Il nostro settore giovanile, tra storia, leggenda e prospettive attuali

L’idea di provare a scrivere questo post mi è venuta leggendo un paio di interviste rilasciate da Roberto Samaden, attuale responsabile del settore giovanile

Samaden può essere considerato il guru del calcio giovanile italiano: con mansioni anche in parte diverse, rappresenta la continuità della grande tradizione dei dirigenti giovanili nazionali, da Vatta a Favini, per citare solo alcuni dei più recenti.

Nella storia dell’Inter, senza trascurare Mereghetti, Baresi e… Ausilio, io ricordo, per esempio, con grande ammirazione Arcadio Venturi, un tecnico competente come pochi, umanamente inarrivabile, che da noi ha fatto molto più che l’allenatore.

Ma Arcadio, che se non ricordo male lavorò con le nostre giovanili più o meno dalla fine degli anni ’70 in poi, con i ritmi di oggi può essere considerato la preistoria.

Se invece ci riferiamo al percorso delle nostre giovanili in una prospettiva non di rigore cronologico, ma di grandi epoche storiche (per intenderci come nella storia vera si fa con età antica, medioevale, moderna e contemporanea), possiamo parlare di storia antica fino a Venturi, moderna fino a Beppe Baresi e Ausilio, contemporanea per Samaden (e il suo staff, naturalmente, che in alcuni casi è trasversale rispetto ai predecessori).

Come vedremo, solo la storia contemporanea ha assunto i caratteri della leggenda (quella per cui i giovani di oggi racconteranno ai nipoti: io c’ero): questo sia per successi ottenuti in termini di vittorie a livello giovanile, sia – per chi preferisce questo metro di giudizio – per la qualità e quantità di professionisti lanciati.

Normale quindi che le interviste di Samaden siano interessanti e, al… 90%, condivisibili.

Il restante 10% dipende dal fatto che chi ha posti di responsabilità, non solo nel calcio, non sempre può dire pubblicamente quello che pensa e quello che ritiene vero.

Faccio un esempio, che non riguarda (solo) l’Inter, ma tutti i dirigenti delle giovanili di grandi società: quando sostengono che quasi quasi la società tiene più al percorso scolastico dei giovani che alla crescita calcistica, dicono una cosa che qualunque addetto ai lavori accoglie, in privato, con un sorriso complice.

Perché sostengo che solo l’età contemporanea (diciamo a grandi linee dal nuovo millenio), con le gestioni di Baresi, poi Baresi – Ausilio, poi dal 2009 Samaden – Ausilio, e poi con la direzione di Samaden (2010-11) affiancato in seguito come responsabile tecnico da Bernazzani, ci ha portati nella leggenda?

Quando parlo del ‘direttore’, naturalmente semplifico ma mi riferisco a tutto il suo gruppo di lavoro: perché non si possono dimenticare i contributi del grande e rimpianto Casiraghi, ora di Manighetti, di Giavardi fino ai responsabili della pre-agonistica.

Esaminiamo i risultati, dividendoli in tre ‘ere’:

  1. Fino al 2000,
  2. Dal 2001 al 2009,
  3. Dal 2010 al 2018.

Fino al 2000

  • Primavera: 4 scudetti in 37anni,
  • Berretti: 3 scudetti in 30 anni,
  • Allievi U17: 4 in 34 anni,
  • Allievi U16: non si disputava,
  • Giovanissimi U15: 2 in 17 anni.

Dal 2001 al 2009

  • Primavera: 2 scudetti in 9 anni,
  • Berretti: 0 scudetti in 9 anni,
  • Allievi U17: 1 scudetto in 9 anni,
  • Allievi U16: non si disputava,
  • Giovanissimi U15: 3 scudetti in 9 anni.

Dal 2010 al 2018

  • Primavera: 3 scudetti in 9 anni,
  • Berretti: 2 scudetti in 9 anni,
  • U17: 3 scudetti in 9 anni,
  • U16: 1 su 3 edizioni,
  • U15: 4 scudetti in 9 anni.

Se considerassimo poi vittorie in altri importanti tornei, avremmo nell’età “contemporanea”, una Next Generation prestigiosissima e ben 5 Viareggio – dal 2002 al 2019 – contro 3 nei precedenti 53 anni.

E’ evidente il ‘cambio di marcia’ iniziato nel 2001 e accentuatosi dal 2010, che ha portato un importante centro di statistica a indicare nella nostra “cantera” la miglior realtà giovanile nazionale di sempre.

Ma vediamo i giocatori arrivati al professionismo (terrò conto solo dei giocatori arrivati stabilmente a giocare in A o in B, non considerando quelli che sono comparsi per brevi periodi. Inoltre terrò conto chi è andato a giocare da professionista in campionati esteri)

In questo caso per motivi di… complessità della ricerca e di fallacia della memoria consideriamo solo le formazioni Primavera dal 2007 in poi.

2006/2007:
Bonucci, Obi, Bolzoni, Balotelli, Biabiany, Ribas, Litteri.

2007/2008:
Belec, Fatic, Caldirola, Santon, Khrin, Siligardi, Destro.

2008/2009:
Donati, Biraghi, Rigione, Crisetig, Fossati, Jirasek, Tremolada, Stevanovic, Arnautovic, Bessa, S. Longo, Obiorah.

2009/2010:
Bardi, Faraoni, Mbaye, Duncan, Knasmuller, Spendlhofer.

2010/2011:
Jesus, Benassi, Garritano, Castaignos, Forte, Livaja.

2011/2012:
Knudsen, Palazzi, Olsen, Yao.

2012/2013:
Nessuno di rilievo, l’annata 2005 è stata negativa.

2013/2014:
Di Gregorio Radu, Popa, Dimarco, Senna, A. Gnoukouri, Delgado, Bakayoko, Bonazzoli, Puscas, Ze Turbo.

L’elenco degli anni successivi è necessariamente incompleto, perché chi era in primavera dal 14-15 in poi è ancora molto giovane e ha possibilità di affermarsi a livelli maggiori degli attuali.

Di solito la maturità (quindi il top delle proprie prestazioni) si raggiunge attorno ai 23 anni.

Faccio solo un esempio: Bonucci a 20 anni fu ceduto dall’Inter al Treviso, a 22 dall’Inter al Pisa, quindi passò dal Genoa e dal Bari…

2014/2015:
Gravillon, Zinho, Gyamfi, Carraro, Emmers, Manaj, Kouamé, Pinamonti.

2015/2016:
Nolan. M. Sala, Zappa, (Cagnano?), Awua, (Rover?), (Butic?).

2016/2017:
(Nb. Si tratta nella maggior parte dei casi di diciannovenni: in grassetto solo i nomi di quelli già affermatisi. Poi ho citato quelli che a mio parere hanno maggiori possibilità di farlo.)
Bettella, Rizzo, Schirò, Gavioli, Roric, Zaniolo, Odgaard, Merola, Adorante, Colidio, Vergani.

2017/2018:
(Nb. In grassetto quelli già affermatisi nonostante la giovanissima età o che al momento mi sembra abbiano più possibilità di farlo.)
F. Stankovic, Gerardi, Ntube, Pirola, Colombini, Corrado, Grassini, Pompetti, Persyn, Salcedo, Mulattieri, Gianelli, Seb. Esposito.

2018/2019:
Kinkoue, Agoumé, Squizzato, Oristanio, Bonfanti, Fonseca, Gnonto.

Nb: I dati sono stati ripresi consultando il sito Transfermarkt.

Che la produzione di giocatori, oltre che di risultati sia di altissimo livello lo dimostra, ad esempio, un solo fatto: dopo un periodo quasi decennale con assenza di vittorie, tornò al successo (giovanissimi, allievi, primavera) il gruppo degli ’82.

Bene, nessuno di quei ‘campioni d’Italia’ arrivò in Serie A e, se ricordo bene, neppure stabilmente in Serie B.

E veniamo ora ai concetti espressi nell’intervista di Samaden.

Il direttore esordisce riferendosi al risultato di Atalanta – Inter e dicendosi soddisfatto della prestazione dei nostri.

Soddisfatti, credo lo siamo stati tutti, soprattutto pensando che l’Atalanta, se non sbaglio ha 14 punti più di noi, riducibili a 11 se vinceremo il recupero.

E’ vero che potevamo segnare per primi, che potevamo non perderla, che abbiamo giocato alla pari, ma, a mio parere è anche vero che si è visto che i bergamaschi ci sono superiori come complesso.

Lo riconosce anche il direttore quando afferma:

“Poi l’Atalanta è una squadra esperta, con molti anni più di noi”.

Dieci titolari iniziali dell’Atalanta avevano già partecipato alla finale dello scorso anno, contro due soli nostri titolari iniziali.

“Questo dimostra – aggiunge Samaden – che noi li abbiamo dati tutti fuori, per cui oggi c’è da essere molto contenti”.

Indubbiamente il direttore ha ragione: Dekic, Zappa, Nolan, Rizzo, Corrado, Gavioli, Pompetti, Colidio, Salcedo, cioè nove titolari iniziali sono andati a giocare tra i professionisti.

Oltre ad alcuni come Grassini, Merola, Van den Eyden, Roric, che hanno iniziato dalla panca.

Il ringiovanimento è stato dunque molto profondo.

Ma a me, in tutta modestia, se posso permettermelo, pare che le cose vadano analizzate da due punti di vista.

Per quanto concerne l’interesse primario della società, non c’è dubbio che disporre di tanti giocatori pronti per il mercato professionistico sia stato un grande successo.

Lo è stato, a maggior ragione, ovviamente per quanto concerne la valutazione del lavoro attuato dal settore giovanile.

Da Inter e Atalanta sono state seguite due strategie diverse, forse anche dettate da necessità diverse delle società, perché dubito che l’Atalanta non avrebbe potuto piazzare già in estate giocatori come Ndiaye, Okoli, Piccoli, Cambiaghi, Heidenreich, Gyabuaa, Colley, Traoré.

Può essere che nel tempo si riveli giusta la nostra scelta di mandare precocemente i giovani a misurarsi con il calcio professionistico (a parte il fatto che poi alcuni di questi hanno finito per rafforzare le primavere avversarie).

E’ ovvio che disporre di sei fuori quota, di cui 5 in campo, del calibro di Ndiaye, Guth, Heidenreich, Colley, Cambiaghi Da Riva, ha pesato fortemente sulla partita come sul campionato; come ha pesato la scelta (altrettanto legittima di avere in rosa il 35,7 % di stranieri contro il nostro 25,0%).

E’altrettanto ovvio che aver giocato con un solo 2002 (Traoré) contro i nostri cinque (calcolando solo quelli in campo dall’inizio) ha inciso.

Ma proprio questo ultimo dato segnala quello che a mio parere può essere un problema:

Non è tanto aver ceduto i migliori 2000, la questione, ma aver avuto a disposizione pochi 2001 di livello, il che ci ha costretti a un utilizzo abnorme di giocatori sotto età.

“Per quanto riguarda il bilancio del 2019, mi sembra che anche la finale l’anno scorso sia stata giocata in grande equilibrio e il nostro percorso parte da qualcosa più indietro, abbiamo giocato tre finali in tre anni.

“Quest’anno la scelta è stata di puntare su ragazzi più giovani, ci sono tanti 2002, stiamo facendo alti e bassi, prestazioni straordinarie alternate a prestazioni, down come Praga e Frosinone, ma questo rientra nel percorso di crescita dei ragazzi. Probabilmente se avessimo scelto di tenere i fuori quota e tutti i ragazzi del 2001 il percorso sarebbe stato più costante ma riteniamo meglio farli crescere così”

Ecco, se posso permettermi, sono pienamente d’accordo sulla prima parte del discorso (non a caso ho parlato di ‘periodo da leggenda’), mentre da profano e prescindendo da eventuali implicazioni di tipo finanziario che non posso conoscere, ho qualche perplessità sulla seconda parte del discorso.

Il fatto che alcuni 2000 non riescano a trovare spazio nelle squadre alle quali sono stati ceduti, dimostra che forse, 2-3 di loro avrebbero potuto restare da noi, allenandosi con la prima squadra, progredendo forse più che allenandosi con squadre di livello inferiore, e dando esperienza ai molti nostri giovani nelle partite della Primavera, anziché rafforzare le avversarie.

La questione è balzata agli occhi in modo particolare perché noi avevamo una fortissima leva del 2002 (rafforzata dagli arrivi di giocatori internazionali come Kinkoue e Agoumé), ma obiettivamente non avevamo una classe 2001 altrettanto ricca di talenti.

Per cui probabilmente il ‘ringiovanimento’ della Primavera è andato anche oltre il principio, in sé encomiabile, di alzare precocemente il livello dello scontro, per far crescere prima e forse meglio i ragazzi.

Posso sbagliarmi, ma è mia convinzione che se hai 3-4 di giocatori nettamente superiori a compagni e avversari di pari età è giusto farli giocare sotto età.

Ma se hai 12-14 giocatori sotto età in una rosa, si crea un problema anche per la loro crescita, perché un conto è giocare in un complesso solido e potente, con giocatori più esperti capaci di guidarti in ogni reparto, altra cosa dover disputare un campionato (e altre competizioni importanti) con molte partite giocate in condizioni di inferiorità agonistica (anche lieve) e di esperienza, solo in parte compensate da un superiore livello tecnico.

Peraltro concordo sul fatto che a Bergamo abbiamo giocato una gran partita, nonostante l’assenza (che deve riempire d’orgoglio il nostro settore) di due tra i migliori (Espo e Agoumé) giovanissimi ma impegnati a San Siro contro il Genoa.

Ma il fatto che l’Atalanta sia “strafavorita per la vittoria finale”, come dice Samaden, non è una considerazione esaltante, così come non lo è l’aver tirato dodici volte in porta e aver perso, o avere 14 punti di distacco in classifica.

Sono convinto che dirigenti come i nostri, con il necessario supporto della società, possano riuscire a formare squadre giovani ma competitive con continuità e nello stesso tempo favorire percorsi formativi più rapidi ed efficaci, solo per i ragazzi davvero più capaci o più pronti.

Facendo crescere gli altri con i tempi giusti e naturali.

C’è un’altra affermazione di Samaden che condivido pienamente e che costituisce un po’ il mio personale credo calcistico, esteso anche alla prima squadra, ma che non è condivisa, nei fatti se non in teoria, da molti tifosi:

“Difficilmente riusciremo ad arrivare in fondo perché per vincere devi avere esperienza, chili e centimetri”.

Parole definitive.

Il direttore fa anche un altro discorso interessante:

“Al di là dei giocatori che in pianta stabile si allenano in prima squadra, ci sono anche tanti altri giocatori che si stanno mettendo in mostra anche in altri campi come Pinamonti, Radu, Dimarco, Vanheusden, Biraghi… “

A parte il fatto che secondo me per modestia ne nomina pochi, proprio in queste citazioni sta, dalla mia forse semplicistica prospettiva di tifoso, il punto debole del ragionamento complessivo: perché noi abbiamo vinto tantissimo ANCHE sfornando giocatori di quel livello, a dimostrazione, mi pare, del fatto che vincere e formare ottimi e persino grandi giocatori non sono concetti in contraddizione.

Sono sincero, questa è una delle cose di cui non sono convinto.

Non credo al 100% alle frasi tipo: “Il nostro lavoro è quello di produrre giocatori più che risultati.”

Seguendo da sempre il settore giovanile so come allenatori e dirigenti mal digeriscano la carenza di risultati (parlo in generale, non è il nostro caso eh…).

I grandi giocatori formano le grandi squadre, se vinci è perché hai grandi giocatori.

Certo, se devi scegliere è meglio produrre, che so, un Espo, o un Pina che tre o quattro giocatori da Serie C, ma una squadra forte fa crescere il leader e se vince fa crescere anche gli altri giocatori e… la loro quotazione.

E attira altri giovani di valore.

E’ giusto saper cogliere il momento nel quale il giocatore forte deve spiccare il volo anche rispetto ai coetanei, ma il singolo, non un intero gruppo.

Ricordo molti anni fa, forse nella gestione Mereghetti, che l’Inter scelse il salto di annata per tutta la squadra dei giovanissimi regionali, che giocò il campionato dei nazionali, finendo lontanissima in classifica.

Ma l’anno dopo giocando tutti insieme ancora nei giovanissimi nazionali e rafforzati da 3 grandi giocatori come il portiere Baraldi, il centrale Cattaneo e l’attaccante Trezzi, gli ’82 stravinsero il campionato.

Lì si era scelto di sacrificare una stagione per arrivare a una vittoria che non si aggiungeva da tempo (si trattava degli ’82, come ho detto e in precedenza gli ultimi ad aver vinto credo siano stati i ‘74 di Di Napoli e di mister Giavardi).

Discorsi, obiettivi, categorie, finanze… e tempi diversi…

Insomma, come sempre credo che il problema sia riuscire a contemperare crescita dei ragazzi e successi sportivi: so benissimo che riuscire a ottenere entrambi gli obiettivi sia qualcosa di straordinario e non sempre ripetibile, altrimenti non avrei parlato, mi ripeto, di periodo leggendario.

Penso anche che se Espo è andato in prima squadra, tutto il settore deve andarne fiero, per il lavoro fatto su di lui che poi è lo stesso, nelle linee base rivolto ai compagni.

Ma Espo che ci sarebbe andato anche se avessimo potuto tenere in Primavera un 2000 in più per reparto e magari prendere un paio di 2001 forti per arricchire quella rosa.

Naturalmente parlo senza conoscere le esigenze e le disponibilità finanziarie e in ogni caso lo faccio perché il mio amore per le nostre giovanili mi spinge a desiderare per loro sempre il massimo, senza che qualche piccolo ‘inconveniente’ intacchi la soddisfazione enorme, soprattutto in me che hao vissuto anche tempi piuttosto bui.

Infine piena condivisione e anzi orgoglio di appartenenza per quest’altra affermazione di Samaden:

“A noi piace investire e pensare che il percorso formativo non sia fatto solo di campo ma anche di esperienza al di fuori di esso, i confronti internazionali sono importanti. Il nostro obiettivo deve essere quello di far crescere in miglior modo le ragazze e i ragazzi.”

Non so se questo valore sia condiviso anche in altre società. Della nostra è un elemento fondante e io ne sono fiero.

Luciano Da Vite

Foto: l’esplosione di gioia di Sebastiano Esposito dopo il goal contro il Genoa. L’attaccante, classe 2002, è il fiore all’occhiello tra i prodotti di un settore che dal 2001 in poi ha compiuto un vero e proprio “cambio di marcia”, che lo ha reso la migliore realtà giovanile nazionale di sempre.

55 pensieri riguardo “Il nostro settore giovanile, tra storia, leggenda e prospettive attuali

  1. Bellissimo post Luciano. Sono perfettamente d’accordo. La (sana) “competizione” è un fattore importante nella formazione dei giovani calciatori. I risultati sono comunque importanti anche nel percorso formativo, non si tratta solo di conquistare trofei come volere arricchire la propria bacheca, ma i diversi campionati e tornei sono un banco di prova in cui i ragazzi sono chiamati comunque a misurarsi, non vanno sottovalutati all’interno del processo. Finora non lo abbiamo fatto comunque… Non abbiamo motivo di credere che la società abbia cambiato orientamento in tal senso.

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  2. Perfettamente d’accordo con Luciano. Il rammarico, secondo me, deriva dal fatto che con un paio di conferme di fuori quota o 2001 (Rizzo, Roric, Colidio o Salcedo) avremmo avuto una squadra molto competitiva. Spero che a gennaio la società di renda conto della necessità di prendere un attaccante e un centrocampista 2001 molto forti. Senza Esposito lì davanti la coperta è molto corta.

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  3. Guarda, io li metterei anche tutti, i 2002, ma non sarebbe serio. Squizzo sa quanto io lo stimi, sin da quando giocava sotto età con gli esordienti. ma il ventaglio delle sue possibilità è del tutto aperto: può diventare un professionista di A come può diventare un giocatore di B o C. Dipende da quanto progredirà.
    Piuttosto mi sono dimenticato il maggiore degli Esposito (perché uscito dalle nostre fila dopo la Berretti). Io credo che anche lui arriverà in A

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  4. Paratici in pratica si è prima intromesso fittiziamente per far alzare in modo spropositato il prezzo di lukaku , poi ha impedito con accordi sottobanco con la roma l’acquisto di Dzeko (etc.) e ora questo….vogliono completare l’opera sti infami….ma prima poi troveranno qualcuno più potente di loro

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      1. Ci mancherebbe, ma almeno ci si aspettava una sorta di corsia preferenziale vista la nostra volontà di prendere il giocatore, invece non ci hanno pensato un attimo a chiudere con i ladri.

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    1. Non esistono rapporti privilegiati. Esiste che se (ad esempio) il potere di spesa agnelli suning é di 10 a 1 (esempio) non esistono squadre amiche per chi è più debole

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  5. Ci risiamo con i catastrofismi…un po’ di razionalità dai. Certo A Torino potevano spendere subito e noi forse non ancora.Io penso (..spero) che questo significhi che Marotta & C.siano ottimisti su Vidal e che ci siano anche spiragli importanti su Tonali per giugno. Non sto rifacendo la storiella della volpe con l’uva,ma , considerato che non possiamo prenderli tutti noi (in questi giorni i vari media sembrerebbero voler far passare questa teoria..), è necessario fare delle scelte/rinunce…io aspetto con fiducia.

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  6. Non so se l’hanno pagato 45 milioni, leggo di 35 + bonus alcuni dei quali difficili da ottenere. Aldilà di questo, milione più, milione meno è la cifra che si paga oggi per un giovane promettentissimo che ha giocato solo in una squadra di provincia (per esempio per Barella). E per Tonali o Castrovilli non credo che chiedano di meno. per Chiesa si sale già a 70-80, per un top player internazionale oltre i 100 milioni (Ricordiamoci sempre gli oltre 80 per il giovane De Ligt). Il vero problema sarebbe sapere se davvero l’Inter lo ha corteggiato a lungo e in modo serrato. Se così fosse non si potrebbe sostenere che ‘abbiamo preferito un altro’, scelta in sé legittima ma da verificare a posteriori.
    Siccome il calcio non è la raccolta delle figurine migliori, conta molto la tipologia del giocatore che si vuole inserire. Kulu ha gamba, piede e intensità. Cose che in genere…servono. Magari si preferisce forza, agonismo, esperienza, capacità di leadership. Vediamo se arriva uno così e se poi si rivelerà una scelta giusta.
    Vedo molte analogie tra l’aver rinunciato a Zaniolo per uno pronto subito e aver rinunicato a Kuòu (eventualmente) per uno pronto subito. In un caso si è sbagliato, nel secondo, se mai Vidal venisse, deciderà il campo

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  7. Tra l’altro questi non hanno il fpf. Hanno già bloccato Tonali e sono vicini a Chiesa.
    Non è un mercato competitivo di certo

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    1. Magari, tuttosport è una pacchia per sapere cosa è falso:).
      Quando ne parlano tutti è un problema, di Tonali se ne parla da tempo e si dice che verranno ratificati appena gli ovini truffano alla sturaro le varie società.
      Magari vendono a 50 milioni pjaca proprio all’Atalanta o al Brescia….(iperbole ma non troppo…)

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      1. La vicenda sturaro fa capire che la mafia post calciopoli è peggiore della prima. Ora Perini per svalutare il nostro Radu….l’ottimismo cieco impedisce di capire fino in fondo

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  8. Tanti auguri a ciascuno di voi di un 2020 interessante e generoso.
    2020 è due volte il numero di maglia di Bonimba (ai mondiali del Messico) e di Recoba, quindi assolutamente di ottimo auspicio.
    Non so se vinceremo già il prossimo anno, ma la cosa che importa è che la squadra è forte e che è un piacere vederla giocare (al contrario degli ultimi anni).

    Di Kulusevsky non saprei che dire, l’ho visto giocare solo mezza partita, e di sicuro del suo mancato arrivo non mi dispero gran che. In ogni caso certe scelte non le capisco: come può un giovane in ascesa decidere di andare a giocare nei gobbi? Al suo posto, io per prima cosa mi chiederei quante chance avrei di giocare…

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    1. C…o a sentire i me(r)dia sono troppi 44 mln per il fpf….ma non c’è nessun imbecille minimamente onesto intellettualmente che controbatte a questi ladri di professione dicendogli: perché, per loro che hanno mantenuto tantissimi stipendi, non esiste il fpf?

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  9. Conte ha chiesto espressamente Vidal . Per quando riguarda Kulusevsky l’ INTER aveva l’accordo con l’Atalanta per 42ml di euro per Giugno. La Rubentus ha convinto il procuratore e il ragazzo ad andare da loro. INTER non fa
    aste. Se uno preferisce ad andare da chi vince truffando libero di farlo . AMALA E DIFENDILA SEMPRE.

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  10. La rubentus e Kulusevsky possono solo sognare …… guardare il mio profilo la 🖐 siamo la loro ossessione e cominciano a temerci .AMALA E DIFENDILA SEMPRE🐍💙🖤

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  11. Auguri a tutti di buon anno nuovo. :) Nessun dramma per Kulusevski… Non potevamo spendere quella cifra ora. Ma sono sicuro che si farà il massimo per mettere in squadra due buoni giocatori… Un passo alla volta.

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  12. Più che altro la Juve propone ingaggi spropositati {si parla di più di tre milioni per kuku, per non citare i 12 di delight).

    Da ignorante, mi pare una politica miope.

    Ribadisco :tonali e sms, e Marotta torna re del mercato.

    Paratici mi pare ossessionato dall’intera, così come lo era Galliani (l’episodio dello scudetto acuito dalla maglia nerazzurra, nello spogliatoio del Milan 2011, mi pare esemplificativo e allucinante)

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  13. Fatta salva l’arroganza “economica/mediatica” della juve, non possiamo però immaginare che non “facciano mercato” ..ed il mercato è fatto anche di dispetti,strategie più o meno limpide,potere economico/politico…in questo loro sono maestri,senza dubbio poco raccomandabili. Per farla breve il mercato è tutto questo e di più..poi come nella vita di ogni giorno chi ha più potere ,più facilmente vince. Io non credo che i nostri dirigenti siano rimasti spiazzati più di tanto…vediamo cosa riusciremo a fare ;firmerei subito per un tris Vidal ,Giroud (o Llorente) ed un estern osinistro. Il sogno è poi che si riesca abloccare Tonali per il mercato estivo…a quel punto avremmo in pratica già quasi sistemato la squadra,anche per la prox stagione……Ancora Buon Anno a tutti !

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  14. Penso che la gestione della Juventus, da una posizione di forza evidente, sia in qualche maniera “schizofrenica”. Confido nella forza di Suning e nei nervi saldi e la saggezza e lungimiranza di Marotta che sa che bisogna guardare ogni cosa con un occhio al quadro complessivo. Per il resto, spiace per Kulusevski, sembra molto talentuoso e probabilmente lo è ma non avevamo 40 milioni e comunque per 40 milioni per me si prende un titolare e in questo momento Kulusevski non lo sarebbe stato… Vedremo poi se lo sarà da subito alla Juventus, che comunque ha già speso 40 milioni per un centrocampista. Le casse non sono illimitate e le rose vanno gestite (vedi Emre Can e Mandzukic).

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    1. A parte che lo ingrasseranno Emiliano, devi tenere conto che tutto quello che è successo a loro in questi mesi, in cui con notevoli spese non è avvenuta nessuna cessione, dimostra solamente che possono spendere centinaia di milioni senza controlli. Al pari del Real del psg e del city il fpf per loro non esiste e possono fare quello che gli pare, possibile che non passa questa evidenza fattuale?

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  15. Salve a tutti. Perso Kulu spero in Eriksen a questo punto. Giocatore totale, ancora giovane nonostante l’esperienza in campo internazionale.

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  16. Se prendiamo Vidal adesso ed Eriksen a Giugno mi farò sicuramente passare l’incazzatura per Kulusevski…buon anno a tutti!!!

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  17. Se va bene (ma proprio bene) Vidal adesso e un giovane (tipo Tonali, Castrovilli, ecc.) a giugno. Più un terzino e una seconda punta mediocri, ma ‘funzionali”

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    1. È stato mandato li apposta per destabilizzare il valore di Radu. Ci sono problemi a quanto sembra anche con pinamonti ma in generale la rottura dei rapporti con Atalanta e genoa è da attribuirsi al vile denaro degli infami ovinidi: chi ha potere e soldi senza limiti si compra tutto, dai singoli alle società fino istituzioni politiche e di governo.

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  18. Secondo repubblica anche sul fuorigioco si torna allo splendido errore umano, sia mai mortificare il potere degli assistenti. ma lo spirito del gioco sarà salvo…
    Indovina indovinello, chi ne trarrà vantaggio?

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    1. Noto un certo che di polemico (sano intento polemico, non si fraintenda eh !) usando il termine “lo spirito del gioco”… che in tutta evidenza non sono stato in grado di rendere comprensibile a suo tempo. Con “si va contro lo spirito del gioco” intendevo che a me non piace vedere un’ interruzione di 5/6/7 minuti per analizzare una situazione di gioco, sul fuorigioco non c’è discussione: è fisica applicata, 30 secondi bastano e avanzano. Su rigore sì/no gli addetti al Var decidono dopo aver rivisto le immagini e non mandano l’arbitro al video, il tutto in 2 minuti massimo.
      P.s.: personalmente non mi garba la regola attuale del fuorigioco molecolare, auspicherei una revisione pro attacco che sanzione il fuorigioco solo quando c’è luce tra attaccante e difensore.

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      1. Io non sono neppure convinto dell’inconfutabilità delle decisioni del Var sul fuorigioco. E vedo (con un certo piacere, ammetto) che altre persone più competenti di me e..interiste come me condividono il mio pensiero. Quando si tratta di mm p di 3-5 cm nessuna immagine può dare contemporaneamente il momento in cui la palla si stacca dal piede e il preciso istante in cui un giocatore lanciato a velocità superiore oltrepassa con la punta del naso il difensore avversario.
        La cosa invece sarebbe possibile se si tornasse al concetto di ‘piena luce’. Aumentare la soggettività del giudizio, come si dice vogliano fare, è rischioso, ma la ratio del fuori gioco secondo me non può essere punire il giocatore troppo veloce, ma quello che staziona furbescamente oltre la linea difensiva avversaria

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      2. Scusa ma “lo spirito del gioco” non era riferito ad una tua affermazione ma a un atteggiamento mediatico, per esempio le cronache di Sky sulla Premier, salvo disperarsi se l’arbitro sbaglia.
        Anch’io preferirei il concetto di luce, ma “oggettivo”, diciamo 30 cm, delegato al VAR. Sbaglia, a mio avviso, Luciano a dire che non si può essere certi, si può essere tecnologicamente certi e, sopratutto, NEUTRI. Perché questo è il punto centrale, ammesso che la tecnologia “sbagli” di un millimetro lo farebbe in maniera NEUTRA. L’arbitro non so, anzi non credo.
        p.s.)Per la cronaca, a memoria, in questa stagione noi abbiamo avuto 2 gol annullati dall’assistente per fuorigioco e convalidati dal VAR, la juve 3 gol convalidati dall’assistente e annullati dal VAR, uno contro di noi. Con la nuova elasticità…fate i conti voi.

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  19. Sono dispiaciuto per Kulusevsky ma non troppo, se realmente ci fosse la possibilità di prendere Eriksen non avrei il minimo dubbio che i sodi vadano impiegati per questo tipo di operazioni, l’anno scorso eravamo qui a strapparci i capelli per Barrow dell’Atalanta e poi Barrow che fine ha fatto, non dico che Kulu farà la stessa fine ma calma, a mio modo giocatore importante ma di difficile collocazione, ma auguro che a breve saremo nella condizione di prendere giovani e poterli far crescere mano mano ma noi oggi abbiamo bisogno dei titolare e non di giovani speranze, la juve a centrocampo ha Kedira, Matuidi, Pjanic, Betancour, Emre Can, Rabiot, Ramsey, all’occorrenza Bernardeschi il vituperato Emre Can è uno che giocava titolare nel Liverpool, per me il gap è li noi come seconde linee abbiamo Gaglia per ora tanto di cappello, Vecino per me quest’anno deludente e Borja per ora immenso, sogno personale scambio Spinazzola / Politano ed un tentativo per il ritorno di Cancelo più Vidal con questi tre a gennaio secondo me ce la giocheremmo alla granda

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  20. Ho da tempo la sensazione che a gennaio non faremo movimenti in entrata, probabilmente faremo qualcosa solo in uscita (Dimarco e Gabigol).
    Le parole, ripetute, di Marotta mi sono sempre sembrate molto nette.
    D’altro canto Suning è molto poco propensa a spendere (tanti) soldi per ultratrentenni, a maggior ragione dopo la non felice operazione Nainngollan.
    Non credo, infine, che i vari De Paul, Nandez e Darmian siano profili voluti da Conte.

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  21. intsnto al memorial Halima Haider l’Inter ha stravinto le prime due partite, per altro molto facili. oggi lo scontro con la juve per il passaggio alle semifinali

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    1. Non abbiamo fatto 2 a 2 con il Tor Tre Teste e vinto 11 a 0 con il Posillipo? Mentre i ladruncoli rispettivamente 1 a 1 e 4 a 0? Grazie

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  22. probabilmente nel primo pomeriggio manderò un post su situazione prospettive e considerazioni di mercato (da semplice tifoso, senza scoop) della prima squadra

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