukaku, ma fallo fuori area.
    Il gol del Napoli è regolare

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  22. L’arbitro è arrivato a dare una punizione per loro nel punto preferito da Insigne, dopo che il napoletano che l’avrebbe subito aveva lealmente ammesso di non essere stato toccato. mancava solo che Doveri si facesse consegnare la palla e la spedisse direttamente in rete. Tanto il Var non l’avrebbero attivato o ci avrebbero visto quel che faceva comodo a loro.

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  23. Confesso di non essere esperto dei codicilli del regolamento: quindi se è regolare che sull’apertura di Zielinski (credo) per Callejon si buttano nell’area di porta, prima che parta il lancio, tre giocatori del Napoli, soli nell’area piccola, almeno 3 metri in fuori gioco, che obbligano il portiere a tenere una certa posizione e i centrali a recuperare in profondità al centro anziché chiudere sulla destra; se al momento del passaggio all’indietro la posizione dei 3 ritorna regolare e tutto questo è contemplato dal regolamento, allora il gol è regolarissimo

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  24. Ancora grande Inter, altra grande partita.

    Ringraziamo il cielo che sia arrivato Conte, che ha cambiato il nostro gioco, che ha sbolognato Icardi, che ha voluto Lukaku per giocare con due punte (con Icardi NON sarebbe stato possibile)

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  25. 1) Ho letto di Haaland a Torino vicinissimo, ad un passo, ma poi ufficiale al Borussia Dortmund.

    2) Ho letto di Kulusevski all’Inter, salvo poi vederlo andare a Torino a 45 mln di euro ma son soldi ben spesi mentre era giusto non prendere Halaand.

    3) Ho letto di Conte alla Roma insieme a Barella, Lukaku a Torino.

    4) Ho letto di un’Inter beffata, derisa, beffeggiata e tutti i sinonimi che volete voi ma solo l’Inter sia chiaro perché se le altre non arrivano ad un obiettivo è perché non lo vogliono.

    5) Ho letto che 50 milioni per Barella erano troppi ( per un giovane da due anni titolare in serie A e nel giro della Nazionale ) mentre 45 per Kulusevski sono un colpaccio.

    6) Ho letto di grandi dubbi per i 65 milioni investiti dall’Inter per Lukaku, mentre 85 mln per De Ligt e 12 di ingaggio non si discutono.

    7) Ho letto tante cose su Higuain. Da giocatore finito sul viale del tramonto a nuovo fenomeno incontrastato.

    8) Ho letto di Mourinho sulle panchine di Juventus e Milan.

    9) Ho letto di attente analisi su parametri zero con commissioni stratosferiche. Ma vengono sottolineati solo alcuni.

    10) Dopo la vittoria di Napoli ho letto di flop comuni vedi De Ligt e Godin e di flop nel mercato di gennaio con la foto di Batistuta con la maglia dell’Inter.

    Mi fermo e rifletto.

    1) Vorrei che i tifosi dell’Inter abbiano una società che non lasci più passare ogni cosa, che abbia polso, che non si lasci più prendere in giro da chiunque, che inizi a farsi rispettare. Il club lo merita, i tifosi lo meritano.

    2) Auspico un mercato di livello per non fare sempre le nozze con i fichi secchi. Perché le parole sono importanti e dopo anni di proclami illusori è giunta l’ora lottare non dico ad armi pari, ma almeno consentire all’allenatore di turno di potersela giocarsela fino a maggio dopo un girone d’andata di tutto rispetto. Il Comandante Antonio Conte se lo merita e con lui la squadra e i milioni di tifosi che non fanno mai mancare nulla allo stadio e in trasferta.

    E’ giunta l’ora di riaprire gli occhi, è arrivato il momento di rialzare la testa e non continuare a nascondersi ma per farlo tutti devono remare dalla stessa parte, nessuno escluso

    Musmarra, dal mio punto di vista, da applausi

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  26. Be’, Sergio, forse non si tratta di rialzare la testa. Per quanto mi riguarda non l’abbiamo mai abbassata…
    Un po’ di ironia: non credo che si debba fare la battaglia combattendo i gobbi con le loro stesse armi. Lasciamoli pure tristemente imputridire nelle loro fantasie di padronanza… Noi abbiamo altre aperture, abbiamo un altro tono, puntiamo altre vittorie, abbiamo altre armi…

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      1. Musmarra lo scrive; ma quando è in quelle trasmissioni fa orecchie da mercante. Cominciasse lui a battersi.
        Armiamoci e PARTITE è una cosa che ho già visto…

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  27. Si, basta con un mercato da ‘pezzenti’ che ha portato solo…Lukaku, Sensi, Barella, Bastoni, Godin, Sanchez
    Ho letto di un grande mercato della juve che ha preso de Ligt, Ramsey, Rabiot.
    Certo, il nostro è stato da pezzenti, Basta! Imitiamoli.
    Adesso hanno preso Kulu, vediamo che prendiamo noi e poi semmai discutiamo.
    Dire che la società dovrebbe dire basta ai giornalisti nemici (cioè il 90% e il 100% delle proprietà di quotidiani e tv) è una sciocchezza di un velleitarsimo colossale, per conto mio.
    Alle idee ci si oppone con le idee, se sono insulti ci si oppone anche con il diritto.

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  28. Ashley Young a sinistra è l’ultima voce. Forte e molto esperto: è quello che ci serve senza svenarci e farci prendere per la gola. Bravo Marotta!!

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    1. Chissà se dietro questa operazione si parli per giugno di Pogba, tutto può essere….si parla di giocatori conosciuti dal mister e voluti da lui, a differenza di Eriksen

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  29. Ho due pensieri incompatibili tra loro:
    sono convinto che Young sarebbe un flop clamoroso
    ho fiducia nelle decisioni di Marotta e Conte

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  30. No, mi dispiace, Carlo. Non ho più …il fisico di un tempo. Una volta vivevo ad Interello, adesso in pratica, con questo freddo e con gli impegni con i nipotini ci vado solo se c’è una partita. E faccio fatica anche a scrivere, come si vede

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  31. Conto di mandarlo tra pochi minuti. mi scuso per il ritardo, ma ho fatto il possibile per riuscire a scrivere qualcosa. Si tratta di come ho visto io la partita,soprattuto in relazione all’arbitraggio. Non pretendo di aver ragione e neppure che le mie impressioni (perché di questo si tratta) vengano condivise

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