La prima giornata, il mercato che volge al termine e… Cagliari – Inter

Provo a fare un ragionamento su tutte queste situazioni, alcune passate, anche se di recente, e altre di prospettiva, cercando, come è mia consuetudine, di essere non un bastian contrario, ma di sottrarmi sia ai facili entusiasmi, sia al pessimismo preconcetto.

A scanso di equivoci e per orientare il seguito della lettura (per chi avrà la voglia di continuare), dico subito che la mia posizione, oggi si può definire di ‘moderato ottimismo’.

La prima di campionato

Ci siamo avvicinati a questa partita, ovviamente senza timori, perché la differenza tecnica fra noi e il Lecce era notevole, ma anche con qualche inquietudine:

  1. la rosa era ampiamente incompleta, secondo il pensiero della maggior parte dei tifosi e, par di capire anche dalle operazioni successive, di Conte;
  2. mancavano alcuni probabili titolari, soprattutto in difesa;
  3. alcuni giocatori o perché reduci da infortuni o perché riunitisi con la squadra in ritardo, non apparivano al top delle condizioni.

Gli elementi sicuramente positivi, diciamo ‘bene auguranti’, erano (oltre alla ricordata superiorità tecnica): il buon precampionato, contro squadre forti e spesso più preparate, le buone impressioni destate più che altro da un nuovo giocatore (Sensi) e soprattutto la fiducia nel lavoro di un allenatore che godeva di un grande credito e che nelle prime uscite è sembrato meritarselo.

Sinceramente a me preoccupava l’incompletezza e la mancanza di condizione di qualcuno dal centrocampo in su più che le due assenze in difesa.

Il mio ragionamento, forse superficiale, ma per me tranquillizzante era infatti il seguente: abbiamo tre titolari e tre riserve, per i ruoli di difesa.

Avevamo anche Miranda, ma, se lo abbiamo ceduto è perché il mio allenatore gli ha preferito, come riserve, il trio D’Ambrosio – Ranocchia – Bastoni.

Quindi ero abbastanza tranquillo anche se, Miranda o un altro, quando si tratta di una riserva è presumibile che sia inferiore al titolare.

Naturalmente se gli assenti sono due su tre che costituiscono il reparto qualche dubbio in più viene.

Ma le mie incertezze, come dicevo, riguardavano altre zone del campo:

  1. Sugli esterni Candreva, preferito a Lazaro, aveva disputato un buon precampionato, apparendo quasi rivitalizzato, ma gli impegni ufficiali sono altra cosa rispetto alle amichevoli di prestigio. Asa aveva giocato poco, non ne conoscevo la condizione e in ogni caso sulle situazioni difensive qualche problemino lo aveva mostrato anche in passato;
  2. In mezzo, due giocatori su tre erano i titolari dello scorso campionato e il fatto che potessero fare meglio in uno schema diverso e con mansioni e movimenti ‘rivisti’ era tutto da verificare.

Solo Sensi rappresentava un possibile progresso rispetto, all’atto pratico se non in teoria, al titolare della precedente stagione, considerando che Radja non aveva giocato molto.

Il centrocampo comunque a me appariva abbastanza affidabile, considerando anche il cambio di modulo che portava un uomo in più ad agire in quella zona (rispetto al 4231 spallettiano).

Abbastanza affidabile ma non straripante come avrei voluto.

Se centralmente mi sembrava evidente che avremmo rischiato di meno, per la presenza teorica di sei giocatori (3+3) in quella zona del campo, le preoccupazioni tornavano a riguardare gli esterni, posizionati uno solo per fascia.

Le loro caratteristiche tra l’altro (nessuno dei due era esterno basso di origine) potevano mandare in crisi soprattutto Skriniar, chiamato spesso ad ‘uscire’ su un’ala presumibilmente sgusciante e dotata di altro passo.

Anche perché i centrocampisti rispetto all’era spallettiana, quando erano uno in meno ma più posizionali, erano chiamati anche a buttarsi in area.

La funzionalità del tutto, in presenza di queste situazioni, era condizionata dalla sincronia e rapidità dei movimenti, con almeno una punta che in fase di non possesso aiutasse, con i centrocampisti che sapessero entrare centralmente, senza lasciar scoperta la loro zona sulle ripartenze e anzi avendo la forza di allargare sull’esterno per non costringere sempre il centrale difensivo ad uscire.

Bisognava insomma essere molto corti, avere grande ritmo e lucidità, perdere poche palle velenose che ci potevano lasciare pericolosamente esposti e, in fase di costruzione, far correre la palla velocemente, spesso di prima.

Una cosa mi era chiara: l’equilibrio di Conte, almeno per le gare interne, era differente dall’equilibrio di Spalletti ma in un certo senso il mister salentino aveva potuto scegliere, in parte almeno, uomini adatti a questa differenza.

Teniamo presente infine che anche in fase offensiva i meccanismi non potevano essere consolidati perché i due attaccanti giocavano insieme per la prima volta e non avevano fatto gran parte della preparazione con i compagni

Chiaro che queste preoccupazioni, trattandosi con tutto il rispetto di affrontare una neopromossa, erano relative, direi esagerate, in quanto in ogni caso il materiale tecnico e umano in campo lasciava tranquilli, per quanto si può esserlo nel campionato italiano e soprattutto per quanto può esserlo un tifoso della…pazza Inter (che poi quando faceva male, pazza non era, ma pagava limiti reali).

E tuttavia, se non ci lasciamo trasportare dal risultato finale, che è larghissimo, ma favorito nella sua consistenza da alcune situazioni propizie, non sono mancati elementi di disagio che contro una squadra più forte probabilmente avremmo pagato.

Nel primo tempo la fase difensiva non ha certo soddisfatto e non mi riferisco ai tre difensori, ma alla copertura che, prevedibilmente, era venuta spesso a mancare.

Se ricordo bene, dal tabellone di San Siro dopo il primo tempo risultava che possesso palla e numero dei tiri a rete erano abbastanza in equilibrio.

Certo, noi avevamo realizzato due gol e loro no, ma se sul primo gol la prodezza individuale (di Brozo) era stata risolutiva, la stessa era stata resa possibile da un’azione esemplare e studiata: palla da destra a sinistra, gran controllo e tocco dietro per l’accorrente Brozo), mentre sul secondo è stata l’abilità di Sensi sullo stretto a determinare il successo.

Noi ci siamo resi pericolosi in altre situazioni, ma, secondo me anche loro e lo avevano fatto qualche volta di troppo, considerando il differenziale tecnico.

Credo di poter dire che il mio timore sul modulo (utilizzato in questo momento e con questi giocatori) non fosse del tutto infondato. Un numero mi pare esprima la concretezza di questo assunto: gli attacchi dei leccesi sono stati portati centralmente 5 volte, a destra 19 volte e a sinistra 17 volte, mentre per esempio i nostri sono stati più equilibrati (15, 15, e 19).

Noi a sinistra abbiamo attaccato un po’ di più, anche per la buona predisposizione offensiva di Asa che spesso si faceva trovare smarcatissimo con i piedi sulla linea laterale, ma abbiamo subito di più, per lo stesso motivo e forse anche questo è collegabile alla prestazione sufficiente, ma inferiore al suo standard di Skriniar, anche perché sulla sinistra operava Sensi, ottimo davvero, ma forse un po’ meno in copertura.

Se consideriamo che questi ultimi numeri sono relativi all’insieme della partita, quindi anche agli ultimi 15’ giocati da loro in 10 e all’ultima mezz’ora in cui dopo il 3-0 l’agonismo è scemato, si comprende che senza, drammatizzare, per carità, ci sono situazioni ancora su cui lavorare, sia con la crescita individuale di alcuni, sia a livello di automatismi, sia con… qualche nuovo arrivo.

Di positivo ed è quello che più conta, si sono viste molte buone cose, a livello di azioni costruite e studiate e a livello di giocate individuali (che poi, quando si affrontano due squadre di pari spessore sono quelle che spesso fanno la differenza).

Si è visto uno spirito di gruppo e una ferocia agonistica promettenti, perché frutto evidentemente anche di un ritrovato entusiasmo e di una ritrovata condizione.

Anche in questa partita c’è stato un calo, nel primo quarto d’ora del secondo tempo (lo stesso Conte si è detto insoddisfatto del comportamento della squadra sul 2-0) ma il calo è stato meno vistoso che in passato ed è probabilmente da attribuire a un condizionamento psicologico, visto che proprio il finale, anche prima dell’espulsione, ci ha visti dominare nettamente.

In conclusione, avrei ovviamente firmato prima del match per il punteggio che abbiamo ottenuto, ma anche per una prestazione di quel livello, considerando che non si poteva pensare di aver risolto tutti i problemi..

Per quanto riguarda le prestazioni individuali sono d’accordo con i giudizi di Emiliano.

Vorrei solo osservare che Skriniar ha salvato un gol sulla linea (e sarebbe stato lo 0-1) e deve ovviamente adattarsi a un compito nuovo, in quanto spesso dovrà uscire sull’esterno ad affrontare avversari con caratteristiche che non gli sono congeniali.

Inoltre si deve considerare che la partita si è messa sul binario giusto per un tiro da fuori finito proprio nel sette.

Non è stato un caso, perché Brozo ha quei colpi, ma bisogna anche riconoscere che su 10 che tenta gliene riesce forse uno. Stessa cosa per il quarto gol di Candreva segnato a partita finita con loro ridotti in dieci.

Il mercato verso la conclusione

Al momento della partita c’era molta preoccupazione perché la chiusura del mercato si avvicinava e a parere di molti di noi la squadra era incompleta: in particolare mancavano un terzino, un centrocampista e almeno una prima punta di rincalzo, ma valida.

La formazione iniziale ricalcava quella della scorsa stagione, se non teniamo conto dei posizionamenti: Handa, D’Ambro, Rano, Skriniar, Asa, Vecino, Brozo, Candreva, Lautaro c’erano anche lo scorso anno.

Addirittura Rano e Candreva erano riserve e lo stesso Lautaro non era titolare fisso.

Le novità erano due (Sensi e Lukaku), in sostituzione di Radja e Icardi.

Sembrava evidente (non solo a noi tifosi) che per ambizioni più elevate servisse dell’altro.

Altro che tra la prima e la seconda partita è arrivato (parzialmente): Sanchez e Biraghi.

Mancano (tuttora) la prima punta fisicata di rincalzo e soprattutto un centrocampista top. Quest’ultimo temo che ormai non arriverà, mentre per la prima punta ci sono forse possibilità di basso profilo.

Dei nuovi, Biraghi costituisce un’alternativa a Asa più affidabile di Dalbert, ma non dovrebbe spostare gli equilibri.

Per Sanchez, che potenzialmente è forte, dipenderà dal recupero psicofisico, dalla ritrovata integrità.

La partita di Cagliari

Fatto sta che andiamo a Cagliari, trasferta sicuramente insidiosa perché gli isolani hanno fatto un mercato da… semigrande, con gli stessi giocatori di Inter – Lecce.

Le mie preoccupazioni, sottolineo sempre da tifoso che non conosce il lavoro fatto anche in settimana come preparazione, sono relative al timore che si ripetano prestazioni analoghe a molte dello scorso anno: certamente possiamo cercare di andare sull’isola a fare la partita, ma non di dominarla e altrettanto certamente corriamo il rischio di venir sorpresi sulle ripartenze.

Il timore è che ci sia una situazione di equilibrio, perché la superiorità tecnica dei nostri può essere compensata dalla corsa, dall’aggressività dei sardi e forse dalla disponibilità di spazi più favorevoli.

In questo caso la partita verrebbe decisa da episodi, che a volte ti dicono bene, in altri casi no.

E una battuta d’arresto anche parziale, sarebbe molto dolorosa.

Il Cagliari si schiera con un 352 quasi speculare, per cercare di chiudere le nostre fonti di gioco.

L’Inter sembra… quella dello scorso anno, senza ritmo esasperato, senza rapidità nella transizione offensiva.

Tiene il campo con discreta sicurezza, senza concedere molto ma anche senza creare grandi occasioni.

In particolare il Cagliari sembra farsi preferire sugli esterni, dove Candreva non ripete la prestazione col Lecce anche perché Pellegrini lo aggredisce con forza e lo tiene basso. Dall’altra parte anche Asa, ottimo in fase offensiva, ha il suo da fare a contenere un indiavolato Nandez.

Le punte non portano il pressing come Conte chiede e tendono a rincorrere l’avversario, costringendo la squadra ad abbassarsi. In mezzo, Brozo è solo… normale, mentre Radja, dall’altra parte, sembra più asciutto, più tirato a lucido rispetto allo scorso anno e si assume il compito di uomo squadra.

Non è una bella partita, le squadre faticano a creare occasioni pericolose, ma c’è molto agonismo.

L’equilibrio viene spezzato al 28’ quando un traversone di Sensi viene intercettato da Lautaro, saltato con Cerri, e finisce sul palo interno prima di rotolare in rete.

Dopo il vantaggio, l’Inter si abbassa ancor più (questa storia di… entrare e uscire dalla partita, secondo le situazioni, ereditata dal passato è forse l’aspetto su cui Conte deve lavorare di più).

Fatto sta che il Cagliari costruisce una grande palla per il pareggio, al 40’, ma la girata di Cerri, dal disco del rigore finisce fortunatamente alta.

Ci si aspetta nel secondo tempo un’Inter più aggressiva, più… contiana, ma è il Cagliari che parte forte e nei primi cinque minuti ci costringe nella nostra area, creando situazioni di pericolo, finché su un bel traversone credo di Nandez, Joao Pedro stacca benissimo e coglie il pareggio.

Dal quarto d’ora della ripresa l’Inter cresce mentre il Cagliari sembra provato e controbatte con la forza della disperazione e le ultime energie rimaste.

Migliora notevolmente la presenza e l’efficacia del nostro tandem offensivo e soprattutto emerge Sensi, come autentico uomo squadra e trascinatore.

Al 15’ Stefano coglie la traversa con un’ottima punizione e…

Al 27’ dopo un periodo di prevalenza abbastanza netta, su una bella verticalizzazione di Barella, Sensi si invola, salta il suo marcatore in area e lo costringe al rigore, che Lukaku realizza con freddezza.

Il pallino del gioco è sempre in mano nostra, ma al 38’ ben assistito da Politano, Lukaku fallisce l’occasione del 3-1.

Sembra un brutto segnale perché nei minuti restanti si prevede un assedio cagliaritano e in queste situazioni al sorpresa è all’ordine del giorno. Invece difesa e centrocampo governano la partita e semmai un’occasione l’abbiamo ancora noi, con Politano, proprio allo scadere, ma Olsen neutralizza.

Le statistiche

Parlano di un possesso a nostro favore (55 a 45), di una prevalenza contenuta nei tiri verso la rete (nove contro sette), ma di una nostra netta superiorità nei tiri in porta (8 a 3) e nei tiri scagliati dall’interno dell’area (6-1).

Oltre, naturalmente, ai gol e al palo.

Quindi anche le occasioni sono nettamente a nostro favore: 9 a 2 (il loro gol e la conclusione sbagliata da Cerri).

Il tutto a dimostrazione che anche la vituperata difesa con Rano e D’Ambro ha fatto per intero il suo dovere.

Gli altri dati sono in equilibrio sostanziale.

Il dato del possesso palla è confermato dal numero di passaggi riusciti (454 a 307) e pure l’accuratezza è leggermente a nostro favore.

Mentre gli attacchi cagliaritani sono ben ripartiti, noi abbiamo attaccato centralmente solo 6 volte, a destra 10 e a sinistra ben 22.

Merito, ovviamente della spinta qualitativa di Asa e del fraseggio di Sensi.

A livello individuale, D’Ambro ha giocato più palloni in assoluto (80) mentre il migliore dei loro, Radja, si è fermato a 67.

Tra i passaggi riusciti, ancora D’Ambro con Borozo e Skriniar sono i più positivi.

Brozo ha anche corso più di tutti (nello scorso turno di campionato era stato il migliore tra tutte le 20 squadre) e soprattutto alla più alta velocità media, mentre Lautaro e Sensi sono stati i migliori allo sprint, davanti a Nandez

L’impressione è che Conte abbia ancora molto da lavorare, che ci siano giocatori da portare al top della condizione, che si debba accelerare la transizione offensiva ma anche migliorare l’affiatamento tra gli attaccanti e la sincronia nel pressing, per tenere la squadra più alta.

Tutte operazioni che probabilmente sono collegate tra loro.

Se il gruppo resta così, come è probabile, l’incognita maggiore è data dal centrocampo, dove manca un uomo di peso e capacità di inserimento e dalla fascia destra dove Candreva non credo possa ripetersi spesso sui livelli della prima partita e dove Lazaro è ancora un punto di domanda.

Poi bisognerà vedere il comportamento del gruppo nelle partite determinanti, la capacità di mantenere condizione atletica e mentale, magari anche incrementando il tasso di aggressività.

Non sono state due partite entusiasmanti sul piano del gioco, ma abbiamo ottenuto punti preziosi e ci sono le condizioni per sperare in una crescita anche a questo livello.

Le prestazioni individuali

Handa: pochissimo lavoro serio da svolgere. Non credo abbia responsabilità sul gol subito. Ottimo con i piedi (situazione fondamentale per i portieri moderni). 6.5

D’Ambro: dove lo metti lo metti, lui non tradisce mai. Chiaro che Maicon e Cafù sono… molto meglio. Nessuno lo discute. Ma, in mancanza di fuoriclasse il calcio è fatto anche da buoni giocatori. 6.5

Ranocchia: Conte lo ha voluto tenere, preferendolo ad altri, conoscendone le potenzialità, oltre che per motivi di costi, probabilmente. Lui per ora ha risposto alla grande. Implacabile in marcatura e autore, ad esempio, di un lancio di 50 metri per Candreva da applausi.

Naturalmente deve confermarsi contro grandi avversari, per tenerci definitivamente tranquilli. 7

Skriniar: sta abituandosi al ruolo oppure sta completando il lavoro di ricerca della migliore condizione. Abbiamo rivisto in campo lo Skriniar degli anni passati. 7

Candreva: aveva un avversario molto forte, che lo ha impegnato e gli ha impedito di salire spesso. Non ha ripetuto la grande prestazione di lunedì, ma questo era prevedibile perché non è quello il suo livello abituale ormai. Però si disimpegnato in modo sufficiente. 6

Vecino: anche lui è un giocatore che fa sempre il suo, che non scende quasi mai sotto la sufficienza, che a volte riesce a produrre giocate importanti. Anche nel suo caso un… fuoriclasse sarebbe preferibile, ma non si può avere tutto. 6

Brozo: un po’ meno ispirato che in altre occasioni, ma sempre positivo per impegno, mobilità e capacità di stare in partita. Peccato per il fallo da cartellino, speso necessariamente. 6.5

Sensi: inutile negare che per un semplice tifoso come me, che non conosce l’universo mondo calcistico nei dettagli, ma conosce soprattutto… i suoi giocatori (anche perché quelli li vedo dal campo) è la più piacevole sorpresa di questo inizio stagione. Non è alto e robusto, ma è grintoso, oltre che ispirato, e quando parte ben difficilmente che lo prendono. Aspettiamo ancora un po’ a esaltarci ma sembra proprio che abbiamo ‘trovato’ un giocatore di autentica qualità. 8

Asa: secondo me il suo avversario era fortissimo, ma naturalmente Asa sul piano tecnico non teme confronti. Ora è in buonissime condizioni e risulta pericoloso quando spinge e attento nelle chiusure. 7

Lukaku: primo tempo poco efficace, ripresa in netto crescendo. Vedendolo giocare si capisce l’importanza del ‘peso’ della rilevanza fisica, naturalmente sostenuta da una qualità tecnica buona. Mi sembra che spesso cerchi l’assist più che la soluzione personale e mi pare di aver capito perché Conte sembra volesse come suo partner Dzeko. E’ già buono così, ma spero che abbia molti margini di miglioramento. 6.5

Lautaro: si accende a intermittenza, come spesso mi è sembrato accadesse nel passato. Possiede colpi importanti e ha notevole garra, come si sapeva. Con questo rendimento è un buon giocatore, per me, ma spero che anche lui possa crescere tantissimo. 6.5

Barella: il fatto che i cambi principali di Conte siano sempre gli stessi e per lo più allo stesso minuto dimostrano quali lui ritiene siano i punti su cui lavorare di più. Personalmente mi è sembrato in crescita rispetto alle altre presenze. Sarebbe fondamentale che si esprimesse presto al suo top. 6+

Politano: quando entra a partita in corso, fino ad ora ha sempre fatto benissimo, con la sua velocità, la sua intraprendenza che pronto scompiglio nelle difese avversarie, soprattutto se riesce a procurarsi spazi ampi. Contento che resti, personalmente 6.5

Godin: pochi minuti, ma in un paio di situazioni mostro quanto può dare a questa squadra. Commette anche un errore clamoroso che poteva risultare letale, ma è comprensibile. sv.

Conte: per ora con lui sono i risultati e alcuni innegabili miglioramenti del modo in cui la squadra sta in campo. Quello che si è visto sino ad ora non basta per alimentare speranze di traguardi importanti, ma il suo lavoro è solo all’inizio e promette bene. 7

Luciano Da Vite

Foto: Romelu Lukaku e Lautaro Martinez. I due giocatori hanno deciso la partita contro il Cagliari con le loro reti. La loro intesa è una delle maggiori note positive di questo inizio campionato per la nostra squadra (fonte, Corriere dello Sport).

41 pensieri riguardo “La prima giornata, il mercato che volge al termine e… Cagliari – Inter

  1. Luciano ho pubblicato il post, ma… ti segnalo che manca la parte sul sorteggio di CL! Vuoi che edito il titolo del post e ne facciamo un altro nei prossimi giorni o mi giri l’integrazione via e-mail? Fammi sapere!

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  2. meglio cambiare il titolod el post e farne un altro nei prossimi giorni, tenendo rpesente anche la conclusione del mercato, la rosa prescelta, ecc. Tanto ora ci sono molti giorni di stasi, così riempiamo

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  3. Siccome i voti sono una “conseguenza” dei giudizi, vanno valutati “relativamente” (ovvero, aggiungere o togliere mezzo punto a TUTTi non cambia nulla), mi esprimo sul “voto” inteso come “sintesi”: l’unico che cambierei è Barella, a me è piaciuto, ha dato il via alla azione del rigore, tenendo tutto il resto invariato mezzo punto in più.
    Sembra, SEMBRA, fatta per Icardi al PSG, sperando lo riscattino (si dice 5+65); una buona notizia, se andasse in porto lo saluterei senza ulteriori polemiche…
    A proposito, se uscisse anche Icardi, di fatto Marotta e Ausilio avrebbero, in vario modo, risolto tutte le uscite, cosa considerata difficilissima; non per guardare sempre ai ladri ma DSFabio, considerato il migliore dell’universo (SIC), ha tutti gli esuberi in casa…

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    1. Primo pallone toccato in verticale per Lukaku che poi la dà a Sensi e rigore; partecipa, mi sembra, anche all’azione che porta al gol mancato da Lukaku: praticamente le due azioni costruite meglio dell’intera gara. Nulla di che, ma piccoli segnali incoraggianti.

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  4. La partita di ieri non mi e’ piaciuta. Ci puo’ stare, coi carichi di questo periodo, ma spero di non vedere piu’ un inizio di secondo tempo come quello di ieri.
    A me Godin ha fatto parecchio arrabbiare con quella sua uscita insistita e conseguente perdita della palla in una zona pericolosissima. Non e’ questo che vogliamo da un giocatore esperto come lui. Contentissimo per Sensi ( e poteva finire al Milan …) e Ranocchia (anche se, personalmente, faccio fatica a rimuovere tutte le mie riserve sul giocatore).
    Molto spiaciuto per quanto Luciano percepisce sulle nostre squadre giovanili.

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  5. Questa sera quarti di finale under 15 Inter Torino allo Scirea. Se non avremo in campo tutti i ‘migliori’ (che significa solo i più pronti al momento) non ce la faremo.
    Report al ritorno dal match.
    Anche a me Barella è piaciuto più del solito. Sono stato basso perché ha giocato troppo poco e fprse ero condizionato dalle parole di Conte che pretende molto di più da lui. Credo che il giocatore ci sia e possa solo migliorare: il dubbio è sul complesso del centrocampo: Barella Brozo Sensi. Manca il SNS, il pogba, il Vidal giovane della situazione.
    Speriamo sia buono Straccio, centrocampista U16 preso dal pescara

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  6. Mi sbagliero’ ma credo proprio che stasera allo Scirea sarà come le due precedenti sere: squadra fatta sostanzialmente da 2006 con qualche innesto 2005. Domenica c’è la prima di campionato (Inter-Spal) e se le cose vanno così è chiaro quale sia la priorità.

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  7. Scirea perso 1 a 2. Nostro gol su tiro da centrocampo. Gol del torino nel finale per il 2 a 1 con errore del portiere

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  8. Torneo Scirea: Torino inter 2-1 (chiesa)
    Buona partita dei nostri contro un toro che ci avrebbe sovrastati fisicamente abche se avessimo avuto in campo i 2005. Invece i nostri, imbottiti di 2006 hanno retto benissimo il confronto, anche se poche volte sono risultati pericolosi mentre nel primo tempo il nostro portiere ha salvato almeno tre palle gol. Ceruti, ancora schierato in fascia destra, a centro campo, jean sulla sinistra della difesa a 4, Fois in mezzo al campo e Espo in attacco hanno fatto molto bene. contro avversari che spesso erano…il doppio di loro.. Buoni anche gli altri subentrati, come Scienza, Bordoni Mocchetti e Brezza. Vantaggio granata allo scadere del primo empo e immediato pareggio del centrale chiesa che raccoglie una seconda palla e infila nel sette da 30 metri.
    Secondo tempo molto equilibrato, nel quale i nostri concertano alcune ripartenze interessanti, ma proprio allo scadere una conclusione torinista da centro area, non irresistibile sorprende il portiere del vecchio, subentrato all’ottimo calligaris. peccato, ma resta la buona prova dei più giovani e di alcuni 2005, come Miconi, liserani, e Stankovic.
    Prima dell’incontro ho avuto la fortuna di colloquiare a lungo con Giavardi, cortese e disponibile come sempre, che tra le molte cose di cui si è parlato mi ha detto che la scelta di schierare una mista in questo caso è contingete, perché mancavano alcuni reduci da Mosca, infortunati o molto provati e alcuni nuovi arrivi non ancora in possesso di transfer o che non hanno ancora compiuto gli anni, essedo nati in ottobre.
    Di altre sue esternazioni avremo occasione di parlare in seguito

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  9. Espinoza (2001) preso in sinergia col parma, dove giocherà in primavera. Si dice che anche su Nandez ci sia qualche forma di collaborazione col cagliari

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  10. Delusione per Karamoko al Torino, a inizio agosto sembrava a un passo. Peccato perché il mercato della primavera era partito molto bene e poi si è improvvisamente arrestato nell’ultimo mese (e accellerato sul fronte cessioni)

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  11. Di fatto Filip Stankovic è il terzo portiere in CL. Infatti Berni, che a differenza di quanto credessi io non ha i “3 anni”, è fuori lista, quindi Handa, Padelli, Filip. Vuol dire andare SEMPRE in ritiro ed in trasferta, esperienza formativa; vediamo se riusciranno a fargli giocare la YL e poi aggregarlo alla prima squadra, se il calendario fosse uguale (credo di sì) e gli orari compatibili…

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    1. Strano perché Berni (classe 83) dovrebbe avere 3 anni e mezzo di vivaio Inter, dall’estate del 98 al gennaio 2002. La scelta dipende dal fatto che in caso di assenza prolungata di un portiere per più di un mese può essere sostituito liberamente.

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      1. Non credo abbia i 3 anni, la lista A è di soli 23 giocatori perché non c’erano altri “vivaio” tra i giocatori regolarmente convocati in prima squadra (compresi, quindi, Esposito o Pirola che hanno solo 2 anni in quanto il conteggio parte dai 15 anni…). Se Berni avesse i 3 anni avrebbe certamente occupato il ventiquattresimo posto.

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  12. In pratica l’Inter ha una lista di 25 giocatori, perché Seba e Filip se in età avrebbero trovato posto nella lista come 24 e 25. Invece trovano posto nella lista B. Non cambia nulla, se non per il fatto che non si possono inseirire in lista giocatori all’Inter da sempre ma…troppo giovani. Io lo trovo assurdo.

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  13. Volevo dire una cosa riguardo il comunicato della curva nei confronti di Lukaku…
    È assolutamente imbarazzante…
    Mi vergogno dell’esistenza di persone come quelle della nostra tifoseria organizzata…

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  14. Il principio della responsabilità oggettiva ha consegnato tutte le società, nessuna esclusa, al ricatto della criminalità organizzata: o mi concedi quello che voglio o ti faccio perdere le partite a tavolino. Il servizio di report, anche se non riguarda l?inter, è esemplare.

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    1. Vero, ma visto che per la curva più che l’Inter conta l'”identità”, qualunque cosa significhi, si potrebbe cominciare a NON fare andare più i giocatori ad “esultare” sotto quel settore. Dispiace per le persone per bene che ci sono ovunque, ma è ora di porre un freno.
      Se non bastasse o davanti ad ulteriori ricatti, proporrei che l’Inter CHIUDESSE quel settore (o la parte “ultras”, identificabilissima) anche chiedendo l’aiuto delle autorità (Prefetto, Questore, Sindaco). Quello che si “rimette” in incassi sarebbe ampiamente compensato da meno “multe” e immagine.
      Se poi lo facessero TUTTE le Società, in accordo, credo che potrebbe cambiare qualcosa o tanto.
      Delle prediche siamo stufi, o fanno o tacciano. Col rischio, se non si facesse nulla, che molti giocatori, di colore ma non solo, boicottino l’Italia.

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  15. Due , ma giusto due , paroline sul settore giovanile : lo seguo da anni e mi sembra , tranne qualche eccezione , che i risultati dei tornei siano preoccupanti. Gli anni passati davamo une sensazione di una potenza a volte schiacciante , oggi abbiamo dei vuoti che non fanno dormire sonni tranquilli. Ho sempre sostenuto che una vittoria di un campionato di categoria , una vittoria del Viareggio , una coppa Italia , danno una visibilità societaria grande. Abbiamo svuotato quasi completamente la squadra primavera , togliendo giocatori che nelle squadre di destinazione faranno ” la fame ” anche perché una squadra prima di valorizzare un giocatore che non è suo valorizza quelli di sua proprietà. Comunque sia abbiamo una primavera che nel reparto avanzato non sarà in grado di competere con i migliori e rischiamo di fare figuracce in Europa dove il palcoscenico è ben più ampio. Spero di sbagliarmi ma il settore che ha dato in questi ultimi anni grandi risultati societari forse andava trattato un pochino meglio.

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  16. Sono d’accordo con te, Eraldo. le tue preoccupazioni sono le mie. le ho anche espresse a Giavardi in un recente incontro. Anzitutto l’incredibile contributo che il lavoro del settore giovanile ha portato al bilancio della prima squadra secondo me avrebbe dovuto indurre ad incrementare gli investimenti, cosa che non sembra essere avvenuta.
    In particolare non sono convinto, lo dico con intenti assolutamente costruttivi, su due linee strategiche enunciate pubblicamente dai dirigenti o realizzate nei fatti.
    La prima è quella di contare sulla crescita dei giocatori ‘interni’. Quando l’Atalanta ha praticato questa linea è scomparsa dai primati. poi è tornata a spendere e a comperare in tutta Italia e persino in Europa. Ed è tornata ai vertici.
    I motivi li ho spiegati più volte e sono puramente numerici: i giocatori interessanti in lombardia possono essere 20, in Italia 200 in Europa 2 mila. E le squadre competitive sui giovani big, per finanze e prestigio sono sempre le stesse.Poi se tu sbagli e compri uno straniero perché costa poco è un altro discorso.
    Nel nostro caso poi credo ci sia anche qualche incomprensione fra operatori dell’agonistica e della pre agonistica. Questi ultimi sosterrebbero di fornire ottimo materiale, considerato che i ragazzini vincono sempre e fanno benissimo anche all’estero. d’altro canto forse i giocatori della pre agonistica spesso sono molto bravi ma inadatti quando devono confrontarsi con avevrsari di tutt’altro peso atletico e agonistico. Ti faccio il nome di Pit, 2005, uomo squadra nelle minori, ma ceduto perché non in grado di battersi in un campionato nazionale agonistico. Come lui a centinaia, negli anni, ovviamente.
    Mister Giavardi mi ha fatto notare che non è possibile prendere ai 14 anni i giocatori che si vuole in Italia: dali 14 ai 16 si possono ottenere COMPLESSIVAMENTE 10 deroghe per i fuori regione, cioè 3 per anno.
    Un motivo di più per spendere ma prenderli fortissimi, secondo me.
    L’altro elemento è lo slitttamento dei più forti in squadre di età superiore. questo mette in difficoltà tutti.
    E, attenzione, secondo me, da tifoso, non è vero che questo aiuta la crescita dei talenti. Se promuovi uno due giocatori molto forti, ne anticipi il percorso, ma se ne promuovi 10-12, per quanfo forti, li metti tutti in difficoltà.
    E metti in difficoltà le squadre che seguono, depredate di sostanza a catena.
    Io sempre da tifoso avrei tenuto i 5 fuori quota possibili, fra cui 2 attaccanti veramente forti, avrei promosso meno 2002, in modo che il gruppo potesse continuare a crescere nell’Under 17 che sarebbe stata competitiva. E così via.
    Lo scorso anno secondo me avevamo un’ottima Primavera, una 2002 straordinaria e una 2003 molto competitiva.
    Quest’anno non vedo nessuna squadra in grado di primeggiare.
    Spero di sbagliarmi

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  17. Amstaf, con riferimento al tuo commento delle 15.44: credi che tali interventi siano convenienti per la società (e per le società in generale, a maggior ragione quelle “piccole” che hanno un numero di tifosi inferiore e anche meno partecipativo)? E, se non convenienti, pensi siano disposte a fare dei sacrifici? Si scatenerebbe una guerra.

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    1. Onestamente credo che in primis sarebbero GIUSTI. Poi anche convenienti. La guerra è in atto, va chiusa. Perdi 1000/2000 tifosi, forse abbonamenti, risparmi decine di migliaia di euro di multe, esci da possibili ricatti e, nel tempo, sostituirai i delinquenti con tifosi normali.
      Io vedo, invece, un problema culturale; negli anni si è creata una retorica su questi “tifosi” più fedeli, presenti (molti lo fanno, di fatto, come LAVORO a tempo pieno, illegale ovvio). Si crea una “confidenza”, naturale, con molti giocatori, presenze private (matrimoni, feste…) comparsate televisive (io a vedere in trasmissioni tv i capi ultrà, pregiudicati di lungo corso, magari con DASPO, mi chiedo COME si possa fare…). Tutto bello, sino a quando si “scopre” l’illegalità, il razzismo, la violenza (culturale e pratica). Non credo che i rapporti “personali” tra capi ultrà e alcuni giocatori, capita, siano dettati dalla paura…quando si viene a sapere chi sono si tagliano questi rapporti se non lo facesse il giocatore lo imponga la società.
      L’alternativa è subire: io francamente non capisco e non accetto questa forma di “rassegnazione”; però, se fosse questa la scelta, mi risparmino i pistolotti sul razzismo, il “respect”, i bambini e compagnia cantante.
      Siamo “fratelli del mondo”, lo ribadì la PROPRIETA’, che i tifosi auto proclamatisi (ma anche, in qualche modo, riconosciuti…) più rappresentativi siano beceri razzisti non è un bel presentarsi.

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  18. Il comunicato della Nord è surreale per diversi motivi: il primo è ovviamente perché si ostina a voler convincere il lettore che “comportarsi da razzisti non sia razzismo”.
    In più sostiene, non si sa bene con quali prove, che gli italiani (nella loro totalità) non siano razzisti.
    In più dice che tali comportamenti siano dettati dal desideri di aiutare la squadra :ma questi non sono gli stessi che fischiano alcuni giocatori dell’Inter ancor prima che inizi la partita? Magari semplicemente per il tal giocatore ha “mancato di rispetto alla curva’… A parte il trattamenti riservato a icardi o altri, mi viene in mente la partita di addio a Maldini.

    Tralasciando poi la palese presenza di malavitosi e lo sfruttamento dell’amore di noi tifosi per fare soldi attraverso la vendita di biglietti e… sostanze.
    Dubito che le società non lo sappiamo. Avanti così e si crederlo stesso rapporto che esiste tra le curve e le società in Argentina.
    In Italia il miglior esempio mi pare quello della juve e del suo stadio dominato dai gruppi ultras.

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  19. Sono organizzazioni criminali. Il messaggio di questi “tifosi” è un messaggio di carattere mafioso. A parte il contenuto vergognosamente razzista. Sicuramente i club sono consapevoli dell’esistenza di queste situazioni perché ci sono ovunque. Prima che i club, non sto giustificando l’Inter come qualsiasi altro club, che sono vittime ma comunque colpevoli se non denunciano questi fenomeni, questa materia dovrebbe interessare la magistratura, questi gruppi non si limitano sicuramente ai soli disgustosi insulti razzisti, di per sé già deplorevoli e da condannare e comunque combattere anche con delle campagne sul piano mediatico, i messaggi sono sempre importanti. Ma ovviamente non bastano. Ci vuole una volontà precisa di andare fino in fondo alla cosa. Come tifoso e appassionato di calcio e come persona sono nettamente contro quei “buuu” e quel comunicato, sono contento di sapere che questa mia condanna sia condivisa da tantissime persone, sono convinto che siamo anche la stragrande maggioranza e queste cose non ci vanno bene, ma una lotta che possa funzionare veramente deve coinvolgere tutti, istituzioni e amministrazioni, club, giocatori e ovviamente società civile. Viene da essere solo pessimisti. Però sarebbe come dargliela vinta quindi voglio credere che si possano battere.

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  20. Da quanti anni sentiamo condannare i cori definiti razzisti e leggiamo pagine e pagine di condanna per questi episodi ?Ripudio anch’io il comunicato della Curva,ma ritengo anche che,nello stesso, vi sia una, seppur piccola ,dose di verità : non sempre quei “buuu” sono a matrice razzista, mentre sono odiosi quando vengono accompagnati da gesti o versi come quelli che mi è capitato di vedere ed ascoltare in un filmato postato sui social e relativo alla partita di Cagliari. Ad esempio noi abbiamo avuto giocatori di ogni nazionalità e colore della pelle; ebbene vi ricordate qualche episodio che faccia pensare a forme di razzismo nei loro confronti ? E pensare che i nostri “ultras” di str..te ne hanno fatte ed anche belle grosse |!

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  21. Questa volta non sono d’accordo con tumarco. Il razzismo è razzismo ogni volta che si manifesta. Che in alcuni casi, per convenienza e opportunismo, si soprassieda, non cancella la natura di certi comportamenti.
    Quando si vuole fare del male a qualcuno colpendolo con pesanti allusioni a assurde vicinanze animalesche (che con i ‘bianchi’ non si usano) si dimostra che i responsabili hanno poco della sensibilità e del rispetto che si deve a tutti gli esseri umani.

    Spero, Emiliano, per domani mattina di inviarti un post sull’attualità della nostra squadra (e sarà esclusa la questione razzismo)

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    1. Giusto. L’avesse tirato Sensi il rigore non avrebbero fatto buu ma fischiato…fischiassero anche Lukaku e nessuno avrebbe da ridire.

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